Anno II – Numero 149 AVVISO - Borse di studio ENPAF - Concorso straordinario Notizie in Rilievo Patologie e Salute Mercoledì 03 Aprile 2013, S. Riccardo Vescovo BORSE DI STUDIO ENPAF Il Consiglio di Amministrazione dell'Enpaf, con deliberazione n.47 del 24 ottobre 2012, ha approvato il bando di concorso per l'assegnazione di n. 250 borse di studio per l'anno accademico 2011-2012, scadenza 30 aprile 2013. Per l'anno scolastico / accademico 2011 - 2012, l'Enpaf provvederà all'assegnazione di n. 250 borse di studio in favore dei figli di farmacisti, iscritti o pensionati Enpaf, e degli orfani dei farmacisti. Il requisito minimo di contribuzione, alla data della domanda, è di almeno cinque anni regolarmente versati. Le borse di studio sono assegnate a studenti che frequentano corsi di studio statali o legalmente riconosciuti presso scuole e Atenei della Repubblica Italiana. Alimenti e Salute Maggiori dettagli sul sito istituzionale dell’ENPAF, www.enpaf.it dove puoi Come si manifesta consultare il bando delle borse di studio e la domanda da presentare entro il 30 l’allergia all’uovo? aprile 2013. 1. Facciamo più attenzione alle unghie. 2. Scienza e Salute 3. Dolore alle ovaie: cause e rimedi. • Prevenzione e Salute 4. Esami medici la rivoluzione app&wireless • Curiosità 5. Perché si dice “fare melina” CONCORSO STRAORDINARIO FARMACIE. IL BANDO DELLA VALLE D'AOSTA La Regione VALLE D' AOSTA ha pubblicato il bando di concorso straordinario per l'apertura di nuove sedi farmaceutiche in data 02/04/2013 per assegnare 2 sedi farmaceutiche nell'ambito del proprio territorio regionale. È possibile presentare domanda di partecipazione al concorso dal 02/04/2013 alle ore 18:00 del 02/05/2013 CURIOSITA’ PERCHÉ SI DICE “FARE MELINA”? Melina è diminutivo di mela, col significato metaforico di palla; l’espressione deriva dal bolognese gioco della melina (in dialetto al zug da mléina) che sta per “indugiare, cincischiare”, e cioè trattenere il più a lungo possibile la palla. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 149 PATOLOGIE E SALUTE FACCIAMO PIÙ ATTENZIONE ALLE UNGHIE Non solo problemi estetici, ma anche malattie che non vanno sottovalutate: fondamentale l'esame con il dermatoscopio Un aspetto anomalo delle unghie può essere il segnale di diverse malattie, anche sistemiche, che però gran parte degli stessi specialisti spesso trascurano. La segnalazione viene da alcuni esperti della Weill Cornell University di New York. TUMORE DELLE UNGHIE - Anche le unghie si possono ammalare ed eventuali anomalie non vanno considerate come un mero problema estetico. er es., in questa sede si possono sviluppare melanomi che, però, sono spesso più difficili da riconoscere perché non presentano la classica pigmentazione scura. «In queste circostanze è facile confondere il melanoma con un’infezione o una lesione vascolare - fa notare R.K. Scher, prof. di dermatologia del Weill Cornell Medical College di New York. Così non è raro che questo tipo di tumore venga diagnosticato con notevole ritardo. Invece, qualora si abbia di fronte un paziente con una storia di traumi, ulcerazioni e lesioni delle unghie atipiche, bisognerebbe sempre considerare la possibilità che si tratti di un melanoma, persino in assenza di una pigmentazione anomala». Fortunatamente l’esame delle unghie con il dermatoscopio sta diventando una pratica più comune rispetto al passato, anche se, riferiscono gli studiosi americani, le informazioni più accurate si hanno analizzando con questo dispositivo non solo la matrice delle unghie, ma anche il letto e questo richiede una procedura più invasiva. Una volta diagnosticato un melanoma in situ non sempre si sa quale sia la strategia terapeutica migliore. «In questi anni c’è stata una controversia tra chi sosteneva la necessità di un’amputazione e chi invece pensava fosse sufficiente rimuovere tutta la struttura dell’unghia e quindi procedere a un trapianto. NON SOLO ONICOMICOSI - Spesso quando le unghie hanno un aspetto sospetto, il primo pensiero va alle onicomicosi. E in effetti circa il 50 per cento delle anomalie delle unghie è causato da infezioni micotiche. «Ma un altro 50 per cento non lo è. Oggi c’è la tendenza a scambiare spesso per onicomicosi lesioni che in realtà hanno ben altra origine. Meglio dunque non essere avventati. La diagnosi differenziale, in questi casi, va fatta con tumori, psoriasi delle unghie e con condizioni che richiedono l’esecuzione di una biopsia per accertarne la causa». INVECCHIAMENTO - Come le altre parti del corpo, anche le unghie invecchiano e i pazienti possono manifestare perplessità sul loro aspetto che magari fa apparire più vecchi della propria età anagrafica. «Invecchiando le unghie possono apparire opache e increspate. Non solo, possono diventare più spesse e difficili da tagliare - spiega Scher. Altri segni dell’invecchiamento sono la crescita più lenta e la maggiore suscettibilità alle infezioni micotiche. Inoltre, i trattamenti possono essere più complicati a causa di un rischio maggiore di effetti indesiderati, soprattutto nel caso di terapie sistemiche con antimicotici per la possibilità di interazioni con altri medicinali che, le persone anziane assumono per curare patologie concomitanti». Che dire di gel e smalti spesso usati col tentativo di rinforzare o quanto meno abbellire le unghie? «Molti dermatologi disapprovano, ma non sussistono particolari controindicazioni a meno che siano presenti allergie ai componenti presenti in questi prodotti o altri problemi particolari. Per es., se è presente una psoriasi ungueale oppure se le unghie si rompono e sfaldano con facilità è meglio evitare, o quanto meno limitare, l’uso di prodotti acrilici, per dare alle unghie un po’ di riposo». (Fonte: A. Sparvoli, Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 149 ALIMENTI E SALUTE COME SI MANIFESTA L'ALLERGIA ALL'UOVO? Mal di pancia, orticaria, asma entro due ore dal pasto. Nuovi studi dicono che l'introduzione precoce favorisce la tolleranza Alle uova sono allergici l'1,5-1,8% dei bambini tra gli 0 e i 2 anni e, a differenza di altre allergie alimentari, può scatenare manifestazioni già al primo contatto con l'uovo. «Talvolta i bambini nascono già allergici o lo diventano nei primi mesi, quando l'uovo non è stato ancora introdotto nella loro alimentazione, probabilmente perché la sensibilizzazione, cioè l'attivazione della risposta immunitaria contro l'alimento, è avvenuta durante la gravidanza, l'allattamento o addirittura per via aerea» spiega A. Fiocchi, responsabile dell'Unità di allergologia dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. QUALI SONO I SINTOMI? «Vanno dalla dermatite atopica al temibile choc anafilattico, reazione generalizzata che comporta difficoltà respiratorie crescenti e che può essere mortale se non si interviene subito. L'aspetto caratteristico di questa allergia è che i sintomi in genere insorgono poco dopo l'assunzione dell'uovo. Un forte mal di pancia, con diarrea e vomito, la comparsa di orticaria, il peggioramento della dermatite atopica, così come alcuni disturbi respiratori (come rinite o asma), che compaiono dopo aver mangiato uova o cibi che le contengono sono tutti segnali di una possibile allergia e dovrebbero indurre ad alcuni accertamenti». COME SI CURA L’ALLERGIA ALLE UOVA? «È un'allergia che di solito scompare da sola con la crescita e ha una durata media di circa 3 anni. La terapia consiste nell'eliminare dalla dieta l'uovo e gli alimenti che lo contengono, per poi provare a reintrodurlo seguendo tempi e modalità suggeriti dal pediatra allergologo. Nel caso di forme molto gravi (che possono portare allo shock anafilattico) che non guariscono entro i 6 anni, può essere considerata la terapia di desensibilizzazione, che prevede la somministrazione di dosi crescenti di uovo, in ambiente ospedaliero, per 7-10 giorni». QUANTO CONTA NELLO SVILUPPO DELL'ALLERGIA L'INTRODUZIONE PIÙ O MENO PRECOCE DELL'UOVO? «Attualmente l'uovo viene introdotto nella dieta del bambino tra il settimo e l'ottavo mese, partendo dal tuorlo per poi passare all'albume. Recenti studi indicano che l'introduzione precoce potrebbe favorire la tolleranza riducendo il rischio di sensibilizzazione allergica, mentre fino a non molto tempo fa si credeva l'opposto: ovvero che fosse meglio ritardarne l'introduzione. Nell'attesa del risultato di ricerche in corso, che presto potranno fornirci informazioni più chiare, conviene introdurre l'uovo nella dieta del bambino a rischio di allergia alla stessa età a cui lo si introduce al bambino non a rischio. Nei bambini a rischio perché affetti da dermatite atopica o da altre allergie si preferisce eseguire i prick test (test cutanei per determinare le allergie) prima di somministrare l'uovo. Un osservazione curiosa che è stata fatta in tempi recenti è che i bambini allergici all'uovo prima di diventare tolleranti con la crescita, diventano insensibili all'uovo cotto al forno. Probabilmente perché la cottura a temperature intorno ai 200°C e la complessazione con le farine, tipica dei prodotti da forno, riduce l'allergenicità delle sue proteine». (Fonte: Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 149 SCIENZA E SALUTE DOLORE ALLE OVAIE: CAUSE E RIMEDI Per una donna in età fertile percepire dolore alle ovaie, ad entrambe oppure all’ovaia destra o sinistra, non è certo un’eventualità rara, anzi. Nella maggior parte dei casi si tratta di un piccolo fastidio collegato con l’ovulazione, quindi con il ciclo mestruale, transitorio e non certo preoccupante. La funzionalità ovarica è anzi testimoniata proprio da questo genere di effetti collaterali. Tuttavia, il dolore alle ovaie non sempre e non solo si manifesta quando si sta ovulando, è importante perciò che una donna impari a riconoscere i segnali del proprio corpo, specialmente quelli collegati con il suo apparato riproduttivo. Ad es., se il dolore alle ovaie compare dopo l’ovulazione e non in contemporanea, se è associato a mal di reni o ad un generico mal di pancia, potrebbe essere spia di altre problematiche. DOLORE LEGATO ALL’OVULAZIONE O AL CICLO: come anticipato, il dolore alle ovaie è legato all’ovulazione, ovvero il rilascio dell’ovulo maturo pronto per essere (eventualmente) fecondato. Si verifica intorno al 14mo giorno dall’ultima mestruazione, quindi circa a metà del ciclo, e si manifesta con sintomi specifici come la perdita di muco cervicale di aspetto filamentoso e trasparente, simile a chiara d’uovo, e piccole fitte a livello ovarico. Potete riconoscere facilmente questo specifico dolore perché in genere interessa solo un’ovaia per volta (le nostre ovaie funzionano alternatamente), ovvero quella che espelle l’ovocita in quel mese, e si presenta sotto forma di dolore trafittivo che può irradiarsi anche fino all’inguine e alla gamba corrispondente. A tratti può essere anche intenso ma non dura mai a lungo. Il dolore alle ovaie scompare post ovulazione, ma può ripresentarsi durante la mestruazione. In questo caso il dolore ha più le caratteristiche di crampi al basso ventre e si manifesta in modo serio in caso la donna soffra di endometriosi. SINTOMO DI GRAVIDANZA: Uno dei sintomi di gravidanza può essere il dolore alle ovaie. Si manifesta all’inizio della gestazione, poco dopo il concepimento, e può essere anche molto intenso, ad una sola o ad entrambe le ovaie. Il dolore si attenua con procedere della gravidanza, ma se ciò non dovesse accadere, e se al dolore alle ovaie si associasse perdita di muco o di sangue, allora potrebbe trattarsi di una gravidanza extrauterina, caso in cui è necessario l’immediato intervento medico. ALTRE CAUSE: Il dolore alle ovaie può anche essere il campanello d’allarme di qualche problema più serio. Ad es., a volte la formazione di cisti ovariche si manifesta con qualche dolore, anche se spesso questo problema ginecologico rimane silente e si scopre solo attraverso ecografia pelvica. Le cisti sono delle sacche piene di liquido che si possono formare all’interno dell’ovaia o anche all’esterno. Dolore alle ovaie e un generico e frequente mal di pancia associato a mal di schiena o reni può anche essere causato dalla Malattia Infiammatoria Pelvica. Si tratta di una patologia sessualmente trasmessa (ne sono origine i virus Chlamydia trachomatis o Neisseria Gonorroheae) che provoca una pericolosa infiammazione agli organi riproduttivi e che se trascurata può anche portare a sterilità. Terminiamo con i tumori. Sia quelli benigni che maligni alle ovaie sono in genere asintomatici se non in fase avanzata, per questo è importante effettuare periodicamente una visita dal ginecologo con ecografia dell’addome. RIMEDI: i rimedi al dolore alle ovaie dipendono dal problema. Se si tratta semplicemente del fastidio legato all’ovulazione o alle mestruazioni, basterà un blando analgesico, una borsa dell’acqua calda sulla pancia e una bella tisana calda rilassante. Stesso discorso per il dolore alle ovaie tipico delle donne incinta nella prime fasi della gravidanza. Se, invece, il problema è di tipo ginecologico, come la presenza di cisti, di endometriosi, di infiammazioni o tumori, allora, la cura sarà decisa dal medico a seconda del caso. (Fonte: Salute, Pour Femme) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 149 PREVENZIONE E SALUTE ESAMI MEDICI LA RIVOLUZIONE APP&WIRELESS Con tablet e cellulari cambiano le modalità di controlli per peso, pressione, frequenza cardiaca «Se consideriamo il fatto che siamo tutti un po’ ipocondriaci e che la maggior parte di noi possiede uno smatphone o un tablet, non c’è da meravigliarsi se la “medicina digitale” (mobile-Health) sta riscuotendo un enorme successo e le aziende leader del settore elettromedicale stanno facendo a gara per produrre sia device che applicazioni sempre più accattivanti ». L. Baresi, ingegnere informatico del Politecnico di Milano, commenta gli ultimi sviluppi nel settore della tecnologia mobile che da alcuni anni sta sfornando prodotti rivolti alla salute e al benessere. Lui stesso ha sviluppato un’applicazione (app) per la cura dell’autismo infantile. I dati emersi lo scorso febbraio al Mobile World Congress di Barcellona evidenziano come il valore del mercato europeo dei servizi mobile- Health potrà raggiungere i 6,9 miliardi di dollari nel 2017. «Sono sicuro che i fatturati saranno anche più consistenti — afferma Uwe Diegel, produttore di dispositivi diagnostici e ideatore della linea iHealth, presentata in questi giorni a Milano — I misuratori di pressione, di glicemia, così come le bilance e i cardiofrequenzimetri sono sussidi indispensabili per i pazienti cronici, ma interessano anche chi tiene alla propria salute. Le nuove applicazioni gratuite e la possibilità di utilizzare smartphone e tablet come interfaccia non fanno che rendere più facile e veloce il monitoraggio quotidiano. Migliorano qualità della vita, aderenza alla terapia e scambio d’informazioni con il medico». Tra meno di un mese i prodotti della società di Diegel saranno distribuiti in Italia dalla italiana Gima. Questi apparecchi, validati dall’ente regolatore americano, sono già in commercio in altri Paesi. I rapporti con l’Apple sono così stretti che, negli Usa, l’ultimo del misuratore di pressione da polso è stato presentato con il lancio dell’iPhone5. «Il monitoraggio di pressione arteriosa, frequenza cardiaca, glicemia, saturazione di ossigeno e peso, sono elementi preziosi di controllo in molte patologie croniche, dal diabete all’ipertensione, dalla broncopatia cronica ostruttiva allo scompenso cardiaco — spiega Aurelio Sessa, presidente Società Italiana Medicina Generale Lombardi. Un percorso di cura richiede la responsabilizzazione del paziente: co-protagonista con il suo medico della gestione integrata della patologia. Il paziente è chiamato a seguire scrupolosamente la cura e a tenere un diario dove annotare anche l’andamento dei parametri fisiologici. I nuovi apparecchi consentono di avere un archivio a prova di smarrimento, aggiornato in tempo reale e condivisibile con terze persone quali il medico di fiducia e lo specialista». In un Apple Store si trova di tutto: dalle app per fotocamere pronte a fare una diagnosi medica o “emotiva” a quelle che seguono e registrano tutti i nostri comportamenti, danno consigli e ci ricordano le vitamine. «Oggi quando si compra un cellulare, certo non lo si sceglie più perché è un buon telefono». (Fonte: S. Baglioni, Salute, Repubblica)