Anno II – Numero 159 AVVISO 1. I Farmacisti Napoletani incontrano i Farmacisti Europei: Praga Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. In arrivo un nuovo farmaco contro il tumore alla prostata. 3. Punture spiana rughe promosse, ma no al silicone 4. Il laser termico scioglie il grasso meglio della liposuzione. 5. Chemio, la cuffia che non fa cadere i capelli Alimenti e Salute 6. Broccoli contro la leucemia, la chiave nel sulforafano 7. La birra tiene lontano il raffreddore Stili di vita e Salute 8. Malattie da sesso, adolescenti nel mirino 9. Creato il cioccolato che fa bene come la frutta. Domande e Risposte 10. Che cosa sono le cellule staminali? Mercoledì 17 Aprile 2013, S. Arcangelo, Rodolfo I farmacisti Napoletani incontrano i Farmacisti Europei: PRAGA MODALITÀ DI PRENOTAZIONE Si può prenotare andando sulla Home page del sito istituz. dell’Ordine nella sez. EVENTI o nella sez. ECM In caso di difficoltà contattare gli uffici dell’Ordine. TERMINE PRENOTAZIONE: Lunedì 22 Aprile p.v. DOMANDE E RISPOSTE CHE COSA SONO LE CELLULE STAMINALI? Sono cellule “giovani” che si moltiplicano attivamente e non hanno ancora assunto la funzione e la conformazione definitiva. Ne esistono di due tipi: embrionali e adulte. Le prime sono presenti esclusivamente nell’embrione nelle primissime fasi dello sviluppo e possono generare tutti i tipi cellulari di cui è composto il nostro corpo. Le staminali adulte invece si trovano nei tessuti già maturi, dove servono come fonte di ricambio cellulare (per es., la pelle va incontro a un continuo rinnovamento delle sue cellule, che non sarebbe possibile se non avesse una sua riserva di staminali che, moltiplicandosi in continuazione, forniscono la “materia prima” per il ricambio cellulare). PER I TRAPIANTI: le cellule staminali sono al centro della ricerca medica perché il loro sviluppo può essere indirizzato in laboratorio per ottenere tessuti di diverso tipo, e potrebbero quindi costituire la materia prima per i trapianti. In questo senso, le staminali embrionali sono sembrate inizialmente più versatili di quelle adulte. Oggi però le tecniche per utilizzare le cellule staminali adulte sono progredite notevolmente e l'utilizzo di queste ultime è più efficiente, economico e privo di questioni etiche. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 159 SCIENZA E SALUTE IN ARRIVO UN NUOVO FARMACO CONTRO IL TUMORE ALLA PROSTATA Ogni anno 36 mila italiani vengono colpiti dal tumore alla prostata: stando a quanto ci dicono le stime, si tratta del tipo di tumore più frequente negli uomini, che da solo conta il 20% di tutti i tumori del sesso maschile. Un numero che, secondo gli esperti, è destinato a crescere: l’associazione oncologi Aiom e il registro tumori Airtum stimano nel 2020 quasi 44 mila nuovi casi all’anno e oltre 51 mila nel 2030. Sono alcuni dei dati diffusi oggi a Milano, nel presentare un nuovo farmaco per combattere il carcinoma della prostata in fase avanzata. Come hanno spiegato gli esperti, in questo tipo di tumore gioca un ruolo fondamentale il testosterone, che agisce come fattore di crescita delle cellule tumorali. TRATTAMENTO: nelle prime fasi della patologia il carcinoma viene trattato: con la chirurgia, con la radioterapia con i farmaci per ridurre i livelli di testosterone. Quando però le cellule del cancro si adattano ai nuovi livelli dell’ormone, la malattia ricomincia ad avanzare. Questo succede anche perchè il tumore comincia a crearsi da solo il testosterone di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi. Il farmaco presentato oggi è basato su una molecola chiamata ‘abiraterone’, ed è in grado di bloccare un enzima specifico (CYP17): quest’ultimo è fortemente presente nelle cellule tumorali, ed è responsabile di alcuni passaggi chiave nella produzione proprio del testosterone. Il farmaco è indicato per i pazienti con tumore prostatico in fase avanzata metastatica. Secondo i dati di uno studio di fase III pubb. sul New England Journal of Medicine e su Lancet Oncology, il trattamento con abiraterone acetato riduce del 25% il rischio di morte nei pazienti che lo assumono; il vantaggio di sopravvivenza è del 40%, portandola a 15,8 mesi rispetto a 11,2 mesi di chi non assume questa terapia. Un risultato che i responsabili definiscono ”sorprendente” in una fase così avanzata della malattia. Infine, il farmaco ha mostrato ”anche un effetto importante per la qualità di vita dei pazienti: è emerso un effetto palliativo del dolore nel 45% dei casi, contro il 28% del gruppo di controllo. I pazienti con abiraterone – hanno ritardato rispetto al gruppo controllo l’impiego di antidolorifici, con una differenza mediana di 8 mesi”. (Sn) PUNTURE SPIANARUGHE promosse, ma no al silicone Le punture ringiovanenti, o soft-filler , che spianano rughe e aumentano le misure di zigomi e labbra, sono state assolte dall'accusa di poter provocare danni nel lungo periodo. La promozione, pubblicata su JAMA Facial Plastic Surgey, è dei chirurghi plastici di Newport beach, in California che hanno condotto una review su oltre 2.000 iniezioni a base di ac. ialuronico, ac. polilattico e calcio idrossiapatite. ''Si tratta dei soft fillers più impiegati e, se sul momento i pazienti si lamentano per la comparsa di gonfiore, lividi e dolore che comunque scompaiono, a distanza di cinque anni dagli innesti abbiamo registrato in tutto 14 complicanze su 2000'' spiega S.Daines. Gli specialisti contano 7 granulomi, 4 casi di tessuto cellulitico e 3 necrosi della pelle dovuti a questi tre tipi di fillers. Il tasso di complicanze è più basso per l'acido ialuronico (0,2%), seguito dall'acido polilattico (0,7%). Ha invece una tasso di complicanze più alto il filler a base di calcio idrossiapatite (2,6%). ''Nessuno dei soggetti inclusi nella ricerca aveva usato iniezioni contenti silicone che invece comporta conseguenze devastanti'' concludono gli specialisti che raccomandano di non usarlo più. (Sani e Belli) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 159 SCIENZA E SALUTE IL LASER TERMICO SCIOGLIE IL GRASSO MEGLIO DELLA LIPOSUZIONE Una nuova tecnologia laser, abbinata alla lipoaspirazione, permette di eliminare più grasso alla volta e garantisce tessuti più tonici rispetto alla semplice lipoaspirazione chirurgica. La tecnologia impiega un laser termico ad ultrasuoni ed è stata presentata al congresso annuale della Society of Interventional Radiology di New Orleans. Sperimentata su 2.183 soggetti, 75% donne e 25% uomini, in varie aree grasse del corpo, dal collo alle braccia, dalle maniglie dell'amore alla pancia e alle cosce al Center for laser and interventional suregery ad Atlanta, la metodica è stata messa a confronto con la lipoaspirazione chirurgica e ha dato risultati migliori. ''Quando effettuata con il laser, la lipoaspirazione è meno invasiva, richiede ricoveri molto più veloci ed asporta via più grasso alla volta, ma soprattutto stimola la produzione di nuovo collagene, che è la proteina responsabile della tonicità e della compattezza della pelle'' , spiega Abbas Chamsuddin, direttore dello studio. ''Il calore del laser, infatti, provoca una contrazione dello stesso collagene che restringe così anche il tessuto cutaneo eliminando il rischio più temuto conseguente la liposuzione chirurgica, ovvero il cedimento della pelle superficiale. Questo effetto collaterale si nota soprattutto quando si aspira il grasso dall'addome ma in questo modo otteniamo invece un eccellente effetto 'sculpting' con rassodamento della pelle. Il nuovo laser emette calore solo in aree circoscritte e non scotta i tessuti e l'operazione necessita di un ricovero veloce''. (Sn) CHEMIO, LA CUFFIA CHE NON FA CADERE I CAPELLI A Carpi, il secondo dispositivo in Italia, dopo quello di Avellino, che tiene la chioma al suo posto L'Ospedale di Carpi, nel Modenese, sarà il secondo in Italia a dotarsi di una "cuffia refrigerata" per non far perdere i capelli ai pazienti in chemioterapia. Il sistema, ideato in Gran Bretagna da Glenn Paxman, efficace dal 50 al 70% dei casi, arriva nel reparto di Oncologia della struttura grazie all'impegno dell'Associazione malati oncologici. La cuffia, del valore di circa 30mila euro, è utilizzata, in Italia, soltanto in un ospedale ad Avellino. COM'È STATA SVILUPPATA -Il sistema consiste nel raffreddamento controllato del cuoio capelluto attraverso l'uso di una cuffia, ed è stato inventato a Manchester dalla famiglia di imprenditori Paxman, dalla quale prende il nome. La storia degli imprenditori inglesi inizia negli anni '50 del secolo scorso, con l'invenzione di un sistema di raffreddamento per la birra. La produzione dell'azienda, però, muta radicalmente quando la moglie del figlio del fondatore si ammala di tumore al seno e viene deciso di investire tutta la conoscenza nel campo dei sistemi di raffreddamento per plasmarli e renderli utili ai malati di tumore che devono sottoporsi alla chemioterapia. Dopo diversi studi e ricerche, nel 1997, la Paxman produce il primo prototipo ufficiale della "cuffia". NON È SOLO UN FATTO ESTETICO – F. Pirolo dell'Associaz. malati oncologici di Carpi spiega: "Esistono molti rimedi per nascondere agli altri la perdita di capelli dovuta alla chemioterapia. Il percorso che vive chi si trova ad affrontare una malattia come il tumore è tutto in salita. A occhi esterni la perdita temporanea dei capelli potrebbe sembrare il male minore ma chi ha vissuto questa esperienza sa che non è affatto così. Soprattutto per le donne". (Tgcom salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 159 STILI DI VITA E SALUTE MALATTIE DA SESSO, ADOLESCENTI NEL MIRINO Usare il condom è l'unica arma per prevenire Hiv ma anche Candida e herpes genitale Ogni anno un adolescente su 20 contrae una patologia a causa del sesso non protetto. Un tempo erano dette "malattie veneree" (da Venere, la dea dell’amore) e con questo termine si indicavano la sifilide e la gonorrea, quelle più conosciute e tenute nascoste. Oggi, le malattie sessualmente trasmesse (mts) sono un’emergenza di cui si può e si deve parlare. A lanciare l'allarme è la Soc. italiana di infettivologia pediatrica (Sitip). ADOLESCENTI NEL MIRINO - Secondo l’Oms, dei 340 milioni di nuovi casi che si registrano nel mondo, almeno 111 milioni interessano giovani sotto i 25 anni di età. Si stima, infatti, che contragga una mts e che l’età di insorgenza tende progressivamente ad abbassarsi. Una delle categorie più a rischio di contrarre queste patologie è quella dei giovani adolescenti che risultano essere i meno consapevoli, a causa della scarsa informazione o di condizioni socioculturali scadenti. Oltre la metà delle nuove infezioni di Hiv, per es., interessano giovani nel gruppo di età 15-24 anni. Generalmente, le ragazze sono più vulnerabili dei ragazzi per ragioni fisiologiche, ma spesso anche sociali, essendo in alcuni casi costrette a relazioni sessuali fin da bambine. Susanna Esposito, presidente Sitip sostiene: "L’età media in cui le ragazze scoprono il sesso si è notevolmente abbassata (7% già tra i 13-14 anni) ma non si riscontra ancora un’adeguata consapevolezza che anche attraverso un singolo rapporto si può contrarre una malattia trasmessa sessualmente. Ovviamente la probabilità di incontrare persone infette sarà tanto maggiore quanto più elevato è il numero dei partner. Risultano, pertanto, a maggiore rischio le persone sessualmente attive, che hanno rapporti con partner diversi, soprattutto se occasionali. Se è vero, però, che i germi responsabili di queste infezioni passano da un soggetto all’altro prevalentemente attraverso un contatto sessuale, nel corso di un rapporto completo, o di un rapporto anale o orale (in quest’ultimo caso l’infezione può colpire la bocca e la gola), per alcune malattie - come per es. i condilomi - il contagio può avvenire anche condividendo biancheria o oggetti intimi. Non si corre alcun rischio, invece, frequentando piscine o utilizzando servizi igienici pubblici". LA PESTE DELL' HIV – S. Esposito sottolinea: "Tra le malattie sessualmente trasmissibili, la più temibile è l’infezione da Hiv, il virus responsabile dell’Aids che si trasmette attraverso il sangue, lo sperma e le secrezioni vaginali". LE ALTRE MALATTIE - Molto comuni sono anche la Candida e il Trichomonas responsabili di infezioni dell’ultimo tratto delle vie genitali (vulviti, vaginiti nella donna; balaniti, uretriti nell’uomo) e che il più delle volte guariscono con una terapia mirata (creme, ovuli o farmaci specifici). Altre infezioni, invece, come ad es., le infezioni da Chlamydia e la Gonorrea, se non diagnosticate tempestivamente e non curate in modo adeguato, possono interessare anche gli organi genitali interni: utero, ovaie, tube nelle donne; testicoli e prostata nell’uomo. Nella donna la malattia infiammatoria pelvica rappresenta l’evenienza più grave e ne possono conseguire infertilità, aumentato rischio di gravidanze tubariche e dolore pelvico cronico. Altri virus come l’herpes genitale o il papilloma virus hanno la tendenza a rimanere all’interno dell’organismo e sono ritenuti responsabili dell’insorgenza di forme pre-tumorali del collo dell’utero. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 159 LA PAROLA D'ORDINE È PREVENIRE - si attua attraverso il rispetto di alcune norme igieniche e comportamentali. È importante informare il proprio partner di una eventuale malattia, ma anche non avere timore di chiedergli se, a sua volta, soffra o abbia sofferto in passato di malattie a trasmissione sessuale. Inoltre, bisogna proteggersi utilizzando il preservativo che rappresenta l’unico mezzo disponibile per prevenire il passaggio del virus Hiv e della maggior parte delle malattie a trasmissione sessuale, al di là del suo impiego come contraccettivo. La diagnosi precoce delle mts è possibile solo attraverso il riconoscimento dei sintomi, sebbene i disturbi possono essere tanto lievi e indistinti da rendere difficile la diagnosi. In ogni caso, tanto più precoce sarà il trattamento dell’infezione, tanto più rapida sarà la guarigione che, però, non conferisce l’immunità: aver avuto una o più di queste malattie non significa non poterle contrarre nuovamente. (Tgcom salute) STILI DI VITA E SALUTE CREATO IL CIOCCOLATO CHE FA BENE COME LA FRUTTA L'innovazione presentata in al 245esimo meeting nazionale dell'American Chemical Society dal suo creatore Stefan A. F. Bon dell'Univ. di Warwick Se fondente, aiuta i malati di cuore, migliorando la circolazione sanguigna. Può essere utile per ridurre la massa corporea. Ma non si può dire che il cioccolato faccia bene come la frutta. Le cose in futuro potrebbero cambiare. E' infatti stato appena messo a punto un cioccolato senza grassi che dovrebbe avere gli stessi effetti positivi sull'organismo di mele, mandarini e pere. La nuova ricetta è stata presentata al 245esimo meeting nazionale dell'American Chemical Society. La nuova formulazione riduce del 50% i grassi rispetto a quelli contenuti nel cioccolato tradizionale e aggiunge succo di frutta e vitamina C. Il prodotto ha la forma di gustose microbolle che aiutano a mantenere il cioccolato vellutato e denso, pronto a sciogliersi in bocca. Tutta opera di un approccio chimico che permette di mantenere intatte le caratteristiche gustose del cioccolato senza l'eccessivo apporto calorico ma con l'aggiunta dei fattori benefici della frutta. Al grasso si sostituiscono goccioline di frutta a base acquosa o, in alternativa, di cola dietetica capace di ridurre anche il contenuto globale di zuccheri. La tecnica funziona con tutti i tipi di cioccolato: fondente, bianco e al latte. Il cioccolato infuso alla frutta può essere realizzato in diverse varietà: alla mela, all'arancia, al mirtillo. Molti studi in passato hanno svelato il potere benefico del cacao. L'ultima ricerca in materia rivela che può essere utile per ridurre la massa corporea che misura l'obesità. Una ricerca dell'Univ. of California pubb. sugli Archives of internal medicine, ha rivelato che coloro che hanno consumato piccole quantità di cioccolato cinque volte alla settimana risultavano più magri rispetto a coloro che lo consumavano occasionalmente. Tutto questo indipendentemente dalla quantità di cioccolato ingerita e dall'attività fisica abituale di ciascuno. Alcuni ingredienti contenuti nel cioccolato hanno proprietà antiossidanti: in particolare una sostanza chiamata epicatechina, presente in quello fondente, ha il potere di rafforzare la massa muscolare e di ridurre quella grassa. Il cioccolato fondente inoltre contiene meno zuccheri ed è ricco di flavonoidi, potenti antiossidanti. Secondo un’altra ricerca presentata al Congresso Eur. di Cardiologia del 2011, abbassa la pressione sanguigna e quindi riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Inoltre migliora il colesterolo e la regolazione dell'insulina, ma riduce anche la massa corporea. Ma gli effetti positivi della cioccolata sulla massa corporea non sono legati alla quantità consumata - inutile abbuffarsi quindi - ma alla frequenza con cui la si consuma - che deve essere regolare e spesso. Ma non tutti gli esperti concordano sui risultati di questi studi e, in attesa di maggiore chiarezza, vale la pena di consigliare un unico consiglio: moderazione. A meno che si scelga il cioccolatino "che fa bene come la frutta". (Rep.)