Farmaci

1) QUALI SONO LE MALATTIE ALLERGICHE?

Le più frequenti patologie allergiche sono l’orticaria acuta e cronica, la rinocongiuntivite, l’asma bronchiale,l’allergia alimentare, la dermatite atopica e l’ eczema da contatto allergico.
Queste diverse patologie possonoessere presenti separatamente, in sequenza temporale oppure contemporaneamente nello stesso paziente.Solitamente nell’arco della vita di un soggetto atopico,
si manifesta per prima la dermatite atopica esuccessivamente possono comparire l’asma, la rinite o le allergie alimentari. Questa successione di eventi è lacosiddetta “marcia atopica”,
ovvero il progressivo sensibilizzarsi di diversi organi ai vari stimoli allergenici.

 

2) LE MALATTIE ALLERGICHE SONO EREDITARIE?

Diverse evidenze indicano che i geni e quindi l’ereditarietà hanno un ruolo importante nell’insorgenza delle malattieallergiche.
L’ereditarietà riguarda la predisposizione a sviluppare allergie.
La probabilità di sviluppare una allergiain un bambino nel quale entrambi i genitori sono atopici è del 40-60%.
Viceversa, se nessuno dei genitori èatopico il rischio si riduce al 5-10%. Sul substrato genetico agiscono successivamente diversi fattori ambientali(per esempio l’ esposizione ad un allergene specifico, come quelli presenti nella polvere domestica e nei pollini).
Pertanto, l’eziopatogenesi delle allergie è multifattoriale.

 

3) LE MALATTIE ALLERGICHE SONO IN AUMENTO?

Negli ultimi 4 decenni si è osservato in quasi tutti i paesi un incremento lineare della prevalenza delle malattieallergiche.
Si stima che in Europa oltre il 20% della popolazione sia affetto da una delle diverse allergie. L’asmabronchiale ha una prevalenza di circa il 9% e la rinocongiuntivite del 20-30%.
La prevalenza delle allergie alimentari può raggiungere l’8% nei bambini ed il 2% nella popolazione adulta. La prevalenza della dermatite atopica è del 20% tra i bambini e del 2% negli adulti.
Negli ultimi anni si è inoltre verificato un aumento delle allergie neiconfronti di farmaci e presidi diagnostici (mezzi di contrasto radiografici, etc.).


4) L’ASMA BRONCHIALE PUO’ ESSERE LETALE?

L’asma bronchiale è una patologia respiratoria cronica caratterizzata da ostruzione bronchiale con vari gradi severità.L’asma grave interessa il 5-10% dei pazienti affetti da asma ed è caratterizzato da importante morbilità ed in alcunicasi da mortalità. L’asma letale riguarda pazienti non adeguatamente controllati con le terapie farmacologiche o scarsamente aderenti alla terapia, pazienti obesi o cardiopatici, pazienti che abusano di alcoolici o droghe o con severeproblematiche sociali o familiari.

 

 

5) COME SI DEVE TRATTARE LO SHOCK ANAFILATTICO?

Lo shock anafilattico rappresenta l’evento più drammatico e potenzialmente letale delle manifestazioni allergiche epresenta carattere di emergenza già nelle sue fasi iniziali. Infatti, lo shock anafilattico può presentarsi pochi minutidopo l’esposizione ad un insulto allergenico e può evolvere rapidamente verso le sue più gravi conseguenzesistemiche. Il trattamento dello shock si basa su interventi denominati A, B e C ovvero Airway, Breathing,Circulation che consentono di ripristinare la pervietà delle vie aeree (Airway), un’ adeguata ventilazione consufficiente ossigenazione (Breathing) e la circolazione (Circulation).
Le reazioni anafilattiche sono determinate dalla massiva liberazione in circolo di mediatori (istamina, leucotrieni,etc.,) che determina rapide e gravi alterazioni dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. L’adrenalina è il farmacoessenziale e di prima scelta nel trattamento dell’anafilassi. La via preferenziale di somministrazione è quellaintramuscolare sulla superficie antero-laterale della coscia e l’effetto terapeutico è immediato. Anche lasomministrazione sottocutanea (superficie esterna del braccio) è efficace. La dose efficace in un soggetto adultoè di 0,2-0,3 ml di una soluzione di adrenalina 1:1000. Nei bambini la dose varia con il peso corporeo. Comemisura secondaria, è utile l’impiego di antiistaminici e cortisonici per via endovenosa. Questi ultimi farmaciesplicano i loro effetti dopo 1-4 ore dalla somministrazione e sono utili nell’inibire solo le reazioni ritardate a livellocutaneo e bronchiale.

 

 

6) COME SI DIAGNOSTICANO LE MALATTIE ALLERGICHE?

La diagnosi delle patologie allergiche si basa inizialmente sulla scrupolosa raccolta della storia clinica del pazientee dei familiari. Successivamente, la diagnosi si avvale di test di primo livello come le prove allergometrichecutanee: test percutanei ed intracutanei (Prick test) e test epicutanei (Patch test). Inoltre, è necessaria ladeterminazione dei livelli sierici delle immunoglobuline IgE specifiche per i diversi allergeni. Recentemente sonostati introdotti test sierologici (ISAC) mediante l’uso di allergeni altamente purificati o ricombinanti ed in grado diidentificare un gran numero (circa 112) di allergeni. Le indagini di secondo livello comprendono test di funzionalitàrespiratoria (per l’asma bronchiale), test di provocazione in vivo (per esempio per le orticarie). Il test dieliminazione consiste nell'eliminare gli specifici allergeni quando si sospetta una allergia alimentare.


7) COME SI CURANO LE MALATTIE ALLERGICHE CON I FARMACI?

Attualmente il trattamento delle malattie allergiche si avvale di un vasto arsenale di farmaci molto efficaci e specifici. Iltrattamento della rinocongiuntivite allergica consiste nella somministrazione di antiistaminici di seconda generazioneper via orale in grado di bloccare l’effetto dell’istamina (prurito, rinorrea, starnuti, etc.). Gli antiistaminici per uso topico(colliri per instillazione congiuntivale) possono essere usati in caso di congiuntivite allergica. I corticosteroidi per viatopica intranasale sono molto efficaci nelle forme severe di rinocongiuntivite. Il trattamento dell’asma bronchiale allergicovaria a secondo del grado di severità della malattia (Linee Guida GINA: Global Initiative for Asthma). Esso, si basa sulla somministrazione per via inalatoria ed all’occorrenza di broncodilatatori a breve durata d’azione (per es. salbutamolo).Per il controllo clinico dell’asma persistente si possono somministrare farmaci cortisonici e/o broncodilatatori a lungadurata d’azione, attraverso dispositivi per via inalatoria. Gli antileucotrieni per via orale sono utilizzati per la loro attività antiinfiammatoria a livello bronchiale.


8) ESISTONO PRODOTTI BIOLOGICI PER LA TERAPIA DELL ' ASMABRONCHIALE?

Il trattamento dell’asma bronchiale di gravità moderata o severa può avvalersi dell’impiego di farmaci “biologici”ovvero di anticorpi monoclonali diretti contro le IgE (anti-IgE). Tali farmaci vanno somministrati secondo schemiinternazionali ed in base al peso del paziente e le concentrazioni sieriche delle IgE totali. Questa terapia di recenteintroduzione (dal 2006 in Europa) è efficace nel trattamento dell’asma moderato e severo. In particolare, questaterapia riduce il numero delle riacutizzazioni, migliora la qualità di vita e quindi riduce i costi socio-economici dell’asma. Un altro farmaco biologico efficace in pazienti con asma grave persistente caratterizzato daun’infiammazione eosinofila e frequenti riacutizzazioni è il mepolizumab (anticorpo anti-IL-5). Il trattamento conmepolizumab riduce il numero di riacutizzazioni e permette di ridurre l’uso dei corticosteroidi.


9) I CORTISONICI PER VIA INALATORIA HANNO EFFETTI COLLATERALI?

L’impiego dei farmaci cortisonici per via inalatoria per il trattamento dell’asma è diffuso e viene praticato sia neipazienti pediatrici che nell’età adulta. Non è stato riferito alcun grave effetto collaterale in seguito all'uso del prodottoalle dosi consigliate. Occasionalmente possono comparire nel cavo orofaringeo infezioni localizzate di tipo fungino(candidosi) che di norma regrediscono dopo terapia locale con antimicotici senza sospendere il trattamento. Altrieffetti frequenti di lieve entità sono la raucedine e la secchezza delle fauci. Effetti collaterali sistemici sonoinfrequenti alle dosi consigliate. I pazienti vanno comunque tenuti sotto stretto controllo nel corso di trattamenti prolungati al fine di accertare l'eventuale comparsa di manifestazioni sistemiche (osteoporosi, ulcera peptica, etc.).Nei pazienti pediatrici l’uso prolungato di dosi medio-elevate di tali farmaci può indurre un ritardo della crescitastaturale. Tale ritardo viene comunque ripristinato dopo la sospensione del trattamento con cortisonici per via inalatoria.


10) QUANDO SI PUO’ RICORRERE ALLA IMMUNOTERAPIAIPOSENSIBILIZZANTE SPECIFICA?

L’immunoterapia specifica (ITS) per via sistemica (sottocutanea) o sublinguale trova indicazione in pazienti affetti da rinocongiuntivite allergica o asma bronchiale in caso di mono-o oligosensibilizzazione. La ITS è l’unica terapiapatogenetica delle malattie allergiche ed il suo effetto è duplice: da una parte riduce la sintomatologia ed il consumodei farmaci nel corso del trattamento e per alcuni anni dopo la sua sospensione; d’altra parte riduce l’incidenza dellaevoluzione ad asma di pazienti rinitici. L’ITS ed il trattamento farmacologico non sono mutuamente esclusivi.
L’ ITS può essere indicata nei pazienti con asma allergico da lieve a moderato, specie se associato a rinite. La ITSnon trova indicazione nell’asma severo persistente. L’ITS deve essere somministrata solo da medici esperti, ingrado di riconoscere e trattare adeguatamente eventuali reazioni sistemiche.


11) COSA SONO LA SLIT E LA SCIT?

Con il termine SCIT viene indicata l’immunoterapia per via iniettiva sottocutanea mentre il termine SLIT è utilizzato perindicare l’immunoterapia per via sublinguale. Vari studi clinici indicano che la via di somministrazione sublinguale (SLIT)ha meno effetti collaterali della SCIT anche se talora gli effetti terapeutici sono meno evidenti.