FarmaDay - Giugno 2014 - page 4

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FARMADAY
– ILNOTIZIARIO INTEMPOREALEPER ILFARMACISTA
Anno III –Numero
422
SCIENZAESALUTE
L’ULTIMATROVATAPERDIMAGRIRE:
«MANGIATEGHIACCIO»
Il nuovo segretoperperderepeso?Ladietadel ghiaccio
.
Secondo il gastroenterologo del New Jersey
BrianWeiner
, infatti, il ghiaccio è un vero amico della
linea perché aiuta
a bruciare calorie senza farne assumere di
aggiuntive
.
Come riporta
The Atlantic
, Weiner, il quale ha anche scritto
un e-book dal titolo “The ice diet”, afferma che i presupposti
della nuova dieta sono due: in primo luogo, il nostro corpo
consuma calorie per sciogliere il ghiaccio, e inoltre non
assumiamo calorie aggiuntive. Non solo, ma
consentirebbe
anchedi aumentare il sensodi sazietà
. Secondo i calcoli del
gastroenterologo
, l’ingestionedi un litro
di ghiaccio al giorno non ha controindicazioni, e anzi permette di bruciare circa 160 calorie. (
Salute,
SecoloXIX
)
ECCOPERCHÈL’INFARTONONFAPIÙPAURAAGLI
ITALIANI
In Italia l’assistenza in caso di infarto funziona e una crisi cardiaca fa meno
paura rispettoal passato
.
In dieci anni lamortalità
si è più che dimezzata
passando dal 9,8%
al 3,9%, anche se il numero di infarti è rimasto costante, circa
200
mila l’anno
registrati ufficialmente ma si stima che ce ne siano
altrettanti (meno gravi e spesso non percepiti neanche dal
paziente) non rilevati.
Gli ultimi dati arrivanodal Registro Eyeshot dell’AssociazioneNazionaleMedici Cardiologi Ospedalieri
presentati in occasione del congresso nazionale che tuttavia indicano come la situazione possa
ancoramigliorare.
La prevenzione
infatti è tuttora carente e le crisi cardiache si presentano spesso proprio fra coloro
che hanno fattori di rischio che sarebbero dovuti essere stati controllati come
l’ipertensione
,
riscontratanel 67%dei casi o il
colesterolo
alto, presentenel 45%dei pazienti.
Inmedia, l’etàmedia dei pazienti ricoverati è di 68 anni ma
oltre uno su tre ha più di 75 anni
e le
donne continuano ad essere mediamente più protette dagli attacchi cardiaci, probabilmente anche
perché sonopiùvirtuosenei comportamenti alimentari enegli stili di vita.
La buona notizia è però quella che non esistono più le
incolmabili differenze fra le regioni
e un pò
ovunque nelle unità di terapia intensiva coronarica i pazienti ricevono le cure adeguate in tempi
brevi.
«I dati raccolti mostrano che siamo ormai diventati bravissimi a curare l’infarto - e l’angioplastica è
eseguita nella maggioranza dei casi e gran parte delle regioni raggiunge l’obiettivo di qualità nelle
procedure. Altrettantoefficacementeviene realizzata la terapia farmacologica».
«la progressiva e notevole
riduzione dellamortalità
per lemalattie cardiovascolari rischia di essere
compromessa dalla frammentazione delle competenza cardiologiche prevista nei nuovi sistemi
organizzativi ospedalieri che minano l’unicità e l’insostituibilità, in un momento in cui anche la
spending reviewmetteaduraprova i nostri organici».
(
Salute, SecoloXIX
)
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