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FARMADAY
– IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno I – Numero 55
SALUTE E BENESSERE
SPREMUTA DI LIMONE OGNI GIORNO
PER COMBATTERE I CALCOLI RENALI
Il citrato impedisce la precipitazione del calcio nelle urine. Per evitare l'eccessiva
acidità meglio diluire il succo con acqua
Diversi studi hanno suggerito che il
succo di limone sia un rimedio efficace per prevenire i calcoli
renali
. Ma dei tanti studi fatti, nessuno ha raggiunto conclusioni
decisive, per questo nefrologi degli Ospedali Riuniti di Bergamo, in
collaborazione con l'Istituto Mario Negri e il Consorzio del limone di
Siracusa Igp, hanno avviato uno studio clinico controllato che
coinvolge oltre 200 pazienti. Lo studio permetterà di
verificare se un
rimedio semplice, come una spremuta giornaliera di 3-4 limoni, aiuti a
prevenire la calcolosi renale
.
Ma perché il limone sembra tanto importante
nella prevenzione
dei calcoli? «
Questo agrume
— risponde Maria Rosa Caruso, nefrologo degli Ospedali Riuniti di
Bergamo, che guida lo studio —
contiene 42,9 grammi di citrato per chilo ed è l'agrume più ricco di
questa sostanza. Ed è noto che il citrato previene la precipitazione del calcio nelle urine, alla base
della formazione di calcoli di ossalato di calcio che rappresentano circa l'80% dei calcoli
. «Per
evitare però che l'eccessiva acidità del citrato intacchi lo smalto dei denti — continua Caruso —
suggeriamo di
diluire il succo di limone in acqua e ne sconsigliamo l'uso a chi soffre di reflusso
gastroesofageo perché potrebbe accentuare i bruciori gastrici
».
A parte il limone, quali altri accorgimenti dietetici
possono essere utili? La risposta viene da
una revisione, pubblicata da
Urologic Clinics of North America
, condotta da ricercatori italiani.
Accanto a fattori protettivi già noti, come l’ acqua, ce ne sono di meno conosciuti che possono
invece avere un effetto negativo come le proteine e i piatti pronti. «Un elevato consumo di
alimenti di origine animale e di piatti pronti, spesso ricchi di sale e molto calorici — spiega Antonio
Nouvenne del Centro Calcolosi dell'Università di Parma, coautore della revisione —incrementa il
rischio di calcolosi attraverso molti meccanismi. Le proteine animali aumentano il calcio, l'ossalato
e l'acido urico urinari (i "mattoni" dei calcoli); più sale si assume più calcio si trova nelle urine e
l'eccesso calorico favorisce il sovrappeso, di per sè associato al rischio di calcolosi.
Se alla dieta
scorretta si associa la sedentarietà, il rischio diviene ancora più elevato
: l'esercizio fisico
contribuisce infatti migliora il controllo pressorio, aumenta il flusso sanguigno renale e riduce le
molecole pro infiammatorie alla base dei meccanismi dell'infiammazione e dell'adesione agli
epiteli delle vie urinarie dei piccoli cristalli che si aggregano fino a formare i calcoli».
(Salute
Corriere
)