Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 583 BACHECA Ordine 1. Crisi occupazionale: Istituito un fondo di solidarietà per i colleghi iscritti all’ albo in stato di disoccupazione 2. Corsi ECM 2015 3. Ordine: in riscossione la quota sociale 4. Giovedì 19 Febbraio 2015, S. Tullio, Corrado Proverbio di oggi……….. Ogni capa è 'nu tribunale (Ognuno vuole emettere sentenze) ORDINE: IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2015 E’ in riscossione la quota sociale 2015 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Notizie in Rilievo Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine Scienza e Salute della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Acqua e cibi acidificanti in tavola per combattere Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2015. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v. le infezioni urinarie Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. Sapevi che? Prevenzione e Salute 5. Esami del sangue: Test HIV 6. In che cosa consiste l’ernia iatale? Curiosità e Salute 7. Sapevi che? una volta aperta la confezione, le diverse forme farmaceutiche differiscono per tempo di validità? La data di scadenza, obbligatoriamente presente su tutte le confezioni di farmaci, si riferisce FORMA FARMACEUTICA VALIDITÀ alla confezione fiale e siringhe pochi minuti integra e granulati e polveri da sciogliere 5 giorni correttamente Dai 5 ai 15 giorni pomate vaso conservata. Dai 15 ai 20 giorni spray e gocce per naso Ma dal momento colliri Dai 15 ai 20 giorni dell’apertura ogni tipo gocce e sciroppi Da 1 a 2 mesi di medicinale ha una pomate Da 2 a 3 mesi Da 4 a 6 mesi durata diversa prima compresse in flaconcino che diventi inefficace o addirittura nocivo. Ecco un elenco del periodo di validità delle più comuni forme farmaceutiche (per le confezioni monodose o le forme confezionate in blister vale la data di scadenza riportata sull’involucro e nel foglietto illustrativo). SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 583 PREVENZIONE E SALUTE Ordine: ESAMI DEL SANGUE Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto Capire e interpretare gli esami di laboratorio è compito del medico. Il ruolo del Farmacista è quello di fornire informazioni è quindi di evitare una lettura «fai da te» (inutile e persino potenzialmente pericolosa) dei parametri che si possono trovare sul referto del laboratorio, nonché di fornire una base culturale per far si che il paziente possa capirsi meglio col medico, e prepararsi, eventualmente, a fargli le domande giuste. Test per l’HIV A che cosa serve. Serve per vedere se un soggetto è entrato in contatto con il virus HIV (virus dell’immunodeficienza umana) dell’AIDS. Quando e perché il test è indicato: È indicato in tutti i soggetti con comportamenti a rischio: tossicodipendenti, omosessuali e eterosessuali con rapporti a rischio (con prostitute, con partner multipli). È indicato nei politrasfusi e periodicamente negli operatori sanitari. È inoltre indicato in tutte le coppie che intendono andare incontro a una gravidanza e in tutte le donne incinte. Come si fa il test: È sufficiente un semplice prelievo da una vena del braccio. Non è necessario il digiuno. Il test è su base volontaria (è richiesto il consenso del soggetto). Come interpretare i risultati dell'esame: Se positivo va sottoposto a conferma con ulteriore test. Il test iniziale è quello con metodica ELISA che può in alcuni casi dare risultati falsamente positivi. Il risultato positivo deve quindi essere confermato con il test Western Blott. Quest’ultimo richiede un tempo maggiore e un lavoro più prolungato, ma è molto specifico per identificare le infezioni da HIV. Se anche questo è positivo il soggetto è definito "soggetto sieropositivo" e il paziente verrà indirizzato presso a un centro infettivologico di riferimento per completare le indagini (molto importante la conta dei linfociti "CD4" per valutare il grado di compromissione del sistema immunitario) e iniziare la terapia. Essere sieropositivi non vuol dire essere affetti da AIDS. Le terapie attuali consentono di vivere una vita normale nella maggior parte dei casi. È importante che un soggetto sappia di essere sieropositivo per: 1) evitare comportamenti che possono mettere a rischio altre persone ricorrendo, per esempio, sempre all’uso del preservativo durante i rapporti sessuali; 2) iniziare precocemente la terapia. Il «periodo finestra» : Se il test è negativo bisogna tener conto che nei soggetti che hanno avuto un recente contatto con il virus esiste il cosiddetto «periodo finestra», intervallo in cui il test è negativo perché gli anticorpi non si sviluppano immediatamente ma dopo diverse settimane dal contatto (da 3 mesi in su). In questo periodo il test è negativo, ma il soggetto può trasmettere la malattia. Quindi se il soggetto ha avuto un recente comportamento a rischio (per esempio un rapporto non protetto) il test deve essere ripetuto a 3 mesi di distanza dall'evento. È consigliato poi un secondo test di controllo dopo 6 mesi e un altro dopo un anno. Anche se non frequentemente, infatti, gli anticorpi possono impiegare più dei tre mesi canonici per formarsi. Da ricordare poi che un neonato che nasce da madre HIV positiva può continuare ad avere gli anticorpi materni in circolo fino a 6-12 mesi. In questa fase i test ELISA e Western blot risultano positivi. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 583 PREVENZIONE E SALUTE IN CHE COSA CONSISTE L’ERNIA IATALE? Una porzione dello stomaco passa dal diaframma e sale nel torace: i sintomi e le cure L’ernia iatale è un disturbo con cui convive circa un italiano su dieci e che, con il passare degli anni, interessa gran parte della popolazione anziana. Spesso questa condizione «va a braccetto» con la malattia da reflusso gastroesofageo, cosa che può favorire la comparsa di ulteriori disturbi. «Il termine ernia iatale indica il passaggio di una porzione dello stomaco all’interno del torace, attraverso un foro nel diaframma chiamato iato esofageo - spiega Guido Costamagna, dir. dell’Ist. di clinica chirurgica, Policlinico Gemelli di Roma. In genere le pareti dello iato esofageo sono ben aderenti all’esofago, ma può capitare che le strutture di ancoraggio della porzione inferiore dell’esofago perdano tono, favorendo la risalita di una piccola parte di stomaco nel torace. Si ipotizza che fattori congeniti, traumatici e dietetici siano implicati, ma le cause restano sconosciute nella maggior parte dei casi». Quali sono i sintomi spia? «Gran parte dei pazienti con ernia iatale non presenta disturbi. Alcuni possono riferire sintomi aspecifici di dispepsia , ossia di “cattiva digestione”, come per esempio sazietà precoce, distensione nella parte superiore dell’addome e frequenti eruttazioni. Quando all’ernia iatale si associa reflusso gastroesofageo, condizione che comporta la risalita di succhi gastrici dallo stomaco all’esofago, possono esserci sintomi più specifici correlati al reflusso, come bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgito». È vero che l’ernia iatale può dare sintomi simili a quelli dell’infarto? «Talvolta, quando all’ernia iatale si associa reflusso gastroesofageo, possono comparire sintomi atipici, tra cui il dolore toracico, che può presentare caratteristiche analoghe a una crisi anginosa (dolore al petto che si verifica quando il cuore non riceve abbastanza ossigeno) o a una sindrome coronarica acuta. In questi casi viene riferita una sensazione di peso al petto con irradiazione del dolore al dorso, al collo, o alle braccia, come nel dolore toracico di origine cardiaca». Come si diagnostica l’ernia iatale? «Spesso il riscontro è casuale, in seguito a indagini diagnostiche (in genere gastroscopia) in persone con disturbi digestivi aspecifici. Va però precisato che sintomi di “cattiva digestione” o dolori addominali in un individuo con ernia iatale non sono necessariamente da attribuire a essa. Quando siano presenti sintomi indicativi di reflusso gastroesofageo l’esecuzione di specifici esami strumentali ha anche l’obiettivo di escludere la contemporanea presenza di ernia e reflusso. In passato si pensava che l’ernia iatale fosse una condizione necessaria perché si potesse avere una malattia da reflusso gastroesofageo, oggi sappiamo che si tratta di due entità che possono esistere separatamente. Decisive ai fini della diagnosi di ernia iatale sono la radiografia delle prime vie digestive con mezzo di contrasto, capace di mettere in evidenza anche ernie di piccole dimensioni o intermittenti, ma, soprattutto, la gastroscopia, che offre l’indiscutibile vantaggio di documentare con certezza lesioni della mucosa correlate a un reflusso patologico (erosioni, ulcere o stenosi) e di consentire l’esecuzione contestuale di biopsie della mucosa gastrica. Infine, in presenza di sintomi atipici di reflusso gastroesofageo come il dolore toracico, è buona regola eseguire una visita cardiologica per escludere la presenza di problematiche cardiache alla base del dolore stesso». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 583 SCIENZA E SALUTE ACQUA E CIBI ACIDIFICANTI IN TAVOLA PER COMBATTERE LE INFEZIONI URINARIE Colpiscono soprattutto le donne in età fertile e sessualmente attive. Idratazione, alimenti a elevato residuo acido e corretti stili di vita sono le strategie preventive. Donne: Le infezioni urinarie sono per lo più una patologia in rosa, colpiscono infatti ogni anno all’incirca il 10% di donne, con un picco di incidenza fra i 16 e i 35 anni o dopo la menopausa, tanto che il 50-60% della popolazione femminile è destinata a sperimentare la problematica nell'arco della vita. Complice la struttura anatomica della donna, in cui l’uretra è vicino all’ano, e che la predispone maggiormente ad essere attaccata da germi e batteri. uomini e bambini: anche le altre fasce di popolazione – uomini e bambini – non si devono sentire al riparo poiché, seppure in percentuale minore, possono comunque cadere vittime di bruciori nel fare ‘ plin plin’o di infiammazioni delle basse o alte vie urinarie. Se e quando il batterio entra in circolo che fare? La cura è farmacologica ma l’adozione di corrette norme igieniche, di stile di vita e il giusto apporto idrica e di cibi ‘acidi’, ne favoriscono la prevenzione. COSA SONO E CAUSE - Le infezioni delle vie urinarie sono generalmente causate da batteri, più di rado da virus e solo eccezionalmente da funghi. È una condizione che può riguardare sia il tratto delle basse vie urinarie, con cistite e uretrite (in entrambi i sessi) e prostatite (nell’uomo), sia quello delle alte vie urinarie soggette a pielonefrite e a glomerulo nefrite. Nelle donne in età fertile, l'attività sessuale la causa principale di infezioni della vescica, con un rischio aumentato in relazione alla frequenza dei rapporti sessuali. Nell’uomo, invece, la cistite è spesso dovuta a una anomalia funzionale oppure anatomica del tratto genito-urinario. Esistono anche alcune condizioni predisponenti alla problematica come la familiarità, la stipsi, il diabete mellito nella donna, una iperplasia della prostata e il non essere circoncisi nell’uomo. Fra i fattori esterni, l’uso del catetere, specie se protratto nel tempo, può essere un elemento scatenante e comunque la prima causa di insorgenza correlata a un trattamento sanitario. Nei bambini le infezioni delle alte vie urinarie sono per lo più imputabili a reflusso vescicoureterale (ossia alla risalita dell’urina dalla vescica all’uretere e alla pelvi renale), le cistiti invece sono spesso collegate nei maschietti ad anomalie del tratto urinario. SINTOMI, DIAGNOSI E CURA – Bruciore alla minzione, la necessità di urinare spesso, oppure l'urgenza di dover fare pipì, in assenza di perdite vaginali, sono i sintomi che annunciano che qualche cosa non va a livello dell’apparato urinario. Solo di rado le urine si colorano di rosso, a causa di qualche perdita ematica. Dunque per avere diagnosi certa della natura della problematica, occorre effettuare una analisi delle urine e, una volta stabilito il batterio infettante ed escluse altre situazioni possibili concomitanti, impostare una terapia antibiotica. PREVENZIONE – La protezione dell’apparato urinario la si attua, però, già sedendosi a tavola, avendo cura di ‘idratare’ e ‘acidificare’ correttamente la dieta. Ecco perché. L’idratazione - Una corretta idratazione, favorendo la diuresi, ha effetti preventivi in quanto permette una costante eliminazione dei batteri che si trovano all’interno delle vie escretrici. Ancora, abbinata a un discreto quantitativo di cibi ricchi di fibre, l’idratazione favorisce la motilità intestinale contribuendo alla regolarità delle evacuazioni e alla riduzione della proliferazione di batteri fecali che sono una delle cause di infezione delle vie urinarie. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 583 L’acidificazione - Un regime alimentare con elevato residuo acido aiuta non solo a diminuire il pH delle urine (alcuni batteri non crescono a pH bassi) ma favorisce anche la minore adesione dei batteri alle pareti delle vie escretrici. Da qui l’indicazione ad aumentare cibi a effetto acidificante e a diminuire quelli alcalinizzanti. In pratica, che cosa mettere a tavola? Cibi acidificanti:  Pane bianco e di farina di grano duro, pane di segale e di farina di segale, corn flakes, pasta all’uovo, fiocchi di avena, riso, spaghetti.  Fra i legumi: lenticchie secche e fagioli,  carni privilegiare manzo e maiale magro; bistecca magra o mista, tacchino, pollo e vitello.  pesci: trota (arrosto o bollita), fletto di merluzzo e acciughe.  formaggi e latticini optare per il camembert, cheddar, gouda e grana. Infine tuorlo d’uovo, noci. Inoltre fra gli alimenti consigliati vi sono ancora: ï‚· Verdura: almeno una porzione a pasto per apportare vitamine, sali minerali e antiossidanti. ï‚· Frutta. Circa tre frutti al giorno meglio consumati con la buccia dopo averli ben lavati. Variare il più possibile la qualità (colore) per introdurre correttamente vitamine, sali minerali e antiossidanti. In particolare privilegiare mirtilli, ribes e frutti di bosco che rinforzano le vie urinarie e il sistema immunitario perché sono ricchi in vitamina C. Mangiare anche frutta cotta (preferibilmente pere o prugne). Anche anguria e ananas sono indicati per il loro basso contenuto di sodio, elevato apporto di potassio ed effetto drenante e kiwi, specie in caso di predisposizione o tendenza alla stipsi. ï‚· Aglio e cipolla per le loro proprietà antimicrobiche e immunostimolanti; ï‚· Cereali integrali e non quelli raffinati; Sedano e prezzemolo in virtù della loro azione diuretica. ï‚· Olio extravergine d’oliva a crudo per condire gli alimenti. Sono da ridurre invece i cibi alcalinizzanti. Fra le verdure carote, cavolfiore, sedano, cicoria, melanzane, lattuga, patate, rape, spinaci, pomodori e salsa di pomodoro, peperoni, zucchine e piselli. Tra la frutta no a banane, mele, albicocche, fragole, anguria, ananas, kiwi, pesche e uva. Fra le bevande abolire succo di limone, di pompelmo, d’arancia e vino rosso. ALIMENTI NON CONSENTITI – Da evitare in maniera assoluta: ï‚· Superalcolici e alcolici che sono potenti irritanti di tutte le mucose dell’organismo, vescica compresa. ï‚· Caffè, tè e bevande poiché contengono sostanze nervine come la caffeina, presente anche nella cola. ï‚· Peperoncino, pepe e spezie piccanti perché possono agire come irritanti della vescica; formaggi piccanti ï‚· Dolci come cioccolato, gelati, caramelle poiché gli zuccheri semplici facilitano la crescita batterica. E bevande zuccherine come acqua tonica, tè freddo, succhi di frutta in quanto contengono naturalmente zucchero, anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”. ï‚· Dolcificanti artificiali in pastiglie o contenuti in alcuni yogurt, marmellate prodotti da forno e bibite. ï‚· Condimenti grassi come burro, lardo, margarine e altri alimenti che possono rallentare la digestione, ï‚· Salse come maionese, ketchup, senape; Insaccati. CONSIGLI COMPORTAMENTALI – A fianco della buona tavola non possono però mancare anche abitudini e stile di vita corretti. Ovvero: ï‚· Praticare un'accurata e quotidiana igiene intima, con movimenti che vanno dalla vagina all'ano. Se si compie il movimento contrario si rischia, infatti, di trasportare materiale fecale a contatto con gli orifizi urinari e di innescare un’infezione. (Attenzione però all’eccesso di igiene e all’uso di detergenti troppo forti che alterando la flora vaginale, possono predisporre anch’essi alle infezioni). ï‚· Indossare biancheria intima di cotone e pantaloni non troppo stretti. ï‚· Urinare prima e soprattutto dopo il rapporto sessuale, poiché il flusso urinario facilita il trasporto verso l'esterno di eventuali batteri penetrati in vescica. ï‚· Nelle donne, durante il ciclo mestruale, intensificare l'igiene personale. ï‚· Abbandonare la sedentarietà e Non fumare. (Salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 583 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Ordine: Corsi ECM 2015–SESSIONE PRIMAVERILE Sessione Primavera – Si informa che da Mercoledì 18 Febbraio è possibile prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM Gratuiti 2015. DATA TITOLO DEL CORSO Domenica 22 Febbraio ore 9.30 Sabato 28 Febbraio ore 9.30 Sabato 07 Marzo ore 9.30 Domenica 15 Marzo Ore 9.30 Sabato 21 Marzo ore 9.30 Domenica 29 Marzo Ore 9.30 Sabato 18 Aprile ore 9.30 Domenica 19 Aprile ore 9.30 Low Dose Medicine Omeopatia, Omotossicologia e Nutraceutica Basate sull’Evidenza (III parte) La medicina naturale nelle epatopatie virali e croniche Sabato 09 Maggio ore 9.30 Sabato 16 Maggio ore 9.30 Sabato 23 Maggio ore 9.30 Sabato 30 Maggio ore 9.30 Sabato 06 Giugno ore 9.30 CREDITI Formativi 24 (totali) 5 La malattia psoriasica: una condizione su cui riflettere 5 Low Dose Medicine Omeopatia, Omotossicologia e Nutraceutica Basate sull’Evidenza (IV parte) Deficit neurocognitivi 24 (totali) Low Dose Medicine Omeopatia, Omotossicologia e Nutraceutica Basate sull’Evidenza (V parte) La medicina naturale nelle steatosi e steato-epatiti 24 (totali) Low Dose Medicine Omeopatia, Omotossicologia e Nutraceutica Basate sull’Evidenza (VI parte) Corso ECM:“XI ed. I° PARTE: “Corso teorico-pratico di rianimazione Cardio-Polmonare e defibrillazione cardiaca precoce SE (BLS-D) Corso ECM:“XI ed. II° PARTE: “Corso teorico-pratico di rianimazione Cardio-Polmonare e defibrillazione cardiaca precoce SE (BLS-D) Osteoporosi in Farmacia 24 (totali) I Contraccettivi 5 Il ruolo del farmacista: Responsabilità Civili, Penali e Amministrative 5 5 5 10 5 FAD: Ogni Partecipante ad uno dei Corsi Residenziali fruirà una tantum di un Corso FAD gratuito di 10 crediti Lunedì 16 Marzo ore 21.00 Lunedì 20 Aprile ore 21.00 SERATE MONOTEMATICHE Le possibilità terapeutiche nella malattia emorroidaria. (prof. Gennaro Rispoli) Nuovi Anticoagulanti orali (NAO): vantaggi e limiti. (prof. Maurizio Santomauro) COME PRENOTARSI: da Mercoledì 18 Febbraio è possibile prenotare i Corsi ECM 2015 1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it 2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM 3- Prenotazioni 4- Accesso all’area riservata mediante username e password 5- Scegliere i corsi da prenotare

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