Anno IV – Numero 591
BACHECA
Ordine
1. Ordine: in riscossione
la quota sociale del
2015
2. Corsi ECM 2015
3. ORDINE: Rapporti di
attività professionale
(collaborazione o
espletamento di pratica
professionale)
4. Requisiti trasferimento
Titolarietà farmacia:
disposizione decreto
milleproroghe
5.
6.
7.
8.
9.
Lunedì 02 Marzo 2015, S. Simplicio, Ulderigo
Proverbio di oggi………..
S'e' pperzo 'o stampo
Non ce ne sarà mai più uno simile – Persona eccezionale e insostituibile.
Ti abbraccio grande Amico
ECCO LA “FORMULA†DELLE CIGLIA
PERFETTE
Scoperta la lunghezza ideale per proteggere l'occhio dalla
secchezza.
Scoperta la formula matematica che definisce la lunghezza ideale delle ciglia:
Notizie in Rilievo per proteggere adeguatamente l'occhio da
aria e polveri, la loro misura deve essere
Scienza e Salute
Ecco la “formula†delle pari ad un terzo della larghezza dell'occhio,
ciglia perfette
proprio come le ha disegnate Madre
Il colore delle urine e
lo stato di salute
Natura.
Meglio dimenticarsi dunque di ciglia finte e
mascara allunganti, che espongono
l'occhio ad un maggior rischio di
disidratazione e secchezza.
Prevenzione e
Salute
E' quanto dimostra un curioso studio pubblicato dai ricercatori del Georgia
Esami del sangue:
Institute of Technology sulla rivista Royal Society Interface.
Paratormone
Che cosa si intende per
Per l'indagine, il gruppo coordinato da David Hu ha misurato le ciglia di 22
stenosi aortica?
Sintomi e cure
specie di mammifero conservate al Museo di storia naturale di New York,
Il primo segno
scoprendo che in tutti casi la lunghezza delle ciglia pari ad un terzo della
dell’artrosi al ginocchio?
Dolore nel salire le
larghezza dell'occhio.
scale
La formula delle ciglia perfette è stata poi confermata da diversi esperimenti in
galleria del vento, dove i ricercatori hanno testato le ciglia di diverse lunghezze
usando un occhio umano artificiale in cui la cornea era riprodotta da una
superficie di alluminio.
In questo modo sono giunti alla conclusione che le ciglia naturali sono lo
scudo migliore per gli occhi, capace di “dirottare†il flusso dell'aria evitando
l'evaporazione dell'umidità necessaria alla salute oculare. (OK, Salute)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 591
PREVENZIONE E SALUTE
Ordine: ESAMI DEL SANGUE
Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto
Il ruolo del Farmacista è quello di fornire informazioni è quindi di evitare una lettura «fai da te»
(inutile e persino potenzialmente pericolosa) dei parametri che si possono trovare sul referto del
laboratorio, nonché di fornire una base culturale per far si che il paziente possa capirsi meglio col
medico, e prepararsi, eventualmente, a fargli le domande giuste.
Gli esami per Cuore e Metabolismo
Esistono diversi test per verificare la salute del cuore e dei vasi, che è spesso
correlata anche al buon funzionamento del metabolismo. Nella tabella alcuni fra
quelli più spesso prescritti
Nell’ediz. odierna parliamo del
Paratormone
Calcemia
Calcitonina Colesterolo
D-dimero
Glicemia
NT-proBNP Paratormone Pcr
Trigliceridi Troponina
VitaminaD
PARATORMONE
Che cosa si misura: Il test misura la concentrazione di paratormone (PTH) nel sangue.
Il PTH è un ormone, cioè una proteina, ed è prodotto dalle paratiroidi, piccole ghiandole posizionate
vicino alla tiroide.
Il PTH regola l’equilibrio del calcio all’interno dell’organismo. Quando i livelli di calcio nel sangue sono
bassi, le paratiroidi rilasciano il PTH, che determina aumenti della calcemia agendo in tre modi diversi:
aumentando il rilascio di calcio dalle ossa, favorendone l’assorbimento intestinale (attraverso la
vitamina D) e diminuendone l’eliminazione attraverso le urine.
Quando il calcio torna ai livelli normali, il PTH diminuisce.
Quando e perché il test è indicato: L’esame serve a determinare se il PTH risponde in modo
adeguato alle variazioni di calcio nel sangue. Il medico lo prescrive quando i valori del calcio nel sangue
sono più alti (ipercalcemia) o più bassi (ipocalcemia) della norma, quando vuole valutare il
funzionamento delle ghiandole paratiroidi, oppure quando ci sia il sospetto di una malattia renale.
Inoltre, il PTH viene controllato regolarmente nei pazienti con malattie che alterano l’equilibrio del
calcio o che sono in cura per disturbi delle paratiroidi.
Come si fa il test: Per effettuare il test è sufficiente prelevare un campione di sangue dalla vena di
un braccio. In laboratorio viene poi eseguito il dosaggio, cioè la misurazione della concentrazione della
proteina nel campione di sangue prelevato.
Quali sono i valori normali: I livelli di PTH variano molto durante la giornata, raggiungendo un picco
alle due di mattina. In genere il prelievo si fa verso le otto del mattino.
La concentrazione media è pari a 1-5 pmol/L.
Come interpretare i risultati dell’esame: Bassi livelli di PTH possono essere dovuti a: condizioni
che causano ipercalcemia, ipoparatiroidismo, una condizione caratterizzata da una ridotta produzione
di PTH.
Aumenti di PTH possono dipendere da: iperparatiroidismo primario, in genere causato da un tumore
benigno delle paratiroidi, iperparatiroidismo secondario, dovuto per esempio a insufficienza renale,
assunzione di alcuni farmaci (rifampicina, fosfati, anticonvulsivanti, steroidi, litio, isoniazide).
Per interpretare correttamente i risultati del test del PTH, bisogna confrontarli con i valori di calcio. Se
sia il calcio che il PTH sono normali, significa che il sistema di regolazione del calcio funziona bene. Se
invece uno o entrambi i parametri sono alterati, bisogna fare una valutazione specifica della
situazione. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 591
PREVENZIONE E SALUTE
CHE COSA SI INTENDE PER STENOSI AORTICA?
SINTOMI E CURE
Una valvola si restringe e il cuore fa più fatica a spingere il sangue nella
circolazione: attenzione a difficoltà respiratorie, dolore al torace e perdita di
conoscenza
La stenosi aortica è il restringimento della valvola aortica , che mette in
comunicazione il ventricolo sinistro del cuore con l’aorta, l’arteria che
distribuisce il sangue ossigenato a tutto il corpo. In passato questa
condizione era quasi una rarità ; oggi, invece, complice l’invecchiamento
della popolazione, i casi sono in crescita: si stima che ne sia affetto circa il 45% di chi ha più di 75 anni.
Quali sono le cause? «Esistono tre tipi principali di stenosi aortica, con cause differenti - spiega
Cesare Fiorentini, direttore della Cardiologia del Centro Cardiologico Monzino, IRCCS, Milano -.
1. La cosiddetta aorta bicuspidata congenita è dovuta alla presenza di alterazioni della valvola
cardiaca. Quest’ultima è malformata dalla nascita e presenta 2 lembi (cuspidi) anziché 3. Di solito la
prognosi è favorevole, ma a volte, in età adulta si interviene chirurgicamente
2. Un altro tipo è quello di origine reumatica, dovuto a una precedente infezione batterica sostenuta
da Streptococco beta-emolitico, non adeguatamente curata con gli antibiotici. In passato questo
tipo di stenosi era il più frequente, oggi i rari casi si riscontrano in soggetti extracomunitari.
3. La forma più diffusa è invece la cosiddetta degenerazione calcifica , legata all’invecchiamento, che
di solito, si manifesta dopo i 60-65 anni. È causata da deposizione di calcio sulle cuspidi e sulla
superficie valvolare e può condurre a forme veramente gravi: se non si interviene, l’80 per cento dei
pazienti muore nell’arco di 3-4 anni dalla comparsa dei sintomi».
Quali sono i sintomi della stenosi aortica? «Caratteristico è un soffio cardiaco, facilmente
rilevabile ascoltando il cuore con lo stetoscopio. In alcuni casi, ponendo una mano sul cuore è possibile
percepire anche un fremito, un rumore simile alle fusa di un gatto.
A causa del restringimento, si crea inoltre una differenza di pressione (gradiente pressorio) attraverso
la valvola: la pressione a monte, all’interno del ventricolo sinistro, è maggiore di quella all’imboccatura
dell’aorta.
Questo gradiente può essere misurato bene con un esame non invasivo, l’ ecocardiocolordoppler .
La stenosi è significativa quando la differenza di pressione è intorno ai 50-60 mm/Hg (millimetri di
mercurio): maggiore è la differenza più grave è l’ostruzione.
L’ecocardiocolordoppler, che sfrutta gli ultrasuoni, permette di evidenziare anche eventuali
calcificazioni a livello della valvola e dilatazioni dell’aorta ascendente. Inoltre rileva se c’è ipertrofia del
ventricolo sinistro, fenomeno che comporta ispessimento delle pareti del ventricolo mentre la sua
cavità rimane invariata o tende a restringersi. Questa alterazione è dovuta al fatto che il cuore deve
fare uno sforzo maggiore per pompare il sangue nell’aorta».
Esistono sintomi «spia»? «La presenza o meno di sintomi non è strettamente correlata con la
gravità della stenosi. Ci possono essere casi di grave entità senza disturbi, e casi opposti, in cui la
stenosi non è importante, ma i sintomi sono molto evidenti.
Tipica di questa malattia valvolare è comunque una triade di sintomi: difficoltà respiratorie,
soprattutto sotto sforzo; dolore al torace dovuto all’angina pectoris scatenata dall’ipertrofia
ventricolare; infine, la sincope, cioè perdita di conoscenza. Lo svenimento si può manifestare quando
il flusso di sangue ossigenato al cervello è molto ridotto. Se non si interviene in alcun modo e la stenosi
progredisce a livelli critici si rischia un infarto». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 591
PREVENZIONE E SALUTE
IL PRIMO SEGNO DELL’ARTROSI AL GINOCCHIO?
DOLORE NEL SALIRE LE SCALE
Questa difficoltà è il primo indizio della patologia che nemmeno una radiografia
scopre in fase precoce: dopo, il male arriva anche camminando, stando in piedi o
sedendosi
L’artrosi è un problema comunissimo: stando alle stime in Italia
riguarda circa il 16% della popolazione generale, con picchi che
sfiorano il 70% nelle donne con più di 70 anni.
In poco meno di un caso su tre l’articolazione che ne fa le spese è il
ginocchio:
come riconoscerla prima possibile, per provare a curarsi e ridurre il
rischio di una progressione sempre più dolorosa della malattia?
Secondo uno studio pubblicato su Arthritis Care and Research
bisogna fare attenzione a quanto siamo “sciolti†nel fare le scale: il dolore nel salire i gradini sarebbe
infatti il primo segnale dell’artrosi al ginocchio.
Dolore nel salire le scale: Lo ha scoperto Philip Conaghan, docente di medicina muscoloscheletrica
all’università di Leeds in Inghilterra, analizzando i dati di oltre 4600 pazienti con artrosi al ginocchio o
ad alto rischio per la malattia (ad esempio perché sovrappeso o con un’anomalia dell’allineamento fra
femore e tibia che provoca ginocchio valgo o varo).
Ogni anno, per sette anni, tutti i partecipanti hanno risposto a un questionario che indagava il dolore e
le difficoltà di ciascuno nel compiere i movimenti della vita di ogni giorno.
Ebbene, salire le scale è la prima situazione in cui il fastidio e il dolore connessi con l’artrosi diventano
evidenti: solo quando la malattia è in fase più avanzata il sintomo compare anche camminando,
sedendosi e infine pure quando si è sdraiati a letto.
Per una diagnosi precoce : «Oggi non abbiamo molte possibilità di intervento sull’artrosi del
ginocchio, se non il trattamento sintomatico del dolore e la sostituzione dell’articolazione nei casi più
gravi – osserva Conaghan –.
Purtroppo abbiamo anche scarse conoscenze per una diagnosi davvero precoce, che invece potrebbe
darci gli strumenti per intervenire presto e quindi con una maggiore probabilità di successo: i pazienti
di solito arrivano dal medico quando il dolore è già consistente e la perdita di funzionalità elevata, se li
intercettassimo tempestivamente potremmo provare ad agire prima che si siano instaurati danni
strutturali».
Stando all’esperto inglese, le radiografie individuano i casi in cui c’è già una lesione articolare
considerevole e non servirebbero perciò alla diagnosi precoce; valutare il dolore e il suo andamento
invece potrebbe essere più utile, come dimostrano i dati raccolti in Inghilterra.
«Salire le scale, che comporta flettere l’articolazione caricandola di un peso, è il primo movimento che
fa emergere un dolore in caso di artrosi al ginocchio ed è perciò un “marcatore†precoce della
patologia, oltretutto semplice da individuare.
Se compare il fastidio in questa condizione, quasi certamente c’è un problema “meccanicoâ€
dell’articolazione riconducibile all’artrosi: chi è a rischio perciò dovrebbe fare attenzione all’eventuale
comparsa di dolore salendo le scale.
Se succede è bene parlarne al medico per intervenire quanto prima, ad esempio perdendo i chili di
troppo se si è in sovrappeso».
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 591
PREVENZIONE E SALUTE
IL COLORE DELLE URINE E LO STATO DI SALUTE
Il colore delle urine cambia e in base ad esso possiamo saperne di più sul nostro
stato di salute.
E’ un fatto decisamente fisiologico e fin da sempre l’urina è stata
utilizzata come strumento diagnostico. Quando nella vescica
raggiunge la quantità minima di 300 ml, si innesca uno stimolo
nervoso, che provoca il desiderio di eliminare il liquido accumulato,
attraverso la contrazione della vescica. Ci ritroviamo così ad
urinare, ma, se ci facciamo caso, non sempre il liquido prodotto è
dello stesso colore.
Può cambiare in base a determinati fattori. Vediamo di scoprirne di più, per sapere a che cosa
corrisponde ciascuna colorazione, in base alla scala elaborata dalla Cliveland Clinic.
L’urina di nessun colore, quando appare completamente trasparente, indica che
stiamo bevendo troppa acqua. Non sempre è un fatto positivo, perché i liquidi in
eccesso possono essere anche dannosi per l’organismo, quindi faremmo meglio forse a
ridurre.
Il paglierino chiaro indica una corretta idratazione e ci fa capire che il nostro stato di
salute è buono e quindi questo colore non dovrebbe suscitare preoccupazioni.
Anche il giallo trasparente indica delle buone condizioni di salute. Indica uno stato
normale del corpo, che non dovrebbe essere soggetto ad alcun tipo di disturbo
particolare. Neanche il giallo trasparente dovrebbe dettare uno stato di
preoccupazione, perché non si riferisce ad alcun problema specifico.
Il giallo scuro indica normali condizioni di salute. L’unico problema potrebbe essere
rappresentato dal fatto che siamo poco idratati. Per risolvere il problema, possiamo
bere un po’ di acqua in più durante il corso della giornata.
Questo colore è un segnale che dovrebbe invitarci a rimediare subito all’idratazione
corporea. Infatti la colorazione ambra o giallo mela vuol dire esplicitamente che non
stiamo bevendo a sufficienza, per soddisfare le necessità dell’organismo.
Il color sciroppo indica o un grave stato di disidratazione oppure la presenza di una
malattia che interessa il fegato. Dobbiamo correre ai ripari! Faremmo bene a bere subito
un pò di più e, se il problema persiste, sarebbe meglio consultare il medico di fiducia.
Il colore da rosa a rosso potrebbe essere il risultato di qualche particolare alimento
che abbiamo introdotto nella nostra dieta. Per. Es. barbabietole, rape, mirtilli
determinano questa colorazione dell’urina. A volte, però, il colore rossastro evidenzia
la presenza di sangue nelle urine. Il problema potrebbe anche essere non grave, si va
da delle infezioni urinarie ad una malattia renale a problemi di prostata, ma questo colore potrebbe
segnalare anche un tumore o un avvelenamento da mercurio o piombo.
Il colore arancione dell’urina solitamente è causato dalla scarsa idratazione. Potrebbe
derivare da una patologia del fegato o del dotto biliare. A volte si tratta dell’effetto
provocato da un farmaco o da un colorante alimentare.
Nel caso di urina blu o verde (di solito molto raro) potrebbe trattarsi di un’infezione
batterica delle vie urinarie. Certe volte il problema può essere determinato dall’uso di
qualche medicinale o dal consumo di un colorante alimentare.
In genere, se l’urina è occasionalmente schiumosa, potrebbe non indicare nulla in
particolare. Se persiste, potrebbe riferirsi ad un eccesso di proteine o a problemi renali.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 591
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: RAPPORTI DI ATTIVITÀ PROFESSIONALE
(COLLABORAZIONE O ESPLETAMENTO DI PRATICA PROFESSIONALE)
Nota esplicativa dell’ASL Napoli 1 in merito all’obbligo da parte dei Titolari di
Farmacia di provvedere ad effettuare le comunicazioni alla competente ASL di
pertinenza, di inizio attività professionale in forma di collaborazione o di pratica
professionale.
La nota esplicativa e i moduli da utilizzare per la comunicazione contestuale allo STAP della Regione
Campania, all’ASL e all’Ordine Provinciale dei Farmacisti sono reperibili sul sito istituzionale
dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it, Sezione Servizi, → Modulistica
REQUISITI TRASFERIMENTO TITOLARIETA’ FARMACIA:
DISPOSIZIONE DECRETO MILLEPROROGHE
Si informa che il Senato ha approvato in via definitiva, l’articolo unico del ddl 1779 di
conversione del decreto legge del 31 dicembre 2014 n. 192, recante proroga di termini
previsti da disposizioni legislative, c.d. milleproroghe.
Per quanto di interesse si segnala in particolare che all’art. 7 del DL citato è stato aggiunto il comma 4
quater che sposta fino al 31 dicembre 2016 l’efficacia delle disposizioni in materia di requisiti per il
trasferimento della titolarità della farmacia, di cui all’art. 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e s.m.i.
Fino al 31 Dicembre 2016, ai fini dell’acquisizione della titolarità di una farmacia,
è richiesta esclusivamente l’iscrizione all’albo dei farmacisti.
Sono escluse dall’applicazione della disposizione le sedi oggetto del concorso straordinario.
Sarà comunque cura della FOFI approfondire l’esame del citato provvedimento dopo la sua
pubblicazione nella GU e comunicare eventuali ulteriori novità di interesse della professione.
Ordine: Corsi ECM 2015–SESSIONE PRIMAVERILE
Sessione Primavera – Si informa che da Mercoledì 18 Febbraio è possibile
prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM Gratuiti 2015.
COME PRENOTARSI: da Mercoledì 18 Febbraio è possibile prenotare i Corsi ECM 2015
1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it
2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM
3- Prenotazioni
4- Accesso all’area riservata mediante username e password
5- Scegliere i corsi da prenotare