Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 595 BACHECA Ordine 1. ORDINE: Rapporti di attività professionale 2. Requisiti trasferimento Titolarietà farmacia: disposizione decreto milleproroghe 3. Master di II Livello in Reach 4. L’Ordine ha incontrato il presidente dei Farmacisti Giapponesi Notizie in Rilievo Scienza e Salute 5. Per le donne delle Ande l’arsenico non è velenoso 6. Qual è la causa dell'herpes sulle labbra? 7. Prevenzione e Salute 8. Esami del sangue: Troponina 9. Indumenti troppo aderenti? Pericolosi per lui e anche per lei 10. Calcoli renali, torna la colica nel 50% dei casi: colpa anche dei falsi miti della dieta Venerdì 06 Marzo 2015, S. Giordano, Ezio Proverbio di oggi……….. Pur 'e mmure tenono 'e rrecchie Anche i muri hanno orecchie Ordine: Corso ECM La Malattia Psoriasica: una condizione su cui riflettere Sabato 07 Marzo p.v. ore 9.00; Sede: Ordine Come partecipare: prenotarsi sul sito dell’Ordine o in sede all’atto del corso. L’ORDINE HA INCONTRATO IL PRESIDENTE DEI FARMACISTI GIAPPONESI Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei e di altri Continenti per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo più qualificato. Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel rispetto del suo programma triennale, ieri ha incontrato una delegazione di Farmacisti Giapponesi con l’obiettivo “culturale e relazionale” al fine di creare momenti di coesione e occasioni di incontro per scambiare esperienze professionali. SITO WEB ISTITUZIONALE: iBook Farmaday www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 595 PREVENZIONE E SALUTE Ordine: ESAMI DEL SANGUE Una sintetica «biblioteca» dei principali valori che si possono trovare sul referto Gli esami per Cuore e Metabolismo Esistono diversi test per verificare la salute del cuore e dei vasi, che è spesso correlata anche al buon funzionamento del metabolismo. Nella tabella alcuni fra quelli più spesso prescritti Nell’ediz. odierna parliamo di Vitamina D VITAMINA D Calcemia Calcitonina Colesterolo D-dimero Glicemia NT-proBNP Paratormone Pcr Trigliceridi Troponina VitaminaD Che cosa si misura: Il test misura la concentrazione di due forme della vitamina D nel sangue, il calcidiolo e il calcitriolo. La vitamina D regola l’equilibrio del calcio e del fosforo, favorisce l’assorbimento intestinale del calcio ed è un composto fondamentale per la formazione e la crescita di denti e ossa. Essa può derivare dalla dieta o essere sintetizzata nella pelle in seguito a esposizione ai raggi solari. La vitamina D così prodotta deve però subire altre due modificazioni prima di diventare attiva: la prima avviene nel fegato, dove si forma il calcidiolo, un composto intermedio ancora inattivo; la seconda nei reni, dove il calcidiolo è convertito in calcitriolo, la forma attiva. Con due misurazioni diverse si possono determinare sia la concentrazione del calcidiolo sia quella del calcitriolo. Il calcidiolo rappresenta la principale scorta di vitamina D dell’organismo e il test che lo misura serve ad assicurare che il corpo ne abbia una riserva adeguata. Il test del calcitriolo, invece, serve a garantire che i reni convertano la giusta quantità di calcidiolo nella forma attiva. Calcidiolo 14-42 ng/ml (in inverno) 15-80 ng/ml (in estate) (forma inattiva della vitamina D) Calcitriolo (forma attiva della vitamina D) 14-42 ng/ml (in inverno) 15-80 ng/ml (in estate) INDUMENTI TROPPO ADERENTI? PERICOLOSI PER LUI E ANCHE PER LEI Indossare indumenti particolarmente stretti può causare problemi alla salute sia agli uomini sia alle donne. 1. può causare sterilità agli uomini, con disturbi della quantità e qualità dello sperma. gli indumenti aderenti aumentano la temperatura a livello dei testicoli e favoriscono, quindi, una spermatogenesi meno efficiente. A causa di microtraumatismi che si subiscono a livello dei genitali, es. mentre si cammina, ci si siede, si sale o si scende dalla macchina possono insorgere fastidio dolori difficili per il paziente da ricondurre all’uso di questi indumenti. Questi microtraumi a lungo andare possono anche essere responsabili della formazione di idroceli. 2. Altrettanto importante è il ruolo svolto da questi indumenti nei confronti di patologie infettive che colpiscono principalmente Le donne. Indumenti stretti e ancora peggio se sintetici come il nylon favoriscono la migrazione di batteri dalla zona perianale alla zona genitale, causando cistiti e vaginiti (principalmente da E. Coli). Indumenti sintetici favoriscono inoltre la sudorazione. In questi casi sono il sudore e l’umidità che ne deriva corresponsabili nel favorire infezioni come la candidosi. 3. La circolazione sanguigna reflua e linfatica può essere resa più difficoltosa da questa abitudine, causando stasi venosa ed edemi distali. (Salute, Benessere) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 3 Anno IV – Numero 595 SCIENZA E SALUTE PER LE DONNE DELLE ANDE L’ARSENICO NON È VELENOSO Ricercatori svedesi hanno identificato, per la prima volta, alcune varianti genetiche che mettono al riparo dagli effetti letali di questo composto tossico Si potrebbe definire “arsenizzazione”: la capacità, cioè, dell’organismo umano di adattarsi a tollerare un composto chimico tossico come l’arsenico. Ne sono capaci alcune popolazioni andine dell’Argentina e, soprattutto, la loro componente femminile, come ha appena dimostrato uno studio comparso su Molecular Biology and Evolution. Alcuni decenni prima di Cristo questa capacità l’aveva già dimostrata, così si racconta (ma forse è leggenda e non scienza), Mitridate VI il Grande, re del Ponto, il quale, temendo un avvelenamento, chiese a Crautea, il medico di corte, di preparargli degli antidoti. Così Crautea cominciò a somministrargli, a piccole dosi, un miscuglio di una cinquantina di veleni, il che rese Mitridate immune a qualsiasi tossico conosciuto. Si era, appunto, “mitridatizzato”. Rocce vulcaniche L’arsenico è un veleno che si trova in natura, per esempio, nelle rocce vulcaniche e finisce poi nelle acque sotterranee. E’ stato anche utilizzato in passato nei pesticidi. Ed è un’arma efficacissima per chi vuole commettere un omicidio: ne sanno qualcosa i lettori di Agatha Christie e dei suoi gialli con Miss Marple. Adesso una ricerca scientifica ci dice che si può anche “resistere” e non soccombere a questo tossico (che uccide danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo e il sistema nervoso, portando l’intossicato alla morte per shock). E’ la prima volta che si dimostra l’adattamento dell’organismo umano a un tossico. Un gruppo di ricercatori svedesi del Karolinska Institutet e dell’Università di Uppsala, guidato da Karin Broberg, ha analizzato il patrimonio genetico di 124 donne andine dell’Argentina, valutate per la loro capacità di metabolizzare l’arsenico, e ha individuato una serie di varianti di un gene (chiamato AS3MT) presente in queste persone molto più frequentemente di quanto non lo sia nelle popolazioni di controllo del Perù o della Colombia. Le mummie I ricercatori stimano (sulla scorta di analisi di mummie che presentano elevati livelli di arsenico nei capelli) che l’aumento della presenza di queste varianti sia abbastanza recente (fra 10 mila e 7 mila anni fa). E’ successo, dunque, che questa popolazione andina abbia sviluppato, in tempi passati (allora si trattava di una questione di vita o di morte) un adattamento all’ambiente attraverso la selezioni di varianti protettive di un gene (che si trova sul cromosoma 10) capaci di neutralizzare la tossicità dell’arsenico. Queste varianti sono distribuite in diverse popolazioni mondiali, con una maggiore frequenza fra i peruviani, i nativi americani, i medio-orientali e i vietnamiti. (salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 595 PREVENZIONE E SALUTE CALCOLI RENALI, TORNA LA COLICA NEL 50% DEI CASI: COLPA ANCHE DEI FALSI MITI DELLA DIETA Un disturbo che ritorna in un caso su due. Sono i calcoli renali che assillano il 1012% della popolazione italiana: la metà dei pazienti, prima o poi, cade di nuovo nella loro rete. Complice a sorpresa la dieta spesso consigliata proprio per evitare una recidiva, che si rivela un boomerang. Contro le insidie nel piatto è sceso in campo un team di specialisti italiani che con uno studio di prossima pubblicazione sfata i falsi miti che aleggiano sulle tavole di chi soffre di calcolosi renale. L'errore più comune? «Bandire il calcio - quindi per esempio formaggi e latticini - dalla dieta» assicura Domenico Prezioso, professore associato di Urologia all'università Federico II di Napoli, dal congresso dell'Associazione italiana di endourologia che si è svolto a Milano. Ecco, dunque, il primo contrordine: prescrivere una dieta ipocalcica «non serve». Il no secco ai formaggi, anzi, «è azzardato e si ottiene l'effetto opposto, perché in realtà il calcio aiuta l'espulsione dei componenti chimici che formano i calcoli». I nutrizionisti, fa ancora sapere Domenico prezioso, ritengono si debba assumere un grammo di calcio al giorno, mentre una dieta media italiana arriva a mezzo grammo. «Queste informazioni sul calcio - spiega ancora l'urologo - sono cruciali per l'età senile: molti medici consigliano anche a persone che hanno seri rischi di osteoporosi di ridurre il calcio per paura che si crei un calcolo renale». Sfatato il dogma della messa la bando del calcio, ci sono anche altri suggerimenti segnalati dagli esperti: per esempio, sottolinea Prezioso, «le bevande a base di agrumi, limoni, arance e pompelmo, sono consigliate in tutte le calcolosi perché contengono citrati, una prevenzione naturale contro le recidive». Altra linea da tenere in considerazione è la restrizione di proteine animali e sali, perché un eccesso su questo fronte ha l'effetto di facilitare un ritorno della patologia. Via libera a frutta e verdura, a patto di escludere quelle che contengono elevate quantità di ossalati come spinaci e cavoli. Lo stesso vale per i cereali. Questi alimenti vanno limitati, anche se basterebbe aumentare l'introito di calcio perché gli ossalati in eccesso vengano smaltiti. Il messaggio degli specialisti è che la dieta va personalizzata. Bastano 4 esami del sangue e delle urine, spiegano, per inquadrare il paziente. «Più che dirgli di non mangiare tremila alimenti diversi - conclude Prezioso - possiamo così individuare la condotta alimentare migliore per la persona che si ha davanti. Ed è l'unica via per incidere in futuro sulle recidive». (Salute, OK) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 595 SCIENZA E SALUTE QUAL È LA CAUSA DELL'HERPES SULLE LABBRA? Un virus «silente» risvegliato da stress, sole e stanchezza La capacità di venire alla luce nei momenti meno opportuni: all'inizio delle vacanze, alla vigilia di un incontro importante, quando siamo giù di corda per un'influenza. «L’Herpes labiale, la fastidiosa eruzione, conosciuta anche come "febbre delle labbra", è provocata dal virus Herpes simplex, che alberga silente nell'organismo e ha la tendenza a risvegliarsi in occasione di alcune circostanze» spiega il Marcello Monti, responsabile dell'Unità operativa di dermatologia dell'Istituto Clinico Humanitas di Milano. Come si viene in contatto con il virus? «Il primo "incontro" con il virus avviene in genere nell'infanzia, quando per esempio si viene sbaciucchiati da qualcuno che ha un Herpes in atto o che sta per venire. L'infezione questa prima volta non sempre si manifesta in modo chiaro, per cui è facile non accorgersi di nulla. A volte, invece, compare una stomatite. Guarita l'infezione, il virus non viene però eliminato del tutto, ma riesce a insediarsi nei gangli nervosi periferici della zona dove è penetrato inizialmente e lì rimane inattivo, latente, finché non si pongono le condizioni per un suo risveglio. I fattori scatenanti vanno dallo stress psico-fisico all'esposizione eccessiva i raggi ultravioletti - ragione per la quale è comune con l'arrivo della bella stagione, da un'alimentazione scorretta a uno sforzo eccessivo. Nelle persone immunodepresse gli herpes possono essere più frequenti e gravi. Tra i soggetti a rischio non c’è solo chi è positivo per il virus dell'AIDS, ma anche chi è in cura con cortisonici o chemioterapici». Come si riconosce?: «L'Herpes labiale si presenta con tipiche vescichette o bollicine, in genere sulle labbra o in loro prossimità. Talvolta le bollicine possono fare la loro comparsa in altre parti del viso e, raramente, colpire gli occhi, dove provocano la cheratite erpetica. Sulla pelle l'eruzione è preceduta da una sensazione di formicolio e bruciore che chi ha già avuto l'Herpes, di solito, riconosce in modo chiaro. Le bollicine tendono a rompersi e a seccarsi nell'arco di pochi giorni, lasciando poi crosticine che, infine, cadono senza lasciare tracce. Questo ciclo dura in media una settimana se non si interviene in alcun modo». Si può attaccare l’herpes ad altre persone?: «Il lasso di tempo in cui si può trasmettere il virus ad altre persone è brevissimo, perché una volta comparse le bollicine, il virus torna subito nei gangli nervosi. Il contagio può avvenire solo attraverso il contatto diretto con il siero contenuto nelle bollicine e solo per i soggetti che non hanno ancora avuto contatto con il virus, come appunto i bambini. Se si ha un Herpes labiale in atto si sconsiglia però di andare a trovare malati gravi o frequentare nursery». Che cosa si può fare? «Per accelerare la guarigione si può ricorrere ad antivirali in crema, che però funzionano solo se applicati alle prime avvisaglie perché poi il virus si ritira. Per favorire il riassorbimento delle vescicole, far cessare il prurito e favorire la guarigione si può applicare gel astringente a base di cloruro d'alluminio. Per evitare di contagiare altri e di peggiorare la situazione è utile non grattarsi, evitare baci ed effusioni, non condividere stoviglie e asciugamani, non esporsi al sole e non applicare sulle lesioni rimedi "fai da te" non convalidati». (A. Sparvoli, Salute Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 595 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca MASTER DI II LIVELLO IN REACH: Registration, Evaluation and Authorisation and restriction of Chemicals (CE n.1907/ 2006) Il Master, svolto presso la Facoltà di Farmacia, si prefigge di fornire le basi metodologiche, le conoscenze e le competenze necessarie per l’implementazione del Regolamento Europeo REACH concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche e delle normative europee e nazionali vigenti ad esso collegate in primis il Regolamento CLP (CE n. 1272/2008). Obiettivo principale è la formazione di figure professionali altamente specializzate, richieste dal mercato del lavoro, nella gestione tecnico-scientifica, giuridica ed economica delle sostanze chimiche in riferimento al quadro normativo europeo; https://www.masterreach.unina.it/ ORDINE: RAPPORTI DI ATTIVITÀ PROFESSIONALE (COLLABORAZIONE O ESPLETAMENTO DI PRATICA PROFESSIONALE) Nota esplicativa dell’ASL Napoli 1 in merito all’obbligo da parte dei Titolari di Farmacia di provvedere ad effettuare le comunicazioni alla competente ASL di pertinenza, di inizio attività professionale in forma di collaborazione o di pratica professionale. La nota esplicativa e i moduli da utilizzare per la comunicazione contestuale allo STAP della Regione Campania, all’ASL e all’Ordine Provinciale dei Farmacisti sono reperibili sul sito istituzionale dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it, Sezione Servizi, → Modulistica REQUISITI TRASFERIMENTO TITOLARIETA’ FARMACIA: DISPOSIZIONE DECRETO MILLEPROROGHE Si informa che il Senato ha approvato in via definitiva, l’articolo unico del ddl 1779 di conversione del decreto legge del 31 dicembre 2014 n. 192, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, c.d. milleproroghe. Per quanto di interesse si segnala in particolare che all’art. 7 del DL citato è stato aggiunto il comma 4 quater che sposta fino al 31 dicembre 2016 l’efficacia delle disposizioni in materia di requisiti per il trasferimento della titolarità della farmacia, di cui all’art. 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475, e s.m.i. Fino al 31 Dicembre 2016, ai fini dell’acquisizione della titolarità di una farmacia, è richiesta esclusivamente l’iscrizione all’albo dei farmacisti. Sono escluse dall’applicazione della disposizione le sedi oggetto del concorso straordinario. Sarà comunque cura della FOFI approfondire l’esame del citato provvedimento dopo la sua pubblicazione nella GU e comunicare eventuali ulteriori novità di interesse della professione.

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