Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 611 AVVISO Ordine 1. Progetto “Un Farmaco per Tutti”; raccolta di farmaci non scaduti Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. L’inquinamento dell’aria favorisce ictus e disturbi d’ansia 3. Hai bevuto? L'etilometro blocca il motore Prevenzione e Salute 4. L'attività fisica dopo gli “anta” è uno scudo contro il cancro per gli uomini 5. Emorragia gastrointestinale: cause, diagnosi, terapie e prevenzione 6. Come prevenire e curare la couperose Lunedì 30 Marzo 2015, S. Amedeo Proverbio di oggi……….. 'O barbiere te fa bello, 'o vino te fa guappo e 'a femmena te fa fesso L'ATTIVITÀ FISICA dopo gli “ANTA” è uno SCUDO CONTRO IL CANCRO per gli UOMINI Dimezza il rischio di tumore a polmone e colon, riducendone la mortalità dopo i 65 anni Praticare regolarmente attività fisica anche dopo la soglia dei famigerati “anta” è un vero toccasana per gli uomini: un buon allenamento cardiorespiratorio, infatti, può dimezzare il rischio di sviluppare tumore del polmone e del colon-retto, abbattendo perfino il rischio di morte per cancro e problemi cardiovascolari dopo i 65 anni. E' quanto dimostra un colossale studio condotto su 14.000 uomini dai ricercatori dell'Università del Vermont. I partecipanti allo studio sono tutti uomini di mezza età arruolati tra il 1971 e il 2009: ciascuno di loro è stato inizialmente sottoposto ad una visita medica e ad un test di corsa sul tapis roulant per verificare le condizioni del sistema cardiorespiratorio; in seguito si è andati a vedere quanti e quali soggetti avevano sviluppato tumori analizzando i dati raccolti nelle rispettive cartelle cliniche. Risultati: Dopo sei anni e mezzo,  1.300 uomini avevano ricevuto una diagnosi di tumore della prostata,  200 avevano sviluppato un tumore del pomone  181 erano stati colpiti da cancro del colon-retto. Mettendo questi numeri in correlazione con gli esiti del test al tapis roulant, è emerso che gli uomini di mezza età più allenati avevano dimezzato il rischio di cancro  del polmone (-55%)  e del colon-retto (-44%). Lo sport aveva permesso inoltre di abbattere il rischio di morte per cancro (32%) e per problemi cardiovascolari (-68%) negli uomini con tumore che avevano superato i 65 anni. (OK, Salute) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 611 SCIENZA E SALUTE L’INQUINAMENTO DELL’ARIA FAVORISCE ICTUS E DISTURBI D’ANSIA Due differenti studi evidenziano la correlazione tra aumento di polveri sottili e aumento di stati di ansia ed episodi di ictus. Aria «cattiva» ha effetti negativi dalla prima infanzia Oltre a essere responsabile di danni ai polmoni e al cuore, l’inquinamento dell’aria viene ora direttamente chiamato in causa anche come fattore scatenante di attacchi d’ansia e di eventi cardiovascolari acuti, come l’ictus. Lo indicano due recenti ricerche pubblicate sul British Medical Journal (BMJ). Ricerca su 70mila infermiere americane e l’ansia La ricerca sugli stati d’ansia è stata realizzata su una coorte di infermiere che erano entrate a far parte di un importante studio osservazionale. Per oltre settantamila infermiere che vivono nei vari stati americani sono stati raccolti attraverso uno studio osservazionale trasversale dati di esposizione agli inquinanti ambientali e rilevate informazioni concernenti il loro livello di manifestazioni ansiose. Risultati: Il risultato di questo studio ha messo chiaramente in luce l’esistenza di una relazione tra l’esposizione alle polveri PM 2.5 in particolare e i sintomi ansiosi. Al crescere dell’inquinamento dell’aria segue entro un mese un incremento delle manifestazioni d’ansia. L’ipotesi dei ricercatori è che l’inquinamento dell’aria possa indurre o esacerbare l’ansia attraverso l’aumento dello stress ossidativo e del livello di infiammazione sistemica. Studio britannico sugli episodi di ictus Lo studio britannico è stato realizzato con la tecnica della metanalisi di studi osservazionali. Gli autori della ricerca hanno valutato i risultati di oltre cento diversi articoli scientifici che hanno studiato la possibile relazione esistente tra l’inquinamento e gli episodi di ictus, sia emorragico, sia ischemico. Alla fine è emersa una precisa correlazione temporale tra il livello di inquinamento dell’aria e l’incremento di ricoveri in ospedale per ictus, ma anche di mortalità specifica per questa causa. Gli autori di questa ricerca ipotizzano una diretta azione degli inquinanti, anche in questo caso in particolare le polveri PM 2.5, sull’endotelio arterioso (il sottile strato cellulare che ricopre internamente le arterie), associato a un’iperattività del sistema nervoso autonomo, da cui deriverebbero vasocostrizione, aumento della pressione arteriosa, ischemia. «Un altro importante effetto potenziale dell’inquinamento dell’aria concernente l’ictus è il rischio di aritmie atriali, che può predisporre a eventi tromboembolici. E’ plausibile che l’associazione tra l’esposizione a breve termine all’inquinamento dell’aria e gli eventi cardiovascolari sia il risultato di questi importanti meccanismi». Effetti negativi da subito anche in utero Purtroppo sembra anche che i danni dell’inquinamento sull’organismo umano possano iniziare a manifestarsi molto presto, forse già addirittura nell’utero. Una ricerca indica infatti che l’inquinamento da idrocarburi aromatici policiclici altera lo sviluppo di una parte del cervello, in particolare la superficie della sostanza bianca dell’emisfero sinistro, alterazione da cui deriva una riduzione della velocità di processamento delle informazioni. Un fenomeno che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare un Disturbo da deficit di attenzione/iperattività. «I risultati di questi studi supportano la necessità di focalizzare di più l’attenzione sull’inquinamento dell’aria come un’importante preoccupazione di salute globale; anche una modesta riduzione nel livello di inquinamento dell’aria potrebbe avere ricadute positive sulle popolazioni». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 611 PREVENZIONE E SALUTE EMORRAGIA GASTROINTESTINALE: CAUSE, DIAGNOSI, TERAPIE E PREVENZIONE Sono circa 60mila gli italiani che ogni anno presentano un episodio di sanguinamento gastrointestinale, che può avvenire in modo subdolo, senza che ne accorgiamo, o in modo drammatico. Il sanguinamento gastro-intestinale può avvenire  in modo subdolo con un lento sgocciolamento, come un rubinetto che perde lentamente, e rilevabile solo con la ricerca del sangue nelle feci.  in modo drammatico con un sanguinamento acuto dalla bocca (ematemesi) o dall’ano di color nero (melena) o rosso chiaro (ematochezia). Più frequente nell’età senile, può presentarsi però anche tra i giovani. Marco Soncini, direttore dell’unità operativa complessa di gastroenterologia ed endoscopia digestiva presso l’azienda ospedaliera San Carlo Borromeo di Milano, spiega come affrontare un'emorragia gastrointestinale. CAUSE: I motivi che possono determinare un sanguinamento sono molteplici e possiamo definirli in base a tre distretti. Distretto alto: comprende esofago, stomaco e duodeno. La causa più frequente è rappresentata dall’ulcera gastrica o duodenale, responsabile di circa il 60% dei casi; seguono le erosioni gastroduodenali, le varici esofago-gastriche nei pazienti cirrotici, e più raramente malformazioni vascolari e neoplasie. Distretto intermedio: comprende il piccolo intestino, lungo circa 6 metri. Sopra i 40 anni la causa più comune è rappresentata dall’angiectasia (una malformazione vascolare); seguono le ulcere indotte dai farmaci antinfiammatori e la malattia celiaca e, in età inferiore ai 40 anni, malattia di Crohn, tumori, diverticolo di Meckel. Distretto inferiore: è costituito dal colon-retto. La causa più comune è rappresentata dai diverticoli del colon con circa il 50% dei casi; seguono colite ischemica, emorroidi, polipi e tumori del colon-retto. DIAGNOSI. la diagnosi del sanguinamento gastrointestinale superiore si avvale principalmente dell’endoscopia, in grado di raggiungere facilmente esofago, stomaco e duodeno. Per il distretto inferiore ci si avvale della colonscopia con la possibilità di effettuare biopsie. Più complesso lo studio del tratto intermedio, che può essere esaminato con una capsula dotata di telecamera in grado di esplorare, in oltre il 90% dei casi, tutto il piccolo intestino e dare informazioni fondamentali per un’eventuale enteroscopia, in grado di percorrere lunghi tratti dell’intestino. TRATTAMENTI. Nel caso di sanguinamento gastrointestinale superiore, una volta identificata la lesione, con l’endoscopia si è in grado di arrestare l’emorragia tramite iniezioni di adrenalina, clips o cauterizzazioni. Nel caso il sanguinamento provenga dal distretto inferiore e ci si trovi di fronte a lesioni o tumori è possibile intervenire subito bloccando il sanguinamento o se possibile rimuovendo il tumore. Se la sede del sanguinamento è il tratto intermedio è possibile intervenire tramite enteroscopia. PREVENZIONE: Occorre fare maggiore attenzione ai farmaci, specie agli antinfiammatori non steroidei (Fans) che, se presi per lunghi periodi e in alcuni casi senza protezione gastrica, possono determinare ulcere e sanguinamenti. Il rischio di un’ulcera duodenale e gastrica è poi maggiore se è coesistente la presenza di Helicobacter pylori. Differente è la prevenzione della malattia diverticolare del colon, che si avvale principalmente di una corretta alimentazione, adeguata idratazione ed esercizio fisico. (OK, Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 611 PREVENZIONE E SALUTE COME PREVENIRE E CURARE LA COUPEROSE Un reticolo di capillari sul volto e in particolare sulle guance, è segno inequivocabile di couperose. La couperose è una dilatazione persistente dei vasi capillari del volto, che provoca una progressiva perdita di elasticità delle loro pareti. I capillari si evidenziano sulla pelle disegnando una sorta di reticolo rossastro. Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano spiega come affrontarla. CAUSE. Sono per lo più costituzionali e genetiche, legate a una fragilità della parete dei vasi che col tempo tende ad aumentare. Ma esistono fattori esterni che possono accelerarla o peggiorarla. Primi tra tutti, gli sbalzi repentini di temperatura, specie d’inverno; ma anche l’eccessiva esposizione ai raggi caldi del sole, peggio ancora se senza la dovuta protezione. Possono essere dannosi anche i cibi piccanti e le bevande alcoliche. SINTOMI. Un evidente arrossamento del volto e una fortissima sensazione di calore, che si manifestano spesso e facilmente. Ad es., quando viene amplificata la vasodilatazione provocata da uno stato emozionale intenso. DIAGNOSI. È clinica: il reticolo di capillari evidente sul volto è segno inequivocabile di couperose. PREVENZIONE. È possibile prevenire la couperose inserendo nella dieta grandi quantità di flavonoidi, sostanze che facilitano la microcircolazione e di cui sono molto ricchi i frutti di bosco: efficace anche berne il succo al naturale. È poi utile evitare lo stretto contatto con la lana: la sciarpa intorno al collo fino a coprire parte del viso può essere leggermente irritante e peggiorare il disturbo. D’inverno, un consiglio utile è quello di sfilare le mani dalle tasche o dai guanti prima di entrare in un ambiente caldo, e appoggiarle per qualche secondo sulle guance per trasmettere calore. Aiuta ad attenuare il brusco sbalzo di temperatura in modo che l’afflusso di sangue ai capillari sia più delicato. CURE. La couperose è persistente e permanente, e tende a rigenerarsi senza scomparire mai del tutto. Ma esistono alcuni trattamenti che possono contribuire a migliorare molto la situazione, con risultati sempre più duraturi nel tempo. COSMETICI. Si tratta di creme e gel da applicare mattina e sera, ricchi di principi attivi in grado di irrobustire la parete cellulare, affinché i vasi capillari siano meglio protetti e la tonicità mantenuta. Sono molto efficaci i glicani, zuccheri presenti sulla parete cellulare che consentono di mantenere un equilibrio tra le cellule. Ma anche i fosfolipidi e la glucosamina, che migliorano l’elasticità dei vasi e irrobustiscono le cellule cutanee. Non esistono invece prodotti per il make up dalle proprietà curative. Un buon trucco può fornire solo risultati estetici, nascondendo la couperose. TRATTAMENTI DERMATOLOGICI. Il laser e la luce pulsata aiutano a chiudere i piccoli vasi, eliminando gli inestetismi: il primo è indicato nel caso di capillari ben visibili e distanziati tra loro, mentre la seconda quando si manifestano con un reticolo molto fitto. Entrambi richiedono in media dalle due alle quattro sedute a circa un mese e mezzo di distanza l’una dall’altra per un miglioramento già molto evidente, poi una all’anno di mantenimento. Non sono dolorose e possono durare dai 15 ai 30 minuti circa. Con la stessa frequenza e procedura, da qualche tempo si pratica anche la radiofrequenza focalizzata, consistente in microonde che colpiscono e chiudono i vasi sanguigni. (OK, Salute) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 611 SCIENZA E SALUTE HAI BEVUTO? L'ETILOMETRO BLOCCA IL MOTORE Studio Usa: con il dispositivo su tutti i veicoli si risparmierebbero 1,3 milioni di infortuni negli Stati Uniti Installare nelle automobili un etilometro, integrandolo nella meccanica del veicolo per bloccare l’accensione del motore in caso di test positivo,permetterebbe di evitare l’85% degli incidenti fatali attribuibili all’alcol e quasi altrettanti incidenti non fatali, per un totale di 1,3 milioni di persone negli Stati Uniti. A dirlo sono dei centri dell'Università del Michigan, l’Injury Center e il Transportation Research Institute, che hanno condotto un’analisi dell’impatto che l’installazione di un tale dispositivo “blocca motore” su tutte le auto americane nuove nei prossimi 15 anni avrebbe in termini di numero di vite salvate, infortuni evitati e – non da ultimo – riduzione dei costi. Infatti, il risparmio economico dovuto al minor numero di danni alle persone e alle cose, stimato dai ricercatori in 343 miliardi di dollari in 15 anni, compenserebbe in soli 3 tre anni la somma investita per l’installazione dello strumento bloccante. PAROLA D’ORDINE: PREVENZIONE: Il consumo di bevande alcoliche influenza tanto il rischio di provocare un incidente stradale quanto la sua gravità. E oltre alle sanzioni penali e pecuniarie, si punta sempre di più sulla prevenzione, con campagne di educazione per dissuadere i giovani dal bere e guidare e con la creazione di strumenti innovativi per evitare gli incidenti. Infatti, il controllo stradale e le misure volte a disincentivare la guida in stato di ebbrezza richiedono l’individuazione dell’automobilista che, secondo i dati riportati dagli autori dello studio, prima di venire fermato durante un controllo o in caso di incidente, si è in media già messo al volante alticcio per un’ottantina di volte. Quindi, un inasprimento delle misure può essere una soluzione per arginare il fenomeno, ma non la sola. GLI ESEMPI DI FRANCIA E OLANDA : Alcuni buoni esempi in Europa esistono già: dal dicembre 2011 in Olanda viene utilizzato nei veicoli di chi ha già commesso infrazioni causate da alcol, come essere alla guida con tasso alcolemico oltre i limiti. In Francia è invece già obbligatorio avere un kit a bordo di auto o motoveicoli. Ma lo stesso dispositivo è in uso obbligatoriamente per chi ha commesso infrazioni legate all’alcol. ETILOMETRI “DIFFUSI” E EYE TRACKING : Si stanno sperimentando anche altre strategie per individuare l’automobilista alticcio: un etilometro composto da sensori posti in varie parti dell’abitacolo per la rilevazione dell’alcool a pochi istanti dall’entrata nell’abitacolo del guidatore. Questa soluzione, con il dispositivo in grado di localizzare l’alcol, impedirebbe di aggirare il blocco dell’auto ingannando l’etilometro facendo eseguire il test ad esempio al navigatore. Esistono già dei sistemi di rilevazione della stanchezza e della sonnolenza che si servono di eye tracker che misurano il livello di attenzione del conducente, basandosi sui movimenti oculari e la frequenza del battito delle palpebre. SULLE STRADE NOVE MORTI AL GIORNO : secondo l’Istat, nel 2013 in Italia gli incidenti stradali gravi sono stati 181.227,3.385 le persone decedute, 257.421 le persone ferite, con una media di 497 incidenti che ogni giorno hanno causato lesioni. Circa un terzo degli incidenti sarebbero determinati dall’alcol o dalla droga; i giovani sono i soggetti più a rischio, sarebbero in 2,5 milioni ad ammettere di guidato almeno una volta dopo aver bevuto eccessivamente. (Salute, La Stampa) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 611 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” L’Ordine in collaborazione con Federfarma Napoli, con la curia arcivescovile di Napoli e con il patrocinio della Regione Campania, ha organizzato l’iniziativa benefica “Un Farmaco per Tutti”. Il progetto ha come finalità il riutilizzo di farmaci non ancora scaduti e correttamente conservati donati da cittadini e raccolti nelle farmacie che aderiranno al progetto. Il tutto per finalità umanitarie ed assistenza socio-sanitaria. I farmaci raccolti all’interno delle farmacie resesi disponibili saranno poi smistati ai vari enti assistenziali che hanno aderito all’iniziativa. Modalità di Raccolta: Presso tutte le sedi delle farmacie aderenti all'iniziativa sarà visibile il logo "Recupero Farmaci validi non scaduti – Un Farmaco per tutti" ed all'interno di queste, sarà opportunamente collocato apposito contenitore di raccolta. I cittadini che si recheranno presso le farmacie aderenti per effettuare la donazione, prima di immettere i medicinali nell'apposito contenitore riceveranno la collaborazione del Farmacista, il quale effettuerà le verifiche di cui all’ art.4 del regolamento, annullerà le fustelle (laddove presenti) apponendo un timbro o un'etichetta riportante la dicitura "Farmaco donato. Vietata la vendita, Un farmaco per tutti”. La raccolta riguarderà sia:  farmaci non scaduti con non meno di otto mesi di validità le cui confezioni siano integre;  farmaci acquistati in farmacia dal cittadino e immediatamente donati. S'intendono integre le confezioni che non presentino evidenti danneggiamenti ed in cui siano chiaramente identificabili il nome commerciale o il principio attivo, il lotto e la scadenza e quant’altro sopra indicato. Sono esclusi:  i farmaci che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacente e psicotrope (Testo aggiornato del DPR 309/90),  i farmaci da conservare a temperature controllate (catena del freddo)  i farmaci ospedalieri (fascia H). Sono altresì esclusi i flaconi e tubetti non sigillati. Sarà cura del Farmacista verificare le suddette condizioni. Coloro i quali intendono partecipare all’iniziativa potranno segnalarlo ai responsabili del progetto, in rappresentanza di Ordine e Federfarma: ï‚· Vincenzo Santagada, cell. 339 8177933 ï‚· Riccardo Iorio, cell. 335 8393178 ï‚· Mariano Fusco, cell. 348 514 3155 I Colleghi che hanno intenzione di aderire al progetto sono invitati presso la Nostra sede il giorno Mercoledì 01 Aprile p.v. alle ore 14.00 per ricevere chiarimenti e dettagli sull’iniziativa.

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