Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 644 AVVISO Ordine 1. Ordine: Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione 2. Ordine: M.B.O. pharma III edizione: il percorso formativo per un nuovo profilo professionale in farmacia. Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Contro la psoriasi fate il pieno di vitamina D Lunedì 18 Maggio 2015, S. Enrico, Venanzio, Luciano Proverbio di oggi……….. Nu' sputà 'ncielo,ca 'nfaccia te torna. Non sputare in cielo, chè ti ricadrà sul volto. AVVISO: INVIO FARMADAY Ci scusiamo per il disservizio dei giorni scorsi nell’invio del farmaDAY verso gli iscritti alla nostra newsletter. Per i Colleghi, che in questi ultimi giorni non stanno ricevendo il farmaDAY si consiglia di:  verificare se per sbaglio sia finita nella cartella spam della propria posta elettronica invitandovi pertanto a selezionare la mail del farmaDAY come non spam, per ripristinare la corretta ricezione della mail. Che COS'È L'INDICE GLICEMICO degli ALIMENTI? Prevenzione e Salute 4. Cos'è l'indice glicemico degli alimenti? 5. Rischio flebiti o tromboflebiti: ecco quando operare le vene varicose 6. Dermatite atopica: cosa non fare per aiutare vostro figlio Professione e Salute 7. Comunicazione farmacia, quali sono gli strumenti disponibili? Ecco che cos'è e come si calcola questo valore nei cibi che contengono carboidrati. È il valore, riferito agli alimenti che contengono carboidrati, che indica la velocità con cui aumenta la glicemia (la concentrazione di glucosio nel sangue) in seguito all’assunzione, e dipende dalla velocità di digestione e assorbimento. È espresso in percentuale rispetto alla velocità con cui la glicemia aumenta dopo l’assunzione di glucosio o pane bianco, che hanno per convenzione indice uguale a 100.  Se il valore è inferiore a 55 l’alimento è a basso indice glicemico.  Fra i 56 e i 69 si collocano invece i cibi a medio indice glicemico,  numeri superiori a 70 relativi agli alimenti con elevato indice glicemico. DATO INGANNEVOLE. L’indice glicemico varia molto in funzione di vari fattori come la consistenza dell’alimento, il tipo di cottura, i trattamenti subiti in precedenza, il grado di maturazione, l’associazione con altri cibi. Per questo, il solo controllo di questo valore non permette di capire in quali quantità un certo alimento può essere consumato per evitare l’iperglicemia. (Salute, Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 PREVENZIONE E SALUTE RISCHIO FLEBITI O TROMBOFLEBITI: ECCO QUANDO OPERARE LE VENE VARICOSE La prevenzione si può fare: dimagrire se si è sovrappeso, fare esercizio e seguire una dieta equilibrata. Consigliato anche l’uso di calze elastiche Le vene varicose sono dilatazioni e tortuosità delle vene superficiali, che affliggono circa il 20-30% delle donne e il 10% degli uomini e possono causare dolori e alterazioni cutanee, nonché esporre al rischio di complicanze, più o meno gravi. «Le varici sono la manifestazione più evidente dell’insufficienza venosa cronica, condizione che prende avvio da una riduzione del tono dei vasi venosi e dal mal funzionamento delle valvole che regolano la risalita del sangue dai piedi al cuore — spiega Roberto Chiesa, direttore della cattedra di Chirurgia vascolare dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano . Ciò favorisce il refluire di una certa quantità di sangue nelle parti più basse della gamba, dove tende a ristagnare, provocando un aumento della pressione venosa». Che cosa si può fare in prima battuta? «Prima che compaiano varici evidenti, si presentano in genere disturbi circolatori (gambe pesanti, gonfiore alle caviglie, capillari superficiali, formicolii) che non vanno trascurati. Intervenendo presto con misure preventive, come specifiche calze elastiche e farmaci flebotonici che proteggono i vasi venosi, è possibile attenuare i sintomi e, allo stesso tempo, rallentare la progressione dell’insufficienza venosa. D’aiuto anche accorgimenti nello stile di vita, come dimagrire se si è sovrappeso, fare esercizio e seguire una dieta equilibrata. Una volta che il danno è fatto e si hanno varici conclamate delle vene safene (grande e piccola) oppure complicanze come flebiti, tromboflebiti, ulcere, spesso non resta che ricorrere al bisturi». Quali sono le tecniche chirurgiche? «Le più utilizzate sono safenectomia mediante stripping e ablazione con laser o radiofrequenza. safenectomia mediante stripping: indicata per varici voluminose della grande safena e dei suoi vasi collaterali. Viene eseguita con una piccola incisione all’inguine e un’altra alla caviglia o sotto il ginocchio. Dopo aver isolato la vena, viene inserita al suo interno una sonda (stripper), la cui estrazione consente l’asportazione della vena. Nel corso dell’intervento si associano spesso anche le cosiddette varicectomie, che comportano l’asportazione dei collaterali varicosi della safena attraverso millimetriche incisioni. In genere l’intervento viene effettuato in anestesia spinale, selettiva sulla gamba da operare. A distanza di poche ore il paziente può alzarsi, camminare, mangiare ed essere dimesso. Si suggerisce sempre l’utilizzo durante il giorno di una calza elastica, almeno sino alla rimozione dei punti, 8-10 giorni dopo l’intervento. Viene, inoltre, prescritta una terapia profilattica antitrombotica per una decina di giorni. La ripresa di ogni attività, anche lavorativa, è abbastanza rapida». E l’ablazione con laser o radiofrequenza? «Questa procedura, meno invasiva, è indicata soprattutto per varici più piccole. In anestesia locale, con una piccola puntura sotto guida ecografica, vengono inserite sonde nei vasi che, liberando energia sotto forma di calore, causano un’infiammazione locale e limitata della parete interna della safena che ne provoca la occlusione e quindi l’esclusione dal circolo, con gli stessi effetti della safenectomia per stripping. L’intervento, eseguibile in day hospital, dura circa un’ora. Viene condotto in anestesia locale. Al termine dell’operazione il paziente può alzarsi, camminare ed essere dimesso dopo poco ore, con il consiglio all’utilizzo di una calza elastica e della profilassi antitrombotica». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 PREVENZIONE E SALUTE CONTRO LA PSORIASI FATE IL PIENO DI VITAMINA D I vari trattamenti già disponibili sembrano sempre più efficaci per le forme lievi e moderate. 8 italiani su 10 ne sono carenti e mettono a rischio la salute delle ossa Largo alla vitamina D. Dopo aver studiato attentamente tutto quanto pubblicato nei maggiori database scientifici sul ruolo della vitamina D nella cura della psoriasi, gli autori dello studio non hanno dubbi: le varie terapie disponibili che hanno come base la preziosa alleata della salute sono destinate ad avere un’importanza e una diffusione crescente tra i pazienti, perché assai efficaci e praticamente prive di effetti collaterali. Ma secondo dati recenti 8 italiani su 10, indipendentemente dalle malattie delle pelle, sono carenti di questa importante vitamina, fondamentale anche per la forza delle nostre ossa. Quella pelle che «si sfoglia» più velocemente del normale Ad oggi non esiste una cura risolutiva per la psoriasi, una malattia della pelle caratterizzata da chiazze rossastre, rotondeggianti, eritematose, sulle quali si formano delle squame di colore argenteo, dovute a un ricambio cellulare a livello dell’epidermide che nel paziente psoriasico è 5-10 volte superiore rispetto al turn over normale (in pratica la pelle si secca e «si sfoglia» più velocemente del solito). Le lesioni compaiono soprattutto su gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi. Spesso non danno alcun fastidio, ma possono causare dolore o prurito, ed è importante ricorrere al dermatologo che può prescrivere (a seconda del caso) una delle molte cure esistenti. Lo studio: I ricercatori americani hanno valutato tutto ciò che è stato scritto in letteratura sul rapporto tra vitamina D e patologia psoriasica, facendo una particolare attenzione alle molte sperimentazioni condotte con i prodotti oggi disponibili: gel, unguenti, lozioni e compresse. Risultati: Ne è emerso che l’efficacia di questi trattamenti se usati da soli è spesso paragonabile a quella dei cortisonici, ma pressoché senza conseguenze indesiderate di questi ultimi (che non a caso sono generalmente indicati per periodi brevi nella fase di attacco della malattia, su aree limitate, preferibilmente solo negli adulti). E risultati migliori possono essere ottenuti se si abbinano, nelle forme più importanti di psoriasi, i derivati della vitamina D ai cortisonici. Risparmiare il cortisone e i suoi effetti collaterali «Nei casi di psoriasi lieve-moderata la terapia locale, a base di derivati della vitamina D ha da anni un ruolo valido e oggi sembra essere sempre più efficace, tanto che spesso ci consente di risparmiare ai pazienti il cortisone. Questi trattamenti funzionano perché la vitamina D rallenta la proliferazione delle cellule che è fra le cause principali della malattia. In particolare, ci sono formulazioni di questi principi attivi in gel e lozioni che sono molto facili da applicare e non ungono né la pelle né le zone con peli (come ad es. il cuoio capelluto). La cosa migliore è utilizzarli in assenza delle squame che si formano sulle lesioni di psoriasi perché così riescono ad essere assorbiti in modo più profondo». Rifornimento di vitamina D tramite sole e pesce: Secondo quanto riportato recentemente in Italia l’80% della popolazione è carente di vitamina D: l’insufficienza interessa circa la metà dei giovani italiani nei mesi invernali. La condizione carenziale aumenta con l’avanzare dell’età sino ad interessare la quasi totalità della popolazione anziana italiana, che va così incontro a rischi maggiori di fratture ossee e osteoporosi. Come farne rifornimento? Poiché è complicata da assumere servirebbero preparati concentrati ad hoc, ma in parte l’organismo può farne scorta tramite l’esposizione ai raggi solari o attraverso la dieta, ma pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Un cibo ricco è l’olio di fegato di merluzzo, a cui seguono i pesci grassi (come salmoni e aringhe), il latte e i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 PREVENZIONE E SALUTE DERMATITE ATOPICA: COSA NON FARE PER AIUTARE VOSTRO FIGLIO I consigli dell’esperto sulla malattia infiammatoria della pelle. Non è contagiosa e colpisce soprattutto nell’infanzia. Sole e corrette abitudini sono gli alleati «Dottore, nostro figlio non dorme: si gratta di continuo». Oppure: «Non vuole andare a scuola, si vergogna per le macchie sulla pelle». Cresce il fronte dei genitori che si rivolge al pediatra perché il proprio bambino soffre di dermatite atopica, la malattia dermatologica più frequente in età pediatrica che colpisce un bambino su 5, dalla nascita al compimento dei sette anni. Detta in numeri più semplici, fa quasi un milione di piccoli malati, soltanto in Italia. Le responsabilità, talvolta, sono proprio di mamma e papà. DISTURBO INFIAMMATORIO, NON CONTAGIOSO Il disturbo, di natura infiammatoria e non contagioso, nasce dall’interazione di fattori ambientali e genetici. Per dirla con le parole di Corrado Occella, dir.e unità operativa complessa di dermatologia dell’ospedale pediatrico “Giannina Gaslini” di Genova, «la pelle atopica è come un muro in cui le cellule sono i mattoni e la sostanza intercellulare rappresenta il cemento. Se quest’ultimo è difettoso, i mattoni perdono coesione e il muro non svolge correttamente la sua funzione: la cute si fissura, perde acqua, diventa secca e ruvida, non proteggendo più dalle sostanze irritanti esterne». È così che prende forma la malattia, riscontrabile fin dai primi mesi di vita di un neonato, con picchi che si registrano nei primi anni di scuola elementare. La pelle atopica è più suscettibile agli stimoli esterni, anche se non eccessivi. TUTTE LE COSE DA NON FARE PER NON PEGGIORARE LA SITUAZIONE Se sulla predisposizione genetica poco si può fare, alcuni comportamenti dei genitori risultano favorenti la malattia. Tra questi:  il ricorso a lavaggi troppo frequenti,  l’utilizzo di detergenti non adatti all’infanzia,  l’impiego di capi indumenti di lana a contatto diretto con la cute. In presenza di scelte simili, una correzione delle abitudini può accelerare la remissione della dermatite atopica. Diversamente, invece, diventa difficile individuare una causa certa. «Mentre la diagnosi è abbastanza semplice e di tipo obiettivo, l’origine della malattia può essere legata a più fattori. Anche la sua gestione è eterogenea, perché la malattia alterna fase più acute a periodi di parziale remissione». I distretti più colpiti sono le mani, i piedi, la piega interna del gomito e quella posteriore delle ginocchia. E poi: polsi, caviglie, collo e torace sono altre sedi in cui la cute può seccarsi e presentare chiazze rosse, con prurito. Con immaginabili conseguenze in termini di impatto sulla qualità della vita dei pazienti. I VANTAGGI DELL’ESTATE: Con l’arrivo della bella stagione e del sole anche i bambini affetti da dermatite atopica possono prendere il sole. Anzi: un’esposizione corretta è spesso alla base del miglioramento spontaneo della malattia che si osserva durante l’estate. Anche fare il bagno non è proibito. «Il bambino atopico può andare in spiaggia, a patto di seguire alcune precauzioni: proteggersi con indumenti e occhiali, utilizzare un ombrellone, evitare le ore di luce solare del mezzogiorno ed esporsi gradualmente al sole». Il miglioramento dei sintomi può favorire una riduzione dei farmaci, nei mesi estivi. Al momento la dermatite atopica si cura ricorrendo ai cortisonici applicati sulle lesioni della cute. Segue, una volta rimarginatesi, l’impiego di creme emollienti ad azione lenitiva. (La Stampa) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 COMUNICAZIONE FARMACIA, QUALI SONO GLI STRUMENTI DISPONIBILI? Comunicazione farmacia significa avere molti strumenti a disposizione che un tempo non esistevano. A cosa ci riferiamo nello specifico? Ad oggi la farmacia italiana o re una gamma di servizi che diventa sempre pi ampia e che riesce ad essere sempre pi vicina alla esigenze diversificate dei propri clienti/pazienti. Oltre al ruolo classico ed insostituibile di dispensazione dei farmaci e di allestimenti di preparazioni galeniche la farmacia riveste e deve rives re sempre pi il ruolo di luogo dove il cliente riesce a trovare professionalità e servizi ada alle proprie esigenze. Vendita farmaci; autoanalisi del sangue; analisi della pelle e dei capelli; consulenze specialistiche; consegna dei farmaci a domicilio; prenotazione e ritiro dei farmaci senza ricetta e dei parafarmaci; noleggio apparecchi medicali e sanitari; giornate promozionali; prima infanzia; alimenti speciali; veterinaria. uesta è solo una parte del grande ventaglio di servizi che la farmacia oggi è in grado di o rire ai propri clien pazien . indubbio che ges re un’o erta cos diversi cata richiede professionalità, impegno e tempo e diventa sempre pi di icile riuscire a comunicare tutti questi aspetti contemporaneamente. na larga fe a delle farmacie italiane ha già da tempo un sito internet dove pubblicizzare la propria a vità ed i propri servizi. Spesso poi questi siti sono affiancati da e-commerce che permette di ampliare la platea di clienti raggiunti. Ancora, molte farmacie si sono affacciate ai social network, Facebook in particolare, attraverso i quali pubblicizzare ulteriormente la propria offerta. Il web oggi va visto come una risorsa preziosa e seria che può dare nuova linfa alla farmacia capitalizzando ancora di pi la propria o erta e presentandosi ad un bacino d’utenza molto pi ampio. Come dicevamo però spesso questo approccio non porta i risulta spera , questo perch un sito internet, un e-commerce o una pagina Facebook spesso non sono su cien o non sono ges te nel modo corre o. La di coltà maggiore sta nell’armonizzare queste a vità e nell’a ancare ad esse strategie che stanno diventando sempre pi popolari. Ci riferiamo all’e-mail marketing, al social media marketing e alle App mobile. Questi strumenti permettono di superare alcuni limiti e di dare dei vantaggi rispetto al sito web o al solo e-commerce. l’e-mail marketing, sfrutta una mailing list di uten , nel caso della farmacia clien , per promuovere la propria a vità cercando di o enere un rapporto uno a uno che s moli il cliente stesso ad un rapporto pi delizzato con la farmacia. L’e-mail marketing inoltre è facilmente tracciabile e misurabile permettendo di quantificare velocemente la percentuale di apertura delle e-mail. Il social media marketing sfrutta la rete del social media con l’intento di creare contenu virali che a raverso il passa parola riescono a far conoscere l’a vità ad un numero sempre maggiore di persone. n buon approccio ad essi da risulta migliori rispe o al sito internet perch non richiede che l’utente si rechi sul sito ma verrà raggiunto dire amente dal contenuto che si vuole proporre. Un discorso diverso va fatto per le App mobile che possono rappresentare uno strumento utilissimo nel rapporto tra cliente ed attività commerciale. Anche esse o rono il vantaggio di raggiungere dire amente l’utente e possono o rire un’interazione ancora pi profonda. Ad es., si pensi alla possi ilit di no care even promozionali, consulenze specialis c e dire amente sullo smartp one o sul ta let del cliente o rendo anc e la possi ilit di prenotare o di ac uistare prodotti e servizi direttamente dall’app. rire la possibilità di noleggiare apparecchi, prenotare autoanalisi, farmaci e prodotti vari. Le possibilità sono davvero tante. n numero ancora ristre o di farmacie ha già sviluppato App dedicate ma si spera che questo numero possa crescere o rendo App meno scarne e con un livello di interazione pi profondo a nch la farmacia possa essere sempre pi vicina e al servizio dei cittadini. (Farmacia Virtuale) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’ rdine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti  i requisiti per la partecipazione,  l’importo del fondo di solidariet  le modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: M.B.O.pharma III edizione: IL PERCORSO FORMATIVO PER UN NUOVO PROFILO PROFESSIONALE IN FARMACIA Con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli, Federfarma Napoli e Fenagifar. Con la partecipazione al corso saranno riconosciuti 50 crediti ECM. Per il futuro della farmacia sempre più spesso si parla della necessità di innovazione, di fare “salti di qualità”, di ripensarne il format. Ma dove partire? Siamo convinti che il perno centrale siano oggi più che in passato le risorse umane, ma con competenze nuove. Per questo motivo, nel mese di giugno sarà avviata la III edizione di MBOpharma, la scuola di alta formazione per farmacista gestionale dedicata al management by objective della farmacia con attenzione sia all’aspetto etico che commerciale. Il percorso MBOpharma, proposto da Shackleton Training con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli, Federfarma Napoli e Fenagifar, vuole rispondere all’attuale bisogno di ruoli e competenze, attraverso uno strumento declinato su un piano operativo in grado di rappresentare uno strumento efficace per uscire dalla crisi investendo sulla crescita dei collaboratori. Le 5 AREE FORMATIVE: 1. Lo scenario distributivo; 2. General Management; 3. Risorse Umane; 4. Amministrazione Finanza e Controllo; 5. Commerciale. COME PARTECIPARE:Le lezioni si terranno presso la sede dell’ rdine dei Farmacisti di Napoli. Per partecipare alla Scuola occorre presentare la domanda di iscrizione entro il mese di Maggio. Per maggiori informazioni visitare il sito www.mbopharma.it, oppure rivolgersi a: Shackleton Group 14019 Villanova d’Asti. Tel. 0141.946501 – Fax. 0141.946650 - Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 644 2000 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI: MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO Domenica 10 Maggio, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare. Le FOTOGRAFIE scattate durante la cerimonia, il FILMATO PROIETTATO in sala ed il VIDEO INTEGRALE della SERATA saranno presto a disposizione, in formato digitale, presso il sito Istituzionale dell’Ordine e potranno essere ritirate presso gli Uffici dell’Ordine.

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