Anno IV – Numero 647 AVVISO Ordine 1. Ordine corso Ecm: Osteoporosi in Farmacia 2. Corsi obbligatori: salute e sicurezza sul lavoro Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Dipendenza da messaggio: il 34% dei ragazzi li scrive durante la doccia 4. Troppa luce fa male, specie quella artificiale: ci fa ingrassare 5. 60 secondi o 1 minuto: per il nostro cervello non è la stessa cosa 6. La rivisitazione di rimedi dimenticati. Dal passato tornano i vecchi farmaci Prevenzione e Salute 7. Piegati, curvi e corrucciati: come lo stress modifica il corpo Curiosità e Salute 8. Quali profumi ci spingono a comprare? Giovedì 21 Maggio 2015, S. Vittorio, Giulia, Angelo Proverbio di oggi……….. 'A vita è 'n'affacciata 'e fenesta (La vita è un affacciarsi alla finestra) DIPENDENZA DA MESSAGGIO: il 34% dei ragazzi li scrive durante la doccia Il 34% degli studenti universitari invia sms mentre fa la doccia, più del 22% lo fa nel corso delle cerimonie religiose e circa il 7,4% durante i rapporti sessuali. È quanto emerge da uno studio pubb. sulla rivista Social Science Journal, secondo cui nonostante sappiano che è sbagliato, i ragazzi non riescono a resistere alla tentazione di scrivere sms anche nei momenti meno opportuni. La ricerca è stata condotta sulle abitudini di 152 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di rispondere a un questionario volto ad accertare il loro utilizzo degli sms. In particolare, il sondaggio intendeva appurare se i ragazzi inviassero messaggi anche in situazioni ritenute “socialmente inopportuneâ€, come durante i funerali, sotto la doccia, durante i rapporti sessuali e mentre erano in bagno. Risultati: dall’analisi è emerso che nonostante la maggior parte dei partecipanti ritenesse che fosse sbagliato,  il 34% degli intervistati mandava sms mentre faceva la doccia,  più del 22% lo faceva durante le cerimonie religiose,  l’11% nel corso del Giuramento di fedeltà  circa il 7,4% durante i rapporti sessuali. Per la maggior parte degli studenti scrivere messaggi quando si è in bagno o mentre si mangia è normale. Secondo i ricercatori l’incapacità di resistere alla tentazione di rispondere agli sms si fonderebbe sui principi della selezione naturale: i suoni e le luci lampeggianti provenienti dai telefonini potrebbero indicare la presenza di nuove opportunità o minacce, che indurrebbero le persone a prestare meno attenzione al contesto in cui si trovano e a prendere in considerazione ogni possibile eventualità . "Siamo tutti programmati per notare i movimenti e i cambiamenti, pertanto i ronzii e i suoni degli sms potrebbero determinare la necessità di capire cosa stia accadendo, proprio come in passato certi rumori segnalavano la presenza dei predatoriâ€. (Salute, Sole 24ore) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 647 SCIENZA E SALUTE TROPPA LUCE FA MALE, SPECIE QUELLA ARTIFICIALE: CI FA INGRASSARE L’eccesso di luminosità riduce l’attività del grasso «bruno» che brucia i lipidi per produrre energia La luce può essere una medicina, ma se è troppa può fare male. Le persone che soffrono di depressione stagionale sanno che l’esposizione alla luce migliora i sintomi della malattia, ma chi lavora di notte e si trova esposto, per molte ore, a un eccesso di luminosità ambientale, soprattutto artificiale, oppure i nottambuli e gli insonni che riescono a trascorrere soltanto poche ore al buio, finiscono per essere a rischio di obesità e di malattie correlate, come il diabete di tipo 2 o le patologie cardiovascolari. Il motivo è perché sono più stressati dalle lunghe ore di lavoro o di svago? Perché mangiano di più? O perché si muovono di meno? No, ci dice uno studio pubblicato sulla rivistaPnas: il problema sta nel grasso bruno. In letargo: Il grasso bruno (quello che permette a certi animali di andare in letargo) è un grasso che nell’uomo si trova in alcune zone (sopra le clavicole, fra le scapole, attorno ai reni) e serve per la termoregolazione: sfrutta certi lipidi per produrre energia. Adesso i ricercatori olandesi hanno dimostrato che un’eccessiva esposizione alla luce riduce l’attivazione noradrenergica (termine scientifico che significa una particolare stimolazione nervosa diretta verso alcuni organi e in questo caso specifico ai depositi di grasso bruno): questa riduzione di attività fa sì che il grasso bruno si “impigriscaâ€, trasformi meno efficacemente certi lipidi (acidi grassi) e il glucosio in calore e contribuisca meno al dispendio energetico. Ritmi circadiani: Ma dov’è il nesso fra esposizione alla luce - attività del sistema noradrenergico grasso bruno - dispendio di energie- accumulo di grasso- obesità ? C’è, e si spiega con il fatto che la luce è il più grande sincronizzatore del ritmo circadiano, cioè quel ritmo dell’organismo che regola tutte le sue attività compreso il metabolismo (e lo fa attraverso una particolare struttura del cervello che si chiama nucleo soprachiasmatico). Quando l’esposizione alla luce diventa eccessiva tutto questo sistema salta. Con le conseguenze che i ricercatori hanno cercato di spiegare puntando sull’attività del grasso bruno. (Salute, Corriere) CURIOSITA’ QUALI PROFUMI CI SPINGONO A COMPRARE? Il limone stimola l'olfatto, il palato... e gli acquisti Tra i profumi che incentivano gli acquisti, ci sono le note agrumate di pompelmo e limone o quelle fresche e stimolanti di tè verde, menta, lavanda e rosmarino. Funzionano anche ambra, mela e cannella e le fragranze più dolci: la vaniglia, per esempio, rassicura i più tirchi. IRRESISTIBILI: Il marketing olfattivo, praticato in molti negozi, punta sul profumo di una o più essenze da nebulizzare in spazi di accoglienza e punti di vendita. Secondo varie ricerche, infatti, la gente diventa più affabile se circondata da aromi e quindi più ben disposta ad acquistare. Un’indagine francese, per esempio, sostiene che se in un ristorante aleggia il sentore di lavanda i clienti mangiano di più e i conti lievitano del 16-20%. Tra gli AROMI DA EVITARE, invece, ci sarebbe il cioccolato: i prodotti profumati di cacao hanno avuto le prestazioni peggiori. (Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 647 60 SECONDI O 1 MINUTO: PER IL NOSTRO CERVELLO NON È LA STESSA COSA Dividete il tempo in parti più piccole: il futuro vi sembrerà più vicino. Una ricerca pubblicata su Psychological Science dal titolo suggestivo «Quando inizia il futuro?» Attenzione, questo articolo sparirà dal sito senza lasciare traccia: 1) entro domani 2) entro 1440 minuti 3) entro 86400 secondi Se trovaste uno di questi avvisi prima di un articolo, dato per scontato che parli di qualcosa che v’interessa, quale dei tre v’indurrebbe a leggerlo prima?  Con la prima avvertenza molti rimanderebbero la lettura a domani.  Con la seconda è probabile che lo leggiate prima  Con la terza lo leggerebbe subito ancora più gente. Eppure le 24 ore che ci separano da domani equivalgono proprio a 1440 minuti o a 86.400 secondi, ma per darsi una mossa il nostro cervello ha bisogno di una quantificazione del tempo che sia la più parcellizzata possibile. Il tempo è «piccolo»: Per come funziona, infatti, 60 secondi o 1 minuto per il cervello non sono la stessa cosa: l’hanno scoperto i ricercatori della Michigan University che hanno appena pubblicato su Psychological Science uno studio dal titolo suggestivo “Quando inizia il futuro?â€, in cui analizzano la percezione soggettiva del tempo studiando i piani per un esame di alcuni studenti universitari, una categoria spesso colpita dalla cosiddetta sindrome di procrastinazione che porta a lasciare a domani ciò che si potrebbe fare oggi, condizione che risulta affliggere anche i prossimi pensionati. Il framing: la parola chiave per capire la percezione temporale è framing, che letteralmente significa “inquadramento†e assume significati diversi a seconda del contesto in cui è usata, dalla sociologia all’informatica, alle telecomunicazioni, al mondo dei network, ecc. Nel ’74 il sociologo Erving Goffman, ha definito il framing come la capacità di creare schemi d’interpretazione con cui classifichiamo fatti ed eventi, strutturandone il significato grazie a cornici interpretative della realtà in cui organizziamo esperienze e azioni. Framing temporale e percezione di malattia Un esempio classico di percezione influenzata dal framing temporale è quello indicato nello studio “Quando un giorno vale più di un anno: gli effetti del framing temporale sul giudizio dei rischi per la saluteâ€: il rischio di malattia che percepiamo dalla frase “Ogni giorno muoiono 1206 americani per colpa del fumo†suona più grave di quello della frase “Ogni anno 440mila americani muoiono per colpa del fumoâ€. Eppure si tratta esattamente della stessa cosa, ma la cosiddetta CFC, sigla di consideration of future consequences, cioè considerazione delle conseguenze future, è influenzata dal framing temporale che non attribuisce a un giorno lo stesso valore della 365ma parte di un anno. <