Anno IV – Numero 658
AVVISO
Ordine
1. Corsi obbligatori:
salute e sicurezza sul
lavoro
2. Ordine: Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Usa, via libera al
«Viagra per donne»
«Ma attenzione al
rischio sicurezza»
4. Morirai nei prossimi
cinque anni? Scoprilo
con un test
5. Sapete riconoscere i
piatti poco calorici?
Attenti agli equivoci
6. Ortaggi e frutta
biologici contengono
più sostanze
antiossidanti
Prevenzione e
Salute
7. Infarto, chi sopravvive
non deve interrompere
le terapie
8. La Cistite
9. Corticosteroidi inalatori
in Bpco, sotto esame il
rischio di polmonite
Lunedì 08 Giugno 2015, S. Medardo Vescovo
Proverbio di oggi………..
Dicette 'o mièdico 'e Nola:
"Chest'è 'a ricetta e 'o Signore t''a manna bona!".
USA, VIA LIBERA AL «VIAGRA PER DONNE»
«MA ATTENZIONE AL RISCHIO SICUREZZA»
La Food and Drug Administration (autorità sanitaria) ha
autorizzato il farmaco che aumenta la libido femminile. Mette
però in guardia su «pressione sangue e stanchezza»
Primo via libera al «Viagra per le donne». Una commissione della Food and
Drug Administration (Fda), l’autorità americana per gli
alimenti e i medicinali, ha approvato il farmaco per la
libido delle donne. Un’approvazione con paletti:
l’autorità chiede infatti a Sprout Pharmaceutical, la
casa che produce il medicinale, di mettere a punto un
piano per limitare gli effetti collaterali e i rischi, fra i
quali la stanchezza, la bassa pressione sanguigna e gli svenimenti.
Il «Viagra per le donne» è stato approvato con 18 voti a favore e 6 contrari. La
Fda ha bocciato il farmaco due volte dal 2010, attirandosi una pioggia di
critiche. Anche quella di discriminare le donne.
«Discriminazione verso le donne»: Alcune associazioni a favore dei diritti
femminili e dei produttori del farmaco hanno lanciato di recente una
petizione, in cui accusavano la Fda di discriminare le «donne approvando il
Viagra e altri 25 farmaci per aiutare gli uomini a fare sesso, e non le donne».
La petizione online ha raccolto 40.000 firme in poche ore. «Le donne hanno
atteso abbastanza. Nel 2015 - si legge nella petizione - l’uguaglianza in base al
sesso dovrebbe essere uno standard quando si tratta di trattamenti per
disfunzioni sessuali».
In precedenza bocciato per due volte
Il medicinale per la libido delle donne, il flinbaserin, è stato respinto due volte
negli ultimi anni dalla Fda, sulla base della modesta efficacia rispetto agli
effetti indesiderati come sonnolenza, giramenti di testa e nausea. Il parere
della commissione non è vincolante per la Fda, che si esprimerà in via
definitiva in agosto. (salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 658
SCIENZA E SALUTE
INFARTO, CHI SOPRAVVIVE NON DEVE INTERROMPERE
LE TERAPIE
Bisogna tenere sotto controllo i livelli di colesterolo. Invece a un anno di distanza
dall’evento la maggior parte dei malati non assume più farmaci
Sopravvivere ad un episodio cardiovascolare è già di per sé un evento. Passata la paura però per molti
cala l’attenzione e le terapie si diluiscono, spesso addirittura si
interrompono.
Eppure sono proprio quelle terapie a tenere lontano un nuovo infarto,
ad iniziare da quella per abbattere il livello di colesterolo. Nonostante
ciò , ad un mese di distanza da un infarto miocardico acuto il 25-30% dei
pazienti interrompe l’assunzione di almeno uno dei farmaci prescritti,
con una progressiva riduzione dell’aderenza alla terapia nel tempo.
Dopo un anno meno del 50% dei pazienti dichiara di assumere regolarmente statine, betabloccanti o
antipertensivi.
L’atteggiamento classico: “Mi sento bene, non prendo i farmaciâ€
Come spiega il professor Claudio Rapezzi, Direttore dell’Unità Operativa Cardiologia Policlinico di S.
Orsola di Bologna, «la scarsa aderenza alla terapia è una condizione tipica di molte malattie croniche.
Probabilmente nel paziente è “scritto†un modello comportamentale che si rifà all’infanzia quando il
meccanismo era semplice: malattia (spesso esantematica o influenzale), cura, guarigione.
La terapia cronica non fa parte del nostro imprinting dell’infanzia. Nel caso di un paziente con infarto
miocardico acuto questo meccanismo cambia nel momento del ricovero ospedaliero:
c’è la grande paura, la presa di coscienza del pericolo e la promessa a se stessi che da quel momento in
poi si seguirà uno stile di vita sano e si sarà diligenti con le terapie.
Promesse che passano con il passare del tempo e il calare dell’ansia. E questo, se da una parte è un
bene perché il paziente torna ad una vita normale e non da malato, dall’altra, evidentemente, è un
male perché abbassa la guardia e si mette a rischio di un nuovo evento».
«Abbattere», anziché diminuire i livelli di colesterolo, intervento drastico
I dati parlano chiaro: più sono bassi i livelli di colesterolo e meglio è.
 I pazienti ad alto rischio devono abbassare il colesterolo LDL sotto la soglia di sicurezza di
70mg/dL.
Abbatterlo il più possibile, senza limiti verso il basso.
Un nuovo paradigma confermato al recente studio IMPROVE-IT. «I pazienti ritengono che basti stare
attenti a tavola con l’alimentazione o prendere un inibitore vegetale per abbassare il colesterolo.
Purtroppo con queste strategie otteniamo una riduzione del 10-15%. Peccato che dopo un episodio
coronarico il colesterolo LDL deve essere abbassato spesso del 50-60%» spiega l’esperto.
Fortunatamente però le armi a disposizione ci sono e centrare l’obbiettivo del livello ottimale di
colesterolo –come dimostrato con l’associazione di ezetimibe e una statina- è possibile.
Il ruolo del medico è fondamentale
Attenzione però a non abbassare la guardia. Nella buona riuscita delle terapie è fondamentale che i
medici facciano la loro parte. «Bisogna cogliere l’attimo. Educare il paziente mentre la sua soglia
d’attenzione è ancora alta, all’indomani dell’evento cardiovascolare. Deve sfruttare questo periodo di
crisi per inculcare il germe del percorso virtuoso. Una presa di coscienza non solo da parte del paziente
ma anche da parte del medico, che dovrebbe prestare particolare attenzione al profilo di rischio del
paziente e all’importanza di impostare, sin da subito, una terapia cronica che possa garantire efficacia
e tollerabilità nel tempo» conclude Rapezzi. (Salute, La Stampa)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 658
PREVENZIONE E SALUTE
Morirai nei prossimi cinque anni? Scoprilo con un test
Il quiz sviluppato dall’Università svedese di Uppsala e dell’Istituto Karolinka di
Stoccolma è valido per chi ha tra 40 e 70 anni
Avete tra i 40 e i 70 anni e volete sapere se sopravvivrete ai prossimi
5? Potete scoprirlo rispondendo alle semplici domande del test
«UbbLE. Uk Longevity Explorer», sviluppato dall’Università svedese di
Uppsala e dell’Istituto Karolinka di Stoccolma.
Il calcolo del rischio
Le domande che compongono il test https://www.ubble.co.uk/risk-calculator/disclaimer.php
(13 per gli uomini, 11 per le donne) variano da quelle più generiche come «quante macchine possedete
in famiglia?» o «con quante persone vivi in casa?», a quelle più specifiche legate allo stile di vita:
«fumi?», «ti è mai stato diagnosticato il diabete o un cancro?».
Basandosi sui dati provenienti della Biobanca Uk (che conserva campioni biologici per la ricerca), i
ricercatori – hanno dapprima sviluppato uno studio sulle principali cause di mortalità riscontrate su
500 mila pazienti inglesi, e in un secondo momento strutturato il test che indica la possibilità di morire
nei prossimi 5 anni.
Le principali cause di morte :
 Se negli uomini la principale causa di morte constata in questa fascia di età è uno stato di salute
“auto-valutato†e non supportato da nessun esame obiettivo,
 nelle donne la principale causa di decesso è la diagnosi di un cancro.
In assenza di questi due fattori, il principale responsabile di decesso è ancora una volta il fumo.
L’età “Ubble†: Al termine del test vi verrà indicata anche la vostra “età Ubbleâ€, calcolata in base alle
risposte date nel questionario.
Se questa sarà inferiore alla vostra età reale, vorrà dire che anche il rischio di morte nei prossimi 5 anni
sarà basso (questo ci verrà comunque indicato con una percentuale).
Pur non rientrando nella fascia di età suggerita dai ricercatori (29 anni), ho provato a sottopormi al test
indicando un’età ipotetica di 40 anni.
Al termine delle domande mi è stata indicata un’età “Ubble†di 28 anni e una percentuale di rischio
dello 0,4%. (Salute, La Stampa)
LA CISTITE
DESCRIZIONE E SINTOMI: La cistite è l'infiammazione della vescica provocata da infezioni, traumi
o contusioni. E' forse il disturbo più frequente delle vie urinarie e si manifesta sia nei bambini sia negli
adulti.
La causa più probabile è un'infezione batterica, ma può anche essere conseguenza di un trauma
dovuto a rapporti sessuali intensi o all'uso di jeans molto stretti. Insorge, di solito, all'improvviso ed è
caratterizzata da espulsione dell'urina dolorosa e frequente; spesso anche da presenza di pus e sangue
nelle urine. Se curata immediatamente ed in maniera adeguata, i sintomi scompaiono nel giro di pochi
giorni. Tuttavia, anche dopo la scomparsa della sintomatologia, rimane un certo disagio che può
persistere per una o due settimane e può essere necessario un uguale periodo di tempo perchè le
urine ritornino limpide.
CONSIGLI TERAPEUTICI: Bere grandi quantità di acqua. Seguire una dieta leggera che escluda cibi
piccanti e bevande alcoliche. Riposo a letto. Per alleviare il dolore o lo spasmo risultano utili farmaci ad
azione analgesica e sedativa. NOTE: Consultare il medico per una corretta diagnosi specie in presenza
di pus e sangue nelle urine. (Salute, La Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 658
SCIENZA E SALUTE
SAPETE RICONOSCERE I PIATTI POCO CALORICI?
ATTENTI AGLI EQUIVOCI
Spesso sostituire un ingrediente con un altro non basta: conta il valore energetico
complessivo
La caprese piace alle donne, un bell’hamburger agli uomini.
Le porzioni piccole e ben presentate sono “femminiliâ€, quelle
grandi “maschiliâ€.
Anche i cibi, insomma, sono ancorati a stereotipi di genere che
influenzano le nostre scelte.
Questa “fotografia†dei nostri gusti emerge da una recente
ricerca condotta dalle università di Modena-Reggio Emilia e di
Losanna, pubblicata su Appetite .
Dallo studio è anche emerso che di fronte a due piatti diversi per tipologia, ma con pari apporto
calorico, quello considerato più “femminile†viene ritenuto tanto da donne quanto da uomini più
leggero.
E tra i piatti da “signore†ci sono verdura, formaggi
freschi, pesce, frutta, dolci.
La carne rossa invece viene ritenuta “virileâ€
probabilmente perché riporta alla mente la figura
del “maschio cacciatoreâ€.
Cibi leggeri (ma non sempre)
Spiega Nicoletta Cavazza, docente di Psicologia
sociale e primo autore dello studio:
«Le donne di solito preferiscono mangiare cibi che
ritengono leggeri anche per esprimere la propria
femminilità e dare una buona immagine di sé, ma la percezione di leggerezza non sempre rispecchia le
caratteristiche nutrizionali oggettive del piatto».
Insomma, non sempre ciò che appare leggero lo è davvero.
E quindi, se siamo alla ricerca di piatti moderati sotto il profilo calorico, è bene fare attenzione anche
quando ci si ispira alle sempre più numerose ricette “light†in rete.
Può capitare, infatti, di trovare proposte presentate come leggere perché il burro è stato sostituito con
l’olio (da preferire per la sua composizione ma, a parità di peso, più calorico del burro) e lo zucchero
bianco è stato sostituito con quello grezzo (simile apporto calorico), oppure semplicemente perché si è
fatto qualche errore nel calcolo delle calorie.
Come nel caso di una ricetta che prevede, fra i vari ingredienti, per 4 persone un etto d’olio - pari a 900
kcal - e poi indica meno di 200 chilocalorie per porzione.
Che fare, dunque? Cercare di conoscere meglio gli alimenti e non solo sotto il profilo calorico, ma
anche per le caratteristiche nutrizionali. A questo scopo si può utilizzare il sito del Centro di Ricerca per
gli Alimenti e la Nutrizione CRA-NUT . (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 658
PREVENZIONE E SALUTE
CORTICOSTEROIDI INALATORI IN BPCO, SOTTO ESAME
IL RISCHIO DI POLMONITE
La Commissione europea ha richiesto una rivalutazione dei corticosteroidi in
formulazioni inalatorie prescritti per il trattamento della broncopneumopatia
cronica ostruttiva (Bpco), una malattia infiammatoria dell'apparato respiratorio
che causa ostruzione progressiva, spesso irreversibile, delle vie aeree e degli
alveoli.
I pazienti affetti da Bpco, oltre a subire un rimodellamento dei bronchi con
notevole riduzione della capacità respiratoria, diventano più predisposti
alle infezioni di natura virale, fungina e batterica.
Proprio per valutare questa eventualità l'Agenzia europea per i medicinali
ha attivato una revisione dei dati disponibili a partire da uno studio clinico
del 2007 che evidenziò un aumento del rischio di polmonite causato da un
corticosteroide inalatorio a base di fluticasone, confrontato con placebo, in
un gruppo di pazienti con Bpco.
L'incremento del rischio di polmonite, associato l'impiego di questa classe
di cortisonici anti-infiammatori tra cui beclometasone, budesonide, flunisolide, fluticasone propionato
e fluticasone furoato da soli o in combinazione con un beta-2 agonista, è emerso anche in metanalisi
successive rafforzando la necessità della rivalutazione.
Al termine dell'analisi sui potenziali eventi avversi di questa classe di farmaci l'Agenzia europea dei
medicinali aggiornerà le modalità prescrittive.
Perché interessa il farmacista: è opportuno invitare alla prudenza i pazienti con BPCO in cura con
corticosteroidi inalatori e consigliare di rivolgersi al medico se compaio sintomi di infezione ai polmoni.
(Farmacista 33)
ORTAGGI E FRUTTA BIOLOGICI CONTENGONO PIÙ
SOSTANZE ANTIOSSIDANTI
Oltre a una minore presenza di sostanze tossiche, i cibi coltivati nel rispetto
dell'ambiente hanno migliori qualità nutritive
Frutta, verdura e cereali biologici contengono livelli più elevati di
sostanze antiossidanti, spesso associate a un minore rischio di
tumori e altre malattie. In media i prodotti biologici contengono il
17% in più di antiossidanti e, per alcune classi, la percentuale è
ancora superiore. I flavanoni, per es., tipici degli agrumi, hanno
mostrato un livello del 69% più alto, mentre le antocianine, presenti anche nel vino rosso, un aumento
del 51%. Meno metalli pesanti - L'analisi, inoltre, ha trovato che i residui di pesticidi sono un quarto
rispetto a frutta e verdura coltivata tradizionalmente.
(Salute, Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 658
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE CORSI OBBLIGATORI:
SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
I corsi avranno inizio giorno 8 Giugno 2015, ore 13.30, sede Ordine
Come è noto il D.Lgs 81/2008, oltre a prevedere gli obblighi formativi per i datori di lavoro, i
rappresentanti dei lavoratori e gli addetti alla gestione delle emergenze e al primo soccorso, stabilisce
che i lavoratori, in occasione della costituzione del rapporto di lavoro o del trasferimento o cambio di
mansioni, devono ricevere una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Pertanto, l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli ha organizzato i seguenti Corsi Obbligatori:
Diritto alla salute e sicurezza sul lavoro in Farmacia (R.S.P.P.): Corso obbligatorio per tutti i datori di
lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di Resp. del servizio di prevenzione e protezione.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.): corso obbligatorio è riservato a tutto il personale
di farmacia che intende svolgere il
compito di responsabile della sicurezza
per i lavoratori.
L’antincendio: corso obbligatorio per
tutti i datori di lavoro che intendono
svolgere in prima persona il compito di
addetto all’antincendio nonché per
coloro che debbono ricoprire il ruolo di
addetto antincendio designati dal
datore di lavoro.
Il primo soccorso: corso obbligatorio
per tutti i datori di lavoro che intendono svolgere in prima persona il compito di addetto al pronto soccorso
nonché per coloro designati dal datore di lavoro.
Formazione dei Lavoratori: corso obbligatorio per tutti i lavoratori delle farmacie.
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà †messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti :
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata
da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)