Anno II – Numero 108 Notizie in Rilievo • Governo e Salute 1. Concorso Straordinario: Laurea in Scienze Naturali. I chiarimenti del Ministero Pediatria 2. L’allattamento prolungato riduce il rischio di tumore alle ovaie 3. Il piede piatto nel bambino 4. 5. 6. Martedì 05 Febbraio 2013, S. Agata I farmacisti Napoletani incontrano i Farmacisti Europei: prima tappa ISTANBUL Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel rispetto del suo programma di sviluppo triennale presentato al momento dell’insediamento, organizza una serie di viaggi “culturali e relazionali” con il duplice obiettivo: creare momenti di coesione e occasioni di incontro con altri Colleghi per Nutrizione e Salute scambiare esperienze. Per dimagrire non basta Prima tappa ISTANBUL, seguiranno PRAGA, STOCCOLMA, S. PIETROBURGO mangiare cibi sani. e LISBONA. Anche l’ora del pasto fa Nell’occasione incontreremo il presidente della Categoria dei paesi che la sua parte. visiteremo. Bellezza e Salute Operativo voli Turkish Airlines da Napoli Crema antirughe: quando e perché? (confermabile con minimo 40 persone) 1 Marzo 2013: Napoli – Istanbul p. 13.55 - a. 17.10 Curiosità Saliva, muco e …DNA: 3 Marzo 2013: Istanbul – Napoli p. 11.40 - a. 13.05 che cosa ci scambiamo Quota individuale adulti in doppia euro 490,00 tasse aeree incluse con un bacio 7. In quanto tempo digeriamo? 8. Che cosa è la sensibilità epicritica? Operativo voli speciali da Napoli (confermabile con minimo 170 persone) 15 Marzo 2013: Napoli – Istanbul p. 12.00 - a. 15.20 17 Marzo 2013: Istanbul – Napoli p. 17.30 - a. 19.00 Quota individuale adulti in doppia euro 440,00 tasse aeree incluse IL PROGRAMMA E LE MODALITÀ DI PRENOTAZIONE SONO DISPONIBILI SULLA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE DELL’ORDINE NELLA SEZIONE EVENTI (www.ordinefarmacistinapoli.it) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 108 Concorso Straordinario: LAUREA in SCIENZE NATURALI. I CHIARIMENTI DAL MINISTERO La questione era stata sollevata dalla Fofi e riguarda i criteri di valutazione della laurea in scienze naturali ai fini del concorso straordinario a sedi farmaceutiche. Arrivano dal ministero della Salute i chiarimenti, in riscontro ad un quesito posto dalla Fofi, rispetto ai criteri di valutazione della laurea in Scienze Naturali ai fini del concorso straordinario a sedi farmaceutiche. Tale laurea, spiega il ministero, non è contemplata dall’art. 6 del D.P.C.M. 298/1994 quale titolo di studio idoneo a riconoscere una maggiorazione di punteggio. Inoltre non sono stati emanati dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca decreti che stabiliscano l’equipollenza tra la laurea in scienze naturali e quelle contemplate nel citato D.P.C.M.. Pertanto, il Dicastero “ritiene che le Commissioni di esame NON debbano andare oltre il carattere letterale delle disposizioni del D.P.C.M. 30 marzo 1994, n. 298 e che, pertanto, la laurea in questione NON debba essere valutata come titolo di studio nei concorsi per il conferimento di sedi farmaceutiche”. CURIOSITA’ SALIVA, MUCO E... DNA: CHE COSA CI SCAMBIAMO CON UN BACIO La traccia genetica rimane nella bocca della partner per almeno un'ora: un indizio utile per identificare gli autori di aggressioni e violenze. Non sarà molto romantico ma si sa: quando si bacia appassionatamente qualcuno, non è solo amore quello viene scambiato. Insieme a saliva, batteri e muco, il partner passa anche parte del suo DNA, che resta nella bocca della sua dolce metà per almeno un'ora: è quanto emerge da una ricerca condotta dall’Università di Bratislava. IN QUANTO TEMPO DIGERIAMO? Per percorrere i 10-12 metri del nostro sistema digerente, una pietanza sostanziosa può impiegare anche 80 ore. (Es. In fig. frittelle di Carnevale) Tutto inizia nella bocca, dove il cibo viene masticato in circa un minuto. Il bolo alimentare prosegue poi il suo percorso nell’esofago, attraversandolo in pochi secondi, e si ferma nello stomaco per un tempo variabile: ciò che è ormai liquido resta qui solo per pochi min., i carboidrati si fermano per 1-2 ore, i grassi per 5 ore o più, le proteine dalle 3 alle 4 ore. INTESTINO VARIABILE: Dopo la tappa nello stomaco il cibo passa nell’intestino tenue. Per percorrerlo tutto impiega dalle 3 alle 10 ore, mentre i movimenti peristaltici, che procedono come onde e sono prodotti dalla muscolatura delle pareti, lo fanno avanzare verso l’intestino crasso, l’ultima porzione del canale digerente. Ormai trasformato in una poltiglia che deve solo essere assimilata, il cibo resta nel crasso dalle 48 alle 72 ore. I tempi di transito comunque cambiano da persona a persona, così come i relativi tempi di evacuazione delle feci. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 108 PEDIATRIA L’ALLATTAMENTO PROLUNGATO RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORE ALLE OVAIE Uno studio della Curtin University australiana, pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition, hanno valutato l'effetto protettivo dell'allattamento al seno sul rischio di cancro ovarico. I ricercatori hanno esaminato i dati su 493 pazienti con cancro alle ovaie e 472 controlli nella provincia cinese di Guangzhou, scelta per la tradizione di allattare i bambini piu' a lungo rispetto ai paesi occidentali. "L'ovulazione aumenta il rischio di mutazioni cellulari che possono causare il cancro - scrivono gli autori - poiche' l'allattamento al seno spesso allontana l'ovulazione, siamo riusciti a dimostrare che se questo dura per 20 mesi si ha il 50% in meno di probabilità di sviluppare il tumore e che, per avere un effetto sostanziale, bisogna allattare almeno per un anno. (Sn) PEDIATRIA IL PIEDE PIATTO NEL BAMBINO È la prima causa di visite ortopediche pediatriche ma l'età corretta per una diagnosi reale è tra i 10-12 anni Il piede è naturalmente piatto nel bambino e in genere nel corso dei mesi e degli anni si forma la volta plantare. Il problema del piede piatto è comunque qualcosa che affligge e preoccupa molti genitori, infatti è la prima causa di visite ortopediche pediatriche. La diagnosi precoce è importante per evitare problemi come deformazioni o dolori da adulti, anche se la diagnosi reale è possibile intorno ai 10-12 anni, come spiega il professor Nicola Portinaro, direttore della clinica ortopedica universitaria di Milano e responsabile del reparto di ortopedia pediatrica all'Humanitas di Milano. Il professor Portinaro sfata anche il «mito» dei plantari «che non sarebbero particolarmente utili». CHE COSA È LA SENSIBILITÀ EPICRITICA? È la sensibilità tattile fine, quella che ci permette di apprezzare forma, caratteristiche e consistenza degli oggetti. La sensibilità tattile epicritica permette di apprezzare con il tatto la durezza, la forma e le caratteristiche della superficie di un oggetto. È dunque una sensibilità fine e discriminata: grazie a essa toccando un'arancia siamo in grado di dire che è un oggetto tondo, più duro di un'albicocca ma meno di una noce e che ha una superficie irregolare. Abbiamo anche una sensibilità tattile più grossolana, detta protopatica, che comunica al cervello che stiamo toccando qualcosa, senza dare altre informazioni. Il nostro cervello elabora poi i due segnali rendendoli un'informazione unica e completa. Le fibre nervose che costituiscono la via epicritica sono sensibili al dolore e alle temperature comprese tra i 45 e i 55 gradi. Inoltre, ci informano sulla posizione delle varie parti del corpo. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 108 PER DIMAGRIRE NON BASTA MANGIARE CIBI SANI ANCHE L'ORA DEL PASTO FA LA SUA PARTE Secondo uno studio su 420 persone obese chi mangia dopo le 15 dimagrisce meno e più lentamente Se volete potenziare gli effetti della dieta che vi ha dato il medico, occhio all’orologio, perché è stato dimostrato che l’orario in cui mangiamo riveste un’importanza decisiva quando si tratta di buttar giù chili, allungando fra l’altro i tempi del dimagrimento e vanificando così settimane di rinunce. A scoprire il nesso fra ora di pranzo e capacità dimagrante è stato uno studio condotto dai ricercatori del Brigham and Women Hospital della Tufts University e dell’Università di Murcia, in Spagna, e pubb. sul Journal of Obesity, che ha evidenziato come consumare il cibo dopo un determinato orario (ovvero le 15) influisca in maniera negativa sul metabolismo umano, perché va a intaccare il ciclo circadiano dell’organismo: in pratica, a parità di apporto calorico e dispendio energetico, chi mangia dopo quell’ora (in genere a pranzo si tende a consumare il 40% del fabbisogno calorico giornaliero) dimagrisce meno di chi invece mangia regolarmente prima, (es. in una ricerca sui topi di laboratorio si era scoperto che quelli alimentati nelle ore notturne ingrassavano di più di quelli che invece mangiavano durante il giorno. MANGIATORI PRECOCI E TARDIVI - Per stabilire il nesso fra la tempistica dei pasti e una miglior capacità dimagrante i medici hanno monitorato 420 individui in sovrappeso (il 49,5% del campione era femminile), divisi in due gruppi (i mangiatori cosiddetti "precoci", ovvero che pranzavano in un qualunque momento prima delle 15, e quelli definiti "tardivi", che mangiavano dopo tale orario) e messi a dieta per 20 settimane: l’analisi dei risultati ha così evidenziato non solo una minor perdita di peso dei mangiatori tardivi rispetto a quelli precoci, ma anche dei tempi di dimagrimento considerevolmente più lunghi per i primi a differenza dei secondi. Insomma, mangiare dopo una certa ora fa perdere meno chili e fa impiegare pure di più. FRAZIONARE LE CALORIE - Un concetto - questo dello stacco temporale fra colazione e pranzo non superiore alle 3/4 ore - che trova totalmente d'accordo il dottor Gianfranco Beltrami, docente della facoltà di Scienze Motorie al'Università di Parma, «perché frazionando le calorie su cinque pasti, i tre principali e due spuntini, si evitano i picchi ipoglicemici e si ingrassa meno, tanto che alle persone che mi dicono di non poter mai pranzare prima delle 15 consiglio sempre di fare uno spuntino sostanzioso alle 10.30 e di mangiare meno a pranzo, così da distribuire le calorie in modo più uniforme. Del resto, già precedenti studi avevano rilevato come, a parità di introito energetico, ci fossero sostanziali differenze nel dimagrimento a seconda che si mangi nella prima o nella seconda parte della giornata, perché nel primo caso il metabolismo è più elevato e si brucia di più, mentre nel secondo è più rallentato e quindi si tende ad aumentare di peso. Oltre all’orario di assunzione dei pasti, i ricercatori hanno ovviamente tenuto conto anche di altri fattori che, in genere, giocano un ruolo fondamentale nella perdita di peso (come l’influenza degli ormoni leptina e grelina e la durata del sonno), senza trovare sostanziali differenze fra i due gruppi esaminati. MECCANISMI DA INDAGARE - «Nello studio si evidenzia come chi pranza tardi tende anche a cenare tardi e quindi a saltare la colazione, o a farla in maniera inadeguata e meno abbondante di quanto dovrebbe, ed è risaputo quanto questo incida sul dimagrimento o sulla mancanza di esso. Ma non essendo stati registrati cambiamenti ormonali né variazioni nel consumo calorico fra i due gruppi in oggetto, sempre che questo sia davvero possibile, l’orario del pranzo può allora essere la spia di qualche altra cosa, che va quindi ricercata». (Salute Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 108 BELLEZZA E SALUTE 1. CREMA ANTIRUGHE: QUANDO E PERCHE' Quando e perche' iniziare ad usare la prima crema antirughe? Usare una crema antirughe di qualita' puo' essere un valido aiuto per rallentare i naturali processi di invecchiamento del nostro viso, la regione del corpo dove i segni del tempo sono più evidenti. Tra i 25 e i 38 anni iniziano a formarsi lentamente le prime linee cutanee, come le rughe attorno agli occhi, le micro-linee verticali agli angoli della bocca (rughe del sorriso), o le pieghe glabellari (rughe della fronte). Bisogna stare attente pero' a scegliere un prodotto ad elevate prestazioni sviluppato secondo le moderne tecnologie che sia anche il più adatto alla propria tipologia di pelle. 2. CREMA ANTIRUGHE: QUANDO Per prevenire la comparsa delle prime rughe e mantenere il più a lungo possibile la pelle giovane ed elastica e' importante iniziare un trattamento con una crema antirughe di qualita', in grado di idratare e levigare la pelle distendendo le prime linee d’espressione e rallentando la formazione delle rughe piu' profonde. Qual’e' l’eta' esatta in cui cominciare? Difficile stabilirlo. Alcune donne dovrebbero partire dai 22-23 anni, altre possono aspettare fino ai 30. Diversi fattori, infatti, possono giocare un ruolo nella comparsa delle rughe: tipologia della pelle (le pelli più chiare e delicate solitamente sono piu' predisposte alla comparsa delle prime rughe), predisposizione genetica, fattori ambientali (inquinamento, smog, stress, esposizione ai raggi UV). 3. CREMA ANTIRUGHE: PERCHE' Perche' scegliere una crema antirughe di qualita'? La risposta e' racchiusa nelle diverse azioni rigeneratrici e protettive che e' in grado di esercitare sul nostro viso: - Idratazione: una crema antirughe ad alte prestazioni si assorbe rapidamente e idrata la pelle (che col passare del tempo riduce la capacita' di trattenere acqua) lasciandola liscia e morbida al tatto - Potenziamento delle difese antiossidanti: grazie a delle particolari sostanze antieta' che si concentrano, ad esempio, nella vitamina C, e' in grado di proteggere la pelle dagli effetti dannosi dei radicali liberi, e ripara i danni causati dall’inquinamento - Levigazione: oltre ad agire in superficie sulle linee e sulle rughe sottili, migliora l’aspetto della “texture” cutanea - Protezione dai raggi UV: grazie alla presenza di filtri UV la crema antirughe giorno, grazie alla presenza di filtri UV, protegge la pelle dagli effetti dell’invecchiamento dovuti all’esposizione ai raggi solari - Riparazione notturna: grazie alla combinazione di ingredienti idratanti le creme antirughe specifiche per la notte assicurano una continua idratazione della pelle mentre e' a riposo, nutrendola e reintegrando le perdite subite durante il giorno.