Anno IV – Numero 679
Martedì 07 Luglio 2015, S. Edda, Claudio
Proverbio di oggi………..
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
2. ORDINE: Psicologo in
Farmacia
Durmi' ca 'a zizza 'mmocca
(starsene
tranquillamente senza accorgersi di quello che lo circonda)
PERCHÉ ho la BOCCA SECCA
e BRUCIORE alla LINGUA?
Notizie in Rilievo
Domanda: egregio Dottore le chiedo un consulto per un problema alla bocca. i
sintomi sono: bocca secca e bruciore sulla lingua e
Scienza e Salute
sul palato. Leggendo i siti medici, penso di aver
3. Come si trattano i
contratto la xerostomia. Prendo da alcuni anni
fibromi all’utero?
Sono compatibili con la UROREC 8 mg, LOSAPREX 50 mg, SIVASTIN 20 mg.
gravidanza?
Ho letto che questo problema è una conseguenza
4. L'obesità ? Una
dei farmaci che giornalmente assumo. Oppure c'
questione (anche)
di temperatura corporea entra la gastroduodenite con reflusso gastrico?
troppo bassa
che ho da tanto tempo ma non prendo farmaci a
parte quando non ne posso fare a meno il gastro protettore (ANADIR o NEXIUM).
Risposta: non penso che la sintomatologia
Cosa Fare?
Prevenzione e
Salute
5. Perché ho la bocca
secca e bruciore alla
lingua?
6. Essere demoralizzati
non è una malattia.
Depressione, tristezza o
ansia? Come
distinguerle
riferita, s. della bocca urente o xerostomia, sia
imputabile ai farmaci che assume, è molto raro. La
sua storia clinica manca di numerosi dettagli, ad es. non mi dice se il disturbo
peggiora con gli alimenti o le bevande, se è presente o peggiora nel corso del
giorno o della notte, se ha lesioni nel cavo orale, se fuma o se assume alcolici e
tanto altro.
Le consiglierei una valutazione odonto-stomatologica che è fondamentale
successivamente se necessario la visita internistica.
Doserei eventualmente la vitamina B12 e folati nel sangue.
Se è presente anche un coinvolgimento degli occhi con scarsa lacrimazione,
allora saranno necessarie alcune indagini immunologiche.
La s. da reflusso gastro-esofageo comporta bruciore in gola, non bocca secca.
(OK, Salute e benessere, Prof. Riccardo Volpi)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 679
PREVENZIONE E SALUTE
COME SI TRATTANO I FIBROMI ALL’UTERO?
SONO COMPATIBILI CON LA GRAVIDANZA?
Una patologia dalle forme molteplici, la valutazione deve essere per forza
personale: anche in gravidanza sono segnalate complicanze ma in pochi casi
Nel 2009, quando ero 28enne, mi sono stati tolti dodici fibromi uterini. Oggi, a
distanza di 5 anni, il mio utero è di nuovo pieno di fibromi. Non ho emorragie,
ma molti fastidi (gonfiore addominale, necessità di alzarmi di notte per andare
in bagno). È possibile risolvere definitivamente il problema conservando
l’utero? Se asportassi nuovamente i fibromi potrei provare subito dopo ad avere
un bimbo? E con quante possibilità di successo ?
Risponde Giovanni Scambia, Dir. del Dip. di Tutela Salute Donna al Policlinico Gemelli di Roma
I fibromi uterini sono il TUMORE BENIGNO più comune dell’apparato
genitale femminile, rilevabile in oltre il 25% delle donne sopra i 30 anni.
ALL’INIZIATIVA.
La loro origine non è del tutto chiara, ma la predisposizione genetica ha sicuramente un ruolo
importante, mentre numerosi altri fattori (come età , stato ormonale, obesità ) agirebbero sul loro
sviluppo e sulla crescita. I fibromi sono spesso asintomatici e la diagnosi può essere il risultato di un
riscontro casuale durante una visita di controllo.
Cosa sono: In più del 40% dei casi, tuttavia, la loro presenza si associa a sintomi la cui severitÃ
dipende da numero, dimensioni e localizzazione. Il disturbo più frequente consiste in alterazioni del
ciclo mestruale, caratterizzate da un aumento sia della quantità sia della durata del flusso.
Il dolore pelvico è presente in un terzo delle donne con fibromi ed è, generalmente, di tipo cronico,
spesso più accentuato in fase mestruale.
I disturbi urinari sono più spesso associati a fibromi della parete anteriore dell’utero, mentre la
comparsa di stipsi, emorroidi, dolori lombari o sciatalgie è più frequente in presenza di fibromi della
parete posteriore. Indipendentemente dalla sede, i fibromi molto voluminosi causano distensione
addominale e sensazione di peso a livello di pelvi e addome.
Le cure: La diagnosi in genere non pone particolari difficoltà . Ovviamente sono indispensabili una
visita ginecologica e una valutazione ecografica, cui, se serve, possono essere aggiunti altri esami
(risonanza magnetica della pelvi, isteroscopia, isterosalpingografia).
Per quanto riguarda le cure, un atteggiamento di attesa, accompagnato da controlli periodici, è
indicato per le pazienti asintomatiche e per quelle con fibromi di piccole dimensioni o a lenta crescita,
soprattutto se in età vicina alla menopausa.
Il trattamento è invece indicato in presenza di sintomi che influiscono negativamente sulla qualità di
vita.
Opzioni Terapeutiche
Le opzioni terapeutiche sono molteplici:
 farmaci;
 chirurgia, ovvero miomectomia (asportazione dei soli fibromi) e isterectomia (asportazione
dell’utero);
 terapie non chirurgiche (embolizzazione delle arterie uterine, ultrasuoni focalizzati).
La scelta è condizionata da
 fattori soggettivi (l’età , lo stato riproduttivo, le preferenze della donna, la natura dei sintomi)
 fattori oggettivi (lo stato di salute generale, il n., la sede e la velocità di crescita dei fibromi).
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 679
Maggiore rischio di complicanze in gravidanza : L’interferenza dei fibromi sulla gravidanza è
controversa. La presenza di fibromi si riscontra nel 5-10% di donne infertili, ma solo nel 2-3% dei
casi l’infertilità è ad essi attribuibile.
Alcuni tipi di fibroma, sia per posizione sia per dimensioni, possono infatti interferire con il
corretto impianto dell’embrione, anche quando si ricorre a riproduzione assistita.
Opinione ampiamente condivisa è che la presenza di fibromi si associ a un maggiore rischio di
complicanze sia in gravidanza che nel parto.
Tuttavia, numerose sono le gravidanze iniziate spontaneamente e decorse normalmente.
Data la molteplicità di quadri clinici rilevabili e l’impossibilità di avere indica zioni univoche di
gestione e trattamento, a tutte le donne affette da fibromi uterini, soprattutto se desiderose di
gravidanza, va consigliata una valutazione personalizzata. (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
L'OBESITÀ? UNA QUESTIONE (ANCHE)
DI TEMPERATURA CORPOREA TROPPO BASSA
Un organismo più freddo significa metabolismo rallentato: l'incapacità di
riscaldare il proprio interno si può tradurre in circa 2 chili in più ogni anno di vita
Troppo freddi, dentro. Uno dei problemi degli obesi potrebbe essere
una temperatura interna più bassa rispetto a quella di chi è magro: un
handicap metabolico che li renderebbe di conseguenza meno capaci di
dissipare energia, quindi inclini ad accumulare ciccia. Lo rivela uno
studio italiano pubblicato su Chronobiology International secondo cui,
almeno in parte, l'obesità sarebbe una questione di «pigrizia
metabolica» dovuta a un maggior freddo interno all'organismo.
Temperatura troppo bassa: Pietro Cortelli, del Dip. di Scienze
Biomediche e Neuromotorie dell'univ. di Bologna, ha misurato la temperatura corporea centrale (la
cosiddetta “core temperatureâ€) a riposo, di giorno e di notte, a 20 volontari, per metà obesi.
I dati raccolti indicano che l'obesità potrebbe non essere solo il risultato di uno squilibrio fra le
troppe calorie ingerite e la scarsa attività fisica:
nei soggetti in estremo sovrappeso la temperatura interna durante il giorno è risultata infatti
mediamente più bassa rispetto a quella dei magri.
Di notte, invece, non ci sarebbero differenze di calore interno correlabili al peso corporeo.
«La temperatura interna diurna è una marcatore della capacità di spesa energetica e di dissipare
energia sotto forma di calore. Non riuscire a farlo a dovere potrebbe avere un ruolo cruciale
nell'aumento di peso».
Possibili nuove cure: La temperatura del “core†è mantenuta in genere attorno ai 37 gradi,
indipendentemente da quella esterna e dall'attività svolta, attraverso il centro di regolazione che si
trova nell'ipotalamo e orchestra i processi metabolici in modo che la temperatura sia costante. Se
l'interno dell'organismo risulta più freddo significa che il metabolismo è in qualche modo rallentato:
stando ai calcoli dei ricercatori, nel lungo termine e con un impatto variabile a seconda dello stile di
vita, l'incapacità di trasformare l'energia in calore e quindi di riscaldare il proprio interno si può
tradurre in circa due chili in più ogni anno. Alla lunga, un bel po' di rotolini di grasso di troppo che
vanno a pesare su chi è obeso: un vero e proprio handicap biologico che aumenterebbe la tendenza a
ingrassare e secondo gli autori «Potrebbe aprire la strada a interventi nuovi e potenzialmente efficaci
contro l'obesità . I dati sono preliminari e servono ulteriori studi, ma si tratta di un'ipotesi di lavoro
interessante». (Salute, Corriere)
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Anno IV – Numero 679
SCIENZA E SALUTE
ESSERE DEMORALIZZATI NON È UNA MALATTIA.
DEPRESSIONE, TRISTEZZA O ANSIA? Come distinguerle
Temporanei momenti di sconforto sono comuni, ma occasionali. Quando la
tristezza perdura e interferisce con la vita lavorativa e affettiva, allora si può
sconfinare in una vera depressione
Molte persone che si sentono da qualche tempo di umore depresso,
privi di forze e di interessi e che dormono male, si chiedono:
Il tema è “caldo†anche perché temporanei momenti di demoralizzazione e sconforto sono comuni a
tutti, ma occasionali e di breve durata. Quando demoralizzazione e tristezza tendono ad accrescersi
d’intensità , a perdurare nel tempo e a interferire con il funzionamento sociale, relazionale, affettivo,
cognitivo e lavorativo, allora si può sconfinare in un disturbo psichico.
Le caratteristiche della depressione. Secondo il DSM-5 (il Manuale statistico diagnostico
dell’American Psychiatric Association) per parlare di vera depressione è necessario che siano presenti
cinque o più sintomi contemporaneamente, di cui almeno uno costituito da umore depresso o perdita
di interesse o della capacità di provare piacere in quello che si fa.
 Tali disturbi devono durare almeno due settimane ed essere presenti per buona parte del giorno;
 la persona deve “funzionare†meno bene rispetto a prima, es. in ambito lavorativo o familiare.
Gravità della
depressione
Per quanto riguarda la gravità della depressione, si può immaginare l’esistenza di
una scala da 1 a 10, dove 1 raffigura la demoralizzazione e 10 la depressione
maggiore grave, passando per la depressione maggiore lieve e moderata.
C’è poi una forma di depressione cosiddetta sottosoglia o non clinica o minore, termine che indica
situazioni in cui sono presenti pochi sintomi, di minor intensità , e con circoscritto impatto sul
funzionamento relazionale e sociale. Infine, c’è la cosiddetta distimia:
quando l’umore è depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, per almeno due anni,
con sintomi meno intensi rispetto alla depressione maggiore».
Un elemento che accumuna tutte le forme di depressione è la riduzione più o meno intensa di
attenzione, concentrazione, memoria. Così la persona si sente meno capace di pensare, concentrarsi,
prendere decisioni.
Le varie tipologie di disturbo depressivo
«Ciò ha un significativo valore diagnostico, ma è anche importante in ambito prognostico, terapeutico
e riabilitativo».
Pur con tutte queste distinzioni, la depressione è un fenomeno unitario, e le varie forme in cui si
presenta sono espressione di diversa gravità .
«Vanno considerate a parte forme di patologia depressiva caratterizzate da sintomatologia psicotica,
come il delirio di rovina, o quelle che gli psichiatri definiscono di tipo melanconico».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 679
L’uso del termine melanconico in questo caso differisce dall’uso corrente e indica la presenza di
sintomi come la perdita totale del senso di piacere nella vita.
«Queste forme vanno separate — spiega Mencacci — anche per la risposta ai trattamenti e per la
prognosi, meno favorevole rispetto alla restante patologia depressiva».
Quando è opportuno chiedere aiuto al medico se ci sente depressi? Dice Mencacci:
«Quando permangono per diversi giorni e per buona parte del tempo un umore depresso, perdita di
interessi, disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, a prendere decisioni e a fare scelte, a
programmare il futuro a breve o media scadenza, mancanza di energia, senso di inadeguatezza,
incapacità ad affrontare problemi, facile irascibilità ed emotività . In prima battuta è bene rivolgersi al
medico di famiglia, che può gestire le forme lievi o lievi-medie e indirizzare allo specialista in
psichiatria, se ce n’è bisogno, ad esempio le forme severe, recidivanti, resistenti ai trattamenti, con
sintomi psicotici, melanconiche, perché necessitano interventi integrati per lunghi periodi, con
l’obiettivo di evitare rischi di cronicizzazione».
DEPRESSIONE, TRISTEZZA O ANSIA: come distinguerle
Il 13 per cento della popolazione europea soffre di depressione.
Le donne hanno un rischio doppio di sviluppare il disturbo rispetto agli uomini e le fasce di età più
giovani risultano le più colpite. Più del 60% di persone che hanno sofferto di un episodio di
depressione maggiore avrà una ricaduta e il rischio di ricaduta aumenta a ogni episodio successivo.
Distinguere però tra «tristezza», «depressione» e «ansia» può non essere sempre facile.
Ecco, schematicamente, alcune indicazioni che possono essere utili per
intercettare i segni delle tre diverse condizioni.
Chi è triste
 È di umore triste, ma non in maniera continua
 Di tanto in tanto perde interesse in quello che fa
 Ha poca voglia di fare, ma continua ad avere un buon funzionamento sociale e
lavorativo
 Ha una ridotta fiducia nelle proprie capacitÃ
 Si distrae facilmente
 È cosciente dei fattori di stress esterni, come ad es. un lavoro troppo richiedente
 Confida in un domani migliore
Chi è depresso
 Ha un umore depresso per la maggior parte del giorno
 Non prova interesse o piacere verso la maggior parte delle attività della giornata
 Prova un costante senso di fatica e perdita di energia che impedisce un buon
funzionamento sociale e lavorativo
 Ha una sensazione di mancanza di valore e sensi di colpa eccessivi
 Ha una ridotta capacità di pensare e concentrarsi
 Percepisce che il suo malessere viene dall’interno
 Vede un futuro molto oscuro
Chi è ansioso







Ha crisi di ansia, ma poi ritrova il buonumore
Ha uno stato di irritabilità , si spazientisce anche per banali inconvenienti
Prova una facile affaticabilità che può interferire con il funzionamento sociale e lavorativo
Ha una condizione di tensione muscolare
Prova difficoltà a concentrarsi a causa dell’ansia
Percepisce il mondo esterno come incerto e preoccupante
Spera in un futuro meno segnato dall’ansia
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 679
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà †messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono
chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA
Da Settembre p.v. nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse
iniziative per il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale.
Nel mese di Luglio sarà reso noto il “Calendario del Benessere psicologico†“Promuovere la salute per
prevenire la malattiaâ€.
Storicamente la Farmacia ha rappresentato da sempre il luogo di preparazione e distribuzione di
prodotti creati per alleviare e guarire ogni tipo di malattia o disagio. Nel corso dei secoli, è diventato
un luogo dove rivolgere le istanze di guarigione per le persone di ogni età . Oggi la farmacia non
rappresenta solo un distributore di medicinali, ma può essere considerata una “Casa della Saluteâ€,
intesa come la sintesi di tutte le misure utili per mantenersi sani ed efficienti: attinge dalla medicina
popolare, dalle terapie non convenzionali come Omeopatia, Fitoterapia, Fiori di Bach e fa dell’ascolto
delle persone un punto focale. In quest’ottica il progetto “Lo Psicologo in Farmacia†ha trovato un
terreno fertile per realizzare nella Casa della Salute, un ascolto concreto di ogni tipo di malessere che
non sempre può essere affrontato solo con il supporto farmacologico: “il disagio psichicoâ€.
Lo psicologo in Farmacia vuole accogliere e promuovere iniziative volte a divulgare la cultura del
benessere psicologico. La sempre maggiore attenzione per la qualità della vita fa registrare una
crescente richiesta di servizi volti al raggiungimento del benessere e della salute, dove per salute non si
intende assenza di malattia, ma stato di equilibrio tra le componenti bio-psico-sociali.
Il protocollo d’intesa con l’Ordine degli Psicologi della Campania nasce per la realizzazione de “Il
Calendario per il Benessere Psicologicoâ€, ovvero cicli di incontri informativi degli psicologi nelle
farmacie della nostra provincia che aderiranno, quattro settimane durante l’anno, ciascuna dedicata
ad un tema pregnante per la salute pubblica. Gli Ordini si faranno carico della pubblicità e delle attivitÃ
divulgative delle iniziative. Ad ogni farmacia saranno distribuiti depliant informativi.
L’ATTIVITÀ SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITA PER I CITTADINI E PER LE FARMACIE
CHE ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA.