Anno IV – Numero 686
Giovedì 16 Luglio 2015, S. Nostra Signora del Monte Carmelo, Elvira
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
2. ORDINE: Psicologo in
Farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. L'aspirina funziona
meno in donne
afro-americane
4. Idrosoadenite
suppurativa:
nuove prospettive
5. Il sole è anche un
alleato, i raggi Uva
abbassano la pressione
6. Nevralgia del
trigemino, una fitta
lancinante che dura
pochissimo
Prevenzione e
Salute
7. La cronodieta: non è
importante solo cosa e
quanto si mangia, ma
quando
8. Contro la nausea
acupressione mezz’ora
prima di partire
Proverbio di oggi………..
E’ mort’ a creatura, nun simm’ chiù cumpar
Torneo di calciotto: per il V° anno consecutivo i
Farmacisti si aggiudicano il torneo
Con il risultato secco di 2-0 i Farmacisti si aggiudicano la
competizione. Gol di Santagada e Marasco.
Gli altri componenti: Colesanti, Leone A., Leone G., De Bellis, Carraturo,
Lombardi, Giordano, Marasco, Cacciapuoti.
L'ASPIRINA FUNZIONA MENO IN DONNE
AFRO-AMERICANE
Le donne afro-americane rispondono in modo diverso agli
effetti anti-infiammatori dell'aspirina rispetto alle donne
bianche americane.
A rivelarlo, un nuovo studio della International Society of Endocrinology e della
Endocrine Society di Chicago. "Le donne afro-americane sembrano essere piu'
resistenti rispetto alle donne bianche americane ai benefici anti-infiammatori
dell'aspirina nella riduzione delle malattie cardiovascolari e dei fattori di
rischio" Anche se le donne afro-americane hanno una maggiore presenza di
lipoproteine ad alta densità (HDL, il colesterolo "buono") e livelli di trigliceridi
inferiori, hanno anche una maggiore resistenza all'insulina, piu' stress
ossidativo, marcatori proinfiammatori, e una mortalita' significativamente
maggiore. La terapia con aspirina e' raccomandata per ridurre l'aterosclerosi
subclinica e gli esiti delle malattie cardiovascolari, ictus inclusi. (Agi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 686
PREVENZIONE E SALUTE
CONTRO LA NAUSEA ACUPRESSIONE MEZZ’ORA PRIMA
DI PARTIRE
La usavano già gli antichi marinai cinesi contro il mal di mare. La stimolazione
insiste sul punto P6Neiguan, sull’avambraccio, a circa quattro centimetri dalla
piega del polso
Se state facendo le valige per l’imminente partenza, ma già iniziate a
temere possibili malesseri in viaggio potreste trovare un valido alleato nel
più semplice dei rimedi: l’acupressione con gli ormai collaudati bracciali
antinausea.
I principi
dell’acupressione
I bracciali antinausea, più noti come seaband, venivano già utilizzati nell’antica Cina
dai marinai che li sfruttavano per contrastare gli effetti del mare mosso.
Secondo i principi dell’acupressione il punto corretto di stimolazione, detto «P6Neiguan», si trova
sull’avambraccio, a circa quattro centimetri dalla piega del polso, e, nella medicina cinese, è indicato
per regolarizzare le funzioni della parte alta del tronco.
La pressione esercitata dal posizionamento del bottoncino presente nel bracciale in corrispondenza del
punto P6 permetterebbe di alleviare il senso di nausea con il pregio, non trascurabile, di non causare
effetti collaterali e di favorire il rilassamento.
Il ricorso a queste speciali polsini è una valida alternativa per chi non vuole o
non può assumere farmaci contro il mal da movimento (o cinetosi) come gli
Le indicazioni
antistaminici o la scopolamina, in particolare donne in gravidanza, bambini e
anziani, che in genere già assumono numerosi medicinali e non vogliono «rincarare» la dose.
Per avere un effetto ottimale, il consiglio è quello di indossarli mezz’ora prima della partenza e poi
toglierli all’arrivo.
E se si è amanti delle immersioni, ma si è attaccati dalla nausea non appena ci si infila la muta o non si
tollera il rollio dell’imbarcazione in mare aperto, indossare i braccialetti sotto la muta potrebbe essere
una soluzione comoda ed efficace.
Anche alcuni semplici accorgimenti possono aiutare a tenere alla larga la nausea da
I consigli
viaggio, che affligge almeno 6 milioni di connazionali.
Qualche esempio?
 Partire a stomaco pieno, dopo aver fatto un pasto leggero meglio se secco/salato, evitando
quindi cibi difficili da digerire e di assumere troppi liquidi che occupano volume e stimolano la
nausea;
 cercare di stare il più possibile nella parte anteriore del mezzo;
 muoversi il meno possibile, non girare la testa di scatto, posizionarsi sempre verso il senso di
marcia;
 mantenere l’abitacolo fresco, evitando fattori aggiuntivi di disturbo come il fumo e l’aria viziata
nonché evitare di scrivere o leggere.
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 686
PREVENZIONE E SALUTE
IDROSOADENITE SUPPURATIVA:
NUOVE PROSPETTIVE
Parere positivo del Comitato europeo per i medicinali per uso umano sul primo
farmaco «biologico» per la malattia, per cui non esistono ad oggi cure risolutive
Il Comitato europeo per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha
espresso parere positivo per adalimumab, prodotto dalla casa farmaceutica Abbvie, per il trattamento
dell’idrosadenite suppurativa attiva, di grado da moderata a grave, nei pazienti adulti che non
rispondono adeguatamente al trattamento sistemico convenzionale.
L’idrosadenite suppurativa è una dolorosa malattia infiammatoria cronica della
La Malattia
pelle che si stima interessi circa l’1% della popolazione adulta in tutto il mondo.
«Il parere positivo rappresenta un passo importante sia per i pazienti che per la
classe medica - poiché ad oggi non esistono terapie efficaci per il trattamento di questa patologia».
«Il parere positivo del Chmp è una tappa fondamentale per le persone colpite da idrosadenite
suppurativa, poiché rappresenta un passo in avanti verso il primo e unico trattamento approvato per
questa malattia altamente invalidante - se approvato, adalimumab potrebbe offrire una nuova
speranza alle persone colpite da idrosadenite suppurativa da moderata a grave» (Fonte Adnkronos).
IL SOLE È ANCHE UN ALLEATO,
I RAGGI UVA ABBASSANO LA PRESSIONE
Effetti positivi che allontanano i rischi di ictus e ischemia.
Pur considerando gli allarmi legati a un'eccessiva esposizione al sole, non mancano i benefici per la
salute. E' stato scoperto, infatti, che i raggi Uva hanno l'effetto
benefico di ridurre la pressione arteriosa e il battito cardiaco.
In particolare, una volta penetrati nella pelle, stimolano la
produzione di fattori che riducono la pressione del sangue,
indipendentemente dall'effetto vasodilatatore dovuto al calore.
Questo il risultato di una ricerca pubblicato su Journal of
Investigative Dermatology.
Basta una mezz'ora - I ricercatori, che hanno eseguito i test su 24 donne, affermano:
"Sono sufficienti 20-30 minuti di esposizione per far calare la pressione di 3-4 mm di mercurio. Basti
pensare che a una diminuzione di 5 mm di mercurio corrisponde una diminuzione del rischio di ictus
del 34% e di ischemia del 21%".
"Il nostro studio dimostra che una esposizione al sole naturale, a mezzogiorno o nelle giornate assolate
in zone del Sud Europa, dilata le arterie attraverso la pelle. Questo cambia la nostra valutazione del
rapporto rischio/beneficio per l'esposizione al sole".
Non solo vitamina D - "La pelle è un deposito di nitrati che i raggi UV-A trasformano in nitriti, in
grado di ridurre la pressione arteriosa e avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare".
Il medico italiano sottolinea:
"Una moderata esposizione al sole è benefica per lo sviluppo della vitamina D nelle ossa, ora
sappiamo che c'è dell'altro.
Da evitare però che l'esposizione induca danni profondi, eritemi e scottature che facilitano l'insorgenza
di tumori. Si può stare dunque al sole, con moderazione e senza scottarsi". (Salute, TGcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 686
SCIENZA E SALUTE
NEVRALGIA DEL TRIGEMINO, UNA FITTA LANCINANTE
CHE DURA POCHISSIMO
In genere è interessato soltanto un lato del volto, quasi sempre nella parte centrale
e inferiore
Il dolore è terribile, improvviso, scatenato magari da una
carezza, dal lavarsi i denti, da un soffio d’aria. La nevralgia del
trigemino riguarda 1 persona su 25 mila, quasi sempre sopra i
50 anni. «In circa il 70% dei casi a provocarla è una
compressione del nervo da parte di un’arteria: ciò crea un
conflitto con il trigemino, lo irrita, danneggiando la guaina di
mielina che lo riveste e provocando una specie di corto
circuito che produce il dolore - spiega Angelo Franzini, dir.
Neurochirurgia dell’Istituto Besta di Milano.
L’unico fattore di rischio noto per la nevralgia del trigemino è la sclerosi multipla, che provoca la
demielinizzazione dei nervi. Esiste una discreta quota di casi in cui non c’è conflitto fra arteria e nervo
né una sclerosi multipla: si può pensare a un tumore che preme sul nervo o ad altre cause».
«Con la raccolta della storia clinica e dei sintomi: il dolore è infatti
caratteristico. È molto violento, improvviso e dura pochissimo, per poi ripetersi
Come si arriva
a distanza di minuti o ore: un dolore che dura mezz’ora non è mai nevralgia del
alla diagnosi?
trigemino.
Inoltre, il dolore è limitato a metà viso e quasi sempre interessa la parte
centrale e inferiore del volto. Con questi segni ci si può già orientare; spesso, poi, viene prescritta una
risonanza magnetica per escludere sclerosi multipla, masse tumorali o altre malattie.
L’esame può anche verificare la presenza di un conflitto vascolare, ma non sempre riesce a
distinguerlo con certezza».
Quali sono le possibili terapie?: «Durante la crisi si può fare ben poco: le cure servono soprattutto
per prevenire gli attacchi. Il primo passo è la terapia con farmaci e il più efficace è l’antiepilettico
carbamazepina: va preso tutti i giorni, iniziando con dosi basse e proseguendo fino alla remissione, per
la quale possono servire anche mesi.
Quando torna la nevralgia, che purtroppo non guarisce da sola e anzi tende a peggiorare, provocando
attacchi sempre più ravvicinati e gravi, si incrementa il dosaggio.
I farmaci risolvono circa il 30% dei casi; negli altri, dopo 4-5 anni gli effetti collaterali superano i
benefici e si passa alla neurochirurgia.
In chi ha meno di 70 anni e un conflitto vascolare dimostrato si propone la decompressione vascolare,
intervento attraverso cui si appone un “cuscinetto†sull’arteria per evitare che prema sul trigemino. Il
metodo è risolutivo in circa il 70% dei pazienti; se la nevralgia torna, ma anche nei soggetti più anziani
e nei casi in cui il disturbo non è provocato dalla pressione di un’arteria, si può optare per la
radiochirurgia, che consiste nell’irradiare il trigemino per provocarvi piccole alterazioni che eliminano
il dolore.
Nel 60-70% dei casi ciò ottiene una remissione temporanea, ma la radiochirurgia non può essere
eseguita più di due volte nello stesso soggetto.
Nei casi in cui la nevralgia torna a farsi sentire si passa alle procedure percutanee che, con un
palloncino o il calore, danneggiano il nervo in modo più profondo.
Questi metodi possono essere ripetuti più volte, ma vi si ricorre dopo aver provato tutto il resto,
perché provocano una perdita della sensibilità nella zona innervata». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 686
ALIMENTI E SALUTE
LA CRONODIETA: NON È IMPORTANTE SOLO COSA E
QUANTO SI MANGIA, MA QUANDO
Diverse ricerche sottolineano l’importanza della suddivisione dei pasti durante la
giornata. Nessun divieto, però: l’importante è essere equilibrati
Cosa e quanto mangiamo è alla base della dieta equilibrata e delle implicazioni per la salute. Ma anche
il momento della giornata in cui consumiamo i pasti, in realtà ,
potrebbe avere la sua rilevanza. È questo il concetto alla base della
“cronodietaâ€: oltre alla quantità e alla qualità degli alimenti,
andrebbero considerati anche gli orari in cui ci si siede a tavola.
A CHE ORA? - La dieta che guarda con attenzione alla cadenza dei
pasti è stata rimessa al centro del dibattito dopo la pubblicazione di
diversi studi scientifici.
Nelle scorse settimane si è molto parlato del numero dei pasti
consumati dai diabetici di tipo II e dei possibili benefici che gli stessi
trarrebbero da una dieta meno frazionata. Alcuni riscontri, però,
riguardano anche la popolazione sana. Su un campione di 420 individui
divisi in due gruppi, infatti, si è visto come, somministrando diete mediterranee ipocaloriche simili, gli
effetti - miglioramenti del profilo metabolico e della composizione corporea - variassero a seconda del
momento della giornata in cui si consumavano i pasti. «L’energia giornaliera andrebbe ripartita in
due pasti principali distanziati nel tempo - spiega Andrea Ghiselli, medico nutrizionista e dirigente di
ricerca del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra-Nut) -. Ma le raccomandazioni non
devono diventare dei divieti: ciò che conta è non sovraccaricare l’organismo con troppe calorie».
CRONODIETA - La scelta dei momenti in cui mangiare è condizionata anche dalla variazione dei livelli
di diversi ormoni coinvolti nei processi metabolici: insulina, glucagone, cortisolo, Gh (ormone della
crescita). Senza dimenticare le oscillazioni di grelina e leptina, che aumentano in condizioni di digiuno
o sazietà . Oggi si sa che il cortisolo e l’ormone della crescita svolgono funzioni opposte a quelle
dell’insulina: ovvero innalzano la concentrazione di zuccheri nel sangue. Motivo per cui il consiglio è
«di non consumare pasti troppo abbondanti, soprattutto in grassi, a tarda sera - afferma G. Riccardi,
dir. dell’unità operativa di diabetologia e malattie del metabolismo al policlinico Federico II di Napoli -.
Il consiglio vale come prevenzione per il diabete, ma è chiaro anche che l’energia in eccesso acquisita
prima di andare a letto non potrà essere bruciata e sarà accumulata sotto forma di grasso corporeo».
Quando si consuma un pasto ricco di grassi a cena, inoltre, capita spesso di svegliarsi l’indomani
mattina con poca fame. Colpa dei corpi chetonici derivanti dagli acidi grassi, il cui effetto
anoressizzante - una volta in circolo nel sangue - è ormai comprovato. La conseguenza è che spesso si
salta la colazione: nulla di più sbagliato, secondo gli esperti.
CARBOIDRATI A CENA: PERCHE' NO? - Molti li bandiscono, soprattutto tra gli sportivi: con la
convinzione discutibile che favoriscano l’aumento di peso. Ma il consumo di carboidrati a cena, in
realtà , andrebbe riabilitato. Male di sicuro non fanno, per chi pensa che una pizza possa
compromettere la linea. Ma, ed è questa una novità emersa dagli studi degli ultimi anni, «un sano
piatto di pasta, mangiato di sera, può favorire miglioramenti nella perdita di peso», prosegue Ghiselli.
La conferma è arrivata lo scorso anno da una ricerca che ha confermato come la concentrazione dei
carboidrati nel pasto serale comporterebbe variazioni importanti nelle curve degli ormoni.
Migliorerebbero anche il peso, la circonferenza addominale e la quantità di grasso
corporeo. (Fondazione Umberto Veronesi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 686
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà †messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono
chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA
Da Settembre p.v. nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse
iniziative per il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale.
Nel mese di Luglio sarà reso noto il “Calendario del Benessere psicologico†“Promuovere la salute per
prevenire la malattiaâ€.
Storicamente la Farmacia ha rappresentato da sempre il luogo di preparazione e distribuzione di
prodotti creati per alleviare e guarire ogni tipo di malattia o disagio. Nel corso dei secoli, è diventato
un luogo dove rivolgere le istanze di guarigione per le persone di ogni età . Oggi la farmacia non
rappresenta solo un distributore di medicinali, ma può essere considerata una “Casa della Saluteâ€,
intesa come la sintesi di tutte le misure utili per mantenersi sani ed efficienti: attinge dalla medicina
popolare, dalle terapie non convenzionali come Omeopatia, Fitoterapia, Fiori di Bach e fa dell’ascolto
delle persone un punto focale. In quest’ottica il progetto “Lo Psicologo in Farmacia†ha trovato un
terreno fertile per realizzare nella Casa della Salute, un ascolto concreto di ogni tipo di malessere che
non sempre può essere affrontato solo con il supporto farmacologico: “il disagio psichicoâ€.
Lo psicologo in Farmacia vuole accogliere e promuovere iniziative volte a divulgare la cultura del
benessere psicologico. La sempre maggiore attenzione per la qualità della vita fa registrare una
crescente richiesta di servizi volti al raggiungimento del benessere e della salute, dove per salute non si
intende assenza di malattia, ma stato di equilibrio tra le componenti bio-psico-sociali.
Il protocollo d’intesa con l’Ordine degli Psicologi della Campania nasce per la realizzazione de “Il
Calendario per il Benessere Psicologicoâ€, ovvero cicli di incontri informativi degli psicologi nelle
farmacie della nostra provincia che aderiranno, quattro settimane durante l’anno, ciascuna dedicata
ad un tema pregnante per la salute pubblica. Gli Ordini si faranno carico della pubblicità e delle attivitÃ
divulgative delle iniziative. Ad ogni farmacia saranno distribuiti depliant informativi.
L’ATTIVITÀ SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITA PER I CITTADINI E PER LE FARMACIE
CHE ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA.