Anno II – Numero 109 AVVISO 1. Concorso Straordinario: Bando regione sardegna Notizie in Rilievo • Stili di vita e Salute 2. Gli uomini che guardano troppa TV hanno la metà degli spermatozoi di chi fa sport 3. 4. 5. Mercoledì 06 Febbraio 2013, S. Paolo Miki I farmacisti Napoletani incontrano i Farmacisti Europei: prima tappa ISTANBUL Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel rispetto del suo programma di Patologie e Salute Ecco perché si scatena sviluppo triennale presentato al momento il prurito dell’insediamento, organizza una serie di viaggi Dermatite da “culturali e relazionali” con il duplice obiettivo: pannolino, come va affrontata? creare momenti di coesione e occasioni di incontro con altri Colleghi per scambiare esperienze. Prima tappa ISTANBUL, seguiranno PRAGA, STOCCOLMA, S. PIETROBURGO e LISBONA. Nell’occasione incontreremo il Presidente della Categoria dei paesi che Nutrizione e Salute visiteremo. Acqua profumata pensata per le bambine Prevenzione e Salute IL PROGRAMMA E LE MODALITÀ DI PRENOTAZIONE SONO DISPONIBILI SULLA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE DELL’ORDINE NELLA SEZIONE EVENTI (www.ordinefarmacistinapoli.it) 6. Orecchio tappato: alcuni consigli pratici Curiosità 7. I daltonici vedono colori che noi non vediamo 8. A che cosa serve l’antropometria? Concorso Straordinario: Bando Sardegna La Regione SARDEGNA ha pubblicato il bando di concorso straordinario per l'apertura di nuove sedi farmaceutiche in data 05/02/2013 per assegnare 90 sedi farmaceutiche nell'ambito del proprio territorio regionale. È possibile presentare domanda di partecipazione al concorso dal 05/02/2013 alle ore 18:00 del 07/03/2013 . SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 109 STILI DI VITA E SALUTE GLI UOMINI CHE GUARDANO TROPPA TV HANNO LA METÀ DEGLI SPERMATOZOI DI CHI FA SPORT Chi è sedentario ha il 44% in meno di sperma di chi fa attività sportiva. Ma per procreare è importante anche la qualità Per gli uomini sedentari non ci sono più scuse: se siete abituati a guardare la TV per più di 20 ore a settimana avete circa la metà degli spermatozoi dei vostri coetanei più attivi. Se invece vi dedicate con assiduità allo sport, da poche ore a settimana fino anche a 15 e oltre, con esercizi moderati o intensi, la vostra conta di spermatozoi è maggiore rispetto ai nullafacenti. LA RICERCA - La ricerca, pubb. su British Journal of Sports Medicine ha studiato la qualità dello sperma di 189 uomini, provenienti da Rochester, negli Stati Uniti, tra i 18 e i 22 anni in un periodo compreso tra il 2009 e il 2010. Più delle metà degli uomini presi in esame era normopeso e uno su quattro partecipanti era fumatore. La quantità di esercizio fisico presa in considerazione variava dalle 5 alle 14 ore a settimana, mentre divano e TV occupavano dalle 4 alle 20 ore a settimana. La concentrazione di spermatozoi in condizioni standard era pari a 53 milioni per millilitro di sperma: «la differenza nella concentrazione di spermatozoi tra uomini che occupavano il livello più elevato di attività fisica, ossia 15 o più ore a settimana, e quelli appartenenti al livello più basso (meno di 5 ore a settimana), era pari a 24 milioni di spermatozoi». LA QUANTITA' - L’esercizio fisico, pur influenzando la conta, non ha comunque dimostrato effetti su motilità, forma e volume del campione di sperma. Inoltre la relazione è dipendente dalla quantità: chi guarda più TV ha una conta più bassa del 44% rispetto a chi ci dedica meno tempo, annullando anche gli effetti positivi dell’eventuale esercizio fisico. MOBILITA' - Abitudini alimentari non salutari, stress, fumo e presenza di problemi di fertilità sono stati valutati in modo che non influissero nell’analisi attuale tra attività fisica e conta degli spermatozoi. «Già in uno studio portato avanti lo scorso anno è stato dimostrato che una dieta ricca di frutta, verdura, pesce e cereali integrali aumenta la motilità degli spermatozoi», ci racconta Audrey Gaskins, «sono tuttavia ancora pochi i lavori che mostrano che una dieta più sana possa essere associata a valori migliori nei parametri studiati per monitorare la qualità del seme». Ma perché è importante avere un buon numero di spermatozoi? «Si tratta di uno dei parametri che il medico misura per valutare un problema di infertilità», ci spiega Gaskins, «pochi spermatozoi, insieme a problemi nella loro capacità di muoversi e nella forma, sono collegati a una minore probabilità di concepire, anche se non tutti sono d’accordo». I LIMITI - Lo studio tuttavia ha i suoi limiti: non è perfetto nel determinare il nesso di causa-effetto tra i diversi fattori, inoltre – come ammesso dalla stessa ricercatrice – «non è detto che le differenze nella conta si traducano in differente nella capacità di procreare». Le prossime ricerche dovranno focalizzarsi sul modo in cui esercizi differenti influiscono sulla qualità dello sperma e comprendere se tale conta si traduca in differenze nella fertilità a livello clinico. (Salute-Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 109 PATOLOGIE E SALUTE ECCO PERCHÉ SI SCATENA IL PRURITO Scoperti i recettori che scatenano il fastidio: terminazioni nervose libere, presenti nella superficie dell'epidermide Sebbene il prurito sia un segnale fondamentale che il corpo invia al cervello, le basi fisiologiche che lo governano sono rimaste a lungo sconosciute. Ora però uno studio condotto da biologi dell'Università Johns Hopkins di Baltimora (Usa), e di altri centri di ricerca americani e cinesi, aggiunge un tassello fondamentale alla comprensione di questa sensazione. I ricercatori hanno infatti scoperto i recettori specifici che scatenano il fastidio: sono terminazioni nervose libere, presenti soltanto nella parte più superficiale dell'epidermide, una localizzazione che spiega l'esperienza comune in base alla quale il prurito interessa (fortunatamente) soltanto la pelle, e non l'interno degli organi. Sulle loro membrane, un complesso di proteine chiamato MrgA3 cattura l’istamina che si genera quando la cute è sottoposta a uno stimolo che fa prudere, e questo legame fa partire l’impulso nervoso. LO STUDIO - Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, mette la parola fine a una controversia che durava da decenni, che vedeva contrapposti coloro che sostenevano che a farci "grattare" fossero gli stessi recettori che trasmettono il dolore, a coloro che invece pensavano che le due sensazioni passassero da vie nervose differenti. Avevano ragione i secondi: con tecniche di biologia cellulare e manipolazioni genetiche, gli scienziati hanno infatti dimostrato che le terminazioni identificate scatenano il prurito anche se sollecitate con stimoli che normalmente provocano dolore. Inoltre, gli animali privi del complesso proteico MrgA3 non si grattano quando la loro pelle è messa a contatto con sostanze pruriginose. SVILUPPI - Sebbene lo studio sia stato condotto su topi, è molto probabile che i risultati si applichino anche all'uomo, e questo lascia intravedere sviluppi per la terapia del prurito cronico, che può essere scatenato da allergie, o essere la conseguenza dell’assunzione di certi farmaci (per esempio, l’antimalarico clorochina), o associarsi a malattie come le leucemie, l’insufficienza renale e certi disturbi neurologici. «Il prurito in sé è una sensazione utile, perché ci avverte della presenza di sostanze irritanti che così possono essere rimosse - spiega Xinzhond Dong, che ha coordinato la ricerca -. Ma quando il fastidio va avanti per mesi perde la sua funzione e può compromette in modo grave la qualità della vita. Spesso vediamo pazienti che smettono di assumere farmaci salvavita proprio a causa di questa orribile sensazione». (M. Fronte) I daltonici vedono colori che noi non vediamo? Copertina vista da un daltonico (in basso la versione normale). Esistono diverse forme di daltonismo provocate da anomalie nei geni responsabili della percezione dei colori. Questi difetti però non fanno sì che i daltonici vedano colori diversi; semplicemente, eliminano alcuni toni dallo spettro dei colori. Nella protanopia (1% della popolazione) manca per es. il rosso, nella deuteranopia (1%) il verde: in entrambi i casi, i soggetti confondono il rosso e il verde. Nella tritanopia (0,004% della popolazione) si confondono il violetto e il giallo. Dal colore al bianco e nero. Esistono diversi gradi di daltonismo: nelle forme lievi, la percezione dei colori è solo leggermente modificata rispetto alla norma; in quelle più marcate la cecità al colore è totale (acromatopsia). PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 109 PATOLOGIE E SALUTE DERMATITE DA PANNOLINO, COME VA AFFRONTATA? La dermatite da pannolino vera e propria è una dermatite irritativa dovuta al ristagno di urine e soprattutto di feci su un’epidermide sottoposta a occlusione, frizione e macerazione legate all’uso del pannolino stesso. Nei paesi del terzo mondo dove non esiste il pannolino monouso o “da gettare” e dove i bambini evacuano più o meno liberamente, il problema infatti è sostanzialmente minimo o inesistente come pure è inesistente il problema ecologico dello smaltimento della spaventosa quantità dei pannolini monouso già usati! Dopo il picco degli anni ’70 e ’80, quando si impiegavano dei pannolini di cellulosa ricoperti da uno strato di materiale plastico del tutto impermeabile, il miglioramento dei materiali impiegati nei moderni pannolini ne ha ridotto molto l’incidenza. Nei pannolini “da gettare” delle migliori marche si ritrova infatti un componente che assorbe l’acqua delle urine e la trasforma irreversibilmente in un gel. In questo modo gli enzimi digestivi delle feci, senza più l’umidità delle urine, si disattivano e le feci rimangono sulla cute, non belle da vedere o da odorare ma innocue. La profilassi della dermatite da pannolino si basa su: 1. cambio frequente del pannolino (ovvio!); 2. lavaggio ad ogni cambio con acqua corrente tiepida, con uso di detergenti delicati solo “al bisogno”; se il bambino è allattato al seno, quasi sempre l’acqua da sola basta e avanza. 3. asciugatura attenta con tessuti di cotone o lino oppure con carta igienica o assorbente, bianca e non profumata; oppure con phon tiepido. 4. applicazione di paste o creme a scopo protettivo. Se si arriva tardi, a cose fatte, la terapia della dermatite da pannolino si basa su: 1. utilizzo di coloranti disinfettanti e astringenti a base acquosa (violetto di genziana, eosina) in caso di dermatite essudativa; 2. trattamento di un’eventuale sovrainfezione micotica: una candidosi è spesso presente, ma è “secondaria” alla precedente dermatite macerativa; 3. eliminazione tassativa di qualsiasi detergente irritante, topico incongruo, sostanza profumata, e simili. Tali sostanze irritanti, talora usate per la cura dell’area del pannolino costituiscono un fattore aggravante e spesso anche scatenante della dermatite. (C. Gelmetti) A CHE COSA SERVE L'ANTROPOMETRIA? È la scienza che misura le varie parti del corpo umano. Per es., la lunghezza delle ossa di braccia e gambe, la larghezza del bacino, la statura, il perimetro del torace, le dimensioni della testa (per la misurazione della scatola cranica si parla di cefalometria o craniometria), peso e grandezza dei visceri. L’antropometria rileva anche i cosiddetti caratteri qualitativi, come il colore degli occhi, dei capelli e della pelle. MISURE E RAPPORTI: le misurazioni vengono fatte prendendo come riferimento alcuni punti del corpo, i punti antropometrici. Gli antropologi usano questi dati per elaborare statistiche sulle caratteristiche dei gruppi umani. Più che le misure isolate, hanno importanza i rapporti di queste misure tra loro, che servono a determinare gli indici antropometrici: es., considerando le dimensioni relative del cranio, gli uomini si dividono in brachicefali (cranio largo e corto), dolicocefali (cranio lungo e stretto) e mesocefali. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 109 PREVENZIONE E SALUTE ORECCHIO TAPPATO: ALCUNI CONSIGLI PRATICI Con l’orecchio tappato spesso non sappiamo cosa fare: ecco alcuni consigli pratici Può capitare che i suoni arrivino alle nostre orecchie con un volume più basso di quello nostro solito e allora ecco che ci cimentiamo in acrobazie facciali per provare a stappare le orecchie. Il canale auricolare potrebbe essere ostruito da cerume, da un corpo estraneo o da un insetto. Quando c'è ostruzione non avviene più il passaggio del suono al timpano e questo crea la sensazione tipica di quando si hanno dei tappi nelle orecchie. ECCO COSA FARE: DOPO IL LAVAGGIO ALLE ORECCHIE, girare la testa di lato e facilitare l'uscita dell'acqua tirando il padiglione auricolare e tamponare con un asciugamano UTILIZZARE EMOLLIENTI in gocce come la cerulisina o il debrox COSA NON FARE: •Cercare di non bagnare l'orecchio durante la doccia e il bagno per evitare che il tappo si gonfi e il disturbo peggiori •Non soffiare il naso per compensare perché si potrebbe peggiorare la situazione compromettendo la catena degli ossicini •Non usare i bastoncini perché se usati troppo in profondità possono creare un accumulo di cerume con conseguenze sul timpano •Esistono in commercio candele o coni di cera da introdurre nel canale uditivo esterno per rimuovere il tappo tramite una lenta combustione. Il rischio di surriscaldamento e di blocco del dotto uditivo è molto alto. Fare attenzione. Il tappo di cerume è diffuso in chi ha peluria auricolare ma si manifesta anche nelle persone che utilizzano i bastoncini troppo in profondità (spingono in profondità il cerume). Può essere causato anche da un'insufficienza della tuba di Eustachio (canale che collega naso e orecchio). E' utile in ogni caso una visita di controllo. ACQUA PROFUMATA PENSATA PER LE BAMBINE Alcuni suggerimenti per scegliere i bouquet più delicati e adatti anche alla loro pelle sensibile. Le bimbe adorano “giocare a fare le signore”, imitando la sorella maggiore o la mamma. I profumi e i trucchi in genere sono gli oggetti più ambiti e, se volete evitare che decidano di “provare” il vostro profumo, potete farle contente regalando loro prodotti specifici per l’età e pelle delicata. È consigliata una fragranza delicata e dolce, che sappia di fiori o di frutti succosi. Magari con una boccetta tutta rosa, colore che molte bambine adorano. In commercio si trovano diversi profumi con queste caratteristiche, ma per tutti vale la stessa regola: controllare gli ingredienti, preferendo quelli naturali, antiallergici e non testati su animali. Per le più grandicelle, ci sono i deodoranti speciali, che sanno di buono e sono delicati sulla pelle. Accanto alle nuove fragranze, ce n’è una che non passa mai di moda e che piace anche ai grandi perché sa di pulito e ricorda i bei momenti dell’infanzia… Stiamo parlando del Borotalco, che ha creato anche un’acqua profumata, perfetta anche per i maschietti. (Sani e Belli)