Anno IV – Numero 691
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in
Stato di Disoccupazione
2. ORDINE: Lo
Psicologo in Farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Perché fumare
cannabis fa venire
fame?
4. Ortoressia, quando
mangiare sano e i cibi
salutari diventano
un'ossessione
Prevenzione e
Salute
5. Pillola contraccettiva,
tutto quel che devi
sapere
6. Bambini e rischio
congestione:
che cosa fare e come
prevenirla
Venerdì 24 Luglio 2015, S. Cristina, Anita
Proverbio di oggi………..
'A scopa nova scopa buono sulo tre gghiuòrne.
La scopa nuova spazza bene soltanto tre giorni..
PILLOLA CONTRACCETTIVA,
TUTTO QUEL CHE DEVI SAPERE
Sei domande per chiarirti le idee su benefici e rischi di questo
sistema anticoncezionale
Può essere utilizzata solo dalle donne
adulte oppure è utile e consigliata
anche per le adolescenti?
E’ INNOCUA O
PUÃ’ FAR VENIRE
IL TUMORE?
Quante persone usano la pillola anticoncezionale senza conoscerne realmente
benefici e rischi. Con un semplice e veloce questionario abbiamo voluto
mettere in risalto i punti principali del medicinale studiato per evitare
gravidanze indesiderate e a volte scelto dalle donne per regolare il ciclo
mestruale. Chissà se avete già chiare le caratteristiche principali di questo
farmaco. Mettetevi alla prova con il quiz.
Sai tutto sulla pillola contraccettiva?
PROVA A FARE IL QUIZ
Pur essendo utilizzata da milioni di donne in tutto il mondo, la pillola
anticoncezionale è una delle grandi “incomprese†dei nostri tempi.
Sono molte le donne che ignorano come e quando utilizzarla.
E molte altre sono intimorite da informazioni contrastanti e falsi miti che
trovano terreno fertile soprattutto sul web. Conosciamola meglio
https://www.lastampa.it/2015/07/21/scienza/benessere/pillola-contraccettivatutto-quel-che-devi-sapere-8iJdu0yF3xLvBMa7sN6mNP/pagina.html
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 691
PREVENZIONE E SALUTE
BAMBINI E RISCHIO CONGESTIONE:
CHE COSA FARE E COME PREVENIRLA
I bambini hanno lo stomaco più delicato rispetto agli adulti e possono più
facilmente andare incontro al blocco digestivo.
Il freddo e gli sbalzi termici sono la prima causa della congestione che può essere causata da un bagno
in mare, da un colpo d’aria, da una bibita ghiacciata in fase digestiva.
Ecco sintomi e consigli su come fare prevenzione spiegati dal dottor Alberto Villani, responsabile di
Pediatria generale e malattie infettive all’ospedale Bambino Gesù di Roma
La congestione si verifica quando ci si espone a temperature troppo basse
CHE COSA È LA
in fase digestiva. Il freddo e gli sbalzi termici sono i veri pericoli.
Il processo digestivo inizia una mezz’ora dopo il pasto
CONGESTIONE
e in quel momento il cuore pompa molto sangue
verso l’apparato digerente, soprattutto verso lo stomaco, per agevolare la fase
digestiva e chiaramente un pasto abbondante e ricco di grassi richiede una
quantità di sangue maggiore rispetto a uno spuntino leggero. Se il bambino si
espone al freddo (per esempio un bagno in mare se si è surriscaldati), se da un
locale molto freddo passa in un altro molto più caldo (o viceversa), l’organismo va incontro a uno
squilibrio nella distribuzione del sangue che, invece di concentrarsi sull’apparato digerente, si
distribuisce nelle parti periferiche del corpo per riscaldarle e agli organi nobili (cuore e cervello) per
evitare che vadano in tilt in un momento in cui è necessario molto ossigeno. È in questo istante che la
digestione si blocca e l’organismo subisce un forte choc che, nei casi più drammatici, può portare
anche alla morte.
I SINTOMI DELLA
CONGESTIONE
Dolore addominale, nausea, vomito, capogiri, sudorazione fredda,
brividi e svenimenti sono i sintomi più chiari di una congestione. Il
bambino comincia improvvisamente a diventare
pallido, trema anche se fa caldo: «Il cuore rischia di andare in collasso - spiega il
dottor Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e malattie infettive
all’ospedale Bambino Gesù di Roma - e se il bambino è in acqua va
immediatamente portato fuori senza perdere tempo».
Prima di arrivare ai sintomi veri e propri di
CHE COSA È LA
congestione è possibile capire che si sta arrivando al blocco digestivo
perché il bambino ha un malessere generalizzato «e non c’è nulla che possa
CONGESTIONE
giustificare che ci sia qualcosa che non va, magari proprio durante un bagno
in mare» spiega Villani. Il bambino smette di giocare e non parla: questi sono i
primi segnali del malessere che può sfociare nel blocco digestivo.
«Quando si è al mare e si vuole fare il bagno, per
COSA FARE PER scongiurare il rischio di congestione - spiega
Alberto Villani - vanno evitate le bevande
PREVENIRE LA
ghiacciate e i cibi particolarmente elaborati e
CONGESTIONE
grassi, che rendono la digestione difficoltosa.
Molto meglio optare per i classici spuntini da spiaggia come frutta e
verdura fresca, con un panino o ancora meglio un piatto di pasta, perché i carboidrati si metabolizzano
più facilmente».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 691
QUANTO
ATTENDERE
PER FARE IL
BAGNO
Quanto tempo attendere per fare il bagno al mare o
in piscina è uno degli argomenti più dibattuti tra
genitori e figli. «In media prima di entrare in mare
bisogna attendere dalle 2 alle 3 ore» ribadisce il
dottor Villani che però ricorda come tutto dipenda
anche da quanto si è mangiato e dal clima. I tempi si possono accorciare se
davvero si è fatto solo uno spuntino. Inoltre i bambini, subito dopo mangiato, non dovrebbero
rimanere in spiaggia per evitare le ore più calde. Meglio rinfrescarsi in pineta o fare un pisolino
ristoratore.
Una raccomandazione ai genitori dei più grandicelli che possono in modo autonomo andare al bar a
consumare un gelato o una bibita ghiacciata senza dirlo a mamma e papà : anche loro vanno
responsabilizzati sulle conseguenze di una congestione.
ATTENZIONE
A LAGHI E
FIUMI
«Maggiore attenzione serve quando si portano i
bambini al lago o ai fiumi - avverte Alberto Villani perché l’acqua è sempre piuttosto fredda, e lo
choc termico tra dentro e fuori l’acqua è sempre
notevole e d è più facile che possa verificarsi una congestione se non si
sono seguire le precauzioni dette».
Inoltre si sa che quando la congestione colpisce in un lago o in un fiume anche il soccorso è in genere
più complesso e il rischio annegamento più concreto, se non ci si rende subito conto del malessere del
bambino.
Se nonostante le precauzioni si verifica la congestione con mal di stomaco e
mancamenti «se in mare il bambino va subito
portato fuori dall’acqua e accompagnato in
una zona ventilata e in ombra ; va disteso e la
gambe sollevate di 20-30 centimetri» spiega
Alberto Villani. Se il malessere non è ancora così serio il bambino va
riscaldato coprendolo con un asciugamano o si può procedere con un
leggero massaggio circolare all’altezza dello stomaco per ripristinare la
circolazione e favorire la digestione.
Meglio riscaldare anche mani e piedi per agevolare il compito del cuore.
Solo quando la situazione è sotto controllo si può offrire acqua a temperatura ambiente o una tisana
calda per ripristinare il processo digestivo.
«Nei casi più gravi meglio non improvvisarsi soccorritori e va chiamato subito il 118 - avverte Alberto
Villani perché può verificarsi un collasso cardio-circolatorio che purtroppo, nei casi più seri, può
portare alla morte».
Se la situazione migliora è comunque consigliato far visitare il bambino a un pediatra, soprattutto se ha
subito anche una breve perdita di coscienza.
(Salute, Corriere)
COSA FARE IN
CASO
CONGESTIONE
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 691
PREVENZIONE E SALUTE
ORTORESSIA, QUANDO MANGIARE SANO E I CIBI
SALUTARI DIVENTANO UN'OSSESSIONE
Essere ossessionati dalla qualità e dalla genuinità del cibo, fino a rinunciare ad andare a
cena a casa di amici. L'esperto di OK Emanuel Mian, spiega come si manifesta e come
curare l'ortoressia
L’ortoressia è tra i comportamenti alimentari della societÃ
moderna e industrializzata, una patologia della sfera ossessivocompulsiva che mira a ricercare una “alimentazione perfettaâ€, sana
e in qualche modo pura.
Un disturbo che influenza i rapporti sociali e crea sofferenza in chi
ne è colpito.
L’ortoressia nervosa è una patologia che può essere classificata a
ORTORESSIA:
cavallo fra un disturbo dell’alimentazione e nutrizione e un disturbo
ossessivo-compulsivo.
DI CHE COSA SI TRATTA?
A differenza dell’anoressia o della bulimia, dove al centro c’è il
corpo e le distorsioni dell’immagine corporea, l’ortoressia pone l’attenzione sulla qualità dei cibi,
selezionati in base alla genuinità .
Inizialmente non appare come un vero e proprio disturbo, bensì come una specie di regime alimentare
selettivo, quasi una dieta un po’ troppo salutare attenta alla composizione dei cibi.
Con il passare del tempo la problematica peggiora fino a influenzare i rapporti sociali. Come in tutte le
patologie ossessivo-compulsive, alla base del disturbo c’è una forte ansia che si cerca di gestire
aumentando i rituali di controllo e le ossessioni, in questo caso riguardanti la qualità degli alimenti.
A differenza di anoressia e bulimia, l’autostima non è legata al corpo e non è propriamente il corpo che
deve cambiare con l’utilizzo di cibi ritenuti “sani e puriâ€.
L’autostima, nell’ortoressico, migliora almeno inizialmente, rispetto al grado di purezza, precisione e
perfezione nella gestione del rapporto con il cibo. Rapporto che segue rituali e regole sempre più
stringenti e restrittivi.
Il cibo, vissuto come una sorta di medicina, non è scelto in base
al gusto o per soddisfare il palato, ma esclusivamente
COME SI MANIFESTA?
nell’estrema ricerca di dare benessere all’organismo. I cibi sono
catalogati in buoni e cattivi e la ricerca è verso prodotti alimentari naturali, sani e di cui si conosce la
provenienza. I prodotti industriali a largo consumo sono spesso quelli scartati per primi e ci si focalizza
sui singoli ingredienti di ogni alimento. L’ortoressico beve anche molta acqua, non comune acqua di
rubinetto, ma pura, di ottima qualità , casomai depurata. Non disdegna l’uso di integratori alimentari
e disprezza coloro che non seguono regole alimentari analoghe.
In Italia, rispetto agli oltre 3 milioni di persone affetti da un disturbo
alimentare, l’ortoressia sembra colpire circa 300/400 mila persone.
Questa patologia si manifesta solitamente in età avanzata, tra i 30 e i
40 anni, ed è più tipicamente maschile, anche perché spesso viene
associata alla vigoressia, l’ossessione di avere un corpo molto muscoloso (il cosiddetto “complesso di
Adoneâ€) che porta gli uomini a seguire regimi dietetici iperproteici.
Nonostante le sedute in palestra e gli allenamenti, l’immagine corporea che si ricerca non sarà mai
soddisfacente anche perchè non vengono prese in esame altre aree per gestire il senso di autoefficacia
e quello di inadeguatezza.
QUALI PERSONE SONO
PIÙ COLPITE?
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 691
Il livello socio culturale di questi pazienti è medio alto, anche perché l’ortoressia è una malattia del
benessere, dei paesi industrializzati e della società che spesso non garantisce più la sicurezza di ciò che
abbiamo nel piatto. Gli “allarmi alimentari†e di adulterazione dei cibi che ciclicamente compaiono nei
notiziari non fanno altro che creare nuova ansia nei soggetti predisposti a certe patologie.
Gli ortoressici sono convinti di essere nel giusto perché seguono una dieta sana e un’alimentazione
selettiva e questo fa perdere il desiderio di rivolgersi a un esperto o di diffidare di chi mostra che il loro
regìme alimentare è troppo rigido. L’ortoressico ambisce in un certo senso alla purezza, ma più questa
selezione diventa rigida, più la regola diventa stretta e il paziente peggiora il quadro anche di salute
psicofisica.
L’ortoressico rimugina e pianifica i pasti cosicché la mattina sa già che
COME INFLUENZA I
cosa mangerà a cena e spesso conosce il menù dell’intera settimana.
Se deve andare a cena da amici o parenti, o se si trova in un ristorante
RAPPORTI SOCIALI?
di cui non si fida, porta il cibo da casa e fa lo stesso in ufficio. Ha
spesso con sé borse frigo e contenitori per tutte le occasioni e nei casi peggiori utilizza il digiuno
quando i luoghi per cibarsi non soddisfano i criteri di scelta imposti dalla problematica. L’isolamento
avviene quando la patologia prende il sopravvento sui rapporti sociali: si rifiutano gli inviti a
mangiare fuori, si crea difficoltà nella gestione di momenti sociali legati all’alimentazione, sino a veri
propri rifiuti tipici dei soggetti fobici.
COME SI CURA?
Una terapia farmacologica, associata a sedute di psicoterapia
cognitivo-comportamentale, dà buoni risultati anche se questi
pazienti non sono semplici da trattare e spesso risultano restii ad andare in terapia. Come detto,
sono convinti di essere dalla parte giusta e non si fidano delle competenze del professionista
(nutrizionista o psicoterapeuta che sia), essendo anche molto preparati riguardo alle caratteristiche dei
cibi. Per questa ragione è vitale rivolgersi a centri che trattino la problematica con competenza in
ottica multidisciplinare, cioè con un team di professionisti che includa anche una dietista e uno
psichiatra.
Il primo passo è gestire la consapevolezza, l’accettazione e l’approvazione di sé stessi nonostante
queste ossessioni, per poi impegnarsi nell’ottica di cambiamento e di “perdono†rispetto
all’abbandono del forte controllo e dei rituali/regole alimentari. Imparare a gestire l’ansia, a
conviverci, a mangiare cibi che non siano altamente controllati e puri, a rompere le regole, sono passi
che risultano necessari in un percorso che, se ben gestito e in centri che abbiano esperienza con
questo tipo di pazienti, può non rendere necessari tempi lunghi di trattamento. (OK, Salute)
PERCHÉ FUMARE CANNABIS FA VENIRE FAME?
La fame chimica che si sperimenta dopo aver fumato la cannabis sarebbe dovuta alla
stimolazione di un recettore presente nel bulbo olfattivo, che amplifica la sensibilità agli
odori e l'appetito.
La fame insaziabile che chi fa uso di cannabis e fuma marijuana dice di provare dopo aver consumato
la droga non è una suggestione. Una ricerca del gruppo diretto da G. Marsicano, al Neurocentre
Magendie di Bordeaux, ha chiarito che la sensazione è reale e ne ha individuato l'origine.
Gli esperimenti hanno mostrato infatti che il THC, il principio attivo della cannabis, si lega a una
molecola presente nei neuroni del bulbo olfattivo, la zona del cervello che riceve gli stimoli
provenienti dal naso, e che questo legame amplifica la sensibilità agli odori e aumenta l'appetito.
La molecola in questione si chiama recettore CB1, ed è presente anche in altre parti del cervello.
(Focus)
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Anno IV – Numero 691
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà †messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono
chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA.
FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
Dopo l’estate nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse iniziative per
il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale.
Al seguente link il servizio andato in onda:
https://www.youtube.com/watch?v=UU9NRFcl5QM
COME PARTECIPARE:
Nei prossimi giorni sul nostro
farmaDAY le MODALITÀ DI
PARTECIPAZIONE ed il CALENDARIO
delle “Settimane del Benessereâ€
L’ATTIVITÀ SARÀ
COMPLETAMENTE
GRATUITA PER I CITTADINI
E PER LE FARMACIE CHE
ADERIRANNO
ALL’INIZIATIVA.