Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 693 Lunedì 27 Luglio 2015, S. Liliana, Aurelio, Natalia, Celeste Proverbio di oggi……….. AVVISO Ordine 1. ORDINE:Istituito un sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione 2. ORDINE: Lo Psicologo in Farmacia Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. La tricotillomania 4. Diabete: arriva in Italia la “penna” monosettimanale a base di exenatide 'A pressa e 'o bene nun sempe camminano assieme TEST: QUANTO È SANO IL TUO CUORE? Sei domande per conoscere il vostro rischio di infarto o ictus nei prossimi 10 anni LE DOMANDE Il test consiste in sei semplici domande, che hanno lo scopo di quantificare il rischio di sviluppare un evento cardiovascolare (infarto o ictus) in base a sei fattori di rischio: sesso, abitudine al fumo, diabete, età, pressione arteriosa e colesterolemia. IL PROFILO DI RISCHIO Il rischio cardiovascolare è calcolato in base alle vostre risposte e indica la percentuale di persone con il vostro stesso profilo che sono attese ammalarsi nei prossimi 10 anni. I LIMITI DEL TEST Prevenzione e Salute 5. Test: quanto è sano il tuo cuore? 6. Meduse tracine e ricci: come combattere l’irritazione della pelle dopo un morso 7. Crema solare su bimbi non solo al mare Il test è pensato per donne e uomini di età compresa fra 40 e 69 anni che non hanno avuto precedenti problemi cardiovascolari. Non è utilizzabile per le donne in gravidanza. Il test, inoltre, non fornisce risultati utili per valori estremi dei fattori di rischio: pressione arteriosa sistolica (massima) superiore a 200 mmHg o inferiore a 90 mmHg e colesterolemia totale superiore a 320 mg/dl o inferiore a 130 mg/dl. Al fine della valutazione del rischio cardiovascolare i valori degli esami clinici di glicemia e colesterolemia sono validi se eseguiti da non più di tre mesi. CREDITS: Il test è stato realizzato dalla dott.ssa M.Teresa Landoni e dal dott. Sergio Ravagnan, specialisti in cardiologia, sulla base dei dati del “Progetto Cuore” e delle Linee guida internazionali sulla prevenzione cardiovascolare VAI AL TEST: CLICCA IL SEGUENTE LINK https://www.corriere.it/salute/cuore/introduzione.shtml SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 693 PREVENZIONE E SALUTE MEDUSE TRACINE E RICCI: COME COMBATTERE L’IRRITAZIONE DELLA PELLE DOPO UN MORSO Estate, sole e mare. Purtroppo è abbastanza comune in questo periodo dell’anno fare incontri ravvicinati con meduse, tracine e ricci che rappresentano vere e proprie insidie soprattutto per i bambini che trascorrono gran parte del tempo in mare o sulla riva. Ecco come comportarsi senza farsi prendere dal panico Che cosa sono le MEDUSE: Le meduse appartengono ai Celenterati, sono fatte al 90% di acqua e costituite da un corpo centrale (Ombrella) dal quale si dipartono i tentacoli. La più diffusa nel Mediterraneo è la Pelagia nuctiluca, una medusa abbastanza velenosa, di circa 10 cm di diametro, di colore trasparente o violacea con lunghi filamenti, spesso presente in branchi. Il contatto con le meduse I tentacoli della medusa sono rivestiti da particolari cellule dette cnidociti contenenti un organo urticante: la nematocisti. Quest’ultima è costituita da una capsula e da un filamento urticante che, allo stato di riposo, è invaginato dentro la capsula. Lo cnidocita possiede una terminazione sensitiva che, se stimolata, provoca l’estroflessione del filamento come una molla e la secrezione delle tossine. I filamenti urticanti penetrano immediatamente nella pelle e causano sensazione di dolore bruciante e poi di prurito intenso, mentre sulla pelle rimane una zona eritematosa, edematosa e con possibile formazione di bolla, detta flittene. I sintomi dopo l’ustione Dopo il contatto con al medusa i sintomi sono:  Dolore bruciante al primo contatto  Orticaria dolorosa simile a un’ustione  Gonfiore, eritema, vescicole e bolle  ll contatto a livello oculare può causare congiuntiviti, ulcerazioni della cornea Che cosa fare quando la medusa «punge» Lavare immediatamente e ripetutamente con acqua di mare l’area interessata per 15-30 minuti per diluire la tossina non ancora penetrata Asportare con delicatezza eventuali residui di tentacolo proteggendosi le mani o utilizzando oggetti come schede, tipo carta di credito (non usare le pinzette per rimuovere eventuali frammenti di tentacoli, perché la lacerazione di tessuti provocherebbe la fuoriuscita di tossine Accertarsi che ci è stato punto non abbia toccato la medusa con le mani nel tentativo di staccarla: è infatti importante che non avvenga il contatto con gli occhi per scongiurare il rischio di ulcere corneali Se l’estensione è significativa e riguarda zone esposte alla luce rivolgersi al medico o a un Pronto Soccorso per eventuali, ulteriori, terapie. Secondo i consigli della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica, dopo la disinfestazione con l’acqua di mare si può utilizzare bicarbonato. Creme a base di cortisonici possono essere utili ma non in acuto, in quanto la loro azione inizia circa 30 minuti dopo l’applicazione, quando cioè il massimo della reazione si è spento. Creme antistaminiche possono essere utili per alleviare il prurito, ma sono fotosensibilizzanti: bisogna quindi applicarle senza esporsi al sole. Meglio comunque consultare un medico prima di acquistare la pomata. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 693 No ai rimedi «fai da te» Presi dal panico e dalla fretta, soprattutto quando la vittima è un bambino piccolo, è assai frequente commettere errori. Ecco alcuni suggerimenti sulle cose che proprio non andrebbero fatte: Evitare di strofinare con la sabbia la parte colpita. Non usare l’ammoniaca perché aumenta l’infiammazione. Evitare anche i disinfettanti alcolici perché potrebbero favorire l’apertura delle nematocisti. Non grattare la zona dove è presente l’irritazione per non favorire la diffusione della tossina. Evitare l’esposizione eccessiva al sole delle zone colpite per alcuni giorni (la cute potrebbe diventare più scura e “irritata”). Alcuni consigliano l’applicazione di cloruro d’alluminio esaidrato. Questo rimedio, però, non è ben tollerato da tutti. La riduzione del bruciore si verifica solo in alcuni casi e se il prodotto è utilizzato subito dopo la lesione. La puntura da TRACINA Le tracine sono pesci di dimensioni tra i 15 e i 50 cm che vivono sui fondali sabbiosi o ghiaiosi. Quelle di dimensioni più piccole possono trovarsi spesso vicino alla spiaggia. La tracina presenta aculei (spine) sulla sua pinna dorsale che, penetrando nella pelle, rilasciano una tossina. Le aree in cui è più facile pungersi sono i piedi, camminando in acqua, o le mani, a seguito di pesca accidentale o dalle reti da pesca. I sintomi: Dolore molto forte subito dopo la puntura.  Gonfiore Formicolio e riduzione della motilità dell’arto interessato  Minore sensibilità cutanea nella zona prossima alla puntura  Il dolore può anche durare parecchie ore ed estendersi all’arto Che cosa fare in caso di puntura di tracina  Se la puntura interessa la mano bisogna togliere subito gli anelli  Asportare dalla cute eventuali parti delle spine dorsali del pesce  Mettere immediatamente la parte interessata dalla puntura in un contenitore con acqua calda-bollente al limite della tollerabilità per circa 30-60 minuti allo scopo di inattivare la tossina Il calore infatti distrugge il veleno, che è costituito da una tossina sensibile al calore. Da evitare ghiaccio o acqua fredda, che peggiora le cose. Consultare il medico o il Pronto Soccorso per valutare l’opportunità di ulteriori terapie. (applicare sostanze a base di ammoniaca è quasi inutile) Prevenzione Se si cammina a lungo in acqua utilizzare scarpette o sandali in plastica: in questo modo si possono evitare brutti incontri. Imparare a conoscere questo pesce per evitare di toccarlo con le mani senza adeguata protezione in caso di pesca. La puntura di tracina è davvero molto dolorosa e la tracina abbonda nei nostri fondali, quindi un «incontro ravvicinato» è purtroppo piuttosto frequente. Le punture dei RICCI I ricci solitamente vivono su fondali rocciosi poco profondi, in nicchie riparate scavate negli scogli. Se si calpestano, le spine, che sono fragili, si possono spezzare e rimanere conficcate nella pelle. Sono dolorose e fastidiose, quindi è consigliabile rimuoverle, meglio se con una pinzetta o con un ago sterile, cercando di non spezzarle. Se non ci si riesce è possibile provare, dopo aver lavato e disinfettato la zona colpita, a bagnarla con garze imbevute di acqua e aceto (scioglie i residui di spina). Non scavare intorno alle spine nel tentativo di rimuoverle e fare in modo che l’aculeo non si rompa dentro la ferita perché ciò renderebbe più difficoltosa la sua rimozione. La lesione guarisce rapidamente ma nel caso in cui subentri un’infezione è necessario ricorrere ad una terapia antibiotica. La lesione guarisce rapidamente ma nel caso in cui subentri un’infezione è necessario ricorrere ad una terapia antibiotica. Per prevenire le punture da riccio di mare quando si cammina sulla spiaggia o sugli scogli e quando si entra in acqua per concedersi un piacevole bagno può essere utile calzare scarpe di gomma. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 693 PREVENZIONE E SALUTE LA TRICOTILLOMANIA E' l'impulso irrefrenabili a strapparsi i capelli, un meccanismo estenuante che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare. L'esperto di Ok Paolo Cavedini spiega da cosa nasce e come affrontarlo I disturbi “satellite” dell’area ossessivo-compulsiva sono numerosi e più frequenti di quanto si possa immaginare. Alcuni arrivano a creare danni non soltanto psicologici, ma anche estetici, come nel caso della tricotillomania. Affrontiamo l’argomento con il professor Paolo Cavedini, psichiatra e dottore di ricerca, responsabile dello IEDOC, l’Istituto Di Eccellenza per i Disturbi Ossessivo Compulsivi a Villa San Benedetto in provincia di Como). Tricotillomania: quando il disturbo prende di mira i capelli. La tricotillomania è una delle patologie dello spettro ossessivo compulsivo. Si tratta dell’impulso irrefrenabile a strapparsi i capelli, ma nei casi più gravi anche sopracciglia, barba, baffi, fino a provocare la comparsa di zone completamente glabre. Il meccanismo è estenuante e spesso è associato a rituali specifici; il gesto, che è come una droga alla quale non si riesce a rinunciare, segue schemi QUAL È LA CAUSA? predefiniti e si focalizza dapprima su aree ben specifiche, per poi allargarsi a quelle circostanti. Non esiste un’unica causa che concorre a provocare la patologia, ma diversi fattori correlati tra di loro: ambientali, psicologici, biologici. Ci sono diversi livelli di gravità del disturbo, le differenze sono date principalmente dalla intensità e continuità del meccanismo: quanto QUALI SOGGETTI SONO tempo ed energia porta via al soggetto che ne è colpito, il disagio sociale che ne consegue, la difficoltà a stare in mezzo agli altri. PIÙ COLPITI? Può esordire a qualsiasi età ma è un disturbo frequente negli adolescenti tra i dodici e i 18 anni. È una patologia precoce che colpisce un po’ di più le donne rispetto agli uomini, forse per cause ormonali, ma questa tesi non è stata avvalorata da studi mirati. Ha un’incidenza del 2/3 per cento nella popolazione. Dopo la fase iniziale, si sviluppa negli anni fino a diventare, nei casi IL DANNO È SIA ESTETICO più gravi, una vera e propria mania che occupa la maggior parte del tempo del soggetto affetto. SIA PSICOLOGICO Questo tipo di comportamento, che è più frequente di quanto si pensi, è una valvola di sfogo all’ansia e non un semplice vizio, che aumenta in risposta a stress emotivi intensi che generano una forte tensione interna. Il gesto di strapparsi i capelli subito provoca sollievo, ma in seguito, quando si realizza che cosa si è fatto, si prova disagio, senso di colpa e di incapacità. La tendenza a nascondere il problema, a sottovalutarlo, soprattutto all’inizio, è molto comune. Come tutti i disturbi ossessivo-compulsivi: a una terapia psicoterapia COME SI CURA? cognitivo-comportamentale si associa spesso un trattamento farmacologico. Se si interviene nel modo giusto e per tempo, i risultati sono molto soddisfacenti. Un disturbo sottoposto a terapia si può contenere e “tenere a bada”, anche per limitare i danni estetici in questo caso specifico della tricotillomania. Purtroppo un disturbo lasciato a sé stesso non si risolve se non per brevi periodi, non se ne va da solo ma soltanto con l’aiuto di uno specialista. (OK, Salute) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 693 SCIENZA E SALUTE DIABETE: ARRIVA IN ITALIA LA “PENNA” MONOSETTIMANALE A BASE DI EXENATIDE Disponibile anche in Italia la penna preriempita di exenatide a rilascio prolungato che, con una somministrazione settimanale, semplifica la gestione della terapia del diabete di tipo 2. Sviluppato da AstraZeneca, il device semplifica la somministrazione della terapia: permette così di migliorare l’aderenza e di diminuire l’impatto psicologico del trattamento. Exenatide a rilascio prolungato è l’unica terapia ipoglicemizzante monosettimanale per il diabete di tipo 2 negli adulti che non hanno raggiunto un adeguato controllo glicemico con la dose massima tollerata delle terapie orali. Semplificare la somministrazione dei farmaci è oggi una delle maggiori sfide nella lotta al diabete, tanto che si stima che circa il 40% dei pazienti italiani abbandoni o non segua correttamente la cura prescritta proprio a causa della complessità del trattamento. Il nuovo device preriempito permette l’auto-somministrazione della terapia in pochi semplici passaggi, eliminando la necessità di trasferire exenatide a rilascio prolungato dalla fialetta alla siringa. Il farmaco è incapsulato in microsfere biodegradabili che, iniettate sotto cute una volta alla settimana, rilasciano gradualmente il principio attivo nel sangue, consentendo così un controllo glicemico costante. Exenatide a rilascio prolungato agisce sia aumentando la secrezione d’insulina nelle cellule pancreatiche beta, sia riducendo la secrezione del glucagone, notoriamente troppo alta nei pazienti affetti da diabete di tipo 2: così le concentrazioni di glucosio nel sangue diminuiscono e si determina un miglior controllo glicemico associato a una riduzione del peso corporeo. Il diabete è un’epidemia sociale con cui oggi convivono 4 milioni di italiani e 387 milioni di persone nel mondo. Una cifra che, a causa del diffondersi dell’obesità e della sedentarietà, rischia di superare il mezzo di individui - tra diabetici e persone a rischio - entro i prossimi 20 anni. (Pharmastar) CREMA SOLARE SU BIMBI NON SOLO AL MARE Filtri "giusti" per evitare il melanoma La prevenzione del cancro della pelle nei bambini comincia applicando schermi solari idonei non solo in spiaggia, anche quando giocano all'aperto. L'abbronzatura non è sinonimo di colorito sano - "Un bimbo abbronzato appare più in salute agli occhi dei genitori ma l'esposizione ai raggi aumenta il rischio di sviluppare un melanoma e per tutti vale la regola di evitare il sole dalle 10 alle 16 in estate. I solari devono avere un fattore di protezione dai raggi di tipo B superiore a 15, oltre a filtri anti UV-A". I filtri non sono tutti uguali - I prodotti contenenti ossibenzone e avobenzone (parsol) proteggono anche dai raggi UV-A per un tempo massimo di 4 h ma, se addizionati di sostanze stabilizzanti, arrivano a proteggere fino a 6h. Lo specialista specifica: "Il filtro mexoryl difende più a lungo ma vale sempre la regola di riapplicare i prodotti frequentemente. I solari possono scatenare allergie e nei bambini che già ne soffrono, dunque è meglio evitare i prodotti contenenti ac. para-aminobenzoico, coloranti e i profumi. Meglio il biossido di titanio e di zinco, filtri minerali che bloccano i raggi UV-A e B". I prodotti contenenti vitamina C ed E permettono una ulteriore protezione, come gli integratori alimentari di beta-carotene. Se la pelle è grassa sono indicati gli schermi non comedogenici, i solari infatti possono far comparire l'acne. Infine, ricordarsi di proteggere anche le labbra. (Salute, Tgcom) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 693 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti all’ALBO in Stato di Disoccupazione Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di solidarietà” messo a bilancio nel 2015. Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà; modalità di partecipazione. L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da: 1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale) ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA. FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA Dopo l’estate nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse iniziative per il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale. Al seguente link il servizio andato in onda: https://www.youtube.com/watch?v=UU9NRFcl5QM COME PARTECIPARE: Nei prossimi giorni sul nostro farmaDAY le MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE ed il CALENDARIO delle “Settimane del Benessere” L’ATTIVITÀ SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITA PER I CITTADINI E PER LE FARMACIE CHE ADERIRANNO ALL’INIZIATIVA.

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