Anno IV – Numero 700
Giovedì 03 Settembre 2015, S. Gregorio, Marino
AVVISO
Proverbio di oggi………..
Ordine
1. ORDINE:Istituito un
sussidio per i Colleghi
Iscritti all’ALBO in Stato
di Disoccupazione
2. FarmaDAY compie Tre
anni
3. ORDINE: Lo Psicologo
in Farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Pressione alta, fumo e
sovrappeso?
Il tuo cuore ha vent’anni
più di te
5. 5 falsi miti sul viagra
femminile:
cosa non farà alle donne
che lo prenderanno
Prevenzione e
Salute
6. L’olio di palma: tutto
quel che c’è da sapere
Fa male alla salute e
all’ambiente o no?
Và tte 'o fièrro quann'è ccà vero (Batti il ferro quando è caldo)
FARMADAY COMPIE TRE ANNI
Il notiziario online dell’Ordine, FarmaDAY compie 3 anni; il
primo n. il 3 settembre 2012.
In questi tre anni abbiamo avuto
3.000.000
di VISUALIZZAZIONI
L’obiettivo che ci siamo posti all’inizio di questo coinvolgente impegno verso
di Voi era quello di cercare di fornire in tempo reale notizie utili per la nostra
Professione attraverso un notiziario online di facile e immediata consultazione
dedicato:
 all’informazione sanitaria medico-scientifica e alle sue innovazioni,
 all’evoluzione del settore farmaceutico,
 alla nutrizione e alla cosmesi,
 alla prevenzione e alla tutela della salute dei cittadini.
L’Ordine non è e non vuole essere un’entità a sé stante ma vuole creare un
legame sempre più stretto con i propri Iscritti.
“CONOSCERE E CONOSCERSI PER MIGLIORARE
LE PROPRIE CONOSCENZE PROFESSIONALIâ€
Meteo Napoli
Giovedì 3 Settembre
 Cielo sereno
Minima: 25°C
Massima: 30°C
Umidità :
Mattina = 84%
Pomeriggio =61%
La redazione del notiziario richiede un forte impegno quotidiano, anzi
notturno!!! e il tutto è realizzato a costo zero per le risorse dell’Ordine e con
il solo personale impegno. Grazie per i tantissimi apprezzamenti ricevuti.
Enzo Santagada
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 700
PREVENZIONE E SALUTE
L’OLIO DI PALMA: TUTTO QUEL CHE C’È DA SAPERE
FA MALE ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE O NO?
È da tempo un «sorvegliato speciale», accusato di far male a cuore e vasi per colpa
dei tanti grassi saturi che contiene e additato dagli ambientalisti a causa della
deforestazione che provoca.
Da una parte della barricata chi lo ritiene dannoso (per la salute e per
l’ambiente), dall'altra parte le aziende, che (anche ultimamente con
comunicati pubblicitari sulle pagine dei quotidiani) lo descrivono come un
ingrediente buono per il palato, sicuro per la salute e anche «sostenibile».
Chi ha ragione? È davvero il caso di eliminare dal carrello tutto ciò che
contiene olio di palma o esiste un modo per consumarlo in modo «responsabile»?
1.Che cos'è: L'olio di palma è un grasso vegetale estratto dai semi di alcune specie di palme del genere Elaeis.
Contiene circa il 50% di grassi saturi, fra cui il più abbondante è l'acido palmitico; il resto sono acidi grassi
monoinsaturi come l'acido oleico e polinsaturi come il linoleico. Come gli altri oli vegetali, contiene anche vitamine
e antiossidanti che però vengono persi nel processo che dall'olio integrale, rossastro, porta al prodotto raffinato
trasparente e insapore utilizzato nell'industria alimentare.
2. Dove si trova: L'olio di palma si trova in biscotti, prodotti da forno come crackers e fette
biscottate, dolci industriali, creme spalmabili, gelati; il suo utilizzo in gran quantità deriva
dall'abbandono dei grassi trans da parte dell'industria alimentare, reso necessario perché si
tratta di grassi pericolosi per la salute.
3. Un sostituto per i pericolosi grassi trans;
I grassi trans derivano dai processi industriali con cui
vengono idrogenati gli oli vegetali per farli passare dallo stato liquido a quello solido e facilitare così la
lavorazione, dando corpo ai prodotti e aumentandone la durata. Purtroppo aumentano il colesterolo “cattivo†LDL
e riducono quello “buono†HDL, hanno effetti proinfiammatori e favoriscono la formazione di placche
aterosclerotiche. Versatili ed economici, hanno furoreggiato dagli anni '70 in poi come margarine vegetali e come
ingredienti di prodotti da forno e dolciari, salvo essere messi poi quasi al bando quando la loro pericolosità per le
arterie è diventata evidente.
4. Perché viene usato così spesso?:
I grassi vegetali idrogenati, versatili ed
economici, dovevano essere sostituiti con un prodotto altrettanto adatto a tutte le
preparazioni e a basso costo: l'olio di palma in questo è l'ideale perché contiene tanti grassi
saturi, che danno corpo e palatabilità ai prodotti senza alterarne il gusto. L'olio di palma
infatti è del tutto insapore, in più costa molto meno del burro o di altri oli vegetali come
quello d'oliva o di girasole. Ed è eccellente per rendere le creme morbide.
5. I dati sugli effetti cardiovascolari:
I grassi saturi sono colpevoli di aumentare il colesterolo e di
conseguenza il rischio cardiovascolare. Da qui a mettere sotto accusa l'olio di palma il passo è stato breve, ma oggi
i risultati delle ricerche scientifiche sembrano riabilitarlo, almeno parzialmente: alcuni ricercatori dell'Ist. Mario
Negri di Milano, rivalutando 51 sperimentazioni cliniche in cui sono state messe a confronto diete in cui i grassi
principali derivavano dall'olio di palma o da altri oli vegetali, hanno scoperto che con quest’olio alcuni marcatori di
rischio cardiovascolare aumentano, altri però si riducono.
6. Gli studi che preoccupano: Non sono mancate però ricerche più allarmanti, da quelle che ipotizzano un
incremento massiccio del colesterolo LDL a quelle che suggeriscono un maggior rischio di diabete di tipo due:
com'è possibile che i dati siano così discordanti? «In alimentazione è sempre complicato arrivare a verdetti certi
perché non mangiamo grassi saturi da soli, ma cibi che li contengono assieme a innumerevoli altri nutrienti che
possono modificarne l'effetto finale sul nostro organismo.
Anche lo stesso olio di palma non è un concentrato di grassi saturi: ne contiene il 50%, il resto sono grassi mono e
polinsaturi. D'altro canto è vero pure l'opposto: gli altri oli vegetali, ritenuti “buoniâ€, contengono comunque dal 10
al 20% di grassi saturi».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 700
7.Dipende tutto dalla quantità : Non serve scansare tutti i prodotti che contengono l'olio di palma?
«Avrebbe senso solo se fosse il principale responsabile del nostro eccessivo consumo di grassi saturi, che invece
dipende soprattutto dalle grandi quantità di formaggi e carni conservate che portiamo in tavola - osserva Andrea
Ghiselli, ricercatore del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma. Tutto sta nella dose di olio di palma
che introduciamo: mangiare ogni tanto un biscotto che lo contiene non fa male, esagerare è dannoso. Ma lo
sarebbe anche se ci ingozzassimo di frollini preparati con altri grassi saturi, come il burro, o se abusassimo dell'olio
d'oliva».
8.Leggere (bene) le etichette: Siccome però le occasioni per “incontrare†l'olio di
palma sono molte, è opportuno evitare di introdurne troppo: per questo è fondamentale
leggere sempre le etichette. «Attenzione a non concentrare tutta l'attenzione solo su un
ingrediente, però: bisogna anche tener conto ad es. degli zuccheri e delle calorie del
prodotto, imparando a valutare soprattutto quanta percentuale del fabbisogno giornaliero
dei diversi nutrienti fornisce una porzione di ciò che stiamo acquistando», spiega Ghiselli.
9.La «trappola» cui stare attenti: «Inutile lasciare sullo scaffale un biscotto che fornisce l'1% della dose
quotidiana di grassi saturi solo perché contiene olio di palma, preferendone uno a base di
olio d'oliva che magari apporta complessivamente ancora più grassi e zuccheri - osserva il
nutrizionista Andrea Ghiselli -. Soprattutto perché spesso finiamo per mangiare di più di un
prodotto che percepiamo come “più sano†solo perché non contiene l'ingrediente presunto
“cattivoâ€. Di nuovo, quel che conta è sapere che mangiare un paio di biscotti può anche
andare bene, ma ingurgitarne quattro o cinque fa male. A prescindere dal tipo di grassi con
cui sono preparati».
10.Quando non se ne può fare a meno (e quando invece sì): Alcuni prodotti non sarebbero gli stessi
senza l'olio di palma: le creme spalmabili, per es., devono proprio ai grassi saturi di cui è
ricco quest'olio alcune delle caratteristiche che ne aumentano la “palatabilità â€. «Non è
necessario privarsene, quindi, ma certamente usare moderazione con le porzioni.
Soprattutto perché più ancora dei grassi saturi le creme spalmabili abbondano di zuccheri ed
esagerare farebbe male per più di un motivo. Detto ciò, non sempre gli oli sono indispensabili
per arrivare a una consistenza o conservabilità ottimali: per preparare un panettone che
lieviti bene e sia buono serve il burro, non certo un olio vegetale. In altri cibi invece è il
sapore a cambiare a seconda dei grassi scelti, più ancora del profilo nutrizionale: dal punto di vista di nutrienti e
grassi saturi un gelato preparato con panna e uno dove c'è olio di palma sono quasi uguali, ma il gusto del primo sarÃ
ben diverso».
11.Fatto in casa (senza olio di palma) non è sempre sinonimo di sano: Chi è fautore del “fatto in
casa†deve comunque essere attento: potrebbe infatti perfino introdurre più grassi saturi ottura-arterie di chi indulge
più spesso nei prodotti industriali. «Una pasta frolla preparata secondo la ricetta standard contiene tanto burro e
quindi un bel po' di grassi saturi; un frollino industriale con olio di palma spesso e volentieri ne apporta di meno.
Tutto questo significa che occorre buon senso per una giusta mediazione fra golosità e salute, fra gusto e benessere:
se un cibo è ricco di grassi saturi, è bene mangiarne poco. A prescindere da dove arrivano quei grassi».
12.Puntare sui grassi mono e polinsaturi: È perciò l'introito di grassi saturi in generale a dover essere
tenuto sotto controllo: non dovrebbe superare il 10% del totale dei lipidi introdotti con la dieta,
il 7 % se si sono già avuti problemi cardiovascolari. Per tener bassa la quota di grassi saturi, oltre
a ridurre il consumo di formaggi, carni conservate e dolci, è bene puntare ad aumentare
l'apporto di quelli monoinsaturi (dovrebbero arrivare al 10-15% delle calorie totali) e polinsaturi
(6-10 %). Come? Con cibi naturali e sani come olio d'oliva, noci, semi, pesce.
13.La questione ambientale: Oltre che (potenzialmente) per la nostra salute, l’olio di palma rappresenta un
rischio per il pianeta. Malesia e Indonesia, che forniscono il 90% di questo olio sul mercato,
hanno tagliato la gran parte delle loro foreste per favorire l’industria del legname e lasciare
spazio alle piantagioni di palma. Ne è derivata una crisi ambientale che ha ridotto la
biodiversità in modo drastico, portando a rischio di estinzione, in particolare nell’isola di
Sumatra (Indonesia), 80 specie endemiche tra le quali tigri, elefanti e oranghi per la distruzione
del loro habitat. Non solo. Secondo Greenpeace, la deforestazione e poi gli incendi conseguenti
causano ogni anno il rilascio nell’atmosfera di circa 1,8 miliardi di tonnellate di CO2: soprattutto a causa della
produzione di olio di palma, l’Indonesia è il terzo Paese al mondo per emissioni di gas serra, dopo Stati Uniti e Cina.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 700
SCIENZA E SALUTE
PRESSIONE ALTA, FUMO E SOVRAPPESO?
IL TUO CUORE HA VENT’ANNI PIÙ DI TE
Maggiori rischi di infarto e ictus per tre americani su quattro. Ma basterebbe dire stop
alle sigarette e controllare la pressione: online un calcolatore dell’età cardiaca
PRESSIONE ALTA, OBESITÀ,
DIABETE, FUMO:
sono tra i principali nemici della salute del cuore. E non conta
l’età anagrafica: secondo uno studio dei Centers for Disease
Control and Prevention di Atlanta, basato su un calcolatore, tre
americani su quattro hanno un cuore più «anziano» della loro etÃ
anagrafica.
Il problema colpisce più i maschi, che in media dimostrano a livello cardiaco 7,8
anni in più (mentre le donne «solo» 5,4).
Parliamo di statunitensi, ma noi europei non possiamo dormire sonni tranquilli dato che i disturbi
cardiovascolari sono tra i più grandi nemici anche nostri.
RISCHIO DI INFARTO O ICTUS
Cuore più anziano significa maggiori rischi di infarto o ictus.
«Sono dati allarmanti. Le patologie cardiovascolari sono il killer
numero uno negli Usa» (800mila decessi all’anno, uno su
quattro). Ma la notizia positiva è che chiunque può far sì che il
proprio cuore sia più giovane e sano con semplici accorgimenti,
come tenere il proprio peso sotto controllo con l’alimentazione
(sana) e il movimento e dire addio alle sigarette. Secondo
l’American Heart Association, l’età media del primo attacco di
cuore è di 64 anni per i maschi e 72 per le femmine. E negli ultimi anni la situazione è decisamente
migliorata grazie alla prevenzione e alla maggiore consapevolezza dei cittadini, oltre all’uso massiccio
di farmaci per abbassare la pressione e il colesterolo.
COMPORTAMENTI A RISCHIO
Gli esperti dei CDC sono partiti dal database relativo ai comportamenti a rischio degli americani,
costruito grazie a questionari proposti ogni anno a gruppi di volontari, che indicano la propria età ,
l’abitudine al fumo o meno, l’indice di massa corporea, eventuale diabete e uso di farmaci per
abbassare la pressione.
Ed ecco i risultati:
 l’età anagrafica media dei partecipanti maschi era 47,8 anni,
 l’età media del loro cuore 55,6.
 Per le donne, l’età media era 47,9 anni e quella del cuore 53,3.
 Il 48.8% degli uomini e il 38.5% delle donne avevano un’età cardiaca almeno 5 anni maggiore
rispetto a quella anagrafica.
Niente fumo, pressione sotto controllo: Sempre secondo gli esperti un uomo di 50 anni che fuma,
ha la pressione alta ed è sovrappeso (al limite dell’obesità ) ha un’età cardiaca di 72 anni. Ma se la
stessa persona smettesse di fumare e tenesse sotto controllo la pressione (sotto i 120 mm Hg) con dei
farmaci potrebbe guadagnare 19 anni di «vita cardiaca» e tornare a 53. Nelle stesse condizioni, una
donna potrebbe ridurre la propria età cardiaca da 74 a 51 anni. L’obiettivo dei CDC, lanciato nel 2012
con la campagna «Million Hearts», è prevenire un milione di infarti e ictus entro il 2017 negli Usa.
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 700
SCIENZA E SALUTE
5 FALSI MITI SUL VIAGRA FEMMINILE:
COSA NON FARÀ ALLE DONNE CHE LO PRENDERANNO
La FDA Usa ha appena approvato il flibanserin, noto anche come «viagra rosa»: la prima
pillola che promette di aumentare il desiderio sessuale nelle donne.
Il medicinale Addyi di Sprout Pharmaceuticals, sarà commercializzato solo su
prescrizione negli Stati Uniti a partire dal prossimo 17 ottobre. Tra le molte
domande sorte dopo la conferma definitiva dell’approvazione, alcune false
credenze sugli effetti di questo medicinale che Jen Christensen, editor
per CNN-Health cerca di sfatare per «fare un po’ di chiarezza prima che la
pillola arrivi sui banchi delle farmacie»
E’ come il Viagra Falso. Nonostante la gente chiami l’Addyi “Viagra femminileâ€, in realtà non
funziona nello stesso modo. Anzi: il Viagra elimina un problema fisico degli uomini, che lo prendono
per ottenere e mantenere un’erezione. Lo assumono quando vogliono fare sesso, prima di farlo.
Addyi non tratta un problema fisico delle donne, ma influisce sulle sostanze chimiche presenti nel
cervello e migliora, in almeno il 37% delle donne che lo assumono, il desiderio per il loro partner.
Le donne devono prendere Addyi ogni notte.
Sarà un «toccasana» per tutte le donne
Falso. A differenza del Viagra, che funziona su una grande varietà di uomini, Addyi
funziona solo su donne con un desiderio sessuale significativamente basso. Non
accendere la libido se non si è già attratti da una persona. Certo una scarsa libido è
il più grande disagio sessuale per le donne. A quelle su cui funziona, come Amanda Parrish, una
52enne partecipante al trial sul farmaco, può “cambiare la vitaâ€. Aveva una vita sessuale con suo
marito prima di prendere la medicina, ma non era del tutto soddisfacente. «Ho perso l’impulso a fare
sesso e a partecipare attivamente e mi sono trovata ad essere come “obbligataâ€Â». «Dal collo in giù il
mio corpo rispondeva anche bene, ma dalla testa in su, beh, per anni la gente ha detto che per le
donne “è tutto nella loro testa†e credo che per alcune davvero lo sia».
Il viagra femminile renderà le donne ninfomani
Falso. «Non farà sentire un desiderio sessuale fuori misura». «Non è un
afrodisiaco», ma aiuta a riequilibrare le sostanze chimiche presenti nel cervello di
una donna in modo da ripristinare il desiderio per qualcuno da cui sia attratta. Le
donne «hanno notato dei miglioramenti», ma «non “fuori misuraâ€Â» e «il farmaco non aumenterà in
loro l’interesse sessuale in generale»..
Potrebbe essere dato alle donne senza che lo sappiano
Non funziona come una droga e indiscriminatamente. Anche se il nuovo
farmaco aiuterà le donne, non ha effetto immediato. La casa farmaceutica dice
che funzionerà solo nel tempo. Può indurre nelle donne sonnolenza, ma non
incapacità di intendere come il GHB, la famigerata sostanza nota come “droga
dello stuproâ€. Una donna che prenderà l’Addyi rimarrà cosciente e consapevole di ciò che la circonda.
Le donne potrebbero abusarne: A causa dei seri effetti collaterali come bassa pressione
sanguigna e svenimenti, soprattutto quando le donne bevano alcol in concomitanza con l’assunzione,
le donne avranno bisogno di una prescrizione per ottenere il farmaco. Alle donne dovrà essere stata
diagnosticata una disfunzione sessuale. «Questa non è la panacea come per il Viagra». Le donne
potranno ancora aver bisogno di terapie per affrontare problemi di relazione più ampi che possano
influenzare il loro desiderio di intimità . «Le donne che non hanno bisogno di un farmaco non lo
prenderanno senza motivo», sostiene la Berman. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 700
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE:Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel Consiglio del 19 Novembre 2014 uno specifico “Fondo di
solidarietà †messo a bilancio nel 2015.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2015 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento sono
chiariti: requisiti per la partecipazione; importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 1 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata da:
1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
ORDINE: SCADENZE ENPAF
• Il contributo previdenziale obbligatorio ridotto, come pure il contributo di solidarietà , non vengono
riconosciuti d’ufficio, occorre un’apposita domanda, se non viene presentata la domanda, la quota
contributiva è applicata in misura intera.
• La domanda di riduzione deve essere presentata entro il 30 settembre dell’anno per il quale si chiede la
riduzione, ovvero entro il 31 dicembre nel caso in cui l’evento che dà diritto alla riduzione si sia
verificato dopo il 30 settembre ed entro il 31 dicembre. Il termine è perentorio ed il suo superamento
comporta il mancato riconoscimento della riduzione.
• Se il farmacista è neoiscritto, la domanda deve essere presentata entro il 30 settembre dell’anno
successivo a quello di iscrizione, il termine è perentorio e il suo superamento comporta l’attribuzione
della quota intera per almeno un biennio (il I° anno di iscrizione e il successivo).
ORDINE: PSICOLOGO IN FARMACIA.
FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
Dopo l’estate nelle farmacie di Napoli e provincia saranno promosse iniziative per
il benessere psicologico e la piena salute bio-psico-sociale.
COME PARTECIPARE:
Nei prossimi giorni sul nostro
farmaDAY le MODALITÀ DI
PARTECIPAZIONE ed il CALENDARIO
delle “Settimane del Benessereâ€