Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 709 Mercoledì 16 Settembre 2015, S. Edoardo AVVISO Proverbio di oggi……….. Ordine 1. ORDINE:serata dedicata ai farmaci SOP e OTC 2. ORDINE: Corsi ECM Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Presto occhiali e microchip per "donare" la vista ai ciechi 4. Le fratture da stress: cosa sono, come riconoscerle, quali rimedi Prevenzione e Salute 5. Afte, morsi accidentali e gengiviti: quelle fastidiose lesioni della bocca 6. Ecstasy e anfetamine, gli effetti delle droghe sintetiche sull’organismo Meteo Napoli Martedì 15 Settembre  Cielo Sereno Minima: 26°C Massima: 32°C Umidità: Mattina = 60% Pomeriggio =39% A vocca ‘nchiusa nun traseno mosche. (E’ preferibile tacere, piuttosto che dire cretinate.) PRESTO OCCHIALI E MICROCHIP PER "DONARE" LA VISTA AI CIECHI Cecità, dagli Stati Uniti arrivano occhiali e microchip che "donano" la vista. Una ricerca statunitense dona nuove concrete speranze alle persone non vedenti di riacquisire la vista dei contorni, "e anche oltre". Merito di un paio di occhiali speciali e di un microchip impiantato nella retina in grado di funzionare autonomamente, senza cioè il bisogno di cavi di connessione. Si tratta di un sistema che consentirà la piena libertà di movimento, consentendo ad esempio di imparare a nuotare in autonomia. Uno strumento indipendente - Il merito principale dell'ateneo americano è quello di aver risolto il problema dell'alimentazione per un periodo lungo del dispositivo. Il microchip è infatti dotato di un "arco voltaico" che consente la sua ricarica grazie all'interscambio continuo di dati. In pratica gli occhiali agiscono da telecamera, acquisiscono le immagini e le trasmettono al microchip. Quest'ultimo, a sua volta, è collegato al nervo ottico. La ricerca ha prodotto di recente altri tipi di tecnologie per donare la vista a chi non ce l'ha, come nei casi della mamma cieca che è riuscita a vedere suo figlio grazie a un paio di occhiali e dell'occhio bionico installato su un 68enne. Disponibili fra qualche anno - "Il sistema - è in fase avanzata di sperimentazione, e attende l'approvazione dell'Fda per poter avviare i test sugli uomini". I ricercatori americani hanno così risolto, "i problemi degli impianti retinici attuali, più invasivi perché necessitano di una connessione dei microchip con un cavo a un dispositivo che si devono portare con se negli spostamenti". (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 709 SCIENZA E SALUTE AFTE, MORSI ACCIDENTALI E GENGIVITI: QUELLE FASTIDIOSE LESIONI DELLA BOCCA Le afte e le piccole ferite da morsi accidentali possono risultare molto fastidiose. Il dolore che si prova è intenso, anche se molto fugace, e con il contatto tra saliva, lingua, cibi e bevande con queste lesioni, le occasioni per stimolare il “bruciore” sono tante. Come si può rimediare e quali soluzioni ci sono contro afte e ferite da morsi accidentali? A rispondere è il dr Stefano Rizzi, resp. di Chirurgia orale del Centro odontoiatrico dell’ospedale Humanitas. Le afte sono delle piccole ulcere dalla forma circolare che Perché spuntano le afte? possono spuntare in bocca, sul palato e sulla lingua, ed è un disturbo molto frequente. «I soggetti colpiti più frequentemente dalle afte sono soggetti predisposti. Se a questo aggiungiamo particolari condizioni come lo stress o la carenza di determinate vitamine, ecco che spuntano le afte». Qual è il ruolo dell’igiene orale, invece? «Una scarsa igiene orale può peggiorare il disturbo delle afte in bocca. Se si è colpiti da queste piccole ulcere si deve fare attenzione a usare dei collutori non troppo aggressivi». Quali sono i possibili rimedi contro le afte? I rimedi della nonna, dal sale agli sciacqui con acqua e bicarbonato, sono una soluzione? «I cosiddetti “rimedi della nonna” possono essere soluzioni tampone ma non sono assolutamente risolutive. Per le afte c’è un trattamento specifico a base di gel astringenti, per esempio, a cui si deve ricorrere soprattutto per evitare che le afte si cronicizzino. Se si sospetta una carenza vitaminica si può assumere un complesso di vitamina B» A tutti può capitare di ferirsi la lingua e soprattutto la parte interna delle guance con dei morsi involontari, accidentali. Quando capita? E chi porta una protesi ha qualche probabilità in più di mordersi la lingua? «Capita spesso durante la masticazione. Se la protesi non è stata costruita e impiantata in maniera corretta, i morsi sono più frequenti. Ma i soggetti più esposti sono quelli che hanno perso dei denti, in particolare gli ultimi molari. Lo spazio prima occupato dai denti è preso da lingua e guance e capita molte volte di morderle». Attenzione alla gengivite: se trascurata può diventare parodontite Le afte e le lesioni sono fastidiose se a contatto con alcuni liquidi, soprattutto acidi come il succo di limone. Bere al mattino un bicchiere d’acqua, calda o a temperatura ambiente, con mezzo limone spremuto è una pratica che in molti seguono, ma che per i denti può creare qualche problema. «Il succo di limone è acido e corrode lo smalto. Ma dal momento che questa miscela è un toccasana per la salute, il problema si può evitare semplicemente bevendo con una cannuccia». Un disturbo più serio di afte e piccole lesioni è la gengivite: la mucosa delle gengive si gonfia, le gengive sanguinano e se non è trattata, può degenerare in parodontite, un’infiammazione dei tessuti di sostegno dei denti. Come si può trattare una gengivite? «Dipende dalla severità della gengivite. In quelle più leggere è sufficiente una buona igiene orale, nei casi più gravi fino alle ulcere necrotiche – conclude – è necessaria una cura a base di antibiotici e antiinfiammatori». (salute, Humanitas) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 709 PREVENZIONE E SALUTE ECSTASY E ANFETAMINE, GLI EFFETTI DELLE DROGHE SINTETICHE SULL’ORGANISMO L’ecstasy e le droghe sintetiche sono tornate al centro dell’attenzione dopo la morte del sedicenne umbro alla discoteca Cocoricò di Riccione. Il ragazzo si è sentito male dopo aver assunto dell’ecstasy. Ecstasy è il nome usato comunemente per indicare l’Mdma, una droga sintetica. Le droghe sintetiche sono sostanze psicoattive prodotte in laboratorio. Come sottolinea l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, un’agenzia dell’Unione europea, l’Europa è storicamente un mercato di produzione e consumo di droghe sintetiche. In particolare sono tre le droghe sintetiche che dominano il mercato europeo: le anfetamine, le sostanze stupefacenti simili all’ecstasy, soprattutto Mdma, e le metanfetamine. Le anfetamine si presentano sotto forma di polvere biancastra, ma anche in fiale, pasticche e capsule, pertanto possono essere assunte per via orale o inalate, meno per via endovenosa. Agiscono come stimolanti del sistema nervoso centrale. Quali sono gli effetti delle anfetamine sull’organismo? L’Osservatorio delle droghe e tossicodipendenze parla di ipertensione e tachicardia. Chi assume questo tipo di droghe sintetiche può sentirsi più sicuro di sé e pieno di energie. Le anfetamine sopprimono l’appetito e la fatica e inducono insonnia. A distanza di ore dall’assunzione si può diventare più irritabili, ansiosi e irrequieti. Un’intossicazione acuta provoca anche disturbi al sistema cardiovascolare, mentre un uso prolungato porta a variazioni neurochimiche e dell’anatomia cerebrale. Gli effetti dell’assunzione di metanfetamine, un’altra categoria di droghe sintetiche, sono simili a quelli delle anfetamine. Tuttavia, le metanfetamine sono più potenti di quest’ultime. Derivata dall’anfetamina è l’ecstasy o Mdma. Usualmente si presenta in forma di pasticche o capsule, da assumere per via orale e solubili in acqua. Le pasticche sono colorate e “marcate” da simboli o lettere. Anche dall’ecstasy deriva un effetto stimolante sul sistema nervoso centrale. Con l’ecstasy viene incrementata l’attività di alcuni Cosa succede al cervello neurotrasmettitori tra cui la serotonina, il cosiddetto “ormone del buonumore”. Ecco perché chi assume questa droga di chi assume ecstasy? sintetica prova maggiore empatia, ha meno difficoltà a relazionarsi e a entrare in confidenza con gli altri. Tuttavia l’incremento nella produzione di serotonina causa anche effetti negativi, dalla confusione ai disturbi del sonno all’ansia. Tra gli altri effetti del consumo di ecstasy c’è l’amplificazione delle capacità sensoriali, dal tatto al gusto all’olfatto; si sentono meno la stanchezza, la fame, la sete e il sonno, ma si può provare anche tachicardia e ipertensione. Altre conseguenze sono nausea, vomito, bruxismo e crampi muscolari, aumento della temperatura corporea e sudorazione eccessiva. Il consumo di ecstasy – sottolinea il ministero della Salute – può favorire l’infarto nelle persone che soffrono di malattie cardiovascolari ed è particolarmente pericoloso per le persone con problemi a reni o fegato. (salute, Humanitas) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 4 Anno IV – Numero 709 SCIENZA E SALUTE LE FRATTURE DA STRESS: COSA SONO, COME RICONOSCERLE, QUALI RIMEDI Fra tutti i possibili infortuni che possono capitare a chi si allena molto, ma anche a chi, per diversi motivi, ha uno scheletro più debole, ci sono le fratture da stress . Un inconveniente che costringe chi ne è colpito a interrompere qualsiasi attività sportiva per almeno un mese e che, a volte, può essere difficile da diagnosticare. «Nelle fratture da stress, dette anche da durata o da fatica , l'osso si incrina a causa di microtraumi ripetuti nel tempo - spiega Rodolfo Capanna, presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia - per esempio se si intensifica troppo l'attività sportiva, si aumentano i carichi di lavoro e non ci si concede il giusto tempo di recupero, i meccanismi di rimodellamento osseo non riescono più a "compensare" le microlesioni, con il risultato che l'osso si crepa e causa dolore». Qualche consiglio per riconoscerle e curarle. 1. Cosa sono Le fratture da stress sono frequenti, soprattutto negli sportivi, ma non solo. Si verificano in seguito a microtraumi ripetuti, senza un trauma unico e violento. Mentre le fratture tradizionali sono dovute a un urto violento che supera le resistenze meccaniche dell’osso, quelle da stress o da fatica sono il risultato di microtraumi ripetuti. La maggior parte delle fratture da stress si verifica a livello della tibia, dei metatarsi e delle altre ossa tarsali. 2. Le aree più colpite Le fratture da stress si verificano soprattutto a livello delle ossa delle gambe e talvolta delle braccia, a seconda del tipo di attività svolta. Possono coinvolgere:  la clavicola (sollevamento pesi, caccia),  lo scafoide (corsa a ostacoli, basket, calcio),  il perone (corsa, pattinaggio),  la tibia (corsa, danza, basket, calcio),  i metatarsi (uso di scarpe con i tacchi alti),  il calcagno (marcia con scarpe rigide-militari)  il sesamoide (corsa, salti). 3. I sintomi  All’inizio il dolore è lieve, ma, continuando a camminare e caricare l’area interessata, tende a peggiorare  Il dolore si intensifica con l’attività e diminuisce a riposo, ma col tempo può diventare persistente  Di solito il dolore è localizzato in un punto preciso Si può avvertire anche una sensazione di calore nella zona interessata FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 5 Anno IV – Numero 709 4. Le cause ï‚· In condizioni normali una maggiore sollecitazione dinamica delle ossa ne aumenta la resistenza perché i microtraumi che si verificano vengono «compensati» da continui processi di rimodellamento osseo ï‚· Le fratture da stress avvengono perché i normali processi riparativi dell’osso non riescono più a controllare le microlesioni che si verificano durante l’attività sportiva Alcuni fattori possono favorire le fratture da stress:  Osteoporosi  Morbo di Paget (questa malattia causa alterazioni della resistenza meccanica dell’osso)  Sesso femminile (le donne molto sportive e molto magre possono avere uno scheletro meno resistente)  Eccessivi allenamenti in bambini e adolescenti  Debolezza ossea costituzionale legata al mancato raggiungimento del picco di massa ossea durante l’accrescimento  Affaticamento muscolare  Scarpe errate o usurate che non ammortizzano più in modo sufficiente, terreni troppo duri, eccessiva attività con scarsi tempi di recupero, dieta scorretta  Età avanzata 5. La diagnosi  In genere, se si sospetta una frattura da stress si esegue una radiografia dell’area interessata dal dolore  Se si evidenzia una piccola crepa nell’osso, la presenza della frattura da stress è confermata  Se la radiografia è negativa (eventualità comune negli stadi iniziali) e il dolore persiste è utile eseguire ulteriori accertamenti, per escludere altre patologie, come per esempio infezioni o tumori ossei  A volte con la Tac è possibile evidenziare lesioni non visibili con la radiografia  Alcuni esami del sangue in cui si valutano gli indici di infiammazione aiutano a capire se si tratta di un’infezione  Altri esami utili nei casi dubbi sono la risonanza magnetica, la scintigrafia ossea e la Pet 6. Le cure  In genere il trattamento è di tipo conservativo e prevede il riposo e l’astensione dall’attività sportiva per almeno 4-5 settimane  Per favorire la cicatrizzazione ossea è utile la magnetoterapia  Se la frattura da stress è stata favorita da squilibri ormonali o dietetici, occorre correggerli  Per evitare ricadute, negli sportivi è importante valutare i cofattori che possono aver favorito la frattura da stress, come per esempio l’impiego di scarpe usurate che non garantiscono più una buona ammortizzazione o l’allenamento su terreni duri  Se sono presenti alterazioni muscolari è utile tonificare i muscoli che risultano più deboli  L’approccio chirurgico va riservato a casi selezionati, per esempio in presenza di una lunga crepa (infrazione subtotale) a livello del femore è utile mettere un chiodo per prevenire la rottura completa dell’osso. (Salute, Corriere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 709 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: SERATA DEDICATA AI FARMACI SOP E OTC I Farmaci Senza Obbligo di Prescrizione (SOP): una peculiarità italiana da difendere. Differenze e punti di forza rispetto ai farmaci OTC. Valorizzazione dell’attività di consiglio del Farmacista nella risoluzione delle piccole patologie Giovedì 17 Settembre, ore 21.00 - Sede Ordine Introducono: prof. Vincenzo Santagada, Dott. Michele Di Iorio Prof. Francesco Barbato – Università degli Studi di Napoli Federico II Prof. Maurizio Cini – Università di Bologna – Presidente Associazione Scientifica dei Farmacisti Italiani Dott. Francesco Palagiano – Farmacista Territoriale - Segretario ASFI In un mondo sempre più competitivo e sempre più attento ai costi, la professione del Farmacista potrà continuare a svolgere una funzione utile e vitale nella società solo se farà percepire a tutti l’importanza del ruolo ricoperto, valorizzando le funzioni quotidianamente svolte nel presidio il territorio. Tra tali funzioni, una delle più importanti è certamente quella di “Consigliere Esperto” di farmaci e trattamenti complementari nelle piccole patologie, funzione svolta attingendo all’armamentario terapeutico costituito dalla categoria dei farmaci dispensabili senza obbligo di presentazione di ricetta medica, cioè i farmaci SOP e quelli OTC. Tali classi di farmaci, spesso considerate equivalenti, presentano profonde differenze tra di loro, differenze che il Farmacista dovrebbe proficuamente evidenziare e valorizzare. In particolare, la classe dei farmaci SOP, che comprende medicamenti per cui è espressamente vietata sia la vendita “self service” che la pubblicità diretta presso il pubblico, si presta molto bene al consiglio del Farmacista, e meriterebbe di essere valorizzata e difesa, nell’interesse della professione. ORDINE: CORSO ECM I corsi si terranno presso la sede dell’Ordine Data CF IL DIABETE MELLITO DI TIPO II: DALL’APPROPRIATEZZA ALLA SOSTENIBILITÀ Venerdì 25 Settembre, ore 9.00 Argomento 7,5 L’evento è stato organizzato con il contributo non condizionante di Takeda I° Parte Sabato 26 Settembre, ore 9.00 L’ELASTO COMPRESSIONE: IL PILASTRO DELLA TERAPIA FLEBOLINFOLOGICA 5 II° Parte Sabato 17 Ottobre, ore 9.00 L’ELASTO COMPRESSIONE: IL PILASTRO DELLA TERAPIA FLEBOLINFOLOGICA 5

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