Anno II – Numero 112 AVVISO 1. Corsi ECM 2013: prenotazione da lunedì Notizie in Rilievo • Scienza e Salute 2. Gli occhiali che aiutano i daltonici Prevenzione e Salute 3. La diarrea nel bambino: come affrontare il problema. Quale dieta? Quale terapia? Nutrizione e Salute 4. Verdure battono frutti di mare per le intossicazioni 5. Pomodori, pesce, agrumi e cavoli: la dieta antifreddo che protegge l’organismo Lunedì 11 Febbraio 2013, S. Dante, B.V. di Lourdes CONCORSO STRAORDINARIO: PUGLIA La Regione PUGLIA ha pubblicato il bando di concorso straordinario in data 10/02/2013 per assegnare 188 sedi farmaceutiche. È possibile presentare domanda di partecipazione al concorso dal 11/02/2013 alle ore 18:00 del 12/03/2013. REGIONE N. SEDI a CONCORSO SCADENZA N. PARTECIPANTI FORMA ASSOCIATA Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte Abruzzo 89 279 224 343 131 147 85 30/11/2012 13/12/2012 16/12/2012 19/12 2012 21/12/2012 22/12/2012 11/01 2013 941 2449 2270 3560 2071 1777 1223 339 1281 1003 1577 922 770 522 Sicilia Marche Calabria Emilia Rom. Friuli V. G. Puglia 222 62 91 178 49 188 12/02/2013 16/2/2013 21/2/2013 22/2/2013 01/3/2013 12/3/2013 TOTALE 2088 14291 6414 AVVISO Domanda e Risposta Si informa che da Lunedì 11 Febbraio è possibile prenotare i 6. Dal lavandino al cestino 7. E’ vero che la punta delle banane fa male? Corsi ECM Gratuiti 2013 COME PRENOTARSI: 12345- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it home page del sito dell’Ordine/sezione ECM Prenotazioni Accesso all’area riservata mediante username e password Scegliere i corsi da prenotare SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 112 SCIENZA E SALUTE GLI OCCHIALI CHE AIUTANO I DALTONICI Scoperti per caso, fanno vedere il rosso e il verde. Ma attenuano il blu e il giallo. Sono già in commercio Una buona notizia per tutti coloro che devono combattere quotidianamente con i colori uscendone sconfitti. E non sono pochi. Per i daltonici il centro di ricerca americano «2Al Labs» ha costruito degli occhiali capaci di compensare la grave carenza. Il lavoro era partito allo scopo di correggere un'anomalia di origine genetica (deficienza rossoverde) di cui soffre il dieci per cento degli adulti maschi più una percentuale inferiore di donne. Ma al risultato si è arrivati, come talvolta accade nella scienza, per caso e il protagonista è il noto neurobiologo evoluzionista Mark Changizi. Già nel 2006 egli sosteneva che gli umani avessero sviluppato la capacità di cogliere le variazioni di colore della pelle, come un arrossamento del volto causato da diverse ragioni, per acquisire la possibilità di scoprire emozioni e stati d'animo di amici e, ancora più utile, dei nemici. Partendo da queste indagini il laboratorio americano sviluppava delle lenti con le quali individuare il grado della diffusione sanguigna nella pelle. «Se schiacciamo qualsiasi punto del nostro corpo provochiamo una differente concentrazione del sangue per cui abbiamo una zona centrale chiara ed una più arrossata intorno». Da queste osservazioni partiva la realizzazione delle lenti «Oxy-Iso» che in origine erano destinate ai medici per dare loro la facoltà di vedere meglio le vene prima di un prelievo di sangue o accorgersi di arrossamenti superficiali così lievi da non essere colti attraverso uno sguardo normale. Pensando ad altre applicazioni si andava in fretta ben oltre proponendone l'impiego alle forze di polizia per accorgersi se un soggetto catturato era più o meno nervoso nascondendo qualcosa. Al di là delle immediate prospettive, i ricercatori impegnati nella fabbricazione del nuovo strumento si rendevano soprattutto conto che se gli occhiali erano indossati dalle persone per le quali il rosso e il verde erano invisibili, queste riuscivano, per la prima volta, a scorgere tutta la gamma dei colori. I vari test effettuati per verificare se effettivamente il sistema funzionasse ha portato a concludere, come ha sottolineato il professor Daniel Bor dell'Università britannica del Sussex, che i pallini confusi di vari colori sottoposti negli esami della visione e nei quali è nascosto un numero, diventavano chiari rivelando la cifra. Di conseguenza le lenti Oxy-Iso sono ora commercializzate. Dai primi riscontri più generali è tuttavia emersa una limitazione. Se infatti il verde e il rosso diventano evidenti, la percezione del giallo e del blu si affievolisce. Ma non tutti gli scienziati esprimono lo stesso parere. «Per la visione i mammiferi dispongono di due recettori dei colori. I primati e quindi i nostri antenati, si ritiene ne abbiamo sviluppato un terzo per distinguere il rosso dal verde e trovare la frutta matura di cui avevano bisogno. Immagino difficile la realizzazione di un mezzo ottico in grado di ripristinare completamente una anomalia genetica di questo tipo proprio perché significa la perdita di un elemento fondamentale come un recettore». (G. Caprara) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 112 PREVENZIONE E SALUTE La diarrea nel bambino: come affrontare il problema? Quale dieta? Quale terapia? La diarrea è uno dei sintomi più frequenti delle patologie intestinali dell’infanzia. Possiamo definire la diarrea acuta come l’emissione improvvisa e ripetuta di feci abbondanti e di consistenza semiliquida o francamente liquida. Anche però una sola scarica abbondante e liquida può definirsi già diarroica e merita quindi un attenzione particolare. I bambini piccoli che frequentano le comunità infantili (nidi, scuola materna) sono particolarmente suscettibili alle infezioni virali che colpiscono il tratto gastrointestinale, a causa della facile contagiosità virale e della immaturità del sistema immunitario. Solitamente i virus (Rotavirus, Adenovirus ed altri) sono i maggiori responsabili della diarrea acuta e quindi delle gastroenteriti infantili, ma talvolta sono in causa anche batteri importanti (E. Coli, Salmonella).Talora anche alcuni parassiti (es. Giardia) sono responsabili di diarrea però di tipo persistente o cronico. La maggiore preoccupazione ed il principale rischio della diarrea acuta (soprattutto nel bambino piccolo) è la disidratazione, cioè la perdita di acqua, durante le frequenti scariche liquide. Talora la disidratazione aumenta perché vi è presenza contemporanea di vomito che provoca, oltre alla perdita di liquidi anche quella di alimenti. Le situazioni di maggiore urgenza (collegate soprattutto al rischio di disidratazione) che richiedono un contatto immediato con il pediatra sono: – quando il bambino è molto piccolo (meno di 3 mesi) – quando sembra senza forze, è fermo non risponde agli stimoli – se la pelle è fredda e grigiastra – se non urina da diverse ore – se c’è vomito frequente – se c’è dolore addominale intenso, – se ci sono sangue e muco nelle feci Situazioni meno urgenti, ma nelle quali occorre comunque consultare il pediatra per una visita sono: – quando la diarrea acuta dura da 3-4 giorni – se il bambino perde peso – se la diarrea anche se lieve persiste da più di 2 settimane – se c’è anche febbre – se le feci sono striate di sangue o contengono muco o pus Nei lattanti allattati al seno affetti da diarrea acuta è fondamentale continuare l’allattamento al seno e proporre contemporaneamente piccoli e frequenti sorsi di soluzioni reidratanti orali. In caso di alimentazione con latte artificiale è raccomandata la sospensione dell’alimento ed una reidratazione orale rapida per 3-4 ore con soluzione reidratante orale a base di sali e glucosio secondo le concentrazioni raccomandate dall’ Oms (disponibili vari preparati in commercio sia come polvere da diluire che come liquido pronto); dopo 4 ore di idratazione, si può gradualmente reintrodurre il latte. In caso di emergenza, se non è a disposizione una soluzione reidratante già pronta, i genitori possono prepararla direttamente in casa con un litro d’acqua, mezzo cucchiaino di sale, sei cucchiaini rasi di zucchero (stando molto attenti a non sbagliare le singole concentrazioni). PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 112 Dopo l’anno di vita e’ opportuno sospendere l’alimentazione per 4-6 ore, somministrare soluzioni reidratanti orali, fredde, in proporzione con i liquidi persi con la diarrea (più perde più deve bere, soprattutto nelle prime ore). In alternativa alle soluzioni (spesso non gradite dal bambino) possono essere somministrate: spremuta d’arancia fredda, the deteinato, succo di mela diluito, acqua di riso con un pizzico di sale. Si consiglia poi di riprendere successivamente l’introduzione dei cibi solidi normali. In caso di diarrea acuta non è indicata la sospensione dell’alimentazione per molte ore, né l’uso di latti speciali o la diluizione del latte, sia per non privare il bambino di calorie importanti, sia per non modificare il normale metabolismo intestinale. Ovviamente in caso di ripresa di diarrea o di peggioramento delle condizioni cliniche (magari associate a vomito) occorre contattare tempestivamente il pediatra curante per una visita e l’eventuale prescrizione di accertamenti (in particolare la coprocoltura per la ricerca di agenti infettivi). In caso di vomito occorre frazionare ulteriormente i cibi (pasti piccoli e frequenti), usare alimenti leggeri e digeribili, e somministrare in modo costante piccole quantità di liquidi leggermente zuccherati. Per la terapia della diarrea acuta, non è indicato in pediatria l’uso di antibiotici, ed è ancora dubbio l’effetto terapeutico di molti fermenti lattici «probiotici» (salvo nel caso di diarrea da antibiotici). Gli antidiarroici classici per adulti non sono assolutamente consigliati nel bambino, tranne quelli di ultima generazione (Racecadotril) che possono avere un effetto positivo sulla riduzione del numero delle scariche. Talora qualche effetto positivo (ma più di tipo «cosmetico» di consistenza fecale che curativo) può essere dato anche da adsorbenti (diosmectite o silicato di alluminio e magnesio). Dal punto di vista igienico è fondamentale la frequente pulizia delle mani sia del bambino che dei genitori e di chi sta accanto al piccolo malato. È inoltre importante trasmettere indicazioni di igiene al bambino da mantenersi fino a guarigione avvenuta sia a casa che a scuola. Per la prevenzione delle forme più serie di diarrea acuta in pediatria è disponibile dal 1998 il vaccino contro il rotavirus, che è il principale agente infettivo intestinale nei primi anni di vita nel bambino e che provoca epidemie di gastroenterite infettiva (specie nelle comunità infantili). L’infezione da rotavirus provoca spesso il ricovero ospedaliero e nei paesi in via di sviluppo è una delle principali cause di morte dei bambini del primo anno di vita. Questa vaccinazione purtroppo non rientra ancora nei LEA delle vaccinazioni raccomandate in Italia, per cui la sua somministrazione non viene di norma effettuata nelle sedi pubbliche (ASL, Uffici di Igiene Pubblica) nell’ambito dei calendari vaccinali nazionali o regionali. Se richiesta può essere praticata dal pediatra, con acquisto del vaccino da parte dei genitori e remunerazione della prestazione al pediatra. DOMANDA E RISPOSTA E’ Vero che Mangiare la Punta delle Banane fa Male? Non esistono prove scientifiche che la parte finale delle banane sia nociva alla salute, ma questa credenza popolare è molto diffusa. Nell’estremità del frutto tropicale opposta a dove la banana è legata al “casco”, spesso si verifica l’imbrunimento dell’apice calicino del fiore. Cioè: il gambo del fiore, che si trova a quella estremità e che normalmente cade dopo la raccolta, rimane invece inglobato nel frutto. È riconoscibile come un puntino nerastro. A volte però capita che l’imbrunimento sia più esteso: ma questo processo dipende dagli enzimi e non è dovuto al proliferare di parassiti o di sostanze nocive. Dunque, il luogo comune che mangiare la punta delle banane fa male alla salute potrebbe nascere proprio da questo difetto, che comunque non ne compromette la salubrità. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 112 NUTRIZIONE E SALUTE Verdure battono frutti di mare per le intossicazioni Ottime per la salute, meno quando contaminate o mal conservare. Uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta conferma: le verdure sono la prima fonte di intossicazione alimentare. Lo studio pubb. su Emerging Infectious Diseases rivela che negli Usa il primato per i casi intossicazione spetta ai vegetali, con 9,6 milioni di casi tra 1998 e 2008 e 1.500 morti. A molta distanza i frutti di mare: i mitili, spesso sul banco degli imputati, in realtà sono meno pericolosi di spinaci e lattuga. Sul totale, rappresentano solo il 3,4% delle tossinfezioni alimentari. Le cause - “La maggior parte delle contaminazioni è dovuta a norovirus presenti durante la produzione, mentre le infezioni più presenti nel pollame sono quelle da salmonella e listeria”, spiegano i ricercatori analizzando i dati del mercato americano. Le verdure a foglia larga rappresentano il 23% di tutti i casi sanitari, seguite da latticini, frutta e pollame. La carne pollo, è invece la prima responsabile di mortalità per cause alimentari: 19% dei casi. POMODORO, PESCE, AGRUMI E CAVOLI: LA DIETA ANTIFREDDO CHE PROTEGGE L'ORGANISMO Salsa di pomodoro, pesce, cavoli e cavolfiori, agrumi e probiotici: è l'alimentazione perfetta per garantirsi un buono stato di salute e di protezione immunitaria durante i mesi invernali. Il merito è, nell'ordine, del licopene, dello zinco, delle molecole che stimolano il sistema immunitario, della vitamina C, degli oligoelementi e delle fibre. Come fare per assortirli in menu gustosi? Fonti di Licopene: «si può privilegiare una leggera salsa di pomodoro per offrire all’organismo la sua azione antiossidante. In alternativa, un pezzo di pizza con pomodoro. Fonti di Zinco: un pesce dei nostri mari, particolarmente ricco di zinco, minerale che entra in gioco nei meccanismi di difesa dell’organismo, da consumarsi insieme alla verdura, per avere subito a disposizione sostanze antiossidanti. Ricchi di zinco sono anche carni, uova e legumi. Fonti di molecole che stimolano il sistema immunitario: per il contorno meglio le verdure di stagione, magari della famiglia delle crocifere, come cavoli e cavolfiori, che contengono una molecola capace di stimolare l’attività dei linfociti epiteliali del sistema immunitario». Fonti di Vitamina C: quanto alla frutta, gli agrumi di stagione sono ottimi alleati della vitamina C: «Dall’arancia, al limone, al mandarino, da gustare anche sotto forma di spremute colorate e gustose. Probiotici: non dimenticare, poi, di assumere probiotici, sostenitori del sistema immunitario proprio nel momento in cui siamo più esposti alle infezioni causate dai virus e che possono rappresentare un ulteriore sostegno anche per chi è stato vaccinato». E infine non dimenticare i liquidi, «sotto forma di semplice acqua o passati di verdura». La logica dell’alimentazione «integrata» che prevede di offrire all’organismo ciò di cui ha bisogno sfruttando quanto offre la stagione appare ideale per favorire il lavoro del sistema immunitario dell’intestino, una vera e propria barriera contro le infezioni. «L’intestino è 'abitato' da numerose popolazioni batteriche benefiche. Gli stress termici e i bruschi mutamenti di temperatura, così come una dieta povera di frutta e verdura, possono determinare un calo delle difese naturali dell’intestino, rendendolo meno 'pronto' a reagire ad attacchi esterni, e quindi rischia maggiormente di trovarsi esposto a infezioni. L’assunzione regolare di probiotici nell’ambito di una dieta ricca e variegata è in grado di favorire il benessere della flora intestinale». (Salute 24)