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Anno IV – Numero 726 AVVISO Ordine 1. ORDINE: ddl per il mercato e la concorrenza Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Sesso, la durata normale è 7 minuti 3. Ecco perché gli elefanti non si ammalano di cancro Prevenzione e Salute 4. Come educare i bambini ad adottare uno stile di vita sano 5. Autopalpazione del testicolo: un cartone animato ti spiega come si fa Meteo Napoli Martedì 13 Ottobre  Cielo Nuvoloso con pioggia Minima: 18°C Massima: 24°C Umidità: Mattina = 79% Pomeriggio =59% Martedì 13 Ottobre 2015, S. Edoardo Proverbio di oggi……….. Chi nasce tunno nun pò murì quatro SESSO, LA DURATA NORMALE È 7 MINUTI Da uno studio su 10mila persone il tempo medio di un rapporto sessuale. Gli urologi: «Cercare di prolungarlo può fare male alla prostata causando infiammazioni» Meno di sette minuti: tanto dura un rapporto sessuale normale, fisiologico, secondo uno studio su 10mila persone pubblicato sulla rivista European Urology. Per l’esattezza 6,7 minuti, preliminari esclusi. «È emerso che, in condizioni di normalità, la durata di media di un rapporto è questa. Ciò significa che questo va considerato il tempo fisiologico dell’amore» spiega Vincenzo Mirone, coautore dello studio e segretario generale della Società italiana di urologia riunita in congresso a Riccione. Dunque dagli urologi arriva una rassicurazione, ma anche un invito. Cercare infatti di prolungare la durata normale del rapporto sessuale può mettere a rischio la salute maschile. «Ricorrere troppo spesso ad artifici per resistere, come il coito interrotto e poi ripreso, può provocare un’iper distensione della prostata e scatenare infiammazioni». Alcol e droghe: l’eros non ne guadagna: No anche ad alcol e droghe (cocaina, marijuana), che - ricorda Mirone - possono “dopare” la performance e allungare oltre i limiti la durata del rapporto. Ma, al di là dei danni prodotti dall’assunzione, nemmeno l’eros ne guadagna: «Queste sostanze agiscono aumentando l’eccitazione maschile, ma riducono la capacità di tradurla in una prestazione resistente e di qualità». Lo studio “Pause” è stato realizzato per valutare gli effetti di un farmaco contro l’eiaculazione precoce che colpisce nel nostro Paese 4 milioni di uomini. (Salute, Corriere) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 726 PREVENZIONE E SALUTE COME EDUCARE I BAMBINI AD ADOTTARE UNO STILE DI VITA SANO È già abbastanza difficile convincere i propri figli a mangiare tutto ciò che non abbia la forma di un dinosauro, per non parlare di quanto sia arduo staccarli dalla tv dopo un solo cartone animato. Eppure, scrive Alexis Tindall, dietista presso il Center for Healthy Weight and Nutrition al Nationwide Children’s Hospital in un articolo pubblicato su Health.com, se siamo i loro «coach» dobbiamo anche allenarli a uno stile di vita sano e a mangiare cibi salutari. Questi sono alcuni consigli e strategie per farcela. Non dite loro di «pulire» il piatto: Dovete preoccuparvi che vostro figlio smetta di mangiare quando si sente sazio, non quando ha finito tutto. Alcuni studi hanno evidenziato come i bambini cui si raccomanda di mangiare tutto ciò che hanno nel piatto sono più propensi a chiedere porzioni di cibo maggiori quando mangiano fuori casa. «Spingere i bambini a mangiare quando non sono affamati è una pessima abitudine». Mentre gli adulti consumano di solito quasi tutto quello che hanno nel piatto, secondo uno studio i bambini tendono a mangiare solo circa il 60% di quello che hanno davanti, una cosa del tutto “normale”. Fate in modo che muoversi li diverta Da adulti, spesso associamo l’esercizio fisico alle palestre. Ma i bambini? Hanno solo bisogno di muoversi per circa un’ora al giorno. Così basta calciare un pallone nel cortile, fare una passeggiata in famiglia, o una più lunga nel fine settimana. «La chiave di tutto è assicurarsi che piaccia». «Quando hanno finito - chiedete loro come stanno i loro corpi (e le endorfine risponderanno per loro : “Bene!”). In questo modo i bambini collegheranno la felicità e soddisfazione all’attività fisica». Non lasciate che mangino davanti alla TV: Fissate un limite di tempo da passare Certo, i bambini che mangiano davanti alla davanti allo schermo: Secondo uno studio i televisione non protestano sul cibo come a tavola, ma allo stesso modo non sono in grado di prestare attenzione alla sensazione di sazietà che dovrebbe segnare la fine del pasto. Invece, “mangeranno semplicemente senza pensare”. Uno studio ha dimostrato che il consumo di snack e bibite zuccherate aumenta davanti alla televisione. Altre ricerche hanno mostrato come la pubblicità di cibi rivolta ai bambini rafforza il messaggio che il “cibo spazzatura” ha un sapore migliore e questo può collegarsi a una futura cattiva alimentazione quando saranno giovani. minori tra gli 8 e i 18 anni spendono una media di 4,5 ore al giorno su computer, tablet o smartphone e a guardare la tv. «Non solo questo li rende sedentari, ma anche poco creativi». La ricerca ha rilevato anche che i bambini che trascorrono più tempo con i dispositivi multimediali hanno maggior probabilità di avere voti bassi e di essere scontenti di se stessi. Limitate la permanenza davanti allo schermo del vostro bambino a 2 ore al giorno. L’American Academy of Pediatrics scoraggia qualsiasi uso di dispositivi multimediali in bambini di età inferiore ai 2 anni. Esporli a cibi diversi, ma essere pazienti: Iniziate presto ad abituarli a gusti diversi, se possibile; gli studi mostrano che le preferenze alimentari dei ragazzi non cambiano molto tra i 2, 3 o 8 anni. Se state introducendo un alimento come i broccoli nella dieta del bambino, prendetela con filosofia: «Solo perché non li mangiano la prima volta non significa che non li mangeranno la seconda o la terza volta». Solo, ricordatevi di non far stare il bambino seduto davanti al piatto finché non li avrà finiti perché nella sua mente diventerebbero un “alimento punitivo”. Potete dirgli che li mangerà in seguito, quando avrà fame. Un’altra strategia: disporre il cibo in modo divertente e stravagante nel piatto. Uno studio ha mostrato come i bambini hanno mangiato il doppio di frutta quando hanno trovato dei pezzettini infilzati su stuzzicadenti e attaccati a un’anguria. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 726 Spegnete i cellulari durante la Dare loro spuntini sani: notte: Più facile a dirsi che a farsi, Il numero di calorie che i ragazzi lo sappiamo. Ma la verità è che consumano nelle merende sono ragazzi e adolescenti che tengono i cellulari di in aumento: uno studio ha fianco al letto potrebbero avere più difficoltà ad rilevato negli Usa un aumento addormentarsi. Una possibile ragione: la luce blu del 27% di calorie dalla fine degli anni ‘70 ai giorni emessa dagli schermi può sopprimere i livelli di nostri. E i dolci erano la voce principale melatonina del corpo e confondere i nostri ritmi responsabile dell’incremento. Ma gli snack non circadiani. Inoltre, quando i ragazzi sentono il dovrebbero essere sinonimo solo di dolci. rumore di un messaggio di testo, si entusiasmano «I bambini piccoli sono molto attivi e potrebbero o diventano ansiosi di rispondere: condizioni che aver bisogno di mangiare piccole quantità di cibo interferiscono con il sonno. Dal momento che la distribuite in più spuntini durante tutta la camera da letto deve essere una zona priva di giornata». Per questo che le merende dovrebbero dispositivi elettronici, le famiglie intere essere nutrizionalmente simili ai pasti, con un dovrebbero lasciare i cellulari, per es., in cucina a equilibrio di grassi sani, cereali integrali, proteine e non solo carboidrati raffinati e zuccheri. ricaricarsi durante la notte. Non fare il conteggio delle calorie. L’obiettivo è quello di migliorare la salute dei vostri figli: far sapere loro come alcuni alimenti sono migliori nel dare energia o sono indicati per la salute del corpo. Concentrandosi sugli aspetti positivi, i vostri bambini potranno iniziare ad apprezzare i cereali integrali e non solo lo zucchero. Un altro suggerimento: «Cercate di non stare loro troppo addosso sul peso, dal momento che gli adolescenti sull’argomento possono diventare facilmente ansiosi». Per quanto riguarda i bambini più piccoli, provate a dire loro che è importante avere una varietà di colori nel piatto. «Dovrebbero capire che un pasto sano comprende anche alimenti di colore arancione e verde. Non premiate il comportamento corretto con caramelle: Questo non solo perché altrimenti darete ai bambini calorie in più ma perché, secondo una recente ricerca, dare cibi dolci come ricompensa può rafforzare le preferenze dei bambini per questo tipo di alimenti. Ad es., se un bambino riceve un lecca-lecca per aver risposto correttamente a una domanda, potrebbe associare il lecca-lecca all’avere successo a scuola. L’intera famiglia deve essere coinvolta nei comportamenti virtuosi: La forza dei numeri: sia che la famiglia sia coinvolta in una partita di pallavolo in cortile o in una giornata al lago, le attività di gruppo aumentano il divertimento. Funziona anche per i pasti: Tindall consiglia un po’ di entusiasmo e coinvolgimento quando si cucina un nuovo piatto. E uno studio del 2007 suggerisce che, se gli adulti mostrano entusiasmo verso un alimento, i bambini potrebbero essere più propensi a imitarli. Se il vostro bambino è abbastanza grande per dare una mano in cucina, potreste affidargli alcuni compiti. Uno studio ha scoperto che i piccoli che aiutano i loro genitori a cucinare i pasti sono più propensi a mangiare frutta e verdura rispetto a quelli che non lo fanno. Non impazzire con la regola «nessun cibo spazzatura» In teoria, tutte le cose fanno bene con moderazione. Il problema è che non tutti hanno la forza di volontà di attenersi a una porzione sola di patatine fritte. «Le restrizioni troppo marcate non vanno bene». «Perché quando li porterete alle feste di compleanno mangeranno da soli mezza torta». Potrebbero quindi essere necessari alcuni tentativi ed errori, ma dovete cercare di trovare un equilibrio che funzioni per tutta la famiglia, tipo un piccolo dessert un paio di volte alla settimana o suddividere biscotti e patatine in piccole buste in modo che i bambini possano regolarsi su quali siano le dimensioni di una porzione intelligente. Dovete dare l’esempio: La regola è quello di essere un modello per i vostri bambini. «Non si può bere bibite zuccherate a cena se vogliamo che loro bevano acqua». Lo stesso vale per l’attività fisica e riporre il cellulare al momento di coricarsi. «Bisogna far capire ai bambini che si impostano queste regole non per cattiveria ma perché sono abitudini che li aiuteranno a sentirsi meglio». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 726 SCIENZA E SALUTE Ecco Perché gli ELEFANTI NON si AMMALANO di CANCRO Il segreto sta in un gene chiamato TP53: è presente in molte copie nel loro Dna e lo protegge dalla moltiplicazione cellulare incontrollata GLI ELEFANTI SI AMMALANO RARAMENTE DI TUMORE E ORA SI È CAPITO ANCHE IL PERCHÈ Un gruppo di ricercatori americani dell’University of Utah di Salt Lake City ha dimostrato che questi animali, diversamente da quelli di altre specie, presentano, nel Dna, copie multiple di un gene oncosoppressore, chiamato TP53, che avrebbe un ruolo protettivo. Il cancro nasce perché, in una cellula, si accumulano danni genetici che, se non vengono riparati, portano a una moltiplicazione cellulare incontrollata, ma non si sa ancora bene come funzionino i processi di riparazione del Dna. Così i ricercatori americani hanno pensato di studiare la “resistenza” al cancro in alcuni mammiferi, compresi gli elefanti, confrontando il loro Dna con quello di persone RESISTENZA AI TUMORI sane e di pazienti con sindrome di Li-Fraumeni, una condizione genetica correlata a un altissimo rischio di sviluppare tumori. Hanno preso in considerazione 36 specie di mammiferi, inclusi elefanti africani e asiatici, e hanno studiato, in laboratorio, il Dna dei loro globuli bianchi:  in particolare hanno analizzato la sua capacità di resistere a stimoli capaci di danneggiarlo. E ovviamente hanno studiato l’incidenza della malattia in ogni specie. La prima cosa che hanno dimostrato è che  la mortalità per tumore non cresce con l’aumentare della taglia dell’animale e nemmeno della durata della vita. Hanno, dunque, confermato il cosiddetto paradosso di Peto: già negli anni Settanta, infatti, l’epidemiologo inglese Richard Peto della Oxford University aveva notato che GRANDI TAGLIE questa correlazione non esiste. Sarebbe, invece, più logico ipotizzare il contrario: quanto più un animale è grande, tanto più numerose sono le cellule del suo organismo e tanto più aumenta la probabilità che, in ognuna di loro, si accumulino mutazioni del Dna capaci di trasformarle in cellule maligne. Nonostante la loro grande taglia, dunque, gli elefanti hanno una probabilità di morire di cancro del 4,8 %, mentre per gli uomini varia dall’11 al 25%. Ecco il rischio per altri animali:  per l’irace del Capo (un animale sudafricano che assomiglia al coniglio) è dell’1%,  per il cane selvatico africano è dell’8%,  per il leone del 2%. La seconda cosa che ha dimostrato lo studio, pubblicato dalla rivista Jama, è appunto la presenza, nel Dna degli elefanti, di copie multiple del gene TP53, un importante gene soppressore che è mutato nella maggior parte dei tumori umani: gli elefanti africani ne hanno almeno una ventina. Gli uomini ne hanno una copia, i pazienti con sindrome di Li-Fraumeni hanno solo uno dei due alleli della copia funzionante e la loro probabilità di sviluppare un tumore va dal 90 al 100%. Il TP53 ha a che fare con i processi di apoptosi o morte cellulare. Per semplificare molto: quando si accumulano troppi danni nel Dna, che rischiano di fare “impazzire” la cellula, entra i gioco il TP53 che ne sentenzia la morte. Così la degenerazione si ferma e così spiegherebbe la protezione contro il cancro. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 726 SCIENZA E SALUTE AUTOPALPAZIONE DEL TESTICOLO: UN CARTONE ANIMATO TI SPIEGA COME SI FA Poche e semplici manovre dopo la doccia aiutano a scoprire in tempo eventuali tumori: la diagnosi precoce permette di curare il 95% dei casi La salute si tocca con mano, soprattutto quando si parla di tumore dei testicoli. Bastano infatti 6 semplici manovre, effettuate in pochi minuti dopo la doccia, per prevenire l'insorgenza di questa malattia che ogni anno colpisce 2.000 italiani, per lo più uomini tra i 25 e i 49 anni e quindi in piena età riproduttiva. L'autopalpazione deve diventare una buona abitudine fin dall'adolescenza: a dirlo sono gli esperti della Società Italiana di Urologia (SIU), che hanno preparato un cartone animato, da condividere e postare sui social network, per insegnare ai ragazzi i passaggi fondamentali per proteggersi. Visiona il video cliccando di seguito: https://www.ok-salute.it/diagnosi-e-cure/autopalpazione-del-testicolo-un-cartone-animato-tispiega-come-si-fa Il tumore del testicolo è «la neoplasia più comune nei giovani maschi», spiega Vincenzo Mirone, Segretario Generale della SIU. «Data l’età di insorgenza – continua l'esperto - è importante sensibilizzare i giovani all'autopalpazione, insegnando loro a prestare attenzione a qualsiasi modifica possa verificarsi nell'anatomia o nella forma dello scroto e dei testicoli. Vale a dire che adulti e ragazzi dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto “normali” dei propri testicoli in modo da essere in grado di riconoscere qualunque alterazione possa subentrare nel tempo». La prevenzione, però, deve cominciare fin dall'infanzia. «È fondamentale – afferma Mirone – che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra di fiducia, poiché una correzione dell'eventuale discesa incompleta del testicolo entro il primo anno di vita riduce il rischio di cancro e facilita la diagnosi precoce del tumore. E non solamente quello del testicolo, perché un recente studio condotto dalla Società Americana di Oncologia Medica attesterebbe anche una possibile correlazione con lo sviluppo del tumore prostatico». La prevenzione è tanto più importante perché oggi il tumore al testicolo offre ottime opportunità di cura: se diagnosticato e trattato precocemente, il tasso di guarigione è elevato, pari al 96%. Tuttavia alcuni trattamenti, specie se particolarmente aggressivi, potrebbero favorire un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi o l’alterazione della funzione sessuale e di impoverimento generale della qualità della vita. Da qui l’importanza di una diagnosi e trattamento precoci e tempestivi. (OK, Salute e Benessere) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 726 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: DDL PER IL MERCATO E LA CONCORRENZA Si informa che nella seduta del 7 ottobre 2015, l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (AC 3012-A) ed ha approvato gli articoli 32, recante “Misure per incrementare la concorrenza nella distribuzione farmaceutica” e 32 bis recante “Orari e turni delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale”. In particolare, le novità di interesse sono le seguenti:  la possibilità per le società di capitali di essere titolari di farmacia;  l’incompatibilità della partecipazione alle società titolari di farmacia con qualsiasi altra attività svolta nel settore della produzione e informazione scientifica del farmaco, nonché con l’esercizio della professione medica;  l’applicabilità alle società titolari di farmacie delle disposizioni contenute nell’art. 8, L. n. 362/1991, disciplinanti l’istituto delle incompatibilità nella gestione societaria;  l’obbligo di affidare la direzione della farmacia gestita da società ad un farmacista, anche non socio, in possesso del requisito dell’idoneità previsto dall’art. 12, L. n. 475/1968;  l’eliminazione del numero massimo di farmacie di cui può essere titolare ciascuna società, che ad oggi è di 4 nella provincia dove ha sede legale la società;  un ulteriore obbligo di comunicazione, alla Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani nonché all’assessore alla sanità della competente regione o provincia autonoma, all’ordine provinciale dei farmacisti e all’unità sanitaria locale competente per territorio, riguardante tutte le variazioni delle compagini sociali delle società titolari di farmacia;  la possibilità per le farmacie non sussidiate che risultino essere soprannumerarie, per decremento della popolazione nei Comuni fino a 6.600 abitanti, di trasferirsi in ambito regionale previo pagamento di una tassa di concessione governativa una tantum pari a € 5.000,00, sulla base di una graduatoria regionale per titoli che tenga conto anche dell’ordine cronologico delle istanze di trasferimento presentate, fatta salva la procedura del concorso straordinario; ï‚§ (Orari e turni delle farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale).  la possibilità per il titolare o il gestore della farmacia di prestare servizio in orari ed in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori, purché ne dia preventiva comunicazione all’autorità sanitaria competente e informi la clientela mediante cartelli affissi all’esterno dell’esercizio. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato della Repubblica. Sarà cura dell’Ordine fornire ogni utile informazione sul prosieguo dei lavori parlamentari del disegno di legge.

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