Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 729 AVVISO Ordine 1. ORDINE: Lo Psicologo in Farmacia 2. Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicaz. al Sistema Tessera Sanitaria Art. 23, D. Lgs. n. 158/2015 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Legumi tre volte a settimana e la glicemia scende 4. Altezza aumenta il rischio-cancro: confermata l'associazione Prevenzione e Salute 5. Capelli che cadono: come affrontare il problema in 10 passi 6. Si può morire dal ridere? Meteo Napoli Venerdì 16 Ottobre  Cielo Nuvoloso Minima: 16°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 76% Pomeriggio = 57% Venerdì 16 Ottobre 2015, S. Edvige, Margherita Proverbio di oggi……….. Ll'acqua scarzeggia e 'a papera nun galleggia. ORDINE: Sanzioni per violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema Tessera Sanitaria. Art. 23, D. Lgs. n. 158/2015 Con il D. Lgs. n. 158/2015 sono state disposte le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie. Si informa che il D. Lgs. n. 158/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 233 del 7 ottobre 2015, Supplemento Ordinario n. 55, ha disposto le sanzioni in caso di violazione degli obblighi di comunicazione al Sistema tessera sanitaria da parte delle farmacie pubbliche e private. In particolare, l’art. 23 del citato decreto prevede che:  in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati si applica la sanzione di € 100,00 per ogni comunicazione, con un massimo di 50.000,00;  nei casi di errata comunicazione dei dati la sanzione non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i 5 giorni successivi alla scadenza ovvero, in caso di segnalazione da parte dell'Agenzia delle Entrate, entro i 5 successivi alla segnalazione stessa;  se la comunicazione è correttamente trasmessa entro 60 giorni dalla scadenza prevista, la sanzione è ridotta a un terzo con un massimo di € 20.000,00. Si comunica, altresì, che il citato decreto legislativo n. 158/2015 entrerà in vigore il 22 ottobre 2015, ma che, ai sensi dell’art. 32 dello stesso decreto, le sanzioni si applicheranno dal 1° gennaio 2017. SI PUÃ’ MORIRE DAL RIDERE? Sono noti casi di individui con gravi disfunzioni cardiache che sono morti in seguito alle convulsioni del riso. Ma la maggior parte dei “morti dal ridere” ridevano mangiando e il cibo li ha soffocati. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729 PREVENZIONE E SALUTE CAPELLI CHE CADONO: COME AFFRONTARE IL PROBLEMA IN 10 PASSI È spesso fonte di ansia e disagio: bisogna capirne le cause e, se necessario, individuare con l’aiuto di un dermatologo o tricologo le terapie giuste. Ecco una guida ragionata e dettagliata sui possibili disturbi dei capelli redatta con l’aiuto del prof. Antonino Di Pietro, dir. scientifico dell’Ist. Dermoclinico di Milano e della dott.ssa P. Bezzola. Il ciclo di vita del capello: Ogni giorno ciascuno di noi perde tanti capelli (è normale che ne cadano fino a un centinaio al dì), ma si tratta del normale ricambio tra vecchi e nuovi. In testa ne abbiamo grossomodo tra i 100mila e i 140mila, di questi è destinato a cadere il 1015% (percentuale che sale fino al 30% e oltre in caso di disturbi). Il capello ha un ciclo di vita di circa 3 anni, con una crescita di 1 centimetro al mese: passati i tre anni, viene “spinto via” dal nuovo pelo che si forma nello stesso follicolo. Un’eccessiva caduta è spesso fonte di ansia e disagio: è importante capirne le cause e, se necessario, individuare con l’aiuto di un dermatologo o tricologo le terapie giuste per risolvere il problema. Ecco una guida ragionata e dettagliata sui possibili disturbi dei capelli redatta con l’aiuto del prof. A. Di Pietro. Cambi di stagione A volte si ha la sensazione di avere i capelli più deboli in determinati periodi dell’anno, per esempio nel cambio di stagione, ma la stagionalità è un fatto individuale. «Sicuramente il periodo autunnale è quello più a rischio e una delle cause è l’esposizione al sole durante i mesi estivi, perché i raggi ultravioletti inducono un’apoptosi (morte cellulare) anche a livello del follicolo pilifero» spiega il professor Antonino Di Pietro. Un cardine della femminilità La caduta dei capelli è un problema che riguarda circa il 50% delle donne e ben l’80% degli uomini. Ma il disagio che ne deriva è diverso per i due sessi: le donne soffrono per un cambiamento dell’aspetto fisico che va a ledere alla base un cardine della femminilità (o almeno tale è nell’opinione comune), mentre - secondo diversi studi - tre quarti degli uomini con calvizie da moderata a severa non si crucciano affatto di avere la testa “nuda”. «Nei bambini la caduta è molto più rara, ma se si verifica la causa più frequente è l’alopecia areata (malattia che può essere circoscritta e transitoria o avere un andamento cronico con frequenti ricadute). Se vi sono carenze alimentari o particolari situazioni di stress, i bambini (come gli adulti) possono avere periodi di caduta più marcata che tendono a risolversi con la correzione del problema che è alla base» Che cosa fare se cadono (troppo) Se si è preoccupati per la caduta eccessiva dei capelli la prima cosa da fare è parlarne con il medico di famiglia, che può prescrivere un esame della funzionalità della tiroide e analisi del sangue per valutare il livello del ferro. Le cause possono infatti essere disordini ormonali (ipotiroidismo o ipertiroidismo), anemia o carenza di alcuni oligoelementi. In altri casi il disturbo può essere causato da traumi, interventi chirurgici o terapie pesanti (come la chemio). Escluse queste cause, il secondo passo è rivolgersi a un dermatologo tricologo, lo specialista che si occupa proprio di malattie dei peli e dei capelli. Il «telogen effluvium» La caduta può essere dovuta al cosiddetto “telogen effluvium”, una perdita intensa e generalizzata (fino al 20-30% del totale dei capelli), spesso estesa all’intero cuoio capelluto, che colpisce quasi esclusivamente le donne. Spesso è però seguita dalla ricrescita. Un caso tipico è quello del post-partum: durante la gravidanza l’aumentata produzione di estrogeni favorisce l’attività dei follicoli che, dopo il parto, non sono invece più stimolati. Inoltre durante l’allattamento aumenta la prolattina, un ormone che indebolisce ulteriormente i capelli. Un altro periodo a rischio è quello della menopausa, per lo squilibrio ormonale che si viene a creare. Il telogen effluvium può essere acuto, quando la caduta dei capelli è improvvisa e concentrata nell’arco di tre mesi, o cronico, se si protrae per un periodo superiore a sei mesi. Vi sono poi, soprattutto nelle donne, forme di telogen cronico che non sono semplici periodi di caduta protratta ma vere alterazioni nella dinamica del ciclo del capello: ne consegue un impoverimento della massa, spesso con accentuazione della stempiatura. Per diagnosticare il telogen ci si sottopone a un esame chiamato tricogramma, tramite il prevede di capelli, che vengono poi distinti in base alla fase del loro ciclo di vita: anagen (crescita), catagen (involuzione) e telogen (riposo). Se la percentuale di telogen supera il 20% si può parlare di telogen effluvium. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729 L’alopecia areata. Un’altra possibile causa della caduta è l’alopecia areata, una malattia dovuta a una disfunzione del sistema immunitario che non riconosce più i follicoli, li considera “nemici” e dunque li attacca e ne blocca l’attività. Colpisce il 2% della popolazione, uomini e donne. Nell’alopecia areata c’è la caduta dei capelli (spesso drammatica, nelle fasi attive della malattia anche oltre il 30% del totale) e a volte anche dei peli di altre parti del corpo (ciglia, sopracciglia, barba). Può essere a chiazze (con zone prive di capelli o peli), totale (quando la perdita si manifesta in tutto il cuoio capelluto), universale (se cadono tutti i capelli e i peli del corpo). Anche in caso di alopecia areata, e nelle forme più gravi, spesso la ricrescita dei peli può avvenire senza alcun trattamento, in particolare entro un anno dall’inizio della malattia (percentuale di guarigione fra il 34 e il 50%). Come terapia, si può scegliere tra medicinali che agiscono sulla componente autoimmune dell’alopecia areata (come i corticosteroidi) o tra principi attivi che possono favorire la ricrescita di peli e capelli (minoxidil, antralina). Vi sono anche sostanze che sensibilizzano la cute inducendo reazioni eczematose nell’area trattata (difenciprone, acido squarico). Qualsiasi cura dev’essere protratta per almeno 9-12 mesi prima di poterne valutare l’efficacia. «La diagnosi di alopecia areata è clinica (caratteristica delle chiazze, modalità di caduta, interessamento delle unghie e dei peli di altre zone corporee) e dermoscopica. La valutazione con dermatoscopio (uno strumento che consente di osservare cuoio capelluto e capelli con ingrandimenti fino a 100 volte) è fondamentale per la diagnosi». L’alopecia androgenetica. È la classica calvizie, più tipica degli uomini, ed è irreversibile. In questo caso i follicoli si rimpiccioliscono e dunque i capelli si assottigliano, in particolare sulla fronte e sulle tempie. Questo fenomeno, in forma lieve, è molto frequente con l’avanzare dell’età, anche nelle donne. L’alopecia androgenetica colpisce circa il 70% degli uomini e il 40% delle donne, soprattutto dopo la menopausa: negli uomini si manifesta con la perdita di capelli sulla parte alta della testa, nelle donne c’è un diradamento generalizzato. In alcuni casi di alopecia androgenetica la caduta è molto modesta. La diagnosi di alopecia androgenetica è clinica (area interessata, caratteristiche di diametro e qualità del capello) e dermatoscopica. In alcuni casi, specie nelle forme femminili (FPHL, female pattern hair loss), può essere necessaria anche una valutazione ormonale. L’alopecia androgenetica si cura con minoxidil, finasteride (antiandrogeno), PRP (plasma ricco di piastrine), analoghi delle prostaglandine (latanoprost). Esiste anche l’opzione chirurgica, l’autotrapianto, che consiste nel prelevare i capelli dalla zona occipitale, dove per definizione sono sani, e trasferirli nella zona diradata in piccole nicchie ricostruite con appositi aghi. I capelli trapiantati continuano il loro ciclo vitale (crescita e caduta) nella nuova sede, comportandosi come se fossero nati lì. Forme cicatriziali: Esistono poi numerose forme di alopecia cicatriziale, accomunate dal fatto che il follicolo va incontro a un processo di distruzione non reversibile e quindi si formano aree di alopecia definitiva senza possibilità di ricrescita. Tali forme vanno valutate e inquadrate dal dermatologo perché le terapie sono complesse e spesso molto lunghe. I trattamenti: Secondo una revisione di studi della Cochrane, l’unico trattamento farmacologico che si è dimostrato davvero efficace contro la caduta dei capelli è il minoxidil (sotto forma di lozione da applicare al cuoio capelluto), ma la terapia deve durare almeno un anno per avere qualche effetto, e poi va continuata se la perdita dei capelli prosegue. Esistono poi trattamenti che riducono gli ormoni androgeni (un eccesso di questi ultimi - in particolare il diidrotestosterone - può infatti causare alopecia androgenetica), che hanno mostrato un certo successo nei pazienti maschi. Anche nella donna i trattamenti antiandrogeni sono spesso molto utili e la loro validità è supportata scientificamente (finasteride, spironolattone, ciproterone acetato). In tutti questi casi vanno soppesati però attentamente tutti i possibili effetti collaterali. Esistono poi, come detto, i trattamenti chirurgici, ovvero il trapianto di capelli (solitamente l’autotrapianto). Rimedi fai da te: In attesa di capire ed eliminare le cause della caduta dei capelli, o quando il disturbo è ormai cronico e senza speranza di recupero, si può mascherare il diradamento con alcuni trucchi: spray volumizzanti, microfibre di cheratina (una polvere che, sparsa sul cuoio capelluto, si “lega” elettrostaticamente ai capelli, dando un aspetto più folto alla capigliatura e nascondendo le eventuali aree lucide), e poi extension, parrucche (meglio quelle dette a pressione negativa, che garantiscono una buona adesione al cuoio capelluto). Esiste anche la possibilità del tatuaggio estetico, o tricopigmentazione, da effettuare su parte della capigliatura, ciglia e sopracciglia. Sono inoltre in corso degli studi su un dispositivo medico chiamato LaserComb, una spazzola da usare a casa che tramite un flusso laser stimola l’attività dei follicoli. È importante affrontare il problema della perdita di capelli, perché come si diceva inizialmente - soprattutto nelle donne - può essere, oltre che un problema di salute, anche causa di grave disagio psicologico e perdita di autostima. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729 PREVENZIONE E SALUTE LEGUMI TRE VOLTE a SETTIMANA e la GLICEMIA SCENDE Le fibre e l’amido contenuti in fagioli, lenticchie e piselli sembrano avere anche un’azione vasodilatatoria I legumi sono alimenti che non conoscono stagione: inverno o estate piacciono sempre. Basta cambiare ricetta. E se si entra nella ricchissima sezione che il sito EXPO ha dedicato alle ricette ci si rende conto di quanto siano numerosi i piatti a base di legumi. Si va, solo per fare qualche per esempio,  dall’americana insalata di mais dolce con fagioli neri e pomodori,  al mediorientale hummus di ceci,  all’italiana zuppa di fagioli da mangiare fredda. E che convenga prevedere spesso i legumi sulla nostra tavola lo confermano anche alcuni recenti studi. Uno di questi, pubblicato dall’European Journal of Clinical Nutrition, condotto su pazienti diabetici, ha mostrato che una dieta moderata in cui tre volte alla settimana I BENEFICI SE la carne rossa viene sostituita con legumi come ceci, fagioli, SOSTITUISCONO LA CARNE lenticchie e piselli, risulta più efficace nel migliorare il quadro metabolico rispetto alla stessa dieta in cui, però, non veniva fatta questa sostituzione. Un altro studio, su Obesity Facts, condotto dall’IRCCS Istituto Auxologico Italiano, su 448 bambini e adolescenti obesi, ha invece osservato che la salute cardio-metabolica dei ragazzi migliora all’aumentare del consumo di proteine vegetali (di cui i legumi sono ottime fonti) oltre che di cereali integrali. «Sono moltissime le sostanze utili fornite dai legumi — commenta Cecilia Invitti, direttore del Dipartimento di Scienze mediche e riabilitative, coordinatore di questo studio. «Fra queste ricordiamo il potassio, il magnesio, il ferro, lo zinco, i folati, i polifenoli e, prime fra tutto , le fibre e le proteine vegetali. Se le fibre, insieme all’amido “resistente” (frazione dell’amido, particolarmente elevata nei legumi, che non è digerita dai nostri enzimi e si comporta in modo simile alla fibra) sono importanti perché modulano l’assorbimento degli zuccheri - contribuendo a controllare la glicemia - alcuni aminoacidi presenti nelle proteine vegetali, e non in quelle animali, sembrano avere un ruolo protettivo sul sistema cardiovascolare; in primo luogo sulla pressione. Si pensa, ma è da confermare, che l’azione benefica di questi aminoacidi sia dovuta a un effetto vasodilatatorio. Ecco perché — conclude Invitti— il consiglio di consumare legumi tre o quattro volte alla settimana, al posto della carne, si rivela sempre più fondato». (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 729 SCIENZA E SALUTE ALTEZZA AUMENTA IL RISCHIO-CANCRO: CONFERMATA L'ASSOCIAZIONE Il fenomeno non ha però ancora una spiegazione certa Ogni 10 cm di altezza in più corrispondono a un aumento del rischio di sviluppare un cancro pari all’11% nel caso degli uomini e al 18% nel caso delle donne Già in passato alcune ricerche avevano un’associazione tra tumori e rischio di cancro. rilevato Oggi questo studio - condotto su oltre 5 milioni di svedesi di altezza variabile tra il metro e i 225 cm nati tra il 1938 e il 1991 - la conferma. “Abbiamo scoperto che nella popolazione svedese il rischio generale di cancro e quelli di tumore al seno e di melanoma erano superiori all’aumentare dell’altezza”, hanno spiegato i ricercatori, aggiungendo che questa scoperta “è in linea con studi precedenti”. La ricerca ha permesso di calcolare che:  per le donne più alte il rischio di cancro al seno è superiore del 20% rispetto a quello corso dalle donne più basse. Per quanto riguarda, invece, il melanoma, sia nel caso femminile che in quello maschile 10 cm di altezza in più corrispondono a un aumento del rischio di sviluppare il tumore pari al 30% circa. Lo studio non ha invece permesso di indagare più nello specifico i motivi dell’associazione. Fra le possibili spiegazioni ipotizzate da Emelie Beyi, primo autore della ricerca, c’è un maggior numero di cellule che possono mutare nelle persone alte, ma non solo. Una maggiore altezza potrebbe corrispondere all'esposizione a livelli più elevati di ormoni della crescita durante l’adolescenza, fenomeno che potrebbe contribuire alla comparsa di un tumore, o, ancora, ad entrare in gioco potrebbero essere le calorie assunte con il cibo (più abbondanti nel caso delle persone alte) che secondo studi precedenti sono associate proprio allo sviluppo del cancro. Benyi ha però anche smorzato le possibili preoccupazioni delle persone alte, ricordando che i fattori che possono influenzare il rischio di cancro sono anche molti altri e che su molti di questi – probabilmente più importanti rispetto all’altezza - è possibile agire attivamente per ridurre la probabilità di sviluppare un tumore. Ricerche di questo tipo sono però utili perché come ha spiegato la stessa Benyi “identificare i potenziali fattori di rischio per il cancro può aiutarci a comprendere i meccanismi che portano al suo sviluppo e potrebbe essere utilizzato per mettere a punto dei trattamenti”. (Salute, 24 ore) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 729 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA Da novembre lo psicologo in farmacia Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque settimane durante Adesione l’anno, ciascuna Periodo Argomento (barrare X) dedicata ad un tema Stili di vita e salute: il fumo e le cattive abitudini pregnante per la salute 9 – 14 Novembre 2015 L’alimentazione nell’equilibrio mente-corpo 18 – 23 Gennaio 2016 pubblica, che di seguito La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli 21 – 26 Marzo 2016 si elencano: COME ADERIRE: La lunga vita, malattia cronica e sostegno ai caregiver 16 – 21 Maggio 2016 il farmacista che Cura di se nell’equilibrio mente corpo 12 – 17 Settembre 2016 intenda aderire, anche solo parzialmente per alcune delle settimane sopra riportate, ne dovrà dare comunicazione tramite le seguenti modalità, entro il 22 Ottobre: 1. Inviando una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. 2. Restituendo la presente timbrata e firmata a mezzo fax al numero 081/5520961. Di seguito l’elenco delle farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto “Lo psicologo in Farmacia”. ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" – CITTÀ NAPOLI ACAMPORA AL DUOMO Ciardiello ALFANI ANNECCHINO AUGUSTEO BOSCIA CALABRESE Fuorigrotta CALABRESE - Soccavo CANNONE Del Vecchio CARRATURO DE FALCO DI LULLO-LORITO Anna Raffaele Errico Bianca Salvatore Carlo Eleonora Eleonora Domenico Emilia Giovanni Giuseppe CELENTANO GRECA GUARINO IORIO LAMAGNA-STAIANO MELILLO-CARRATURO DE ANGELIS MIANO DE ANGELIS MIANO MONACO MORRA NATALE PALMIERI Ettore e Patrizia Mario e Fabio Vincenzo Riccardo Flora Renato Ornella Eva Rosaria Fulvio Nicola PANAREA SUD DI ESPOSITO PANTANO PELUSO RAGNO RAUCCI RICCIARDI RUSSO DI RUSSO S. GERARDO di DE ANGELIS SALVATI SOLLO TERRANOVA BARBERIO VITALE ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" ARZANO ARZANO BACOLI BACOLI BAIA BOSCOREALE BRUSCIANO CALVIZZANO CASALNUOVO CASAMARCIANO CICCIANO CRISPANO ERCOLANO ERCOLANO FORIO D'ISCHIA FRATTAMINORE GRAGNANO GRAGNANO LIVERI MARANO MARIGLIANO CANTONE ZUCCONELLI COLESANTI GUARDASCIONE DEL PORTO SORRENTINO COMUNALE DE FALCO CANTONE CAVACCINI CELENTANO AGATIELLO CUNETTA CANTONE CIRILLO BARBATO LETIZIA SCHETTINO VINGIANI DE LUCA MORRICA AURIEMMA Raffaele Mariateresa Laura Ermelinda Catello Pesce Giuseppe Domenico Ciro Erminia Francesca Maria Silvana Mariarosaria Annunziata Mariarosaria Michele Giovanni Raffaella Patrizia - MASSALUBRENSE MASSA DI SOMMA MELITO META MUGNANO NOLA OTTAVIANO PIANO SORRENTO PORTICI PORTICI PORTICI S. ANTONIO ABATE S. SEB. VESUVIO SANT'ANASTASIA SORRENTO SORRENTO STRIANO Torre ANNUNZIATA Torre ANNUNZIATA TORRE DEL GRECO TORRE DEL GRECO Agostino Daniela Luigi Roberto Carmengilda Michele Lidia Giuseppina Veronica Vincenzo Riccardo Consiglia PROVINCIA CELENTANO PISANO SGRAVO DE SIMONE S. BIAGIO SCIORIO VISCONTI LEONE IROLLA BRIGNOLA DI FRAIA ROTOLI DI MAGGIO LOPEZ DE LUCA FARFALLA LIMONE DEL CORE Centrale PALOMBA Rovigliano PALOMBA PISANO PISANO Pasquale Giovanni Maria Giuseppe Angela Pietro Nicola Rita Sergio Patrizia Brigida Annamaria Ciro Armando Renata Grazia Maria Maria Giovanni Giovanni

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