Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 734 AVVISO Ordine 1. ORDINE:Lo Psicologo in Farmacia 2. ORDINE: corsi ECM Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Il preservativo che cambia colore in presenza di infezioni 4. Solo gocce per correggere la cataratta? Prevenzione e Salute 5. Enuresi notturna: che fare se il bambino bagna ancora il lettino 6. Psoriasi, quando bisogna andare dal dermatologo? Curiosità e Salute 7. Come sognano i non vedenti? Meteo Napoli Venerdì 23 Ottobre  Cielo Sereno Minima: 17°C Massima: 21°C Umidità: Mattina = 55% Pomeriggio = 54% Venerdì 23 Ottobre 2015, S. Giovanni da Capestrano Proverbio di oggi……….. ‘O munno è munno: chi saglie e chi va a funno! COME SOGNANO I NON VEDENTI? Dipende dal momento in cui hanno perso la vista. Se la cecità è congenita, o è sopraggiunta prima dei 5 anni, i sogni hanno forti componenti olfattive, gustatorie e tattili. Dipende dal momento in cui hanno perso la vista. Se la cecità è congenita, o è sopraggiunta prima dei 5 anni, i sogni hanno forti componenti olfattive, gustatorie e tattili. Non ci sono però immagini definite, semmai lampi di luce. Dialoghi, viaggi, sensazioni di calore, rumori, emozioni provate nel corso della giornata, sono i temi più ricorrenti. Chi invece ha perso la vista dopo i 7-8 anni sogna come le persone vedenti, utilizzando però immagini che fanno riferimento ai ricordi. Con una particolarità: sono differenti anche i contenuti dei sogni, che contengono per esempio meno scene di aggressione. (Focus) IL PRESERVATIVO CHE CAMBIA COLORE IN PRESENZA DI INFEZIONI Inventato da tre adolescenti inglesi e premiato per l'idea, rileva la presenza di infezioni sessualmente trasmissibili e le segnala in base ai colori. Daanyaal Ali (14 anni), Muaz Nawaz (13) e Chirag Shah (14), studenti, hanno inventato un preservativo che cambia colore quando entra in contatto con patogeni di infezioni sessualmente trasmissibili. Grazie all'inserimento nel condom di molecole che si attaccano a specifici batteri o virus, si ottiene un colore verde in presenza di clamidia, giallo con l'herpes, viola con il papillomavrius e blu con la sifilide. Lo scopo, confessa Ali, è incoraggiare le persone a essere ancora più responsabili nei confronti della salute propria e dei propri partner, e di accorgersi il prima possibile dell'esistenza di un problema in modo da poter intervenire tempestivamente. Lo S.T.EYE, questo il nome del preservativo, non è in commercio. È un progetto ancora nella sua fase concettuale. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 734 PREVENZIONE E SALUTE ENURESI NOTTURNA: CHE FARE se il BAMBINO BAGNA ANCORA il LETTINO Se passati i cinque anni il bambino bagna ancora il letto di notte meglio affrontare il problema: eviterete che le perdite di urina durante il sonno, l’enuresi notturna, creino grave disagio al bimbo facendolo sentire a disagio o in colpa. In realtà il fenomeno è molto frequente: riguarda infatti il 5-10 % dei piccoli in età scolare. Le cause psicologiche sono molto meno frequenti di quanto si pensi. CHE COSA È L’ENURESI NOTTURNA: l’enuresi notturna è la perdita di urine durante il sonno in una fase dello sviluppo (4-5 anni) in cui il controllo degli sfinteri dovrebbe essere acquisito. Può essere primaria, quando il bimbo non ha mai acquisito il controllo notturno, o secondaria, quando il bambino, dopo avere raggiunto il controllo della vescica per almeno 6 mesi, ha ripreso a fare la pipì a letto. In questo caso in genere la causa è psicologica o legata ad altri fattori urologici. «La maggior parte dei bambini impara a controllare volontariamente la vescica intorno ai 2-3 anni; le femminucce prima, i maschietti un po' dopo. I meccanismi che sono alla base di questo processo di maturazione sono molto complessi e non ci si deve preoccupare se fino ai 4-5 anni ci sono alti e bassi. È sempre sbagliato colpevolizzare i piccoli. Piuttosto è fondamentale tranquillizzarli, dicendogli che il fenomeno è comune, e cogliere l'occasione per insegnare subito le buone abitudini che li aiuteranno nel controllo» spiega Mario De Gennaro, responsabile di Urologia, chirurgia robotica e urodinamica all'Ospedale Bambino Gesù di Roma. Mancato risveglio L’enuresi primaria può essere distinta in monosintomatica: la perdita di urine non si associa ad altri sintomi vescicali durante il giorno. Le cause principali sono il mancato risveglio o l’ eccessiva produzione di urina di notte a causa della carenza di un particolare ormone detto antidiuretico. In pratica il bambino ha un sonno così profondo che i segnali che la vescica piena invia al cervello per indurre il risveglio e il suo svuotamento non sono sufficienti. «A volte invece il problema - sta nel meccanismo che , in condizioni normali, fa sì che di notte la produzione di urina diminuisca per l'azione dell'ormone antidiuretico. Nel bambino con enuresi, per ragioni genetiche, la secrezione di questo ormone potrebbe essere ridotta durante la notte, aumentando così la produzione di urina e di conseguenza le possibilità di bagnare il letto» Sintomi presenti anche di giorno Oppure l’enuresi primaria può essere non monosintomatica: sono presenti sintomi durante il giorno, tra cui minzioni troppo frequenti o rare; urgenza a urinare; mutandine bagnate;saltelli o posizioni forzate per contenere le perdite di pipì. In genere la causa principale è legata a un’anomala attività della vescica (per esempio vescica iperattiva o minzione disfunzionale). In genere la causa principale è legata a un’anomala attività della vescica (per esempio vescica iperattiva o minzione disfunzionale). L’enuresi notturna può anche avere una componente psicologica «ma è molto meno frequente di quanto si pensi. In genere si verifica a seguito di particolari situazioni emotive e stressanti, come, per esempio, la nascita di un fratellino, l'inserimento a scuola, tensioni familiari, lutti. Il sospetto sorge nei casi in cui, dopo avere raggiunto il controllo della vescica per almeno 6 mesi, il piccolo riprende a fare la pipì a letto». PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 734 La diagnosi Se dopo i 4-5 anni il bambino continua a bagnare il letto di notte conviene approfondire con il pediatra. Per una corretta diagnosi bisogna: Quantizzare il fenomeno con un semplice calendario «notti asciutte», registrando a casa il numero di notti bagnate nell’arco di due settimane e gli episodi per notte. 1. Verificare se l’enuresi è presente da sempre o meno e se c’è una familiarità 2. Misurare la diuresi notturna (pesando il pannolino) 3. Far compilare un diario minzionale per verificare la presenza o meno di altri sintomi diurni (enuresi monosintomatica o non monosintomatica) 4. Verificare se il bambino è stitico: la stitichezza è spesso associata ai disturbi urinari e favorisce o peggiora le infezioni urinarie 5. Cercare di capire con un attento colloquio o specifici test quanto le perdite di urina influenzino lo stato emotivo del bambino 6. Non è necessario fare a indagini particolari ma test urodinamici non invasivi per i sintomi vescicali «L'enuresi notturna è quasi sempre un fenomeno temporaneo che, in genere, si risolve con la crescita, ma questo non significa che sia giusto ignorarla». Le cure  In buona parte dei casi l’enuresi notturna si risolve in modo spontaneo, ma questo non deve spingere a trascurarla.  Il primo passo per affrontarla in modo corretto è tranquillizzare il bambino e quindi dargli indicazioni utili per prevenire la perdita di urina (si vedano i consigli preventivi)  Se dopo i 5-6 anni l’enuresi notturna persiste si può prendere in considerazione un trattamento mirato La terapia se il problema è solo notturno: La terapia più utilizzata nei bambini dai 5-6 anni prevede la somministrazione di desmopressina, un farmaco che riduce la produzione di urina durante la notte. Nei bambini più grandi (8-9 anni) si può valutare l’opportunità di ricorrere all’allarme notturno Nei casi più ostinati si può agire su più fronti con farmaci e allarme. La terapia se la vescica è iperattiva Se il problema è la vescica iperattiva, il primo obiettivo è aumentarne la capacità ricorrendo all’uroterapia: rieducazione vescicale o biofeedback in caso di problemi di svuotamento. Se non si ottengono i risultati sperati, si può passare all’uso di farmaci antimuscarinici (es. ossibutinina) che attenuano lo stimolo continuo e impellente di urinare. Risolto il problema dell’iperattività vescicale, si può trattare l’eccessiva produzione di urina notturna con la desmopressina o l’allarme notturno. Che cosa è l’allarme notturno L’allarme notturno è una specie di orologio, collegato al pigiama, che suona o vibra e sveglia il bambino quando si bagna. Lo scopo è determinare un condizionamento a svegliarsi quando la vescica è piena. Per avere successo è importante che il bambino lo accetti e i genitori lo aiutino a usarlo La prevenzione Ecco alcune semplici regole per educare i bambini sin da piccoli a urinare in modo corretto: Essere regolare e non avere fretta. Non andare in bagno all’ultimo minuto, quando lo stimolo è imperioso, ma con un orario periodico Abituarsi a bere durante il giorno per distendere e allenare la vescica e per non avere troppa sete la sera Le bambine si devono abituare ad avere una posizione corretta sul water (sedute con gambe ben aperte e piedi appoggiati), per permettere ai muscoli di rilasciarsi bene e consentire il completo svuotamento. I maschietti devono abituarsi da subito a urinare in piedi. Fare in modo che non ci siano problemi di stitichezza con una dieta corretta, ricca di fibre. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 734 PREVENZIONE E SALUTE PSORIASI, QUANDO BISOGNA ANDARE DAL DERMATOLOGO? Se esiste una malattia per la quale il «fai da te» è largamente diffuso, questa è la psoriasi Infatti gli approcci terapeutici spesso deludenti scoraggiano il paziente psoriasico portandolo ad affidarsi a rimedi che di medico hanno ben poco, con conseguente aumento della propria insoddisfazione. Questo è un circolo vizioso che va spezzato attraverso una corretta informazione su quali siano le differenti terapie oggi disponibili per le diverse forme di psoriasi. Ecco, quindi, la necessità di rivolgersi ad un dermatologo per un inquadramento generale della malattia su cui operare con diverse opzioni disponibili. Bisogna innanzitutto ricordare che il paziente psoriasico diventa obbligatoriamente un paziente «cronico», visto l’andamento della malattia che una volta comparsa tende a restare in modo permanente e solo in rarissimi casi scompare del tutto senza più ripresentarsi. Da qui la necessità che si instauri un rapporto pienamente fiduciario con lo specialista, considerando che ciascun malato di psoriasi dovrebbe essere visitato mediamente 5 o 6 volte per anno, per verificare se le terapie funzionano in modo efficace e il suo state di salute anche psicologico. I malati di psoriasi, se approcciati correttamente, sono sensibili, aperti e anche molto collaborativi, visto che sanno di dover convivere con la loro patologia per sempre: ecco perché le informazioni che il dermatologo fornisce devono essere dettagliate, a volte scomode, ma cucite sul singolo interlocutore. Spesso la mancata aderenza alla terapia e il ricorso ai cosiddetti «rimedi naturali» è il frutto di una scarsa attenzione dello specialista alle esigenze di un paziente che va inquadrato anche come profilo psicologico: non tutte le psoriasi sono uguali e, a maggior ragione, non tutti i malati presentano le stesse necessità. Codificare una terapia standard da applicare su tutti i malati è l’errore più grosso che un medico possa fare, in special modo quando si parla di psoriasi. Questa malattia prevede estensioni e coinvolgimenti differenti (interessamento articolare) che alterano la qualità della vita del malato, in modi differenti a seconda dell’età del soggetto, dell’attività lavorativa e della localizzazione (chiazze sulle mani o sugli organi genitali). Nelle forme localizzate, cioè con un coinvolgimento limitato della superficie corporea, le terapie topiche permettono un ottimo controllo della malattia, magari utilizzate con schemi rotazionali per alternare i differenti principi attivi. I controlli periodici servono proprio per valutare il decorso della malattia e capire quando è necessario fare un salto di qualità nella cura e passare ai farmaci sistemici, quando le pomate non garantiscono più un controllo accettabile. Seguire un paziente psoriasico vuol dire creare un rapporto personale differente da quelli che normalmente si creano con altre malattie cutanee, significa prospettargli sempre nuovi orizzonti da percorrere per combattere la psoriasi, orizzonti che in questi ultimi anni si sono enormemente allargati con l’avvento dei farmaci biologici, che permettono un controllo pressoché totale della malattia nelle sue forme più gravi. Se un malato di psoriasi ha scarsa aderenza alle cure e non si presenta dal dermatologo periodicamente o affatto, preferendo affidarsi a rimedi estemporanei inutili, la responsabilità del medico è di non aver compreso le esigenze di chi deve convivere con una patologia cronica, oggi curabile con ottimo successo. Tutto passa per un rapporto fiduciario stretto tra medico e paziente e nella consapevolezza, da parte di quest’ultimo, che la sua guarigione non può prescindere dal dermatologo, unico referente per i malati di psoriasi. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 734 SCIENZA E SALUTE SOLO GOCCE PER CORREGGERE LA CATARATTA? Uno studio apre la prospettiva del trattamento farmacologico al posto dell'intervento chirurgico per intervenire su uno dei disturbi della vista più diffusi e tipici dell'età. Sarà un giorno possibile trattare la cataratta e restituire una vista limpida con un semplice collirio? È la potenziale strada aperta da unostudio che ha identificato una molecola in grado di restituire trasparenza al cristallino. Per ora il trattamento è stato sperimentato soltanto su animali, cani affetti da una forma di cataratta congenita, ed ha dato buoni risultati. MUTAZIONE. I ricercatori, di centri di ricerca cinesi e americani, sono partiti dall’identificazione di una particolare mutazione genica nei membri di alcune famiglie colpite da una grave forma di cataratta congenita. Gli scienziati hanno trovato una particolare mutazione del gene che codifica un enzima chiamato lanosterolo sintasi. Questo enzima prodotto nel cristallino avvia a sua volta la produzione dellanosterolo, molecola che, con meccanismi ancora non completamente chiari, svolge un ruolo importante nell’impedire la cataratta. CHE COS'È LA CATARATTA. Questo disturbo, nelle sue forme non congenite, è tipico dell’età avanzata. In pratica consiste nella progressiva perdita di trasparenza del cristallino, la lente naturale dell’occhio, costituito da proteine trasparenti chiamate alphacristalline e beta-cristalline. Con l’età, queste proteine si ossidano, il cristallino si opacizza, e la visione diviene offuscata fino a portare nei casi più gravi, alla cecità vera e propria. ANTI-AGGREGAZIONE. I ricercatori hanno verificato il ruolo del lanosterolo somministrando l’enzima in gocce ad alcuni cani affetti da cataratta, che è notevolmente migliorata. L’ipotesi è che questo enzima faccia regredire la tipica aggregazione delle proteine in fibrille che dà luogo al fenomeno della cataratta. La versione mutata della proteina, invece, identificata nei casi di cataratta congenita, non riuscirebbe a svolgere questa funzione. Oggi l’intervento di rimozione e sostituzione del cristallino per correggere la IN FUTURO cataratta è uno dei più eseguiti al mondo, e ci si aspetta che con l’invecchiamento della popolazione il numero delle operazioni raddoppierà in vent’anni. E, nonostante abbia raggiunto notevoli livelli di precisione e sicurezza, rimane pur sempre una piccola operazione chirurgica, con possibili effetti collaterali. Per questo la prospettiva di trattare la cataratta con un trattamento farmacologico a base di gocce oculari viene visto come una prospettiva interessante. (Salute, Focus) FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 734 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Ordine:Corsi ECM–SESSIONE AUTUNNALE E’ possibile prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM Gratuiti 2015. DATA TITOLO DEL CORSO CF 24 Ottobre Giovedì 29 Ottobre Ore 9.30 Ambiente e Salute Farmaci oppiacei: aspetti normativi sicurezza terapie, efficienza e sostenibilità economica del percorso di cura per la dipendenza da oppiacei Corso ECM:“XII ed. (BLS-D) I° Parte: “Corso teorico-pratico di rianimazione Cardio-Polmonare e defibrillazione cardiaca precoce SE II° Parte: Sabato 5 Dicembre La politica sanitaria in oncologia Deficit Neurocognitivi L'Omeopatia per tutta la vita: Integrazione del medicinale omeopatico nella pratica quotidiana del Farmacista (II^ Parte) Farmaci Innovativi 5 Sabato 7 Novembre 13 novembre Sabato 14/11/ore 9.00 Domenica 15 Novembre ore 9.00 Sabato 28/11/ore 9.00 7,5 10 7,5 5 10 5 COME PRENOTARSI: 1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it 2. recarsi direttamente in sede il giorno dell’evento ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA Da novembre lo psicologo in farmacia Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica, che di seguito si elencano: COME ADERIRE: Adesione il farmacista che Periodo Argomento (barrare X) intenda aderire, anche Stili di vita e salute: il fumo e le cattive abitudini solo parzialmente per 9 – 14 Novembre 2015 L’alimentazione nell’equilibrio mente-corpo 18 – 23 Gennaio 2016 alcune delle settimane La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli sopra riportate, ne 21 – 26 Marzo 2016 dovrà dare La lunga vita, malattia cronica e sostegno ai caregiver 16 – 21 Maggio 2016 comunicazione tramite Cura di se nell’equilibrio mente corpo 12 – 17 Settembre 2016 le seguenti modalità, entro il 22 Ottobre: 1. Inviando una e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. 2. Restituendo la presente timbrata e firmata a mezzo fax al numero 081/5520961. Nella pagina successiva l’elenco delle farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto “Lo psicologo in Farmacia”. FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 6 Anno IV – Numero 734 ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" – CITTÀ NAPOLI ACAMPORA AL DUOMO Ciardiello ALFANI ANNECCHINO AUGUSTEO BOCCHETTI BORDOGNI BOSCIA CALABRESE Fuorigrott CALABRESE - Soccavo CALICCHIO CANNONE Del Vecchio CARELLA RUSSO CARNOVALE CARRATURO CARRATURO CARRATURO CARRATURO CAUTIERO Anna Raffaele Errico Bianca Salvatore Flavia Pierluigi Carlo Eleonora Eleonora Giovanna Domenico Simona Emilia Davide Renato Paola Giuseppe CIAMILLO DE ANGELIS MIANO DE ANGELIS MIANO DE FALCO DE NIGRIS DI LULLO-LORITO FIGURELLI FLORIO GRECA GUARINO IORIO LAMAGNA-STAIANO LEONE MAZZONE MEROLA MINELLA MONACO MORRA NATALE Simona Ornella Eva Giovanni Raffaele Giuseppe Vito Ettore e Patrizia Mario e Fabio Vincenzo Riccardo Flora Gaetano Bianca Ornella Francesca Rosaria Fulvio PALMIERO Panarea Sud ESPOSITO PANTANO PELUSO RAGNO RAUCCI RICCIARDI ROMANO RUSSO DI RUSSO San CARLO S. GERARDO di De Angelis SALVATI SOLLO STABILE - Flegrea STABILE TALIENTO TERRANOVA BARBERIO TRANFAGLIA VITALE Nicola Agostino Daniela Luigi Roberto Carmengilda Michele Vincenzina Lidia sas Giuseppina Veronica Vincenzo Maria Luisa Nicola Francesca Riccardo Natalia Consiglia ADESIONI PROGETTO "LO PSICOLOGO IN FARMACIA" - PROVINCIA AFRAGOLA AFRAGOLA ARZANO ARZANO BACOLI BACOLI BACOLI BACOLI BAIA BOSCOREALE BRUSCIANO CALVIZZANO CALVIZZANO CAMPOSANO CASALNUOVO CASAMARCIANO CASANDRINO CASORIA CASORIA CICCIANO CICCIANO CRISPANO ERCOLANO ERCOLANO ERCOLANO FORIO D'ISCHIA FRATTAMINORE GIUGLIANO GIUGLIANO GRAGNANO GRAGNANO LIVERI MARANO MARANO MARANO MARIGLIANO MASSALUBRENSE MASSA SOMMA MELITO RENTA DI GIACOMO CANTONE ZUCCONELLI COLESANTI GUARDASCIONE NUZZO PECCERELLA DEL PORTO SORRENTINO COMUNALE CACCIAPUOTI DE FALCO NAPOLITANO CANTONE CAVACCINI VIVO CERCIELLO MEROLA CELENTANO DE PALMA AGATIELLO CUNETTA DE SANCTIS OLIVIERO CIRILLO BARBATO LETIZIA CONTE DI RUSSO SCHETTINO VINGIANI DE LUCA DI RUSSO IANNACCHERO MORRICA AURIEMMA CELENTANO PISANO SGRAVO Emmanuel S. Matteo Raffaele Mariateresa Laura Ermelinda Claudio Aldo Catello Pesce Giuseppe Giuseppe Giovanna Domenico Ciro Gabriella San Pio Carmela Erminia Antica Francesca Maria Silvana Mariarosaria Maria Elisabetta Annunziata Mariarosaria Annabella Francesco Michele Giovanni Raffaella Nicola Marcella Patrizia Enrico Giovanni Maria MELITO META MUGNANO MUGNANO MUGNANO NOLA OTTAVIANO PALMA CAMPANIA PALMA CAMPANIA PIANO SORRENTO POLLENA TROCCHIA POMIGLIANO D. POMIGLIANO D. POMIGLIANO D. PORTICI PORTICI PORTICI PORTICI PORTICI POZZUOLI POZZUOLI S.ANTIMO S. ANTONIO ABATE S. GENNARO S. GENNARO S. GIORGIO Cremano S. SEB. VESUVIO SANT'ANASTASIA SANT'ANASTASIA SERRARA FONTANA SORRENTO SORRENTO STRIANO Torre ANNUNZIATA Torre ANNUNZIATA TORRE DEL GRECO TORRE DEL GRECO TORRE DEL GRECO VILLARICCA TANCREDI DE SIMONE PALOSCHI MARRONE S. BIAGIO SCIORIO VISCONTI LEONE MORRA MORRA IROLLA DI SAPIO ALFA PAGLIARULO SAN FELICE ALDI BRIGNOLA BRIGNOLA DI FRAIA ROTOLI ANDREOZZI AURISICCHIO VERDE DI MAGGIO LAURI DICHIARANTE ARIEMMA LOPEZ CERCIELLO DE LUCA IACONO FARFALLA LIMONE DEL CORE Centrale PALOMBA Rovigliano PALOMBA PETTO PISANO PISANO GALDIERO Chiara Giuseppe Maria Rosaria Rosaria Angela Pietro Nicola Lucio Lucio Rita Antonio Sas Oreste sas Gaia Giovanni Sergio Patrizia Brigida Elisa Giuseppe Margherita Annamaria Maria Luisa sas Elena Ciro San Pio Armando Mariella … Renata Grazia Maria Maria Giovanna Giovanni Giovanni Sara

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