Anno II – Numero 114 AVVISO 1. Corsi ECM 2013: prenotazione da lunedì Notizie in Rilievo • Patologie e Salute 2. Torcicollo: cause e rimedi Prevenzione e Salute 3. Dolore al seno: quali sono le cause? Mercoledì 13 Febbraio 2013, Le Ceneri Venerdì 15 Febbraio p.v. ore 20.30 L'accudimento Dermocosmetologico del Paziente in Chemioterapia l’Ordine in collaborazione con Federfarma ha organizzato per il 15 Febbraio p.v. l’evento formativo, che si terrà presso la Nostra Sede, dal titolo: L'accudimento Dermocosmetologico del Paziente in Chemioterapia (Prof.ssa G. Fabbrocini – Università degli Studi di Napoli “Federico II”) Introdurrà l’evento il Prof. R. Calabrò che terrà una relazione su: “L’importanza del miglioramento della qualità della vita in sanità” AVVISO Si informa che da oggi è possibile prenotare i Corsi ECM Gratuiti 2013 COME PRENOTARSI: Farmaci e Salute 4. Aumenta il rischio di calcoli renali con gli integratori di vitamina C 5. Vino rosso alleato contro l’ipertensione, meglio se analcolico Nutrizione e Salute 6. Obesità: perché la dieta non sempre funziona Domanda e Risposta 7. Si usa ancora l’elettroshock? 12345- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it home page del sito dell’Ordine/sezione ECM Prenotazioni Accesso all’area riservata mediante username e password Scegliere i corsi da prenotare SI USA ANCORA L’ELETTROSHOCK? Sì, nei casi di depressione grave che non traggono benefici dalla psicanalisi prima e dagli psicofarmaci poi, e in cui è necessario alleviare rapidamente i sintomi (per es., per alto rischio di suicidio). Consiste nell’applicare correnti elettriche sulla scatola cranica, inducendo uno shock elettrico del tessuto cerebrale e viene eseguito in anestesia generale. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dell’elettroshock, anche se non è ben chiaro il motivo (sembra comunque che influenzi i livelli di alcune molecole responsabili della trasmissione nervosa). Oltre ai rischi dell’anestesia, può causare alterazioni temporanee della memoria. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 114 PATOLOGIE E SALUTE TORCICOLLO: CAUSE E RIMEDI Il torcicollo è un disturbo frequente che colpisce, in genere in modo transitorio, persone di tutte le età. In pratica si tratta di un mal di collo, localizzato lateralmente e determinato da una infiammazione a livello muscolare o osteo-articolare, che impedisce di ruotare normalmente la testa da entrambi i lati. Il dolore da torcicollo può essere davvero molto intenso e sovente si manifesta all’improvviso in modo spasmodico, a seguito di traumi o provocato da postura scorretta mantenuta per troppe ore (un classico caso è il mal di collo di chi sia stato seduto al computer per intere giornate). Esiste anche una forma di torcicollo congenito, determinato da una malformazione delle vertebre cervicali, ma nella maggior parte dei casi si parla piuttosto di torcicollo acquisito, acuto, che può anche diventare cronico in casi particolari. Vediamo le principali cause di questo fastidioso disturbo. TORCICOLLO DA INFIAMMAZIONE MUSCOLARE: Il torcicollo più frequente ha origine muscolare. Strappi e torsioni, microtraumi e postura scorretta, ma anche il freddo, possono finire per infiammare i muscoli di collo e nuca e provocare questo tipico dolore. Il torcicollo acuto è il caso più frequente, si cura con analgesici (da banco) o, nei casi più gravi, anche con farmaci da iniezione. Attenzione ai mal di collo troppo frequenti, perché potreste avere preso l’abitudine di assumere posizioni scorrette senza rendervene conto, oppure soffrite di bruxismo, la tendenza a digrignare i denti e serrare con forza la mandibola durante la notte. In questo caso, prima che il vostro torcicollo diventi cronico, cercate di modificare il vostro stile di vita, facendovi prescrivere un bite per la notte da vostro dentista, effettuando regolarmente attività fisica ed esercizi di stretching per sciogliere e mantenere elastica la muscolatura e le articolazioni. TORCICOLLO NEI BAMBINI: cominciamo con il torcicollo oculare, tipico dei bambini con disturbi alla vista. Si caratterizza per essere un torcicollo compensativo, ovvero provocato da una posizione che il bambino tiene per compensare il suo deficit oculo-motorio e avere una visione completa. Si cura innanzi tutto correggendo il problema alla vista che è la causa originaria del torcicollo, ma per alleviare il dolore e rimettere il collo “in asse” il medico può prescrivere un collare rigido o un ciclo di trazioni. Il torcicollo nel neonato è invece di solito congenito, infatti la deviazione cervicale si presenta dalla nascita, e le cause possono essere diverse. Il caso più frequente è il torcicollo miogeno, quando il muscolo sterno-cleido-mastorideo (quello che collega la zona posta al lato dell’orecchio con la clavicola), specialmente quello destro, si presenta retratto e il viso del piccolo “pende” verso il lato affetto da lesione. In questi casi si può agire chirurgicamente ma si tratta di una extrema ratio. Infatti si preferisce cercare di risolvere il problema con manipolazioni da eseguire tutti i giorni (i medici insegnano ai genitori come farle). ALTRE CAUSE DEL TORCICOLLO: talvolta il torcicollo è secondario, un effetto collaterale di patologie di natura infettiva o osteo-articolare. Otiti, tumori (al midollo osseo), tubercolosi, meningite ed artrite reumatoide sono alcune della malattie che possono dare come sintomo anche il dolore al collo. In questi casi cosa prendere per attenuare il dolore del torcicollo è l’ultima delle preoccupazioni, perché naturalmente il trattamento deve vertere a risolvere la patologie principali attraverso la somministrazione di farmaci adeguati che potranno essere, a seconda del problema, antibiotici, antitumorali, antitubercolari eccetera. In ogni caso, se soffrite di torcicollo persistente e il dolore è particolarmente intenso, associato magari a debolezza e intorpidimento di braccia e mani, chiamate subito il medico e fatevi controllare. (Salute-Pour femme) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 114 PREVENZIONE E SALUTE DOLORE AL SENO: QUALI SONO LE CAUSE? Il dolore al seno, sia monolaterale (dolore solo al seno destro o solo al seno sinistro) che bilaterale, viene tecnicamente definito mastodinia, e in genere non è un sintomo di patologie gravi. Molte donne alle prese con fitte al seno o un gonfiore inusuale, tendono ad allarmarsi, perché il pensiero corre subito al tumore alla mammella, la malattia più temuta dalla popolazione femminile. In realtà, nella stragrande maggioranza dei casi il dolore al seno è collegato con il ciclo mestruale, e con la sindrome premestruale in particolare. In questi casi parliamo di mastodinia ciclica, che si manifesta nella donne in età fertile. Ma il dolore al seno può essere anche un sintomo di gravidanza, anzi, effettivamente uno dei primi, insieme con un aumento delle sue dimensioni. Tuttavia, dal momento che la prudenza non è mai troppa, vediamo le cause possibili del dolore al seno, distinguendo tra mastodinia ciclica e non ciclica. DOLORE AL SENO LEGATO AL CICLO MESTRUALE: Il dolore al seno legato al ciclo mestruale viene definito mastodinia ciclica. Si manifesta in età fertile, soprattutto dopo i 30 anni (mediamente intorno ai 34), e scompare dopo la menopausa. Tra le possibili cause vi è l’influenza dell’ormone progesterone, che induce una ritenzione idrica localizzata, con formazione di edemi che vanno a premere contro le ghiandole mammarie producendo il tipico dolore al seno che peggiora al tatto. Potrebbe anche esistere una iperprolettinemia, da verificare con il ginecologo, eventualmente. L’area interessata dalla mastodinìa clinica è il quadrante laterale superiore, ma talvolta è più diffusa e si irradia dalle ghiandole ascellari fino al braccio. L’insorgenza è circa una settimana prima dell’arrivo delle mestruazioni, ma può verificarsi anche prima, ad es., alcune donne sperimentano dolore al seno in concomitanza con l’ovulazione. La tensione e il fastidio scompaiono durante il ciclo stesso. Ci sono alcuni fattori che possono influire sulla mastodinia clinica, come lo stress, l’attività fisica che preveda sollevamento di pesi o comunque un lavoro sulla muscolatura pettorale. Talvolta il dolore al seno ciclico viene peggiorato dalla pillola anticoncezionale. Di solito non è un disturbo che comporta conseguenze, ma qualora dovesse diventare fastidioso, è meglio fare una visita senologica. DOLORE AL SENO NON CICLICO: Il dolore al seno non associato al ciclo si definisce mastodinia ciclica, e non è per forza indicativo di patologie gravi. Una donna incinta può provare dolore al seno sia nelle prime fasi della gravidanza che oltre, allattamento incluso. Qualche volta nell’areola del capezzolo si formano delle piccole ferite, chiamate ragadi, che producono dolore e fastidio durante le poppate, mentre durante la gestazione il seno viene sottoposto a tensione legata alla formazione del latte. Escludendo la gravidanza, approfondiamo le altre cause della mastodinia non ciclica. Intanto, va detto che è meno diffusa rispetto alla mastodinìa ciclica, e che insorge più avanti negli anni, diciamo tra i 40 e i 50 anni, di solito. Si manifesta in modo diverso rispetto all’altro: può essere lieve o forte, accompagnato da senso di pesantezza e, in alcuni casi vere e proprie trafitture. Le aree del seno interessate sono variabili: dal solo capezzolo e areola al quadrante superiore, fino ad interessare tutta la mammella. Altra caratteristica della mastodinìa non ciclica, è di essere spesso monolaterale. CAUSE: spesso si tratta di un disturbo individuale, che in una buona metà dei casi regredisce spontaneamente dopo la menopausa. A volte può essere sintomatica della presenza di un tumore benigno, di un nodulo, o di una estasia duttale. Per quanto riguarda il carcinoma mammario, difficilmente questa forma di cancro provoca dolore. In ogni caso, per entrambi i tipi di mastodinìa, qualora il dolore sia ricorrente e fastidioso, il consiglio migliore è quello di effettuare una visita senologica. (Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 114 FARMACI E SALUTE AUMENTA IL RISCHIO DI CALCOLI RENALI CON GLI INTEGRATORI DI VITAMINA C Uno studio del Karolinska Institutet, pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine, rileva che gli uomini che prendono regolarmente supplementi di vitamina C hanno un maggior rischio di essere colpiti da calcolosi renale. Non e' stata invece osservata alcuna associazione rischiosa di questo genere con i multivitaminici, che contengono minori concentrazioni di vitamina C. La ricerca ha coinvolto 23.355 uomini svedesi che sono stati monitorati per 11 anni. Durante questo periodo, 436 di loro avevano sviluppato calcoli renali che richiedevano attenzione medica. Gli scienziati hanno confrontato il rischio di calcoli in quelli che avevano preso supplementi di vitamina C con quello degli altri scoprendo che quelli che assumevano abitualmente 1g al giorno avevano una probabilità doppia di avere calcoli. Un rischio che aumentava con l'aumento della frequenza di assunzione. In Svezia, la dose quotidiana di vitamina C consigliata e' di 75 milligrammi e quindi una compressa che contenga 1000 milligrammi fornisce una dose considerevolmente più alta di quella che si può ottenere attraverso il cibo. (Sn) VINO ROSSO ALLEATO CONTRO L'IPERTENSIONE: MEGLIO SE ANALCOLICO Uno studio dell'Hospital Clinic di Barcellona pubb. da Circulation Research, ha sottoposto 67 persone a rischio cardiovascolare, ad una dieta arricchita con circa 300 grammi di vino rosso al giorno alcolico, seguita da una con 300 grammi di vino non alcolico e infine da una con 85 grammi di gin. Il test di ogni dieta e' durato quattro settimane: durante la fase con il vino rosso c'e' stata una piccola riduzione della pressione, mentre in quella con il gin non si e' visto nessun effetto. Il VINO ROSSO NON ALCOLICO invece ha diminuito in media la pressione sistolica di 6 mm di Hg e quella diastolica di 2, corrispondenti a un calo del rischio di malattie cardiache del 14% e degli ictus del 20%. "L'alcol nel vino rosso indebolisce la capacita' della bevanda di abbassare la pressione - dicono gli autori dello studio - sono i polifenoli, presenti anche dopo il processo di dealcolizzazione, i responsabili dell'effetto positivo". (Sn) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 114 NUTRIZIONE E SALUTE OBESITÀ: PERCHÉ LA DIETA NON SEMPRE FUNZIONA? Quali sono le ragioni per le quali molte persone a dieta non riescono a perdere peso? Sono almeno quattro le ragioni per cui chi è a dieta dopo un certo tempo non riesce più a dimagrire: 1) LE CALORIE ASSUNTE SONO SOTTOSTIMATE “La maggior parte delle persone sottovalutano il numero di calorie che mangiano ogni giorno” afferma la Bartfield. E suggerisce di tenere un diario sul quale segnare tutto ciò che si mangia così si può fare una stima più reale. Inoltre per mantenere porzioni ragionevoli è bene utilizzare misurini e cucchiaini, e non dimenticare il valore calorico delle bevande. Bisogna anche fare molta attenzione ai pasti consumati fuori casa che generalmente sono composti da porzioni più grandi che corrispondono a più calorie rispetto a quelli che si possono controllare mangiando a casa. La soluzione è quella di pensare a uno dei piatti preferiti e ragionare sulle calorie prima di prenotare il tavolo al ristorante. 2) LE CALORIE BRUCIATE CON L’ATTIVITA’ FISICA SONO SOVRASTIMATE “In genere – continua la Bartfield – “è necessario tagliare 500 calorie al giorno per perdere circa 500 gr a settimana. E questo è un obiettivo molto difficile da raggiungere attraverso il solo esercizio fisico, e richiederebbe 60 minuti o più di attività intensa ogni giorno. Un obiettivo meglio raggiungibile è cercare di aumentare di poco l’attività fisica ogni giorno fino a un totale di 30 minuti di attività fisica moderata e intensa per la maggior parte dei giorni della settimana. Allo scopo è utile un conta-passi, cercando di arrivare a 10.000 passi al giorno. Ma attenzione – l’esercizio fisico non è una scusa per mangiare di più! ” 3) I PASTI SONO POVERI E I DIGIUNI PROLUNGATI Durante la giornata è necessario un flusso costante di glucosio per mantenere l’energia ottimale e per evitare rallentamenti del metabolismo. È dunque importante fare tutti i giorni la prima colazione entro un’ora dal risveglio. Si può fare uno spuntino distante dal pasto ogni tre o quattro ore. L’importante è non restare a digiuno più di 5 ore consecutive per mantenere il metabolismo costante. 4) IL SONNO È INSUFFICIENTE Alcuni studi hanno dimostrato che le persone che dormono meno di 6 ore al giorno hanno livelli più elevati di grelina che stimola l’appetito, in particolare per gli alimenti più calorici. Inoltre, poche ore di sonno fanno aumentare i livelli di cortisolo che promuove l’aumento di stress che, a sua volta, favorisce l’aumento di peso. (Nutrizione)