Anno IV – Numero 745
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmexpo
2015
2. Ordine: Corsi ECM
3. ORDINE: Medaglie alla
professione
e
giuramento di Galeno.
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Ecco perché fumiamo
dopo aver bevuto alcool
5. Grassi «cattivi», con che
cosa sostituirli nella
nostra dieta?
6. I cerotti hi-tech che
cambiano colore in
presenza di un’infezione
Prevenzione e
Salute
7. Cataratta:
cosa fare quando la vista
è offuscata?
8. Cosa significa avere le
piastrine basse e quali
sono i rimedi
Lunedì 09 Novembre 2015, S. Oreste, Ornella, Fausto
Proverbio di oggi………..
'A femmena è 'nu vrasiere ca s'aùsa sul''a sera.
La donna è un braciere che si adopera soltanto di sera!
ECCO PERCHÉ FUMIAMO DOPO AVER
BEVUTO ALCOOL
La ricerca degli scienziati spiega i motivi chimici che investono
tutti i fumatori amanti di vino e birra
Li chiamano vizi e vanno di pari passo. Se il desiderio di bere e fumare vi viene
spesso allo stesso
momento, è una cosa
assolutamente
normale.
Anzi: chimica.
Una ricerca pubblicata
sul
"Journal
of
Neurochemistry", infatti, spiega che il legame dipende da fattori chimici.
CHI BEVE ALCOL VIENE INVESTITO DALLA SONNOLENZA
E COSÌ CERCA NELLA NICOTINA L’ANTIDOTO. SEMPLICE.
Meteo Napoli
Lunedì 9 Novembre
 Cielo Sereno
Minima: 17°C
Massima: 22°C
Umidità :
Mattina = 61%
Pomeriggio = 75%
L'alcool, infatti, inibisce il sistema nervoso centrale, mentre la nicotina lo
stimola toccando il prosencefalo basale, l'area del cervello che gestisce i
riflessi, l'attenzione e l'apprendimento.
Insomma, se bevete alcool rischiate di addormentarvi e allora il corpo cerca
qualcosa che lo possa tenere sveglio: la sigaretta.
E se c'è chi si è allarmato per la dipendenza da due differenti "droghe", molti
invece non fanno che confermare la ricerca degli scienziati:
dopo una birra non c'è niente di meglio di una sigaretta. È naturale.
(Salute, Il Giornale)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 745
SCIENZA E SALUTE
GRASSI «CATTIVI», CON CHE COSA SOSTITUIRLI NELLA
NOSTRA DIETA?
Oltre a ricorrere all’olio d’oliva e a quello di semi, bisognerebbe puntare di più sui
cerali integrali. Con noci e frutta secca riduzione del rischio di malattia coronarica
del 25%
Per
la
prevenzione
cardiovascolare, limitare i grassi
saturi (burro, formaggi, carni
grasse, oli di palma e di cocco) è
una delle prime raccomandazioni.
Ma con che cosa
“occupare il loro spazioâ€
nell’alimentazione in modo
da guadagnare in salute?
Per fare chiarezza, ricercatori
della School of Public Health di Boston hanno studiato quello che succede quando questi grassi
vengono sostituiti con altri grassi oppure con carboidrati. Spesso, infatti, per ridurre i saturi, si dà più
spazio alle farine raffinate e agli zuccheri, come accade quando per evitare il classico «pane, burro e
marmellata» si abbonda con i biscotti a base di farine raffinate e zuccheri o con cereali da colazione
non integrali e zuccherati.
BUONA SCELTA ANCHE LE NOCI
I ricercatori, in uno studio sul Journal of The American College of Cardiology, hanno esaminato la dieta
e le informazioni sulla salute di più di 84mila donne e quasi 43 mila uomini seguiti per 30 e 24 anni
nell’ambito di due grandi studi condotti negli USA.
Si è così visto che quando il 5% delle calorie da grassi saturi veniva sostituito con altrettante calorie
derivanti da polinsaturi (come quelli di cui sono ricchi gli oli di semi, quali mais e girasole, e la frutta
secca come le noci) il rischio di malattia coronarica si riduceva del 25%.
Facendo la stessa sostituzione con i monoinsaturi (come quelli che prevalgono nell’olio d’oliva) o con
carboidrati da cereali integrali, il rischio si riduceva rispettivamente del 15% e del 9%.
Se invece la sostituzione avveniva con carboidrati da cereali raffinati o con zuccheri, il rischio non si
riduceva.
«Questo studio - conferma che:
se sostituiamo i grassi saturi con i monoinsaturi, i polinsaturi e i carboidrati contenuti in
preparazioni integrali la salute del cuore ne guadagna.
Questo perché i cereali integrali e ancor più i grassi “buoniâ€, riducono le lipoproteine come il
colesterolo LDL quello che “nutre†la placche aterosclerotiche.
E lo studio “Prevenzione con la dieta mediterranea†ha dimostrato che una piccola dose di grassi
monoinsaturi/polinsaturi provenienti dall’olio di oliva o da noci, diffuse nell’area mediterranea, riduce
del 30% la mortalità rispetto a una dieta ricca di saturi e carboidrati raffinati». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 745
SCIENZA E SALUTE
I CEROTTI HI-TECH CHE CAMBIANO COLORE IN
PRESENZA DI UN’INFEZIONE
Saranno in commercio fra circa tre anni. Possono aiutare ed accelerare la
guarigione e rilevare le tossine prodotte dai batteri
SCORDATEVI I VECCHI CEROTTI.
QUELLI DEL FUTURO SARANNO HI-TECH
Da un lato consentiranno di accelerare la guarigione, dall’altro in grado di segnalare l’eventuale
presenza di batteri dannosa per il processo di cicatrizzazione.
Se dei primi abbiamo parlato qualche mese fa, è notizia di oggi che un gruppo di ricercatori britannici
della University of Bath è riuscito nell’impresa di sviluppare un cerotto capace di illuminarsi in
caso di ferita infetta.
La maggior parte delle ferite guariscono in maniera veloce e spontanea.
In alcuni casi però questo processo di “riparazione†si blocca e così le ferite necessitano di molto più
tempo per guarire.
Una situazione che rende queste persone molto più vulnerabili alle infezioni.
Ecco perché se da un lato è necessario un presidio in grado di attirare e neutralizzare i batteri,
dall’altro è fondamentale rilevarne l’eventuale presenza.
Per rispondere a quest’ultima esigenza gli scienziati inglesi hanno sviluppato uno speciale cerotto
capace di cambiare colore a seconda dei microrganismi presenti.
 «Quando i batteri cominciano ad essere presenti in gran numero – cominciano a formare un
pericoloso biofilm e colonizzare la ferita».
 Durante il processo di crescita i microrganismi rilasciano tossine ed è questa “pericolosa†firma
che viene sfruttata per rilevarli.
Gli autori della ricerca hanno infatti sviluppato un cerotto, contenente microsfere del diametro di 100
nanometri, capaci di reagire con le tossine prodotte.
Una reazione che può essere visualizzata dall’occhio umano poiché all’avvenuto contatto le vescicole –
e quindi il cerotto- cambiano colore.
I primi risultati sono incoraggianti:
il cerotto, messo a contatto con Escherichia coli e Staphylococcus aureus –due dei più comuni batteri
che causano infezioni ospedaliere-, si è dimostrato efficace nel rilevarne la presenza in soli pochi
minuti. Un tempo decisamente inferiore alle 4-5 ore necessarie in laboratorio.
«Se utilizzato in modo appropriato riteniamo che il cerotto possa essere utile nella diagnosi precoce di
infezioni ospedaliere in seguito ad operazioni chirurgiche.
Un metodo che potrebbe ridurre l’incidenza della sepsi.
Prossimo passo sarà ora quello dei test di sicurezza.
Contiamo che entro tre anni il cerotto possa finalmente sbarcare sul mercato» conclude Jenkins.
(Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 745
SCIENZA E SALUTE
CATARATTA:
COSA FARE QUANDO LA VISTA È OFFUSCATA?
La prima causa della cataratta, come si sa, è l’invecchiamento. Prima o poi quasi
tutti ne siamo colpiti, dai sessant’anni in poi, a volte anche prima.
Si comincia con un leggero fastidio alla vista, come se sull’occhio sia calato un leggero velo, per
arrivare a una vera e propria difficoltà nel distinguere oggetti e persone attorno a sé.
«È tutta colpa del cristallino – sottolinea il dr Claudio
Magni dell’Unità Operativa di Oculistica di Humanitas
Gavazzeni –, la lente contenuta nel bulbo oculare che si
opacizza progressivamente e influisce negativamente sulla
vista, che non riesce più a essere limpida nonostante l’utilizzo
di occhiali giusti».
OLTRE ALL’INVECCHIAMENTO, QUALI SONO
LE ALTRE POSSIBILI CAUSE DI CATARATTA?
«Le cause di cataratta possono essere varie.
 L’esposizione ai raggi ultravioletti porta a un invecchiamento precoce della lente, tipico il caso dei
pescatori e dei contadini più esposti ai raggi solari, perché le radiazioni nocive vengono assorbite
dalla cornea e poi dal cristallino.
 La sua insorgenza può anche essere legata a problemi sistemici, per es. il diabete o ad abitudini di
vita come il fumo o l’eccessiva assunzione di alcool;
 può essere originata da una cura farmacologica, per es. una situazione di uso prolungato di
cortisone;
 può essere causata da una forma infettiva – per es. un’uveite o un’iridociclite – o infiammatoria,
da un trauma o da una ferita perforante.
 Può inoltre essere conseguenza di un intervento chirurgico eseguito per distacco di retina, perché
la procedura utilizzata, chiamata vitrectomia, può rendere più rapida la progressione della
cataratta.
 Infine, può avere natura congenita o connatale, può cioè evidenziarsi già al momento della nascita,
causata per lo più da infezioni materne
LA CATARATTA PUÃ’ ESSERE PREVENUTA?
contratte durante la gravidanza, più grave
E COME LA SI PUÃ’ CURARE?
soprattutto se l’infezione è nei primi mesi di
gestazione».
«Studi scientifici tendono a dimostrare che una sana alimentazione, ricca di vitamine e quindi di
sostanze antiossidanti, può ritardare l’invecchiamento di tutto il nostro corpo e quindi anche quello del
cristallino. Purtroppo non esistono farmaci che possano impedire l’insorgenza della cataratta.
Quello che si cerca di fare, oggi, è ritardare l’evoluzione di questa patologia già in atto con l’assunzione
di integratori antiossidanti. L’unica cura efficace contro la cataratta resta l’intervento chirurgico»
La cataratta può riguardare un solo occhio o comunque sempre tutti e due gli occhi?
«Quando la cataratta si sviluppa per cause esterne, come nel caso di un trauma o in seguito
all’esecuzione di un intervento chirurgico, a essere interessato è un singolo occhio. Nel caso
di cataratta da invecchiamento, invece, sono coinvolti tutti e due gli occhi, ma non necessariamente
nello stesso tempo». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 745
PREVENZIONE E SALUTE
COSA SIGNIFICA AVERE LE PIASTRINE
BASSE E QUALI SONO I RIMEDI
Essere piastrinopenici: gli esami specifici per riconoscere
la patologia e come imparare a conviverci
Le piastrine (o trombociti), insieme a globuli rossi e bianchi, sono cellule insostituibili nonché
indispensabili presenti nel nostro sangue. Le piastrine, cellule prive di nucleo, svolgono molte funzioni
ma certamente sono conosciute per la loro principale funzione:
formano un tappo emostatico, laddove c’è stata una lesione dell’endotelio, impedendo così la
fuoriuscita di sangue.
In medicina e più specificamente in ematologia, se per qualunque motivo il numero di piastrine nel
sangue scende al di sotto del valore di laboratorio considerato “normaleâ€, ci troviamo di fronte ad una
condizione chiamata trombocitopenia o più semplicemente piastrinopenia .
Teoricamente, il valore di laboratorio considerato “normale†varia tra 150.000 e 450.000 piastrine per
microlitro di sangue circolante. Da un punto di vista schematico, puramente didattico, valori al di
sotto di tale limite, vengono identificati con il termine di piastrinopenie e valori superiori al limite
soglia, identificati come trombocitosi. Un ematologo però, non considera in “assoluto†il solo valore di
laboratorio (numerico) e solitamente utilizza i termini di piastrinopenia o di trombocitosi solo dopo
aver valutato ogni aspetto clinico-laboratoristico possibile.
Il nostro organismo, attraverso il midollo osseo, è in grado di produrre continuamente piastrine (così
come delle altre cellule del sangue), così da "rifornirci" ininterrottamente di nuove piastrine.
Quali sono o quali potrebbero essere le cause di una riduzione del numero delle piastrine.
E, soprattutto, a cosa porta una riduzione delle piastrine ?
Ci sono molte cause che possono provocare una piastrinopenia che, peraltro può, a seconda dei casi,
presentarsi in maniera improvvisa o presentarsi in occasione di un controllo di routine di laboratorio.
Se volessimo utilizzare termini semplici, potremmo dire che una piastrinopenia può verificarsi
ed essere riconducibile ad almeno tre grandi gruppi di cause:
 una mancata o diminuita produzione a livello della “fabbrica†(midollo osseo),
 una loro distruzione nel circolo periferico,
 per qualche altra causa, al di fuori del midollo, che ne abbia potuto provocare la loro
diminuzione.
Certo, parliamo in termini molto semplici ma, se il midollo non produce le piastrine perché sofferente
non potremmo, ovviamente, aspettarci di avere un numero normale di piastrine nel sangue periferico.
Ad es., da un lato potremmo avere delle neoplasie midollari (tipo le leucemie acute etc.) o delle
neoplasie che “infiltrano†il midollo (linfomi, carcinomi) che provocano una ridotta produzione dei
precursori piastrinici e dunque delle piastrine (ma anche di globuli rossi e globuli bianchi), e da un altro
potremmo avere delle malattie che provocano una aumentata distruzione delle piastrine. Questi
ovviamente sono i casi più gravi.
Le piastrine fisiologicamente hanno una vita breve e, nel nostro sangue periferico, circolano per circa
10 giorni. In alcune situazioni patologiche, la loro sopravvivenza si riduce e questo porta ad una
piastrinopenia la cui gravità è tanto inversamente proporzionale all’accorciamento della sopravvivenza
quanto inversamente proporzionale alla produzione a livello midollare.
Abbiamo ricordato come una riduzione delle piastrine può essere dovuta ad una loro aumentata
distruzione. Questo, per es., può capitare in corso di alcune malattie immuni (lupus eritematoso
disseminato, porpora trombocitopenica idiopatica) o per un uso di farmaci (FANS) o ancora per alcune
malattie associate ad infezioni, ed infine per taluni difetti intrinseci alle piastrine. (Sani e Belli)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 745
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: CORSI ECM
Il corsi si terranno Venerdì e Sabato p.v., sede ordine, ore 9.30
Venerdì 13 Novembre La Politica Sanitaria in Oncologia 8,5 crediti
Sabato 14 Novembre Deficit Neurocognitivi
5 crediti
PHARMEXPO 2015
La più grande fiera del centro sud Italia dedicata al settore farmaceutico
ORDINE: CADUCEO D’ORO,
MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA
PROFESSIONE E GIURAMENTO DI
GALENO
Martedì 8 Dicembre, ore 18.00 Teatro Auditorium
Mediterraneo della Mostra d’Oltremare
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli consegna ai propri
iscritti che hanno conseguito 65, 60, 50, 40 e 25 anni di Laurea una
medaglia di benemerenza che rappresenta un riconoscimento della
Comunità Professionale all’impegno civile, tecnico e deontologico
dei Professionisti.
Nelle pagine che seguono sono riportati
gli ELENCHI dei Colleghi festeggiati
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 621
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 621
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 621
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare