Anno IV – Numero 748
AVVISO
Ordine
Giovedì 12 Novembre 2015, S. Renato, Elsa, Cristiano
Proverbio di oggi………..
1. ORDINE: farmexpo
2. Ordine: Corsi ECM
3. ORDINE:Caduceo2015
Femmena, ciucci e crape, tenèn tutte a stessa capa!
Donne, asini e capre hanno tutti la stessa testa
Notizie in Rilievo
LA FISICA DELLA PIPÌ
Scienza e Salute
4. Tumore del polmone,
radioterapia IMRT
tollerata meglio dai
pazienti
5. Endometrio: se la
diagnosi è precoce basta
un intervento chirurgico
Prevenzione e
Salute
6. Occhio alla lingua:
i consigli per mantenerla
in salute
7. La frutta a fine pasto
riduce i danni causati
dalle abbuffate
CuriositÃ
8. La fisica della pipì
Meteo Napoli
Mercoledì 11
Novembre
 Cielo Nuvoloso
Minima: 17°C
Massima: 21°C
Umidità :
Mattina = 74%
Pomeriggio = 72%
Due scienziati americani hanno studiato la fluidodinamica
dell'urina maschile per capire come evitare spiacevoli schizzi di
ritorno.
Si potrebbe pensare che quando si tratta di
pipì la cosa fondamentale sia "centrare il
bersaglio", ma la realtà è più complicata.
Parlare di questo tema significa anche
tenere in considerazione un annoso
problema maschile (causa di tante liti
coniugali): quello degli schizzi di ritorno.
Tadd Truscott e Randy Hurd, professori di Fisica presso la Brigham Young
University dello Utah, hanno dedicato all'argomento uno studio interessante.
Le loro ricerche sul comportamento delle goccioline di urina nel wc
potrebbero far sorridere, ma hanno anche un'utilità pratica:
quella di risolvere i problemi di igiene che affliggono le toilette pubbliche .
Una perfetta simulazione: Secondo gli scienziati il modo migliore per
evitare uno spiacevole effetto "fontana" è quello di affrontare la tazza con un
angolo stretto: un'inclinazione a 90°, è il modo migliore per provocare
disastri.
Per giungere a questa conclusione - i due hanno studiato un setting
sperimentale serio, costituito da un tubo per l'acqua in grado di simulare la
pressione e la velocità di scorrimento di un normale flusso di urina
proveniente da due diversi tipi di uretra.
La tattica infallibile: Oltre all'angolazione del flusso è bene fare attenzione
anche alla distanza dal wc: «Il flusso di urina maschile si scinde in gocce a 1517 cm dall'uscita dell'uretra». Ha infatti una caratteristica fluidodinamica
chiamata instabilità di Plateau-Rayleigh che fa sì che il flusso si scinda in
minuscole gocce ancor prima di colpire l'orinatoio. Meglio quindi ridurre le
distanze dall'"obiettivo". E, magari, sedersi: sarà anche meno "virile", ma
riduce di 5 volte la distanza dalla parete della tazza. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
SCIENZA E SALUTE
TUMORE DEL POLMONE, RADIOTERAPIA IMRT
TOLLERATA MEGLIO DAI PAZIENTI
Per chi ha una neoplasia in fase avanzata la scelta migliore è un trattamento
combinato di farmaci e radiazioni, ma il rischio di complicanze è elevato
Utilizzare la radioterapia ad intensità modulata (IMRT) al posto di
quella conformazionale 3D nei pazienti con un tumore del polmone
in fase localmente avanzata comporta un minore tossicità e
maggiori possibilità di tollerare meglio le cure, migliorando la loro
qualità di vita. E’ questa la conclusione a cui è giunto uno studio
dopo aver valutato i dati di quasi 500 malati curati per questa
neoplasia tra il 2007 e il 2011 in uno dei maggiori centri oncologici
statunitensi, l’MD Anderson Cancer Center di Houston (Texas).
IMRT, UNA TECNICA PIÙ PRECISA E POTENTE
Nel nostro Paese sono circa 40mila i
nuovi casi di cancro al polmone diagnosticati ogni anno e, poiché la malattia spesso non dà segnali
evidenti, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di forme scoperte quando hanno già dato
metastasi o interessato gli organi vicini.
«In circa un terzo nei malati il cancro risulta diffuso nelle strutture all’esterno del polmone (come la
parete toracica), oppure ha portato al collasso un intero polmone e può essersi diffuso in linfonodi del
torace distanti dalla lesione primaria.
Si tratta di una neoplasia localmente avanzata la cui terapia standard prevede la combinazione di
radioterapia e chemioterapia».
Per decenni la radioterapia conformazionale (3D-CRT) è stata la strategia preferita:
 utilizza fasci di radiazioni conformati e adattati alla forma del volume bersaglio.
La più nuova radioterapia ad intensità modulata (IMRT), che può essere considerata come
un’evoluzione di quella 3D, permette invece maggiore precisione:
 IMRT: consente di irradiare con assoluta esattezza e con dosi di radiazioni più elevate anche
volumi bersaglio di forma complessa o localizzati in stretta contiguità di strutture critiche, in
grado di tollerare dosi inferiori a quelle richieste per il controllo della neoplasia.
Abbinare chemio e radio è la cura migliore,
ma il rischio di complicanze è elevato
«L’IMRT si è diffusa soprattutto
nell’ultimo decennio grazie fatto che
permette di limitare la tossicità .
L’IMRT ha minori complicanze ed effetti collaterali (quali le polmoniti) e consente a un numero
maggiore di malati di concludere il ciclo di chemioterapia ad alte dosi». «Tutte le più importanti linee
guida mondiali sul cancro del polmone indicano come miglior trattamento per questi pazienti la
radioterapia associata alla chemioterapia. Purtroppo questo trattamento spesso è disatteso dai centri
per tanti motivi (logistici, tecnici, clinici, ad esempio) optando per una cura sequenziale che prevede
prima la chemioterapia e dopo la radioterapia.
Va inoltre tenuto presente che la terapia combinata può presentare maggiori complicanze legate alla
somma dei potenziali effetti collaterali di chemio e radioterapia.
In questa ottica l’IMRT è una modalità che permette di ridurre le complicazioni, in quanto il piano di
trattamento viene impostato oltre che sulla dose da dare al tumore specialmente sulla tolleranza degli
organi sani vicini al tumore». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
SCIENZA E SALUTE
ENDOMETRIO: SE LA DIAGNOSI È PRECOCE BASTA UN
INTERVENTO CHIRURGICO
Gli specialisti americani fanno il punto su come procedere nei vari casi:
radioterapia esterna, brachiterapia o chemioterapia a seconda degli stadi di
malattia
Quando serve davvero la radioterapia per
curare il tumore all’endometrio?
Quale tipo di irradiazione è più indicata nei
vari stadi di malattia?
Per rispondere a queste domande in modo definitivo e univoco, 17 esperti dell’Associazione americana
di Radioterapia (ASTRO) hanno analizzato i dati contenuti in oltre 330 sperimentazioni cliniche e studi
scientifici pubblicati fra il 1980 e il 2011.
Linee guida per scegliere la cura più efficace
«Fortunatamente in molti casi il carcinoma endometriale viene diagnosticato agli stadi iniziali quando
per curarlo è sufficiente il solo intervento chirurgico - spiega Paolo Scollo, presidente della SocietÃ
italiana di oncologia ginecologica.
In circa un terzo dei casi però, a seconda dello stadio e della diffusione della malattia, è necessario
sottoporre le pazienti a chemio o radioterapia.
Proprio per stabilire in modo uniforme quale trattamento eseguire, qual è il più efficace in ciascuna
condizione, servono le linee guida».
Il primo punto delle nuove linee guida americane elenca infatti proprio i casi in cui non servono
ulteriori cure dopo l’intervento (per es. se non c’è alcun residuo di malattia e nelle forme di cancro ai
primi stadi).
A seguire gli specialisti riportano le indicazioni su quando eseguire la radioterapia interna, quando
invece quella esterna, quando una combinazione di entrambe e infine quando sottoporre le malate a
un trattamento abbinato di radio e chemioterapia.
Diagnosi precoce facile e veloce
«Oggi in Italia - dice Scollo - si procede generalmente con
 brachiterapia (ovvero una forma di irradiazione endovaginale che si basa sull’introduzione di
piccoli «semini» radioattivi che rilasciano radiazioni dall’interno) se il rischio di recidiva della
paziente è considerato di grado intermedio;
 si predilige la radioterapia tradizionale esterna, eventualmente con l’aggiunta di brachiterapia,
se il pericolo che la malattia si ripresenti o si diffonda è più elevato».
Nel nostro Paese sono circa 5mila ogni anno i nuovi casi di tumore dell’endometrio e l’età media delle
pazienti è sopra i 60 anni.
«Poiché spesso un primo segnale della presenza di questa neoplasia sono le perdite ematiche - e la
maggior parte dei casi riguarda donne già in menopausa è facile avere una diagnosi precoce: è
fondamentale recarsi dal medico per un sanguinamento anomalo e, con una semplice ecografia, si
riesce a individuare la malattia nelle fasi iniziali. A quel punto si procede con l’isterectomia,
l’operazione di asportazione dell’utero, che può da sola essere risolutiva». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
PREVENZIONE E SALUTE
OCCHIO ALLA LINGUA:
I CONSIGLI PER MANTENERLA IN SALUTE
Tutto ha un suo “posto†… anche la nostra lingua!
Inserita nella cavità orale, a volte riposa ma molto spesso è
dedita alla deglutizione.
Durante la crescita di una persona, inoltre, la lingua si modifica
e assume progressivamente la posizione più idonea proprio per
permettere la corretta deglutizione dei cibi, dal latte della
tenera età agli alimenti più complessi.
Ne parliamo con la dottoressa Sara Senziani, logopedista di
Humanitas Mater Domini.
LA NOSTRA LINGUA CRESCE CON NOI
Qual è l’alimento indispensabile per la crescita di un bambino piccolo?
Sicuramente il latte che il bimbo prende dal seno della madre o dalla tettarella del biberon.
“Con la suzione, si verifica un movimento antero-posteriore durante il quale la lingua si spinge in
avanti e torna indietro, per accogliere il latte spremuto dalla mandibola nella bocca del bimbo.
Solo così il bambino potrà ottenere una quantità di latte sufficiente e soddisfacenteâ€, spiega la
specialista.
Tuttavia, nel tempo, la nostra nutrizione si fa più ricca.
Con la varietà alimentare cresce anche la nostra lingua:
quest’ultima non spinge più in avanti verso l’esterno della bocca, ma la sua punta (apice linguale), si
nasconde dietro i denti incisivi superiori e spinge contro loro, sulle “rughette†del palato, spremendo il
cibo verso l’alto e indietro.
Dopo i 6/7 anni, tutti i bambini dovrebbero quindi aver abbandonato definitivamente la
loro deglutizione infantile a favore di quella adulta.
Disciplina la tua lingua
Nonostante questo, alcune lingue sviluppano la “Sindrome di Peter Pan†e non vogliono crescere! Ciò
può essere dovuto, per esempio, ad un utilizzo prolungato di ciuccio, dito o biberon, indicativamente
oltre i 36/48 mesi di età .
“Le prime conseguenze prodotte da queste “lingue ribelli†sono: una deglutizione meno efficiente ed
efficace, la possibile distorsione di alcuni suoni del linguaggio ed un notevole rischio di contribuire allo
spostamento dei denti in avanti, dovendo poi ricorrere alla loro correzione tramite apparecchi
ortodontici.
Nel caso però persistesse la deglutizione deviante, neppure l’intervento del dentista garantirebbe un
risultato definitivo,†, afferma la dottoressa Senziani.
Deglutizione infantile: cosa fare? Innanzitutto impariamo a riconoscere alcuni piccoli indicatori
della presenza di una deglutizione immatura. Osservate il bambino:
 a riposo, se è incline a tenere la bocca aperta e la lingua fuori (o tra i denti), bisogna ricordargli
che la lingua deve stare nella sua “casetta†con la “porta†(ossia la bocca) serrata;
 durante i pasti, se vedete la lingua che spunta mentre beve dal bicchiere o mastica, è
consigliabile chiedere un parere al dentista di fiducia.
Ricevuta conferma, qualora voleste disciplinare la “lingua ribelleâ€, il logopedista potrà aiutarvi!
(Salute, Humanitas)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
PREVENZIONE E SALUTE
LA FRUTTA A FINE PASTO RIDUCE I DANNI CAUSATI
DALLE ABBUFFATE
Consumare vegetali mitiga lo stress infiammatorio indotto da eccessi di grassi e
zuccheri
«Come dessert, sempre frutta fresca». Lo
affermava Ancel Keys, lo “scopritore†della
dieta mediterranea, nel portare come esempio
agli americani, i pasti dell’Italia Meridionale
degli anni Cinquanta.
E da una recente revisione di una serie di studi
precedenti, su Endocrine, Metabolic & Immune
Disorders - Drug Targets, arriva un nuovo
motivo per mangiarla: la frutta come tale, o
sotto forma di succhi, aiuta a contrastare i
danni cui l’organismo può andare incontro in
seguito al consumo di pasti troppo ricchi.
Buon accompagnamento
anche a un panino
Il merito di questa azione va soprattutto ai polifenoli, dotati di
attività anti ossidante e anti infiammatoria, e a una azione
“regolatoria†della frutta nel suo complesso nei confronti del metabolismo lipidico e della risposta
glicemica .
«Per capire il significato di queste ricerche — commenta Mauro Serafini, ricercatore del Crea- Centro
alimenti e nutrizione e autore di numerosi studi su questo tema — è utile ricordare che l’assunzione
di pasti ricchi di grassi, zuccheri e, o calorie causa nell’organismo uno stato di stress (che persiste per
6-8 ore dall’ingestione) dovuto all’aumento dei livelli circolanti di lipidi e di glucosio e allo scatenarsi di
una risposta infiammatoria acuta che, se ripetuta nel tempo, può causare uno stato infiammatorio
cronico, alla base dell’ obesità e di patologie come l’aterosclerosi e il cancro.
Ma mentre questo stress successivo al pasto è noto da tempo, è solo da poco che si è cercano
soluzioni pratiche per ridurne gli effetti negativi.
La frutta è uno degli alimenti sui quali più si è concentrata l’attenzione.
Consumarne quantità adeguate in associazione a pasti ricchi potrebbe ridurre il conseguente stress
infiammatorio presumibilmente per l’ interazione fisica, durante la digestione, tra molecole proossidanti infiammatorie e composti bioattivi quali i polifenoli e la vitamina C .
Sebbene il suggerimento resti naturalmente quello di evitare pasti troppo ricchi o sbilanciati, quando
capita di “esagerare†mangiare vegetali colorati come la frutta».
Al di là di questo, la frutta aggiunge al pasto sostanze nutritive e protettive (come la vitamina C che
aiuta ad assorbire il ferro, poco disponibile, degli alimenti vegetali), contribuisce a saziare con un
apporto calorico moderato ed è un modo facile per integrare un pasto veloce, come il classico panino.
(Salute, Corriere)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: CORSI ECM
Il corsi si terranno Venerdì e Sabato p.v., sede ordine, ore 9.30
Venerdì 13 Novembre La Politica Sanitaria in Oncologia 8,5 crediti
Sabato 14 Novembre Deficit Neurocognitivi
5 crediti
PHARMEXPO 2015
La più grande fiera del centro sud Italia dedicata al settore farmaceutico
ORDINE: CADUCEO D’ORO,
MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA
PROFESSIONE E GIURAMENTO DI
GALENO
Martedì 8 Dicembre, ore 18.00 Teatro Auditorium
Mediterraneo della Mostra d’Oltremare
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli consegna ai propri
iscritti che hanno conseguito 65, 60, 50, 40 e 25 anni di Laurea una
medaglia di benemerenza che rappresenta un riconoscimento della
Comunità Professionale all’impegno civile, tecnico e deontologico
dei Professionisti.
Nelle pagine che seguono sono riportati
gli ELENCHI dei Colleghi festeggiati
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 748
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare