Anno IV – Numero 761
Lunedì 30 Novembre 2015, S. Andrea
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Concerto di
Natale, Caduceo d’oro e
Giuramento di Galeno
2. Contributo solidarietà a
7 anni, disco verde da
Enpaf.
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Tutte le insidie degli
antiacidi per lo stomaco
Prevenzione e
Salute
4. Quante volte bisogna
lavarsi i capelli?
5. Assumere gli
antipertensivi alla sera
previene il diabete
6. Sistema immunitario,
gli esami da fare per
capire se è debole
Proverbio di oggi………..
Pur' 'e pùlice tènono 'a tosse.
Anche le pulci hanno la tosse
Contributo solidarietà a 7 anni,
disco verde da Enpaf.
Approvato dal Consiglio nazionale dell'Enpaf l'allungamento
da 5 a 7 anni del periodo massimo per poter beneficiare della
riduzione contributiva o del contributo di solidarietà , in caso di
disoccupazione temporanea e involontaria, e il nuovo
Regolamento di assistenza, che per diventare operativi devono
ricevere il placet dai ministeri vigilanti.
Intanto proseguono i lavori della commissione sulla riforma della
previdenza, composta da Bruno Bizzaro (Trento), Giuseppe Fornasa
(Mantova), Leonardo Galatioto (Trapani), Roberto Pennacchio (Latina),
Vincenzo Santagada (Napoli) nonché dai membri del Consiglio di
amministrazione Giuseppe De Filippis (Como) e Pasquale Imperatore
Domande e Risposta (Matera), su cui devono esprimersi tutte le componenti della professione.
«Su proposta del Consiglio di amministrazione della Fondazione»
7. Perché si dice “avere la
coda di Paglia�
spiega Emilio Croce, presidente dell'Enpaf, «sono stati approvati all'unanimitÃ
dal Consiglio Nazionale del 24 e 25 Novembre la modifica all'art. 21 per
introdurre l'allungamento da 5 a 7 anni del periodo massimo in modo da
poter beneficiare della riduzione contributiva o del contributo di solidarietà in
caso di disoccupazione temporanea e involontaria, il nuovo Regolamento di
Meteo Napoli
assistenza, nonché il Bilancio di previsione 2016 e il Bilancio tecnico al 31
Lunedì 30 Novembre
dicembre 2014». Per quanto riguarda la modifica dell'art. 21, «va detto che la
 Cielo Nuvoloso
disposizione, per divenire operativa, avrà bisogno all'approvazione da parte
Minima: 11°C
dei Ministeri Vigilanti, vale a dire del ministero del Lavoro e delle Politiche
Massima: 16°C
sociali e del ministero dell'Economia e della Finanza. Non ci è possibile fare
Umidità :
previsioni sulla tempistica, possiamo solo augurarci che avvenga a breve. In
Mattina = 59%
ogni caso, va chiarito che, quand'anche l'approvazione avvenisse a stretto
Pomeriggio = 65%
giro, la misura sarebbe operativa dal 2017».(Farmacista 33)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
SCIENZA E SALUTE
TUTTE LE INSIDIE DEGLI ANTIACIDI PER LO STOMACO
Tecnicamente si chiamano inibitori di pompa protonica. Prescritti per ulcera e
reflusso gastroesofageo, aumenterebbero i rischi di fratture, infezioni da
clostidrium difficile e infarto del miocardio
SONO TRA I FARMACI PIÙ CONSUMATI DAGLI
ITALIANI, SECONDI solo a quelli MIRATI alla
PREVENZIONE della SALUTE CARDIOVASCOLARE:
 statine (riducono i livelli di colesterolo),
 ACE-inibitori e sartani (tengono a
bada la pressione sanguigna).
Gli inibitori di pompa protonica bloccano la sintesi di acido cloridrico da parte delle cellule parietali
dello stomaco e sono prescritti per la terapie dell’ulcera gastrica e del reflusso gastroesofageo.
Possono essere somministrati, assieme agli antibiotici, anche per l’eradicazione dell’helicobacter pylori,
responsabile delle ulcere e considerato un fattore di rischio per il cancro dello stomaco, e come
«protettori» in corso di terapie con cortisonici e antinfiammatori (per ridurre il rischio di emorragie
gastrointestinali).
Ma alla base della loro diffusione c’è pure un utilizzo senza una precisa indicazione e inopportuno per
la salute. Il messaggio riecheggia già da diversi anni
QUALI I POSSIBILI EFFETTI AVVERSI?
sulle riviste scientifiche. Adesso a fare il punto sui
possibili eventi avversi legati al consumo inopportuno
di farmaci antiacidi è una review pubblicata sul Canadian Medical Journal Association.
Dallo studio emerge che un uso prolungato degli inibitori di pompa protonica - che andrebbero
assunti per non più di due mesi e intervallando i trattamenti con un periodo di pausa di diverse
settimane - risulta correlato a un aumento delle:
 fratture osteoporotiche ,
 delle infezioni da clostridium difficile
 da una riduzione dei livelli di magnesio e di vitamina B12 nel sangue.
Motivo per cui, secondo gli estensori del paper, «c’è l’urgenza di identificare una strategia in grado di
limitare le prescrizioni inappropriate di questi farmaci e di valutare in maniera comparativa gli effetti
degli inibitori di pompa protonica e degli H2 antagonisti, anch’essi efficaci nella prevenzione delle
ulcere gastriche».
PRUDENZA SOPRATTUTTO
PER GLI ANZIANI
: Risale a pochi mesi fa uno studio da cui è emerso che, tra quasi
due milioni di pazienti che soffrivano di bruciore di stomaco, chi
faceva uso degli inibitori di pompa protonica aveva un rischio più
alto tra il 16 e il 21% di incorrere in un infarto del miocardio.
Questa classe di farmaci è utilizzata soprattutto nella popolazione anziana. Osservando un gruppo di
pazienti anziani dimessi da undici reparti italiani per acuti di medicina interna e geriatria, i ricercatori
hanno indagato la relazione tra l’uso di inibitori di pompa protonica e la mortalità . Dal lavoro, è
emerso un aumento superiore al 50% del rischio di mortalità tra gli utilizzatori di inibitori di pompa
protonica nell’anno successivo alla dimissione.
IL RUOLO DELLA “VECCHIA†RANITIDINA: Un’alternativa a questi farmaci potrebbe derivare
dagli H2 antagonisti. Il più noto tra questi è la ranitidina, tra i primi rimedi impiegati contro l’ulcera
gastrica e il reflusso gastroesofageo, in quanto in grado di inibire il rilascio di acido cloridrico da parte
della parete gastrica (con un meccanismo differente rispetto a quello impiegato dagli inibitori di
pompa protonica). Nel lungo periodo, la loro efficacia va scemando. Ma le conseguenze, soprattutto
per l’apparato cardiovascolare, sono decisamente inferiori. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
PREVENZIONE E SALUTE
QUANTE VOLTE BISOGNA LAVARSI I CAPELLI?
I capelli sono una parte vitale dell’identità di molte persone e imparare a
prendersene cura può richiedere anni di tentativi ed errori. E quando si tratta di
capire quante volte lavarli, molti di noi rimangono nel dubbio. Con che frequenza
dovremmo farlo? Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Cristiana Colonna, dermatologa
presso il reparto di Dermatologia Pediatrica della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano
Come agisce lo shampoo: Cominciamo dall’inizio. I nostri capelli diventano
unti a causa dell’accumulo di sebo: un grasso prodotto dalle ghiandole sebacee
diffuse ovunque sulla pelle e particolarmente concentrate sul cuoio capelluto.
L’accumulo di sebo sui capelli favorisce l’adesione di polvere e sporco su di essi
e lo shampoo agisce rimuovendo sebo e sporco accumulatisi sul cuoio capelluto
e sul fusto dei capelli. «Quanto spesso utilizzare lo shampoo dipende anche
dallo stile di vita – spiega la dottoressa Colonna - : per chi vive in città è opportuno lavare i capelli
spesso, ad esempio a giorni alterni per rimuovere polvere e smog».
Sebo e tipologia di capelli: Capelli fini e lisci permettono al grasso di scivolare
meglio e diffondersi più rapidamente, quindi di sporcarsi più velocemente; i
capelli più spessi e ricci invece sono generalmente più secchi e quindi il sebo fa
più fatica a espandersi lungo il follicolo e a scendere sul capello. I capelli ricci,
soprattutto fittamente ricci, ostacolano quindi il percorso di sebo e acqua verso
la radice del capello (questo è il motivo per cui perdono umidità rapidamente dopo il lavaggio e si
asciugano prima).
Quante volte lavarli e come: «I capelli possono essere lavati anche tutti i giorni
– dice la dermatologa Colonna – soprattutto quando si avverte prurito dovuto
all’accumulo di sebo. Ciò che è importante però è utilizzare uno shampoo di buona
qualità con tensioattivi delicati (sono le sostanze che si legano allo sporco e lo
rimuovono). Gli shampoo con meno schiuma oppure gli oli sono i detergenti più
delicati e quindi indicati, perché se troppo aggressivi possono disidratare il capello e danneggiarlo».
Il balsamo: «L’uso di un balsamo è importante perché crea un film (una pellicola)
che protegge i capelli dai danni dell’ambiente oltre che renderli più lucidi e
pettinabili. Si può applicare il balsamo anche ad ogni lavaggio: la scelta è in base
alla tipologia dei propri capelli, più “leggero†per capelli lisci e più corposo per
capelli ricci. Attenzione piuttosto a come metterlo – illustra la dottoressa Colonna : non vale la pena stenderlo sulle radici dove comunque non arriverà , bisogna
concentrarlo sul fusto o sulle punte; prima di metterlo bisogna tamponare i capelli con un
asciugamano per rimuovere l’acqua in eccesso altrimenti la pellicola che si crea aderirà meno».
Il movimento “No-pooâ€: E che cosa dire della “leggenda metropolitana†di chi
non usa lo shampoo del tutto? I sostenitori di questa scuola sostengono che lo
shampoo toglie al capello il suo grasso naturale e quindi il cuoio capelluto
risponde producendone di più e rendendo i capelli più unti. Utilizzando solo acqua
e prodotti naturali - dicono - il cuoio capelluto raggiunge apparentemente un
equilibrio di sebo. Lucy Aitken, ha scritto “Capelli felici: la guida definitiva che ti
farà smettere di usare lo shampooâ€, ha detto che dopo un periodo di un paio di
settimane in cui si era trovata ad avere capelli lisci e “puzzolentiâ€, ora li lava con acqua e un uovo o
bicarbonato di sodio ogni quindici giorni. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
PREVENZIONE E SALUTE
ASSUMERE GLI ANTIPERTENSIVI
ALLA SERA PREVIENE IL DIABETE
Prendere i farmaci per la pressione prima di andare a letto aiuterebbe a
combattere la malattia nei soggetti a rischio con un calo del rischio di sviluppare il
diabete del 57%
Assumere farmaci antipertensivi alla sera piuttosto che alla mattina riduce la
pressione durante la notte e dimezza il rischio di sviluppare il diabete di tipo due
L’interessante scoperta, con potenziali ricadute molto importanti, è frutto di due studi dell’UniversitÃ
di Vigo, in Spagna.
Le scoperte Nel primo studio i ricercatori mostrano come ridurre
la pressione sanguigna nelle ore di sonno diminuisca il rischio di
sviluppare il diabete.
Nel secondo evidenziano, in particolare, come l’assunzione
dell’intera dose quotidiana di antipertensivi prima di andare a
letto favorisca una riduzione del rischio di diabete maggiore
rispetto a quando si prendono i medicinali al mattino.
Oltre 2000 i pazienti non diabetici considerati, suddivisi in due
gruppi:
 antipertensivi al mattino e antipertensivi alla sera.
Durante i 6 anni in cui sono stati tenuti in osservazione sono stati 171 i soggetti che hanno sviluppato il
diabete di tipo due. A sorpresa però quelli del gruppo di assunzione serale hanno goduto di una
riduzione del 57% del rischio di sviluppare la malattia rispetto a quelli della somministrazione mattutina.
Meccanismi: «In condizioni normali la pressione ha un ritmo oscillatorio con un calo notturno che
però viene spesso a mancare nei soggetti ipertesi.
I nuovi dati mostrano come l’assunzione serale dei farmaci antipertensivi ripristini il ritmo fisiologico
della pressione con ricadute positive nella prevenzione del diabete.
Per analogia, con gli antipertensivi accadrebbe un po’ quanto già osservato con le statine (i farmaci
contro il colesterolo), rivelatesi più efficaci se assunte alla sera».
In particolare i ricercatori spagnoli hanno evidenziato che nel gruppo di assunzione serale il fenomeno
del mancato calo pressorio notturno, si verificava solo nel 32% dei casi contro il 52% osservato in chi
assumeva i farmaci al mattino.
Per quanto riguarda gli effetti delle diverse classi di farmaci antipertensivi i nuovi dati mostrano che la
riduzione maggiore del rischio di diabete si ha con la somministrazione serale di Ace-inibitori (69%),
beta-bloccanti (65%) e inibitori del recettore dell’angiotensina (61%), tutti principi attivi che
modulano o bloccano gli effetti dell’angiotensina II, un ormone che provoca vasocotrizione e aumento
della pressione sanguigna, ma che contribuisce anche ad aumentare il rilascio di glucosio da parte del
fegato e a ridurre la sensibilità all’insulina.
Implicazioni: «Si tratta di dati che potrebbero rivoluzionare quello che abbiamo sempre consigliato,
ovvero l’assunzione mattutina dei farmaci antipertensivi – commenta l’esperto. Sebbene l’orario di
assunzione dei farmaci antipertensivi non influenzi in modo rilevate il controllo della pressione, è però
evidente una forte differenza nella riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo due. Con la
somministrazione serale nei soggetti a rischio di sviluppare questa malattia si potrebbero avere
benefici simili a quelli ottenibili con la perdita di peso. Ma prima di cambiare le nostre abitudini,
occorre che i nuovi dati siano confermati da ulteriori studi». (Salute, Corriere)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
PREVENZIONE E SALUTE
SISTEMA IMMUNITARIO, GLI ESAMI DA
FARE PER CAPIRE SE È DEBOLE
Quando le difese naturali sono affaticate è importante
eseguire alcune analisi per sapere come rinforzarle
Il sistema immunitario è lo scudo silenzioso che protegge il nostro corpo
e ci consente di non ammalarci tenendo alte le difese naturali
dell'organismo. Il suo funzionamento però è molto complesso e può
capitare che ogni tanto si inceppi. E in questo caso è opportuno fare degli
esami di controllo per capire come aiutarlo a tornare in forma.
COME FUNZIONA: «Il sistema immunitario è costituito da un insieme di cellule (globuli bianchi) e di
molecole che hanno il compito di individuare ed eliminare elementi estranei che potrebbero diventare
pericolosi, come batteri, virus, funghi e protozoi», chiarisce Fabrizio Pregliasco, virologo del dip. di
Scienze Biomediche dell’Univ. degli Studi di Milano.
«Il sistema di difesa reagisce sempre contro gli ospiti indesiderati, ma funziona meglio e più
velocemente se ha già incontrato i germi in questione, perché li riconosce e li attacca subito».
CAMPANELLI D'ALLARME: Questa struttura ogni tanto però può incepparsi ed è allora meglio
metterla sotto esame. Come fai per capire se il tuo sistema immunitario è un po' in affanno e rischi di
beccarti facilmente i virus di stagione? «Alcuni sintomi di una debolezza delle nostre difese sono
stanchezza, spossatezza, inappetenza, la comparsa di Herpes simplex, quello che colpisce le labbra»,
«Una diagnosi arriva da alcuni semplici esami del sangue».
QUALI ESAMI FARE
• EMOCROMO: «serve a contare i globuli bianchi ed è il primo esame da fare». «Se poi qualcosa non
va nei risultati, il medico potrà suggerire qualche analisi supplementare».
• CONTA DEI LINFOCITI.
•TIPIZZAZIONE LINFOCITARIA: valuta se ci sono deficit di una classe specifica di cellule;
• VES (velocità di eritrosedimentazione): verifica la presenza di un’infiammazione in corso;
• DOSAGGIO DELLE IMMUNOGLOBULINE: calcola la quantità delle singole classi di immunoglobuline
nel sangue. (OK Salute e benessere)
PERCHÉ si dice “AVERE la CODA di PAGLIA�
L’espressione deriva da una favola di Esopo che narra di una volpe cui una tagliola
mozzò la coda.
La bestiola si vergognava, così deturpata nella sua eleganza, e gli altri animali,
suoi amici, decisero di farle una coda di paglia. La coda era così bella che, chi
non sapeva della disgrazia, non avrebbe mai potuto sospettare fosse finta.
SEGRETO SVELATO: Ma un giorno un gallo si lasciò scappare il segreto e la notizia della volpe con la
coda di paglia arrivò fino all’orecchio dei contadini. Conoscendo il punto debole della volpe, questi
accesero dei fuochi vicino ai pollai, perché non potesse più rubare i loro polli. La volpe sapeva che la
paglia prende fuoco facilmente, e per paura di bruciarsi non si avvicinò più ai pollai.
IL DIFETTO NASCOSTO: Da qui “avere la coda di pagliaâ€, che significa temere ogni tipo di critica per un
comportamento, o un difetto, su cui si teme che gli altri possano infierire. Come dice un proverbio
toscano: “Chi ha la coda di paglia ha sempre paura che gli pigli fuocoâ€.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA
PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 8 Dicembre,ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare - Napoli
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione dell’intera Categoria e rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla oneroso. Sul sito dell’Ordine,
nella Home page, sezione News, Medaglie alla Professione – Consegna delle Medaglie trovi il regolamento
sulle: CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE della MANIFESTAZIONE Ad oggi hanno giÃ
contribuito con patrocinio volontario le aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre aziende il panel sarà aggiornato.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 761
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Martedì 08 Dicembre, ore 18,00 Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare