Anno II – Numero 121 Venerdì 22 Febbraio 2013, S. Margherita Le CALORIE SUI MENU INDUCONO A MANGIARE DI MENO Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute Mostrare sul menu di un ristorante il numero di calorie contenute in ogni piatto puo' influenzare le scelte dei clienti. Lo ha dimostrato uno studio pubb. dall'International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity, secondo cui a essere piu' influenzati sono i soggetti che non penserebbero a questo aspetto. STUDIO: ha coinvolto i clienti di un ristorante che hanno ricevuto tre tipi di menu: uno normale, uno con indicate le calorie di ogni piatto una in cui il conteggio era raffigurato dalle luci di un semaforo, con il rosso per piatti sopra le 800 calor. Il primo gruppo ha ordinato in media menu da 817 calorie, il secondo da 765 e il terzo da 696 calorie. "Anche se la differenza sembra minima - se perpetuata nel tempo potrebbe implicare una perdita di peso significativa, Nutrizione e Salute proprio nelle persone che più' ne avrebbero bisogno". (Sn) La carenza di zinco CURIOSITA’ rende l’intestino più 1. Troppa caffeina in gravidanza può ridurre il peso del neonato 2. Mestruazioni dolorose: rimedi naturali per alleviare i crampi. 3. Il fumo fa venire anche la cataratta. 4. sensibile alle infiammazioni. Scienza e Salute 5. La miopia si cura con lenti a contatto speciali CHI HA INVENTATO LA SMORFIA? Non si può risalire a un inventore vero e proprio della smorfia, ma la teoria più accreditata attribuisce le sue origini alla cabala, secondo la quale nella Bibbia non c’è parola, lettera o segno che non abbia qualche significato nascosto. Curiosità 6. Le calorie sui menu inducono a mangiare di meno 7. Chi ha inventato la smorfia? Altri ipotizzano che l’usanza di associare numeri a eventi risalga al matematico e filosofo greco Pitagora. Il termine smorfia deriva probabilmente da Morfeo, il dio del sonno nell’antica Grecia. PRIMA A GENOVA: La smorfia napoletana associa a immagini ricavate da sogni o da altri avvenimenti un numero compreso tra 1 e 90, da giocare al lotto. Classici abbinamenti sono per es. 48 (morto che parla), 77 (le gambe delle donne), 25 (il Natale), 90 (la paura), 33 (gli anni di Cristo)... In Italia la smorfia è diffusa in diverse regioni, tuttavia è tradizionalmente legata soprattutto a Napoli, sebbene vi sia arrivata solo verso la fine del ’600, mentre a Genova c’era già dal 1539. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 121 PREVENZIONE E E SALUTE TROPPA CAFFEINA IN GRAVIDANZA PUO’ RIDURRE IL PESO DEL NEONATO Il consumo di caffeina e' associato a basso peso del nascituro' e a gestazione piu' lunga. E' quanto emerso da uno studio su circa 60 mila donne pubblicato sulla rivista BMC Medicine e condotto da Verena Sengpiel dell'universita' svedese Sahlgrenska. L'Oms, raccomanda di non bere piu' di 300 mg di caffeina al giorno in gravidanza ma in alcuni paesi il limite consigliato è addirittura 200 mg, che e' corrispondente in media a meno di due tazzine di moka. I ricercatori svedesi hanno chiesto alle gestanti di compilare un diario degli alimenti e bevande consumati nel corso della gravidanza e hanno considerato anche tutti i fattori di rischio che possono essere legati al basso peso alla nascita tra cui il fumo. Facendo i dovuti calcoli i ricercatori hanno concluso che un consumo eccessivo di caffe' e' legato a maggior rischio che il bebe' nasca di peso basso o che la gravidanza si prolunghi oltre il termine previsto (Sn). IL FUMO FA VENIRE ANCHE LA CATARATTA Fumare aumenta di molto il rischio di sviluppare la cataratta legata all’età, la condizione che pregiudica significativamente la vista e che può anche portare alla cecità I danni da fumo sono sempre più eclatanti e numerosi. Partendo da quelli più noti come il cancro, le malattie cardiovascolari e altri ancora, ve ne sono alcuni che si scoprono a mano a mano che la ricerca procede nelle sue indagini. Oggi, un nuovo studio dell’Istituto di Oftalmologia presso la Zhejiang University in Cina mette in evidenza un altro rischio correlato al vizio del fumo: la cataratta, quella patologia legata all’età caratterizzata da una progressiva perdita di trasparenza del cristallino che si traduce in una riduzione significativa della vista, e che può portare anche alla cecità. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Ophthalmology & Visual Science e mostrano che, sebbene l’incidenza della cataratta fosse stata trovata in tutti e due i campioni di soggetti analizzati – e come questa fosse naturalmente legata all’età – nelle persone che fumano il rischio era nettamente maggiore. «Anche se la cataratta può essere rimossa chirurgicamente per ridare la vista, molte persone rimangono cieche per la cataratta a causa di inadeguati servizi chirurgici e le alte spese di chirurgia – spiega il dottor Juan Ye nel comunicato ZU – Identificare i fattori di rischio modificabili per la cataratta [come il fumo] può aiutare a stabilire le misure preventive e ridurre sia gli oneri finanziari che clinici legati alla malattia». Ecco un altro studio che aiuta a “vederci chiaro” sui danni da fumo. E se, come ribadito da altri studi, le scritte di ammonimento stampate sui pacchetti a poco servono per dissuadere dal fumare, forse quando inizieremo a non distinguere più quanto c’è scritto può darsi che sia il caso di pensarci su. (Salute) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 121 PREVENZIONE E SALUTE MESTRUAZIONI DOLOROSE: RIMEDI NATURALI PER ALLEVIARE I CRAMPI Le mestruazioni dolorose sono un disturbo di cui soffre gran parte della popolazione femminile in età fertile. Quando i crampi assumono una intensità particolarmente severa, si parla di dismenorrea, che spesso è in realtà sintomo di altre patologie ginecologiche importanti, come l’endometriosi (produzione anomala di tessuto endometriale al di fuori della sede naturale), o la meno nota adenomiosi (ispessimento della parete interna dell’utero). In questi casi, per poter alleviare i dolori mestruali, è necessario intervenire sulla causa primaria, e per fare questo è indispensabile affidarsi al proprio ginecologo. MESTRUAZIONI DOLOROSE: SINTOMI: Ma anche in assenza di condizioni patologiche, capita a tante donne di soffrire “in quei giorni”, di avere il classico mal di pancia, fitte all’addome che si estendono anche alle reni, debolezza e sovente anche nausea e forte mal di testa. Un corollario di sintomi fastidiosi che si protraggono per i primi giorni del ciclo (spesso cominciano già prima dell’inizio della mestruazione) che si ripercuotono sulla vita di tutti i giorni, specialmente lavorativa. Che fare per non doversi imbottire di farmaci analgesici tutte le volte? Un valido aiuto arriva anche dai rimedi naturali. Vediamo cosa possiamo assumere per combattere efficacemente i crampi mestruali senza effetti collaterali. RIMEDI OMEOPATICI PER ALLEVIARE I CRAMPI MESTRUALI: Per combattere i dolori che ci procurano mensilmente le mestruazioni, o meglio, trovare un po’ di sollievo senza dover ricorrere ai medicinali, possiamo rivolgerci anche alla medicina naturale, nello specifico all’omeopatia, alla fitoterapia e alla gemmoterapia. Conosciamo questi utili rimedi. Per quanto riguarda i medicinali omeopatici, quelli consigliati proprio per combattere le mestruazioni dolorose sono: Caulophillum, Chamomilla, Colocyntis, Lachesis, Pulsatilla, Nux vomica. Rivolgetevi al vostro medico o ad un esperto omeopata (in alternativa al vostro farmacista di fiducia) per quanto riguarda le dosi giornaliere. MESTRUAZIONI DOLOROSE: I RIMEDI DALLE PIANTE E DALLE GEMME: Veniamo alle piante e alle loro virtù antidolorifiche e antispastiche. Per alleviare i crampi mestruali si consigliano la tintura madre di Achillea multifolium o di Vitex Agnus castus. Quanto alla gemmoterapia, un tipo di cura naturale davvero poco conosciuta, ma non per questo meno interessante da sperimentare, sollievo e benessere potranno essere assicurati anche in “quei giorni” grazie ai germogli di lampone in macerato glicerico. Il consiglio è quello di cercare un bravo naturopata e informarvi su quali rimedi naturali sono più adatti a voi e al vostro disturbo, fermo restando che innanzi tutto occorrerà stabilire che le vostre mestruazioni dolorose non siano conseguenza di problemi più seri. (Salute Pour Femme) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 121 NUTRIZIONE E SALUTE LA CARENZA DI ZINCO RENDE L’INTESTINO PIÙ SENSIBILE ALLE INFIAMMAZIONI Pubblicati i risultati di uno studio dell’INRAN che mostrano come una dieta povera di zinco possa sensibilizzare l’intestino e renderlo più vulnerabile alle infiammazioni Pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, un nuovo studio dell’Inran, l’ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione. dimostra per la prima volta come una dieta povera di zinco può rendere l’intestino più sensibile alle infiammazioni. Lo zinco è un micronutriente essenziale. Lo ritroviamo in alimenti proteici di origine animale come carne e pesce. Ma lo possiamo trovare anche in legumi, semi, frutta secca, cioccolato fondente e in minore quantità nei latticini. Lo zinco è importante per l’efficienza del sistema immunitario, lo sviluppo del sistema nervoso e l’integrità della pelle. Poiché questo metallo è coinvolto in moltissimi processi biochimici, un suo insufficiente apporto può contribuire ad altre patologie, tra cui le malattie cronico-infiammatorie dell’apparato gastrointestinale come il morbo di Chron. Lo studio italiano ha evidenziato come anche una piccola carenza di zinco possa influire sulla sensibilità dell’intestino alle infiammazioni. La ricerca si è basata su test condotti su di un modello di cellule intestinali isolate atte a riprodurre in laboratorio le caratteristiche fisiologiche dell’intestino umano. Gli esperimenti hanno mostrato che queste cellule vanno incontro a morte cellulare programmata, quando siano sottoposte prima a carenza marginale di zinco e poi a stress infiammatorio. Questo causa un’interruzione della continuità dell’epitelio intestinale, con possibili gravi ripercussioni sulla salute – che tuttavia andranno confermate da specifici studi in vivo. Ciò che tuttavia appare evidente è l’importanza di una dieta adeguata che assicuri gli adeguati apporti di questo prezioso elemento. «Un’alimentazione bilanciata è di solito in grado di assicurare lo zinco necessario. Tuttavia, la quantità sufficiente di questo come di altri micronutrienti non è la stessa per tutti – precisa Chiara Murgia, la ricercatrice INRAN che ha coordinato lo studio – alcuni individui o gruppi di popolazione, quali donne in gravidanza, anziani e bambini, sono più a rischio di altri, ma anche stili di vita o caratteristiche genetiche individuali possono determinare stati di carenza. Ecco perché la supplementazione indiscriminata non è la soluzione e anzi l’eccesso di zinco può essere altrettanto dannoso per la salute». «Questo studio – conclude la ricercatrice – suggerisce che, qualora si presentino disturbi gastrointestinali cronici, i livelli di zinco dovrebbero essere determinati, offre una prima spiegazione all’osservazione clinica che i pazienti affetti dal morbo di Chron beneficiano di supplementi di zinco e fornisce nuovi possibili spunti terapeutici per trattare i sintomi di questa patologia». (Salute Stampa) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 121 SCIENZA E SALUTE LA MIOPIA SI CURA CON SPECIALI LENTI A CONTATTO Scienziati hanno creato uno speciale tipo di lenti a contatto che spingono l’occhio a correggere la visione, divenendo una potenziale cura per la miopia Sarebbe davvero una bella invenzione quella degli scienziati della State University di New York se si potesse curare la miopia semplicemente indossando delle lenti a contatto. Lo sarebbe e, a quanto pare, lo è, dato che gli esperimenti condotti con le nuove e speciali lenti coassiali hanno mostrato di poter mutare la crescita e lo stato di rifrazione dell’occhio, o messa a fuoco, in modo prevedibile. Le lenti sono riuscite anche a ridurre l’allungamento dell’occhio che causa la progressione della miopia. Come si sa, la miopia è un difetto della vista che tende a peggiorare con il tempo. L’uso di occhiali può solo rimediare al sintomo – permettendo di vederci meglio – ma non può curare la miopia. Anzi, spesso l’uso delle lenti può anche indurre un peggioramento. Il difetto in genere si ascrive all’occhio che, allungandosi, rende difficile il mettere a fuoco gli oggetti distanti. Come spiega nel comunicato SU il dottor David Troilo del SUNY College of Optometry di New York City, gli occhiali o le lenti a contatto che correggono il defocus sull’asse principale visivo può creare un leggero grado di lungimiranza nella retina periferica. Questa lungimiranza periferica può peggiorare la miopia perché, per esempio, quando un bambino che presenta miopia cresce, anche l’occhio cresce per spostare la retina laddove la luce viene focalizzata, allungando ancora di più l’occhio. Il dottor Troilo e colleghi della US hanno dimostrato nei test che queste speciali lenti a contatto sono in grado di alterare il modo in cui la luce si concentra nella retina periferica e possono indurre cambiamenti in termini di crescita che aiutano a rimodellare l’occhio nel modo desiderato. Questo nuovo tipo di lenti coassiali sono strutturate in modo da poter sfruttare diverse potenze focali all’interno di ogni singola lente. Vi è pertanto un effetto di potenza focale alternata attraverso la lente, oppure confinata al bordo esterno. I risultati di tutti i test hanno inoltre permesso di scoprire che le nuove lenti hanno agito sulla crescita e lo stato di rifrazione dell’occhio – o messa a fuoco – modificandole. Sulla base dei risultati ottenuti, i ricercatori ritengono presto potrebbero essere resi disponibili diversi modelli di lenti a contatto. Gli oculisti avranno così a disposizione un mezzo efficace per curare la miopia, in particolare nei bambini. (Salute Stampa)