Anno II – Numero 122 AVVISO 1. Concorso straordinario: riepilogo Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 2. Incidenti in moto: il paraschiena riduce la probabilità di lesioni alla colonna; 1 su 10 lo usa. 3. Il cancro alla prostata si previene e combatte con gli antiossidanti giusti. Nutrizione e Salute 4. Quinoa e amaranto: i finti cereali tutti da (ri)scoprire. Scienza e Salute 5. Autismo. ISS: “l’interazione con i cani aiuta i bambini a sviluppare emozioni” 6. L’odore della mamma aiuta i bambini autistici 7. L’emicrania si può curare senza farmaci stimolando il trigemino. 8. Piastrine artificiali che bloccano le emorragie Curiosità 9. Perché al telefono si dice “Pronto”? Lunedì 25 Febbraio 2013, S. Cesario, Vittorino CONCORSO STRAORDINARIO: RIEPILOGO REGIONE Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte Abruzzo Sicilia Marche Calabria Emilia Romagna N. SEDI a CONCORSO 89 279 224 343 131 147 85 222 62 91 178 Friuli V. Giulia Puglia 49 188 TOTALE 2.088 SCADENZA 30/11/2012 13/12/2012 16/12/2012 19/12 2012 21/12/2012 22/12/2012 11/01 2013 12/02/2013 16/02/2013 21/02/2013 22/02/2013 N. PARTECIPANTI 941 2449 2270 3560 2071 1777 1223 1876 1220 1226 3309 FORMA ASSOCIATA 339 1281 1003 1577 922 770 522 1076 651 577 1805 21.922 10.523 01/3/2013 12/3/2013 CURIOSITA’ PERCHÉ AL TELEFONO SI DICE “PRONTO”? Su questo argomento non è possibile dare una risposta certa, ma si sono formulate varie ipotesi. La più accreditata fa risalire l’usanza ai primissimi tempi della telefonia, quando tutti i collegamenti venivano effettuati tramite l’operatore, un po’ come accadeva per le interurbane ancora fino al 1970. L’abbonato si metteva in contatto con le centraliniste, che tentavano di prendere la linea e poi avvertivano l’abbonato quando il collegamento era pronto. Da qui forse l’uso di precedere la conversazione con un “pronto”. Il tono brusco con cui “pronto” è pronunciato potrebbe invece essere in relazione col fatto che i primi utenti del telefono furono militari, poliziotti e pompieri: il primo collegamento telefonico a Milano avvenne proprio fra il Municipio e la caserma dei pompieri. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 122 SCIENZA E SALUTE AUTISMO. ISS: "L'INTERAZIONE CON I CANI AIUTA I BAMBINI A SVILUPPARE EMOZIONI" E' il risultato cui è giunto uno studio realizzato dall'Istituto superiore di sanità e pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine. "I cani sono in grado di rispondere affettivamente all'attenzione umana, reagendo con comportamenti di tipo sociale e ispirando sentimenti positivi". Interagire con un cane può aiutare i bambini autistici a sviluppare emozioni e legami affettivi, tramite lo stimolo di capacità comunicative e relazionali. E’ la conclusione cui è giunto un team di ricercatori dell’Istituto superiore – coordinato da Francesca Cirulli ed Enrico Alleva – grazie a uno studio poi pubblicato sul Journalism of Alternative and Complementary Medicine. STUDIO: Il dato più incoraggiante è dovuto al fatto che il principio è valido sia che si tratti di cani di assistenza che di cani co-terapeuti. "Gli studi sugli effetti dell’introduzione di un cane da in ambito familiare hanno ottenuto sui bambini affetti da autismo un significativo decremento dell’ansia e dell’aggressività e una riduzione del numero di scatti emotivi - spiega Cirulli - oltre ad apportare un senso di maggior sicurezza nei genitori e un miglioramento quantitativo e qualitativo del loro sonno. Un altro tipo di indagini, focalizzate sui parametri fisiologici, ha evidenziato una diminuzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in presenza del cane e, al contrario, un aumento del cortisolo quando l’animale veniva allontanato". Lo studio ha evidenziato risultati importanti anche per quanto concerne i cani impiegati nelle attività assistite. In questi casi i bambini, in presenza dell’animale, hanno mostrato più assiduamente comportamenti sociali, sia sotto il profilo verbale che non. E, inoltre, è emersa una riduzione dei comportamenti aggressivi e ossessivi, sostituiti da contatti fisici amichevoli, gesti d’affetto e sorrisi. La conclusione cui sono giunti i ricercatori è che queste dinamiche virtuose derivano che i cani sono particolarmente propensi “a rispondere affettivamente all’attenzione umana, reagendo con comportamenti di tipo sociale e ispirando sentimenti positivi. In questo, mostrano di possedere una capacità unica: quella di agire, in specifici contesti ludici o terapeutici, come un ponte attraverso cui fluiscono le emozioni, e di fungere da catalizzatore sociale". (Farmacista online) L'ODORE DELLA MAMMA AIUTA I BAMBINI AUTISTICI Dall'odore della mamma arriva, per i bambini autistici, un aiuto a imitare le azioni degli altri e a incrementare le loro abilità sociali. Il dato emerge da uno studio di ricercatori guidati da U. Castiello del Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova e pubblicato sulla rivista Biological Psychiatry. ''Abbiamo visto - spiega la ricercatrice Valentina Parma - come i bambini autistici, invece, hanno bisogno dell'odore della propria mamma per imitare spontaneamente''. (Salute Sani-Belli) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 122 PREVENZIONE E SALUTE INCIDENTI in MOTO: Il PARASCHIENA RIDUCE la Probabilità di LESIONI alla COLONNA, solo 1 su 10 lo usa L’uso del paraschiena ridurrebbe la probabilità di lesioni gravi o mortali alla colonna in caso di incidente. Lo rivelano i dati preliminari del progetto ST.E.P. (Studio Efficacia Paraschiena), condotto dall’Iss in collaborazione con la Polizia Stradale. Secondo i dati soltanto un utente su dieci delle due ruote motorizzate usa un paraschiena o un giubbotto con airbag. Eppure da questa prima fase dell’indagine è emerso un primo risultato preliminare: tra i soggetti più gravi (ricoverati e deceduti), la percentuale di lesioni alla colonna è pari al 9,5% in coloro che usavano un dispositivo di sicurezza elevata (paraschiena e/o airbag) mentre risulta essere del 14,9% in coloro che non erano adeguatamente protetti. STUDIO: nel progetto STEP sono stati analizzati dati di 750 incidenti che hanno visto coinvolti 817 soggetti infortunati, 642 motociclisti (78,6%) e 175 ciclomotoristi (21,4%), soprattutto in area extraurbana. Complessivamente oltre 1 utente su 10 fa uso di un dispositivo paraschiena ad alta protezione, con percentuali molto diverse tra motociclisti (15%) e ciclomotoristi (2%). I ciclomotoristi usano di meno anche il casco rispetto ai motociclisti (91% contro 98%). Complessivamente, su 817 soggetti infortunati, 43 hanno riportato lesioni alla colonna, pari al 5,3% del totale. Il distretto della colonna più interessato è stato quello toracico con la metà dei casi (51%), seguito da quello cervicale (30%). Il trauma spinale, pur essendo grave, raramente porta al decesso, tanto che tra le cause del decesso, le lesioni degli organi interni o il politrauma rendono conto del 41% dei casi, il trauma cranico 33% mentre c’è stato appena 1 solo caso avente causa di decesso il trauma spinale. Gli incidenti stradali ancora oggi rimangono un problema per la sanità pubblica, causando ogni anno - secondo gli ultimi dati ufficiali - 3.860 morti a cui si aggiungono, in base alle stime dell'ISS, circa 15.000 invalidi gravi, 100.000 ricoveri ospedalieri e oltre 1.000.000 di prestazioni di pronto soccorso, con elevatissimi costi sanitari, sociali ed economici. Negli ultimi anni, a fronte di una riduzione sensibile dell'incidentalità stradale nel suo complesso (-46% in 10 anni), il n. di morti e feriti sulle 2 ruote motorizzate rimane stabile (ancora 1.142 morti nel 2011, pari al 30% del totale). Questo anche a causa dell'aumento del n. dei motocicli circolanti, sempre più considerati strumento chiave nella mobilità urbana. (Farmacista on line) MENO ORE A LETTO PER CURARE L'INSONNIA Per gli insonni che non riescono a dormire più di 4-5 ore a notte la cura è limitare le ore in cui si sta a letto. In sostanza, spiega J. Alexander del Sleep Council britannico, il segreto è diminuire le ore trascorse a letto limitandole a quelle 4-5 in cui effettivamente si riesce a dormire. Nelle linee guida ci sono esercizi presi a prestito dalla terapia cognitivo-comportamentale: dedicare mezz'ora ogni giorno a fare il diario delle vostre preoccupazioni, in modo che poi però per il resto del tempo le chiudete nel diario e non ci pensate più. La notte, quando la testa e' piena di angosce che non vi lasciano dormire, l'esercizio consiste nel farle volare via una a una, figurandovi un palloncino che le intrappola e le porta via lontano. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 122 NUTRIZIONE E SALUTE QUINOA E AMARANTO: I «FINTI CEREALI» TUTTI DA (RI)SCOPRIRE Esotiche o dimenticate ecco che mettono d'accordo gusto e salute le proteine verdi senza glutine Mai sentito parlare di quinoa? Eppure chef e salutisti, per una volta d'accordo, fanno a gara per vantare i pregi di questo alimento, tuttora basilare nella dieta delle popolazioni rurali delle Ande. E che meriti attenzione lo conferma il fatto che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite (per valorizzare la biodiversità) ha dichiarato il 2013 anno internazionale della quinoa. Ma che cos'è la quinoa? Appartiene alla famiglia degli spinaci, ma produce semi simili ai chicchi dei cereali e per questo viene definita uno pseudocereale. A questo gruppo appartengono anche l'amaranto, originario dell'America Centrale, e il grano saraceno, originario dell'Asia, che con la quinoa condividono, oltre all'importante ruolo svolto nella storia dell’alimentazione, anche il notevole interesse suscitato nei ricercatori. Il motivo? Prima di tutto l'elevato valore nutrizionale e poi l'assenza di glutine, che rende questi pseudocereali interessanti per chi deve seguire una dieta gluten free. Questi pseudocereali (reperibili nei supermercati più forniti e nei negozi bio) non solo vantano una quantità e qualità proteica superiore a quella di alcuni cereali, ma contengono anche più fibra, più minerali e più grassi quasi tutti «buoni», insaturi. Due lavori, pubblicati dal Food and Public Health e dal Journal of Food Science, hanno poi messo in luce altre peculiarità: per es., la quinoa ha un elevato contenuto di acido alfa linolenico (precursore degli omega 3 a lunga catena presenti nei pesci); l'amaranto apporta buoni quantitativi di squalene capaci di ridurre la sintesi di colesterolo nel fegato; il grano saraceno ha un elevato contenuto di rutina, dall'azione antiossidante, utile per ridurre la fragilità e la permeabilità dei vasi e proteggere dagli edemi. La riscoperta degli pseudocereali (cui potremmo aggiungere anche cereali antichi, come farro, miglio, orzo) rappresenta dunque una buona opportunità? O si tratta di una moda? «Direi entrambe, — risponde M. Carcea, tecnologo dell’Inran di Roma — ma questo ci aiuta ad aumentare i cibi sani a disposizione. E se quinoa e amaranto si prestano per produrre cibi senza glutine, i cereali "antichi", come il farro, sono adatti per i prodotti integrali con cui incrementare con gusto la quota di fibra nella nostra dieta». (Salute Corriere) L'EMICRANIA SI PUÒ CURARE SENZA FARMACI, STIMOLANDO IL TRIGEMINO L'emicrania può essere curata senza farmaci, applicando 20 minuti al giorno un apparecchio che dà una stimolazione elettrica, posizionandolo sulla fronte a ridosso del nervo sopraorbitale. Lo dimostra uno studio condotto su 67 persone e pubb. su Neurology da J. Schoenen, dell'Univ. di Liegi. Gli esperti si sono serviti di uno stimolatore transcutaneo del nervo trigemino e nel gruppo trattato il numero di giorni con emicrania si è ridotto da 6,9 giorni a 4,8 giorni al mese. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 122 PREVENZIONE E SALUTE IL CANCRO ALLA PROSTATA SI PREVIENE E COMBATTE CON GLI ANTIOSSIDANTI GIUSTI Le sostanze benefiche contenute in tè, cioccolato, frutta e verdura possono ridurre il rischio di ottenere una diagnosi di cancro alla prostata del tipo maggiormente aggressivo e difficile da curare Gli antiossidanti come i flavonoidi contenuti in frutta, verdura e anche alimenti come il tè o il cioccolato possono essere d’aiuto ne prevenire la forma più aggressiva di cancro della prostata, secondo uno studio presentato all’XI Annual AACR International Conference on Frontiers in Cancer Prevention Research. Assumere abitualmente alimenti ricchi di flavonoidi proteggerebbe dunque dal rischio di sviluppare una forma aggressiva di questo tipo di cancro, suggeriscono i ricercatori dell’Univ. della Carolina del Sud Arnold School of Public Health. L’effetto anticancro sarebbe dovuto alle proprietà degli antiossidanti di controllare l’infiammazione e l’ossidazione del corpo, la morte cellulare e la crescita delle cellule tumorali. E questo effetto protettivo è stato trovato nei 1.900 pazienti coinvolti nello studio. STUDIO: I ricercatori, guidati dalla prof. Susan Steck della UCS, hanno scoperto che nei partecipanti allo studio, tutti oggetto di recente diagnosi di cancro alla prostata, coloro che avevano seguito una dieta che comprendeva una maggiore quantità di flavonoidi avevano il 25% in meno di probabilità che venisse loro diagnosticata la forma di cancro più aggressiva e rapida, rispetto a coloro che consumavano meno antiossidanti. «Abbiamo messo a confronto soltanto uomini con una forma meno aggressiva della malattia con quelli con una forma molto aggressiva – spiega la dottoressa Steck nel comunicato UCS – Non abbiamo utilizzato un gruppo di persone sane come confronto. Così, mentre noi pensiamo che consumando più frutta e verdura migliori le probabilità di non ammalarsi del tutto di cancro alla prostata, non lo possiamo affermare sulla base dei risultati dello studio. Ma quello che stiamo vedendo qui è l’impatto dei flavonoidi sulla riduzione del rischio di cancro alla prostata aggressivo. I flavonoidi non possono influenzare il rischio di contrarre il cancro, ma possono sminuire il tipo di cancro che si può sviluppare». CONCLUSIONI: sebbene lo studio abbia dimostrato che vi è un’associazione tra i flavonoidi e il rischio di sviluppare una determinata forma di cancro alla prostata, non è stato dimostrato un possibile rapporto causa/effetto, tengono a precisare gli esperti. Saranno pertanto necessari ulteriori studi che possano confermare quanto supposto, ossia che gli antiossidanti hanno un ruolo di primo piano nella prevenzione del cancro, e anche altre malattie importanti. (Salute Stampa) PIASTRINE ARTIFICIALI CHE BLOCCANO LE EMORRAGIE Sono state sviluppate delle piastrine artificiali in grado di arrestare le emorragie di sangue: una volta iniettate nel corpo migliorano la risposta di cicatrizzazione rapida. Gli autori della ricerca, dell'Ist. di Tecnologia della Georgia, (Usa), hanno presentato i risultati ottenuti sui topi al convegno dell'Associaz. Americana per l'Avanzamento della Scienza. I ricercatori hanno realizzato delle piastrine artificiali da iniettare per migliorare il compito di quelle naturali del 30%.