Anno II – Numero 125 AVVISO 1. farmaDAY in formato iBooks Notizie in Rilievo Nutrizione e Salute 2. Niente più sport drink, ai muscoli pensa il succo di pomodoro. 3. Cancro al seno e dieta Prevenzione e Salute 4. Scarpe, i guai del tacco alto. Ecco qual è la formula giusta Stili di vita e Salute 5. L’ipocondriaco campa di più. 6. Risveglio difficile? E’ colpa dei geni, ma con la playlist giusta la sveglia è più facile Scienza e Salute 7. Un baco del cervello ci fa illudere di essere superiori. 8. Il miele di Manuka contrasterebbe l’avanzamento dei tumori Curiosità 9. Perché si dice “Partire col piede giusto” Giovedì 28 Febbraio 2013, S. Romano FARMADAY IN FORMATO iBooks Sul sito dell’Ordine, nella sezione farmaDAY, da oggi puoi consultare il notiziario sanitario dell’Ordine non solo in formato pdf (ediz. quotidiana) ma anche in formato iBooks (ediz. mensile)… clicca qui I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei: prima tappa ISTANBUL Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel rispetto del suo programma di sviluppo triennale, organizza una serie di viaggi “culturali e relazionali” con il duplice obiettivo: creare momenti di coesione e occasioni di incontro con altri Colleghi per scambiare esperienze. Prima tappa ISTANBUL, (15-17 Marzo) seguiranno Praga, Stoccolma, S. Pietrburgo e Lisbona IL PROGRAMMA E LE MODALITÀ DI PRENOTAZIONE SONO DISPONIBILI SULLA HOME PAGE DEL SITO ISTITUZIONALE DELL’ORDINE NELLA SEZIONE EVENTI (www.ordinefarmacistinapoli.it) TERMINE ULTIMO PER LA PRENOTAZIONE 29 FEBBRAIO Perché si dice:“PARTIRE col PIEDE GIUSTO”? Molte credenze associano Dio al piede destro e il diavolo al sinistro. “Partire col piede giusto” vuole dire dunque fare il primo passo col destro perché è il piede “buono”, mentre il piede sinistro sarebbe quello cattivo. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 125 NUTRIZIONE E SALUTE NIENTE PIÙ SPORT DRINK, AI MUSCOLI PENSA IL SUCCO DI POMODORO Il succo di pomodoro è la bevanda ideale per ritemprare i muscoli dopo l'attività fisica. Non solo, questa bevanda aiuta a riportare i livelli di zucchero nel sangue nella norma. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori greci guidati da C. Tsitsimpikou del General Chemical State Laboratory of Greece di Atene, secondo cui il licopene, il potente antiossidante responsabile del tipico colore rosso dei pomodori, contrasta i danni generati nei muscoli dallo stress ossidativo associato all'esercizio di tipo anaerobico. STUDIO: pubb. su Food and Chemical Toxicology, ha coinvolto 15 atleti che per due mesi durante e dopo gli allenamenti hanno bevuto una classica bevanda sportiva o il succo di pomodoro. Tutti i partecipanti erano caratterizzati da elevati livelli di lattato deidrogenasi e creatinfosfochinasi, due importanti marcatori molecolari del danno ai muscoli indotto dall'esercizio. RISULTATI: negli atleti che hanno sostituito gli sport drink con il succo di pomodoro i livelli di questi due marcatori sono rientrati nella norma. Non solo, anche i livelli di omocisteina e di proteina c-reattiva, due indicatori del rischio cardiovascolare, sono diminuiti. Viceversa, i partecipanti che hanno continuato ad affidarsi alle bevande sportive non ne hanno ricavato nessun beneficio in questi termini. Secondo gli autori questi risultati indicano che il succo di pomodoro può fornire ai muscoli i nutrienti fondamentali per rimettersi in forma dopo essere stati stirati e stressati. (Salute 24) CANCRO AL SENO E DIETA Le donne con cancro al seno mostrano comportamenti più salutari dopo la diagnosi e dopo l’intervento chirurgico. Ne sono convinti alcuni ricercatori della Medical Sociology Unit, Hannover Medical School, (Hannover, Germany) che hanno elaborato i dati di uno studio longitudinale condotto su 229 donne (<70 anni) con una prima manifestazione di cancro al seno. Dopo l'intervento chirurgico (T0) e dopo 14 mesi (T1) venivano valutati: l'assunzione di cibo, l'attività fisica e il fumo. Si è così evidenziato che l'assunzione di frutta e verdura e l'esercizio fisico erano aumentati significativamente nel corso del periodo di osservazione. I cambiamenti dei parametri socio-demografici e dei dati clinici erano in gran parte irrilevanti rispetto ai cambiamenti comportamentali, mentre l'abitudine al fumo era determinante sui cambiamenti dei consumi di frutta quotidiani. Dunque, secondo gli autori, le fumatrici hanno bisogno di un maggior sostegno quando decidono di affrontare un percorso di risanamento. (Fonte: Int J Public Health. 2013 Feb 8) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 125 PREVENZIONE E SALUTE SCARPE, I GUAI DEL TACCO ALTO ECCO QUAL È LA FORMULA GIUSTA Evitare calzature sbagliate e sostituirle appena mostrano i segni dell'usura. Meglio provare quelle nuove nel pomeriggio quando il piede ha il suo volume standard. Tutti i segreti per prevenire la metatarsalgia La scarpa ideale non esiste, meglio scalzi secondo pediatri e fisiologi. La scarpa è un compromesso tra l'esigenza di proteggere il piede e il desiderio di assecondare canoni estetici. Tuttavia se la scarpa ideale non esiste, si dovrebbe tentare almeno di evitare le calzature sbagliate e sostituirle non appena mostrano segni di usura eccessiva o scorretta. Meglio acquistare le calzature nel pomeriggio quando il piede ha il giusto volume, la sera risultano infatti più gonfi ed al mattino troppo asciutti per la posizione orizzontale della notte appena trascorsa. Per verificare usura e difetti acquisiti con l'uso, la scarpa va osservata appoggiata su un piano rigido: la suola deve essere in contatto con il piano d'appoggio nella parte interna e esterna, non deve avere la punta curvata in alto e la suola non deve essere consumata oltre un terzo del suo spessore originario. Vista dall'alto la scarpa non si deve accomodare su un lato e non deve mostrare la piega trasversale troppo obliqua (segno di rigidità dell'alluce). Di sicuro nella top ten delle calzature sbagliate ci sono quelle con il tacco alto. Un accessorio femminile che conferisce sensualità all'incedere, ma dannoso all'appoggio plantare, allo schema del passo ed alla postura. • Tre centimetri di tacco bastano a trasferire il peso dal tallone all'avampiede. • Sei centimetri incrementano il peso sui metatarsi del 57% • nove centimetri fanno scaricare il 76 % del peso corporeo sulla punta del piede, alleggerendo il tallone così sollevato da terra. LA METATARSALGIA: è il primo effetto scatenato dalle scarpe con tacco alto, specie se la punta della calzatura è stretta. Si tratta di una infiammazione e di sintomi dolorosi che colpiscono l'avampiede sotto l'attaccatura delle dita, più di frequente le tese dei metatarsi e la loro articolazione. Di qui il termine metatarsalgia che significa dolore ai metatarsi. Un'altra frequente e temibile infiammazione che colpisce l'avampiede spesso scatenata dall'uso prolungato di scarpe a tacco alto è il neuroma di Morton. Si tratta di un dolorosissimo nodulo che si sviluppa tra il terzo e quarto dito del piede sulla biforcazione di un piccolo nervo sensitivo. I suoi sintomi sono tipici: dolore urgente e la sensazione di un sassolino o di un chiodo nella scarpa che insiste sotto il punto dolente, tanto che chi ne è colpito a volte per strada è costretto a fermarsi per togliere la calzatura e massaggiare il piede. Non solo: il peso che grava sulle dita accelera la predisposizione individuale a sviluppare l'alluce valgo e le dita deformate a martello. Se l'uso dei tacchi alti è quotidiano e per molte ore al giorno, nel tempo si produce un altro temibile effetto: il tendine di Achille e i muscoli del polpaccio si accorciano. Con il tallone sollevato il piede è bloccato in posizione di equinismo e non ha la possibilità di articolare la caviglia alternando flessione ed estensione. Di qui la brevità permanente dei muscoli e dei tendini e la difficoltà nei casi più severi di indossare calzature con il tacco basso o senza tacco pena dolori e infiammazioni al tendine di Achille ed ai muscoli del polpaccio e una innaturale, ma ormai acquisita deambulazione con schema del passo invertito punta/tallone, anziché tallone/punta. Ma i danni da tacchi alti possono prodursi anche in modo acuto: con una distorsione di caviglia. Più il tacco è alto e il tallone lontano da terra e l'appoggio ridotto (tacchi a spillo), più è alta l'incidenza di distorsioni della caviglia. (Salute Repubblica) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 125 STILI DI VITA E SALUTE L’IPOCONDRIACO CAMPA DI PIÙ Chi è più preoccupato per la propria salute sembra anche più propenso a cambiare i comportamenti che la mettono a rischio. Questo è in sostanza il risultato finale di un sondaggio condotto in Australia che ha coinvolto 3.003 adulti selezionati in modo casuale. STUDIO: sui partecipanti, venivano valutati i livelli di percezione e auto-dichiarati di alcuni fattore di rischio (fumo, attività fisica, consumo di alcol, il consumo di frutta e verdura, il peso e lo stress psicologico), nonché la loro preoccupazione di quanto la loro salute fosse compromessa da questi stessi fattori. Il confronto tra la percezione di un comportamento sano rispetto a quello reale per ciascun fattore di rischio ha evidenziato che il 44,1% delle persone si trovavano nel cluster dei comportamenti non salutari considerando il peso e il 72,9% di coloro che mangiavano meno frutta e verdura avevano la percezione che il loro comportamento fosse sano. Le variabili per ogni fattore di rischio erano notevolmente differenti e complesse. Per citarne una tra tutte, i fumatori che erano più preoccupati per i rischi del fumo si trovavano nel cluster compreso dai 45 ai 54 anni di età. Gli autori concludono enfatizzando la necessità d’interventi specifici di risanamento della popolazione adulta possibilmente centrati su un singolo fattore di rischio, piuttosto che dispersi in un approccio approssimativo generale. (Fonte: BMC Public Health. 2013 Feb 8) RISVEGLIO DIFFICILE? E’ COLPA DEI GENI, MA CON LA PLAYLIST GIUSTA LA SVEGLIA È PIÙ FACILE Quante ore dormite? E quando vi svegliate al mattino, siete un turbo o un diesel? Nell’uno e nell’altro caso, inutile provare a cambiare perché il nostro rapporto con il sonno dipende dai geni. Lo dice una ricerca pubb. su Molecular Psychiatry condotta dagli studiosi scozzesi dell’Univ. di Edimburgo e da quelli tedeschi della Ludwig Maximilians Univ. di Monaco di Baviera su oltre 10.000 persone che si sono sottoposte ad analisi genetiche e hanno compilato un questionario sulle abitudini del sonno durante i giorni festivi, cioè quando non sono costretti ad alzarsi. Le stesse mappature genetiche sono poi state condotte sui moscerini della frutta, che dal punto di vista genetico hanno comportamenti molto simili a quelli degli esseri umani, e hanno rilevato che quelli non portatori del gene dormivano in media tre ore in meno rispetto agli altri e che i portatori dell’ABCC9 hanno un bisogno fisiologico di dormire almeno mezz’ora in più per notte rispetto alla media delle otto ore consigliate dai medici per un sano riposo. Ma secondo alcuni esperti, è presto per trarre conclusioni definitive perché la maggior parte delle malattie sono determinate da più varianti genetiche e non da una singola. Nel frattempo, visto che nessuno può permettersi di dormire quanto gli pare, meglio studiare un metodo per svegliarsi presto e senza tante difficoltà. Uno per tutti, la musica: scegliamo la giusta compilation e facciamola diventare la colonna sonora della nostra sveglia. Un libro appena uscito negli Usa (“La tua playlist ti può cambiare la vita”) suggerisce una playlist per migliorare il nostro benessere. E per svegliarsi al meglio? Ecco le canzoni giuste: Layla (Derek & the Dominos); Beat it (M. Jackson); Thunder road (B.Springsteen); Back on the chain gang (Pretenders); Finest worksong (Rem); She works hard for the money (D.Summer). (Salute Rep.) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 125 SCIENZA E SALUTE UN “BACO” DEL CERVELLO CI FA ILLUDERE DI ESSERE SUPERIORI Possibili applicazioni nella cura dei depressi, meno “illusi” di se stessi Si chiama “illusione di superiorità” ed è una specie di “baco” nel cervello che colpisce la maggioranza delle persone portandole e credere di essere più brave degli altri a guidare, o di cucinare con risultati sopra la media, o di essere un asso del multitasking. L’area è stata individutata grazie ad una ricerca pubb. sulla rivista Pnas e condotta da M. Yamada del Molecular Imaging Center presso l’Istituto Nazionale Giapponese di Scienze Radiologiche. La scoperta può avere applicazioni nella cura della depressione in quanto in un certo senso i depressi sono meno “illusi” sul proprio conto. La maggior parte delle persone valuta se stessa superiore alla media, un autoinganno cognitivo chiamato, appunto, illusione di superiorità. I ricercatori nipponici ne hanno scoperto l’origine: l’illusione è determinata dall’interazione tra due regioni del cervello, lo striato e la corteccia frontale e regolata dal neurotrasmettitore “del piacere”, la dopamina. Il grado individuale di illusione di superiorità, spiega Yamada, è misurabile con un test cognitivo. Dopo aver fatto questo su un campione di 26 individui i ricercatori ne hanno osservato il cervello con la risonanza e visto che tale illusione è creata da un certo pattern di attività in aree neurali chiave per provare soddisfazione e piacere, nonché per il controllo dei comportamenti. Ma c’è di più: i ricercatori hanno scoperto che individui anche moderatamente depressi non cadono nell’illusione di superiorità, aspetto che conferma il cosiddetto realismo depressivo, ovvero il fatto che i depressi sono più realisti delle persone sane. «I depressi hanno una visione più realista di se stessi - precisa - e quando sono depressi gravi una visione pessimista. La nostra scoperta, quindi, indica che alla base del realismo depressivo possa esserci proprio l’incapacità di illudersi di essere sopra la media. Quindi i meccanismi neurali da noi scoperti potrebbero divenire il bersaglio di nuove terapie antidepressive». (La stampa) IL MIELE DI MANUKA CONTRASTEREBBE L’AVANZARE DEI TUMORI Il miele di Manuka sarebbe capace di bloccare l'avanzare delle cellule cancerose, impendendo il loro proliferare. E' l'ipotesi valutata da una ricerca dell'Univ. degli Emirati Arabi Uniti diretta dal dr Basel Al Ramadi e pubb. su PloS One. Gli scienziati hanno messo sotto esame il miele per le sue note proprietà curative, cicatrizzanti e antibatteriche. Così, durante 5 anni di test, i ricercatori hanno impiegato l'alimento su tumori umani ed animali, valutandone i risultati. Primo dato ad emergere, la validità a dosi ridotte: il miele di Manuka attaccava la massa tumorale già a basse dosi (0,6% di concentrazione) rallentandone la crescita. Forse più importante, l'abilità del miele di provocare apoptosi (la morte delle cellule) della massa tumorale, senza intaccare le cellule sane. Infine, Al Ramadi e colleghi ritengono come il miele di Manuka possa agire in tandem con la chemioterapia convenzionale, potenziando i danni al tumore e riducendo gli effetti collaterali per la persona. Per questo, sono in agenda ricerche di approfondimento. (Sn)