Anno IV – Numero 793
Giovedì 21 Gennaio 2016, S. Agnese
AVVISO
Ordine
1. Ordine:
Assistenza
legale gratuita
2. ORDINE: Lo psicologo in
3.
Farmacia
“Un Farmaco per Tuttiâ€â€
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Ormoni sessuali e tono
dell’umore:
quale relazione?
5. Con la cocaina il
cervello
diventa
cannibale e distrugge i
suoi neuroni
6. troppe bibite zuccherate
aumenta grasso 'viscerale'
Prevenzione e
Salute
7. con mirtilli, vino, agrumi
e sport meno rischi di
ricorrere al viagra
8. Lo sport, quando è
amico e quando nemico
del cuore
Meteo Napoli
Giovedì 21 Gennaio
 Nuvoloso
Minima:9°C
Massima:12°C
Umidità :
Mattina = 76%
Pomeriggio = 65%
Proverbio di oggi………..
E' acqua ca nun leva 'a sete
E' acqua che non disseta - una cosa che non da' soddisfazione .
la vita è una mela povero chi non ha i denti.
CON MIRTILLI, VINO, AGRUMI E SPORT
MENO RISCHI DI RICORRERE AL VIAGRA
Mirtilli, frutti di bosco e agrumi ma anche vino rosso nella dieta
degli uomini 'under 70', per ridurre il rischio di disfunzione erettile
fino al 14%.
Con la possibilità di arrivare a - 21% per gli
uomini che fanno regolarmente sport.
Gli alimenti ricchi di flavonoidi aiutano
infatti a conservare una la virilità nel
tempo, senza dover ricorrere ad aiuti
chimici come la celebre pillola blu.
A valutare i benefici di una dieta arricchita
di 'alimenti amici', uno studio realizzato
dalle univ. di Harvard e pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition.
La ricerca ha coinvolto 50 mila uomini in buona salute di cui sono stati valutati
diversi fattori di rischio come il peso, la sedentarietà , l'abitudine al fumo, il
consumo di caffeina.
 I volontari con una dieta più ricca di 'alimenti amici' sono risultati
anche meno colpiti da disfunzione erettile.
I maggiori vantaggi, inoltre, sembrano essere riservati agli uomini che non
hanno ancora superato i 70 anni, mentre hanno più efficacia tra i differenti
flavonoidi, gli antociani - presenti in buona quantità proprio nei mirtilli, nel
vino rosso, nelle ciliege, nelle more e nei ravanelli - e i flavoni, presenti negli
agrumi. Consumare regolarmente alcune porzioni alla settimana di alimenti
che contengano queste sostanze riduce il rischio di disfunzione erettile del
10%. Ma si arriva al 14% con un consumo elevato di frutta rossa.
Aggiungendo poi l'esercizio fisico regolare, di cui sono noti i benefici, il rischio
si abbassa del 21%. E i benefici, " non si limitano alla sfera sessuale ma
coinvolgono il benessere generale psico-fisico". (AdnKronos Salute)
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 793
SCIENZA E SALUTE
ORMONI SESSUALI E TONO DELL’UMORE:
QUALE RELAZIONE?
Le modificazioni dell’umore possono essere una conseguenza di alterazioni ormonali:
«Tutti i principali assi ormonali possono influenzare il tono dell’umore e le sue variazioni
sono fra le conseguenze cliniche delle alterazioni delle funzioni endocrine», dice il
professor Andrea Lania, responsabile dell’Unità Operativa di Endocrinologia dell’Ospedale
Humanitas e docente di Endocrinologia presso Humanitas University.
MA QUALI SONO
GLI ORMONI CHE
INTERFERISCONO CON
IL TONO DELL’UMORE?
In particolare, quale è ruolo
gli ormoni sessuali?
«Che gli estrogeni influenzino
il tono dell’umore è dimostrato
da quanto si osserva nelle donne
in menopausa.
In menopausa – spiega il professore – viene meno la funzione
ovarica con conseguente riduzione della produzione di estrogeni.
In tale fase della vita della donna si possono osservare
un’aumentata irritabilità , un peggioramento della qualità del sonno e, in casi estremi, una depressione
del tono dell’umore».
«Nel sesso maschile, pur
COSA ACCADE NEL SESSO MASCHILE?
non
essendoci
un
“modello†paragonabile a
COME SI MANIFESTA LA RELAZIONE FRA ORMONI E UMORE?
quello della menopausa,
è noto come modificazioni dei livelli circolanti di testosterone abbiano un effetto importante sul tono
dell’umore.
Se nel bambino il testosterone è importante per l’acquisizione delle caratteristiche maschili (pubertà ),
nell’adulto tale ormone è fondamentale per il mantenimento di una adeguata massa muscolare e
ossea, dei cosiddetti caratteri sessuali secondari (quali barba e distribuzione pilifera) come pure di una
normale fertilità .
Quando la produzione di testosterone si riduce (ipogonadismo), oltre al calo del desiderio sessuale si
osserva anche una ridotta voglia di fare come pure un’alterazione del tono dell’umore».
«Con la normalizzazione dei livelli di testosterone, grazie alla terapia farmacologica o alla rimozione
della causa dell’ipogonadismo – continua l’esperto – oltre alla sfera sessuale e alla composizione
corporea (ovvero della distribuzione della massa magra e quella grassa) si può ottenere un significativo
miglioramento del tono dell’umore e delle capacità relazionali del paziente».
Quale altro sistema endocrino può avere un effetto negativo sul tono dell’umore?
«Un sistema a lungo studiato anche in psichiatria nei pazienti con depressione grave o gravi disturbi
comportamentali è l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
In particolare, l’eccesso di cortisolo (o sindrome di Cushing) può caratterizzarsi anche per la presenza
di alterazioni del tono dell’umore come pure, in casi particolari, di manifestazioni psichiatriche anche
gravi.
È importante tenerne conto per evitare di trattare come “psichiatrici†quei (rari ma non per questo
meno rilevanti) pazienti affetti invece da ipercortisolismo», conclude lo specialista. (Humanitas Salute)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 793
SCIENZA E SALUTE
CON LA COCAINA IL CERVELLO DIVENTA CANNIBALE E
DISTRUGGE I SUOI NEURONI
Dosi molto alte di questa sostanza causerebbero un meccanismo di autodistruzione dei
neuroni, innescando un processo di «autofagia». Individuato un possibile antidoto
LA COCAINA DISTRUGGE
LE CELLULE DEL CERVELLO
: è quest'ultimo a divorare,
sotto l'effetto di questa
sostanza tossica, i suoi stessi
neuroni in una sorta di atto
cannibale.
La scoperta è stata fatta dai ricercatori della Johns Hopkins
University School of Medicine e i risultati sono stati pubblicati su
Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio riesce a
dimostrare come ciò avvenga, grazie a una serie di esperimenti
condotti sui topi. Sono loro infatti a far capire come il cervello
possa divenire cannibale proprio a causa degli effetti dell'assunzione della cocaina: dosi molto alte di
questa sostanza causerebbero un meccanismo di autodistruzione dei neuroni, innescando un processo
di "autofagia".
Si tratta di un processo che avviene quando le cellule si autodivorano: una sorta di suicidio delle cellule stesse, che si degradano,
L’AUTODISTRUZIONE
ripulendosi, eliminando automaticamente quelle parti all'interno
DELLE CELLULE
della cellula stessa che vanno sostituite.
Ma nel caso dell'assunzione di dosi di cocaina, raccontano i ricercatori, questa sorta di pulizia accelera
e invece che rimanere in una fase di semplice svuotamento delle parti inutili della cellula, finisce per
eliminarla del tutto. Come spiegano i ricercatori, «una cellula è come una casalinga che non fa altro
che produrre spazzatura; l'autofagia è proprio la casalinga che porta via l'immondizia, solitamente una
procedura corretta, dunque.
Ma l'effetto della cocaina fa sì che la casalinga stessa getti via cose importanti, come i mitocondri, che
forniscono energia alle cellule».
Se lo studio dimostra come la cocaina sia dannosa per i neuroni e arrivi a bruciarli, fino a causare la
loro stessa distruzione, arriva anche a dire che questo può accadere anche per chi (sempre tra i topi)
ha avuto madri che hanno consumato questa sostanza tossica durante la gravidanza.
Un antidoto all'autofagia? Dopo molti anni di esperimenti sul tema, lo stesso team di ricercatori ha
anche isolato un antidoto al problema. Alla John Hopkins infatti gli studiosi avevano scoperto a metÃ
degli anni Duemila come le cellule del cervello per comunicare tra loro usino il monossido di azoto e
come quest'ultimo sia coinvolto nel deperimento delle cellule grazie all'uso di cocaina attraverso
l'interazione con un enzima, chiamato GAPDH.
Dopo altri anni di studi e ricerche, ecco la novità dell'ultimo studio: vi sarebbe infatti una sostanza, la
CGP3466, che interromperebbe l'interazione tra l'enzima appena citato e il monossido di azoto,
riuscendo di fatto anche a interrompere il processo di autodistruzione che avviene nell'autofagia delle
cellule. È presto per arrivare a un suo uso nell'uomo, ma proprio dietro a questa sigla alfanumerica
(CGP3466) potrebbe nascondersi un medicinale in grado di contrastare gli effetti dannosi del consumo
di cocaina nei tossicodipendenti e ciò potrebbe portare a nuovi medicinali per abbassarne
rapidamente la tossicità . Per vederne un'applicazione pratica contro gli effetti del consumo di cocaina
dovranno passare ancora molti anni. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 793
PREVENZIONE E SALUTE
LO SPORT, QUANDO È AMICO E QUANDO NEMICO DEL
CUORE
Attività fisiche prolungate nel tempo: i benefici a livello cardiaco crescono fino a una
determinata soglia oltre la quale si mantengono stabili o addirittura decrescono
Gli atleti professionisti non sono i soli a mettere alla
prova il muscolo cardiaco con sforzi intensi e
prolungati. Il moltiplicarsi di discipline ad altissima
intensità fa sì che anche gli appassionati di
fitness finiscano per far pompare il proprio cuore alla
massima potenza, mentre fuori dalle palestre
spopolano gli iscritti alle gare di maratona e triathlon.
Ma gli sport troppo intensi o prolungati nel tempo
possono mettere a rischio la salute del cuore? La
risposta arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista
Physiological Review, che per la prima volta ha passato in rassegna i numerosi studi scientifici
effettuati negli anni, relativi al legame tra salute del cuore e sforzi fisici prolungati, mettendo in
evidenza la complessità del tema e le potenziali implicazioni per chi ama spingere il fisico oltre i limiti.
Sport e salute: una relazione «non» lineare
Secondo l’autore dello studio, decine di studi clinici effettuati negli anni hanno dimostrato che
l’esercizio fisico, anche se prolungato, ha degli evidenti effetti benefici sulla salute del cuore, tuttavia
la relazione grafica tra la quantità di sport e di benessere cardiovascolare non appare lineare, bensì
forma una curva «a campana»: significa che i benefici dell’attività fisica a livello cardiaco crescono fino
a una determinata soglia oltre la quale si mantengono stabili o addirittura decrescono, a seconda delle
persone. In conclusione, lo sforzo fisico molto intenso e prolungato nel tempo non è indicato per
tutti ed è importante conoscere a fondo le proprie caratteristiche fisiche per non incorrere in
potenziali rischi, mantenendo ben alta la soglia di attenzione su alcuni campanelli di allarme.
Quali sono i rischi per alcuni soggetti : Ma in che modo l’attività fisica intensa può costituire un
rischio per il cuore? Gli autori dello studio scrivono che l’attività fisica prolungata induce «profondi
cambiamenti nella struttura e nella fisiologia cardiaca». Durante uno sforzo intenso, infatti, i ventricoli
cardiaci si dilatano e le cellule del cuore liberano nel sangue proteine che, in alcune circostanze,
possono rappresentare un segnale di allarme di un imminente un attacco cardiaco. Sebbene queste
modificazioni siano del tutto normali in chi fa molto sport, favorendo anzi il miglioramento delle
performance, possono tuttavia rappresentare un serio pericolo in alcune classi di soggetti, come per
chi soffre di aterosclerosi o di disturbi cardiaci congeniti.
Fare attenzione ai segnali di allarme : Nel caso dell’aterosclerosi, questa rappresenta un
disturbo di natura ereditaria caratterizzato dall’accumulo di placche lipidiche all’interno delle pareti
arteriose e può manifestarsi nei sedentari così come nei maratoneti. Un’attività fisica equilibrata ha un
impatto benefico sulla salute dei vasi, tuttavia gli sforzi molto intensi possono favorire il distacco delle
placche lipidiche e un conseguente infarto. In maniera simile, un elevato livello di attenzione deve
essere mantenuto da chi soffre di disturbi cardiaci congeniti, come le cardiomiopatie o la sindrome
del QT lungo, caratterizzata da un’anomalia elettrica del cuore. La difficoltà è spesso quella di sapere
o meno se si è affetti da questi disturbi, per questo è importante che chi svolge attività fisica ad alto
livello si sottoponga alle opportune visite di controllo, tenendo l’orecchio ben teso verso eventuali
segnali di allarme come dolori al petto, fiato corto o sensazione di stanchezza eccessiva. (La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 793
SCIENZA E SALUTE
SALUTE: STUDIO, CON TROPPE BIBITE ZUCCHERATE
AUMENTA GRASSO 'VISCERALE'
Bere bevande zuccherate ogni giorno è un'abitudine associata all'aumento di un
particolare tipo di grasso corporeo che può influenzare il rischio di diabete e malattie
cardiache, secondo una nuova ricerca pubblicata sulla rivista 'Circulation', dell'American
Heart Association.
Si tratta di dati dal Framingham Heart Study che mostrano
una correlazione diretta, tra gli adulti di mezza età , fra il
maggior consumo di bevande dolcificate e l'aumento del
grasso viscerale.
Il grasso viscerale o profondo si accumula attorno a una
serie di importanti organi interni come il fegato, il pancreas
e l'intestino, influenzando la funzionalità di alcuni ormoni e
anche la resistenza all'insulina, cosa che può aumentare il
rischio di diabete di tipo 2 e di malattia cardiaca.
I ricercatori hanno esaminato sia il consumo di
 bevande zuccherate
 bevande gassate dietetiche,
e non hanno osservato questa stessa associazione con il consumo di queste ultime bibite, a basso
contenuto di calorie e zucchero.
"Ci sono" dunque "evidenze che collegano l'uso di bevande zuccherate con malattie cardiovascolari e
diabete di tipo 2".
"Il nostro messaggio ai consumatori è quello di seguire le linee guida dietetiche attuali e di essere
consapevoli di quanti di questi prodotti si consumano. Per i politici, si tratta di un ulteriore elemento di
prova al crescente corpo di ricerca che suggerisce che le bevande zuccherate possono essere dannose
per la nostra salute".
I partecipanti allo studio, con un'età media di 45 anni, ha risposto a questionari alimentari e si è
sottoposto a Tac all'inizio e alla fine della ricerca, per misurare le variazioni del grasso corporeo.
Sono stati poi classificati in 4 categorie:
 non-bevitori;
 bevitori occasionali (bevande zuccherate una volta al mese o meno di una volta alla settimana);
 bevitori frequenti (una volta alla settimana o meno di una volta al giorno);
 coloro che bevono almeno una bevanda zuccherata al giorno.
In un periodo di follow-up di 6 anni, indipendentemente dall'età , dal sesso, dall'attività fisica,
dall'indice di massa corporea dei partecipanti e da altri fattori, il team ha rilevato che il volume del
grasso viscerale è aumentato di:
 658 cm cubi nei non-bevitori;
 649 cm cubi nei bevitori occasionali;
 707 cm cubi nei bevitori frequenti
 852 cm cubi in coloro che bevono una bevanda dolce al giorno.
Il meccanismo biologico esatto non è noto, chiarisce un altro autore dell'indagine, Jiantao Ma, ma è
possibile che gli zuccheri aggiunti contribuiscano alla resistenza all'insulina, uno squilibrio ormonale
che aumenta il rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiache.
(AdnKronos Salute)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 793
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del
bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso
disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale
di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha
instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia,
nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.
Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo
Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le
seguenti modalità :
1. Telefonando al numero 081 551 0648
2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA
Dal 18 al 23 Gennaio riparte la II° settimana del benessere in Farmacia
Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque
settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica.
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui
confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai
farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi
medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea
da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in
modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore
per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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