Anno IV – Numero 795
Lunedì 25 Gennaio 2016, Conversione di S.Paolo
AVVISO
Ordine
1. Ordine:
Assistenza
legale gratuita
2. ORDINE: Lo psicologo in
Proverbio di oggi………..
Farmacia
“Un Farmaco per Tuttiâ€â€
Notizie in Rilievo
3.
E' acqua ca nun leva 'a sete
E' acqua che non disseta - una cosa che non da' soddisfazione .
la vita è una mela povero chi non ha i denti.
TROPPO TÈ FREDDO? A RISCHIO I RENI
Scienza e Salute
4. 14 abitudini salutari
riguardo al cibo che
condividono
tutti
i
longevi del pianeta
5. DISPEPSIA: lo stress
per famiglia e lavoro è il
principale responsabile
Prevenzione e
Salute
6. Troppo tè freddo? A
rischio i reni
7. I disturbi comuni: piedi fragilità dei capillari
Meteo Napoli
Luneedì 25 Gennaio
 Nuvoloso
Minima:8°C
Massima:14°C
Umidità :
Mattina = 66%
Pomeriggio = 65%
Fresco, dissetante, un piacevole toccasana contro l'arsura
estiva.
Eppure il tè freddo, bevanda regina dell'estate,
consumato in quantità eccessiva potrebbe
nascondere un'insidia per i reni:
un eccesso di ossalati, sostanze che si
accumulano nei reni formando i temuti – e
dolorosi – calcoli.
L'avvertimento arriva dagli esperti del
dipartimento di Urologia della Loyola University
di Chicago (Usa) ed è diretto soprattutto alle persone con una maggiore
propensione alla formazione di calcoli renali.
“L'estate è la stagione in cui si perdono più liquidi a causa della sudorazione –
spiega John Miller, l'urologo che firma l'articolo – ed è forte la tentazione di
rimpiazzarli bevendo grandi quantità di tè freddo che ha un sapore più
gradevole dell'acquaâ€.
ma difficilmente se ne bevono quantitÃ
abbondanti come accade con la sua versione
ANCHE IL TÈ CALDO
gelata o raffreddata con il ghiaccio.
CONTIENE OSSALATI
“Negli Usa l'85% del tè bevuto è freddoâ€,
ricorda Milner a proposito dell'abitudine degli
statunitensi di berlo anche come accompagnamento durante i pasti. Tuttavia,
secondo il ricercatore, molti sottovalutano il rischio potenziale per i reni.
“Per questo, contro il pericolo di disidratazione estiva – aggiunge lo studioso –
l'acqua è sempre la scelta consigliataâ€. Scongiura l'accumulo di ossalati,
favorisce l'idratazione e anche il lavoro di filtraggio a carico dei reni. Al più si
può optare per una limonata rinfrescante: i citrati contenuti nel limone,
infatti, svolgono un'azione di contrasto rispetto alla “sabbia†e agli altri
corpuscoli che si accumulano nei reni, non permettendo che si aggreghino
dando vita ai calcoli. (Salute, Sole 24 ore)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 795
SCIENZA E SALUTE
14 ABITUDINI SALUTARI RIGUARDO AL CIBO CHE
CONDIVIDONO TUTTI I LONGEVI DEL PIANETA
Ci sono alcune pratiche salutari che riguardano il cibo che sembrano essere veri e propri
«elisir» di lunga vita: sono infatti abitudini condivise dalle cosiddette popolazioni che
vivono nelle Blue Zones : le cinque aree del Pianeta dove si concentrano le popolazioni più
longeve studiate dal giornalista del New York Times, Dan Buettner, in un progetto
sviluppato con il National Geographic.
I «rituali» descritti qui sotto vengono direttamente dagli usi degli ultracentenari di: Okinawa in
Giappone, Loma Linda in California, Ikaria in Grecia, la Penisola di Nycoia in Costarica e l’Ogliastra, in
Sardegna e - incredibile - nessuno di loro conta le calorie, prende vitamine o pesa le proteine
Il 95% di quello che mangi deve provenire da piante: Vegetali,
cereali integrali e legumi dominano i pasti di tutto l’anno in ciascuna delle
“zone bluâ€. La gente mangia una varietà impressionante di verdure e frutta
di stagione e conserva in salamoia o con essicazione quel che eccede. Il
“meglio del meglio†tra i cibi di lunga vita sono le verdure a foglia verde. In
Ikaria, più di 75 varietà di ortaggi di questo tipo crescono “come erbacceâ€.
Gli studi hanno verificato che le persone di mezza età che avevano consumato l’equivalente di una
tazza al giorno di verdure cotte avevano la metà delle probabilità di morire nei successivi quattro
anni rispetto a chi non aveva mangiato verdure a foglia verde.
Carne: non più di due volte a settimana
Le famiglie nella maggior parte delle “zone blu†mangiano carne con
parsimonia, come contorno o per insaporire altri piatti. Lo scopo è limitare
l’assunzione di carne cotta a poco più di 50 grammi (meno di un mazzo di
carte) per cinque volte al mese. E per quanto riguarda pollo, agnello o maiale
(carni bianche in genere) preferire i prodotti che vengano da aziende a
conduzione familiare. La carne delle “zone blu†proviene da animali che
pascolano liberamente, il che probabilmente porta a più alti livelli di acidi grassi omega-3.
Consuma fino a 85 grammi di pesce al giorno
Gli studi che Dan Buettner ha eseguito su 96.000 americani dal 2002 hanno
scoperto che le persone che avevano seguito una dieta a base vegetale che
comprendeva una piccola porzione di pesce ogni giorno erano quelle che
vivevano poi più a lungo. Nelle “zone blu†sul mare il pesce è ovviamente una
parte dei pasti quotidiani. La scelta migliore riguardo al pesce sono sardine,
acciughe e merluzzo, che non sono esposti ad alti livelli di mercurio o altre sostanze chimiche.
Riduci il consumo di latticini e formaggi:
«Il sistema digestivo umano - non è ottimizzato per il latte vaccino, che
risulta essere ad alto contenuto di grassi e zuccheri. La gente delle “zone
blu†ricava la fonte di calcio dalle piante (una tazza di cavolo cotto, ad
esempio, dà tanto calcio quanto una tazza di latte)». «Tuttavia, prodotti
lattiero-caseari derivati da capre e pecore come lo yogurt e il formaggio
sono comuni nelle diete tradizionali delle “zone blu†di Ikaria e Sardegna.
Non sappiamo - se è il latte che rende queste persone più sane o il fatto che si arrampicano sulle
colline per far pascolare i loro animali».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 795
Goditi fino a tre uova a settimana
Nelle “zone bluâ€, le persone tendono a mangiare solo un uovo alla volta: per
esempio, in Costa Rica friggere un uovo per metterlo nelle tortillas di mais e a
Okinawa mettono nella zuppa un uovo sodo. Provate a consumare a colazione
un solo uovo - consiglia Dan Buettner ai connazionali americani - insieme a
frutta o altri alimenti di origine vegetale: come pane integrale o porridge.
Legumi cotti ogni giorno (almeno mezza tazza)
Fagioli neri a Nicoya, soia a Okinawa, lenticchie, ceci e fagioli bianchi del
Mediterraneo: i legumi sono la chiave delle diete nelle “zone bluâ€. In
media, sono costituiti dal 21 per cento di proteine, dal 77 per cento di
carboidrati complessi e da pochissimi grassi. Sono anche un’ottima fonte di
fibre e contengono più nutrienti per grammo rispetto a qualsiasi altro cibo
sulla terra. La media dietetica delle “zone blu†- almeno una mezza tazza al giorno - fornisce la
maggior parte delle vitamine e minerali di cui si ha bisogno.
Passa alla «pasta madre» o alla farina di grano integrale
In tre delle cinque “zone bluâ€, il pane è un alimento base. Ma è un alimento del
tutto diverso dalla maggior parte del pane che compriamo. A Ikaria e in Sardegna,
ad esempio, è costituito da una varietà di cereali integrali al 100 per cento, tra
cui frumento, segale e orzo - ognuno dei quali offre un ampio spettro di elevati
livelli di nutrienti e fibre. In altre “zone blu†il pane tradizionale è realizzato
con batteri che “digeriscono†il glutine e l’amido mentre lo fanno lievitare. Questo processo crea un
acido che conferisce alla “pasta madreâ€un sapore aspro. Il risultato è un pane che abbassa il carico
glicemico dei pasti (e ha anche meno glutine del pane “senza glutineâ€).
Taglia il consumo di zucchero .Gli abitanti delle “zone blu†consumano
circa un quinto dello zucchero “aggiunto†rispetto a noi. I centenari mettono
miele nel tè e gustano dolci solo nelle occasioni di festa. «Cosa possiamo
fare noi ? Non aggiungere più di 4 cucchiaini di zucchero al giorno nelle nostre
bevande e sui cibi. Mangiare biscotti, caramelle e dolci da forno solo un paio
di volte la settimana. Evitare anche gli alimenti confezionati con edulcoranti,
specialmente quando lo zucchero è elencato tra i primi cinque ingredienti».
Come snack mangia due manciate di noci
Questo sembra essere l’apporto medio di noci che si consumano nelle “zone
bluâ€: due manciate al giorno. Un recente studio di Harvard durato 30 anni ha
rilevato che chi mangia noci ha un tasso di mortalità del 20 % più
basso rispetto a chi non le consuma. Altri studi mostrano che le diete con
frutta secca riducono i livelli di colesterolo “cattivo†fino al 20%.
Aumenta l’introito di acqua
Gli esperti raccomandano sette bicchieri di acqua al giorno, anche
perché gli studi mostrano che l’essere idratati riduce anche la possibilitÃ
di coaguli nel sangue. Inoltre, se stai bevendo acqua, non stai bevendo
una bevanda carica di zucchero o dolcificata artificialmente.
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Anno IV – Numero 795
Se proprio vuoi bere alcol, almeno bevi vino rosso
La maggior parte delle persone nelle “zone blu†bevono da uno a tre bicchieri di
vino rosso al giorno. Il vino rosso aiuta il nostro corpo ad assorbire gli
antiossidanti a base vegetale. Una quantità moderata di vino a fine giornata
riduce anche lo stress. Attenzione a non eccedere: le quantità massime per una
donna sono di un bicchiere al giorno e per un uomo massimo due
Bevi tè verde
Le infermiere di Okinawa bevono tè verde tutto il giorno: è stato dimostrato che
riduce il rischio di malattie cardiache e diversi tipi di cancro. I greci di Ikaria bevono
birre di rosmarino, salvia selvatica e tarassaco: tutte le erbe con proprietà antiinfiammatorie.
Caffeina? Solo dal caffè Le persone che vivono sulla penisola di Nicoya e in
Sardegna e in Grecia bevono caffè abbondantemente. I risultati dello studio sostiene Dan Buettner - dicono che bere caffè porta a una minore incidenza di
demenza e morbo di Parkinson.
Un perfetto equilibrio tra le proteine
Se siete preoccupati di non assumere abbastanza proteine da una dieta a
base vegetale seguite questo trucco. Unite insieme legumi, cereali, noci e
verdure che forniscono tutti e nove gli aminoacidi essenziali che il nostro
corpo non può produrre da solo. (Salute, Corriere)
.
I DISTURBI COMUNI: PIEDI - FRAGILITÀ DEI CAPILLARI
La porpora è la situazione caratterizzata dalla presenza nel tessuto sottocutaneo
DESCRIZIONE
di macchie emorragiche puntiformi o
E SINTOMI
lenticolari, oppure più grandi e di tipo
diffuso, causata dall'aumento della fragilitÃ
capillare.
Tali
manifestazioni
emorragiche,
insorte
spontaneamente o dopo traumi anche minimi, denunciano, quasi
costantemente, un'alterazione dei processi di coagulazione.
La comparsa di manifestazioni purpuriche è
CONSIGLI
frequente soprattutto nelle donne giovani. Si
TERAPEUTICI
tratta generalmente di un aumento della
fragilità capillare, da mettere con buona
probabilità , in relazione al periodo premestruale. La fragilità dei
capillari è un sintomo comune a molte malattie, congenite o acquisite, ma può anche essere
conseguente ad infezioni, all'uso di farmaci, a disvitaminosi (carenze vitaminiche).
Seguire una dieta povera di grassi e ricca di vitamine C e P e di acido ossalico (consumare frutta e
verdure crude).
NOTE : Consultare il medico specie in presenza di fenomeni ricorrenti di fragilità capillare.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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DISPEPSIA: LO STRESS PER FAMIGLIA E LAVORO È IL
PRINCIPALE RESPONSABILE
È il sintomo del «non digerire bene» con sensazione di gonfiore e pesantezza addominale.
Le cause sono soprattutto psicologiche. Il cibo non ha quasi nessuna responsabilitÃ
Il caso tipico è rappresentato da uomini o donne di mezza età perfettamente
sani, con analisi del sangue nella norma e persino una forma fisica invidiabile.
L’unico loro fastidio è quello di non digerire bene, al punto che dopo ogni
pasto accusano una noiosa sensazione di gonfiore o di pesantezza
addominale che perdura per ore, talvolta inoltrandosi fino a tarda notte. È
questa l’espressione classica della dispepsia funzionale, un disturbo di difficile inquadramento,
attraverso cui si tende a indicare un vasto spettro di sintomi che interessano la digestione e che si
manifestano in assenza di reali patologie dell’apparato gastrointestinale.
SENSO DI GONFIORE E PESANTEZZA DOPO I PASTI «Gran parte dei pazienti dispeptici
lamentano una sensazione di malessere che ha sede nella zona retrosternale, che si manifesta
comunemente durante o dopo i pasti con senso di gonfiore e pesantezza, al punto che qualsiasi
alimento può risultare loro indigesto». Solo in una piccolissima percentuale di casi, i disturbi sono da
ricollegare a problemi più seri – come ulcera, Helicobacter Pilori o persino forme tumorali – che
tuttavia si legano ad altri importanti segnali come vomito o perdita di peso. In tutte le altre
circostanze, alla base del malessere c’è invece un disturbo funzionale del sistema digestivo dalle
cause ancora oscure, che si stima coinvolga fino al 40% della popolazione sana.
STRESS PER FAMIGLIA E LAVORO FRA LE CAUSE PRINCIPALI Diversi fattori possono
«accendere la miccia» della dispepsia, tra cui la presenza di uno stato di stress. «Nella gran parte dei
casi sono presenti delle conflittualità personali che non vengono riferite al medico specialista durante
il primo incontro e che spesso rappresentano la principale causa del disturbo». A dimostrarlo è stato
uno studio che ha evidenziato la stretta relazione che intercorre tra la dispepsia funzionale e i
problemi che coinvolgono la vita lavorativa o affettiva, al punto che i disoccupati tendono a soffrire di
questo disturbo sei volte più della media, mentre i divorziati hanno un rischio di cattiva digestione
triplicato rispetto agli altri.
QUALI SONO I FARMACI PIÚ INDICATI, COMPRESI GLI ANTIDEPRESSIVI «In assenza di una
causa riconosciuta siamo costretti ad agire sui sintomi». I farmaci più prescritti in questi casi sono
gli inibitori della pompa protonica e i procinetici, che rispettivamente combattono l’acidità di
stomaco o favoriscono lo svuotamento gastrico. Se invece il disturbo è chiaramente da ricondurre a
una condizione di forte ansia e tensione anche gli antidepressivi possono favorire importanti
miglioramenti, anche se vanno utilizzati con le opportune precauzioni. «Specialmente nei più giovani
siamo sempre molto cauti nel prescriverli, per via del rischio di assuefazione». Quando la dispepsia si
lega a disturbi più importanti, invece, il medico può scegliere di indagare più a fondo la condizione
clinica del paziente, eventualmente attraverso una gastroscopia.
INUTILE FOCALIZZARE L’ATTENZIONE SULLA DIETA La correzione di alcune abitudini di vita può
rappresentare un elemento rilevante nel migliorare la capacità di digestione, a partire
dall’eliminazione del fumo e degli alcolici fino al praticare una regolare attività fisica o a seguire una
dieta equilibrata. Tuttavia, quest’ultimo aspetto viene talvolta «esasperato» da alcuni pazienti senza
alcun motivo reale. «Ridurre il consumo di grassi può essere utile, così come ridurre il consumo di
agrumi nel caso di acidità di stomaco. Tuttavia molti pazienti si focalizzano su alcuni cibi indicandoli
come la vera causa della cattiva digestione quando non è così. Lo dimostra il fatto che quando sono in
vacanza quegli stessi alimenti sono digeriti senza alcun problema». Meglio quindi mantenere una
dieta variegata ed equilibrata che limitare il proprio modo di mangiare. (La Stampa)
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Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del bando 1635/15 del 20/10/2015, un
gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale di primo
livello. Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine
ha instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in
farmacia, nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.
Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine a partire dal 2 Febbraio p.v. e per ogni successivo
Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le
seguenti modalità :
1. Telefonando al numero 081 551 0648
2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ORDINE: SCONFEZIONAMENTO DEI MEDICINALI
Quando un principio attivo, necessario per l'allestimento di una
preparazione galenica, non è disponibile in commercio allo stato di materia prima,
ma è reperibile all'interno di un medicinale industrialmente prodotto, il farmacista
«non può fare altro che utilizzare quello, poiché non vi è altro modo per garantire
al paziente la possibilità di usufruire del medicinale personalizzato che gli è stato
prescritto dal medico».
Infatti, il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4257/2015, ha confermato la sentenza n.11/2015 del
TAR Lombardia - Sez. Brescia, affermando il suddetto principio, nell’ambito di un giudizio avente ad
oggetto l’affidamento della fornitura nutrizionale parenterale domiciliare con sacche di miscele
allestite su prescrizione personalizzata. (FOFI)
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni
siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come
presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non
ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di
cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di
cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le
informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-unfarmaco-per-tutti
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