Anno IV – Numero 822
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: “Corsi ECMiâ€â€
2. Ordine: Quota sociale
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Tumore al polmone,
nuove differenze fra
fumatori e non
Martedì 01 Marzo 2016, S. Albino
Proverbio di oggi………..
'E mmalatìe veneno a cavallo e se ne vanno 'a ppère
ORDINE: CORSI ECM 2016
Corsi ECM per l’anno 2016, sessione primavera
A tale proposito, anche quest’anno, quest’Ordine
metterà a disposizione di tutti i propri iscritti a titolo
completamente gratuito un’ampia ed articolata offerta formativa costituita
da una serie di eventi ECM già calendarizzati.
AVVISO: in Bacheca a pag. 6 l’Elenco dei Corsi
Prevenzione e
Salute
4. Calcoli
biliari,
più
frequenti nelle donne,
nei sovrappeso e in caso
di età avanzata
5. Gotta, le ciliegie per
prevenire gli attacchi
Limitare carne, sardine e
molluschi
6. Donne
irritabili
mattino? hanno più
bisogno di dormire
Meteo Napoli
Martedì 01 Marzo
 Temporali
Minima: 12°C
Massima: 14°C
Umidità :
Mattina = 84%
Pomeriggio =79%
ORDINE: Riscossione QUOTA Sociale 2016
E’ in riscossione la quota sociale 2016 di EURO 150,00 di cui
Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Si comunica che in questi giorni, l’Istituto di Credito incaricato della
riscossione, sta recapitando gli Avvisi di Pagamento relativi alla Tassa di
iscrizione all’Ordine per l’anno 2016. Il pagamento della quota annuale è
obbligatorio per conservare l’iscrizione all’Albo, condizione necessaria nei
casi previsti dalla Legge per svolgere l’attività professionale.
Quest’anno presso gli Uffici dell’Ordine Professionale sono disponibili in
formato digitale copia degli Avvisi di pagamento, grazie all’impegno,
competenza e grande disponibilità profusa dal nostro Agente della
Riscossione di zona, Stefano Iannitti.
Pertanto i Colleghi che non avessero ancora ricevuto tale avviso, anche dopo
la scadenza del 29/02/2016, possono richiederne copia tramite:
 Richiesta agli Uffici dell’Ordine all’indirizzo email
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ï‚· Richiesta via fax al N. Tel. 081-5520961.
 Dal 7 Marzo 2016, sarà possibile, collegandosi al sito Ufficiale
dell’Ordine all’indirizzo web: www.ordinefarmacistinapoli.it,
scaricare il RAV inserendo il proprio codice fiscale;
ï‚·
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 822
PATOLOGIE E SALUTE
CALCOLI BILIARI, PIÙ FREQUENTI NELLE DONNE, NEI
SOVRAPPESO E IN CASO DI ETÀ AVANZATA
Nascono da cristalli di colesterolo che si formano all’interno della cistifellea. Spesso la
patologia non dà sintomi. Nel caso di disturbo conclamato si procede per via chirurgica
Tutto ha inizio con la formazione di piccoli
cristalli di colesterolo all’interno della
cistifellea, che in seguito si ingrandiscono fino a
diventare dei piccoli sassolini.
È così che si generano i calcoli della colecisti,
impropriamente chiamati calcoli del fegato, che rappresentano circa il 90% dei casi di calcoli biliari
che colpiscono in prevalenza le donne e le persone in età avanzata.
La loro formazione trae origine dalla bile, il liquido contenuto nella cistifellea che aiuta la digestione
dei grassi, dove il colesterolo tende ad aggregarsi in formazioni sempre più grandi, che possono anche
raggiungere il diametro di pochi centimetri.
LE POSSIBILI CAUSE ALLA BASE DELLA PATOLOGIA : «Il colesterolo è normalmente mantenuto
in soluzione nella bile grazie alla presenza di acidi e sali biliari.
Quando si crea uno squilibrio tra questi composti, il colesterolo precipita, si aggrega e si vanno così
formando i calcoli. Difficile identificare un’unica causa alla base di questo delicato processo, che oggi
viene principalmente ricondotto alla predisposizione genetica e alla presenza di alcuni fattori di rischio
determinanti, come l’obesità , l’età avanzata e il sesso femminile.
: A queste caratteristiche forse all’origine del disturbo, può
SONO CONTROINDICATI I
aggiungersi l’abitudine a digiunare o a effettuare un unico grande
DIGIUNI PROLUNGATI
pasto nell’arco della giornata, che secondo molti esperti
può accrescere il rischio di calcoli biliari favorendo l’eccessivo
ristagno del liquido biliare nella cistifellea.
Anche se le ultime evidenze scientifiche sembrano ridimensionare l’importanza delle abitudini di vita
nella comparsa dei calcoli.
«Alcuni stili di vita scorretti e fattori ambientali possono sicuramente facilitare l’insorgenza dei calcoli
ma sono le caratteristiche genetiche a determinarne principalmente la comparsa». A dimostrarlo è
anche il fatto che i calcoli si manifestino spesso in persone da sempre in perfetta forma e anche
attente all’alimentazione.
MOLTE PERSONE NON SONO CONSAPEVOLI DI AVERLI : In ogni caso, non sempre avere i
calcoli biliari comporta delle conseguenze sulla salute.
Anzi, nella maggior parte dei casi è vero il contrario. «Solo il 20% dei pazienti con un singolo calcolo va
incontro a una colica biliare nell’arco della vita».
Nel resto dei casi, invece, i calcoli biliari possono rimanere non diagnosticati o sono identificati
casualmente quando si esegue un’ecografia all’addome. Tutto dipende quanto è «attivo» il calcolo
all’interno della cistifellea:
se il calcolo rimane immobile può non provocare alcun sintomo né dolore, mentre un suo movimento
può scatenare le ben note coliche caratterizzate da dolori violenti all’addome che si irradiano sin alla
schiena e alle scapole, che costringono spesso i pazienti a recarsi al pronto soccorso.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 822
Una volta accertata la presenza dei calcoli alla colecisti,
come si procede? «Se il calcolo non dà sintomi, il soggetto
sta bene e non ha particolari fattori di rischiosi attende.
Altrimenti la soluzione passa attraverso la chirurgia e
la rimozione dei calcoli mediante colecistectomia (asportazione della colecisti ndr)» sottolinea
Rizzetto. A sottolineare l’importanza di questo percorso terapeutico sono anche le recenti linee guida
del National Institute for Health and Care Excellence britannico, basate sui dati scientifici presenti in
letteratura, che sottolineano l’importanza dell’approccio «watch-and-wait» (osservare e attendere)
nel caso di calcoli asintomatici, per ricorrere all’intervento nel caso di sintomi evidenti.
LA CHIRURGIA SOLTANTO AL BISOGNO : In base alle statistiche, se il calcolo ha già manifestato
la sua presenza scatenando una colica la probabilità che questa si presenti ancora nell’arco della vita
salgono al 50-60%. In questi casi o in presenza di altre complicanze – come diabete o familiarità del
cancro alle vie biliari – può rendersi necessaria l’operazione chirurgica di asportazione della colecisti,
effettuata perlopiù per via laparoscopica attraverso tre piccoli fori praticati sull’addome del paziente.
In una ridotta percentuale di casi, inoltre, accade che i calcoli migrino dalla colecisti al coledoco (il
condotto che trasporta la bile nel duodeno), ostruendo il passaggio della bile nell’intestino. In questo
caso, la loro rimozione passa attraverso una particolare procedura di endoscopia detta
colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP), a cui può eventualmente seguire
l’asportazione della colecisti. (Salute, La stampa)
COME PROCEDERE QUANDO LA
MALATTIA È ACCERTATA
DONNE IRRITABILI MATTINO?
HANNO PIÙ BISOGNO DI DORMIRE
Se la donna della vostra vita al mattino è irritabile e fa fatica a
svegliarsi non siate troppo severi con lei: c'è una spiegazione
scientifica che giustifica questo suo atteggiamento.
Una ricerca statunitense, ha infatti scoperto che le donne hanno bisogno di
dormire di più rispetto agli uomini e se non possono farlo le conseguenze non sono solo quelle
note, come ad es. maggiore aggressività , depressione e senso di stanchezza per l'intera giornata.
La mancanza di sonno, secondo gli studiosi, comporta infatti per il gentil sesso anche un maggiore
rischio di problemi cardiaci e, come se non bastasse, un incremento dei marcatori delle
infiammazioni, cosa che comporta maggiori possibilità di provare dolore fisico. Più fortunati,
invece, sembrano essere gli uomini: la ricerca ha evidenziato infatti che la mancanza di sonno non
li rende più irritabili e ansiosi del solito e non provoca loro tutti i problemi fisici in cui invece
incorrono le donne. Ma cosa fare se la notte proprio non si riesce a dormire? Il consiglio degli
studiosi è fare dei pisolini durante il giorno, della durata di 25 o 90 minuti. (Sani e belli)
LE RUGHE DEL VISO SONO UN ALLARME PER
LA SALUTE
Se i chiaroveggenti leggono nei solchi delle mani il futuro, è
possibile che le rughe sul viso indichino molto della nostra salute.
Il paragone lo fa la Società americana di chirurgia estetica plastica, i cui esperti "leggono" il tipo di
rughe, solchi profondi e increspamenti della pelle del viso come segnali di stress e campanelli di
allarme per la salute. I solchi profondi sul viso indicano in primis la carenza di sonno, sottolineano gli
esperti, ma anche la cattiva alimentazione. (Sani e Belli)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 822
PREVENZIONE E SALUTE
GOTTA, LE CILIEGIE PER PREVENIRE GLI ATTACCHI
LIMITARE CARNE, SARDINE E MOLLUSCHI
La malattia in aumento ovunque. Gli esperti suggeriscono di
diminuire il consumo di birra e di bevande a base di fruttosio
Come prevenire gli attacchi di gotta con modifiche dello stile di vita? Quali
sono i farmaci più adatti per curarla? Quale terapia preventiva è considerata più
efficace? A queste e altre domande rispondono le linee guida sulla gotta pubbl.
su Arthritis Care and Research,
IN AUMENTO – Negli ultimi 20 anni il numero di nuove diagnosi ha continuato a crescere; lo stesso
è accaduto nel nostro Paese, dove si stima una prevalenza fra l'1-2 % della popolazione generale (circa
un milione di persone) ma soprattutto si sottolinea che si tratta di un problema misconosciuto negli
anziani e in continuo aumento fra «insospettabili». Stando ai dati, la prevalenza sfiora addirittura il 7%
fra gli over 65, mentre la malattia sta pian piano diventando un problema non più quasi esclusivo di
uomini di mezza età , ma anche appannaggio di giovani donne che usano i diuretici per dimagrire:
questi farmaci infatti ostacolano l'eliminazione dell'ac. urico favorendo l'iperuricemia. Gli accumuli di
ac. urico provocano la deposizione di cristalli nelle articolazioni causando attacchi acuti molto dolorosi
e debilitanti. Accanto all'invecchiamento della popolazione e alle manie di magrezza delle giovani
donne fra le cause della maggior frequenza della malattia ci sarebbe anche l'incremento del n° di
pazienti ipertesi, diabetici, obesi, con sindrome metabolica o in cura con i diuretici.
PREVENZIONE – Qualunque sia il motivo, ci ritroviamo con un bel po' di pazienti che devono fare i
conti con gli attacchi di gotta. Per prevenirli e gestirli al meglio gli esperti hanno stilato un documento
in due parti. La prima parte, dedicata alla prevenzione, sottolinea l'importanza dell'educazione dei
pazienti a un corretto stile di vita e a una buona gestione di eventuali patologie concomitanti. Primo
passo, una dieta adeguata: chi soffre di gotta deve tenere sotto controllo il consumo di carne e anche
di alcuni tipi di pesce ricchi di purine (come acciughe, sardine e molluschi), riducendo al minimo
frattaglie e selvaggina; non sono “pericolosi†invece vegetali come gli spinaci, che contengono purine
ma probabilmente anche sostanze che ne contrastano gli effetti. Da diminuire il consumo di birra e di
bevande dolcificate a base di fruttosio, mentre il vino sembra non avere molti effetti sul rischio di
attacchi di gotta e l'acqua si riconferma fondamentale per «drenare» via i cristalli di acido urico (se ne
dovrebbe bere almeno un 1,5litri al giorno). Gli attacchi, si manifestano spesso dopo che si è esagerato
a tavola: essere morigerati e non abbuffarsi è quindi un'altra regola d'oro da non dimenticare.
TERAPIE – Le linee guida sottolineano, nella II° parte, che è opportuno mantenere i livelli di urati al di
sotto dei 6 mg per decilitro di sangue; per riuscirci, il farmaco di prima scelta è l'ALLOPURINOLO,
iniziando con dosi pari a 100 mg/giorno per poi salire, se necessario, intorno ai 300 mg; altrettanto
efficaci i farmaci con analogo meccanismo d'azione (inibiscono un'enzima, la xantina-ossidasi, che
porta alla formazione di acido urico), che in caso di necessità possono essere associati agli uricosurici,
medicinali che facilitano l'escrezione degli urati. Per risolvere gli attacchi acuti le linee guida
raccomandano di iniziare la terapia entro 24h dall'inizio dei sintomi utilizzando antinfiammatori,
cortisonici o colchicina per via orale, senza interrompere i trattamenti per ridurre l'ac. urico.
CILIEGIE – Chi infine vuole prevenire in modo piacevole gli attacchi di gotta potrebbe provare con le
ciliegie: uno studio ha dimostrato che mangiare regolarmente ciliegie (la dose opportuna pare sia
mezza tazza, pari a 10-12 frutti) o consumarne estratti potrebbe ridurre fino al 75% la probabilità di
recidive. Le ciliegie sono ottime per diminuire i livelli di ac. urico e hanno pure preziosi effetti
antinfiammatori. «Il rischio di attacchi di gotta scende all'aumentare del consumo di ciliegie: il max si
ottiene con 3 porzioni in 2 giorni».(E. Meli)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 822
TUMORE AL POLMONE, NUOVE DIFFERENZE FRA
FUMATORI E NON
La malattia è in crescita fra i non tabagisti, che se si ammalano vivono il doppio
rispetto ai fumatori. Ma sottovalutano i sintomi e arrivano tardi alla diagnosi
Che il tabacco sia il principale fattore di rischio per il tumore al polmone e in
particolare per la forma più diffusa, il carcinoma non a piccole cellule, è cosa
ben nota. Non tutti sanno, però, che questo tipo di cancro in molti Paesi è
sempre più diffuso anche fra i non fumatori. Durante il congresso
della European Respiratory Society tenutosi ad Amsterdam un gruppo di
ricercatori portoghesi ha aggiunto nuovi tasselli alla conoscenza della malattia
che colpisce i non tabagisti. Allo stesso meeting uno studio britannico ha poi trovato nuove risposte ad
un’altra questione «storica», quella dei forti fumatori che godono di ottima salute polmonare: la loro
fortuna pare essere scritta, almeno in parte, nel Dna.
I NON FUMATORI CON CANCRO VIVONO IL DOPPIO RISPETTO AI FUMATORI
Dopo aver confrontato i dati relativi a pazienti fumatori con carcinoma polmonare non a piccole cellule
e pazienti con la stessa patologia ma che non si erano mai accesi una sigaretta, Catia Saraiva e colleghi
dell’Ist. Portoghese di Oncologia hanno tratto interessanti conclusioni:
i non fumatori erano soprattutto donne, con minori complicanze (ad es. tassi più bassi di ostruzione
polmonare cronica o patologie cardiache) e con una sopravvivenza media più lunga, più che doppia,
dal momento della diagnosi (51 mesi contro 25 dei tabagisti).
«E’ il primo studio europeo che cerca differenze tra tabagisti e non in questa patologia - e saperne di
più può aiutare a migliorare sia la diagnosi precoce che la cura nei pazienti meno numerosi e più
“sfortunatiâ€, visto che si ammalano senza aver fatto uso di sigarette. Ad es. abbiamo scoperto che
 il 9% dei non fumatori aveva avuto un’esposizione a carcinogeni ambientali,
 il 5% aveva una storia familiare di malattia
 il 18% soffriva di pressione alta.
Ora dobbiamo indagare per capire se e quanto questi fattori pesino nello sviluppo della malattia».
QUEI SINTOMI A CUI TUTTI DOBBIAMO FARE ATTENZIONE
Inoltre, la maggioranza dei malati non fumatori (il 59%) ha scoperto il tumore in stadio molto avanzato
(il quarto), quando si era ormai già diffuso e aveva dato metastasi in altre parti del corpo (il polmone
opposto, ossa e cervello).
In questi casi è molto più difficile curare la neoplasia ed è probabile, che il ritardo nella diagnosi sia
dovuto proprio al fatto che chi non ha mai fumato si preoccupa meno dell’ipotesi di avere un cancro ai
polmoni, trascura i sintomi, non è consapevole dei possibili campanelli d’allarme. «È importante recarsi dal medico in caso di tosse secca o con catarro talora striato di sangue, piccole perdite di
sangue con i colpi di tosse, difficoltà respiratorie, dolore al torace e perdita di peso, perché potrebbero
essere i segni (non sempre presenti e comuni anche ad altre malattie) della presenza di un tumore».
SCOPERTI GENI-CHIAVE PER LA SALUTE DEI POLMONI : esistono geni che ci rendono più
dipendenti dalla nicotina? Ed è scritta, almeno in parte, nel nostro Dna la salute dei nostri polmoni?
Ovvero, com’è possibile che alcuni tabagisti incalliti godano di ottima salute respiratoria? Il team si è
concentrato sulla Bpco (Broncopneumopatia cronica ostruttiva): confrontando i dati genetici di
fumatori e non, il gruppo di ricercatori ha scoperto sezioni del Dna che riducono il rischio di ammalarsi.
In pratica, sono stati identificati nuovi “geni buoniâ€, che contribuiscono a una maggiore salute
dell’apparato respiratorio. E i fumatori dotati nel Dna di questo patrimonio favorevole hanno un
pericolo di sviluppare questa bronchite cronica più basso rispetto a quelli con “geni cattiviâ€.(Corriere)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 822
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016–SESSIONE PRIMAVERILE
Si informa che dalla prossima settimana è possibile prenotare sul sito istituzionale
dell’ordine i
Corsi ECM
Gratuiti 2016.
COME
PRENOTARSI:
da Lunedì 7
Marzo è possibile
prenotare i Corsi ECM 2016
1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it
2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM
3- Prenotazioni
4- Accesso all’area riservata mediante username e password
5- Scegliere i corsi da prenotare