Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli
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Anno IV – Numero 830 AVVISO Ordine 1. ORDINE: “Corsi ECMi”” 2. Ordine: Turni Farmacie Città di Napoli e Provincia Notizie in Rilievo Scienza e Salute 3. Ulcere, piaghe, ferite, ecco i rimedi 4. Meldonium: che cos'è e perché è doping 5. Scoperto il tallone di Achille dei tumori 6. dove va a finire la ciccia che perdiamo? Prevenzione e Salute 7. Alito cattivo? Alcuni buoni consigli per una bocca "a prova di bacio"Condividi Meteo Napoli Giovedì 10 Marzo  Nuvoloso Minima: 11°C Massima: 13°C Umidità: Mattina = 68% Pomeriggio =62% Giovedì 10 Marzo 2016, S. Simplicio Papa Proverbio di oggi……….. 'e ciuccie s'appiccecano 'je varrile se scassano (gli asini litigano e le botti si rompono) ALITO CATTIVO? ALCUNI BUONI CONSIGLI PER UNA BOCCA "A PROVA DI BACIO" Le cause più frequenti e i consigli per curare l'alitosi e mantenere sempre una bocca pulita e fresca. Dai cibi amici dell'alito alla corretta igiene orale. L’alitosi, sinonimo di alito cattivo, è una condizione caratterizzata dall'emissione di odori sgradevoli attraverso l’atto respiratorio. Ecco le cause più frequenti e alcuni preziosi consigli per prevenirla e combatterla. CAUSE PIÙ FREQUENTI E CHE FARE PER AVERE UNA BOCCA PULITA E FRESCA? La causa principale dell’alitosi sono i batteri (chiamati VCS, ossia Volatile Solfure Compounds) che vivono principalmente in luoghi caldi e umidi come la nostra lingua. Essi decompongono le particelle di cibo non rimosse dando origine agli acidi della placca e ai gas (solfuri), che conferiscono all’alito il fastidioso odore di zolfo. Cibi, bevande e soprattutto una scarsa igiene orale possono influire sulla proliferazione dei batteri. Anche il digiuno può favorire l’alitosi. Infatti durante le ore in cui non assumiamo cibi diminuisce notevolmente la produzione di saliva. Questo nel cavo orale comporta una minor diluizione dell’agente batterico (VSC) e quindi una più facile proliferazione batterica. Più alta la presenza di VSC più marcata è infatti l’alitosi. (Salute e Benessere) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 SCIENZA E SALUTE ULCERE, PIAGHE, FERITE, ECCO I RIMEDI Piaghe, Ferite e Riparazioni tessutali. Un problema enorme soprattutto per gli anziani allettati, e per chi soffra di diabete, psoriasi ed altre malattie della pelle. Quello delle ulcere è un problema che attraversa varie specialità mediche, per questo molte società sono interessate alla scoperta di nuove medicazioni e interventi per scongiurare l’epidemia delle piaghe, delle ulcere e più in generale delle ferite difficili. “Soprattutto nei pazienti ultra75enni – ci dice il prof. Nicolò Scuderi, Direttore della 1° chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma – i tessuti cutanei subiscono modificazioni significative, diventando ipotrofici, meno elastici e caratterizzati da maggior fragilità capillare. Non solo: l’età ‘asseconda’ altri fattori di rischio intrinseci, rappresentati dalla limitata mobilità dei soggetti per cause diverse quali fratture ossee o sedazione farmacologica e dalla presenza di malattie con compromissione neuromotoria, come diabete, sclerosi multipla, miastenia, coma o lesioni spinali che, comportando ridotta o nulla sensibilità cutanea e assenza di percezione di sensazioni fastidiose o dolorose, impediscono la reazione motoria del paziente favorendo la comparsa delle lesioni cutanee. Uno dei problemi più frequenti nel trattamento delle ferite viene dalla loro infezione: una vera e propria ‘epidemia’ - ferite che improvvisamente si riaprono o non si chiudono proprio – accompagnata dalla presenza in molti casi di germi resistenti o dal biofilm, quel sottile strato di materiale che viene elaborato dai batteri in attiva replicazione e che appare aderente al letto della lesione, e che contribuisce a ritardarne la guarigione. In presenza di biofilm, infatti, si creano le condizioni affinché i singoli microrganismi interagiscano scambiandosi reciprocamente nutrienti e metaboliti e costituendo comunità batteriche organizzate. I biofilm rappresentano perciò focolai protetti di infezione e di resistenza batterica all’interno della ferita, offrendo protezione ai batteri dall’azione degli agenti antimicrobici (antibiotici e antisettici). Una medicazione avanzata utilizzata per eliminare il biofilm presente nelle Come si affronta ulcere è una medicazione sterile antimicrobica a base di argento, composta il “Biofilm” da soffici fibre idrocolloidali di carbossimetilcellulosa sodica pura contenenti ioni argento. Questa medicazione assorbe e trattiene elevate quantità di essudato e di batteri e a contatto con l’ulcera crea un soffice gel che si conforma al letto della ferita, mantenendo l’ambiente umido necessario a favorire i processi di riepitelizzazione e aiutando nella rimozione dei tessuti non vitali della ferita senza danneggiare il nuovo tessuto. L’argento ionico distrugge i batteri, lieviti e muffe presenti nel biofilm. Questo presidio contribuisce a creare un ambiente antimicrobico rimuovendo il biofilm e prevenendone la riformazione aumentando l’efficacia dell’azione antisettica dell’argento. La medicazione crea così una barriera antimicrobica. Un recente dispositivo utilizzato per la rimozione del biofilm è costituito da una soluzione di acidoossidante da utilizzarsi nello sbrigliamento, nell’irrigazione, nel lavaggio e nell’umidificazione di ferite acute e croniche come le ulcere del piede diabetico. La soluzione contiene acido ipocloroso, un noto agente antimicrobico, che agisce da conservante, inibendo la crescita di microorganismi all’interno della soluzione e prevenendo la contaminazione delle ferite esercitando un effetto antimicrobico locale negli strati superficiali delle ferite. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 Grazie alle sue proprietà fisico-chimiche e riducendo gli effetti dovuti alla presenza di microrganismi, questa soluzione crea un micro-ambiente ideale a supporto del processo fisiologico di guarigione, particolarmente rilevante nelle ferite croniche, favorendo l’eliminazione del biofilm e un’ottimizzata guarigione delle lesioni. Un nuovo trattamento per il biofilm è costituito da un liquido semi-viscoso opaco di colore violaceo per uso topico, da applicare localmente sulle ulcere cutanee. Contiene composti fenolici solfonati ed acido solforico in soluzione acquosa ed utilizza la caratteristica igroscopica dello zolfo presente in soluzione per assorbire l’acqua contenuta nel biofilm essiccandolo. Senza acqua i polimeri organici che formano la spina dorsale del biofilm precipitano, e una volta seccatosi può essere eliminato facilmente. Molto recentemente sono state realizzate speciali apparecchiature LA NEW WAY DEI biomediche che servono ad eradicare il biofilm. MACCHINARI Tali macchine usano la rivoluzionaria piattaforma tecnologica ‘BioFotonica’ e offrono una soluzione completamente nuova per il trattamento delle ferite che sfrutta la proprietà di ri-modulare l’attività cellulare e la proprietà battericida della fluorescenza e dell’ossigeno. Questa sinergia innesca un effetto a cascata di reazioni biologiche che ripristinano e rimettono in moto il processo di guarigione. I cromofori contenuti in tale macchina sono illuminati con una luce multi-led. Questo gel fotoconvertitore della luce, per uso topico, è arricchito di cromofori fluorescenti, che in presenza di un ossidante e della luce innescano la terapia BioFotonica. La luce multi-led stimola una reazione di trasformazione dei cromofori che raggiungono uno stato di energia più elevato. I cromofori attivati ritornano a uno stato di energia più basso, emettendo fotoni con livelli d’energia inferiori. Sfruttando le proprietà benefiche dell’ossigeno e le diverse lunghezze d’onda della luce, i fotoni penetrano nel tessuto sottostante a varie profondità creando un effetto ad ampio spettro. Tale meccanismo  modula l’infiammazione (colori giallo e arancione),  favorisce la proliferazione dei fibroblasti (colori giallo e arancione),  promuove la produzione di collagene (colore verde),  promuove la modulazione dei fattori di crescita (colori giallo, arancione e verde)  elimina batteri ed altri microrganismi (ossigeno più luce). Il biofilm nel piede diabetico. Il piede diabetico costituisce la complicanza più invalidante dell'iperglicemia cronica trascurata. Si tratta di uno stato patologico che condiziona negativamente la qualità di vita del paziente, tanto da richiedere una scrupolosa e costante igiene dei propri piedi supportata da frequenti controlli medici. Un piede diabetico malcurato o sottovalutato espone il malato ad ulcere, piaghe sanguinanti ed infezioni che, a lungo andare, possono diffondere nei tessuti limitrofi e procurare cancrena. Obiettivo principale del trattamento del piede diabetico è senza dubbio prevenire l'ulcera plantare e, nel caso d'infezione in corso, arginare l'insulto patogeno entro il più breve tempo possibile. Il biofilm è una aggregazione complessa di microrganismi in una matrice adesiva e protettiva. La formazione di un biofilm inizia con l’ancoraggio di microrganismi liberamente fluttuanti ad una superficie. Quando un gruppo di batteri si accumula su di una superficie e raggiunge una particolare densità cellulare, inizia a secernere una sostanza polimerica che si compone di polisaccaridi, proteine e DNA, la quale associandosi alle molecole di acqua libere nell’ambiente circostante, dà origine ad una matrice in cui le cellule batteriche sono fortemente radicate. Le conseguenze della presenza della matrice è la quasi impossibilità di rimuovere con le sole procedure meccaniche il biofilm da una superficie cutanea. Inoltre è sempre la presenza di questa matrice che aumenta la resistenza dei batteri a disinfettanti e antibiotici sia topici che sistemici. (Salute, Rai News) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 SCIENZA E SALUTE MELDONIUM: CHE COS'È E PERCHÉ È DOPING La tennista russa Maria Sharapova ha ammesso di aver fatto uso del farmaco, solo di recente entrato nella lista delle sostanze "proibite". Ma come funziona, e davvero cura il diabete? Il meldonium è un farmaco per il cuore inserito dal 1 gennaio 2016 nella lista delle sostanze dopanti e pertanto proibito dalla World Anti-Doping Agency (WADA). È balzato agli onori della cronaca perché la tennista russa Maria Sharapova, trovata positiva ai test per la sostanza, ha ammesso di averne fatto uso per 10 anni, sotto prescrizione del suo medico di famiglia, per trattare una serie di condizioni di salute. L'atleta ha parlato di una carenza cronica di magnesio e di una storia familiare di diabete. In realtà, il meldonium è stato creato per il PER CHE COSA E’ trattamento delle ischemie (temporanee interruzioni dell'afflusso di sangue INDICATO ai tessuti) legate a gravi problemi cardiocircolatori come l'angina pectoris e l'arresto cardiaco. Poiché favorisce la circolazione del sangue, in soggetti sani come gli atleti migliora le capacità di resistenza allo sforzo fisico, perché porta più ossigeno ai tessuti muscolari. RECUPERO PIÙ VELOCE. In test animali, il farmaco si è dimostrato efficace nell'incrementare la mobilità muscolare, prolungare i tempi di resistenza allo sforzo prima che sia avvertita la fatica e proteggere contro alcuni effetti dello stress. Secondo una revisione delle sue proprietà pubblicata nel 2015, diminuisce anche i livelli di acido lattico e urea nel sangue degli atleti, accorciando i tempi di recupero dopo un'intensa attività fisica. DA DOVE VIENE. Prodotto in Lettonia dall'azienda farmaceutica Grindeks, il meldonium - il cui nome commerciale è Mildronate - è popolare in Russia e in Lettonia, Ucraina e Polonia. Negli anni '80 veniva usato dalle truppe russe in Afghanistan per migliorare le prestazioni fisiche e non sentire la fatica. La FDA, così come le agenzie del farmaco europee, non ne approvano l'utilizzo. SOTTO OSSERVAZIONE. La WADA lo monitorava da un anno, a causa di alcune evidenze della sua diffusione tra gli atleti professionisti. La decisione di includerlo tra le sostanze vietate è arrivata a settembre 2015 (agli atleti è stata spedita la lista via email) ed è divenuta effettiva dal 1 gennaio di quest'anno. Il meldonium è ora classificato come sostanza S4, la categoria di ormoni e modulatori metabolici. TROPPO A LUNGO. Gli esperti escludono che possa servire contro il diabete (se non, al limite, in una fase avanzata della malattia, che può comportare problemi cardiocircolatori: ma non sembra questo il caso). Quando è usato per le patologie cardiache, il meldonium è comunque prescritto di solito per 4-6 settimane al massimo. (Salute, Focus) SCOPERTO IL TALLONE DI ACHILLE DEI TUMORI Un 'marchio' che sara' bersagliato dal sistema immunitario I tumori hanno al loro interno 'i semi' della propria distruzione, che potrebbe consentire di mettere a punto terapie mirate a governare i sistemi immunitari dei pazienti e indirizzarli contro 'il nemico'. A prescindere dalle loro mutazioni, infatti, le cellule tumorali contengono una 'marcatura' che può essere riconosciuta e presa di mira. La scoperta di questo 'tallone di Achille' da parte dei ricercatori è stata pubblicata sulla rivista Science e rappresenta, secondo il Guardian, una "possibile rivoluzione nei trattamenti". (Salute e Benessere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 SCIENZA E SALUTE DOVE VA A FINIRE LA CICCIA CHE PERDIAMO? Inspirate, ma soprattutto espirate: un nuovo studio australiano rivela dove va a finire il grasso che perdiamo quando dimagriamo. Le teorie su come bruciare grassi e dimagrire si sprecano e ormai sappiamo, o crediamo di sapere, quasi tutto sulle regole di una corretta alimentazione, anche se troppo spesso non le mettiamo in pratica. Quello che però gli esperti del settore non ci hanno mai spiegato è che cosa significa esattamente "bruciare grassi". Ovvero: in che cosa si trasforma la nostra ciccia quando dimagriamo? Uno studio pubblicato sul British Medical Journal avrebbe finalmente trovato la risposta all'annosa questione, sfatando i falsi miti secondo cui il grasso sarebbe convertito in energia (il che violerebbe la legge della conservazione della materia) o espulso tramite le feci, o ancora convertito in massa muscolare. INSPIRA ED ESPIRA. Secondo uno degli autori della ricerca, «c'è una diffusa ignoranza e confusione rispetto al processo metabolico della perdita di peso. La verità è che la maggior parte della massa viene espirate sotto forma di anidride carbonica». Qual è allora il segreto per una linea perfetta? Respirare, o meglio, espirare! «I nostri calcoli» spiegano gli autori «dimostrano che i polmoni sono l'organo escretore primario per il grasso. Perdere peso significa sbloccare il carbonio immagazzinato nelle cellule adipose». Il che, scherzi a parte, significa comunque mangiare meno e muoversi di più. Infatti quando ingrassiamo l'eccesso di carboidrati e proteine che ingeriamo viene convertito in trigliceridi che vengono immagazzinati in gocce lipidiche all'interno delle cellule adipose. Per sbloccare il carbonio serve principalmente esercizio fisico. Nello specifico, i risultati della ricerca hanno rivelato che 10 chili di grasso vengono trasformati in 8,4 chili di anidride carbonica, che viene espulsa dal nostro corpo quando espiriamo, e 1,6 chili di acqua, che vengono secreti attraverso urina, sudore e altri liquidi. CHI DIMAGRISCE INQUINA? Mettiamo in chiaro una cosa: questo non comporta che chi perde peso contribuisce al riscaldamento globale. Meerman ha sottolineato che quest'ultimo «è causato dagli atomi di carbonio intrappolati sottoterra negli organismi fossili. «Gli atomi di carbonio nel tessuto adiposo degli esseri umani invece ritornano nell'atmosfera dopo alcuni mesi, dove già erano presenti nel cibo o nelle piante». (Salute, Focus) QUAL È LO SPORT PIÙ SEDENTARIO? Escludendo gli scacchi e i giochi di carte, tra gli sport meno impegnativi dal punto di vista fisico, almeno quanto a consumo di calorie, vi sono l'equitazione (al passo), la canoa (ma solo a livello amatoriale), il ballo liscio e le passeggiate in bici ad andatura "tranquilla". Tiro e riposa. Anche gli sport di tiro (a segno e con l'arco) in genere non implicano un grande dispendio di energie fisiche, pur essendo estremamente impegnativi per quanto riguarda la concentrazione mentale richiesta. In alcuni sport, come il ciclismo o gli sport del remo, l'atleta si trova seduto, ma non per questo il suo sforzo è ridotto, soprattutto se impegnato in una gara. Anche il fisico conta. In generale, il consumo di energie dipende quindi dal livello della competizione e dalle caratteristiche fisiche dell'atleta: peso, altezza, costituzione, stato di allenamento. (Salute, Focus) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca Ordine: Corsi ECM 2016–SESSIONE PRIMAVERILE Si informa che è possibile prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM Gratuiti 2016. COME PRENOTARSI da Lunedì 7 Marzo è possibile prenotare i Corsi ECM 2016 1- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it 2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM 3- Prenotazioni 4- Accesso all’area riservata mediante username e password 5- Scegliere i corsi da prenotare PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 TURNI delle Farmacie della CITTÀ di NAPOLI Si informa che sul sito istituzionale dell’Ordine, al link seguente: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/turni-farmacie è possibile consultare e scaricare i turni delle farmacie relativi sia alla Città di Napoli che delle farmacie dei Comuni della Provincia di Napoli. In particolare, per quanto riguarda la Città di Napoli, nelle giornate del Sabato il Servizio Farmaceutico viene svolto dalle farmacie come di seguito riportato: - Il servizio del Sabato mattina (09:00 – 13:00) è assicurato da tutte le Farmacie della Città di Napoli - Il servizio del Sabato Pomeriggio (16:00 – 20:00) è assicurato dalle Farmacie dell’elenco A – B – C disponibile all’indirizzo https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/turni-sabato-2016 Inoltre, i turni relativi alle Domeniche ed alle Festività infrasettimanali per le Farmacie, con specifica indicazione del mese corrente, sono suddivisi in Municipalità e sono presenti in un’apposita sezione della pagina web. Tale sezione si presenta come riportato nell’immagine che segue (esempio 1a Municipalità) e costituisce uno strumento da potere utilizzare per stampare la turnazione vigente ed apporla nella bacheca dei turni della propria Farmacia. Servizio Notturno Volontario permanente: infine, solo per la Città di Napoli, sono riportate le farmacie di servizio notturno volontario permanente per l’anno 2016: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/farmacie-servizio-notturnovolontario-citta-di-napoli-2016 PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 830 TURNI delle Farmacie della PROVINCIA di NAPOLI: Si rende noto che per ogni singolo Comune della Provincia, l’Ordine Professionale ha predisposto una sezione del sito web da poter consultare, contenente il turno vigente. L’elenco di tutti i Comuni è disponibile al link: https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/turni-provincia-di-napoli-2016 Anche in questo caso la veste grafica realizzata (di seguito a titolo di esempio si riporta quella del Comune di Arzano) consente la stampa del documento da esporre nella bacheca dei turni al fine di agevolare la consultazione da parte dei cittadini.

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