Anno IV – Numero 832
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: “Corsi ECMiâ€â€
2. Ordine: Visita Matera
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Che cos’è e come si
riconosce la narcolessia
4. Psoriasi, un concentrato
di zenzero per bloccare
le lesioni
Lunedì 14 Marzo 2016, S. Matilde
Proverbio di oggi………..
una sola noc' in dò o sacc' nun fà rummor!!
ORDINE: Visita a MATERA – Incontro con i
Farmacisti dell’Ordine di Matera
Rientrati i Colleghi che hanno visitato Matera
Si è concluso il viaggio organizzato dal nostro Ordine. Per due giorni un
gruppo di Farmacisti Napoletani ha visitato la splendida città di Matera e
incontrato i Colleghi dell’Ordine di Matera, guidato dal Collega Lino
Imperatore.
Prevenzione e
Salute
5. Perché fischiano le
orecchie?
6. Scarpe, i guai del tacco
alto ecco qual è la
formula giusta
Meteo Napoli
Lunedì 14 Marzo
 Nuvoloso
Minima: 13°C
Massima: 165°C
Umidità :
Mattina = 58%
Pomeriggio =52%
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 832
SCIENZA E SALUTE
CHE COS’È E COME SI RICONOSCE LA NARCOLESSIA
Colpi di sonno «invincibili» ma anche allucinazioni e perdita improvvisa del tono
muscolare.
Addormentarsi all’improvviso nel mezzo di una conversazione, a tavola o in classe può essere la spia di
una malattia neurologica, la narcolessia, che spesso viene diagnosticata con ritardo perché i suoi
segnali vengono fraintesi e imputati ad altri fattori come pigrizia, sonno sregolato, uso di sostanze
illecite o altre malattie
CHE COS’È LA
NARCOLESSIA
La narcolessia è una malattia neurologica causata
dall’incapacità del cervello di regolare in maniera
fisiologica il ritmo sonno/veglia. È caratterizzata da
un’eccessiva sonnolenza diurna, con attacchi ricorrenti di sonno non
rimandabili e talora improvvisi. Si ipotizza che la narcolessia sia una malattia di
natura autoimmune. Recenti ricerche hanno mostrato che sono coinvolti numerosi neurotrasmettitori.
Il più importante di questi è l’ipocretina (orexina).
L’ipotalamo produce l’ipocretina, sostanza coinvolta nella regolazione del ritmo sonno/veglia. Nei
narcolettici il sistema immunitario attacca le cellule nervose che producono ipocretina.
Come funziona l’alterazione sonno/veglia
I livelli di ipocretina nel cervello diminuiscono con conseguenze sul ritmo
sonno/veglia. La perdita delle cellule nervose che producono ipocretina ha come
ricaduta indiretta un’alterazione dei neuroni che controllano il tono muscolare e
come risultato la parziale o completa cataplessia.
Distribuzione del sonno nelle 24 ore
Narcolessia: Nei narcolettici si verificano una rapida e atipica emergenza di
sonno Rem nei 15-20 minuti dopo l’addormentamento, e intrusioni di sonno
Rem durante il giorno. Gli attacchi di sonno diurni compaiono in genere ogni 2-3 ore.
I sintomi
La forma più classica di narcolessia si manifesta con alcuni sintomi caratteristici,
che possono essere presenti in modo più o meno accentuato.
 Allucinazioni ipnagogiche: sono esperienze sensoriali intense e vivide che si verificano all’inizio
o alla fine di un periodo di sonno. Possono essere visive o acustiche e spesso sono paurose.
Questi «sogni ad occhi aperti» possono sembrare talmente reali da rendere difficile la
distinzione tra allucinazione e realtà .
 Paralisi del sonno: in prossimità della fase di addormentamento o subito dopo
il risveglio, la persona si sente all’improvviso incapace di muoversi o parlare malgrado
il desiderio di farlo.
Altri sintomi meno specifici talvolta presenti comprendono: frammentazione del sonno notturno,
parlare
nel
sonno,
mal
di
testa,
depressione,
problematiche
psicologiche
e relazionali.
 Sonnolenza diurna: in media ogni 2 o 3 ore il narcolettico prova un’irresistibile impulso non
procrastinabile ad addormentarsi, in circostanze inusuali (alla guida dell’auto,
nel corso della conversazione, durante i pasti, a scuola ecc).
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 832
 Cataplessia: è la perdita improvvisa e di breve durata del tono muscolare, scatenata
da emozioni forti (sorpresa, rabbia, gioia o tristezza). Può coinvolgere tutti i muscoli
e risultare in una caduta al suolo, oppure solo alcuni gruppi muscolari e determinare
il cedimento di un segmento corporeo (ginocchia, testa, mandibola). Di solito non c’è una
perdita di conoscenza.
La diagnosi
In presenza di sintomi sospetti (sonnolenza diurna, cataplessia ecc) è bene
rivolgersi a centri specializzati di medicina del sonno (www.sonnomed.it).
Per confermare la diagnosi si ricorre alla polisonnografia e ai test di
valutazione della sonnolenza che possono evidenziare una sonnolenza
patologica e addormentamenti in sonno Rem.
Un’ulteriore conferma si può avere tramite il dosaggio dell’ipocretina
nel liquor cerebrospinale, che deve evidenziare la riduzione dei livelli di questo ormone.
Le cure:
La narcolessia è una malattia cronica per la quale non esiste una cura
definitiva.
La terapia farmacologica si basa su diversi principi attivi che hanno lo
scopo di controllare i sintomi.
Il modafinil è uno stimolante che migliora la vigilanza, il sodio oxibato
migliora la qualità del sonno notturno, contrasta la cataplessia e a lungo
termine riduce la sonnolenza diurna.
Alcuni accorgimenti comportamentali possono anch’essi aiutare a gestire al meglio la malattia. In
genere si consigliano pisolini strategici di 15-20 minuti, che garantiscono una buona vigilanza per le 3-4
ore successive.
Si raccomanda inoltre di andare a dormire a orari regolari ed evitare di praticare attività fisica nelle ore
serali. (Salute, Corriere)
PREVENZIONE E SALUTE
PERCHÉ FISCHIANO LE ORECCHIE?
Il fischio nelle orecchie è una sensazione soggettiva: si percepisce un suono acuto
che non è originato dalle vibrazioni di onde sonore esterne ma che nasce nella
parte interna dell’orecchio.
Basta un’ostruzione del condotto uditivo dovuta a cerume o a catarro, per
generare il fischio.
Se invece il condotto è libero, il fischio è dovuto ai
MUSCOLI
muscoli interni (stapedio e muscolo tensore del
timpano) che si contraggono per mantenere tesa la
TROPPO TESI
membrana timpanica e quindi smorzare le
vibrazioni prima che raggiungano la parte più delicata dell’orecchio. A
volte però i muscoli si contraggono per spasmi involontari, soprattutto per
effetto dello stress.
Quando è colpa di una malattia. Di natura diversa sono i fruscii e ronzii legati alle malattie e che
possono derivare da alterazioni della pressione dei liquidi che si trovano nella parte più interna
dell’orecchio, da patologie dell’apparato uditivo o del nervo acustico, oppure da difetti circolatori
come nell’ipertensione e nell’arteriosclerosi.
(Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 832
PSORIASI, UN CONCENTRATO DI ZENZERO PER
BLOCCARE LE LESIONI
Messa a punto una lozione naturale che pare in grado di fermare l’infiammazione
alla base della malattia. Testata per ora solo su pochi pazienti, servono conferme
Sostanze naturali ad attività antinfiammatoria contenute nella camomilla,
nei carciofi e nello zenzero potrebbero contribuire a sconfiggere la psoriasi.
L’ipotesi arriva da uno studio, secondo i cui esiti in particolare due
flavoinoidi (la luteolina e la metossiluteolina) sarebbero molto utili nel
bloccare l’attività di determinate cellule che scatenano l’infiammazione alla
base della malattia.
Come si scatena
la Psoriasi
La psoriasi si manifesta come un’infiammazione della pelle, solitamente di
carattere cronico e recidivante e con lesioni che compaiono soprattutto su
gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, regione lombo-sacrale, mani e piedi.
Tecnicamente la malattia è dovuta a un ricambio troppo veloce delle cellule della pelle: l’organismo
produce in continuazione nuove cellule negli strati più profondi della cute.
Queste cellule gradualmente si muovono verso l’alto finché non raggiungono la superficie. Nel
frattempo, le cellule che in precedenza occupavano gli strati più esterni muoiono e sono eliminate
attraverso un processo fisiologico di desquamazione. L’intero processo in una persona sana avviene in
tre-quattro settimane. Nelle persone con psoriasi questo ricambio è molto più rapido (dai 3 ai 7 giorni).
Come risultato di questo fenomeno raggiungono la superficie della pelle cellule che non sono
completamente mature e ciò causa le tipiche placche della malattia. A cosa sia dovuta l’accelerazione
di questo sistema di ricambio cellulare non è noto e ad oggi non esiste una cura definitiva, ma ci sono
vari rimedi per tenere la malattia sotto controllo.
Lo studio : «I mastociti – sono le cellule che scatenano un meccanismo infiammatorio a cascata che
porta all’insorgere della psoriasi. La loro attività può essere innescata da infezioni, allergeni, fattori
ambientali o stress e una volta dato il via alla catena di reazioni che coinvolge anche il sistema
immunitario è assai difficile tornare indietro». Ma Theoharides e colleghi hanno scoperto che la
luteolina (presente in camomilla e carciofi) può bloccare l’attività dei mastociti e che la
metossiluteolina (particolarmente concentrata nello zenzero) è un’arma ancora più efficace e potente
a questo scopo: questi flavonoidi riescono a inibire l’azione infiammatoria dei mastociti e anche a
bloccare il processo iniziale d’infiammazione. «Partendo da questa costatazione – gli scienziati hanno
successivamente messo a punto una lozione a base di metossiluteolina, creando appositamente un
estratto concentrato da far assorbire sulla pelle, perché la quantità contenuta negli alimenti è minima
e non si potrebbe ingerirne abbastanza per avere uno scopo terapeutico».
Già messa a punto una lozione naturale: La lozione (che contiene anche aloe vera, estratto
d’oliva, olio di origano e miele, tutti componenti capaci di esplicare un effetto antinfiammatorio ed
emolliente sulla cute) è già stata testata su un piccolo numero di pazienti con risultati promettenti e
deve ora affrontare l’iter canonico di sperimentazione. «Senza escludere la possibilità che queste
molecole possano rappresentare un rimedio effettivamente efficace nella terapia della psoriasi,
occorre ricordare che la reale efficacia di qualunque sostanza ad attività terapeutica deve essere
valutata in condizioni cliniche rigorose tramite studi controllati in doppio cieco, il che significa
confrontando il farmaco con una sostanza inerte (placebo). Solo questo tipo di studi consente di
verificare la reale efficacia dei farmaci e pertanto solo quando si avranno questo tipo di risultati relativi
alle sostanze in questione, si potrà esprimere un parere obbiettivo rispetto alla loro efficacia come
nuove opportunità terapeutiche nella psoriasi». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 832
SCIENZA E SALUTE
SCARPE, I GUAI DEL TACCO ALTO
ECCO QUAL È LA FORMULA GIUSTA
Evitare calzature sbagliate e sostituirle appena
mostrano i segni dell'usura. Meglio provare quelle
nuove nel pomeriggio quando il piede ha il suo volume
standard. Tutti i segreti per prevenire la metatarsalgia
La scarpa ideale non esiste, meglio scalzi secondo pediatri e fisiologi. La scarpa è un compromesso tra
l'esigenza di proteggere il piede e il desiderio di assecondare canoni estetici. Tuttavia se la scarpa
ideale non esiste, si dovrebbe tentare almeno di evitare le calzature sbagliate e sostituirle non appena
mostrano segni di usura eccessiva o scorretta.
Meglio acquistare le calzature nel pomeriggio quando il piede ha il giusto volume, la sera risultano
infatti più gonfi ed al mattino troppo asciutti per la posizione orizzontale della notte appena trascorsa.
Per verificare usura e difetti acquisiti con l'uso, la scarpa va osservata appoggiata su un piano rigido: la
suola deve essere in contatto con il piano d'appoggio nella parte interna e esterna, non deve avere la
punta curvata in alto e la suola non deve essere consumata oltre un terzo del suo spessore originario.
Vista dall'alto la scarpa non si deve accomodare su un lato e non deve mostrare la piega trasversale
troppo obliqua (segno di rigidità dell'alluce). Di sicuro nella top ten delle calzature sbagliate ci sono
quelle con il tacco alto. Un accessorio femminile che conferisce sensualità all'incedere, ma dannoso
all'appoggio plantare, allo schema del passo ed alla postura.
ï‚· Tre centimetri di tacco bastano a trasferire il peso dal tallone all'avampiede.
ï‚· Sei centimetri incrementano il peso sui metatarsi del 57%
ï‚· nove centimetri fanno scaricare il 76 % del peso corporeo sulla punta del
piede, alleggerendo il tallone così sollevato da terra.
LA METATARSALGIA: è il primo effetto scatenato dalle scarpe con tacco alto,
specie se la punta della calzatura è stretta. Si tratta di una infiammazione e di
sintomi dolorosi che colpiscono l'avampiede sotto l'attaccatura delle dita, più di frequente le tese dei
metatarsi e la loro articolazione. Di qui il termine metatarsalgia che significa dolore ai metatarsi.
Un'altra frequente e temibile infiammazione che colpisce l'avampiede spesso
scatenata dall'uso prolungato di scarpe a tacco alto è il neuroma di Morton. Si
tratta di un dolorosissimo nodulo che si sviluppa tra il terzo e quarto dito del piede
sulla
biforcazione
di
un
piccolo
nervo
sensitivo.
I suoi sintomi sono tipici: dolore urgente e la sensazione di un sassolino o di un
chiodo nella scarpa che insiste sotto il punto dolente, tanto che chi ne è colpito a
volte per strada è costretto a fermarsi per togliere la calzatura e massaggiare il piede. Non solo: il peso
che grava sulle dita accelera la predisposizione individuale a sviluppare l'alluce valgo e le dita
deformate a martello. Se l'uso dei tacchi alti è quotidiano e per molte ore al giorno, nel tempo si
produce un altro temibile effetto: il tendine di Achille e i muscoli del polpaccio si accorciano. Con il
tallone sollevato il piede è bloccato in posizione di equinismo e non ha la possibilità di articolare la
caviglia alternando flessione ed estensione. Di qui la brevità permanente dei muscoli e dei tendini e la
difficoltà nei casi più severi di indossare calzature con il tacco basso o senza tacco pena dolori e
infiammazioni al tendine di Achille ed ai muscoli del polpaccio e una innaturale, ma ormai acquisita
deambulazione con schema del passo invertito punta/tallone, anziché tallone/punta. Ma i danni da
tacchi alti possono prodursi anche in modo acuto: con una distorsione di caviglia. Più il tacco è alto e il
tallone lontano da terra e l'appoggio ridotto (tacchi a spillo), più è alta l'incidenza di distorsioni della
caviglia. (Salute Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 832
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016–SESSIONE PRIMAVERILE
Si informa che è possibile prenotare sul sito istituzionale dell’ordine i Corsi ECM
Gratuiti 2016.
COME PRENOTARSI
da Lunedì 7 Marzo è
possibile prenotare i
Corsi ECM 2016
1- collegarsi sul sito
dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it
2- home page del sito dell’Ordine/sezione ECM
3- Prenotazioni
4- Accesso all’area riservata mediante username e password
5- Scegliere i corsi da prenotare
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 832
ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA
Dal 21 al 26 Marzo riparte la III° settimana del benessere in Farmacia La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli
Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque
settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica.
COME ADERIRE:
il farmacista che
intenda aderire, anche
solo parzialmente per
alcune delle settimane
sopra riportate, ne
dovrÃ
dare
comunicazione
tramite le seguenti
modalità ,
entro Mercoledì
16 Marzo p.v.:
1. Inviando una email all’indirizzo:
info@ordinefarm
acistinapoli.it
2. Restituendo
la
presente pagina,
timbrata
e
firmata, a mezzo
fax al numero
081/5520961.