Anno IV – Numero 836
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Quota socialeâ€
2. Ordine: Un Farmaco
per tutti
3. Ordine: Lo psicologo in
Farmacia
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. ADOLESCENTI:
perché il ciclo scompare?
5. Steroidi e vitamina d nel
trattamento della psoriasi
del cuoio capelluto
Prevenzione e
Salute
6. Lombalgia, contro il mal
di schiena «chi si ferma è
perduto»
7. Dormi poco e male? La
pennichella diurna limita
i danni alla salute
Meteo Napoli
Venerdì 18 Marzo
 Nuvoloso
Pioggia
con
Minima: 13°C
Massima: 15°C
Umidità :
Mattina = 74%
Pomeriggio =75%
Venerdì 18 Marzo 2016, S. Salvatore, Cirillo
Proverbio di oggi………..
E' n' uosso 'e presutto (E' un avaraccio!)
ADOLESCENTI: perché il ciclo scompare?
E' finita la mosca nel vescovado
Diete drastiche, stress e troppa attività fisica causano amenorrea.
!!
Ecco cosa fare
4 - 5 anni di ciclo mestruale e poi, di colpo, tornano a essere bambine.
L’amenorrea (assenza delle mestruazioni) interessa il 15% delle teenager tra i
16 e i 20 anni, che subiscono una specie di “involuzione ormonale†a causa
di diete troppo drastiche, stress ed eccessiva attività fisica.
Quando mancano i nutrienti, gli ormoni calano, l’ovulazione salta e con
l’amenorrea prolungata si rischia di provocare danni alle ossa, al
cervello e apparato riproduttivo, spianando la strada a problemi di infertilità .
Ma quali sono i meccanismi per cui la macchina ormonale “va in blocco�
«Innanzitutto le diete ferree, intraprese spesso seguendo sui social fashion
blogger anoressiche, mandano in tilt tutto l’equilibro endocrino».
«Appena l’organismo avverte un regime di forte restrizione calorica, blocca
l’ipotalamo al fine di evitare il rischio di un’eventuale gravidanza».
Va precisato che chi mangia poco mangia anche male, evitando la carne, i
legumi e la frutta secca, preziosa fonte di ferro. Così è facile vedere
adolescenti con un’anemia sideropenica (causata dalla carenza del minerale).
Inoltre, l’abitudine a mangiare le verdure scondite, senza un filo d’olio,
le priva di quegli acidi grassi essenziali che sono i “mattoncini†degli ormoni.
Stessa cosa per lo stress: che sia fisico, come nel caso di ragazze che fanno
agonismo, o mentale, l’organismo fa scattare l’emergenza e “taglia†sugli
ormoni che potrebbero portare a una gravidanza indesiderata.
Che cosa fare, allora? Dal momento che la percezione del proprio corpo è
spesso distorta, non è facile convincere una ragazza a mangiare. Si vedrebbe
troppo grassa e gonfia. La soluzione, in caso di amenorrea, è la terapia
ormonale sostitutiva. «Due sono le possibilità ». «Nel primo caso si usa
l’estradiolo bioidentico, in gel o cerotti, associato a progesterone naturale,
sotto forma di ovuli vaginali. Volendo, c’è anche una pastiglia che riunisce i
due ormoni sessuali. Questa terapia ormonale non ha valore contraccettivo e
non protegge da gravidanze. Ha solo il compito di far riprendere l’ipotalamo a
lavorare. La II° opzione consiste, nel prescrivere una pillola anticoncezionale,
qualora la ragazza sia in cerca di un contraccettivo affidabile». (Starbene)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
SCIENZA E SALUTE
STEROIDI e VITAMINA D nel TRATTAMENTO della
PSORIASI del CUOIO CAPELLUTO
Potrebbe cambiare l’approccio terapeutico al disturbo dopo il riesame di sessanta
studi sull’argomento che hanno coinvolto globalmente oltre 11.500 pazienti
Nuove prospettive all’orizzonte per il
trattamento della psoriasi del cuoio capelluto
Una revisione condotta dal Cochrane Skin Group, una rete
mondiale di esperti in materia, in collaborazione con la
Charité Universitätsmedizin di Berlino, in Germania,
pubblicata sul Cochrane Database System Review, avrebbe
evidenziato benefici sulle lesioni squamose, rossastre e
pruriginose, tipiche della malattia, dall’uso di
corticosteroidi con o senza vitamina D.
LO STUDIO
Potrebbe cambiare dunque l’approccio terapeutico della psoriasi del cuoio capelluto dopo il riesame
da parte di un pool di ricercatori internazionali di 59 studi randomizzati e controllati sull’argomento
che hanno coinvolto globalmente oltre 11.500 pazienti.
Un numero di casi e di ricerche sufficiente per poter esprimere, dopo un’attenta analisi dei vari
trattamenti utilizzati, un possibile parere positivo a favore di terapie a base di steroidi di potenza alta
o molto alta.
Secondo gli esperti questi sarebbero più efficaci nel controllo della malattia rispetto alla vitamina D o
anche alla combinazione dei due (steroidi e vitamina D).
Mentre l’associazione dei due preparati sembrerebbe dare risultati migliori rispetto all’utilizzo della
sola vitamina D.
Non vi sarebbe invece evidenza di maggiori benefici dall’aggiunta dell’acido salicilico (abitualmente
utilizzato nella cura della psoriasi del cuoio capelluto) agli steroidi.
Buone notizie dunque verso le quali c’è però un «ma», perché per arrivare a una conferma certa di
efficacia a lungo termine, che valuti anche l’impatto sulla qualità della vita dei pazienti, servono
ulteriori studi.
Infatti quelli ad ora condotti hanno il limite di essersi fermati a considerare un periodo terapeutico di
soli 6 mesi, mentre si sa che la psoriasi è una malattia cronica, dunque che accompagnerà a vita la
persona che ne è affetta.
Un punto fermo però sembra essere stato messo, almeno per quanto riguarda
UN PÃ’ DI
l’opzione terapeutica a breve termine: «Il nostro studio — ci permette di asserire
CHIAREZZA che l’approccio terapeutico con i soli steroidi di potenza alta o molto alta o
combinati a vitamina D, anche in funzione del loro profilo di sicurezza, possono
essere considerati i trattamenti migliori a breve termine, garanti cioè del massimo beneficio con il
minor numero di effetti collaterali, o comunque più contenuti, quali irritazione locale, dolore cutaneo
e follicolite». Insomma ci sarebbe una prima certezza, in un vasto panorama terapeutico che spazia da
trattamenti con antimicotici, retinoidi, fototerapia, campi magnetici pulsati, raggi Grenz, cheratolitici
(sostanze che rammolliscono i tessuti cornei), emollienti, tacrolimus (farmaco immunosoppressore),
preparati a base di catrame o ditranolo (composto galenico) ma in cui, in termini di miglior efficacia e
resa terapeutica nel tempo, ancora c’è molto da capire e da indagare. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
SCIENZA E SALUTE
LOMBALGIA, CONTRO IL MAL DI SCHIENA
«CHI SI FERMA È PERDUTO»
Un esercizio fisico costante è fondamentale nella prevenzione e per evitare ricadute.
Il rischio di recidiva è elevato: oscilla fra il 24 e l’80% nel giro di un anno dall’episodio.
Un buon esercizio fisico è la carta vincente per prevenire il mal di
schiena quando non se ne è mai sofferto, per evitare ricadute dopo un
episodio acuto, per non rinunciare alle normali attività della vita
quotidiana quando il dolore diventa cronico.
La conferma più recente è arrivata da una revisione di vari studi
condotti su oltre 30mila persone pubblicata su JAMA Internal
Medicine nelle scorse settimane: dopo un mal di schiena acuto il
rischio di averne un altro nel giro di un anno oscilla fra il 24 e l’ 80%,
ma se ci si allena con regolarità la probabilità quasi si dimezza. E lo stesso vale se si ha la fortuna di non
aver ancora mai provato la lombalgia.
Ma qualsiasi sport va bene per tenere alla larga il mal di schiena?
SPORT IDONEI
«Se non si hanno problemi specifici si può scegliere in base alle proprie
attitudini, a patto di essere graduali nell’allenamento, fare sempre stretching
prima e dopo e usare una buona attrezzatura:
correre con le scarpe sbagliate su terreni rigidi, senza un programma adeguato alla propria forma
fisica, potrebbe perfino favorire i guai — risponde Sabrina Donzelli, fisiatra di ISICO (Istituto Scientifico
Italiano Colonna Vertebrale).
Per chi ha disturbi alla colonna di grado medio-lieve possono essere indicate attività ibride, a metà fra
terapia e attività fisica, come gli esercizi della back school (tecniche e movimenti specifici per
migliorare la funzionalità della schiena e “riequilibrarla†quando c’è dolore) oppure discipline come il
pilates, lo yoga, il tai-chi.
Nei pazienti in cui il mal di schiena è connesso a una patologia serve il consiglio di un fisiatra, che
accanto alla terapia specifica possa consigliare l’esercizio fisico di mantenimento più adeguato.
L’essenziale è essere costanti: solo allenarsi con regolarità aiuta davvero, rendendo il corpo più
resistente di fronte a ciò che potrebbe provocare la lombalgia».
Spinte energiche contro la parete:
Posizione di partenza: di fronte a una parete con il tronco leggermente inclinato in
avanti.
Esercizio: poggiare le mani sulla parete e effettuare una serie di 12 spinte
energiche della durata di 6 secondi.
Un bastone per «bucare» il muro
Posizione di partenza: in posizione seduta di lato a una parete con un bastone tra le
mani tenuto orizzontalmente e poggiato alla parete.
Esercizio: attuare 9 spinte energiche di 6 secondi immaginando di voler infilare il
bastone nella parete. Ripetere lo stesso movimento dall’altra
parte.
Le mani premono sul tavolo
Posizione di partenza: seduti con le mani appoggiate sul piano di un tavolo o di una
scrivania.
Esercizio: premere energicamente per 6 secondi. Ripetere 12 volte.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
Secondo un’indagine pubblicata sulla Cochrane Library, per la
prevenzione, ma anche per ridurre il dolore, serve soprattutto
migliorare coordinazione, forza e resistenza dei muscoli che controllano
e sostengono la colonna.
Conferma Michele Romano, fisioterapista e direttore tecnico di ISICO:
«L’ipotesi è che i muscoli stabilizzatori della colonna vertebrale, se sono forti, resistenti e reattivi, siano
in grado di mantenere un buon allineamento della schiena anche in caso di movimenti non controllati,
che provocano uno “squilibrio†vertebrale: senza muscoli capaci di reagire per adattare velocemente le
strutture al nuovo assetto, le vertebre per esempio possono prendere contatto con parti sensibili
scatenando il dolore.
È dimostrato che dopo un episodio di mal di schiena alcuni di questi muscoli rimpiccioliscono e
diventano meno veloci nel reagire agli stimoli:
una perdita di funzionalità che, se non viene recuperata con un buon allenamento, favorisce la
comparsa di un nuovo attacco di lombalgia.
Questo, poi, peggiora ulteriormente la situazione, innescando un circolo vizioso che però l’esercizio
può spezzare». I gruppi muscolari “anti-mal di schiena†sono numerosi: i più studiati sono gli erettori
della colonna e il trasverso dell’addome, ma tutti quelli del tronco sono di fatto coinvolti ed è
opportuno un buon programma che ne alleni forza, resistenza, velocità stimolando anche la capacità di
risposta alle sollecitazioni esterne.
Come funzionano i
muscoli della schiena
Un impegno di mesi, che però ripaga
«Chiunque abbia sofferto anche solo una volta di mal di schiena, pure nei casi che si sono risolti da soli
(sono la maggioranza: il 90% dei primi episodi acuti si risolve da solo entro un mese, un mese e
mezzo, ndr), deve sapere che ciò ha compromesso i muscoli stabilizzatori della schiena e che senza un
allenamento per recuperarne appieno la funzione il rischio di una ricaduta nel giro di un anno è alto —
sottolinea Romano —.
Per essere sicuri di seguire un programma specifico ci si può affidare a un fisioterapista, importante
soprattutto per chi ha già sofferto di lombalgia più di una volta e non è ancora mai intervenuto con un
buon esercizio fisico di recupero».
La “fuga dal movimentoâ€, peraltro, predispone al dolore cronico ed è l’errore più grave, come spiega
Donzelli:
«Molti, per timore del dolore,evitano alcuni gesti e scivolano verso una riduzione di tutte le attività ,
rinchiudendosi in un recinto sempre più stretto di possibilità di movimento:
la riabilitazione serve a far capire loro che c’è un margine per muoversi senza star male e per riabituarli
poco a poco a farlo.
Purtroppo i normali programmi di riabilitazione offerti dal Servizio Sanitario prevedono una decina di
sedute, in realtà servirebbe un impegno di mesi per riportare la colonna a una buona funzionalità ,
soprattutto se la lombalgia è presente da tempo:
molti pazienti appena passa il dolore abbandonano la fisioterapia, altri che fanno i conti con mal di
schiena da anni si scoraggiano dopo due o tre mesi se il fastidio non si risolve, invece occorre costanza
nella riabilitazione perché serva davvero, a prescindere dal sintomo.
Il dolore non è indice che la schiena sta peggio, non ci si deve allarmare: l’obiettivo è riportare la
colonna a una buona funzionalità e per farlo servono tempo e allenamento».
Tante piccole precauzioni possono prevenire il mal di schiena: come spiegano gli
PICCOLI
esperti ISICO sul loro sito (isico.it), è importante tenere posture corrette alla scrivania
CONSIGLI
o in auto, muoversi spesso e alzarsi per cambiare posizione se si deve stare a lungo
seduti, fare attenzione a sollevare i carichi in modo giusto.
Sì alle fasce lombari per i lavori pesanti in chi ha già qualche problema, ma per il tempo minimo
indispensabile: nulla sostituisce una muscolatura forte e ben allenata.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
Se il mal di schiena diventa cronico e il dolore continuo,
l’esercizio resta indispensabile ma va associato a un supporto
specifico e personalizzato. «In questi pazienti si ha una
disabilità perché il dolore spinge a evitare qualsiasi
movimento: il primo approccio deve essere perciò cognitivo-comportamentale, per sedare le ansie e
dimostrare che esistono margini per muoversi senza soffrire — osserva il fisioterapista Michele
Romano —. Dobbiamo spiegare che cosa accade e che cosa fare per evitare che la situazione peggiori,
dimostrando che le paure si possono sconfiggere: se per esempio il paziente ha smesso di correre
temendo il dolore, può essere una buona idea fare una corsa assieme a lui per tranquillizzarlo. Con la
lombalgia cronica, che colpisce circa il 10% di chi ha episodi acuti, bisogna soprattutto imparare a
convivere perché di rado si risolve del tutto: ecco perché bisogna evitare che cronicizzi».
LA PAURA DEL DOLORE SI
SCONFIGGE CON L’ESEMPIO
Quanto servono ultrasuoni, massaggi e chiropratica
Le proposte possibili per sconfiggere il mal di schiena non
si contano, dai massaggi agli ultrasuoni, dalla chiropratica
all’agopuntura.
Che cosa funziona davvero?
«Non ci sono controindicazioni: tutte le terapie possono dare vantaggi in alcuni pazienti ed essere
inefficaci in altri. Accade perché la lombalgia può dipendere da innumerevoli fattori».
È bene non farsi troppe illusioni sulle terapie passive, se non sono associate ad altri interventi.
«Massaggi e simili è difficile che da soli risolvano tutto — sottolinea la specialista—.
Molte terapie passive sono solo sintomatiche ed efficaci se non ci sono troppi fattori causali coinvolti,
perciò spesso non riescono a controllare il problema nel lungo periodo; quelle attive invece rimuovono
i fattori che favoriscono la ricomparsa del mal di schiena.
Bisogna avere aspettative realistiche, oltre che affidarsi a mani esperte: un bravo manipolatore, per
esempio, chiede sempre una radiografia perché in alcune situazioni la manipolazione potrebbe essere
controindicata». (Salute, Corriere)
QUANTO SERVONO ULTRASUONI,
MASSAGGI E CHIROPRATICA
DORMI POCO E MALE? LA PENNICHELLA DIURNA
LIMITA I DANNI ALLA SALUTE
Insonnia e deprivazione del sonno alterano i livelli di alcuni ormoni, aumentando
stress e indebolendo le difese immunitarie. Dormire 30 minuti durante il giorno
riporta l'organismo all'equilibrio
I benefici del pisolino diurno: Non significa essere dei pigroni: farsi una pennichella di 30 minuti
durante il giorno aiuta a riequilibrare i livelli di alcuni ormoni e delle difese immunitarie, soprattutto
quando il sonno notturno è agitato.
La nuova conferma da uno studio che ha sottoposto un gruppo di giovani adulti a sessioni di restrizione
del sonno, concedendo ai partecipanti mezz'ora di riposino il giorno successivo alla notte insonne.
I ricercatori hanno poi analizzato lo stato di salute dei volontari attraverso esami salivari e delle urine,
quantificando la presenza di alcuni ormoni chiave come la norepinefrina, un neurotrasmettitore che
media la risposta allo stress, e l'interleuchina-6, coinvolta nelle reazioni immunitarie:
in caso di insonnia, la prima di impenna e la seconda cala drasticamente, con impatto negativo su
apparato cardiocircolatorio, cervello e sistema immunitario.
Dai risultati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, invece, emerge che la
concentrazione di queste due molecole ritorna alla normalità quando ci si concede una pennichella.
I pericoli della mancanza di sonno - La carenza cronica di sonno è riconosciuta come un problema
di salute pubblica in molti Paesi, in quanto può contribuire a sviluppare malattie croniche come
obesità , diabete, pressione alta e depressione. (OK, Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: RISCOSSIONE QUOTA SOCIALE 2016
E’ in riscossione la quota sociale 2016 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per
l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.
Si comunica che nel mese di Febbraio, l’Istituto di Credito incaricato della riscossione, ha recapitato gli
Avvisi di Pagamento relativi alla Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2016.
Il pagamento della quota annuale è obbligatorio per conservare l’iscrizione all’Albo, condizione
necessaria nei casi previsti dalla Legge per svolgere l’attività professionale.
Quest’anno presso gli Uffici dell’Ordine Professionale sono disponibili in formato digitale copia degli
Avvisi di pagamento, grazie all’impegno, competenza e grande disponibilità profusa dal nostro Agente
della Riscossione di zona, Stefano Iannitti.
Pertanto i Colleghi che non avessero ancora ricevuto tale avviso, anche dopo la scadenza del
29/02/2016, possono richiederne copia tramite:
 Richiesta agli Uffici dell’Ordine all’indirizzo email
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ï‚· Richiesta via fax al N. Tel. 081-5520961.
 Dal 7 Marzo 2016, è possibile, collegandosi al sito Ufficiale dell’Ordine all’indirizzo web:
www.ordinefarmacistinapoli.it, scaricare il RAV inserendo il proprio codice fiscale;
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
La Struttura “Un Farmaco per Tuttiâ€, allocata nei locali messi a disposizione dall’Azienda Santobono Pausilipon
presso l’Ospedale dell’ANNUNZIATA, gestisce i beni sanitari provenienti dalle farmacie aperte al pubblico che
aderiscono al progetto o da donazioni di enti, aziende, depositi, concessionari, associazioni ecc..
La Direzione è affidata ad un Farmacista direttore pro-tempore nominato dall’Ordine e afferente ai farmacisti
UCFI.
Il direttore pro tempore della struttura “Un farmaco per Tuttiâ€, dopo controllo e catalogazione sulla banca dati
“ Online – Un farmaco per tuttiâ€, consegnerà i farmaci agli enti assistenziali in base al bisogno indicato dagli
stessi. Le attività di catalogazione e classificazione dei farmaci raccolti è effettuata grazie al lavoro svolto dai
Colleghi FARMACISTI VOLONTARI.
FARMACISTI VOLONTARI
COME ADERIRE: inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e dare la propria
disponibilità . Sarete subito contattati e informati sull’organizzazione dell’attività di volontariato.
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 836
ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA
Dal 21 al 26 Marzo riparte la III° settimana del benessere in Farmacia La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli
Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque
settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica.
COME ADERIRE:
il farmacista che
intenda aderire, anche
solo parzialmente per
alcune delle settimane
sopra riportate, ne
dovrÃ
dare
comunicazione
tramite le seguenti
modalità ,
entro Mercoledì
16 Marzo p.v.:
1. Inviando una email all’indirizzo:
info@ordinefarm
acistinapoli.it
2. Restituendo
la
presente pagina,
timbrata
e
firmata, a mezzo
fax al numero
081/5520961.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 836
ALICE CAMPANIA ASSOCIAZIONE PER LA LOTTA
ALL'ICTUS CELEBRALE
Alice Campania Associazione Per la lotta All'Ictus Celebrale
L’associazione sta promuovendo un nuovo e interessante progetto, la creazione di una Community attiva
ad inclusione sociale con target comune con uno spazio esclusivamente sociale dedicato che può
comprendere una serie di attività ricreative yoga, giardinaggio, canto, musicoterapia, teatro, pittura..
attività computerizzate, attività fisica adattata.