Anno IV – Numero 839
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Concorso
ordinario
2. Ordine: Un Farmaco
per tutti
3. Ordine: Lo psicologo in
Farmacia
Mercoledì 23 Marzo 2016, S. Turibio
Proverbio di oggi………..
E' 'nu pallone 'e viento - E' un pallone gonfiato
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. cioccolato
fondente
"farmaco
naturale",
parola dei nutrizionisti
5. Che
cos'è
lo
STRAINING? Chi non
lo riconosce lo scambia
per Mobbing.
6. Acne, la lotta contro i
brufoli comincia sempre
prima
Prevenzione e
Salute
7. Volete
dimagrire?
a tavola spegnete la TV..
8. in
aumento
l'uso
smodato di alcolici tra
gli italiani
Meteo Napoli
Mercoledì 23 Marzo
 Variabile
Minima: 14°C
Massima: 16°C
Umidità :
Mattina = 82%
Pomeriggio =81%
VOLETE DIMAGRIRE?
A TAVOLA SPEGNETE LA TV...
Gli alleati nella lotta contro i chili di troppo?
Il silenzio e una buona dose di concentrazione.
A sostenerlo è un nuovo studio, pubblicato sulla rivista 'Food Quality and
Preference, secondo il quale il segreto per tenere sotto controllo la fame e
mangiare meno starebbe nel consumare i pasti lontano dal televisore,
abitudine sempre più diffusa tra le famiglie, e nell’ascoltarsi concentrandosi
sul rumore del cibo. Ciò, grazie a quello che viene definito “crunch effectâ€,
ovvero “effetto scricchiolioâ€, si tradurrebbe in una minore quantità di calorie
ingerite. Una tesi a cui Gina Mohr, della Colorado State University,
coordinatore della ricerca, arrivata dopo specifici esperimenti basati sul
suono della masticazione. Nel dettaglio, a due gruppi di volontari sono state
fatte indossare delle cuffie durante uno snack a base di salatini: nel primo
gruppo le cuffie riproducevano suoni forti, nel secondo no.
Il risultato? Questi ultimi mangiavano quasi la metà di salatini, rispetto ai
volontari del primo gruppo. «Mascherare il rumore prodotto dal consumo di
cibo spinge ad assumerne più di quanto si farebbe senza interferenze
acustiche.», ha spiegato Mohr sottolineando il ruolo fondamentale del suono
alimentare: più è intenso e meno si mangia. (Salute, La Stampa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 839
SCIENZA E SALUTE
CIOCCOLATO FONDENTE "FARMACO
NATURALE", PAROLA DEI NUTRIZIONISTI
Non ci sono ragioni per rinunciare all'uovo di Pasqua.
Se si tratta di cioccolato fondente, con un contenuto di cacao dal 70% in su, cedere alla tentazione può
essere addirittura benefico. "Il fondente è un farmaco a tutti gli effetti. La fava di cacao, infatti,
contiene grassi insaturi simili a quelli dell'olio d'oliva, è ricco di polifenoli e contiene importanti
quantità di minerali fondamentali come potassio, silicio, zinco. In quantità difficilmente presenti in
altri alimenti", spiega Ciro Vestita, nutrizionista e fitoterapeuta, che ricorda i vantaggi di uno degli
ingredienti principali delle feste pasquali.
"Il cioccolato si divide in due grandi categorie - dice l'esperto all'AdnKronos Salute –
1. quello al latte che è solo una golosità ; 2. il fondente.
In genere il cioccolato al latte contiene il 40%, massimo il 50% del cacao. Questo vuol dire 60-50% di
zuccheri. Un'esagerazione", soprattutto se si mangia alla fine di un pasto abbondante o durante le
feste, quando gli strappi alla regola sono più che frequenti.
"Molti studi hanno confermato gli effetti benefici del cioccolato amaro - continua Vestita - La
ricchezza in polifenoli mette questo alimento ai primi posti per la prevenzione dei tumori. E molti sono
i vantaggi cardiovascolari a partire dalla capacità di abbassare la pressione, mentre componenti simili
a quelle dell'olio d'oliva hanno effetti anti-invecchiamento e proteggono da malattie
neurodegenerative, come l'Alzheimer".
Qualche controindicazione, ovviamente, c'è. "Alcune persone hanno difficoltà a digerire il
cioccolato - e, sempre persone predisposte, soffrono di cefalea.
Un sintomo che, stranamente, si presenta spesso il giorno dopo averne mangiato". Per tutti gli altri
non ci sono limiti: "Non dimentichiamo che questo alimento libera endorfine e ci migliora l'umore".
Le capacità curative, poi, possono essere addirittura potenziate, associandole ad altri ingredienti.
"L'associazione principale - continua l'esperto - è con il peperoncino, proprio come lo preparavano i
Maya". Una ricetta particolarmente protettiva per il cuore. Così come è benefica a livello
cardiovascolare "l'associazione con le noci, che contribuiscono ulteriormente al controllo della
pressione. E quella con le nocciole. Infine, anche in una dieta dimagrante, 20 grammi di fondente al
giorno rappresentano una gratificazione che non incide sulla bilancia".
Nessun problema nemmeno a utilizzare gli avanzi delle uova di Pasqua nelle settimane successive. "Se
ben conservati - conclude - possono durare anche 6 mesi. E possono essere utilizzati per la merenda
dei bambini, magari su un pezzetto di pane. Oppure da sciogliere nel latte al mattino.
I più sportivi, possono mangiarne dopo una prestazione, per recuperare. Il cacao, infatti, è un alleato
degli atleti: una tazza di cioccolata con un cucchiaino di miele due ore prima di una gara impegnativa
(come una maratona) permette di fare una buona 'scorta' di vitamine, sali minerali e calorie".
A promuovere il fondente anche Sara Testa, dietologa dell’unità di Chirurgia bariatrica dell’osp.
Humanitas. Questo alimento "rappresenta - una delle più importanti fonti alimentari di flavonoidi, cioè
antiossidanti naturali presenti anche nel tè, nel vino rosso e nei frutti di bosco. Tanto maggiore è la
percentuale di cacao nel cioccolato tanto superiore sarà la quantità di flavonoidi che hanno dimostrato
di limitare gli effetti negativi associati ad elevate concentrazioni di colesterolo nel sangue". Inoltre,
"grazie anche all'effetto antinfiammatorio, i flavonoidi proteggono le arterie dai danni
dell'aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l'infarto e l'ictus".
Una tavoletta di cioccolato fondente da 100g. contiene circa 500 calorie che rappresentano il 16-25%
del fabbisogno calorico giornaliero, mentre il cioccolato al latte e quello bianco, rispetto al fondente,
oltre a essere più poveri di flavonoidi, hanno un potere energetico superiore del 10-15% e contengono
piccole quantità di colesterolo, che è invece assente nel quadrato 'dark'. (Salute, Adnkronos)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 839
SCIENZA E SALUTE
Che cos'è lo STRAINING?
Chi non lo riconosce lo scambia per Mobbing.
Angherie, dispetti, vessazioni, emarginazioni, umiliazioni, maldicenze e ostracismi.
Sono tutti comportamenti che, se tenuti dai colleghi, sul
luogo di lavoro, integrano quello che, gli esperti del
settore, chiamano "straining" (tradotto letteralmente in
inglese "forzare", "affaticare").
In pochi ne hanno sentito parlare o sanno esattamente
cosa sia eppure, sempre più spesso, nelle aziende di tutto
il mondo, c'è chi denuncia tali vessazioni che vengono, il
più delle volte, utilizzate per eliminare, annientare e distruggere un dipendente.
Una normativa inesistente: Il nostro sistema non prevede, al momento, norme efficaci per arginare
definitivamente il fenomeno, come invece accade già in molti paesi d'Europa (forse più attenti alle
esigenze dei lavoratori) eppure chi è stato vittima di straining puó facilmente dimostrarlo in giudizio
per ottenere una "pecunia doloris" (equivalente monetario per il dolore subito).
Seppur non esista infatti alcuna nozione giuridica di straining, le scienze mediche lo hanno definito nei
seguenti termini:
Straining: "una situazione di stress forzato sul posto di lavoro, in cui la vittima subisce almeno una
azione che ha come conseguenza un effetto negativo nell'ambiente lavorativo, azione che, oltre ad
essere stressante, è caratterizzata anche da una durata costante".
: Come in ogni fenomeno criminogeno che si
CHI SONO I PERSONAGGI COINVOLTI?
rispetti c'è sempre una parte attiva (lo strainer) ed
una vittima (in persistente inferiorità rispetto alla
persona che attua lo straining).
I due soggetti devono però trovarsi in "rapporto parafamiliare". Secondo un consolidato orientamento
giurisprudenziale le pratiche persecutorie realizzate ai danni del dipendente (proprio per la mancanza
di una fattispecie ad hoc) potrebbero infatti integrare - eventualmente - il cosiddetto delitto di
maltrattamenti in famiglia (art. 572 Codice Penale ).
Tale ipotesi (del reato quindi) si realizzerebbe solo nel caso in cui ci sia (e venga provata) una relazione
intensa ed abituale, quasi "consuetudinaria", tra i due soggetti.
: Il mobbing (vessazione attuata da un subordinato
Che differenza c’è con il MOBBING
aziendale) e il bossing (messo in atto da un vertice
e con il BIOSSING?
aziendale) si realizzano spesso con la complicità di altri
attori (il più delle volte vili e consenzienti) con lo scopo
di indurre la vittima a licenziarsi pur di alleviare le pene che subisce giornalmente.
In entrambe i casi occorre però dimostrare in giudizio l'esistenza di "una molteplicità di
comportamenti" attuati nel tempo.
Nel caso dello straining, invece, è molto più semplice dimostrare il patema subito perché si tratta di
una singola "azione stressante" capace però di creare enormi impatti emotivi e psicosomatici
sull'individuo.
La legge 81 del 2008 , seppur ancora inadeguata, ha aperto uno spiraglio di speranza prevedendo che
le aziende che non hanno saputo monitorare su tali comportamenti devianti dei loro dirigenti e/o
dipendenti, pagheranno l'adeguato risarcimento alla vittima.
Si tratta di una forma di responsabilità aziendale che dovrebbe (sulla carta) arginare possibili abusi
mediante singoli controlli periodici. (Salute, Huffington Post)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 839
SCIENZA E SALUTE
ACNE, LA LOTTA CONTRO I BRUFOLI
COMINCIA SEMPRE PRIMA
L'età di comparsa si sta abbassando sempre più,in alcuni casi già alle elementari.
Essenziale una terapia adeguata per evitare lesioni che creino segni permanenti
Dai brufoli non si scappa. L'acne è un passaggio quasi obbligato
dell'adolescenza, visto che colpisce l'80-85 % dei ragazzini.
Può diventare però un problema conviverci se le prime pustole si fanno
vedere in terza o quarta elementare: non più casi sporadici ma piccoli
pazienti in continuo aumento.
Brufoli sempre più precoci: La fascia d'età in cui di solito si deve
combattere contro le bolle da acne va dagli undici ai diciotto anni e per
fortuna la maggioranza dei ragazzi deve fare i conti con forme lievi o
moderate della malattia, che non lasceranno strascichi. Tuttavia, l'età di insorgenza punta verso il
basso, come spiega Fabio Arcangeli, dir. dell'unità di dermatologia dell'ospedale Bufalini di Cesena:
«In passato le forme precoci erano legate per lo più a specifici disturbi endocrini, ora si vedono casi di
acne anche in preadolescenza, fra i sette e gli undici anni, senza che vi siano patologie sottostanti.
Succede soprattutto nelle bambine e il motivo principale è la pubertà anticipata, sempre più
frequente».
Se il terremoto ormonale arriva prima del previsto, anche l'acne che spesso vi si accompagna finisce
per affacciarsi quando si frequenta ancora la scuola primaria, un problema da non sottovalutare :
«Purtroppo spesso gli stessi pediatri tendono a sottovalutare il disturbo. Ma se è vero che di acne non
si muore, di certo si possono avere ripercussioni psicologiche molto pesanti, soprattutto se il viso viene
“segnato†in giovanissima età . È perciò importante una diagnosi precoce per un trattamento adeguato
e tempestivo: iniziare a curare un'acne pediatrica appena compare significa ridurre la percentuale di
ragazzini che poi svilupperanno forme più gravi della malattia».
I trattamenti giusti: «Trattando adeguatamente le forme lievi alla loro comparsa è possibile evitare
che progrediscano – conferma Arcangeli –. Nei primi stadi possono essere molto utili
ed efficaci farmaci locali a base di benzoilperossido e clindamicina associati: la somministrazione è
unica e quindi più semplice, inoltre oggi esistono formulazioni con una percentuale ridotta di
benzoilperossido che a fronte di minori effetti collaterali (il più comune è l'irritazione cutanea) sono
ugualmente valide per contrastare i brufoli e possono essere usate anche nei più piccoli».
Se l'acne è molto forte, tuttora la scelta terapeutica migliore resta l'isotretinoina:
«Si tratta di un farmaco molto temuto, in realtà è il più efficace che abbiamo perché risolve con
certezza le manifestazioni dell'acne ed elimina le recidive, “guarendo†i pazienti.
La usiamo anche nell'acne infantile, la forma più rara che compare fra i tre e i sei anni, ed è una buona
scelta anche nell'acne precoce dopo i sette anni; tuttavia per colpa dei possibili effetti collaterali
l'isotretinoina fa ancora paura e non viene prescritta quanto si potrebbe.
La maggioranza degli eventi avversi, dalla secchezza della pelle all'epistassi, è facilmente controllabile;
purtroppo però il farmaco può dare malformazioni nel feto in caso di gravidanza, per cui l'uso è
possibile nelle ragazzine solo previa esclusione di una gravidanza in corso e facendo attenzione a non
restare incinta durante la cura. Il piano terapeutico prevede perciò che il farmaco sia prescritto di
mese in mese e si facciano test di gravidanza regolari, tuttavia con le dovute precauzioni l'isotretinoina
resta il medicinale decisivo per le sorti dell'acne, anche e soprattutto di quella precoce: di fatto sempre
efficace, toglie l'eccesso di secrezione di sebo e rende la pelle liscia, risolvendo il problema ed evitando
che ricompaia». (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 839
PREVENZIONE E SALUTE
Ministro della Salute: IN AUMENTO L'USO SMODATO DI
ALCOLICI TRA GLI ITALIANI
Lo riporta la Relazione annuale inviata al Parlamento. Più di 3 milioni di persone si
dedicano ad abbuffate alcoliche per ubriacarsi rapidamente
Aumentano le "abbuffate" di alcol tra gli italiani, soprattutto
giovanissimi: è questa la denuncia della Relazione annuale inviata dal
Ministro della Salute al Parlamento. Più di 3 milioni di persone, in gran
parte adolescenti nella fascia 18-24 anni, nell'ultimo anno non hanno
rinunciato ad assumere grossi quantitativi di alcol per raggiungere una
rapida ubriacatura: è il cosiddetto fenomeno del "binge drinking".
La Relazione specifica inoltre che le preferenze alcoliche degli italiani si stanno diversificando: non solo
birra e vino, ma anche superalcolici, amari e cocktail sono sempre più consumati, soprattutto a
stomaco vuoto per aumentare il loro effetto inebriante:
 il 10% degli uomini e il 2,5% delle donne con più di 11 anni hanno dichiarato di aver
consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione almeno una volta negli
ultimi 12 mesi.
Oltre a tali dati allarmanti, si registra sia una diminuzione del numero di decessi attribuibili
direttamente all'alcol (a causa di malattie al fegato, ictus e trombosi), sia dei consumatori giornalieri,
passati dal 22,7% del 2013 al 22,1% del 2014.
Il vero allarme, dunque, riguarda l'assunzione sbagliata di alcolici tanto in voga tra gli italiani: le grandi
"abbuffate" etiliche, infatti, causano gravi danni alla salute, tra cui problemi di sterilità per le donne e
difficoltà nelle prestazione sessuali per gli uomini. (Salute, Tgcom24)
Ansia da smartphone. Si chiama RINGXIETY, una
sindrome riconosciuta in Usa:
SENTI LO SQUILLO ANCHE SE NESSUNO CHIAMA
Si chiama ringxiety e negli Stati Uniti è una sindrome riconosciuta come ansia da
smartphone.
Nel 2006 il New York Times pubblicò un articolo in cui un
medico spiegava come un numero sempre crescente di
proprietari di telefoni cellulari sentissero suonare anche
quando in realtà nessuno li stava cercando. Adesso, è
ufficialmente una patologia medica: la "ringxiety", ansia
da squillo, studiata da Daniel Kruger e Jaikob Djerf dell'università del Michigan.
Un campione di utenti di smartphone da loro analizzato ha ammesso, nell'80% dei casi, di sentire
suonare o vibrare il telefono anche se nulla sta accadendo.
Uno studio analogo della Georgia University spiegava come normali micro-contrazione muscolari piccoli spasmi impercettibili prima dell'era dei cellulari - vengano scambiate per la vibrazione del
telefono. Gli scienziati parlano della ringxiety come un fenomeno psico-acustico. Il suono di un
cellulare è fra 1.000 e i 6.000 Hertz, frequenza alla quale l'orecchio umano è più sensibile.
Lo psicologo americano Larry Rosen classifica la "ringxiety" tra i problemi psicologici creati dall'uso
massiccio di tecnologia. Un fenomeno con cause sia psichiche che fisiche. (Salute, Huffington Post)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 839
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO
per la formazione di una graduatoria unica per
l’assegnazione di sedi farmaceutiche
Approvazione graduatoria definitiva e pubblicazione elenco sedi.
Pubblicata sul BURC Regione Campania n. 18 del 21 Marzo 2016 la graduatoria definitiva e l’elenco
delle sedi del Concorso bandito nel 2009.
Per visionare la graduatoria definitiva e l’elenco delle sedi basta cliccare il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/servizi/concorsi/1392-concorso-ordinariocampania-per-la-formazione-di-una-graduatoria-unica-per-l-assegnazione-di-sedi-farmaceutiche-daconferire-al-privato-esercizio-approvazione-graduatoria-definitiva-e-pubblicazione-elenco-sedi
ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
La Struttura “Un Farmaco per Tuttiâ€, allocata nei locali messi a disposizione dall’Azienda Santobono Pausilipon
presso l’Ospedale dell’ANNUNZIATA, gestisce i beni sanitari provenienti dalle farmacie aperte al pubblico che
aderiscono al progetto o da donazioni di enti, aziende, depositi, concessionari, associazioni ecc..
La Direzione è affidata ad un Farmacista direttore pro-tempore nominato dall’Ordine e afferente ai farmacisti
UCFI.
Il direttore pro tempore della struttura “Un farmaco per Tuttiâ€, dopo controllo e catalogazione sulla banca dati
“ Online – Un farmaco per tuttiâ€, consegnerà i farmaci agli enti assistenziali in base al bisogno indicato dagli
stessi. Le attività di catalogazione e classificazione dei farmaci raccolti è effettuata grazie al lavoro svolto dai
Colleghi FARMACISTI VOLONTARI.
FARMACISTI VOLONTARI
COME ADERIRE: inviare una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e dare la propria
disponibilità . Sarete subito contattati e informati sull’organizzazione dell’attività di volontariato.
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 7
Anno IV – Numero 839
ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA
Dal 21 al 26 Marzo riparte la III° settimana del benessere in Farmacia La nascita e il benessere nella relazione genitori/figli
Tale
iniziativa,
completamente
gratuita sia per i
farmacisti
che
per i cittadini, si
articolerÃ
in
cinque settimane
durante l’anno,
ciascuna dedicata
ad
un
tema
pregnante per la
salute pubblica.