Anno IV – Numero 849
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:Corsi ECM
2. Ordine: Sussidio per i
Colleghi disoccupati
3. Ordine: Progetto “Un
Farmaco per Tuttiâ€
4. Ordine:
Assistenza
legale gratuita
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. Vi tremano le palpebre?
ecco perché succede
6. Dolore al seno: quali
sono le possibili cause
e quali le cure caso per
caso
7. Circondati dalle onde
elettromagnetiche,
ma la scienza assolve il
wi-fi
Prevenzione e
Salute
8. L'artrosi: sintomi, cause
e terapie da seguire
Meteo Napoli
Giovedì 7 Aprile
 Variabile
Minima: 18°C
Massima: 24°C
Umidità :
Mattina = 56%
Pomeriggio =38%
Giovedì 07 Aprile 2016, S. Ermanno
Proverbio di oggi….……..
'E penziere mieje lassatele, 'e vuoste piglià tele
Lasciate i pensieri miei e prendete i vostri
VI TREMANO LE PALPEBRE?
ECCO PERCHÉ SUCCEDE
Ci sono 6 motivi per cui le vostre palpebre vibrano da sole
Succede a tantissime persone,
spesso non riusciamo a capire i
motivi per cui le palpebre ci
vibrano da sole.
Ebbene, ci sono ben 7 cause possibili per questo piccolo "fastidio".
Innanzitutto, si chiama "miochimia" e sono delle contrazioni che, seppur non
siano pericolose, sono difficili da mandare via. Non solo. Ci sono anche delle
forme più gravi, causate da spasmi emifacciali. Ma di solito sono altre (e
controllabili) le cause:
1) Stanchezza e stress: Indubbiamente una delle principali cause è la
stanchezza e lo stress. Basterebbe dedicare più ore al sonno, per evitare la
vibrazione della palpebre.
2) Caffeina e alcol: Sono sostanze eccitanti e possono provocare questo
fastidio
3) Squilibri nutrizionali: Tra le sostanze da assumere assolutamente ci sono il
potassio e il magnesio. Una loro "assenza" può aiutare gli spasmi delle
palpebre
4) Lenti a contatto: Possono provocare secchezza degli occhi, che aumenta la
possibilità di vibrazioni delle palpebre
5) Affaticamento degli occhi: Anche in questo caso, l'uso prolungato di
schermi e tv non aiuta a risolvere i problemi
6) Allergie: La primavera porta con sé anche le allergie. Che possono gonfiare
gli occhi e farceli strofinare. Combinazione di fatti che porta alla
produzione di istamina che stimola le vibrazioni.
(Salute, Il Giornale)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 849
SCIENZA E SALUTE
L'ARTROSI: SINTOMI, CAUSE E TERAPIE DA SEGUIRE
L'artrosi è una malattia infiammatoria degenerativa che danneggia le articolazioni.
Vediamo come si manifesta e quali sono le cure più efficaci
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L'artrosi è una malattia degenerativa delle articolazioni, in parte
legata all'usura, e quindi all'età che avanza, in parte ad altri fattori che
vedremo tra poco.
Tra le malattie infiammatorie osteo-articolari - l'artrosi viene anche
chiamata osteo-artrite - è sicuramente la più diffusa, e proprio per
questa ragione viene spesso considerata una sorta di male inevitabile associato all'invecchiamento.
A causa del suo progresso degenerativo, però, l'artrosi non dovrebbe essere sottovalutata e, anzi, ai
primi sintomi si dovrebbe correre ai ripari per evitare deformazioni e rallentarne il decorso. Se, infatti,
l'artrosi è una malattia cronica che non si può curare, con le nuove terapie è però possibile almeno
tenerla sotto controllo a lungo.
All'origine dell'osteo-artrite c'è il consumo della cartilagine che riveste le articolazioni del corpo, con
conseguente riduzione del liquido sinoviale che funge da ammortizzatore.
Cosa accade a lungo andare? Che le ossa finiscono per venire a diretto contatto, sfregando tra di
loro sì da creare i cosiddetti "becchi ossei" o osteofiti, e infiammando i nervi.
L'artrosi colpisce spesso una sola articolazione del corpo, quella maggiormente sottoposta a traumi e
tensioni, ad esempio la zona cervicale, oppure il ginocchio, ma anche le mani e le spalle.
Ecco i sintomi con cui questa malattia si manifesta:
 Dolore, che può essere più o meno intenso e che si acuisce con il movimento, si allenta a riposo
 Il dolore si accentua alla sera, quando si accumula la stanchezza della giornata
Le articolazioni diventano rigide e compiere i consueti movimenti diventa difficile e doloroso.
Questa sensazione di "blocco" si accentua al mattino, al risveglio
Se l'artrosi non viene curata, al dolore a alla rigidità seguono vere e proprie deformità delle
articolazioni colpite che hanno carattere di irreversibilità . L'artrosi è una malattia dell'età , ma che può
essere favorita dai seguenti fattori di rischio:
 FamiliaritÃ
 Sovrappeso e obesitÃ
 Sedentarietà (è una delle cause principali e anche quella su cui si può intervenire meglio per
prevenire o rallentare il disturbo)
 Difetti e deviazioni della colonna come la scoliosi non corretta
 Traumi e incidenti ossei. Un caso tra tutti: il "colpo di frusta"
Ai primi sintomi dell'artrosi ci si deve recare da un ortopedico o dal reumatologo per effettuare
le indagini diagnostiche necessarie, come radiografie, e risonanze magnetiche, e poi sottoporsi ad
alcune terapie. Tra queste le più efficaci sono le seguenti:
 Fisioterapia e trattamenti con ultrasuoni o ultrarossi
 Trattamenti dall'osteopata; Ginnastica dolce ed esercizi di stretching
 Infiltrazioni sull'articolazione colpita a base di acido ialuronico e farmaci corticosteroidi
Nei casi più gravi o quando l'artrosi colpisca persone in giovane età , magari a seguito di traumi, si
consiglia il trapianto chirurgico di cartilagine. L'artrosi si può prevenire con un corretto stile di vita da
perseguire fin da giovani. Innanzi tutto seguire la dieta mediterranea è considerato un vero toccasana,
così come il mantenere il proprio peso forma, ma è altresì cruciale svolgere regolare attività fisica
scegliendo, possibilmente, sport poco traumatici, che mantengano giovani ossa e articolazioni.
Importante evitare il fumo e l'alcool. (Salute, Ansa)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 849
DOLORE AL SENO: QUALI SONO LE POSSIBILI CAUSE
E QUALI LE CURE CASO PER CASO
Il dolore al seno, o mastodinia, è un sintomo comune nelle donne, che può avere svariate
cause. Sebbene spesso desti allarme, in realtà è molto raro che sia la spia di un tumore al
seno
La forma ciclica, legata al ciclo mestruale: Il dolore al seno può
essere ciclico o non ciclico. Il primo è la forma più comune di dolore al
seno ed è chiaramente collegato al ciclo mestruale. Dà una sensazione
di seno gonfio e/o grumoso. Di solito interessa entrambe le mammelle,
soprattutto i quadranti esterni. Si presenta nel periodo (1-2 settimane)
prima del ciclo e poi diminuisce. È più frequente nelle donne tra i 20 e i
30 anni e negli anni precedenti. Il dolore risulta collegato alle fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale:
di solito diminuisce o svanisce del tutto in caso di gravidanza o con la menopausa.
La forma non ciclica, tipica della menopausa
Al contrario, il dolore al seno non ciclico non è associato al ciclo mestruale e
talvolta dà la sensazione che la pelle del seno tiri e/o di bruciore. Il fastidio può
essere costante o intermittente e in genere interessa solo una mammella in una
zona precisa, ma può diffondersi al resto del seno. È tipico nelle donne dopo la
menopausa.
Può essere provocato dalla mastite
Le cause del dolore al seno non ciclico possono essere legate a:
1) farmaci: la pillola contraccettiva, i trattamenti per l’infertilità e la terapia
ormonale sostitutiva in menopausa possono talvolta essere causa di dolore e
tensione mammaria;
2) 2) struttura del seno: nella maggior parte dei casi dipende da modificazioni che si verificano a
livello dei dotti galattofori o nelle ghiandole del latte, che possono portare alla formazioni di cisti
benigne, anche da un giorno all’altro;
3) mastite: è un’infezione del tessuto del seno che, oltre al dolore, provoca gonfiore, calore e
rossore. Nella maggior parte dei casi colpisce le donne che allattano (mastite puerperale, causata
dall’ingresso di germi nei dotti galattofori, che fanno defluire il latte sino al capezzolo).
Come si fa la diagnosi: Il dolore al seno è uno dei sintomi che più spesso porta
le donne a consultare un senologo e poi ad avviare un percorso di controlli
periodici, con ricadute positive a lungo termine. In genere il dolore ha origine
benigna, ma in una piccola percentuale di casi si può scoprire un tumore in
seguito all’esecuzione di alcuni accertamenti:
1) ecografia: è utilizzata soprattutto nelle donne tra i 30 e i 40 anni perché il seno è più denso. Questa
indagine sfrutta gli ultrasuoni che «vedono» meglio il tessuto ghiandolare, presente in genere in
maggior quantità nel seno delle giovani;
2) mammografia: vi si ricorre soprattutto dopo i 40 anni perché i raggi «vedono» meglio il tessuto
adiposo presente in maggior quantità dopo quest’età . A partire dai 40 anni l’esame è raccomandato
ogni due anni a tutte le donne, eventualmente in associazione all’ecografia. Tra i 50 e i 69 anni sono
previsti programmi gratuiti di screening ogni due anni;
3) agobiopsia: usata solo nei rari casi in cui si evidenziano lesioni sospette. Prevede il prelievo di una
piccola porzione di tessuto mammario per l’analisi al microscopio
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Anno IV – Numero 849
Quando bisogna preoccuparsi
Il dolore al seno va guardato con sospetto solo nei rari casi in cui è
accompagnato da altri segnali:
1) noduli palpabili o addirittura visibili alla mammella o all’ascella (linfonodi
ingrossati);
2) alterazioni del capezzolo come per esempio la sua retrazione, la fuoriuscita
di secrezione spontanea o alla spremitura, in particolare di sangue;
3) cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della
forma del seno, arrossamento e retrazione.
Le cure: antinfiammatori o antibiotici
Spesso il dolore al seno si risolve da solo, senza bisogno di alcun
trattamento. Se il dolore è legato al ciclo mestruale, si possono assumere
farmaci antinfiammatori. Nei casi in cui il dolore è chiaramente legato a una
mastite, un ciclo di antibiotici di solito risolve il problema. Se la mastite
tende a recidivare e non guarisce dopo una decina di giorni di terapia,
occorre approfondire con un’agobiopsia per escludere la presenza di un tumore infiammatorio,
evenienza però molto rara. (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
CIRCONDATI DALLE ONDE ELETTROMAGNETICHE,
MA LA SCIENZA ASSOLVE IL WI-FI
Radiazioni. Insonnia, allergie, rossori, mal di testa difficoltà a concentrarsi. Li lamentano
migliaia di persone. Che incolpano le reti, ma non ci
sono prove
Prendi in mano il tablet per controllare la mail, e ti viene la
nausea. Non perché ti immagini chissà quale messaggio
nella casella di posta elettronica. Ma perché sei allergico al
Wi-Fi. O per essere più precisi, perché sei una di quelle
persone che ritiene di soffrire di una particolare condizione:
quella che l’Oms chiama 'ipersensibilità elettromagnetica', o
EHS
Una specie di intolleranza. Una sorta di intolleranza che si
svilupperebbe in presenza di campi elettromagnetici, come
quelli generati appunto dalla connessione senza fili. Una
sindrome non riconosciuta ufficialmente in Italia, così come in tutti i paesi europei ad eccezione
dell’Austria, e che per la scienza non è mai stata dimostrata in modo inequivocabile. Ma che però
mette in ansia l’opinione pubblica e conta ugualmente un certo numero di vittime, vere o presunte: la
prevalenza della EHS varierebbe tra i pochi casi per milione al 5 per cento della popolazione, a seconda
dei paesi e anche dei modi in cui viene misurata. In uno studio condotto in California nel 2002 su oltre
duemila persone, l’ipersensibilità era dichiarata dal 3,5 % del campione.
In Svezia, nella regione di Stoccolma, la prevalenza era dell’1,5 per cento. In Inghilterra, su 20 mila
persone, del 4%, in Svizzera del 5. A Taiwan, addirittura del 13,4%.
Insomma: dati molto variabili per un fenomeno che anche gli esperti definiscono complesso e
sfuggente.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 849
Eppure i sintomi sono reali, così come sono reali le persone che li manifestano.
Uno studio, condotto da Martin Roosli dell’università di Basilea, parla di mal di testa,
nausea, difficoltà di concentrazione, nervosismo, stanchezza, disturbi del sonno.
Altre ricerche riportano invece bruciori, arrossamenti e chiazze sulla pelle, palpitazioni e problemi
digestivi. Sintomi variabili e così generici che, per quanto si sia applicata a cercare una spiegazione
univoca, la scienza non è mai riuscita a dimostrare nulla.
STUDIO: A fare il punto sulla ipersensibilità elettromagnetica ci ha provato un gruppo di ricercatori
dell’istituto di Psichiatria del King’s College di Londra. Rubin ha esaminato un totale di 46 studi su oltre
mille persone soggette alla cosiddetta Intolleranza ambientale idiopatica, nello specifico una
ipersensibilità ai campi elettromagnetici.
Ebbene, in nessuno è stata trovata l’evidenza definitiva che imputi i sintomi lamentati alla presenza di
campi elettromagnetici. Per dare una spiegazione ai malesseri, che pure sono evidenti, i ricercatori
tirano in ballo l’effetto nocebo (l’opposto del più famoso effetto placebo), secondo cui il solo fatto di
sapere che si è in presenza di un agente considerato pericoloso per la salute è sufficiente a scatenare
sintomi anche gravi.
Ipersensibilità al Wi-Fi. "Ipersensibilità al Wi-Fi significa semplicemente che un individuo è sensibile
a quantità di radiazioni elettromagnetiche inferiori rispetto a quanto accade nella popolazione
normale. E il fatto che questa sindrome non sia riconosciuta come malattia – non deve farci
dimenticare le persone che accusano una sintomatologia reale, che chiedono di essere prese in carico
e che invece non trovano risposte".
È vero che il Wi-Fi genera un campo magnetico estremamente basso, ma è anche vero che si tratta di
una tecnologia relativamente nuova, ed estremamente diffusa.
Un rischio seppure minimo ma con un’alta esposizione è comunque un problema.
I BAMBINI
A fare particolare attenzione, dovrebbero essere i più piccoli, per un possibile effetto
I SINTOMI
accumulo quando i bambini di oggi saranno adulti.
"La sempre maggiore esposizione alle radiofrequenze nelle scuole
– scrivono poi tre ricercatori svedesi sull’ultimo numero di
Reviews on Environmental Health – è preoccupante e necessita di
maggiore attenzione. Gli effetti a lungo termine sono sconosciuti.
Genitori, insegnanti e dirigenti hanno la responsabilità di
proteggere i bambini da esposizioni non necessarie".
Ma l’ultimo rapporto dello Scientific
Committee on Emerging and Newly
NON CI SONO
Identified Health Risks della Commissione
PROVE
europea ribadisce che non ci sono prove. E,
commenta Maria Rosaria Scarfì dell’Istituto per il Rilevamento
Elettromagnetico dell’Ambiente del CNR, che ha parteci- pato allo
studio: invocare il principio di precauzione secondo cui, in assenza
di una valutazione completa del rischio, è bene adottare un
atteggiamento prudente, evitando in questo caso l’esposizione alle
reti wireless, non è corretto:
«È vero che il Wi-Fi è una tecnologia relativamente recente, ma
sempre di campi elettromagnetici stiamo parlando. E questi si
conoscono da tempo. La connessione senza fili a Internet è uno
strumento prezioso. In assenza di prove certe, accusarla di
rappresentare un pericolo non ha alcun senso».
(Salute, Repubblica)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 849
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: Corsi ECM del Mese di APRILE
Corsi ECM per il mese di Aprile 2016
A tale proposito, anche quest’anno, quest’Ordine metterà a disposizione di tutti i propri iscritti a titolo
completamente gratuito un’ampia ed articolata offerta formativa costituita da una serie di eventi ECM
già calendarizzati.
Per poter accedere a questa iniziativa, ogni iscritto all’Ordine di Napoli non dovrà più contattare gli
Uffici per prenotarsi agli eventi formativi prescelti tra quelli proposti nel calendario ma può farlo
comodamente mediante:
1. prenotazione online sul nostro sito web istituzionale www.ordinefarmacistinapoli.it
2. oppure recarsi direttamente in sede prima dell’evento
Tale funzione permetterà , oltre alla registrazione, anche la gestione della propria posizione ECM,
consentendo anche di stampare eventuali certificati di partecipazione ai corsi.
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà â€.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2016 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; l’importo del fondo di solidarietà ; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata
da: 1. Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)
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FARMACISTA
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ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarvi che a seguito del
bando 1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso
disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di assistenza legale
di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha
instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia,
nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali.
Il servizio è disponibile presso la sede dell’Ordine ogni Martedì dalle 14.30 alle 16.30.
A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi presso la segreteria dell’Ordine attraverso le
seguenti modalità : 1. Telefonando al numero 081 551 0648;
2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3.Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre,
ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o
integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione
spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a
seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato.
Inoltre si considerano anche farmaci acquistati in farmacia da un cittadino e
immediatamente donati.
Il tutto per finalità umanitarie ed assistenza socio-sanitaria.
I farmaci raccolti all’interno delle farmacie resesi disponibili, previa
catalogazione presso la struttura messa a disposizione dall’Ospedale
dell’Annunziata, saranno poi smistati ai vari enti assistenziali che hanno aderito
all’iniziativa.
FARMACISTI VOLONTARI: Come Aderire
I colleghi volontari che intendono partecipare al progetto condiviso
dalla Associazione Cattolici Farmacisti Italiani – sez. Napoli (UCFI)
potranno farlo contattando gli Uffici dell’Ordine o inviando una e-mail
all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il
form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del
contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuo
vo/news/1097-un-farmaco-per-tutti
PAGINA 8
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