Anno II – Numero 133 AVVISO 1. l’Ordine dei Farmacisti diventa custode delle aiuole di Via Ponte di Tappia. Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Medicina nucleare. In arrivo i radio farmaci che “taggano” le malattie 3. La manicure con il gel potrebbe essere cancerogena Prevenzione e Salute 4. Tac spirale ed esami del sangue per scoprire i tumori ai polmoni 5. L’acido folico in gravidanza riduce del 40% rischio di autismo 6. Le verdure e il pericolo di infezioni Lunedì 11 Marzo 2013, S. Costantino ADOTTA UN’ISOLA VERDE: L’ORDINE dei FARMACISTI diventa CUSTODE delle AIUOLE a Via PONTE di TAPPIA Dal mese di Aprile le aiuole di Via Ponte di Tappia sono sotto la custodia dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli. L’iniziativa è stata discussa a Palazzo San Giacomo con l'assessore e vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano ed i rappresentanti dell’Ordine, il Presidente Enzo Santagada e il Segretario Davide Carraturo. “In un momento così delicato per la città di Napoli, i farmacisti devono sostenere e difendere il territorio. Prenderci cura dei giardini di questa piazza era nostro dovere, sottolinea Enzo Santagada. Siamo qui da più di 50 anni e nel corso degli anni abbiamo potuto constatare il degrado nel quale versavano le aiuole. Così, abbiamo deciso di fare richiesta all’assessore Sodano, che ci ha spiegato l'iter necessario da seguire per la richiesta dell'affidamento di giardini e aree al verde; nei prossimi giorni presenteremo un progetto di manutenzione che sarà sottoposto a verifica per l’autorizzazione». I Farmacisti di Napoli e Provincia sostengono la rinascita di Città della Scienza L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli assieme a Federfarma Napoli esprimono piena solidarietà a tutti i lavoratori di “Città della Scienza” e per la perdita delle possibilità di questa Istituzione di contribuire alla formazione dei giovani e alla divulgazione della cultura scientifica. Per questo chiediamo a tutti Voi di diffondere il nostro appello a sottoscrivere per la rinascita di quello che vuole continuare ad essere il primo Science Centre italiano, perché sia restituito ai suoi visitatori e alla città. Per questo ti invitiamo a sottoscrivere per il Futuro di Città della Scienza!! Puoi farlo così: 1. sms - al numero 45599 2. Banco Napoli - Bonifico Bancario IBAN: IT41X0101003497100000003256 Causale: Ricostruiamo Città della Scienza Intestato a Fondazione Idis – Città della Scienza. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 133 SCIENZA E SALUTE MEDICINA NUCLEARE. IN ARRIVO I RADIOARMACI CHE “TAGGANO” LE MALATTIE I ‘traccianti’ radioattivi permettono di localizzare i tumori, ma anche la diagnosi precoce di alcune malattie neurologiche come Parkinson e Alzheimer. Mettere una ‘lettera scarlatta’ sulle cellule malate, che indichi esattamente dove si deve intervenire, sarà presto possibile, grazie ai nuovi radiofarmaci in arrivo studiati per alcune delle malattie più diffuse, come l’Alzheimer o il Parkinson, oltre che per molti tumori. Delle novità in questo campo si è parlato al congresso dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare (Aimn) che si è appena svolto a Torino, dove è stato fatto anche il punto sulle possibilità di curare alcuni tumori utilizzando specifici radiofarmaci capaci di agire rilasciando una elevata dose di radiazioni. I radiofarmaci sono molecole che contengono un isotopo radioattivo. I radiofarmaci utilizzati per gli esami PET si legano a specifici ‘bersagli’ nel corpo , e l’isotopo fa da ‘tracciante’ identificando e marcando l'attività biologica dei ‘bersagli’. Al ‘capostipite’ fluorodesossiglucosio (FDG), usato per le diagnosi dei tumori, stanno seguendo altre molecole specifiche, che interesseranno anche ambiti non-oncologici : “La PET con FDG ha determinato una svolta diagnostica in oncologia e da altre molecole ci si aspettano grandi cose. In fase di sperimentazione avanzata o prossimi all’approvazione ci sono la F-colina per il carcinoma della prostata, la C-metionina per i tumori cerebrali, il fluoromidazolo per studiare un particolare fenomeno che si associa ai tumori resistenti alle comuni terapie, l’ipossia. Tutti questi radiofarmaci consentiranno di capire esattamente dov’è il tumore e come si sta comportando, permettendo terapie veramente personalizzate”. Altri radiofarmaci PET sono utilizzati in campo non-oncologico “Lo stesso principio si può usare per altre patologie – prosegue Baldari – ad esempio la 18F-DOPA, un precursore della dopamina con un isotopo radioattivo del fluoro, può individuare i primi segni della malattia di Parkinson, mentre il florbetapir permette l’identificazione delle placche amiloidee, espressione tipica della malattia di Alzheimer anche in fase iniziale. Infine, il flurpiridaz può essere usato per lo studio della cardiopatia ischemica associata alla coronaropatia aterosclerotica e principale causa dell’infarto miocardico. Per tutte queste patologie si registra un progressivo aumento d’ incidenza nelle popolazioni occidentali, ed in tutte una diagnosi precoce, come quella che possono dare questi radiofarmaci, è fondamentale”. Accanto alle applicazioni diagnostiche sempre più numerose si stanno però affermando anche i radiofarmaci terapeutici, veri e propri ‘”proiettili intelligenti” che abbinano alla possibilità di scovare le singole cellule tumorali anche quella di distruggerle con la dose di radiazioni giusta per non “intaccare” i tessuti sani circostanti. Anche in questo caso c’è un ‘capostipite’, il radioiodio usato per il cancro della tiroide, ma l’’arsenale’ si sta già ampliando: “Alcuni tumori cerebrali ed alcuni tipi di linfomi possono essere curati attraverso l’uso di anticorpi specifici radiomarcati – prosegue Baldari, che è Direttore dell'Unità operativa complessa di Medicina Nucleare del Policlinico di Messina - ed ancora nelle metastasi ossee da carcinoma prostatico, in cui da tempo è disponibile il 153 Sm –fosfonato, a breve potrà essere utilizzato un radiofarmaco emittente particelle alfa che nei trials clinici in cui è stato impiegato ha mostrato elevata efficacia curativa”. Al congresso di Torino è stato infine eletto il nuovo presidente dell’Aimn. Si tratta di Onelio Geatti, dell’Azienda Ospedaliero S.M. della Misericordia di Udine. (Farmacista online) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 133 PREVENZIONE E SALUTE TAC SPIRALE ED ESAMI DEL SANGUE PER SCOPRIRE I TUMORI AI POLMONI Le linee guida americane confermano gli studi di Veronesi. Mortalità dimezzata grazie alle diagnosi precoci Tac spirale più un esame del sangue che potrebbe presto diventare il test chiave, limitando la Tac a controprova: la mortalità per il tumore al polmone già da oggi si può dimezzare. Grazie all’individuazione precoce del male nei soggetti a rischio. Per la maggior parte grandi fumatori. Il via libera viene dagli Stati Uniti che hanno valutato questa via su 50mila soggetti a rischio per 3 anni. VERONESI -In Italia, la scommessa è partita nel 2000 e, come spesso è accaduto nella storia della lotta al tumore degli ultimi 50 anni, c’è lo zampino di U. Veronesi, dir. Ist. Eur. di oncologia di Milano. Nel 2000 lo studio pilota, nel 2004 il primo Cosmos che ha seguito 5.200 fumatori e oggi Cosmos II aperto a 10 mila volontari per validare anche la novità dell’esame per individuare i frammenti di Rna tumorali circolanti nel sangue, segnale dell’avvio di un tumore e non del suo consolidamento. Per individuarlo sempre prima e salvare vita, e qualità di vita, di chi ne è colpito. Il tumore al polmone, allo stato attuale, lo si scopre a male già avanzato. È così per 7 pazienti su 10. L’intervento chirurgico è impegnativo, con apertura del torace e asportazione di parte o di tutto un polmone, le terapie successive massicce, la mortalità alta. DIAGNOSI PRECOCE - Un big killer, finora tra quelli (come nel caso del pancreas e del cervello) la cui diagnosi precoce era difficile. Un po’ anche per cultura: «Colpisce i fumatori, lo sanno, smettano per salvarsi», un sentire diffuso, quasi punitivo. Ma la scienza, quella che non si arrende, ha trovato la strada per intercettare pochi subdoli millimetri di cancro, silenzioso perché ancora non forte e quindi finalmente battibile. L’annuncio di oggi è che si passa dall’impossibile al possibile. Come già accaduto, negli ultimi 60 anni, capovolgendo i destini del cancro all’utero con il pap test, di quello al seno grazie ad apparecchiature che intercettano il male quando è aggredibile, del colon retto (oggi anche con la colonscopia virtuale) e della prostata con esami ormai noti a tutti. La diagnosi precoce del tumore al polmone è oggi possibile. A tal punto che la chirurgia si chiede ora come fare ad eliminare quei pochi millimetri senza dover arrecare più danni fisici del tumore stesso. TAC SPIRALE - «Le linee guida statunitensi hanno stabilito che tutti i medici clinici dovrebbero avviare una discussione sullo screening con i pazienti fumatori o ex fumatori». Una tac spirale a basso dosaggio («stesse radiazioni di un volo Milano-New York») individua la presenza di noduli, anche piccoli, 7 volte di più rispetto alla radiografia del torace e senza mezzi di contrasto, in soli 10 secondi. Attualmente il tumore al polmone è senza diagnosi precoce, aggiunge L. Spaggiari, chirurgo toracico, «dei 37mila nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia, più del 70% viene scoperto quando la malattia è già in fase avanzata, spesso inoperabile». Con lo screening si arriva anche al 50% di riduzione della mortalità. Molto di più tra 10-15 anni. IL SOGNO DI SPAGGIARI? «Non operare nemmeno, individuare precocemente ed eliminare quei noduli di pochi millimetri con la moderna radioterapia. Senza più tagli né asportazioni». VOLONTARI - Ora parte Cosmos II. Veronesi lancia un appello: «Mancano ancora 7mila volontari per raggiungere quota 10mila tra fumatori o ex fumatori, con più di 55 anni di età e che abbiano consumato almeno 20 sigarette al giorno per almeno 30 anni: per loro tac spirale a basso dosaggio ed esame del sangue per cercare marcatori biologici del tumore al polmone. Si può partecipare chiamando il numero 02.64107700». Il test del micro-rna nel sangue «è la novità di Cosmos II. Gli studi hanno dimostrato che può indicare la presenza di cancro al polmone in fase iniziale e distinguere tra noduli benigni e maligni. Così un domani un semplice esame del sangue potrà essere il vero test di diagnosi precoce». (Fonte: M. Pappagallo, Salute Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 133 PREVENZIONE E SALUTE L'ACIDO FOLICO IN GRAVIDANZA RIDUCE DEL 40% IL RISCHIO DI AUTISMO Il maxi-studio su oltre 85 mila bambini. La vitamina del gruppo B fondamentale per la formazione dell'embrione Assumere integratori di acido folico all'inizio della gravidanza, da quattro settimane prima a otto settimane dopo, può ridurre del 40% il rischio autismo per il nascituro. A stabilirlo è una ricerca del Norwegian Institute of Public Health e della Columbia University di New York pubb. su J. of the Am. Medical Assoc. COSA È - L'ac. folico e i folati sono vitamine del gruppo B coinvolti nella sintesi di molecole importanti come il Dna e l'Rna. Sono essenziali, quindi, per le cellule che vanno incontro a processi di differenziazione e rapida proliferazione, come ad es. le cellule del sangue e della pelle, e sono importanti durante la formazione dell'embrione. L'ac. folico, seppur presente in natura nella carne, nel lievito di birra e in molti vegetali (asparagi, carciofi, verdure e agrumi), viene ridotto durante la cottura (80%). Per questo è necessario che le donne lo integrino nella dieta. Negli USA, Canada e Cile, l'ac. folico viene aggiunto alla farina, in modo da fornire automaticamente la vitamina ai consumatori. LA RICERCA - La ricerca, frutto di una collaborazione a livello internazionale tra Usa e la Norvegia, ha realizzato un monitoraggio su larga scala per verificare l'interazione tra acido folico e lo sviluppo di disturbi neurologici, tra cui l'autismo. Sono stati esaminati 85.176 piccoli nati tra il 2002 e il 2008 e anche i loro genitori hanno partecipato allo studio. Ebbene le madri che hanno assunto integratori di ac. folico all'inizio della gravidanza hanno avuto un rischio ridotto del 40% di avere figli con un disturbo autistico rispetto alle coetanee che non hanno preso l'acido folico. L'acido folico, come si è detto, è un integratore importantissimo in gravidanza in quanto permette di prevenire una grave malformazione dello sviluppo, la spina bifida. Gli esperti hanno monitorato il campione di bambini per alcuni anni e diagnosticato 270 casi di autismo e malattie affini. (Fonte: Redazione Salute online Corriere) LE VERDURE E IL PERICOLO INFEZIONI A dispetto delle loro indiscusse qualità nutritive, le verdure sono il pericolo maggiore nel frigo. Lo afferma uno studio pubb. da Emerging Infectious Diseases, secondo cui i vegetali a foglia larga sono la prima causa di intossicazione, mentre la carne di pollo contaminata è al primo posto per le morti. Lo studio si è basato sui dati raccolti dall’agenzia tra il 1998 e il 2008, un arco di tempo in cui negli Usa sono state intossicate dal cibo in media 9,6 milioni di persone l’anno e ne sono morte circa 1500. I ricercatori hanno suddiviso gli alimenti in 17 sottogruppi per valutarne la pericolosità. In cima alla classifica dei prodotti pericolosi ci sono appunto i vegetali a foglia larga, come spinaci o insalata, responsabili del 23% dei casi, seguiti da latticini (14%), frutta (12%) e pollame (10%), mentre i frutti di mare, spesso additati come pericolo numero uno, si fermano al 3,4%. La classifica cambia se si considerano le morti causate dalle intossicazioni, e vede il pollame al top con il 19%, seguito da latticini (10%) e vegetali rampicanti, come i pomodori (7%), mentre tutti gli animali marini sono responsabili del 6% dei decessi. «La maggior parte delle contaminazioni è dovuta a norovirus presenti durante la produzione - mentre le infezioni più presenti nel pollame sono quelle da salmonella e listeria». (Fonte: Salute XIX) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 133 SCIENZA E SALUTE La MANICURE con il GEL potrebbe essere CANCEROGENA I raggi UVA dei fornetti per fissare il gel sulle unghie sono i principali imputati. Ma gli esperti: «Niente allarmismi» Una seduta di manicure, un po’di gel e un fornetto per fissarlo sull'unghia: un gioco da ragazzi per avere sempre unghie impeccabili, anche se si cucina o si ha poco tempo o si è dedite al giardinaggio o semplicemente si è allergiche all’eccesso di cure. Ma il prezzo per avere mani principesche non è certo sottovalutabile e come sostiene Chris Adigun, autore di un recente studio dedicato all’impatto della ricostruzione delle unghie, «Le donne che usano con frequenza la ricostruzione con il gel dovrebbero valutare il rischio di cancro della pelle. LO STUDIO - Il processo di ricostruzione delle unghie consiste nella limatura e lucidatura dell’unghia, che viene poi irruvidita con uno smerigliatore per spalmare il primo strato di gel, al quale ne segue uno colorato e uno ulteriore con funzione di fissatore. Tra uno strato e l’altro di gel le mani vengono inserite sotto una sorta di fornetto (che poi è una lampada UVA) per cuocere il gel, ma il procedimento è più rischioso di quanto si creda, almeno a quanto sostiene il recente studio della School of Medicine di New York, in cui l’autore non va per il sottile citando le controindicazioni e nomina addirittura il tumore alla pelle come possibile effetto collaterale. FORNETTI INCRIMINATI - Sono i fornetti utilizzati per asciugare e cristallizzare il gel a essere messi dai medici sul banco degli imputati, rei di emettere raggi forti quanto quelli delle lampade solari. Chris Adigun usa il buon senso. Prima ancora di parlare di patologie tumorali, questa abitudine allo smalto permanente non è sana, poiché eventuali infezioni o macchie sospette rimangono chiaramente nascoste dal colore, mentre prodotti chimici non ben identificati a base di acetone indeboliscono eccessivamente le unghie. Inoltre i fornetti fissatori sarebbero ad alto rischio per i tumori dermatologici, anche se ovviamente non si può ancora stabilire in che misura. L’uso di una crema protettiva ad ampio spettro potrebbe essere un utile strumento preventivo, ma in tutti i casi sarebbe bene che il gentil sesso usasse in modo un po’ più parsimonioso la tecnica della manicure con gel. IL PARERE DEGLI ESPERTI – Secondo l’opinione di N. Mozzillo, dir. Dip. Melanoma dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, il fascio di raggi UVA utilizzato nella cristallizzazione del gel per le unghie è simile a quello impiegato anche nello sbiancamento dei denti e non è il caso di alimentare troppi allarmismi. «La notizia dovrebbe riguardare esclusivamente una piccola fetta di utenti tranquillizza l’oncologo - considerato che nella normalità l’esposizione ai raggi ultravioletti non è così significativa da giustificare di per sé l’insorgere di una patologia tumorale». LE UNGHIE AL TEMPO DEL 2013 - Un tempo le unghie perfettamente limate e smaltate erano un vezzo da signore, un lusso per donne molto curate e molto poco indaffarate, impeccabili e non troppo dedite a lavori che rischiassero di scheggiare lo smalto. Ora invece la cura delle unghie si è diffusa trasversalmente, senza differenze di età, stili di vita o livello socio-economico: smaltini di ogni tinta adornano persino le unghie delle ragazzine che li usano in modo quasi ironico, mescolandoli con fantasia, mentre le donne giocano a farsi le unghie semipermanenti, di quelle a prova dei lavori manuali più minacciosi per l’unghia e da poter sfoggiare persino se non si trova nemmeno il tempo per truccarsi la mattina. Ma come tutte le scorciatoie per la bellezza anche l’ormai collaudata nails art ha le sue ombre. Il portavoce della Creative Nail Design minimizza, sostenendo che il danno di un fornetto cuoci-gel è comparabile a quelli causati da un’illuminazione al neon. Infine, per ultimo, bisogna sempre tener presente l’effetto invecchiamento dei raggi UVA. Sarebbe un peccato avere unghie lunghe e curate in mani che mostrano segni del tempo troppo evidenti. (Fonte: E. Di Pasqua, Salute Corriere)