Anno IV – Numero 881
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Corsi ECM
2. Ordine: Sussidio per i
Colleghi disoccupati
3. Psicologo in Farmacia
4. Corsi ECM: Maggio
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. Che cos’è la pelle d’oca?
6. La forfora? colpa di uno
squilibrio batterico
7. Le
differenze
fra
raffreddore e allergia
Prevenzione e
Salute
8. Quando
sudano
le
mani?
9. Se l'attività fisica abbassa
il rischio di cancro
Meteo Napoli
Mercoledì 18 Maggio
ï‚· Nuvoloso
Minima: 17°C
Massima: 21°C
Umidità :
Mattina = 81%
Pomeriggio =67%
Mercoledì 17 Maggio 2016, S. Giovanni I
Proverbio di oggi….……..
E’ caruta 'a copp’ ‘o pere ‘e aulìvo
E' caduta dall' albero di ulivo - E' diventata signorina
CHE COS’È LA PELLE D’OCA?
Una reazione automatica al freddo fa contrarre i muscoli
erettori della peluria e restringere i vasi sanguigni per
conservare il calore.
È una reazione automatica provocata dal freddo e
dallo shock. Quando fa caldo e il corpo ha bisogno di
raffreddarsi, i muscoli erettori dei peli si rilassano, le
ghiandole sudoripare, dilatandosi, eliminano il calore
del corpo sotto forma di sudore e i vasi sanguigni si
ingrossano per assorbire calore dalla pelle ed eliminarlo. Quando fa freddo,
invece, i muscoli erettori fanno sollevare i peli e i condotti delle ghiandole
sudoripare e i vasi sanguigni si restringono per conservare il calore.
NON SERVE PIÙ. Oggi questo non è sicuramente un buon sistema di
protezione dal freddo, ma nel nostro lontano passato eravamo coperti solo da
una pelliccia di peli e la pelle d’oca aveva una funzione protettrice.
DOVE NASCE LA PELLE D’OCA. Quale parte del nostro corpo decide
quando è ora d'iniziare a rabbrividire dal freddo? La colpa è tutta di un
sistema di connessioni cerebrali che - secondo alcuni scienziati di
un'università dell'Oregon (Stati Uniti) - misura, come un termometro, la
temperatura della pelle, e se la giudica troppo bassa dà avvio a questa "danza
invernale". «Il tremore genera calore nei muscoli, ed è l'ultima forma di difesa
che il corpo utilizza per mantenere la propria temperatura interna anche in
situazioni di freddo estremo», spiega Kazuhiro Nakamura, uno dei ricercatori.
Studiando il sistema di termoregolazione dei ratti, molto simile a quello
umano, gli scienziati hanno localizzato una sorta di percorso sensoriale che
parte dalla pelle e arriva fino a due aree cerebrali - il nucleo parabrachiale e
l'area preottica - che comandano al nostro corpo di tremare. Tutto ciò
avviene senza che noi ce ne accorgiamo: in pratica abbiamo due diversi
sistemi di avvertire il freddo, uno cosciente e uno incoscio. La scoperta
potrebbe in futuro aiutare i medici a curare pazienti in gravi condizione di
alterazioni termiche, come l'ipotermia. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
SCIENZA E SALUTE
LA FORFORA? COLPA DI UNO SQUILIBRIO BATTERICO
La prevalenza dello Staphylococcus sembra favorirne la comparsa: tenendo a
bada il suo antagonista, il Propionibacterium, si contengono i danni. Meno
shampoo, più yogurt!
La prossima volta che vedete
"nevicare" su una giacca blu, sappiate
che potrebbe esserci una battaglia in
corso sul vostro cuoio capelluto. In
base all'ultimo studio sulla salute
dello scalpo, all'origine della forfora ci
sarebbe uno sbilanciamento della
flora batterica di quest'area della
cute, in particolare una proliferazione
eccessiva degli staffilococchi.
Finora si
UN ALTRO COLPEVOLE
pensava che a causare il comune problema fosse un gruppo di lieviti,
i Malassezia, che nutrendosi del sebo (la sostanza grassa che riveste la
cute) producono acido oleico, il quale a sua volta irrita la pelle e la spinge a sfaldarsi. Ma Menghui
Zhang, della Shanghai Jiao Tong University, ha verificato che i Malassezia sono presenti anche sulla
cute di chi non ha forfora. Ci deve essere, quindi, un'altra causa.
EQUILIBRIO ALTERATO. Il ricercatore ha collezionato la forfora di 59 persone tra i 18 e i 60 anni di
età , che non lavavano i capelli da due giorni.
Analizzandone il DNA, si è accorto che non erano i lieviti a fare la differenza, bensì i batteri. I due più
comuni sulla testa di tutti erano ceppi di Propionibacterium e Staphylococcus.
Ma se nelle persone senza forfora i Propionibacterium costituiscono il 71% della flora e gli
staffilococchi il 26%, nei produttori di forfora gli equilibri sono diversi, con i Propionibacterium al 50%
e gli staffilococchi al 44%.
Insomma lo yin e lo yang della cute possono
arginare l'uno la crescita dell'altro.
QUESTO È IL MIO SPAZIO, QUELLO IL TUO
E per impedire che la pelle si sbricioli è bene
contenere la crescita di staffilococchi. Come? Intanto proteggendo il sebo, che sembra nutrire
iPropionibacterium: la forfora mostra infatti una prevalenza a manifestarsi dopo i 40 anni, quando la
produzione di sebo diminuisce.
IMPACCHI A COLAZIONE. Poi, mettendo a punto shampoo che prendano di mira gli staffilococchi,
favorendo i rivali. E non è detto debbano per forza essere shampoo.
Uno studio del 2013 ha visto impiegare un particolare tipo di yogurt per proteggere la pelle da un
batterio resistente agli antibiotici tipico degli ospedali, lo Staphylococcus aureus.
In futuro, forse, potremmo ritrovarci a frizionare la cute con yogurt e balsamo. (Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
L’ANGOLO DELLO SPECIALISTA
LE DIFFERENZE FRA RAFFREDDORE E ALLERGIA
Starnuti, congestione nasale, naso che cola sono i classici sintomi del raffreddore.
Se la rinite è stagionale il naso invece è più «chiuso» e c’è prurito agli occhi e
(spesso) a palato e gola. Differenze a analogie di due condizioni create da
meccanismi del tutto differenti
1. L’ALLERGIA AI POLLINI - IL MECCANISMO
Le allergie ai pollini danno sintomi simili al comune raffreddore, anche se i
meccanismi all’origine di queste due condizioni sono molto diversi. Ecco come
capire se starnuti e congestione nasale sono di natura allergica o virale.
L’allergia ai pollini è stagionale e non contagiosa. Ha un collegamento con il
periodo di fioritura della pianta a cui si è allergici. Il polline può entrare
nell’organismo attraverso gli occhi, la bocca o il naso. Nei soggetti allergici il
contatto con il polline induce l’iper-produzione di anticorpi specifici (IgE) contro
particolari proteine contenute nel granulo pollinico. Le IgE si ancorano alla superficie di alcune cellule
del sistema immunitario (mastociti). In risposta al legame con le IgE, i mastociti rilasciano i «mediatori»
della reazione allergica, soprattutto istamina, la principale responsabile dei sintomi.
2. L’ALLERGIA AI POLLINI - I SINTOMI
I sintomi sugli occhi: lacrimazione, arrossamento, prurito, gonfiore, a volte
fastidio alla luce.
Sulle orecchie: prurito e brusio.
Su naso e gola: (comuni a entrambi) starnuti, secrezione nasale, congestione con
sensazione di naso chiuso. Prurito al naso, al palato o alla gola, starnuti a
«raffica», notevole secrezione nasale (specifici).
Se si soffre anche di asma: difficoltà respiratoria, tosse secca e stizzosa, crisi di tipo asmatico.
3. L’ALLERGIA AI POLLINI - LA DIAGNOSI
Se si sospetta un’allergia ai pollini occorre fare una visita allergologica con
i test cutanei(prick test) e i test sul sangue per la ricerca degli anticorpi
implicati (IgE).
In casi selezionati (per esempio in un soggetto che risulta sensibile a 4-5
pollini diversi), è utile l’esecuzione di test molecolari, che permettono di
individuare l’allergene maggiormente responsabile dei sintomi riferiti (allergia genuina) e di
identificare eventuali reazioni incrociate con alcuni alimenti.
4. L’ALLERGIA AI POLLINI - LE CURE
La rinite allergica può durare per mesi (per tutto per il periodo di fioritura della
pianta al cui polline si è allergici), quindi è importante intervenire subito per
alleviare i numerosi sintomi. I rimedi a disposizione sono diversi:
- antistaminici (preferendo quelli di ultima generazione, pressoché privi di
effetti collaterali).
- Spray nasali con cortisonici.
- Spray nasali con cortisonici e antistaminici insieme.
- Lavaggi nasali per la rimozione meccanica delle secrezioni nasali.
- Immunoterapia specifica, induce una remissione dell’allergia attraverso la somministrazione di
concentrazioni crescenti degli estratti allergenici.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
5. IL RAFFREDDORE VIRALE - IL MECCANISMO
Il raffreddore virale è molto contagioso, più comune nella stagione
fredda, in collegamento con un possibile fattore scatenante (colpo
d’aria, sbalzi di temperatura ecc).
Il raffreddore comune è causato da virus, di solito della famiglia dei
rinovirus. Il virus penetra nell’organismo attraverso la mucosa nasale od
orale e inizia a replicarsi, senza dare sintomi.
Il sistema immunitario si attiva per contrastare l’infezione e inizia lo
stato infiammatorio con i primi disturbi, come malessere generale e
bruciore diffuso, spesso solo a una narice o alla gola.
Dopo uno o due giorni la mucosa nasale inizia a gonfiarsi e a trasudare siero. I sintomi tipici (naso che
cola, starnuti, senso di ottundimento) si fanno più evidenti.
La mucosa nasale si desquama, le secrezioni ristagnano e il muco, più giallo e denso, diventa un buon
terreno per un’eventuale sovrainfezione batterica, con sintomi aggiuntivi come tosse, raucedine ecc.
6. LL RAFFREDDORE VIRALE - I SINTOMI
I sintomi sugli occhi: lacrimazione (talvolta):
Sulle orecchie: senso di ottundimento.
Su naso e gola: (comuni a entrambi) starnuti, secrezione nasale,
congestione con sensazione di naso chiuso. Bruciore alla gola (specifico).
Se si soffre anche di asma: difficoltà respiratoria, tosse secca e stizzosa,
crisi di tipo asmatico.
7. Il raffreddore virale - Diagnosi e cure
Se si sospetta un raffreddore virale comune non occorrono particolari
indagini.
Il comune raffreddore di norma guarisce in 5-10 giorni. Per alleviare i
disturbi si possono usare:
- comuni antinfiammatori (acido acetilsalicilico, ibuprofene ecc).
- Decongestionanti che inducono un restringimento dei vasi della
mucosa nasale, dando un immediato sollievo. Non bisogna esagerare
per non avere un peggioramento del raffreddore.
- Lavaggi nasali con soluzioni saline o acque termali. (Salute, Corriere)
QUANDO SUDANO LE MANI?
La sudorazione delle mani è un processo fisiologico molto differente dalla
sudorazione del corpo.
Quando dormiamo, per es., per quanto caldo si possa avere, le ghiandole sudoripare del palmo della
mano interrompono la loro attività . A differenza di quelle che si trovano sul resto del corpo, quelle
delle mani non sono infatti sensibili agli innalzamenti di temperatura. Reagiscono, piuttosto, allo stress
psicologico. Il risultato è che quando si prova paura, si è in tensione, o anche in una situazione di
elevata concentrazione, le mani diventano umide, indipendentemente dalle variazioni climatiche. Al
contrario, diventano asciutte in condizioni di rilassatezza, come quando si dorme o si legge un libro.
( Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
SCIENZA E SALUTE
SE L'ATTIVITÀ FISICA ABBASSA IL RISCHIO DI CANCRO
Avrebbe un'azione protettiva su 13 tipi di tumore, dal colon alla mammella,
dall'esofago al polmone
Che la sedentarietà uccida ormai lo
sappiamo, anche se continua a
suonare strano che non fare qualcosa
possa avvicinarci alla tomba.
Dopo aver studiato in lungo e in largo
i rischi legati alle cardiopatie e
al diabete, la scienza punta i riflettori su un altro grande killer: il tumore. Così uno studio del National
Cancer Institute di Bethesda, negli Usa, pubblicato su JAMA Internal Medicine, ha scoperto che elevati
livelli di attività fisica svolta nel tempo libero sarebbero associati a un più basso livello di rischio per 13
tipi di cancro.
Stephen Moore e colleghi hanno analizzato i dati riferiti a 12 coorti sia americane che europee per un
totale di 1,4 milioni di partecpanti, che avevano risposto a domande sull'attività fisica svolta negli anni
compresi tra il 1987 e il 2004.
Tra tutti i soggetti inclusi nello studio, 186.932 avevano avuto una diagnosi di cancro durante un follow
up mediano di 11 anni. Gli studiosi hanno quindi verificato l'esistenza di un'associazione tra l'attivitÃ
fisica e 26 tipi di cancro.
Hanno scoperto che i più alti livelli di attività fisica, rispetto a più bassi,
COSÌ CALA IL RISCHIO
erano associati a un minore rischio per 13 tumori su 26, quindi
esattamente la metà .
In particolare i più sportivi risultavano maggiormente protetti dall'adenocarcinoma esofageo (rischio
del 42% più basso), dal cancro del fegato (27%), del polmone (26%), dei reni (23%), del cardias, tra
l'esofago e lo stomaco (22%) dell'endometrio (21%) dalla leucemia mieloide (20%) dal mieloma 17%),
dal cancro del colon (16%), della testa e del collo (15%), del retto (13%), della vescica (13%) e infine
della mammella (rischio ridotto del 10%).
Nel complesso, un più alto livello di attività fisica è stato associato con un rischio 7 % più basso di
cancro totale.
E la maggior parte delle associazioni "reggevano" a prescindere dall'indice di massa corporea o dalle
abitudini rispetto al fumo dei partecipanti.
Certo, gli autori non possono escludere completamente la possibilità che la dieta, il fumo e altri
fattori legati allo stile di vita possano aver influito sui risultati. Inoltre poiché lo studio si basa sulle
dichiarzioni dei partecipanti e non su una misurazione oggettiva, non si può essere certi che la quantitÃ
di attività fisica riportata corrisponda esattamente a quella realmente svolta.
Occhio ai raggi del sole
Anche con queste limitazioni, quelli raggiunti dagli autori sono risultati
interessanti, come è interessante notare che per almeno un paio di
tumori l'attività fisica sembra aumentare il rischio invece di diminuirlo. Si tratta del cancro alla
prostata (+5%) e del melanoma maligno (+27%).
Se il primo resta un interrogativo, per il secondo la spiegazione potrebbe essere piuttosto semplice dal
momento che l'associazione è risultata più significativa nelle zone degli Stati Uniti con più elevati livelli
di radiazione UV, ma non in quelle con livelli più bassi. In pratica chi fa sport è facile che passi più
tempo all'aria aperta e, se si trova in luoghi molto soleggiati, si espone maggiorente ai raggi UV, il che,
in assenza di un'adeguata protezione, aumenta i rischio di tumori della pelle. (Salute, Panorama)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà â€.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2016 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti:
 i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)
ORDINE: Corsi ECM del Mese di MAGGIO
Corsi ECM per il mese di Maggio 2016
Anche quest’anno, quest’Ordine metterà a disposizione di tutti i propri iscritti a titolo completamente
gratuito un’ampia ed articolata offerta formativa costituita da una serie di eventi ECM.
Per poter accedere a questa iniziativa, ogni iscritto all’Ordine di Napoli
Come PARTECIPARE
non dovrà più contattare gli Uffici per prenotarsi agli eventi formativi
prescelti tra quelli proposti ma può farlo comodamente mediante:
1. prenotazione online sul nostro sito web istituzionale www.ordinefarmacistinapoli.it
2. oppure recarsi direttamente in sede prima dell’evento
Nel corso dell’evento sarà distribuita ai
partecipanti una brochure intesa come
“GUIDA RAPIDA†da banco utile al Farmacista per
la spedizione delle ricette di farmaci stupefacenti
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
ORDINE: LO PSICOLOGO IN FARMACIA
Dal 16 al 21 Maggio riparte la IV° settimana del benessere in Farmacia La lunga vita, la malattia cronica e il sostegno ai caregiver
Tale iniziativa, completamente gratuita sia per i farmacisti che per i cittadini, si articolerà in cinque
settimane durante l’anno, ciascuna dedicata ad un tema pregnante per la salute pubblica.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 881