Anno II – Numero 138 AVVISO 1. Concorso straordinario: riepilogo Lunedì 18 Marzo 2014, S. Salvatore, Cirillo CONCORSO STRAORDINARIO: RIEPILOGO Regione Puglia: conclusa la fase di acquisizione delle candidature. Presentate 1.958 domande, di cui 1.132 in forma associata. REGIONE N. SEDI a CONCORSO SCADENZA N. PARTECIPANTI FORMA ASSOCIATA Liguria Lazio Veneto Lombardia Toscana Piemonte Abruzzo Sicilia Marche Calabria Emilia Romagna Friuli V. Giulia Sardegna Puglia 89 279 224 343 131 147 85 222 62 91 178 49 90 188 30/11/2012 13/12/2012 16/12/2012 19/12 2012 21/12/2012 22/12/2012 11/01 2013 12/02/2013 16/02/2013 21/02/2013 22/02/2013 01/3/2013 07/03/2013 12/3/2013 941 2449 2270 3560 2071 1777 1223 1876 1220 1226 3309 640 1212 1958 339 1281 1003 1577 922 770 522 1076 651 577 1805 276 470 1132 TOTALE 2.178 25.732 12.401 Notizie in Rilievo Nutrizione e Salute 2. Tè verde e caffè, bevande contro l’ictus. 3. Biscotti buoni e antiossidanti: il merito è dei semi d’uva Scienza e Salute 4. Digiuno a intermittenza: ecco la dieta del 5:2 Chirurgia e Salute 5. Il seno meno sensibile dopo l’intervento di mastoplastica: si lamentano 3 donne su 10 Domande e Risposte 6. Hai l’appendicite? Te lo dice il dosso stradale. 7. Dove si trovano i ricordi nel cervello? DOVE si Trovano i RICORDI nel CERVELLO? Le nostre esperienze modificano le sinapsi (le connessioni fra neuroni) e queste alterazioni permanenti sono responsabili della memoria. In pratica, quando accade qualcosa che in futuro ricorderemo, si genera nel cervello un segnale elettrico che provoca variazioni chimiche e strutturali dei neuroni. Queste variazioni sono possibili grazie a una catena di reazioni che coinvolge diverse molecole fra cui gli ioni calcio e alcuni enzimi e neurotrofine, e il cui risultato finale è il potenziamento delle sinapsi. Anatomia: molto di ciò che sappiamo sulla memoria si deve a un paziente che a causa di una grave epilessia subì la rimozione di alcune parti del cervello. Migliorò, ma perse la capacità di fissare nuovi ricordi perché le aree rimosse (una parte dei lobi temporali che comprendeva l’ippocampo) erano quelle coinvolte nella formazione della memoria. Il paziente manteneva i ricordi di quando era piccolo, perché le regioni temporali sono necessarie alle memorizzazione, ma poi i ricordi sono immagazzinati in altre aree. In generale, la MEMORIA DICHIARATIVA (es. ricordare un numero) risiede nelle aree della corteccia, mentre quella PROCEDURALE (es. come si va in bicicletta) dipende da altre regioni, come i gangli della base. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 138 NUTRIZIONE E SALUTE TÈ VERDE E CAFFÈ, BEVANDE CONTRO L'ICTUS Bere contro l'ictus. Fa bene se nella tazza ci sono tè verde e caffè. Parola degli scienziati del Japan's National Cerebral and Cardiovascular Center che su Stroke esaltano le proprietà antinvecchiamento contenute nelle due bevande. Gli scienziati hanno analizzato dati relativi a 83.269 giapponesi adulti che sono stati seguiti per una media di 13 anni. I consumatori abituali di tè verde e caffè mostravano una minore incidenza di “infarto cerebrale”. Tra coloro che bevevano almeno una tazza al giorno il rischio o che consumavano 4 tazze di tè verde il rischio si abbassava del 20%. Se poi il consumo era abbinato, una tazza di caffè e due di tè verde, il rischio di ictus crollava addirittura del 32%. Assumere entrambe le bevande, secondo i ricercatori, amplifica l'effetto anti-ictus di ciascuna fornendo una protezione rinforzata. A fare da scudo supplementare per l'ictus una doppia arma antiossidante, l'acido clorogenico contenuto nel caffè e le catechine, antiossidanti con azione antinfiammatoria del tè. (Fonte:C. Colasanto, Salute Sole 24 ore) BISCOTTI BUONI E ANTIOSSIDANTI: IL MERITO È DEI SEMI D'UVA Biscotti buoni e fragranti come i normali biscotti ma 10 volte più antiossidanti perché arricchiti con semi d'uva: è quanto sono riusciti a fare i ricercatori dell'Institute of Food Technologists (IFT) che hanno pubblicato i risultati su Journal of Food Science. I semi presenti negli acini d'uva, spiegano i ricercatori, sono ricchi di antiossidanti responsabili di diversi effetti benefici sulla salute umana, come la prevenzione delle malattie cardiovascolari e la riduzione dell'insorgenza delle patologie neoplastiche. Hanno però due svantaggi quando vengono utilizzati come ingredienti alimentari: il sapore molto amaro e astringente e l'instabilità al calore. Per superare questi inconvenienti i ricercatori sono riusciti a microincapsularli coprendoli con una miscela di composti in grado di mascherarne il sapore e di renderli più stabili nei confronti dei cambiamenti provocati dal calore. Questo studio, suggerisce quindi la possibilità di utilizzare i semi d'uva microincapsulati nei prodotti da forno, senza comprometterne il sapore. Quale è stato il risultato? Un'infornata di biscotti dal gusto che non ha nulla da invidiare ai biscotti di pasticceria, ma molto più salutari. (Fonte:M. C., Salute Sole 24 ore) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 138 SCIENZA E SALUTE DIGIUNO A INTERMITTENZA: ECCO LA DIETA DEL 5:2 Arriva dall'Inghilterra e promette di replicare il successo della Dukan. Ma la nutrizionista: «Effetti solo nel breve periodo» Il meccanismo è semplice. Gli effetti, sostengono gli autori, immediati. L'ente sanitario britannico, però, mette in guardia sulla sua efficacia. Mentre parte della comunità scientifica storce il naso per quello che, da alcune settimane, è un fenomeno mediatico. Dopo la Dukan ecco la «Fast». Bestseller nel Regno Unito, da alcuni giorni in vendita negli Stati Uniti, un libro di duecento pagine («The fast diet» scritto dal giornalista medico della Bbc Michael Mosley e Mimi Spencer) pensa di offrire la «ricetta» per dimagrire non solo velocemente, ma anche senza fare tanti sacrifici. Il «segreto» sta nello schema «5:2»: si mangia e beve senza restrizioni e divieti per cinque giorni, si sta a digiuno negli altri due. Ecco, non si tratta proprio di astinenza completa. Ma di mangiare al massimo 500 (per le donne) o 600 (per gli uomini) calorie al giorno. «In questo modo - dicono Mosley e Spencer - dopo poche ore dall'inizio del digiuno il corpo disattiva i meccanismi di accumulazione dei grassi e brucia quelli che si sono depositati nel tempo». COME FUNZIONA LA DIETA «FAST» DIECI CHILI - Il tutto inizia da una visita medica. Il giornalista medico della Bbc - 56 anni, famoso per aver condotto la trasmissione «Dentro il corpo umano» -, scopre di avere nel sangue tassi allarmanti di glucosio e colesterolo. Si informa. Legge alcune ricerche americane sui presunti effetti benefici di una dieta ipocalorica. Poi inizia a sperimentare lo schema «5:2» su di sé e a realizzare un documentario. Perde dieci chili in nove settimane. Il racconto - trasmesso nel programma scientifico «Horizon» - è un successo. Da lì nasce l'idea del libro. «I nostri antenati hanno vissuto alternando grandi abbuffate a digiuni, a seconda di come andava la caccia», ragiona Mosley. Che invita anche «a non avere paura della fame temporanea». «Non le nascondo il mio scetticismo sull'efficacia di questa nuova dieta nel medio e lungo periodo», ammette Gigliola Braga, biologa nutrizionista dell'Università di Torino. «Si tratta comunque di una tecnica "estrema" per perdere peso. Magari funziona nelle prime settimane, ma non è detto che funzioni in quelle successive». «Quando una persona inizia a ingrassare vuol dire che il suo organismo è cambiato - spiega -. Non basta una nuova dieta per tornare come prima». C'è, poi, anche un aspetto psicologico da non sottovalutare: «Le diete sono per loro natura delle cose che si subiscono, spesso malvolentieri, perché obbligano a rinunciare a qualcosa continua la nutrizionista -. Quello che serve è un'educazione alimentare che faccia conoscere i prodotti che mangiamo: una volta imparata, si può di mangiare, senza esagerare, qualsiasi cosa». DIETA COMODA - Chi, invece, mostra una certa apertura nei confronti della nuova «ricetta» per dimagrire è Antonio Pontiroli, docente di Medicina interna all'Univ. di Milano. «Si tratta senz'altro di una dieta "comoda" per chi non riesce a fare sacrifici quotidiani sul cibo», dice. «Una tecnica per nulla nuova, però, visto che da decenni esistono diete a basso contenuto calorico alternate nei giorni». E, avverte Pontiroli, «abbiamo comunque a che fare con una dieta "improvvisata" che non è stata pubblicata su una rivista scientifica e che quindi arriva alle persone senza essere stata prima controllata, verificata e corretta. Ma l'importante è che si perda peso: la cosa più difficile per un medico è far capire a una persona obesa che deve assolutamente dimagrire». (Fonte: L. Berberi, Salute Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 138 DOMANDE E RISPOSTE HAI L'APPENDICITE? TE LO DICE IL DOSSO STRADALE Sembra di giocare all'«Allegro chirurgo», si tratta invece di un espediente diagnostico proposto da autorevoli studiosi A prima vista sembra poco ortodosso e quanto a stoicismo non ha nulla da invidiare al vecchio consiglio di fare di corsa le scale durante una colica renale per "far scendere il calcolo". Ma un attimo dopo ci si accorge che l’osservazione sperimentale riportata su British Medical Journal e firmata dai ricercatori dell’Univ. di Oxford è molto più che una notizia curiosa e a effetto. Secondo i dati dello studio, il peggioramento del dolore addominale acuto durante il passaggio con l’autoveicolo su un dissuasore di velocità è in grado di prevedere quanto e forse più della visita di un chirurgo esperto se si tratta di appendicite. LO STUDIO - Riferisce F. Ashdown, autrice della pubb.: «Quando arrivavano in Pronto Soccorso persone con il sospetto clinico di appendicite, abbiamo chiesto loro di riferire se il passaggio con l’ambulanza o con l’auto sui dossi artificiali durante il trasporto in ospedale avesse modificato l’intensità della crisi dolorosa in atto. RISULTATI: Ebbene, 64 dei pazienti che avevano tra i 17 e i 76 anni, hanno incontrato un dosso sul loro tragitto. Dei 34 con diagnosi confermata di appendicite dopo l’intervento chirurgico, 33 avevano riferito un aumento del sintomo. IN PRATICA - Si sa che il problema maggiore nella diagnosi di appendicite è quello di non farsi sfuggire pazienti che la malattia davvero ce l’hanno, i cosiddetti "casi veri positivi". Altrimenti si rischiano complicanze gravi, dalla perforazione alla sepsi. D’altra parte non possono finire sotto i ferri del chirurgo tutti i casi sospetti, alcuni dei quali l’appendicite proprio non ce l’hanno e sono pertanto definiti "casi falsi positivi". Ma nessun mezzo di diagnosi ha una precisione assoluta, neppure il "test del dosso" ovviamente. Che però esce davvero bene dal confronto effettuato nello studio con i criteri tradizionalmente utilizzati dai medici per accertare la presenza di un’appendicite: le caratteristiche del dolore e la presenza di nausea e vomito. Come utilizzare dunque questa informazione clinica sui generis? Mettendo un dosso all’ingresso di ogni Pronto Soccorso? Certamente no. «Continuando a indagare i segni che da sempre ci guidano nello stabilire il sospetto diagnostico di appendicite, dovremmo abituarci a chiedere se il dolore peggiorava quando il mezzo passava su un dissuasore di velocità. È un elemento in più, affidabile, non costa e, a differenza di alcuni esami, non dà alcun fastidio». (Fonte: Salute Corriere) ALLARME DELLA FDA SULL'AZITROMICINA «PUÒ CAUSARE ARITMIE CARDIACHE» A rischio chi ha già alcuni fattori di pericolo, come bassi livelli di potassio o magnesio, e chi prende altri farmaci per il cuore Allarme della FDA, sull'uso di uno degli antibiotici più diffusi negli Stati Uniti e nel mondo: le compresse contenenti il principio attivo azitromicina possono causare aritmie cardiache mortali in alcuni pazienti. In una nota, la Fda ricorda che uno studio pubb. su New England Journal of medicine ha confrontato il rischio di morte cardiaca legato all'uso di diversi farmaci antibatterici, individuando tra i pazienti che prendevano l'antibiotico a base di azitromicina un tasso di decessi più alto. I RISCHI - Nel suo comunicato la Fda mette in guardia dalla possibilità che il farmaco causi «battiti cardiaci irregolari che possono condurre a un ritmo cardiaco anormale e potenzialmente letale» in cui i tempi delle contrazioni cardiache diventano irregolari. I pazienti a rischio particolare sono quelli che hanno già alcuni fattori di pericolo, come bassi livelli di potassio o magnesio o che prendono altri farmaci che possono avere effetti sulla funzionalità cardiaca. (Fonte: Ansa, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 138 CHIRURGIA E SALUTE IL SENO MENO SENSIBILE, DOPO LA MASTOPLASTICA. SI LAMENTANO 3 DONNE SU 10 Gli interventi di mastoplastica additiva riducono la sensibilità del seno in 3 casi su 10. A svelarlo è uno studio pubblicato sull'Aesthetic Surgery Journal da Amin Kalaajii, che ha analizzato diversi indicatori della qualità della vita in più di 60 pazienti da egli stesso operate per aumentare la taglia del reggiseno tra il 2005 e il 2008. Dai dati raccolti da Kalaajii attraverso dei questionari inviati tramite e-mail è emerso che anche se il 93% delle donne si dichiara soddisfatta o molto soddisfatta dall'intervento, il 27% è tutt'altro che felice del risultato raggiunto in termini di sensibilità della pelle. I PERCHÉ DELL'INTERVENTO. La compilazione dei questionari ha permesso di analizzare anche le motivazione che spingono le donne a sottoporsi ad una mastoplastica additiva. Nel 65% dei casi chi sceglie di aumentare le dimensioni del proprio seno lo fa spinto da motivazioni cosmetiche. Il 48% delle pazienti riporta, invece, ragioni emotive, in particolare, un'autostima ridotta mentre, nel 22 e nel 10% dei casi a spingere all'intervento sono ragioni personali o fisiche. PIÙ SICURE, MA NON MENO DEPRESSE. Se prima dell'operazione il 6% delle pazienti aveva ricevuto una diagnosi di depressione, i cambiamenti riportati dopo l'intervento sono in egual misura nel senso sia del miglioramento, sia del peggioramento della situazione. Tuttavia, la mastoplastica ha aumentato la motivazione per lo svolgimento delle attività quotidiane nel 27% delle pazienti, mentre il 26% delle donne ha dichiarato di essere stato protagonista di un miglioramento delle capacità di socializzazione. Per il 73% delle intervistate l'operazione ha significato il raggiungimento della percezione di sé come di una “persona completa”. PIÙ LAVORO PER I CHIRURGHI. Secondo lo studio, “la percentuale relativamente alta di pazienti che hanno sperimentato una riduzione della sensibilità della pelle del seno dopo l'operazione può rappresentare una sfida per il chirurgo”. Non solo, i ricercatori sottolineano l'importanza di condurre studi più ampi per approfondire l'aspetto dell'incidenza della depressione dopo l'intervento. (Fonte: Salute, Sole 24 ore) «RIPARTO DA ME»: USCIRE (VINCITORI) DALLA DEPRESSIONE SI PUÒ Guardare alla depressione, anziché come a un mostro che terrorizza e annienta, come a una dimensione emotiva tra le tante, che può concorrere al benessere e alla stabilità personale alla pari di quegli stati d'animo che consideriamo di segno positivo, come la gioia e la speranza: è questo l'obiettivo del libro «Riparto da me. Trasformare il male di vivere in una opportunità per sé» di Ivana Castoldi. «Dopo una crisi depressiva non è insolito che si verifichi un sorprendente miglioramento della qualità della nostra esistenza scrive l'autrice - perché è possibile trasformare i momenti di disperazione e di angoscia in opportunità di recupero, uscendone fortificati, più lucidi e resistenti. Depressione e ansia non sono incontrollabili, come tendiamo a credere. Al contrario, con adeguate strategie vincenti si possono affrontare in modo vantaggioso». (Fonte: m.c. Salute, Sole 24 ore)