Anno IV – Numero 946
Giovedì 15 Settembre 2016, B.V. Addolorata
AVVISO
Proverbio di oggi….……..
Ordine
1. ORDINE:iniziative
terremoto
2. ORDINE: Giubileo
3. Ordine:
FAD
farmaDAY
Cà rte e ddònne fà nno chéllo che vvònno.
in
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Le bottigliette di plastica
danneggiano i denti, vero
o falso?
5. Cozze e vongole in
tavola?
i
consigli
per consumarle senza
correre rischi
Prevenzione e
Salute
6. Tumore mammella, una
mammografia ogni anno
se il seno è più denso?
7. Allarme pidocchi: si
prendono in spiaggia e a
scuola e sono sempre più
resistenti. Che fare
Meteo Napoli
Giovedì 15 Settembre
ï‚· Variabile
Minima: 18°C
Massima: 29°C
Umidità :
Mattina = 75%
Pomeriggio =60%
(Carte e donne fanno quello che vogliono)
LE BOTTIGLIETTE DI PLASTICA
DANNEGGIANO I DENTI, VERO O FALSO?
Vero. Denti più deboli e carenza di smalto: è tutta colpa
della plastica! Lo studio, condotto dall’INSERM (Istituto Nazionale
Francese di Salute e Ricerca Medica) punta il dito contro
il Bisfenolo A o BPA, componenti presenti nella plastica usata per
realizzare bottigliette e altri contenitori alimentari.
Queste sostanze, associate al Vinclozolin (un fungicida diffuso
VERO
nei vigneti), producono un
effetto
combinato
che
interferisce con il funzionamento di alcuni
ormoni.
“Proprio da tale squilibrio ormonale deriva
una crescita rallentata e ridotta dello smalto
dentale in aggiunta alla successiva comparsa
di una patologia dentale nota come Molar
Incisor Hypoplasia (o MIH).
Questa malattia colpisce i denti, in prima battuta gli incisivi e, in un secondo
momento, i molari. La dentatura affetta da MIH è caratterizzata da
antiestetiche macchie che punteggiano il rivestimento smaltato, oltre che un
basso livello di calcio e fosfatiâ€.
Il dato più preoccupante è l’interferenza ormonale esercitata dal BPA e dal
Vinclozolin, rivelatasi particolarmente forte sui bambini e arrecante danni
permanenti a quella che sarà la loro dentatura adulta.
Lo smalto, infatti, viene prodotto dal corpo a partire dal terzo trimestre di
gravidanza, per arrestarsi a 5 anni.
Se in questo arco di tempo vi sono sostanze che ne ostacolano la normale
crescita, il danno è irreversibile poiché, diversamente dalle ossa,
il rivestimento dentale non si riforma più. (Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
SCIENZA E SALUTE
TUMORE MAMMELLA, UNA MAMMOGRAFIA OGNI ANNO
SE IL SENO È PIÙ DENSO?
Rivedere la frequenza dello screening per il tumore al seno a seconda del rischio
di tumore e delle caratteristiche del seno?
Per le donne di almeno 50 anni con :
 una densità del seno maggiore, dovrebbe essere raccomandata una
mammografia ogni anno,
 per una donna a basso rischio e una densità mammaria inferiore, lo
screening biennale potrebbe essere sostituito da uno triennale.
Le indicazioni arrivano da una ricerca pubblicata su Annals of Internal Medicine.
Per donne tra i 50 e i 74 anni – per le quali negli Stati Uniti si raccomanda una mammografia a cadenza
biennale – lo screening dovrebbe essere dunque “personalizzatoâ€.
Il team ha stimato le probabilità di mammografie con “falsi positivi†(ovvero lesioni sospette che esami
successivi rilevano come non preoccupanti), biopsie che non rilevano tumori e tasso di mortalitÃ
evitato sulla base di alcuni elementi:
 età , fattori di rischio di tumore al seno e densità .
Le valutazioni sono state effettuate su alcuni modelli e i risultati proiettati a donne tra i 50 e i 74 anni.
Dai modelli è emerso che per le donne con un rischio di tumore alla mammella nella media e
una densità più bassa lo screening potrebbe essere esteso a tre anni.
Dall’altro lato, invece, le donne a maggior rischio, con un seno più denso, potrebbero guadagnare
maggiori benefici da uno screening annuale.
Ma perché la DENSITÀ è così
: «La densità mammaria è un fattore confondente
rilevante per il tumore al seno?
la mammografia, si fa più fatica a leggerla. Inoltre la
densità è un fattore di rischio indipendente di tumore:
più il seno è denso, più si hanno probabilità di sviluppare tumore in particolare dopo la menopausa»,
risponde il dr Andrea Sagona, chirurgo senologo di Humanitas Cancer Center. «Dai risultati della
ricerca in oggetto – sembrerebbe che adeguare le tempistiche dello screening alle diverse popolazioni
ridurrebbe i falsi positivi e le sovradiagnosi e a determinare un’ottimizzazione delle risorse. Tuttavia,
anche alla luce di precedenti ricerche, è difficile definire in maniera certa i criteri in base ai quali
personalizzare gli screening».
«Ad es. uno studio del 2015 pubblicato su American Journal of Roentgenology dimostrò come, in
donne da 40 a 49 anni d’età , se ci si fosse basati solo sulla densità mammaria e sulla storia familiare, il
75% dei tumori al seno non sarebbe stato diagnosticato, precludendo i benefici in termini di mortalitÃ
legati alla diagnosi precoce.»
Nella pratica, comunque, è già prevista una sorta di “personalizzazione†dello screening
«Sulla base della storia familiare, se una o più parenti prossimi della donna hanno ricevuto una
diagnosi di tumore al seno, o se la donna è stata già operata per questa neoplasia – ricorda –
la mammografia può diventare annuale o essere affiancata da un’ecografia».
In Italia il programma nazionale di screening prevede una mammografia ogni due anni per le donne
tra 50 e 69 anni di età . Sebbene il numero degli inviti sia aumentato, spiega l’Osservatorio nazionale
screening, l’adesione è ferma a meno del 60%, con numeri preoccupanti al Sud.
«Lo screening mammografico resta una strumento diagnostico importantissimo. Sarebbe necessario
intensificare gli sforzi per educare tutta la popolazione allo screening non solo per il tumore al
seno ma anche per quelli alla cervice uterina e al colon retto», conclude il dr Sagona. (Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
PREVENZIONE E SALUTE
ALLARME PIDOCCHI: si prendono in spiaggia e a scuola
e sono sempre più resistenti. Che fare
I pidocchi colpiscono anche d’estate, grazie a una temperatura favorevole e alle
numerose occasioni di contatto fra i bambini in spiaggia. Anzi questa è la loro stagione
preferita, perché i temuti parassiti si moltiplicano più rapidamente a 29-30 gradi.
Inoltre, uno studio della Southern Illinois University, ha appena riscontrato mutazioni genetiche che
rendono ben 104 delle 109 specie di parassiti monitorati resistenti ai comuni trattamenti chimici.
Motivo in più per conoscerli bene, sfatare i falsi miti e riscoprire i
metodi old style
Quella dei pidocchi è un’ infestazione
I Pidocchi: come si
molto «contagiosa», soprattutto in
comportano
comunitÃ
come
quelle
scolastiche.
Il pidocchio del capo (Pediculus humanus
capitis) è il più diffuso. Si tratta di un parassita di colore grigiastro,
munito di zampette uncinate che si ancorano ai capelli.
I pidocchi succhiano il sangue del soggetto che parassitano e si sviluppano in stadi successivi:
ï‚· Uova o lendini, lunghe circa 1 mm e attaccate alla radice del capello grazie a una loro colla
naturale
ï‚· Ninfa (forma immatura del pidocchio), che diventa adulta dopo 7-13 giorni
 Pidocchio adulto, in grado di riprodursi. La femmina è più grande del maschio ed è la
responsabile dell’infestazione.
La trasmissione: i pidocchi non saltano
Non esiste una correlazione tra l’igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi e la
diffusione dei pidocchi.
Il passaggio da una persona all’altra può avvenire solo per contatto diretto del capo o, indirettamente,
attraverso lo scambio di effetti personali: cappelli, pettini, sciarpe, cuscini, ecc. Al di fuori dell’ospite i
pidocchi non sopravvivono per più di 48 ore.
I sintomi
 Irritazione e intenso prurito, soprattutto nella zona della nuca e delle orecchie, perché più
ricche di capelli. Può però anche accadere che non ci sia alcun prurito. Talvolta il grattamento
può causare dermatiti e sovrainfezioni batteriche (impetigine).
: Basta un’accurata ispezione del cuoio capelluto per scoprire i pidocchi. In genere è
La Diagnosi
più facile individuare le lendini, che si ritrovano attaccate ai capelli, soprattutto a
livello della nuca e intorno alle orecchie.
La presenza delle sole uova non è, però, sempre indicativa di un’infestazione in corso: le lendini
potrebbero infatti essere vuote.
Visto che la femmina del pidocchio depone le uova alla radice del capello, si può fare diagnosi certa di
pediculosi attiva quando la maggior parte delle lendini si trova a una distanza inferiore a 6,5 mm dal
cuoio capelluto.
Bisogna sempre stare attenti a non confondere le uova con scaglie di forfora, che si staccano molto
più facilmente dal cuoio capelluto. Al contrario le lendini sono saldamente attaccate ai capelli per
l’azione di una sostanza adesiva prodotta dalla femmina del pidocchio.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
Le sostanze che si sono rivelate efficaci per contrastare
pidocchi e lendini appartengono a quattro famiglie:
 piretrine, permetrine, malathion, siliconi.
In prima battuta, in genere, si opta per piretrine e permetrine.
In gravidanza, in caso di bisogno, si preferisce usare la permetrina.
I siliconi agiscono con un meccanismo particolare: bloccano la respirazione del pidocchio
asfissiandolo.
In linea generale sono più efficaci le formulazioni in schiuma, gel o crema, da lasciare agire sul cuoio
capelluto per alcune ore: stando più a contatto con pidocchi e lendini rispetto a shampoo o polveri
hanno più possibilità di eliminarli.
Per precauzione si consiglia di ripetere il trattamento a distanza di circa una settimana.
Che Fare – le SOSTANZE EFFICACI
Che fare - L’INDISPENSABILE RIMOZIONE DELLE UOVA
Accanto all’impiego di preparati antiparassitari, è buona regola
provvedere
ad
asportare
le
uova
in
modo
meccanico manualmente o con un pettine a denti fitti.
Viene riportata l’esperienza positiva sull’utilizzo del pettine
elettrico che elimina i pidocchi e le loro uova attraverso corrente a
bassa tensione.
È in commercio anche in Italia, è importante leggere le istruzioni
d’uso e le controindicazioni.
Per evitare reinfestazioni si consiglia di
 lavare a 60°C i vestiti, le lenzuola e gli asciugamani subito dopo il trattamento.
 Lo stesso vale per spazzole e pettini.
Falsi Miti: esistono rimedi preventivi?
: Rimedi popolari come aceto, mirra, aloe vera,
vasellina sono di efficacia non dimostrata.
Non esistono rimedi preventivi in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona. L’unica
misura di prevenzione è l’identificazione precoce dei casi, controllando spesso la testa dei bambini.
Alcuni ACCORGIMENTI possono essere utili per evitare il diffondersi dei pidocchi e ridurre il rischio di
contagio:
 È importante insegnare ai bambini a non scambiarsi oggetti personali e indumenti (ad esempio
pettini, sciarpe, cappelli ecc.)
 Gli oggetti (es. animali di peluche) che non possono essere lavati in acqua calda o a secco
possono essere conservati per qualche giorno in sacchetti di plastica.
 Controllare periodicamente, con attenzione, i capelli specialmente a livello della nuca e dietro le
orecchie per accertarsi che non ci siano lendini. Potrete aiutarvi con una buona fonte di luce o
con una lente di ingrandimento.
 Controllare anche la testa di tutti i conviventi del bambino e i compagni di scuola perché spesso
sono loro la fonte del contagio
 Non è necessario tagliare i capelli per evitare i pidocchi; anzi, contrariamente a quanto si pensa,
masse di capelli lunghi rendono meno agevole la trasmissione dei parassiti. I capelli corti
possono, però, facilitare il controllo e la rimozione delle lendini.
 Segnalare il problema alle persone con cui il bambino è venuto a contatto (soprattutto a scuola)
L’allarme sostanze chimiche e i pidocchi «resistenti» :L’uso scorretto e ripetuto di piretrine,
permetrine e malathion può favorire lo sviluppo di fenomeni di resistenza da parte dei pidocchi (negli
ultimi anni, in particolare, stanno aumentando i casi di resistenza al malathion). Per evitare che si
verifichi questo fenomeno bisogna seguire con scrupolo il trattamento suggerito dal medico, anche in
termini di dosi e di durata della cura. (salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
COZZE E VONGOLE IN TAVOLA? I CONSIGLI
PER CONSUMARLE SENZA CORRERE RISCHI
Regine dell’alimentazione estiva, sono gustose e nutrienti, ma possono provocare
infezioni. Per evitare brutte sorprese lavarle bene e, soprattutto, non mangiarle crude
Cosa c’è di meglio, in una calda serata estiva, di una cena a base di
frutti di mare? E così, a casa o al ristorante, è un trionfo di spaghetti
alle vongole, impepate di cozze, linguine allo scoglio.
Delizie per il palato, che vantano anche ottime proprietà nutrizionali,
come spiega Andrea Ghiselli, ricercatore del Consiglio per la ricerca in
agricoltura di Roma:
 «Cozze e vongole contengono una buona quantità di proteine
(10% circa), vitamina B12, sali minerali, come ferro (6 mg per 100 g, circa il doppio di quello
contenuto nella carne rossa), fosforo, potassio, zinco, magnesio, selenio.
 Hanno basso contenuto di grassi (1-2%) e ridotto apporto calorico (circa 70-80 calorie per 100 g)
Occhio alle infezioni : Cibi gustosi, nutrienti e amici della bilancia, che però possono nascondere
qualche insidia. A cominciare dalle possibili infezioni, come enterite, epatite A, salmonellosi.
Cozze, vongole e simili sono, infatti, organismi filtratori (non a caso chiamati i “setacci del mareâ€), che
usano le branchie per filtrare l’acqua (fino a 6 litri all’ora), da cui ricavare le particelle alimentari
essenziali per la propria nutrizione. Questo meccanismo può diventare fonte di infezione per chi le
mangia, se il mare in cui vivono non è pulito. Rischio che aumenta quanto più le acque sono inquinate.
Dall’acquisto alla cottura: Per evitare brutte sorprese, basta seguire qualche semplice consiglio.
Acquistarle sempre in supermercati o in negozi di fiducia, che rispettino la catena del freddo,
verificando che sulla confezione ci sia il marchio Cee, che garantisce un certo grado di sicurezza
igienico-sanitaria. Non dimenticare, inoltre, di dare un’occhiata all’etichetta che riporta tutte le
informazioni relative al prodotto: nome, provenienza, data di confezionamento e di scadenza.
«Occorre poi controllare che la conchiglia non presenti opacità , che dall’apertura esca acqua limpida e
incolore, che i molluschi siano vivi.
Per accertarlo, bisogna guardare che le valve siano chiuse. Qualora fossero leggermente aperte,
dovranno chiudersi toccandole».
Una volta a casa, è importante il lavaggio: bisogna lavare i frutti di mare con abbondante acqua
corrente fino a che verranno eliminati tutti i residui di sabbia.
Nel caso non si consumassero nell’immediato, è possibile conservarli in frigorifero per brevi periodi,
ben chiusi nella loro rete.
«Durante la cottura, i gusci si apriranno per azione dell’elevata temperatura e bisognerà scartare
quelli rimasti chiusi, segno che non è arrivato calore sufficiente a farli aprire e quindi anche a uccidere
gli eventuali patogeni presenti». Spesso per esaltare le qualità organolettiche del prodotto, si tende a
spegnere il fuoco appena il mollusco si è aperto: questo non basta a eliminare possibili microrganismi e
bisogna perciò prolungare la cottura ancora per qualche minuto.
UN’AVVERTENZA: in via precauzionale, i frutti di mare sono sconsigliati alle donne in gravidanza e
agli immunodepressi, perché la temperatura raggiunta durante la cottura potrebbe non essere
comunque sufficiente a eliminare del tutto i patogeni. Poiché si tratta di persone particolarmente
vulnerabili, meglio non rischiare. Dato che i bivalve contengono sodio, è inoltre una buona regola non
aggiungere sale durante la cottura, né prima di servirli.
Al ristorante o in trattoria, dove non è possibile effettuare di persona tutti questi controlli, mai cedere
alla tentazione di ordinare molluschi crudi. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
TERREMOTO 2016 - CENTRO ITALIA
I FARMACISTI NAPOLETANI A SOSTEGNO DELLE
POPOLAZIONI COLPITE
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli, in collaborazione con Federfarma
Napoli, ha aperto uno specifico conto corrente bancario e denominato “ Fondo
Terremoto Centro Italia 2016†finalizzato a sostenere le attività di solidarietà .
Per facilitare e garantire l'efficacia della catena di aiuto e supporto alle popolazioni colpite dal
terremoto da parte della categoria, l’Ordine dei Farmacisti di Napoli e Federfarma Napoli hanno «unito
le forze e condiviso iniziative congiunte» finalizzate a sostenere le attività di solidarietà .
I Colleghi che intendono partecipare a tale iniziativa potranno versare il proprio contributo sul Conto
Corrente Bancario aperto presso la Banca di Credito Popolare – Gruppo Bancario di Credito
Popolare, Via San Giacomo, 16 -80133 Napoli
Codice IBAN: IT79 Z051 4203 4191 1857 1146 687
BCPTITNN
ORDINE: GIUBILEO DEGLI OPERATORI SANITARI
Si porta a conoscenza che l’Ordine in collaborazione con la Federazione e con l’Unione
Cattolica Farmacisti Italiani (UCFI), ha deciso, in occasione del Giubileo, di prendere parte
all’udienza papale dedicata a tutti gli operatori sanitari italiani e denominata “Giubileo
degli Operatori Sanitariâ€, che si svolgerà il prossimo 22 Ottobre 2016.
Al fine di consentire la massima diffusione agli iscritti e data l’imminenza della manifestazione, si prega
di far pervenire entro e non oltre Venerdì 16 Settembre, i nominativi dei Colleghi che intendono
partecipare al fine di permettere agli organizzatori la migliore realizzazione dell’evento.
PROGRAMMA
Sabato 22 ottobre: Giubileo degli Operatori Sanitari Italiani (gli orari devono essere confermati):
Ore 7,00: Ritrovo dei partecipanti in area da definire.
Accesso in Piazza San Pietro e sistemazione in un settore dedicato
Ore 10.00: Udienza Giubilare di Papa Francesco (è stata richiesta udienza riservata)
Ore 12.00: Rito di attraversamento della Porta Santa
Ore 13,00: Santa Messa
In un momento di particolare attenzione ed impegno nella nostra Categoria, I'evento si propone come
occasione di riflessione ed aggregazione. Nel Giubileo della Misericordia, i valori che stanno a
fondamento anche della nostra professione diventano centrali per la vita quotidiana di tutti gli uomini
di buona volontà . Per questo motivo auspichiamo una estesa partecipazione, segno tangibile di
sensibilità e volontà di intraprendere un cammino di rinnovamento comune.
Inviare un sms ad uno dei seguenti numeri:
COME PARTECIPARE
Enzo Santagada, Presidente Ordine - Napoli: 339 81 77 933
Angela Lupoli, Presidente UCFI-Napoli:
328 34 13 538
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 946
FAD in farmaDAY: un NUOVO MODO di AGGIORNARSI
FAD in farmaDAY è una nuova opportunità che l’Ordine da ai propri iscritti per
ottemperare all’obbligo dell’aggiornamento ECM
Gentile Collega, come hai potuto constatare in questi anni
il Consiglio Direttivo dell’Ordine ha messo a disposizione
dei propri iscritti una serie di Corsi di Formazione
Residenziali gratuiti allo scopo di fornire Formazione
attinente alla professione.
Purtroppo per molti colleghi seguire i Corsi Residenziali
presenta numerose difficoltà .
Per questo motivo, pur mantenendo un certo numero di Corsi Residenziali, a partire
dall’edizione del 26 Settembre p.v. , farmaDAY presenta una grande NOVITA’:
La POSSIBILITÀ di effettuare la formazione obbligatoria ECM in modo semplice,
GRATUITO e .....quotidiano e a casa propria, seguendo il notiziario farmaDAY
LA “FAD IN FARMADAY†consentirà a tutti gli iscritti all’Ordine dei
Farmacisti della provincia di Napoli di frequentare corsi con la
DI COSA SI TRATTA?
metodologia F.A.D. (formazione a distanza) e permetterà l’acquisizione
dei Crediti Formativi necessari per ottemperare ad una parte del fabbisogno annuale di crediti
formativi ECM
IL METODO
Ogni giorno insieme al tuo farmaDAY riceverai un link che ti permetterà di “entrare†nel Corso FAD da
Te scelto attraverso una username e una password che ti saranno inviate al tuo indirizzo di posta
elettronica. Così, giorno dopo giorno, potrai seguire il corso, rispondere al questionario di
apprendimento e alla fine stamparti il tuo attestato dei crediti acquisiti.
Il tutto stando a casa o in Farmacia . UNA GRANDE COMODITA’!
COME PARTECIPARE
Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la richiesta di
fruizione del Corso. Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:
Nome, Cognome; Cod.Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!); luogo e data di nascita;
n. di iscrizione all’Ordine dei Farmacisti di Napoli; n. tel. mobile che verrà utilizzato esclusivamente per
comunicazioni urgenti relative a modifiche del Corso.
In 48 ore sarà inviata una username e una password personale.
All’arrivo del farmaDAY, notiziario dell’Ordine redatto quotidianamente dal Presidente Prof. V.
Santagada ed a costo zero per le risorse dell’Ordine, l’ultima pagina sarà dedicata all’argomento del
corso o argomenti similari e conterrà un link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del
Provider. ( www.ecm-corsi.it )
QUANTO COSTA
Lettori Farmaday iscritti all’Ordine di Napoli
Lettori Farmaday iscritti ad altri Ordini
gratuito
€ 40,00
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 946
Ordine: Segnalazione proroga smaltimento scorte
medicinale IPECACUANA SELLA
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarVi che a seguito del bando 1635/15
del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di
assistenza legale di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha
instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia,
nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede
dell’Ordine ogni Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi
presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità :
1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ORDINE: Istituito un Sussidio per i Colleghi Iscritti
all’ALBO in Stato di Disoccupazione
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo
che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha
approvato nel uno specifico “Fondo di solidarietà †messo a bilancio nel 2016.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2016 l’erogazione di
un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si
trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche.
Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti i requisiti.
L’istanza potrà essere presentata nel periodo dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, corredata
da: 1.Domanda di accesso al Sussidio, in carta libera (v. allegato - sito istituzionale)