Anno IV – Numero 966
Mercoledì 11 Ottobre 2016, S. Serafino
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Proverbio di oggi….……..
Cuscienza e denare so’ ‘e cose cchiù rare.
Concorso
straordinario
3. ORDINE: Un
per Tutti
Farmaco
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Cosa succede al mio
organismo se mangio
prodotti con olio di
palma?
5. Tumore prostata: cos’è il
psa, il test che “ha salvato
la vita†a ben stiller
Prevenzione e
Salute
6. Otto bicchieri d'acqua al
giorno per stare bene?
uno studio sfata il mito
7. Bere una birra aiuta a
essere più socievoli
8. 15 minuti per curare il
giradito
Meteo Napoli
Mercoledì 11 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 16°C
Massima: 20°C
Umidità :
Mattina = 68
Pomeriggio =51%
OTTO BICCHIERI D'ACQUA AL GIORNO PER
STARE BENE? UNO STUDIO SFATA IL MITO
Otto bicchieri d'acqua al giorno per assicurarsi
benessere e idratazione?
Uno studio ha rivelato per la prima volta il meccanismo
che regola il consumo dei fluidi nel corpo umano: una
sorta di 'valvola' impedisce di bere troppo, 'errore'
che può causare intossicazioni da acqua molto rischiose.
Lo studio, pubblicato su 'Pnas', sfata il mito dei famosi otto bicchieri d'acqua
al dì per stare bene. La ricerca mostra che uno 'stop alla deglutizione' viene
attivato dal cervello dopo che sono stati bevuti troppi liquidi, per aiutare a
mantenere un attento equilibrio dei volumi di acqua nell'organismo.
Il consiglio cioè è quello di "bere in base alla sete piuttosto che rispettare
uno schema elaborato". I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di
giudicare lo sforzo necessario per bere in due diverse condizioni:
 dopo l'attività fisica quando erano assetati,
 e più tardi, quando erano convinti di aver bevuto troppa acqua.
RISULTATO? Il sorso è stato tre volte più faticoso dopo una super-bevuta.
Il team ha usato la risonanza magnetica per fotografare il cervello dei
volontari subito prima di bere. Così i ricercatori hanno visto che le aree
prefrontali destre del cervello erano più attive quando i partecipanti si
sforzavano maggiormente di bere. Questo suggerisce che la corteccia
frontale abbia un ruolo nello spegnere l'inibizione al sorso e consentire di bere
anche quando il nostro corpo è pieno d'acqua.
"Ci sono stati casi in cui gli atleti nelle maratone si sono caricati d'acqua e
sono morti, perché avevano bevuto ben più del necessario".
Il rischio è quello di iponatriemia o intossicazione d'acqua, un disturbo
elettrolitico in cui la concentrazione del sodio nel plasma è più bassa del
normale, cosa che provoca sintomi che vanno da letargia e nausea a
convulsioni e coma. Attenzione però, gli anziani spesso non bevono a
sufficienza e dovrebbero invece controllare l'introito di fluidi. (Adnkronos)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
SCIENZA E SALUTE
COSA SUCCEDE AL MIO ORGANISMO SE MANGIO
PRODOTTI CON OLIO DI PALMA?
L’olio di palma è un grasso così presente in tanti prodotti da forno, creme e gelati
industriali, che è facile assumerlo ogni giorno sotto diverse forme.
Molti si chiedono cosa succeda all’organismo se si mangiano ogni giorno
prodotti realizzati con olio di palma.
La risposta è nella
 composizione chimica dell’olio di palma RAFFINATO e utilizzato
dall’industria alimentare,
così diverso da quello Vergine che invece è un grasso con un buon profilo nutrizionale,
 ricco di betacarotenoidi e antiossidanti, ma dal costo molto elevato e quindi non usato
dall’industria
– spiega la dottoressa Manuela Pastore, dietista clinico della Direzione Sanitaria dell’Istituto Clinico
Humanitas.
Per la produzione industriale viene preferito l’Olio di Palma RAFFINATO, molto più
economico e vantaggioso che, a causa dei vari processi di raffinazione a cui è
sottoposto, diventa dannoso per la salute
per la presenza di
 acidi grassi trans
di cui l’OMS limita l’assunzione all’1% del fabbisogno calorico giornaliero.
L’olio di palma diventa così un grasso ad elevato contenuto di acido palmitico, un acido grasso a lunga
catena responsabile della formazione di placche arteriosclerotiche oltre ad essere coinvolto nel
processo di produzione endogena di colesterolo.
Anche se olio di palma e burro sono entrambi grassi usati dall’industria per la realizzazione di prodotti
gustosi e friabili, il burro, considerato anch’esso un grasso da consumare in quantità moderate, può
però causare meno problemi di salute rispetto all’olio di palma perché il burro è ricco di acidi grassi
saturi a corta catena usati dall’organismo come fonte energetica.
Per questi motivi non solo è meglio evitare o limitare al minimo alimenti contenenti olio di palma ma
occorre anche considerare i grassi che vengono utilizzati al suo posto.
Infatti, l’olio di girasole o di mais con cui viene sostituito l’olio di palma non sopportano le alte
temperature, e questo provoca l’alterazione degli acidi grassi insaturi contenuti in questi oli vegetali
che si trasformano in grassi trans, dannosi per la salute tanto quanto l’olio di palma raffinato.
Oltre all’insalubrità di dell’olio di palma raffinato usato dall’industria si dovrebbe tenere conto anche
di un altro aspetto importante, ovvero l’impatto ambientale della produzione di olio di palma che sta
promuovendo la deforestazione di ampie aree tropicali, mettendo a repentaglio l’intero ecosistema.
Pertanto, nella scelta di un prodotto confezionato è meglio preferire quelli ottenuti con olio di oliva o
extravergine d’oliva oppure burro di buona qualità .
(Salute, Humanitas)
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
TUMORE PROSTATA: COS’È IL PSA, IL TEST CHE “HA
SALVATO LA VITA†A BEN STILLER
Il popolare attore americano Ben Stiller ha comunicato con
un tweet di aver sconfitto un tumore alla prostata.
La diagnosi, la terapia e la guarigione sono datate 2014, da luglio a
settembre, quando la star non aveva ancora compiuto 49 anni:
«Ho avuto un cancro, due anni fa, voglio parlare di questo. E del test
che mi ha salvato la vita», ha scritto. Del modo in cui è arrivata la
diagnosi e del test che ha permesso di individuare il tumore alla
prostata l’attore ne parla in una lettera pubblicata sul sito di Cancer Moonshot.
Il test è quello del PSA, Prostatic Specific Antigene, l’Antigene Prostatico Specifico, un marcatore il cui
dosaggio viene misurato in un prelievo di sangue.
«Quel test mi ha salvato la vita. Se oggi sto bene è perché ho avuto un medico che mi ha fatto fare
quel test. Se avessi aspettato fino ai 50, come raccomanda l’American Cancer Society, avrei scoperto
quel cancro dopo due anni», ha scritto la star. Nella sua confessione Stiller si sofferma sull’importanza
di questo test e della prevenzione, anche se non si sono avuti casi di tumore prostatico in famiglia:
«Spero che la mia testimonianza possa spronare tutti, e in particolare i giovani, a informarsi sui sintomi
del tumore alla prostata e a fare esami frequenti». Come sottolinea l’attore la sua è una testimonianza
che non sposa un punto di vista scientifico ma è solo figlia dell’esperienza.
Il test del PSA è stato introdotto su larga scala negli anni ’90
Da allora è cambiata l’incidenza del tumore prostatico che oggi in Italia rappresenta la neoplasia più
frequente tra gli uomini. L’aumento delle diagnosi si spiega proprio alla luce della maggiore diffusione
di questo test oltre che dell’aumento dell’età media.
Di recente però il test è stato criticato per il ruolo che può avere nella diagnosi precoce del carcinoma
prostatico, come spiega il dr Massimo Lazzeri, urologo dell’ospedale Humanitas:
«Due studi condotti su un numero di persone hanno dato risultati contraddittori sull’utilità del PSA.
 Il primo, PLCO (Prostate, Lung, Colorectal and Ovarian Cancer Screening Trial), condotto negli
Usa, non ha dimostrato un’utilità dello screening con il test del PSA nella riduzione della
mortalità per tumore prostatico,
 il secondo ERSPC (European Randomized Study of Screening for Prostate Cancer) ha evidenziato
una riduzione del 25% della mortalità per tumore alla prostata nei pazienti sottoposti
a PSA ogni 3 anni rispetto a chi non avesse eseguito il test».
Anche la “sensibilità †del PSA è stata criticata. Non è detto che permetta di individuare con certezza la
presenza di un tumore bensì di «un disturbo alla prostata che non necessariamente si manifesta come
un tumore. In passato si credeva che il limite fosse 4: se il valore era inferiore significava che il
soggetto stava bene. Se il valore era superiore si presumeva la presenza di una neoplasia.
Poi si è scoperto che non esiste un valore assoluto, ma occorre analizzare bene le caratteristiche del
paziente. Per es. il cancro è stato scoperto anche in pazienti che presentavano un PSA pari a 3.
Allo stesso modo, un valore superiore a 4 può indicare un disturbo d’organo diverso dal cancro».
Chi dovrebbe sottoporsi al test del PSA in ogni caso?
«Gli uomini tra 55 e 69 anni d’età . Prima dovrebbero sottoporsi al test le persone che appartengono
alle categorie a rischio: i soggetti con familiarità e gli afroamericani. Ma per arrivare a un’eventuale
diagnosi di tumore prostatico è importante instaurare un rapporto di fiducia con l’urologo ed eseguire
visite costanti a partire dai 40 anni. Solo lo specialista sa interpretare i fattori di rischio del singolo
paziente e prescrivere gli esami nel modo più corretto valutando costi e benefici». (salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
PREVENZIONE E SALUTE
BERE UNA BIRRA AIUTA A ESSERE PIÙ SOCIEVOLI
Il consumo moderato della bevanda alcolica aumenta l'empatia, ma non l'eccitazione
sessuale
Bere un bicchiere di birra potrebbe aiutare a
diventare più socievoli.
Il consumo moderato dell'alcolico aiuterebbe,
infatti, a ridurre le inibizioni e aumenterebbe il
desiderio di stare insieme agli altri.
Ad affermarlo, in una ricerca pubblicata sulla rivista
Psychopharmacology, sono gli scienziati dell'Ospedale universitario di
Basilea (Svizzera), che evidenziano come finora siano stati condotti
pochi studi in questo settore.
“Anche se molte persone bevono la birra e ne conoscono gli effetti
tramite l’esperienza personale – osserva Matthias E. Liechti, che ha
coordinato l'indagine -, sono sorprendentemente pochi i dati scientifici a disposizione sui suoi effetti in
relazione al trattamento delle informazioni sociali ed emotiveâ€.
Gli autori hanno coinvolto 60 persone di entrambi i sessi, che avevano un'età compresa tra i 18 e i 50
anni. Hanno, quindi, chiesto
 alla metà dei partecipanti di bere un bicchiere di birra,
 mentre agli altri hanno fatto consumare una birra analcolica.
Successivamente, hanno invitato tutti i soggetti a svolgere una serie di test, diretti a misurarne
l'empatia, il livello di eccitazione sessuale, le emozioni e la capacità di riconoscere i volti.
Al termine dell'esperimento, è emerso che il consumo di alcol aveva determinato nei partecipanti
un aumento dell'empatia, soprattutto in quelli che all'inizio ne avevano dimostrata di meno.
Gli studiosi hanno anche osservato che chi aveva bevuto la birra riusciva a riconoscere i volti felici più
velocemente degli altri.
 i volontari che avevano consumato l'alcolico mostravano un maggior desiderio di stare con gli
altri e apparivano più aperti e loquaci.
Questo effetto è stato riscontrato, in particolare, nelle donne e nei soggetti che avevano mostrato
maggiori inibizioni iniziali.
Per quanto riguarda il livello di eccitazione sessuale, che è stato misurato mostrando ai partecipanti
immagini esplicite, è emerso che le persone che avevano bevuto l'alcolico mostravano per le foto un
gradimento maggiore, rispetto a quelle che avevano consumato la birra analcolica.
Tuttavia, non è emerso un aumento dello stato di eccitazione.
“Abbiamo scoperto che bere un bicchiere di birra aiuta le persone a scorgere più velocemente i volti
felici e aumenta l'interesse per le situazioni emotive positive – conclude il professor Liechti -.
L'alcol facilita anche la visione di immagini sessuali, coerentemente con l'incremento della
disinibizione, ma in realtà non aumenta l'eccitazione sessuale.
È probabile, quindi, che questi effetti dell'alcol sulla cognizione sociale possano migliorare la socialità â€.
(salute, Sole 24 ore)
PROBLEMI di
TIMIDEZZA?
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
PREVENZIONE E SALUTE
15 MINUTI PER CURARE IL GIRADITO
Rosicchiarsi le unghie fino a farle sanguinare o tirare insistentemente una pellicina
dal dito della mano o del piede sono brutte abitudini che possono avere come
conseguenza il giradito (o patereccio), caratterizzato da dolore, infiammazione e
arrossamento attorno all'unghia.
In termini medici si chiama perionissi e significa appunto "infiammazione attorno
all'unghia". Il disturbo è causato dall'ingresso nei tessuti circostanti di batteri che
vivono nell'ambiente esterno o sulla pelle stessa, soprattutto lo Streptococcus
pyogenes e, in percentuali minori, lo Pseudomonas aeruginosa e l'Escherichia coli.
Per prevenirlo, ma anche per non peggiorare la ferita, è importante indossare
sempre guanti in gomma o in lattice sottile durante i lavori domestici, quando si fa giardinaggio o se
si utilizzano strumenti taglienti o appuntiti. Non si tratta di un disturbo serio, ma non dev'essere
sottovalutato: se non curato, potrebbe causare un ' infiammazione cronica e problemi all'articolazione.
3 MINUTI PER FARE UN IMPACCO DI MELALEUCA: Per disinfettare la zona e favorire la guarigione
è bene evitare soluzioni alcoliche o aggressive, che potrebbero causare dolore. Sono utili i rimedi naturali,
che esercitano proprietà antisettiche, cicatrizzanti e lenitive. Si può per es. preparare un impacco a base di
olio essenziale di melaleuca (tea tree oil) in gocce: ne bastano 3 o 4, dissolte in un cucchiaino di olio di oliva
o di mandorle dolci. Si applica sul dito malato, si massaggia e si avvolge la parte in una garza sterile.
2 MINUTI PER APPLICARE UNA POMATA ANTIBIOTICA: Una volta che il dito affetto da patereccio
presenta una diminuzione del gonfiore e del rossore, è possibile applicare una pomata antibiotica di
automedicazione per combattere l'azione dei germi. Per proteggere la zona e aiutare l'azione della crema,
è consigliabile mettere un cerotto o una garza per il tempo necessario a permettere all'antibiotico di agire.
8 MINUTI PER BAGNARE IL DITO IN ACQUA E SALE: Immergere il dito della mano o del piede
interessato in una bacinella di acqua calda e sale è un rimedio facile e di grande efficacia. È sufficiente far
scaldare in una pentola due litri d'acqua e sciogliervi almeno 3 cucchiai da cucina di sale grosso,
mescolando bene per far sciogliere il sale e farlo diffondere nell'acqua.
Il sale ha un'azione antisettica e antinfiammatoria, aiuta a lenire il gonfiore e l'arrossamento, mentre il
caldo umido favorisce la fuoriuscita del pus facendo maturare l'infezione.
Il trattamento va ripetuto 3 volte al giorno per 2 o 3 giorni.
Non esagerare con lo smalto: Gli smalti e i solventi in commercio sono molto meno aggressivi di una
volta. I dermatologi avvertono: meglio comunque non esagerare perché smalti coprenti, colle e unghie finte
possono creare disturbi sia alle unghie sia al contorno delle unghie stesse. Anche l'uso ripetuto di forbicine,
lime e bastoncini per respingere le pellicole può irritare la base ungueale, favorendo l'insorgenza del
giradito. Inoltre, dipingere spesso le unghie significa impedire loro di respirare e non poter osservare
eventuali alterazioni di colore e consistenza che potrebbero essere il segnale di disturbi locali (come una
micosi) o generali. È importante lasciare le unghie libere dallo smalto almeno per una settimana al mese.
Due tipi: superficiale e profondo: a seconda della serietà del giradito, gli esperti ne distinguono 2
tipi: superficiale e profondo.
Quello superficiale è il più comune: colpisce la zona attorno all'unghia e qualche volta i polpastrelli, riguarda
essenzialmente la prima e la seconda falange e si manifesta con un'infiammazione che causa gonfiore
attorno all'unghia, pelle lucida, arrossamento, dolore intenso e qualche volta febbre.
Il giradito profondo è una complicanza del giradito superficiale e si verifica, sia pur raramente, quando i germi
riescono a penetrare più in profondità . L'infezione può raggiungere ossa e articolazioni causando forme di artrite,
infiammazioni delle ossa, dei tendini o di tutta la mano. In quest'ultimo caso la mano è gonfia e arrossata e non si
riesce a muovere le dita. Se è colpita la guaina del tendine flessore, il dito indice assume una forma a uncino.
Se non si interviene, si rischia una forma di setticemia, con diffusione di germi nella circolazione sanguigna. In questo
caso è indispensabile rivolgersi al medico. (Come stai)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 966
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE
Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine
MESE
DATA
Lunedi
17 Ottobre
Ore 21.00
Venerdì
21 Ottobre
Ore 20.45
Ottobre
Domenica
23 Ottobre
Ore 9.00
Lunedì
24 Ottobre
Ore 20.45
Venerdì
28 Ottobre
Ore 20.45
TITOLO
CF
NOTE
Presentazione del Libro:
Se Ho sbagliato, accetto correzioni: penso però che sia ...tardi!!!!
Autore: Prof. Renato SINNO, Decano dei Farmacisti di Napoli
12
Prof.
Sessione I° Parte
per
M. Santomauro
Corso Teorico-Pratico PHTC
4 Sessioni
(Pre Hospitalization Trauma Care)
Sessione 2 Omeopatia
Omeopatia e Omotossicologia. I farmaci omotossicologici e gli integratori alimentari
fondamentali nelle malattie di pertinenza ORL e Pneumo
Prof. P. Ascierto
Serata MONOTEMATICA
10
Ist. Naz. Tumori
Conoscere e Prevenire il Melanoma:
FAD
“G. Pascaleâ€
Ruolo del Farmacista
12
Prof.
Sessione II° Parte
per
M. Santomauro
Corso teorico-pratico PHTC
4 Sessioni
(Pre Hospitalization Trauma Care)
COME PRENOTARSI:
RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM
collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;
OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico PHTC, 12 CF
Venerdì 21 Ottobre, ore 20.45
 L’obiettivo primario del corso sarà quello di far acquisire ai
partecipanti un metodo che permetta il rapido riconoscimento delle
situazioni di rischio di complicanze per un traumatizzato e di acquisire
le conoscenze ed abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione
con manovre di base, sia la modalitá di un rapido allertamento delle
equipe avanzate (118);
 Acquisire la capacità di utilizzare correttamente i presidi per la
mobilizzazione ed immobilizzazione del traumatizzato;
Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista , 10 CF FAD
Lunedì 24 Ottobre, ore 20.45
Parteciperà all’evento il Prof. Paolo Ascierto, Ist. Nazionale
Tumori “G. Pascaleâ€
Nel corso dell’evento si parlerà dei Fattori predisponenti, Prevenzione e Diagnosi,
Come individuare il Melanoma, Il Trattamento, Ruolo del farmacista
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI†:
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE
COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da
avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna
del contenitore per la raccolta
dei farmaci.
https://www.ordinef
armacistinapoli.it/o
rdineNuovo/news/1
097-un-farmacoper-tutti
RACCOLTI FINORA
23.000 CONFEZIONI di
FARMACI e DISPOSITIVI
Donati ai seguenti ENTI
ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di
Tonia, Emergency,
UNITALSI Campania,
Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta,
Ordine di Malta, Croce
Rossa
FARMACISTI
VOLONTARI:
Come Aderire
I Colleghi VOLONTARI che
intendono partecipare al
progetto potranno farlo
contattando
gli
Uffici
dell’Ordine o inviando una email all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
AVVISO:
Esenzione, Esonero Formativo ECM per TUTORAGGIO INDIVIDUALE
Ogni Farmacista, a partire dal 2002, anno in cui inizia la fase a regime del Programma Nazionale di
E.C.M., deve ottemperare all’obbligo formativo; per il triennio 2014-2016 tale obbligo va da 105 a 150
Crediti Ecm in base al numero di crediti acquisiti nei trienni precedenti.
I regolamenti didattici dei corsi di Laurea Specialistica in Farmacia e in
Chimica e Tecnologia Farmaceutiche prevedono un TIROCINIO
PRATICO PROFESSIONALE della durata di SEI mesi, da svolgersi, prima
del conseguimento del titolo di laurea specialistica, presso una
Farmacia aperta al pubblico o in un Ospedale.
A tale proposito, Ti informo che a seguito della determina della
Commissione Nazionale Formazione Continua del 17 Luglio 2013, ai Farmacisti che svolgono attività di
tutoraggio all’interno di Tirocini Formativi e Professionalizzanti pre- e post laurea previsti dalla legge,
sono riconosciuti crediti formativi ECM nella misura di 4 CREDITI PER MESE DI TUTORAGGIO.
I crediti così acquisiti non possono eccedere il 60% del monte crediti triennale al netto degli esoneri,
delle esenzioni e delle riduzioni.
Infine, Ti ricordo che l’Ordine professionale è l’unico responsabile per il rilascio della certificazione
del soddisfacimento dell’obbligo formativo ECM.
A tale proposito, Ti informo che è disponibile una casella di posta elettronica
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. per l’Assistenza “ECM on-lineâ€.
Regione Campania:
Commissione Concorso Straordinario:
“Pubblicata sul BURC la Commissione
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 966
Modulo 4/B
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE
CONSAPEVOLE
IPERTENSIONE 2
IPERTENSIONE E SCOLARITÀ
I dati dell’indagine Oec/Hes 1998-2002 e quelli dell’Oec/Hes 2008-2012 sono stati confrontati per
livello di scolarità utilizzato come proxy del livello socio-economico. I livelli di scolarità sono stati
raggruppati in due classi (“elementare/media inferiore†e “media superiore/laureaâ€).
Da quest’analisi è emerso che i valori della pressione arteriosa e il trattamento dell’ipertensione
sono migliorati negli ultimi 10 anni sia in coloro che hanno scolarità più elevata sia in quelli con più
bassa scolarità , in entrambi i sessi ma in modo più marcato nelle donne, che mostravano una
condizione migliore già nella prima indagine del 1998-2002.
Le variazioni osservate sono risultate complessivamente simili nei due livelli di scolarità e non
hanno quindi contribuito a ridurre il divario tra i due livelli socio-economici, rimasto elevato e
sostanzialmente inalterato, confermando la condizione di maggior disagio, di cui risente il livello
socio-economico più basso, in termini di salute e di rischio cardiovascolare.
Complessivamente si può osservare che, a distanza di 10 anni, la pressione arteriosa è fra i fattori
di rischio cardiovascolare che, assieme alla prevalenza del fumo, mostra un andamento in leggero
miglioramento, sia nel valore medio della popolazione sia nel trattamento degli ipertesi.
Tuttavia in coloro che hanno scolarità più bassa, che supponiamo appartenere al livello socioeconomico più basso, non si sono osservati miglioramenti sufficienti a contrastare gli effetti dello
svantaggio socio-economico.
CONCLUSIONI
Un punto di notevole interesse è l’aumento della prevalenza delle persone con pressione arteriosa
inferiore a 140/90 mmHg, in modo significativo in entrambi i livelli di istruzione; ciò risulta essere
una chiara indicazione che negli ultimi 10 anni la pressione media è diminuita nella popolazione
italiana di circa 3 mmHg grazie alle azioni di prevenzione intraprese.
Questo, in termini di un futuro sviluppo di malattia cardio-cerebrovascolare, significa una
 riduzione del 23% degli ictus attesi e del 17% delle malattie cardiovascolari;
in termini assoluti questa variazione può tradursi in 40.000 ictus e circa 60.000 infarti del
miocardio in meno nella popolazione italiana.
L’analisi del modello Impact applicato ai dati italiani dimostra l’importanza della riduzione dei
fattori di rischio nella comunità e l’esempio della pressione arteriosa dimostra che ciò è fattibile
nel nostro Paese. Ci piace ricordare a questo proposito che dal 2005 sono stati attivati il Piano
nazionale e i Piani regionali di prevenzione cardiovascolare, con uno specifico piano di formazione
per operatori sanitari sull’uso e applicazione della carta del rischio cardiovascolare che ha
condotto a risultati significativi documentati dall’Osservatorio del rischio cardiovascolare.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it