Anno IV – Numero 967
Giovedì 12 Ottobre 2016, S. Edoardo
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Concorso
straordinario
3. ORDINE: Un Farmaco per
Tutti
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “attività fisica, sudare
molto fa perdere pesoâ€,
vero o falso?
5. Cortisone
e
pillola
anticoncezionale:
interazione, precauzioni
ed effetti collaterali
6.
Prevenzione e
Salute
7. Amanti dell’aglio: quali
cibi mangiare contro
l’effetto «alito cattivo»
8. Stitichezza
cronica?
migliora
con
la
«ginnastica»
per
l’intestino
9.
Meteo Napoli
Giovedì 12 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 14°C
Massima: 22°C
Umidità :
Mattina = 61
Pomeriggio =48%
Proverbio di oggi….……..
‘A fissazióne è pèggio d’a malatìa.
“ATTIVITÀ FISICA, SUDARE MOLTO FA
PERDERE PESOâ€, VERO O FALSO?
Alcuni credono che sudare molto faccia perdere peso soprattutto
durante l’attività fisica. Vero o falso?
Risponde la prof.ssa Daniela Lucini, Responsabile
della Sezione di Medicina dell’Esercizio
FALSO e Patologie funzionali dell’Ospedale
Humanitas.
“Sudare non fa perdere peso perché per perdere
peso è necessario perdere tessuto adiposo, cioè il grasso. Il fatto
di sudare molto durante l’attività fisica quindi non aiuta a perdere peso,
come molti sono erroneamente portati a credere perché anche se
l’impressione è di perdere peso, in realtà si perdono solo liquidi importanti
che nulla hanno a che fare con il dimagrimento.
Indossare le tutine che promettono di far perdere peso aumentando la
sudorazione durante l’attività fisica non hanno alcun beneficio perché
riducono la traspirazione, non aumentano la sudorazione, che non è reale, e
non fanno perdere peso – spiega l’esperta. –
Per perdere peso invece più che di sudare il corpo ha bisogno di produrre
energia utilizzando l’ossigeno e il glucosio . Quest’ultimo , durante una
corretta e regolare attività fisica viene anche ottenuto dalla metabolizzazione
di acidi grassi, quindi da tessuto adiposo.
In questo modo l’attività fisica contribuisce realmente a far perdere peso,
bruciando il grasso per produrre energia.
Perdere peso subito dopo l’attività fisica significa quindi aver perso liquidi
che devono essere però reintegrati perché il nostro organismo è composto
per oltre il 70% di acqua.
Quando l’attività fisica è intensa o prolungata è consigliabile
bere durante l’attività fisica, mentre se si tratta di una corsetta o di una
piccola gita in montagna, l’accortezza deve essere di bere prima e dopo oltre
ad evitare le ore più calde della giornata.†(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
SCIENZA E SALUTE
CORTISONE E PILLOLA ANTICONCEZIONALE:
INTERAZIONE, PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI
Cortisone e pillola anticoncezionale sono due farmaci che se assunti in contemporanea
possono interagire tra loro nel corpo umano generando degli effetti collaterali.
E’ utile infatti sapere che alcuni farmaci interagiscono tra loro nel corpo umano, e da queste
interazioni può risultare un’attenuazione o un’esaltazione dell’effetto, ed è per questo importante
segnalare al medico che prescrive una medicina se se ne sta
prendendo un’altra.
Vediamo
quindi
interazione,
precauzioni
ed
effetti
collaterali provocati da cortisone e pillola anticoncezionale.
La pillola anticoncezionale è una pastiglia che contiene
ormoni per modificare il funzionamento del corpo e per prevenire
la gravidanza.
Il cortisone è invece il più potente antinfiammatorio che ha le
stesse funzioni del cortisolo, un ormone normalmente prodotto dalle nostre ghiandole surrenali.
Ognuno di questi farmaci viene preso per ottenere un effetto terapeutico, ma assunti
contemporaneamente possono provocarne anche altri, gli effetti indesiderati o la variante più lieve
di effetti collaterali.
L’interazione farmacologica può aumentare o diminuire l’ effetto di uno dei due preparati, oppure di
entrambi. Può anche risultarne modificata la tossicità , o, ancora, possono avere luogo reazioni
inaspettate.
In generale, quando si utilizzano dei farmaci cortisonici congiuntamente alla pillola anticoncezionale,
potrebbe aumentare l’efficacia e quindi la tossicità dei cortisonici.
Le reazioni indesiderate possono comparire a distanza di minuti, ore, giorni, settimane o mesi
dall’assunzione dei medicinali, e nel caso specifico di questi due farmaci il periodo di maggiore
osservazione deve essere attuato particolarmente nei primi tre mesi, quando avvengono cambi
metabolici ed enzimatici indotti dall’assunzione della pillola.
Gli effetti dell’interazione con la pillola variano anche a seconda del tipo di farmaco cortisonico che si
assume:
nel caso del Betametasone, vi sarà un moderato aumento dell’effetto corticosteroideo, con il
Desametasone un modesto prolungamento dell’effetto farmacologico, così come con l’Idrocortisone.
Nel caso dell’interazione con il Prednisolone e il Prednisone si avrà una moderato aumento della
tossicità .
l’assunzione contemporanea di cortisone in contemporanea con la
pillola comporta un aumento dei livelli di CORTISONICI nel sangue
ma non interferisce con l’effetto contraccettivo, come molti pensano, cosa che invece può succedere
con l’assunzione di antibiotici.
Un utile consiglio: prima che il medico faccia una prescrizione è sempre opportuno avvisarlo se si
stanno prendendo altri farmaci.
(Salute, Pourfemme)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
PREVENZIONE E SALUTE
AMANTI DELL’AGLIO: QUALI CIBI MANGIARE
CONTRO L’EFFETTO «ALITO CATTIVO»
Tre alimenti testati scientificamente aiutano ad affrontare riunioni e
incontri senza timore. I trucchi per concludere un pasto «a rischio» con i giusti rimedi
Amanti della “bagna cauda†o dello tzatziki e in genere dell’aglio (salutare per molti aspetti) state
tranquilli, se dopo una cena “pesante†a base del noto ortaggio avete un appuntamento galante niente
paura: alcuni ricercatori hanno testato alcuni alimenti che riescono quasi in toto a minimizzare gli
effetti dell’aglio sull’alito.
«The winner is...» Lo studio, pubblicato dal Journal of Food Science, ha coinvolto alcuni volontari
che sono stati invitati a masticare una piccola quantità di aglio fresco per 25 secondi, di seguito, hanno
mangiato a scelta:
 mela, mela cotta, lattuga, foglie di menta fresca, sciroppo di menta, acqua o tè verde.
Il respiro è stato testato e analizzato con la tecnica della spettrometria di massa.
Si è scoperto che i cibi senza alcun effetto “rinfrescante†erano ACQUA e TÈ VERDE.
 Le foglie di menta fresche e la mela (al I° posto e al III° per efficacia) hanno notevolmente diminuito il
livello di composti di aglio presenti nel respiro dei volontari (per la menta del 75%), ma, fattore non
previsto, la lattuga si è piazzata al II° posto.
 la mela cotta, lo sciroppo di menta hanno dato buoni risultati, minori rispetto agli omologhi “a crudoâ€
Il commento dell’esperta : «Negli studi precedenti si era già osservato che il consumo di certi frutti
e ortaggi (fra cui mele, prugne, albicocche, ciliegie ma anche lattuga, cicoria, foglie di menta, basilico,
prezzemolo) era in grado di ridurre l’effetto “alito cattivoâ€, ipotizzando un coinvolgimento di polifenoli,
presenti in questi vegetali, e alcuni enzimi, in particolare la polifenolossidasi.
In questo specifico esperimento, gli scienziati hanno provato a sperimentare cibi diversi, crudi e cotti,
per cercare di approfondire il ruolo dei polifenoli e degli enzimi.
Fra i cibi testati si è visto che MELA, LATTUGA e FOGLIE DI MENTA erano le più efficaci
Questi alimenti contengono sia i polifenoli sia la polifenolossidasi, che, insieme con una serie di
reazioni, porterebbero a ridurre i livelli dei composti volatili dell’aglio. La mela cotta, lo sciroppo di
menta e la lattuga cotta riducevano la presenza dei gas odorosi, però in misura minore: questo
potrebbe essere spiegato dalla disattivazione degli enzimi quando l’alimento viene cotto».
Polifenoli ed enzimi «responsabili» : «Non è la prima volta che i ricercatori si interrogano su quali
rimedi possano essere adottati per ridurre la formazione di quei composti volatili responsabili dello
sgradevole odore di aglio che si avverte, anche per lungo tempo, dopo averlo mangiato.
Arrivare ad una risposta però è molto più difficile di quanto possa sembrare, anche perché polifenoli e
polifenolossidasi sono diversi e vengono liberati in posti differenti dell’organismo.
Mentre infatti quando l’aglio viene masticato si fermano nella cavità orale e in questo caso spazzolare bene
i denti e la lingua può essere utile a ridurne la presenza, quando ingeriamo l’aglio (ad es. quello cotto e
usato come base per i sughi) gli stessi composti dal tratto gastrointestinale passano in circolo e nell’aria
espirata (ma anche attraverso i pori della pelle) e il loro odore si può avvertire anche molte ore dopo. In
questo caso l’igiene orale serve a poco».
Insalata e torta di mele per togliersi il pensiero : in pratica, anziché lavarsi i denti più volte e
sciacquare la bocca con colluttori a base di alcool (rimedi poco efficaci e che possono seccare la bocca con
effetti ancora peggiori), la prossima volta potremmo scegliere di concludere il nostro pasto con una bella
insalata di lattuga seguita da una mela ma anche, perché no, da una fetta di torta di mele per essere certi
di spazzare via (quasi) ogni traccia dell’aglio ingerito. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
PREVENZIONE E SALUTE
STITICHEZZA CRONICA?
MIGLIORA CON LA «GINNASTICA» PER L’INTESTINO
La rieducazione del pavimento pelvico può essere un valido rimedio contro la stipsi
ostinata. Utili anche idrocolonterapia e massaggi addominali
1. Riguarda il 20% circa della popolazione
Capita, nonostante un’alimentazione ricca di frutta e verdura, tanta acqua, un po’
di moto, integratori di fibra, che l’intestino continui a non funzionare a dovere. È la
stipsi cronica, una condizione molto diffusa, che riguarda il 20% circa della
popolazione, con picchi del 34%, e che interessa soprattutto le donne.
«I meccanismi di stitichezza sono due», spiega Beatrice Salvioli, specialista in gastroenterologia
all’Istituto clinico Humanitas di Milano, «il rallentato transito delle feci lungo l’intestino e la difficoltÃ
di espulsione, la cosiddetta defecazione ostruita». Di fronte a questi problemi, anziché abusare dei
lassativi da banco (che in alcuni casi possono addirittura peggiorare il sintomo), ci si può rivolgere allo
specialista gastroenterologo o colonproctologo per provare alcune tecniche che hanno dimostrato
grande efficacia. Ecco quali sono.
2. Rieducazione del pavimento pelvico
In presenza di stitichezza cronica, correlata alla mancanza di coordinazione
tra gli sfinteri e i muscoli del pavimento pelvico, può essere utile la
rieducazione del pavimento pelvico, finalizzata a riabilitare la muscolatura
danneggiata nelle sue funzioni, in modo che possa tornare a lavorare al
meglio. In concreto, si tratta di effettuare uno o più cicli di sedute di
fisioterapia, che si avvale di chinesiterapia, esercizi di respirazione, elettrostimolazione, biofeedback.
Tutte queste sedute, condotte da un fisioterapista specializzato, durano 45-60 minuti e si effettuano
una volta alla settimana. Il numero necessario varia a seconda dei risultati ottenuti. In ogni caso, sono
previsti esercizi quotidiani da eseguire a casa. Nel caso di defecazione ostruita, il vantaggio è quello di
eliminare o quanto meno ridurre l’utilizzo di ausili esterni, come clisteri e supposte.
Le controindicazioni sono patologie acute in atto come ragadi anali, fistole,
infiammazione delle emorroidi.
3. Opzioni per la «rieducazione»
Chinesiterapia: «Si tratta di specifici esercizi che coinvolgono i muscoli del
pavimento pelvico (soprattutto il muscolo pubo-coccigeo e l'elevatore
dell'ano) e che hanno l’obiettivo di facilitare la presa di coscienza della loro
attività ». Il protocollo dei trattamenti, da associare a una corretta
respirazione, è sequenziale.
Esercizi di respirazione: la respirazione corretta, effettuata attraverso l’utilizzo del muscolo
diaframma, favorisce il movimento dell’intestino (peristalsi). Questi esercizi, simili a quelli che si
imparano nei corsi di yoga, sono finalizzati ad attivare il diaframma imparando a controllare il ritmo,
l’ampiezza, la durata di ogni respiro.
Elettrostimolazione: è una tecnica passiva che, attraverso una piccola sonda anale collegata a un
sistema computerizzato, produce una stimolazione della muscolatura pelvica e delle strutture nervose
migliorandone elasticità e sensibilità .
Biofeedback: è una tecnica attiva che, attraverso delle sonde posizionate nel canale anale e collegate a
un’apparecchiatura elettronica, consente di tradurre in informazioni visive o uditive (ad es.,
diagrammi, suoni) i dati che riguardano la capacità di lavoro del pavimento pelvico (contrazione,
rilasciamento, spinta) e l’attività muscolare.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
4. Massaggio colico
Un intestino “pigroâ€, che ha problemi di transito delle feci, può
essere aiutato anche da un massaggio (detto massaggio colico)
effettuato da un fisioterapista.
Lo scopo delle manovre, che durano 10-15 minuti, è quello di
rendere la progressione del materiale fecale lungo l’intestino più
agevole possibile.
Il massaggio comincia dal tratto discendente (a sinistra), facendo
confluire le feci nel retto.
Poi parte dal tratto ascendente (a destra), passa al trasverso e termina sul discendente.
Risulta gradevole perché rilascia la muscolatura addominale superficiale.
Una volta imparate le manovre da compiere, è possibile praticare il massaggio ogni giorno a casa.
5. Idrocolonterapia
Per ripulire e “liberare†il colon, agendo sul transito e stimolando la peristalsi intestinale, si può
ricorrere all’idrocolonterapia, una pratica che risale al tempo degli antichi egizi.
Si tratta di un metodo delicato ed efficace di lavaggio dell’intestino, che consiste nell’introdurre nel
colon, attraverso una sonda rettale, acqua dolce filtrata.
Quest’ultima permette di spazzare via i rifiuti che si sono depositati lungo le pareti dell’intestino, come
cellule epiteliali morte, materiale fecale, residui irritanti, tossine, parassiti, eliminando anche i gas.
Le sedute si praticano in alcuni ospedali che hanno a disposizione il macchinario a circuito chiuso per
idrocolonterapia, durano circa 45-60 minuti e di solito vanno ripetute ogni 10-14 giorni.
Tra le controindicazioni, patologie acute intestinali, come le diverticoliti, e malattie infiammatorie
croniche dell’intestino in fase di attività .
L’idrocolonterapia è sconsigliata agli immunodepressi.
Questa pratica può essere eseguita anche a casa con specifici dispositivi domiciliari. Dopo ciascuna
seduta è consigliabile ripristinare la flora batterica assumendo probiotici, a base di lattobacilli e
bifidobatteri.
6. Ginnastica addominale ipopressiva
È una tecnica riabilitativa che prevede la riduzione della pressione all’interno
dell’addome, causa di molti disturbi del pavimento pelvico, e che si è
dimostrata utile nei casi di defecazione ostruita. Il protocollo, personalizzato
in base alle capacità e alla resistenza del paziente, è composto da esercizi
fisici, anche complessi, che interessano tutto il corpo e che si svolgono in
diverse posizioni (sdraiati, supini, proni, seduti, in piedi) coordinati alla
respirazione toracica.
Vengono insegnati da fisioterapisti e da laureati in Scienze motorie che hanno conseguito il master in
Ginnastica addominale hipopressiva (Gah).
Una seduta dura circa 40 minuti e comporta un notevole dispendio di energie. Tra le controindicazioni,
la gravidanza e l’ipertensione arteriosa.
(Salute, Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 967
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE
Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine
MESE
DATA
Lunedi
17 Ottobre
Ore 21.00
Venerdì
21 Ottobre
Ore 20.45
Ottobre
Domenica
23 Ottobre
Ore 9.00
Lunedì
24 Ottobre
Ore 20.45
Venerdì
28 Ottobre
Ore 20.45
TITOLO
CF
NOTE
Presentazione del Libro:
Se Ho sbagliato, accetto correzioni: penso però che sia ...tardi!!!!
Autore: Prof. Renato SINNO, Decano dei Farmacisti di Napoli
12
Prof.
Sessione I° Parte
per
M. Santomauro
Corso Teorico-Pratico PHTC
4 Sessioni
(Pre Hospitalization Trauma Care)
Sessione 2 Omeopatia
Omeopatia e Omotossicologia. I farmaci omotossicologici e gli integratori alimentari
fondamentali nelle malattie di pertinenza ORL e Pneumo
Prof. P. Ascierto
Serata MONOTEMATICA
10
Ist. Naz. Tumori
Conoscere e Prevenire il Melanoma:
FAD
“G. Pascaleâ€
Ruolo del Farmacista
12
Prof.
Sessione II° Parte
per
M. Santomauro
Corso teorico-pratico PHTC
4 Sessioni
(Pre Hospitalization Trauma Care)
COME PRENOTARSI:
RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM
collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;
OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico PHTC, 12 CF
Venerdì 21 Ottobre, ore 20.45
 L’obiettivo primario del corso sarà quello di far acquisire ai
partecipanti un metodo che permetta il rapido riconoscimento delle
situazioni di rischio di complicanze per un traumatizzato e di acquisire
le conoscenze ed abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione
con manovre di base, sia la modalitá di un rapido allertamento delle
equipe avanzate (118);
 Acquisire la capacità di utilizzare correttamente i presidi per la
mobilizzazione ed immobilizzazione del traumatizzato;
Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista , 10 CF FAD
Lunedì 24 Ottobre, ore 20.45
Parteciperà all’evento il Prof. Paolo Ascierto, Ist. Nazionale
Tumori “G. Pascaleâ€
Nel corso dell’evento si parlerà dei Fattori predisponenti, Prevenzione e Diagnosi,
Come individuare il Melanoma, Il Trattamento, Ruolo del farmacista
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI†:
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE
COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da
avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna
del contenitore per la raccolta
dei farmaci.
https://www.ordinef
armacistinapoli.it/o
rdineNuovo/news/1
097-un-farmacoper-tutti
RACCOLTI FINORA
23.000 CONFEZIONI di
FARMACI e DISPOSITIVI
Donati ai seguenti ENTI
ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di
Tonia, Emergency,
UNITALSI Campania,
Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta,
Ordine di Malta, Croce
Rossa
FARMACISTI
VOLONTARI:
Come Aderire
I Colleghi VOLONTARI che
intendono partecipare al
progetto potranno farlo
contattando
gli
Uffici
dell’Ordine o inviando una email all’indirizzo:
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 967
AVVISO:
Esenzione, Esonero Formativo ECM per TUTORAGGIO INDIVIDUALE
Ogni Farmacista, a partire dal 2002, anno in cui inizia la fase a regime del Programma Nazionale di
E.C.M., deve ottemperare all’obbligo formativo; per il triennio 2014-2016 tale obbligo va da 105 a 150
Crediti Ecm in base al numero di crediti acquisiti nei trienni precedenti.
I regolamenti didattici dei corsi di Laurea Specialistica in Farmacia e in
Chimica e Tecnologia Farmaceutiche prevedono un TIROCINIO
PRATICO PROFESSIONALE della durata di SEI mesi, da svolgersi, prima
del conseguimento del titolo di laurea specialistica, presso una
Farmacia aperta al pubblico o in un Ospedale.
A tale proposito, Ti informo che a seguito della determina della
Commissione Nazionale Formazione Continua del 17 Luglio 2013, ai Farmacisti che svolgono attività di
tutoraggio all’interno di Tirocini Formativi e Professionalizzanti pre- e post laurea previsti dalla legge,
sono riconosciuti crediti formativi ECM nella misura di 4 CREDITI PER MESE DI TUTORAGGIO.
I crediti così acquisiti non possono eccedere il 60% del monte crediti triennale al netto degli esoneri,
delle esenzioni e delle riduzioni.
Infine, Ti ricordo che l’Ordine professionale è l’unico responsabile per il rilascio della certificazione
del soddisfacimento dell’obbligo formativo ECM.
A tale proposito, Ti informo che è disponibile una casella di posta elettronica
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. per l’Assistenza “ECM on-lineâ€.
Regione Campania:
Commissione Concorso Straordinario:
“Pubblicata sul BURC la Commissione
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
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Anno IV – Numero 967
Modulo 5/A
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE
CONSAPEVOLE
DIABETE 1
UN PO’ DI STORIA
Il diabete è una malattia conosciuta sin dall’antichità . Il nome in greco significa “passare attraverso†e si
riferisce alla grande quantità di urina che viene prodotta. Troviamo descrizione della malattia nel papiro di
Ebers del 1552 a.C.
Se tu esamini un uomo per una malattia nella pancia, il cui corpo
si raggrinza sempre più come per incantesimo, ma non trovi questa
malattia, allora devi dire: è un decadimento interno. Contro
questo devi preparargli dei rimedi. La sete svanisce ed il
decadimento interno è espulso".
Un medico indiano, Susruta, nel IV secolo avanti Cristo, suddivise il diabete in due tipologie:
-Diabete giovanile (al quale non si sopravviveva molto)
- Diabete in adulti obesi
Egli osservò anche che le urine sapevano di un odore dolciastro simile al miele, da cui è derivato il termine
“mellitoâ€
La malattia ha sempre avuto una grande importanza sociale e Thomas Willis, medico inglese del XVII
secolo, osservava che: "..anticamente questa infermità era abbastanza rara, però ai giorni nostri con la
vita agiata e la passione per il vino, i casi sono in aumento...".
Quindi lo studio della malattia era di importanza essenziale soprattutto nella sua forma giovanile che,
purtroppo, portava a morte certa entro breve tempo.
Dovremo aspettare il 1922, quando un ricercatore irlandese emigrato in Canada, Frederick Banting,
insieme ad un fisiologo Charles Best, intuirono l’importanza di alcune strutture citologiche del Pancreas
scoperte anni prima da Paul Langerhans, dove si produceva una sostanza attiva sul metabolismo glucidico.
Essi riuscirono ad isolare tale sostanza ed a testarla su animali.
Dopo non poche difficoltà sia economiche che metodologiche produssero l’ormone che chiamarono
“isletina†poi successivamente ribattezzato “insulinaâ€.
Iniziarono così le prime sperimentazioni sull’uomo con aumento del tempo di sopravvivenza di un giovane
con diabete di tipo 1.
La scoperta valse a Best il premio Nobel per la medicina nel 1923 che non fu
invece riconosciuto a Bantingt, ma condiviso, invece, con il direttore del
reparto dove i due lavoravano Jhon Macleod che solo in fase avanzata di
ricerca si era a loro unito.
La storia della scoperta è affascinante e vi invitiamo a conoscerla, se ne siete
curiosi, su internet compreso una diatriba sorta negli anni successivi in cui si
citano numerosi lavori tra la fine dell’800 ed i primi del 900 che sembrano
essere stati precursori della scoperta di Banting e Best.
A titolo di curiosità la prima azienda farmaceutica a produrla fu la Eli Lilly.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it