Anno IV – Numero 971
Martedì 18 Ottobre 2016, S. Luca Evangelista
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Concorso
straordinario
3. ORDINE: Un Farmaco
per Tutti
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “Ronzii nelle orecchie,
normali
dopo
un
concertoâ€, vero o falso?
5. Degenerazione
maculare,
aumentano
i farmaci efficaci per il
trattamento
Prevenzione e
Salute
6. Artrite, contro i dolori
meglio il caldo o il
freddo?
7. Reflusso gastroesofageo,
8 consigli per evitarlo
8. Perché
le
forme
dell’ombelico variano?
Meteo Napoli
Martedì 18 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 15°C
Massima: 23°C
Umidità :
Mattina = 61%
Pomeriggio =46%
Proverbio di oggi….……..
Accussì va o’ munno, chi nata e chi va ‘nfunno.
“RONZII NELLE ORECCHIE, NORMALI
DOPO UN CONCERTOâ€, VERO O FALSO?
Molti credono che sentire i ronzii nelle orecchie, cioè quella
situazione che i medici chiamano acufene, sia normale dopo
unconcerto rock o una serata in discoteca. Vero o falso?
Risponde
il
dottor Luca
Malvezzi,
Otorinolaringoiatra e specialista in chirurgia
cervico facciale dell’ospedale Humanitas.
“L’acufene,
cioè
VERO
i ronzii continui nelle orecchie,
è da considerarsi normale alla
fine di un concerto o di una serata in
discoteca se transitorio.
Se
però
l’acufene
non
passa
spontaneamente è bene non esitare nell’eseguire un esame audiometrico per
verificare lo stato di funzionamento del nostro udito – spiega l’esperto.
Se almeno fino a certi decibel il nostro orecchio ci protegge dai rumori
eccessivamente ingombranti come il volume della musica a un concerto, per
esempio, quando il rumore è eccessivo e prolungato il timpano s’irrigidisce
limitando il movimento della catena ossiculare.
Questo può comportare un possibile danno, anche permanente, sull’orecchio
interno.
Nel trauma acustico l’acufene si accompagna ad un calo uditivo che, se
diagnosticato in tempi rapidi e trattato nel modo corretto, potrebbe anche
beneficiare di una risoluzione completa o parziale.
Tuttavia l’acufene è, anche per i clinici, un sintomo non facile da indagare e
correlare ad una specifica patologia perché non necessariamente correlato ad
un difetto uditivo e perciò difficile da trattare.â€
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 971
PREVENZIONE E SALUTE
ARTRITE,
CONTRO I DOLORI MEGLIO IL CALDO O IL FREDDO?
L’artrite e l’artrosi sono due fra le più diffuse malattie reumatiche. Spesso queste
patologie vengono confuse con generici dolori a carico di articolazioni e ossa ai quali ci
si riferisce con il termine“reumatismiâ€.
Molte persone lamentano questi dolori al
CAMBIO DI STAGIONE, quando le
temperature cominciano ad alzarsi
 è bene fare chiarezza per trattare eventuali malattie
articolari in maniera adeguata.
«Spesso fraintendiamo dolori articolari o muscolari per “reumatismi†e questo può portare a un
ritardo nella corretta diagnosi.
Così alcune forme di dolore vengono considerate come normali, magari anche associate alla
temperatura, quando invece sono dolori indicativi di qualcosa di più serio e che ha bisogno di
trattamenti ben diversi rispetto al semplice cambio di temperatura».
«La parola“reumatismi†– indica generalmente dolori articolari dell’artrite e quelli dell’artrosi».
Come distinguere queste due malattie articolari, artrite e artrosi?
 «Nell’artrite il dolore è dovuto a un’infiammazione all’interno dell’articolazione.
 Nell’artrosi, invece, in un primo momento l’articolazione si è consumata – una condizione che
può essere anche legata all’età o all’eccessivo lavoro delle articolazioni, specie quelle che
sopportano maggiormente il peso corporeo, come anca e ginocchio.
Anche nell’artrosi può sorgere un’infiammazione ma solo dopo un danno all’articolazione, in
particolare alla cartilagine che ricopre il capo osseo all’interno dell’articolazione».
Anche il dolore si manifesta in modo diverso:
 «Nell’artrite il dolore migliora se l’articolazione viene usata, viene fatta muovere. Un tipico
segnale dell’artrite è la rigidità articolare al risveglio, in particolare alle mani, che dura oltre il
tempo di fisiologica rigidità mattutina, quindi molte ore o addirittura l’intera giornata»,
sottolinea lo specialista.
Tante persone ricorrono all’effetto del caldo o del freddo per placare i dolori.
Meglio il primo o il secondo? «L’effetto è soggettivo. Tendenzialmente, in caso di dolore da
infiammazione, è meglio il caldo, pensiamo ad es. alle cure termali.
Tuttavia qualche paziente può trarre beneficio dal contatto con il freddo, ad es. applicando del
ghiaccio, cosa che però non consigliamo. In ogni caso siamo di fronte a rimedi sintomatici e non a
terapie, con un effetto benefico che dura il tempo dell’esposizione alla fonte di calore o di freddo».
Il 22 ottobre è Open Day Psoriasis: attenzione anche all’artrite psoriasica
Lo stato infiammatorio cronico tipico dell’artrite può anche combinarsi con una malattia della pelle,
la psoriasi. In questo caso si parla di artrite psoriasica:
«Se l’artrite colpisce circa il 3% della popolazione italiana, di questi più o meno 1 persona su 4 sviluppa
artrite psoriasica. Oggi abbiamo a disposizione i mezzi per riconoscerla più facilmente e soprattutto
terapie estremamente efficaci che solo 1-2 anni fa non erano disponibili.
Se si interviene subito, con una diagnosi tempestiva, si può contrastare con successo anche la
componente articolare della malattia. (Salute, Humanitas)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 971
SCIENZA E SALUTE
REFLUSSO GASTROESOFAGEO,
8 CONSIGLI PER EVITARLO
Quella spiacevole sensazione di “risalita†in gola di ciò che resta del cibo, bruciore e un
dolore percepito dietro lo sterno che può essere più o meno
intenso.
È il reflusso gastroesofageo, una malattia piuttosto diffusa (ne
soffrirebbero circa 4 italiani su 10) caratterizzata
 dal ritorno e dal contatto dei succhi gastrici
dallo stomaco all’esofago.
Una condizione che si può controllare con i farmaci ma che si può
altrettanto prevenire seguendo alcuni preziosi consigli.
Di reflusso gastrico ha parlato su Repubblica la dottoressa Beatrice Salvioli, gastroenterologa
dell’ospedale Humanitas.
«Esistono farmaci per controllare il reflusso – spiega la specialista – ma questi agiscono soprattutto sui
sintomi. È importante invece prevenirlo modificando lo stile di vita».
Ecco cosa fare e cosa non fare per non
dover fare i conti con il reflusso
ï‚·
«Perdere peso e ridurre il girovita può aiutare mentre spesso i pazienti pensano che
mangiare carboidrati allevi i sintomi, ed alla fine aumentano di peso»;
 Non abbuffarsi: «Bisognerebbe evitare pasti troppo abbondanti soprattutto la sera»;
ï‚· Anche pasti ricchi di grassi come le fritture possono scatenare il reflusso;
ï‚· Non fumare. Oltre al fumo anche gli alcolici sono da ridurre;
 Tra i cibi “no†cioccolato e caffè. E poi «alimenti acidi come pomodori o agrumi ma anche la
lattuga dotata di fibre lunghe che possono risultare ostiche durante la digestione»;
 La sera aspettare un po’ prima di mettersi a letto dopo aver mangiato;
ï‚· Cercare di evitare lo stress:
«Lo stress favorisce il reflusso perché aumenta la produzione di acido e contrae le pareti
muscolari dello stomaco.
Anche la medicina cinese ci ricorda che quando siamo arrabbiati non dovremmo mangiare
perché le nostre energie sono impegnate altrove e invece spesso tendiamo a eccedere per
sfogarci»;
Correggiamo la postura e impariamo a respirare:
 «Scoliosi e cifosi o altri disturbi che limitano il movimento del diaframma aggravano il reflusso
gastrico mentre la ginnastica posturale o altre tecniche che aiutano a respirare bene possono
essere d’aiuto», conclude la dottoressa.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 971
SCIENZA E SALUTE
DEGENERAZIONE MACULARE, AUMENTANO
I FARMACI EFFICACI PER IL TRATTAMENTO
Il «fondo dell’occhio» ora si può curare meglio. Resta il problema della durata variabile
della terapia. Talvolta è sufficiente uno schema fisso che prevede un numero preciso di
iniezioni, mentre altre volte viene preferita la somministrazione «al bisogno».
Nell’Era digitale la salute degli occhi passa anche attraverso
una App. Ce n’è più d’una, scaricabile dagli store, come per
es. iVista, e tutte propongono test capaci di intercettare
anomalie della visione, compresi i primi sintomi di una
malattia sempre più diffusa a causa del progressivo
invecchiamento della popolazione:
 la degenerazione maculare senile.
SINTOMI: all’inizio questo disturbo fa sì che si cominci ad
avere una visione offuscata e, guardando un foglio, si
vedano storte righe che, in realtà , sono diritte.
Poi i sintomi peggiorano: compare una macchia scura al
centro del campo visivo e, con il tempo i pazienti non
riescono più a riconoscere i visi (si ha infatti una perdita
della visione centrale).
Le due forme di
DEGENERAZIONE MACULARE
Identificare all’esordio questa patologia, soprattutto nella
cosiddetta forma umida, significa curarla con più
probabilità di successo.
«Esistono due forme di degenerazione maculare — precisa
Federico Ricci, oftalmologo e dir. del Centro per le
patologie retiniche all’Ospedale Policlinico, Università di
Tor Vergata —
 quella UMIDA (caratterizzata da proliferazione di
vasi sanguigni ed essudazione della retina);
 e quella SECCA (in cui, invece, si formano depositi di
lipoproteine chiamati drusen).
Per la prima ci sono nuovi farmaci in grado non solo di
rallentare la progressione della malattia, ma anche di
migliorare l’acutezza visiva dei pazienti.
Per la seconda, che progredisce più lentamente, non
esistono al momento terapie, ma si stanno
sperimentando».
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 971
La rivoluzione nella cura della degenerazione maculare umida (che rappresenta il
20% dei casi di malattia, il resto è costituito dalla forma secca) è avvenuta negli
ultimi dieci anni:
 prima non esistevano terapie efficaci non solo nel rallentare la malattia, ma anche nel
migliorare la visione.
Il primo farmaco che i pazienti hanno avuto a disposizione, con una precisa indicazione per la cura di
questa patologia, è stato il PAZOPANIB (oggi poco utilizzato), poi è arrivato il RANIZUMAB e infine
l’AFLIBERCEPT.
Parallelamente viene usato anche il TRASTUZUMAB: è registrato come antitumorale, ma in oculistica è
usato off label, cioè al di fuori delle indicazioni ufficiali; tutti sono inibitori del Vegf, un fattore di
crescita dei vasi sanguigni.
«Perché un farmaco venga approvato per la commercializzazione —è necessario che dimostri la sua
sicurezza e la sua efficacia in una serie di studi clinici controllati (trial clinici) condotti in centri
specialistici e con pazienti selezionati.
Questi studi servono anche per stabilire dosaggi e tempi di somministrazione».
 Per il RANIZUMAB l’indicazione è di 11 iniezioni intraoculari all’anno,
 per l’AFLIBERCEPT è di sette, ma questo schema non è sempre rispettato nella pratica clinica
(soprattutto per ragioni di costi) e i farmaci vengono utilizzati “al bisogno†(cioè a discrezione
del medico quando vede che la malattia un po’ peggiora).
I FARMACI
Studi real life
E poi i pazienti in ambulatorio non sono gli stessi degli studi clinici, perché non sono così
accuratamente selezionati e possono reagire in modo diverso alle terapie.
Ecco allora che, da qualche tempo, si fa riferimento ai cosiddetti studi real life cioè studi che verificano
che cosa succede nella realtà medica di tutti i giorni.
E lo si fa in vari modi: per es. andando a controllare i registri delle patologie, se ci sono, o i dati raccolti,
oppure seguendo i pazienti che afferiscono a determinati centri.
«Lo studio Rainbow, precisa Ricci — ha confermato che
 sette iniezioni intraoculari di AFLIBERCEPT, soprattutto nei malati che non avevano mai seguito
terapie, hanno gli stessi effetti rilevati nei trial in termini di miglioramento della visione e ha
dimostrato che la somministrazione secondo uno schema fisso è più efficace di quella “al
bisogno†e funziona bene anche nei pazienti già trattati con altri farmaci.
Ancora: l’approccio migliore è quello che prevede tre iniezioni di AFLIBERCEPT nei primi tre mesi e poi
una a mesi alterni». (salute, Corriere)
CURIOSITÀ E SALUTE
PERCHÉ LE FORME DELL’OMBELICO VARIANO?
La forma dell’ombelico non dipende da fattori genetici o dalle condizioni dell’utero
ma dal modo in cui il cordone ombelicale è stato annodato dal medico.
Al momento della nascita, il medico taglia il cordone ombelicale che unis ce il bambino alla madre
e lega l’estremità che resta in un piccolo nodo sulla pancia del
bambino.
Quando la ferita guarisce, il nodo si stacca e lascia il caratteristico
incavo, che può essere più o meno esposto a seconda del modo in
cui la ferita si rimargina, dell’abilità del chirurgo che ha fatto il
nodo e da quanta parte del cordone è stata lasciata:
 se troppa, l’ombelico sporgerà all’esterno. (Focus)
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Anno IV – Numero 971
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE
Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine
MESE
DATA
Venerdì
21 Ottobre
Ore 20.45
Ottobre
Domenica
23 Ottobre
Ore 9.00
Lunedì
24 Ottobre
Ore 20.45
Martedì
25 Ottobre
Ore 19.30
Venerdì
28 Ottobre
Ore 20.45
TITOLO
CF
NOTE
Sessione I° Parte
12
per
4 Sessioni
Prof.
M. Santomauro
Corso Teorico - Pratico di Primo Soccorso
(PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)
Sessione 2 Omeopatia
Omeopatia e Omotossicologia. I farmaci omotossicologici e gli integratori alimentari
fondamentali nelle malattie di pertinenza ORL e Pneumo
Serata MONOTEMATICA
Prof. P. Ascierto
10
Conoscere e Prevenire il Melanoma:
FAD
Ruolo del Farmacista
L’Omeopatia: verità e stato dell’arte
Sessione II° Parte
Corso Teorico-Pratico di Primo Soccorso
(PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)
12
per
4 Sessioni
Ist. Naz. Tumori
“G. Pascaleâ€
Prof.
M. Santomauro
COME PRENOTARSI:
RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM
collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;
OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico di Primo Soccorso PHTC, 12 CF
Venerdì 21 Ottobre, ore 20.45
 L’obiettivo primario del corso sarà quello di far acquisire ai partecipanti
un metodo che permetta il rapido riconoscimento delle situazioni di
rischio di complicanze per un traumatizzato e di acquisire le conoscenze
ed abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione con manovre di
base, sia la modalitá di un rapido allertamento delle equipe avanzate
(118);
Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista , 10 CF FAD
Lunedì 24 Ottobre, ore 20.45
Parteciperà all’evento il Prof. Paolo Ascierto, Ist. Nazionale Tumori “G. Pascaleâ€
Nel corso dell’evento si parlerà dei Fattori
predisponenti, Prevenzione e Diagnosi, Come
individuare il Melanoma, Il Trattamento, Ruolo del
Farmacista
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 971
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI†:
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE
COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da
avere le informazioni utili
riguardo il luogo di consegna
del contenitore per la raccolta
dei farmaci.
https://www.ordinef
armacistinapoli.it/o
rdineNuovo/news/1
097-un-farmacoper-tutti
RACCOLTI FINORA
23.000 CONFEZIONI di
FARMACI e DISPOSITIVI
Donati ai seguenti ENTI
ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di
Tonia, Emergency,
UNITALSI Campania,
Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta,
Ordine di Malta, Croce
Rossa
FARMACISTI
VOLONTARI:
Come Aderire
I Colleghi VOLONTARI che
intendono partecipare al
progetto potranno farlo
contattando
gli
Uffici
dell’Ordine o inviando una email all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 971
REGIONE CAMPANIA:
COMMISSIONE CONCORSO STRAORDINARIO:
“Pubblicata sul BURC la Commissione
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
Napoli: Convegno “Titolari di Farmacia Indipendenti e
Società di Farmacisti: un Legame Indissolubile
Apre i lavori Antonello Mirone – Presidente di Federfarma Servizi.
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 971
Modulo 6/B
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE
CONSAPEVOLE
OBESITÀ 2
Definiamo l’obesità :
Definizione clinica: Malattia cronica ad elevata prevalenza
eziologica multifattoriale che è accompagnata da un aumentato
rischio di mortalità e morbilità .
Definizione dell’OMS: Condizione caratterizzata da eccessivo
peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da
influire negativamente sullo stato di salute.
Le cause individuate dall’OMS sono,in ordine di importanza:
• Eccesso Alimentare
• Vita sedentaria
• Fattori Psicologici
Classificazione dell’obesitÃ
Le conseguenze cliniche più
importanti sono:
• Aumento del rischio di
malattie cardiovascolari
• NIDDM (diabete mellito non
insulino-dipendente)
• Ipertensione.
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it