Anno IV – Numero 972
Mercoledì 19 Ottobre 2016, S. Laura, Isacco
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Concorso
straordinario
3. ORDINE: Un Farmaco
per Tutti
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. “Influenza, il brodo di
pollo
ne
aiuta
la
guarigioneâ€, vero o falso?
5. Chemioterapia:
cosa
mangiare?
6. Avrò chiuso la porta?
disturbo
ossessivo
compulsivo, 8 segnali a
cui fare attenzione
7.
Prevenzione e
Salute
8. IPERIDROSI, cinque
consigli su come gestirla
9.
Meteo Napoli
Mercoledì 19 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 14°C
Massima: 21°C
Umidità :
Mattina = 61%
Pomeriggio =66%
Proverbio di oggi….……..
Chi tene che magna’ nun ave a che penzÃ
“INFLUENZA, IL BRODO DI POLLO NE
AIUTA LA GUARIGIONEâ€, VERO O FALSO?
Classico rimedio della nonna, molti credono che il brodo di
pollo aiuti la guarigione in caso di influenza o quando si è
ammalati. Vero o falso?
Risponde
la
dottoressa Manuela
Pastore, dietista clinico della Direzione
Sanitaria dell’Ist. Clinico Humanitas.
- Anche se sono necessari
VERO
ulteriori studi per poter
affermare con certezza che il brodo di
pollo possa
essere
utile
nella guarigione in caso di raffreddore
e influenza, tuttavia alcuni studi dimostrano che il brodo di pollo può
contribuire a stimolare la risposta immunitaria riducendo l’infiammazione del
tratto respiratorio e migliorando il flusso d’aria – spiega l’esperta. – In attesa
di ulteriori conferme, sicuramente possiamo dire che bere brodo di
pollo quando si ha l’influenza aiuta a star meglio grazie al suo contenuto di
vitamine e sali minerali. Inoltre, essendo liquido, contribuisce all’idratazione
che, insieme alle vitamine e sali minerali contenuti nel brodo di pollo sono
tutte condizioni che aiutano a far lavorare efficacemente il sistema
immunitario contro il virus dell’influenza. Per questo motivo si può dire che
il brodo di pollo faccia bene e aiuti il sistema immunitario in caso
di influenza ma non è l’unico alimento amico del sistema immunitario e molti
altri sono gli alimenti che, quotidianamente stimolano le difese
dell’organismo a lavorare meglio. Infatti, per mantenere sempre efficace il
nostro sistema immunitario è importante seguire ogni giorno un regime
alimentare equilibrato che preveda il consumo regolare di frutta e verdura e
di prodotti fermentati come lo yogurt oltre a proteine e carboidrati nelle
giuste proporzioni.†(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
PREVENZIONE E SALUTE
IPERIDROSI, CINQUE CONSIGLI SU COME GESTIRLA
Chi suda molto anche quando non c'è caldo, potrebbe soffrire d'iperidrosi.
Si tratta di un disturbo caratterizzato
dalla SECREZIONE ECCESSIVA di sudore da
parte delle ghiandole sudoripare
Oltre a influire
negativamente
sulla qualità di vita,
l'iperidrosi
può
anche favorire lo sviluppo di diverse patologie dermatologiche,
come micosi, dermatiti da contatto e infezioni piogene cutanee.
Per aiutare chi ne soffre a tenere sotto controllo la malattia, la dott.
Jenny Eileen Murase, docente di dermatologia presso l'Univ. della
California di San Francisco (Usa), ha elencato cinque consigli capaci di
migliorare la gestione dell'iperidrosi:
1. Utilizzare l'antitraspirante al posto del deodorante - Il
deodorante consente di mascherare o neutralizzare l'odore
corporeo, ma non agisce sulla sudorazione. L'antitraspirante, invece, contribuisce a ridurre la
secrezione del sudore perché disattiva temporaneamente le ghiandole sudoripare.
2. Applicare l'antitraspirante in modo corretto - L'antitraspirante è più efficace se applicato
correttamente, per cui l'esperta consiglia di seguire le istruzioni riportate sulla confezione.
Molti antitraspiranti, per esempio, vanno applicati la notte per asciugare la pelle, e poi rimessi al
mattino. Gli antitraspiranti, inoltre, non sono specifici per le ascelle: possono essere applicati a
qualsiasi zona del corpo interessata dalla sudorazione eccessiva, come i palmi delle mani, la
schiena e la zona posteriore delle ginocchia.
3. Tenere un “diario dell’iperidrosi†- Per alcuni pazienti, la sudorazione è innescata da
determinate situazioni. Tenere un registro di quando e dove si verificano questi episodi può,
quindi, aiutare ad acquisire informazioni utili sul disturbo.
Per esempio, può servire a evitare determinate circostanze o il consumo di alcuni alimenti (come
caffè e salse piccanti). Inoltre, può aiutare a fornire al medico curante indicazioni più accurate.
4. Cambiare spesso le calzature - Oltre ad avere un cattivo odore, i piedi sudati hanno maggiori
probabilità di contrarre infezioni epidermiche, come la micosi chiamata “piede d'atletaâ€.
Per non incorrere in questi problemi, l'esperta consiglia d'indossare scarpe prodotte con tessuti
naturali come la pelle, che permette la circolazione dell'aria.
Inoltre, raccomanda di cambiare spesso le calzature e di non indossare le stesse per due giorni di
seguito, in modo da dare alle scarpe il tempo di asciugarsi completamente prima di metterle di
nuovo. Invita anche a non utilizzare i calzini di cotone, che trattengono l'umidità . Infine, suggerisce
di utilizzare i sandali o di sfilare le scarpe ogni volta che è possibile.
5. Rivolgersi al dermatologo - Chi prova ansia o imbarazzo a causa di questo disturbo dovrebbe
rivolgersi al dermatologo, che saprà indicargli il trattamento più adatto alla sua situazione.
“Molti pazienti affetti da iperidrosi non si rendono conto di soffrire di una condizione medica
curabile – osserva la specialista -.
Chi pensa di sudare in modo eccessivo dovrebbe rivolgersi al dermatologo, che è uno dei pochi
medici specializzati nella diagnosi e nel trattamento dell'iperidrosi, e può quindi individuare la
tipologia di cui è affetto il paziente e la terapia più indicata per trattarlaâ€. (Salute, Sole 24 ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
SCIENZA E SALUTE
CHEMIOTERAPIA: COSA MANGIARE?
Chi deve affrontare terapie mediche che sono spesso invasive, come quelle necessarie al
trattamento di alcuni tumori, si trova in un momento delicato, durante il quale si possono
presentare effetti collaterali che “limitano†l’alimentazione con conseguente perdita di
peso e della massa magra.
Fra gli effetti secondari più fastidiosi della chemioterapia si
annoverano disturbi digestivi fra cui inappetenza, nausea, vomito,
alterazione del gusto, ma anche stanchezza prolungata che viene
definita dal termine “fatigueâ€, alterazioni dell’alvo che vanno dalla
diarrea alla stipsi, alterazioni delle cellule del sangue che possono
predisporre a infezioni, anemia, sanguinamenti o ecchimosi.
Questo rende l’alimentazione uno degli argomenti più delicati per
le persone che sono in tale fase del loro percorso di cura; in alcuni casi, dunque, può essere indicato
rivolgersi a persone competenti per affrontare al meglio le esigenze individuali.
Dieta Compatibile con Effetti Collaterali
della Terapia Oncologica
«Innanzitutto è utile fare una precisazione:
 non esiste “la dieta per la chemioterapiaâ€!»,
spiega la dottoressa Manuela Pastore, dietista dell’ospedale Humanitas.
«In generale, nessun alimento è proibito o sconsigliato a chi sta affrontando un ciclo di chemioterapia,
a meno che non si debbano apportare restrizioni o cambiamenti in funzione degli effetti collaterali o
della situazione nutrizionale del singolo.
Al contrario, proprio in questa fase è estremamente importante mantenere una dieta il più possibile
varia ed equilibrata che permetta di raggiungere o mantenere, anche nella fase precedente
alle terapie, un buono stato nutrizionale: una nutrizione non adeguata è certamente un elemento che
potrebbe pregiudicare gli esiti di un trattamento o addirittura costringere i medici a sospenderne il
corso».
«Infatti, per ottenere la massima efficacia da qualunque trattamento antitumorale, è necessario
evitare il peggioramento dello stato nutrizionale del paziente oncologico.
Un’alimentazione soddisfacente e un supporto nutrizionale adeguato evitano la perdita di peso e la
perdita di massa muscolare, condizioni che si associano ad un peggioramento della malattia, della
qualità di vita e spesso non consentono di portare a termine le cure in modo efficace.
L’alimentazione deve, per quanto possibile, soddisfare i fabbisogni calorici e proteici e deve essere
compatibile con gli effetti collaterali delle terapie oncologiche.
Individuare i sintomi e gli eventuali cibi che li peggiorano o migliorano può essere utile ad adottare
strategie che consentano di alimentarsi al meglio». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
SCIENZA E SALUTE
AVRÃ’ CHIUSO LA PORTA? DISTURBO OSSESSIVO
COMPULSIVO, 8 SEGNALI A CUI FARE ATTENZIONE
Pur manifestandosi in forme diverse, la nevrosi è caratterizzata da pensieri ricorrenti
associati a precisi rituali con cui si tenta di neutralizzare una fissazione irrazionale, come
la paura dei germi o la necessità di avere ogni cosa sotto controllo.
1. Lavarsi le mani fino a scorticarsele
L'ossessione trae la propria origine dalla tendenza alla ripetizione
mentale di schemi cognitivi relativi a comportamenti da tenere in
relazione a specifiche performance richieste (un esame, un colloquio
di lavoro, l'incontro con una persona che ci attrae).
Questo è un modo per diminuire la tensione associata all'evento e,
contestualmente, migliorare la propria lettura del mondo circostante
e la propria capacità di fornire risposte comportamentali efficienti.
Ecco perché, per chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo (DOC),
anche un semplice contatto con la maniglia di un bagno pubblico basta a scatenare una serie di
pensieri incontrollati che, nel caso specifico, sono radicati in un terrore talmente irrazionale per i germi
da spingere l'individuo a lavarsi le mani anche 50 volte al giorno per la paura della contaminazione.
«E il rituale con cui si lava le mani può essere così elaborato da interferire negativamente sulla vita
quotidiana», spiega al Reader's Digest Jeff Szymanski, direttore dell'International OCD Foundation.
«Nelle persone affette da DOC tutto va fuori controllo - e la presenza di compulsioni, ovvero di
comportamenti rituali che presentano spesso un'assonanza semantica con le ossessioni e sono spesso
fonte di disabilità , è frequente e facilmente riconoscibile per coloro che
vivono con il soggetto in questione».
2. Tirare a lucido la casa
Essere affetti da disturbo ossessivo compulsivo significa sentire la
necessità di dover pulire casa da cima a fondo non perché sia realmente
sporca, ma perché se non lo si fa qualcuno potrebbe ammalarsi e la colpa
sarebbe appunto della mancata pulizia, quindi della persona che non vi
ha provveduto.
«Il lavoro di pulizia può durare anche solo un'ora, ma ci si ossessiona su di essa per molto più tempo».
«Ossessioni e compulsioni presenti nel disturbo ossessivo compulsivo possono avere forme ed
intensità diverse - sottolinea ancora Cerveri - e, nel caso delle compulsioni legate alla pulizia e
all'ordine, qualunque comportamento altrui che possa creare disordine o sporco genera nel soggetto
malato rabbia e tensione che, a volte sfocia in comportamenti verbalmente aggressivi, che rendono il
clima relazionale in famiglia decisamente difficile».
3. Controllare che porte e finestre siano chiuse
Fra le compulsioni più comuni del disturbo ossessivo compulsivo, l'atto di dover
controllare ripetutamente qualcosa (che siano porte e finestre chiuse o forno e
tostapane spenti) può derivare dalla volontà di non sentirsi responsabili se
accade qualcosa di terribile, a cui si aggiunge la paura che qualcun altro possa
farsi male a causa della disattenzione. «Nelle forme più gravi, l'impatto sulla vita
quotidiana può essere fortissimo, oltre che altamente invalidante. Un esempio classico è la necessità di
ripetere gesti come controllare la chiusura della porta un numero enorme di volte, che produce una
significativa perdita di tempo nell'arco della giornata e una grande tensione nel soggetto, che finisce
così per ritrovarsi esausto e senza tempo per le restanti attività ».
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
4. Essere dei perfezionisti
Avere degli standard elevati e volere che le cose siano fatte in un determinato modo non è di per sé
indice di un disturbo. «Quando però tali comportamenti vengono esagerati, allora questo
perfezionismo esasperato diventa una forma di DOC». «Quando è un sintomo di un disturbo ossessivo
compulsivo, il perfezionismo cessa di essere un vantaggio dal punto di vista lavorativo ma diventa
piuttosto un danno. Essendo infatti caratterizzato da comportamenti ripetuti e irrazionali volti alla
ripetizione di procedure e algoritmi, e a controlli sempre più serrati di particolari irrilevanti, questo
comportamento porta a un deciso calo della produttività , senza dimenticare che spesso viene richiesto
in modo così rabbioso a colleghi e dipendenti da rendere l'ambiente lavorativo più problematico».
5. Avere bisogno di continue rassicurazioni
La mancanza di fiducia in se stessi e la paura di fare degli errori che possano poi avere gravi
conseguenze può scatenare la necessità compulsiva di dover chiedere sempre l'opinione degli altri
prima di fare qualcosa o di cercare l'approvazione altrui. «L'insicurezza ossessiva per qualunque
situazione o scelta porta il soggetto a paralizzarsi dal punto di vista delle proprie attività . Qualunque
cosa viene rimandata in attesa di chiedere ossessivamente consigli o indicazioni ad altri, senza mai
essere in grado di trovare un reale e risolutivo aiuto. L’incertezza resta dunque il motivo dominante,
insieme a una continua e irrazionale richiesta di rassicurazione, che ben presto viene rivolta anche a
persone scarsamente qualificate a fornire le risposte cercate».
6. Avere pensieri violenti e indesiderati (e convincersi che significhino qualcosa)
A differenza di una persona senza alcun disturbo di questo tipo, chi ha una nevrosi ossessivo
compulsiva non si limita ad assecondare un pensiero insolito che gli ha attraversato la mente, ma lo
deve analizzare nei minimi dettagli. E questo comportamento scatena una serie d'inquietanti
interrogativi, che possono continuare a tormentarlo anche per molti giorni di seguito. «La presenza di
pensieri insoliti e, a volte, sgradevoli è un'esperienza diffusa quando questi rimangono isolati, ma
alcuni soggetti sofferenti di DOC presentano ossessioni profondamente angoscianti rispetto a questi
fenomeni, come per esempio madri che temono di poter fare del male al proprio figlio o donne che
hanno paura di poter tradire il fidanzato. E questo pensiero innesca un dubbio che non svanisce, ma
continua a crescere in termini di ansia e partecipazione emotiva, fino a portare il soggetto a una
condizione di gravissima angoscia».
7. Fare tutto in base a un numero
Che si tratti di aprire o chiudere la portiera di una macchina o di prendere qualcosa al supermercato,
eseguire una determinata attività sulla base di un numero che si ritiene “buono†o “sicuroâ€,
indipendentemente da quale sia questo numero, è il segnale di una nevrosi. «Rompere lo schema
potrebbe non solo mettere a disagio, ma anche instillare l'idea che qualcosa possa andare storto».
«In genere, le persone che soffrono del disturbo riescono a mantenere un sufficiente equilibrio
funzionale, ma nei periodi di stress questa tolleranza diminuisce, mentre aumentano i comportamenti
rituali, fino ad arrivare a un'intensità tale da produrre un marcato disagio nella vita quotidiana».
8. Allineare perfettamente i barattoli
Sebbene meno comune rispetto ad altre ossessioni, la necessità di
organizzare la dispensa in modo maniacale, non solo allineando in barattoli e
rivolgendoli tutti nella stessa direzione, ma persino sistemandoli in base al
cibo e al colore, muove da un irrazionale bisogno di ordine e simmetria.
E basta che tale ordine venga sovvertito per qualsivoglia motivo o che ci si
accorga che le cose “non sono più giusteâ€, per scatenare ansia e preoccupazione. «L’ordine è un
elemento simile alla pulizia, che può però assumere intensità e tonalità diverse, fino a caratterizzarsi in
un rituale complicato e fortemente limitante per il soggetto e gli stessi familiari, con stadi di ansia
intensissima che possono sfociare in reazioni violente, sia verbali che fisiche». (Salute, Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno IV – Numero 972
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE
Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine
MESE
DATA
Venerdì
21 Ottobre
Ore 20.45
Ottobre
Domenica
23 Ottobre
Ore 9.00
Lunedì
24 Ottobre
Ore 20.45
Martedì
25 Ottobre
Ore 19.30
Venerdì
28 Ottobre
Ore 20.45
TITOLO
CF
NOTE
Sessione I° Parte
12
per
4 Sessioni
Prof.
M. Santomauro
Corso Teorico - Pratico di Primo Soccorso
(PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)
Sessione 2 Omeopatia
Omeopatia e Omotossicologia. I farmaci omotossicologici e gli integratori alimentari
fondamentali nelle malattie di pertinenza ORL e Pneumo
Serata MONOTEMATICA
Prof. P. Ascierto
10
Conoscere e Prevenire il Melanoma:
FAD
Ruolo del Farmacista
L’Omeopatia: verità e stato dell’arte
Sessione II° Parte
Corso Teorico-Pratico di Primo Soccorso
(PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)
12
per
4 Sessioni
Ist. Naz. Tumori
“G. Pascaleâ€
Prof.
M. Santomauro
COME PRENOTARSI:
RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM
collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;
OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico di Primo Soccorso PHTC, 12 CF
Venerdì 21 Ottobre, ore 20.45
 L’obiettivo primario del corso sarà quello di far acquisire ai partecipanti
un metodo che permetta il rapido riconoscimento delle situazioni di
rischio di complicanze per un traumatizzato e di acquisire le conoscenze
ed abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione con manovre di
base, sia la modalitá di un rapido allertamento delle equipe avanzate
(118);
Conoscere e Prevenire il Melanoma: Ruolo del Farmacista , 10 CF FAD
Lunedì 24 Ottobre, ore 20.45
Parteciperà all’evento il Prof. Paolo Ascierto, Ist. Nazionale Tumori “G. Pascaleâ€
Nel corso dell’evento si parlerà dei Fattori
predisponenti, Prevenzione e Diagnosi, Come
individuare il Melanoma, Il Trattamento, Ruolo del
Farmacista
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI†:
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE
COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da avere
le informazioni utili riguardo il
luogo di consegna del
contenitore per la raccolta dei
farmaci.
https://www.ordinefar
macistinapoli.it/ordi
neNuovo/news/1097un-farmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA
23.000 CONFEZIONI di
FARMACI e DISPOSITIVI
Donati ai seguenti ENTI
ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di
Tonia, Emergency,
UNITALSI Campania,
Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta,
Ordine di Malta, Croce
Rossa
FARMACISTI
VOLONTARI:
Come Aderire
I
Colleghi
VOLONTARI
che
intendono
partecipare
al
progetto
potranno
farlo
contattando
gli
Uffici
dell’Ordine o inviando una email all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
REGIONE CAMPANIA:
COMMISSIONE CONCORSO STRAORDINARIO:
“Pubblicata sul BURC la Commissione
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
Napoli: Convegno “Titolari di Farmacia Indipendenti e
Società di Farmacisti: un Legame Indissolubile
Apre i lavori Antonello Mirone – Presidente di Federfarma Servizi.
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 972
Modulo 6/B
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE
CONSAPEVOLE
OBESITÀ 3
Riprendiamo l’analisi dei fattori predisponenti all’obesità .
Il consumo di frutta e verdura nonché di pesce azzurro è abbastanza limitato specie nelle giovani
generazioni.
Tra l'inizio degli anni '50 e la fine degli anni '70, ossia nel periodo di boom economico, si stima che
in Italia vi sia stato un aumento:
Dei grassi visibili dal 12% al 19%
Dei grassi invisibili animali dal 7% all'11%
(Fonte Istituto Nazionale per la Nutrizione)
Il consumo di frutta e verdura, secondo una indagine svolta, era così distribuito:
 Consuma almeno una volta al giorno della frutta
75%
 Consuma almeno una volta al giorno della verdura
77%
 Consuma almeno una volta a settimana pesce
62%
 Consuma almeno una volta a settimana legumi
63%
Si tratta di percentuali abbastanza critiche in quanto la verdura e la frutta sono raccomandate per
cinque porzioni totali giornaliere mentre il pesce dovrebbe essere inserito almeno un paio di volte
a settimana per evitare lo squilibrio tra acidi grassi omega 3 ed omega 6.
Consumo di alcool
•
•
Consuma alcol almeno una volta al mese il 67,9% degli intervistati
Tra coloro che dichiarano di bere alcol giornalmente, consumano più di 3 bicchieri il 15,2% e
sono tutti maschi. L’11,5% dichiara di aver bevuto in una sola occasione nel corso
dell’ultimo mese più di 6 bicchieri di vino/birra ovvero più di 6 bicchierini di liquore
(bevitore binge).
Questo comportamento è fortemente correlato con il sesso maschile (p< 0,001)‫â€â€¬
Il 15,1% afferma di aver bevuto nell’ultimo mese almeno una volta fuori dai pasti.
Complessivamente il 44% degli intervistati è in
sovrappeso/obeso. Gli obesi sono l’11% senza
differenze tra i sessi. Esiste una maggiore e
significativa quota di uomini (43%) in
sovrappeso rispetto alle donne (24%)‫â€â€¬
Indice di massa corporea
Confronto maschi vs femmine
80
60
percentuale
•
masch
i
femmi
ne
40
20
0
sottopeso
normopeso sovrappeso
status
obeso
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it