Anno IV – Numero 977
Mercoledì 26 Ottobre 2016, S. Evaristo
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
farmaDAY
2. ORDINE:
FAD
in
Concorso
straordinario
3. ORDINE: Un Farmaco per
Tutti
4. ORDINE: assistenza legale
gratuita
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
5. Perché proviamo piacere
mangiando cose dolci: è
merito dell’insulina
Proverbio di oggi….……..
Nu’ sputà ‘ncielo, ca ‘nfaccia te torna...
non disprezzare il bene, perché quel disprezzo si ritorcerà su di te
PERCHÉ PROVIAMO PIACERE MANGIANDO
COSE DOLCI: è merito dell’INSULINA
Il picco di questo ormone dopo pranzo contribuisce
all’aumento dei livelli di dopamina (dal 20% al 55%),
neurotrasmettitore coinvolto nei processi di motivazione e di
ricompensa
L’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero
nel sangue attivando l’assorbimento del glucosio
dopo un pasto, potrebbe avere un ruolo critico
anche nel controllo dell’alimentazione. Secondo
uno studio, essa è in grado di aumentare la produzione di dopamina,
neurotrasmettitore coinvolto nei processi di motivazione e di ricompensa.
Prevenzione e Salute
6. La scienza del raffreddore
7. Così il dentifricio può
salvarti la vita
LA RELAZIONE TRA INSULINA E DOPAMINA
La relazione tra insulina e dopamina non era del tutto nuova, ma le ricerche
fin qui condotte non avevano suggerito un legame tanto forte e non
avevano dimostrato un aumento dei livelli di dopamina ad opera
dell’insulina. «Lo studio rivela un ruolo completamente nuovo per l’insulina
come parte del sistema di ricompensa nel cervello».
PER I RATTI A DIETA REAZIONE ANCORA PIÚ IMPONENTE
Meteo Napoli
Mercoledì 26 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 19°C
Massima: 26°C
Umidità :
Mattina = 54%
Pomeriggio =66%
Gli esperimenti hanno mostrato che il picco di insulina dopo pranzo
contribuisce ad un aumento dei livelli di dopamine (dal 20% al 55%) nell’
area cerebrale associata con il piacere.
É PROPRIO L’ORGANISMO A RICHIEDERE DOPAMINA
Quando gli animali venivano lasciati liberi di scegliere tra più opzioni, essi
respingevano le bevande addizionate con farmaci insulino-bloccanti,
preferendo quelle che consentivano loro di sentire gli effetti dell’insulina.
«I dati indicano che la scelta di consumare cibi ricchi di carboidrati o a
basso contenuti di grassi che alzano l’insulina è finalizzata ad aumentare il
rilascio di dopamina». (Salute, La Stampa)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
PREVENZIONE E SALUTE
LA SCIENZA DEL RAFFREDDORE
Arriva poco dopo l’inizio della scuola e ci accompagna fino alle vacanze estive. C'è chi
crede che un colpo di freddo faccia venire il raffreddore e chi è sicuro di prenderlo quando
ha il sistema immunitario indebolito. Nonostante decenni di ricerche, alcune veramente
curiose, anche la scienza è ancora perplessa sul raffreddore.
Ecco che cosa ad oggi può dire in materia.
1. Quanti sono i raffreddori? Anche se perfino gli scienziati parlano del
2.
3.
4.
5.
6.
«virus del raffreddore», a causare il malanno sono cinque famiglie di
virus. I più comuni, responsabili del 30-40 % dei raffreddori, sono
i Rhinovirus, di cui esistono circa duecento varietà geneticamente
distinte.
Quante volte si prende? In media gli adulti prendono tra due e
quattro raffreddori l’anno, i bambini tra sei e otto. Considerando solo i Rhinovirus, e calcolando
per ogni raffreddore una durata di una settimana, sono in totale almeno cinque anni di moccio e
starnuti in una vita. I virus del raffreddore vivono solo nel naso degli esseri umani, non negli
animali, a parte gli scimpanzè e altri primati.
Prendere freddo fa venire il raffreddore? È un’idea antica e intramontabile. In molte lingue
la parola che indica la malattia ha qualche riferimento alle basse temperature: oltre all’italiano
«raffreddore, lo spagnolo «resfriado», l’inglese «cold», il termine hindi «sardi».
La scienza per ora non ha però trovato prove in supporto di questa convinzione. Anzi, prendere
freddo non sembra aumentare il rischio di beccarlo, e neppure influenzarne la gravità .
Uno dei primi studi in materia risale agli anni '50:
ricercatori che oggi probabilmente verrebbero giudicati sadici lasciarono un gruppo di volontari al
calduccio, mentre lasciarono altri, dopo un bagno, nudi per un’ora e mezza in un corridoio pieno di
correnti. Poi li fecero rivestire, indossando però calzini umidi per diverse ore.
A tutti fu inoculato un virus del raffreddore. Risultato? La percentuale di quelli che lo presero fu la
stessa nei due gruppi.
Si può prendere in estate? I virus del raffreddore sono diffusi a ogni latitudine e longitudine,
ma sono stagionali. La stagione del raffreddore parte con un’escalation all’inizio dell’autunno, va
avanti per tutto l’inverno fino a un nuovo picco a metà primavera. In estate, che sia gennaio in
Australia o luglio in Siberia, il raffreddore quasi scompare.
Come si trasmette? Ai tempi della prima guerra mondiale, i ricercatori dimostrarono quello che
oggi pare ovvio: se si prende un concentrato di secrezioni nasali
da una persona col raffreddore e si mettono nel naso o negli
occhi di un’altra, anche alla seconda viene il raffreddore.
Capire come avviene il contagio nel mondo reale è molto più
complicato.
Il virus circola nell’aria? Forse. Anche se uno starnuto lancia
particelle di saliva, e i germi
eventualmente contenuti, alla velocità di un centinaio di chilometri l’ora
nel raggio di metri, non sembra provato che il contagio possa avvenire
attraverso l’aria. Negli anni ’50 si provò a dimostrarlo ma senza risultato.
Perfino un bacio non sembra un modo di trasmissione efficace.
Tosse e starnuti sono mezzi di trasmissione teoricamente possibili, ma non
sembrano il modo privilegiato con cui il virus si diffonde.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
7. Come si attacca il raffreddore? In un singolare esperimento della CCRV, si attrezzò un
volontario con un apparecchietto che faceva colare dal naso un liquido
fluorescente in quantità simili al muco in un normale raffreddore.
Il volontario fu lasciato con altre persone in una stanza, a chiacchierare,
mangiare, giocare a carte.
Dopo alcune ore, la stanza venne illuminata con la luce ultravioletta per
vedere quanto si era diffuso il colorante fluorescente: era ovunque, dal viso
delle persone alle loro mani, dal cibo alle carte.
Nella trasmissione del raffreddore, il ruolo fondamentale pare giocato dalle mani. Ma non tutto
torna.
Uno studio degli anni '80 ha provato a verificare se, impedendo che volontari sani impegnati in una
maratona di poker con altri raffreddati si toccassero il viso, si poteva evitare il contagio. Più del
50% l’ha preso comunque, stessa percentuale di chi era libero di usare le mani.
8. Dove e quanto vive il virus? In uno studio del 1973, come riporta il medico e scrittore Atul
Gawande in un articolo sulla rivista New Yorker, il virus è stato trovato vivo dopo tre ore in gocce
di muco fatte seccare su tessuti di nylon, lana, seta, su ripiani in
formica, acciaio, legno e sulla pelle.
Il virus sembra sopravvivere bene sulla maggior parte delle
superfici non porose, ma stranamente non sui fazzoletti in
cotone o di carta.
Se i partecipanti allo studio toccavano le superfici contaminate,
tra cui le mani delle altre persone, prendevano il raffreddore nel
60 % dei casi. Insomma, non c’è neppure bisogno del contatto
diretto. Il massimo della contagiosità del raffreddore si ha nei
primi tre giorni, quando la concentrazione del virus nelle secrezioni nasali è la più alta.
9. Come si può evitare di prendere il raffreddore? Il consiglio degli esperti è di lavarsi spesso
le mani, e non toccarsi la faccia, il naso o gli occhi. Però è più facile da dire che da fare.
Come riporta la giornalista Jennifer Ackerman che ha scritto un libro sul raffreddore (Ah-choo! The
uncommon life of your common cold), in media ci portiamo le mani al viso tre volte in cinque
minuti, e in un’ora ci tocchiamo il naso cinque.
Nell'immagine le semplici regole per lavarsi correttamente le mani.
10.Essere ko per un semplice raffreddore è sintomo di un sistema immunitario
indebolito? A lungo si è pensato che i sintomi del raffreddore fossero dovuti all’azione distruttiva
del virus sulle cellule del naso e della gola.
Ora si sa che starnuti, tosse e secrezioni nasali sono la risposta infiammatoria del nostro corpo al
virus. Le sostanze chimiche prodotte dal sistema immunitario infiammano le cellule e i tessuti delle
vie aeree, provocando naso che cola, gola gonfia, tosse, starnuti.
Sarebbe perfino possibile creare tutto l’insieme dei sintomi del raffreddore senza il virus, ma con
un potente mix di mediatori dell’infiammazione, le sostanze che il corpo produce per combattere
anti-infiammatorie.
Paradossalmente, quindi, i sintomi del raffreddore sono il segno di una forte reazione
dell’organismo all’infezione.
11.Fa male fare attività fisica quando uno ha il raffreddore? Si può adottare una regola
semplice per decidere se cancellare o no la corsetta o la lezione in palestra:
se i sintomi sono dal collo in su, naso intasato, leggero mal di gola, una leggera attività fisica non è
da evitare. Se i sintomi sono dal collo in giù, tosse, dolori muscolari, congestione ai bronchi,
meglio rimandare.
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
12. Quali sono i rimedi? Per curare il raffreddore, nonostante
gli studi e le ricerche, non si sono ottenuti risultati degni di
nota. Jack Gwaltney, uno degli esperti mondiali sul
raffreddore, adotta la strategia di prendere, ai primi sintomi e
ogni 12 ore, la combinazione di due farmaci:
 un antinfiammatorio non steroideo, tipo ibuprofene,
 e un antistaminico di vecchia generazione, quelli che
facevano venire la sonnolenza.
Non curano il raffreddore ma alleviano i sintomi in attesa che passi.
O si può semplicemente prendersela comoda. In fondo, oggi, un bel raffreddore è una delle poche
opportunitÃ
per
concedersi qualche
ora di indulgenza:
rallentare
e
dedicarsi alla lettura
di un bel libro.
Nella foto, lo Jal
Neti, antica tecnica
yoga che prevede il
lavaggio delle vie
nasali.
Allenta le tensioni
ed è considerato un
rimedio contro il
raffreddore.
(Salute, Focus)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
PREVENZIONE E SALUTE
COSÌ IL DENTIFRICIO PUÒ SALVARTI LA VITA
Rimuovere efficacemente la placca fa diminuire l'infiammazione in tutto il corpo, e forse
ci salva da ictus e infarto
La salute dei denti è importante, ma
quanto importante esattamente per la
SALUTE DEL RESTO DEL CORPO?
Per decenni la ricerca ha suggerito l'esistenza di un legame tra salute orale e malattie
infiammatorie che colpiscono tutto il corpo, in particolare infarti e ictus.
Possibile che il modo in cui usiamo (o non usiamo) spazzolino e dentifricio possa
determinare il nostro rischio di avere un attacco di cuore o un infarto cerebrale?
Uno studio appena pubblicato sull'American Journal of Medicine sembra confermare che
qualche legame in effetti ci sia.
STUDIO: I ricercatori hanno condotto un trial randomizzato con un dentifricio in grado di identificare
la placca.
In pratica utilizzandolo vengono rese evidenti sulla dentatura le zone dove si trova la placca e in questo
modo è possibile concentrare lo spazzolamento lì dove serve per rimuoverla.
Così facendo di riduce ovviamente la placca ma la cosa interessante è che con essa si riduce anche
l'infiammazione in tutto il corpo.
A due gruppi di persone è stata assegnata in modo causale una fornitura per 60 giorni
 del dentifricio rivelatore
 di un altro tipo di dentifricio che si presentava in modo identico ma non conteneva il rivelatore di
placca.
Dopo l'uso, la placca dentale veniva rilevata in tutti i soggetti grazie a uno specifico collutorio e
l'impiego di lampade a luce nera.
L'infiammazione è stata verificata misurando i livelli della proteina hs-CRP, un marcatore sensibile per
attacchi di cuore e ictus futuri.
RISULTATI: Chi aveva usato il dentifricio rivela-placca Plaque HD aveva meno placca ma anche livelli
inferiori della proteina che indica uno stato infiammatorio rispetto a coloro che, pur lavandosi i denti,
non erano aiutati nello snidare la placca invisibile e quindi riuscivano a rimuoverne meno.
Sulla base di questi risultati Hennekens, autore di uno studio pubblicato nel 1997 su aspirina,
infiammazione e malattie cardiovacolari che il New England Journal of Medicine ha da poco classificato
come il lavoro originale più influente pubblicato dalla rivista negli ultimi 20 anni, spera di ottenere un
assegno di ricerca per avviare un altro studio randomizzato su larga scala con il dentifricio Placque HD.
Lo scopo sarà quello di entrare un po' più nello specifico e verificare se il suo uso sia in grado di ridurre
il rischio di infarto e ictus.
(Salute, Panorama)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno IV – Numero 977
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Ordine: Corsi ECM 2016 – MESE DI OTTOBRE
Di seguito gli eventi formativi organizzati dall’Ordine
MESE
DATA
OTTOBRE
Giovedì 27
Ottobre
Ore 21.00
Venerdì
28 Ottobre
Ore 20.45
TITOLO
CF
NOTE
IL DIABETE IN FARMACIA TRA DISPOSITIVI MEDICI INNOVATIVI, AUTOCONTROLLO
GLICEMICO E CORRETTE INDICAZIONI PER L’INIEZIONE INSULINICA
Sessione II° Parte
CORSO TEORICO - PRATICO DI PRIMO SOCCORSO
12 CF
per 4 Sessioni
Prof.
M. Santomauro
(PHTC, Pre Hospitalization Trauma Care)
COME PRENOTARSI:
RECARSI DIRETTAMENTE in SEDE PRIMA dell’EVENTO oppure è possibile prenotare i Corsi ECM
collegandosi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it / sezione ECM ;
OBIETTIVO del Corso Teorico Pratico di Primo Soccorso PHTC, 12 CF
VENERDÌ 28 OTTOBRE, ore 20.45
 L’obiettivo del corso sarà quello di far acquisire ai
partecipanti un metodo che permetta il rapido
riconoscimento delle situazioni di rischio di
complicanze per un traumatizzato e le conoscenze ed
abilitá pratiche per assicurare sia la stabilizzazione
con manovre di base, sia la modalitá di un rapido
allertamento delle equipe avanzate (118);
ORDINE: ASSISTENZA LEGALE GRATUITA
Da Febbraio assistenza legale gratuita per tutti gli iscritti
Cari Colleghi, l’Ordine è lieto di informarVi che a seguito del bando
1635/15 del 20/10/2015, un gruppo di Avvocati si è reso disponibile ad offrire agli iscritti un servizio di
assistenza legale di primo livello.
Tale iniziativa si inquadra nell’ambito di un processo di sempre maggiore vicinanza che l’Ordine ha
instaurato con i propri iscritti in un momento nel quale i problemi che investono i laureati in farmacia,
nelle sue varie declinazioni, appaiono sempre più attuali. Il servizio è disponibile presso la sede
dell’Ordine ogni Martedì dalle 14.30 alle 16.30. A tal fine, i Colleghi interessati potranno prenotarsi
presso la segreteria dell’Ordine attraverso le seguenti modalità :
1. Telefonando al numero 081 551 0648; 2. Inviare un fax al numero 081 552 0961
3. Inviare e-mail all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
Progetto “UN FARMACO PER TUTTI†:
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE
COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e
compila il form in modo da avere
le informazioni utili riguardo il
luogo di consegna del
contenitore per la raccolta dei
farmaci.
https://www.ordinefar
macistinapoli.it/ordi
neNuovo/news/1097un-farmaco-per-tutti
RACCOLTI FINORA
23.000 CONFEZIONI di
FARMACI e DISPOSITIVI
Donati ai seguenti ENTI
ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di
Tonia, Emergency,
UNITALSI Campania,
Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre
Teresa di Calcutta,
Ordine di Malta, Croce
Rossa
FARMACISTI
VOLONTARI:
Come Aderire
I
Colleghi
VOLONTARI
che
intendono
partecipare
al
progetto
potranno
farlo
contattando
gli
Uffici
dell’Ordine o inviando una email all’indirizzo:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
REGIONE CAMPANIA:
COMMISSIONE CONCORSO STRAORDINARIO:
“Pubblicata sul BURC la Commissione
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione:
Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli
Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute
Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno
Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare
Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia
Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinariocampania
PRESCRIZIONE DEI FARMACI CANNABINOIDI,
A CARICO DEL SSR
Il presidente del Consiglio dei Ministri chiede che codesta Ecc.ma
Corte Costituzionale voglia dichiarare costituzionalmente
illegittimo, e conseguentemente annullare, per i motivi sopra
rispettivamente indicati e illustrati, l’art. 3, comma 3, della legge
della regione Campania 8 agosto 2016, n. 27 – nella parte in cui
prevede che la prescrizione dei farmaci Cannabinoidi venga
effettuata su RICETTARIO A RICALCO – pubblicata nel BURC n.
54 dell’8-08-2016, come da delibera del Consiglio dei Ministri
assunta nella seduta del giorno 27 – 9- 2016.
Nel link seguente il parere:
https://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/directServle
t?DOCUMENT_ID=99111&ATTACH_ID=145490
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 977
Modulo 6/H
La MALATTIA CRONICA e L’ALIMENTAZIONE
CONSAPEVOLE
OBESITÀ 8
EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI ALIMENTAZIONE
Sul piano dei modelli culturali, la differenza
fondamentale è quella tra società che vivono di ciò che
il territorio offre "spontaneamente" e società che
"costruiscono" (per così dire artificialmente) il proprio
cibo. Da questo punto di vista l’ottica da cui muoviamo
oggi può essere fuorviante: possiamo essere tentati di
riconoscere una fondamentale "naturalità " nelle attivitÃ
agricole, che, invece, sono state vissute dalle società antiche come un momento di rottura rispetto
all’armonia col mondo naturale; le mitologie di tanti popoli mediterranei presentano l’invenzione
dell’agricoltura come un gesto di violenza fatto alla terra, che viene come violentata con l’aratro e
con la semina. L’idea dell’uomo che produce il "suo" cibo gioca peraltro in queste culture un ruolo
essenziale nella definizione dell’identità umana (intesa come "non bestiale") e come parametro di
distinzione fra cultura e natura.
Il
pane,
che
troppo
spesso
viene
pensato
come elemento
ovvio e naturale
mentre
costituisce
il
punto d’arrivo di
una complessa e
sofisticata
tecnologia, assume in quel contesto il ruolo di marcatore di identità .
E’ il cibo, non esistente in natura, che separa lo stato bestiale dallo stato "civile" (così nei poemi
omerici, dove "mangiatori di pane" è sinonimo di "uomini"; così nell’epopea mesopotamica di
Gilgamesh, con l’uomo selvatico che esce dallo stato bestiale quando comincia a mangiare il pane,
offertogli, guarda caso, da una donna). Ruolo analogo rivestono il vino o la birra, bevande
fermentate che, come il pane, non esistono in natura, ma rappresentano l’esito ultimo di una
cultura complessa: l’uomo ha imparato a dominare i processi naturali, volgendoli a proprio
beneficio. Tutto ciò si contrappone all’economia "selvatica" di appropriazione – anziché
produzione – del cibo: cacciare gli animali (anziché allevarli), raccogliere i frutti spontanei (anziché
coltivarli)
Il link che vi “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it