Anno IV – Numero 994
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Un Farmaco
per Tutti
2. ORDINE: Caduceo d’oro
2016
3. ORDINE: Pharmexpo
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Alimentazione,il cervello
sceglie i cibi per colore:
rosso è buono, verde no
5. Tumore al pancreas,
patologia in crescita:
i sintomi da tenere
d’occhio
Prevenzione e
Salute
6. 11 cose che (forse) non
sai sulle mestruazioni e il
ciclo
7. Per dimagrire attenzione
all’ora:
meglio
mangiare tra le 8 e le 14
Meteo Napoli
Lunedì 21 Novembre
ï‚· Variabile
Minima: 14°C
Massima: 21°C
Umidità :
Mattina = 55%
Pomeriggio = 65%
Lunedì 21 Novembre 2016, Presentazione B.V. Maria
Proverbio di oggi….……..
Mentre ‘o miedeco sturéa, ‘o malato se ne more..
ALIMENTAZIONE, il CERVELLO sceglie i cibi
per COLORE: ROSSO È BUONO, VERDE NO
La scoperta, realizzata in Italia, potrebbe avere importanti ricadute
sulla lotta ai disturbi alimentari e allʼobesità .
Il nostro cervello è attratto dai cibi colorati di rosso, mentre diffida di quelli
verdi. E' quanto emerge da uno studio pubblicato
sulla rivista Scientific Reports.
Tale meccanismo ancestrale, sviluppato ancora
prima della scoperta del fuoco, ci guida
quotidianamente
nelle
scelte
alimentari
spingendoci a selezionare i cibi considerati più calorici. La scoperta potrebbe
avere importanti ricadute sulla lotta ai disturbi alimentari e all'obesità .
"Nei cibi naturali il colore è un buon indicatore dell'apporto calorico".
"Più un cibo tende al rosso e più è probabile che sia nutriente, mentre quelli
verdi tendono a essere poco calorici".
UN VECCHISSIMO MECCANISMO EVOLUTIVO - I ricercatori ipotizzano che,
nel corso dell'evoluzione, il nostro sistema visivo debba essersi adattato a
questa regolarità . "I partecipanti ai nostri esperimenti valutano come più
stimolanti e calorici i cibi il cui colore tende al rosso, mentre accade il
contrario per quelli verdi", ha osservato Giulio Pergola, ricercatore.
"Questo risulta vero anche per gli alimenti processati, cioè quelli cotti, dove il
colore perde la sua efficacia come indicatore delle calorie".
PRIMA DELLA COTTURA - "I cibi cotti sono sempre preferiti, perché rispetto a
quelli naturali, a parità di quantità , offrono maggiore nutrimento".
"Nel caso del cibo cotto, però, la dominanza rosso-verde non offre più
un'informazione affidabile, quindi si potrebbe pensare che il cervello non
applichi questa regola ai cibi processati. Non si tratta però di un'informazione
veritiera e dunque ci suggerisce la presenza di meccanismi evolutivi molto
antichi, precedenti all'introduzione della cottura". Un altro dato a favore di
questa ipotesi, è che "la preferenza del rosso sul verde non si osserva con
oggetti non commestibili, si attiva solo con stimoli alimentari". (Tgcom24)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
SCIENZA E SALUTE
TUMORE AL PANCREAS, PATOLOGIA IN CRESCITA:
I SINTOMI DA TENERE D’OCCHIO
È un tumore aggressivo, letale, difficile da diagnosticare in fase precoce.
Nel 2020 colpirà a livello globale 418 mila persone e
diventerà la seconda causa di morte per cancro in
Europa
Il tumore del pancreas è in aumento in tutto il mondo e in Italia negli ultimi cinque anni il numero di
casi è cresciuto del 18% tanto che nel 2016 vi saranno 13.500 nuove diagnosi.
I sintomi sono generali, difficili da decifrare e così quando la diagnosi arriva è spesso troppo tardi
anche per la chirurgia. Per il momento, diventa quindi fondamentale cercare di ridurre il rischio di
sviluppare la malattia, adottando uno stile di vita sano e prestando attenzione all’alimentazione.
La prevenzione primaria e l’attenzione ai sintomi sono fondamentali.
 Scarsa attività fisica, alimentazione ricca di grassi e zuccheri e chili di troppo
sono tutti fattori di rischio sui quali ciascuno di noi può agire per allontanare il rischio di ammalarsi:
«Evidenze indirette mostrano che l’obesità aumenta del 12% il rischio di questa malattia.
«Andrebbe quindi limitato il consumo di alcune sostanze, come i grassi e gli zuccheri, che agiscono
su meccanismi che facilitano la patogenesi del cancro».
Il pancreas, organo a forma di pera situato nell’addome tra lo stomaco e la colonna vertebrale,
produce diversi ormoni molto importanti, come l’insulina, e vari enzimi che consentono la digestione
da parte dell’intestino. Le conoscenze su questa neoplasia, però, sono ancora piuttosto limitate.
Inoltre, «a causa della non specificità dei sintomi, circa il 20% dei casi è diagnosticato in stadi iniziali
cioè quando possiamo intervenire con una chirurgia ad intento curativo».
I CAMPANELLI D’ALLARME che potrebbero suggerire un tumore del pancreas, sono piuttosto vaghi e
compaiono solo quando il tumore ha già iniziato a diffondersi o ha bloccato i dotti biliari.
Si va dall’inappetenza, perdita di peso, ittero improvviso (segnale di un tumore in crescita vicino ad
un dotto biliare), dolore all’addome e in alcuni casi diabete (a causa dell’incapacità delle cellule
malate di produrre insulina).
La chirurgia è l’intervento più efficace per un tumore così aggressivo, ma «solo un paziente su
cinque è operabile alla diagnosi. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni per tutti gli stadi è di poco
superiore al 7%, valore più alto della media europea ma comunque molto basso», puntualizza il
professor Pinto per il quale per poter affinare al meglio le armi contro questa neoplasia servirebbero
dei percorsi diagnostico-terapeutici-assistenziali (PDTA) adeguati, dove team multidisciplinari
composti da chirurghi, oncologi, radioterapisti, patologi e radiologi garantiscano la presa in carico del
paziente, e che garantiscano volumi, tecnologie e professionalità adeguate.
«Questi PDTA renderebbero possibili la collaborazione e la condivisione delle competenze e
diventerebbero punti di riferimento importanti all’interno di reti oncologiche regionali».
Anche a causa dell’inappetenza e dei problemi gastrointestinali legati alla malattia e al trattamento
chemioterapico, la malnutrizione interessa l’80% dei pazienti.
Inoltre, ad ulteriore conferma dell’importanza dell’alimentazione, la Federazione Italiana delle
Associazioni Di Volontariato In Oncologia (FAVO) ha elaborato una «Carta», dopo un tavolo di lavoro
comune. «Nel documento sono stabiliti criteri scientifici fondamentali per garantire una valida
comunicazione tra clinici e pazienti su un aspetto delicato ed importante delle cure oncologiche
come l’alimentazione». (Salute, Il Secolo XIX)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
PREVENZIONE E SALUTE
11 COSE CHE (FORSE) NON SAI SULLE MESTRUAZIONI E
IL CICLO
Dall’invenzione dei primi assorbenti alla sincronizzazione del ciclo delle donne che vivono
insieme, fino al cartone animato prodotto dalla Disney per spiegare le mestruazioni.
I NUMERI DEL CICLO 30-40 millilitri: è la quantità di sangue persa in media ogni volta, pari a 2-3
cucchiai (o se preferite, un cicchetto o uno shot). Sempre in media fa 24 litri in totale in una vita.
Ma quante sono i cicli che ha una donna?
Oggi si stima che la quantità di ovulazioni, e quindi di cicli
mestruali, nella vita di una donna che vive oggi in un paese
industrializzato sia 450-500. Una volta erano soltanto 160.
Perché così tante in meno? Il motivo è che il menarca aveva
inizio più tardi, le gravidanze arrivavano prima ed erano più
frequenti, più lunghi i periodi di allattamento. In molti casi
forse le mestruazioni cessavano per la malnutrizione. E poi … era più breve la vita in generale.
MA COME FANNO LE ASTRONAUTE NELLO SPAZIO? Lo ha spiegato Samantha Cristoforetti:
si può scegliere se sopprimere farmacologicamente o no il ciclo, magari comunicando la decisione ai
medici che seguono la missione. Per sospendere le mestruazioni basta prendere la pillola
anticoncezionale in modo continuativo, senza la settimana di sospensione che provoca il falso ciclo
(perché in realtà l’ovulazione non c’è stata), e questa è la scelta che la maggior parte delle astronaute
ha fatto in passato, secondo uno studio recente. Lo schema classico della pillola, con 21 giorni di
assunzione degli ormoni, e 7 di placebo, è stato sviluppato negli anni ‘60 per simulare un ciclo naturale
e renderla più “accettabileâ€.
PENALITÀ PER LE ATLETE? Alle Olimpiadi di Rio la nuotatrice cinese Fu Yuanhui ha parlato
apertamente del disagio causato dalle mestruazioni durante una gara. Ma la svedese Uta - ha vinto nel
1996 la maratona di Boston arrivando al traguardo con il sangue che vistosamente le colava per le
gambe.
Su come le mestruazioni possano influenzare una performance atletica esistono in realtà pochi studi
seri. Alcuni ricercatori hanno osservato che le donne potrebbero essere più a rischio di danni ai
legamenti durante la prima parte del ciclo, all’avvicinarsi dell’ovulazione.
Mentre altri dati suggeriscono che il progesterone, alterando il metabolismo del calore, potrebbe far
sentire le atlete più accaldate e affaticate nella seconda metà . Questo però vale per i giorni prima delle
mestruazioni, non durante. In conclusione, finora non ci sono prove che le prestazioni di un’atleta
possano variare in positivo o in negativo in quei giorni lì.
IL CICLO DELLE DONNE CHE VIVONO INSIEME SI SINCRONIZZA Si tratta di una “bufalaâ€, o
meglio di una ricerca non confermata. Il primo studio scientifico che apparentemente dimostrò questo
fatto fu pubblicato nel 1971 dalla psicologa Martha McClintock:
analizzando a inizio, a metà e a fine anno scolastico l’arrivo delle
mestruazioni per 135 studentesse di college aveva scoperto che ad
aprile i giorni di inizio del ciclo delle ragazze si erano “avvicinatiâ€
rispetto a ottobre. Il cosiddetto effetto McClintock sarebbe dovuto
alla presunta azione dei feromoni sul comportamento e la fisiologia
umana. In realtà , molti altri studi che hanno provato a replicare
l’effetto non ne hanno trovato traccia, e ormai molti studiosi dubitano proprio che esista. Anche
perché le donne hanno cicli di lunghezza diversa, che non si possono mai sincronizzare veramente:
capita semmai che si sovrappongano in maniera casuale.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
QUANDO LA DISNEY SPIEGAVA LE MESTRUAZIONI Dal 1945 al 1951, la più famosa casa di produzione
al mondo di cartoni animati si dedicò a produrre film educativi per le scuole sul funzionamento del
corpo femminile e sul ciclo. Era stato commissionato dalla International Cello-Cotton Company,
azienda produttrice di assorbenti e pannolini per bambini.
CREDENZE E LEGGENDE In epoca vittoriana alle donne mestruate non era consentito l’accesso ai
giardini perché si pensava che facessero seccare le piante, e anche da noi resiste questa credenza.
Un’altra è che la donna con le mestruazioni possa fare andare a male il cibo, far fallire la riuscita di
alcune ricette di cucina, come la maionese, o anche fare andare il vino in aceto.
VOGLIA DI DOLCI E CIOCCOLATA Ha a che fare con i cambiamenti ormonali nei giorni del ciclo che
precedono l’arrivo delle mestruazioni, e che provocano una caduta dei livelli di serotonina, uno dei
principali neurotrasmettitori del cervello. La voglia di cibi dolci è una richiesta da parte del corpo per
riportare la serotonina a livelli più alti. In alcuni studi, i ricercatori hanno verificato che il consumo di
carboidrati migliora l’umore delle donne affette da sindrome premestruale e placa la loro voglia
irresistibile.
PRIMA DEGLI ASSORBENTI Sul tema c'è pochissima documentazione.
Nell’antico Egitto si usava papiro ammorbidito, nell’antica Roma lana o stoffa,
sistemate nelle “mutande†dell’epoca, un pezzo di stoffa che passava in mezzo
alle gambe (subligatula). Anche nel Medioevo, quando non si usava la
biancheria intima, le signore tenevano forse al loro posto gli “assorbenti†con
una specie di cintura da allacciare ai fianchi, ma è probabile che le donne più povere non usassero
niente, e semplicemente sanguinassero nei vestiti. La nascita degli assorbenti moderni risale invece
alla prima guerra mondiale.
CHI HA INVENTATO IL TAMPAX? Il creatore di quello che oggi è un
brand globale pare sia stato un certo dr Earle Haas, osteopata
americano. Il medico che viveva a Denver, in Colorado, pare avesse
avuto l’idea da un’amica che usava una spugna per assorbire il sangue
mestruale. Lui creò una specie di tappo di cotone da inserire nella vagina con due tubetti di cartone, in
modo da non doverlo toccare con le mani. Poiché nessuno sembrava interessato alla sua idea, nel
1933 vendette il brevetto a una donna d’affari di origini tedesche, Gertrude Tendrich, che poi creò
l’azienda che ha diffuso il marchio Tampax: i primi tamponi li faceva in casa con una macchina da
cucire e un compressore. Negli Stati Uniti, cominciarono a diventare popolari durante la seconda
guerra mondiale, ma fino al 1972 le pubblicità che li riguardavano erano vietate in Tv.
DOVE SONO ANCORA UN TABÙ Secondo un rapporto, il 50% di ragazzine in Iran e una su dieci in India
pensa che il ciclo mestruale sia una malattia; una su tre in Asia meridionale non sa niente del ciclo.
In molti paesi in via di sviluppo le ragazze non frequentano la scuola nei giorni del ciclo mestruale, per
il persistere di tabù o per la mancanza di condizioni minime di igiene, come in Nepal, dove resiste la
tradizione del chaupadi, per cui durante il ciclo mestruale le ragazze devono rimanere segregate, e non
possono uscire per lavorare né andare a scuola.
CONSEGUENZE DI CUI SI PARLA POCO Oltre all’impatto più drammatico e visibile, i combattimenti in
Siria hanno avuto anche effetti di cui si parla assai meno. Uno è un
peggioramento della salute delle donne: come ha denunciato un
reportage della Agence France-Press, dal 2012 è difficile o
impossibile l’approvvigionamento di prodotti per l’igiene
femminile, tra cui gli assorbenti. Migliaia di donne che vivono sotto
assedio sono costrette a razionarsi i pochi disponibili, a utilizzarli
anche quando sarebbero da gettare, o a ritornare a metodi dei
tempi passati, come l’utilizzo di stracci. Medici e ginecologi, anche se non ci sono dati ufficiali, hanno
cominciato a notare un aumento di infezioni e problemi ginecologici.(Salute, Focus)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
PREVENZIONE E SALUTE
PER DIMAGRIRE ATTENZIONE ALL’ORA:
MEGLIO MANGIARE TRA LE 8 E LE 14
Volete dimagrire? Attenzione allora a quando e non solo a
CONSUMARE L’ULTIMO PASTO DELLA GIORNATA NELLE PRIME
ORE DEL POMERIGGIO ed astenersi dal mangiare fino alla
mattina successiva aiuta notevolmente chi vuole perdere peso.
quanto mangiate.
Lo ha mostrato uno studio sulla limitazione oraria dei pasti presentato al meeting annuale della
Obesity Society.
«Mangiare soltanto all’interno di una finestra temporale ristretta, molto più breve rispetto a quella
abituale, può aiutare a perdere peso» ha spiegato la ricercatrice Courtney Peterson del Pennington
Biomedical Research Center, autrice della ricerca.
«Abbiamo visto che mangiare tutti i giorni tra le 8 e le 14 e digiunare per le successive 18
ore consente di mantenere uniforme il livello di appetito per tutta la giornata, rispetto a mangiare
dalle 8 alle 20, come fanno gli americani in genere».
I ricercatori hanno controllato il metabolismo di 11 uomini e donne sovrappeso per quattro giorni
nel corso dei quali i soggetti non potevano mangiare alcunché tra le 14 e le 8 della mattina successiva.
La misurazione è stata poi ripetuta per altri quattro giorni, con i soggetti lasciati liberi di mangiare
all’interno della consueta finestra temporale, cioè tra le 8 e le 20.
Ebbene, a parità di cibo assunto, nel primo caso le calorie bruciate sono state di più, l’appetito si è
mantenuto costante nel corso della giornata e nelle ore notturne è aumentato il consumo di grassi.
Perché uno spuntino leggero o saltare direttamente la cena porta tali benefici in termini
di perdita di peso?
Un’alimentazione che abbia dei limiti temporali ha delle conseguenze sul metabolismo
dell’organismo.
«Probabilmente c’è un inizio della modalità chetogenica cioè, una volta consumato il glicogeno, il
sistema inizia a bruciare grassi anche se per poche ore» ci spiega Valter Longo, Direttore del
Laboratorio di Longevità e Cancro all’Istituto IFOM di Milano.
Controindicazioni
Di fatto, «cenando» alle due del pomeriggio si devono poi affrontare diciotto ore di digiuno.
 «Non sappiamo l’effetto a lungo andare di questo regime.
Ma, per esempio, sappiamo che digiuni giornalieri lunghi aumentano l’incidenza di calcoli biliari»
commenta il prof. Valter Longo, scienziato riconosciuto leader a livello internazionale in questo
settore, che nel libro «La dieta della longevità » inserisce tra le raccomandazioni da seguire proprio la
limitazione oraria dei pasti, ma in un arco temporale di 12 ore.
«Come per la restrizione calorica cronica, poche persone riescono a seguire questa limitazione e
quindi un digiuno giornaliero di 18 ore, anche si dovesse dimostrare che funziona e non ha effetti
collaterali, sarebbe adottato da un piccolissima parte della popolazione».
Nel frattempo, le ricerche sulla variazione del metabolismo nel corso della giornata e sull’effetto di
una limitazione temporale nell’alimentazione continuano per scoprire in che modo questi meccanismi
possono aiutarci a prevenire e combattere un problema sanitario globale quale è diventata l’obesità .
(Salute, Il Secolo XIX)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PHARMEXPO: La più grande fiera del centro sud Italia
dedicata al settore farmaceutico
Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand
e con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella).
Appuntamento per la 9° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 25 al 27
Novembre 2016.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti
Anno IV – Numero 994
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
RACCOLTI FINORA 25.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai
seguenti ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa,
Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA
PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 11 Dicembre, ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare –
Napoli
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione
dell’intera
Categoria
e
rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla
oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione
News, Medaglie alla Professione – Consegna
delle Medaglie trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE
della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordine
Nuovo/news/1570-regolamento-contributivolontari
Ad oggi hanno già contribuito con patrocinio volontario le aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre aziende il PANEL sarà aggiornato.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 994
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 11 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
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Anno IV – Numero 994
PAGINA 12
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Anno IV – Numero 994