Anno IV – Numero 996
AVVISO
Ordine
1. ORDINE: Un Farmaco
per Tutti
2. ORDINE: Caduceo d’oro
2016
3. ORDINE: Pharmexpo
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Cancro
del
colon,
un test delle feci per la
diagnosi precoce
5. Il tatuaggio provvisorio
che monitora la glicemia
Prevenzione e
Salute
6. Alcol, le donne bevono
quanto gli uomini?
7. I vaccini antinfluenzali
sono tanti (ecco come
scegliere quello giusto)
Meteo Napoli
Mercoledì 23 Novembre
ï‚· Variabile
Minima: 13°C
Massima: 20°C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 61%
Mercoledì 22 Novembre 2016, S. Clemente
Proverbio di oggi….……..
Nun se fa niente pe’ ssenza niente.
CANCRO DEL COLON,
un test delle feci per la diagnosi precoce
Sarebbe basato sull'identificazione di alcune molecole di
origine lipidica
Diagnosticare precocemente il cancro del colon
retto attraverso una metodica molto meno invasiva
rispetto alla colonscopia:
la proposta arriva dagli Stati Uniti, dove un gruppo di
ricercatori della Washington State University e della
Johns Hopkins Medical School guidato da Michael
Williams ha dimostrato che potrebbe essere possibile
diagnosticare tumori presenti lungo tutto il colon
grazie ad una semplice analisi delle feci.
Williams e colleghi hanno infatti scoperto che nelle
feci dei topi sono presenti molecole di natura lipidica associate alla presenza
del cancro del colon retto.
Queste molecole rappresentano una sorta di “impronta metabolica†di
variazioni che sono state identificate anche nei tessuti dei tumori del colon
umani, e gli strumenti necessari per identificarle sono già disponibili in
commercio.
Prima di poter portare il test nella pratica clinica saranno però necessari test
clinici sull’uomo.
“Il beneficio della diagnosi precoce è poter sorprendere il cancro prima che
metastatizzi in altre parti del corpo - i nostri risultati rappresentano lo stadio
zero del cancro, lo stadio dei polipiâ€.
“La parte entusiasmante è stata riuscire a vedere differenze nelle feci commenta Herbert Hill, responsabile dello studio, pubblicato sul Journal of
Proteome Research –
Questo potrebbe portare a un metodo di rilevazione che allerti precocemente
più completo e non invasivo, ma prima che possa essere messo in pratica sarÃ
necessario compiere molte ricercheâ€. (salute, Sole 24ore)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
SCIENZA E SALUTE
IL TATUAGGIO PROVVISORIO CHE MONITORA
LA GLICEMIA
Dalla California un trasferello "intelligente" per misurare i livelli di glucosio
nell'organismo dei soggetti diabetici. In modo accurato e senza aghi.
Un SENSORE TEMPORANEO da applicare sulla pelle come
un trasferello, aderente quanto un tatuaggio e capace di
RILEVARE LA GLICEMIA SENZA BUCARE IL BRACCIO.
Non è fantascienza, ma un dispositivo ultrasottile ideato dai
nanoingegneri dell'Università della California di San Diego per
migliorare la vita di chi soffre di diabete.
NIENTE PIÙ AGHI. Attualmente, i pazienti diabetici sono
costretti a monitorare il livello di glucosio nel sangue pungendosi la punta di un dito più volte al giorno,
per regolare alimentazione e dosi di insulina.
Il nuovo sistema è sensibile quanto una puntura, ma non buca la pelle e non estrae sangue:
 misura il glucosio direttamente da un fluido presente tra le cellule dell'epidermide, e potrebbe
in futuro essere modificato per rilevare altre sostanze all'interno dell'organismo, o per
somministrare medicinali.
Il cerotto-tattoo intelligente per monitorare il livello di glucosio nell'organismo.
COME FUNZIONA. Il dispositivo, ideato dal ricercatore Amay Bandodkar e descritto sulla
rivista Analytical Chemistry, è costituito da una
 serie di elettrodi intrecciati stampati su carta da trasferello (i tatuaggi provvisori che si
imprimono sulla pelle);
 applicando una corrente impercettibile sulla pelle attrae a sé gli ioni sodio presenti nel fluido tra
una cellula e l'altra, incaricati del trasporto di glucosio.
ULTRASENSIBILE. Un sensore rileva quindi l'intensità della carica elettrica per verificare il livello di
glucosio: in queste misurazioni, gli zuccheri hanno livelli circa 100 volte più bassi di quelli registrati nel
sangue (occorre perciò un sensore molto sensibile);
test preliminari su 7 soggetti non diabetici hanno comunque dimostrato che il tatuaggio è accurato e
preciso.
DIRETTAMENTE AL MEDICO. Ulteriori migliorie occorreranno per estendere la vita del dispositivo
che attualmente dura solo un giorno - e per rendere il tattoo in grado di comunicare i risultati delle
analisi in un modo diretto e comprensibile (spedendoli via bluetooth al medico di base e a un
personale archivio dati).
Si potrà fare senza costi proibitivi: al momento l'apparecchio si produce per
pochi centesimi. (salute, Focus)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
PREVENZIONE E SALUTE
ALCOL, LE DONNE BEVONO QUANTO GLI UOMINI?
In quanto a consumo di alcol le differenze tra uomini e donne sono sempre più
sottili.
Secondo una ricerca della University of New South Wales (Australia)
pubblicata su BMJ Open, ormai è parità fra i due sessi nell’abitudine a
consumare bevande alcoliche.
I ricercatori hanno analizzato i risultati di 68 studi condotti tra il 1948 e
il 2014 con riferimento alla popolazione di 36 Paesi.
I dati riguardano oltre 4 milioni di persone: i più giovani sono nati nel
2000 e i più anziani nel 1891.
Se tra i nati fra il 1891 e il 1910 il consumo di alcolici fra gli uomini era doppio rispetto a quello tra le
femmine, andando avanti di un secolo circa, tra i nati fra il 1991 e 2000, si è quasi raggiunta la parità .
Nella ricerca australiana si è guardato anche al consumo problematico di alcol (“binge drinking†e
abuso problematico episodico) e ai danni da abuso di alcol (incidenti, diagnosi di malattie correlate
al consumo di alcolici).
Anche riguardo questi aspetti le abitudini tra maschi e femmine divergono molto di meno che in
passato.
A cosa è dovuta questa convergenza tra i due sessi?
Fra i 42 studi che riportano evidenze a proposito, l’indicazione è che sia aumentato
il consumo di alcol tra le donne. In particolare le nate dopo il 1981 consumano probabilmente più alcol
rispetto ai loro coetanei maschi, conclude la ricerca.
GLI EFFETTI sulla SALUTE DEL CONSUMO di ALCOL SONO DIVERSI TRA UOMINI e DONNE?
«Le donne sono doppiamente sensibili al danno epatico dovuto all’alcol:
 possono sviluppare malattia epatica con un consumo inferiore per quantità e durata»,
risponde il dottor Roberto Ceriani, responsabile di Day Hospital epatologico ed Epatologia
interventistica dell’ospedale Humanitas.
«Dopo un consumo alcolico – i livelli ematici di alcol sono più elevati nella donna rispetto all’uomo: ciò
e dovuto alla minore quantità di un enzima, l’alcol deidrogenasi gastrica, dalla maggiore percentuale di
grasso corporeo nella donna e dai cambiamenti di assorbimento dell’alcol durante il ciclo mestruale».
COSA RISCHIA UNA DONNA CHE BEVE ALCOLICI OLTRE LE DOSI RACCOMANDATE?
«Sulla base di dati epidemiologici la soglia “sicura†di assunzione di alcol è di 21 unità alla settimana
per gli uomini e 14 per le donne che non hanno altre malattie epatiche croniche (per unità s’intende
8g di etanolo mentre un drink standard in Italia va da 8.7 a 10g; tuttavia esistono altri dati che
suggeriscono una soglia inferiore pari a 7 unità )».
«L’alcol si correla allo sviluppo di tumori e nella donna aumenta il rischio del tumore della mammella;
inoltre incide negativamente sulla fertilità poiché l’abuso alcolico determina una minore produzione di
ormoni femminili causando insufficienza ovarica.
In gravidanza va assolutamente evitato poiché l’alcol è in grado di attraversare la placenta e arrivare al
feto che non possiede gli enzimi in grado di metabolizzarlo;
per questo motivo l’alcol causa al feto effetti dannosi al cervello e ai tessuti che si stanno formando,
provocando malformazioni e ritardo mentale tanto più grave quanto maggiore è il consumo.
Le donne che bevono durante la gravidanza hanno una maggior frequenza di aborti spontanei o
potranno partorire neonati affetti da sindrome feto alcolica», conclude il dottor Ceriani.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
PREVENZIONE E SALUTE
I VACCINI ANTINFLUENZALI SONO TANTI
(ecco come scegliere quello giusto)
I trivalenti contengono due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B
e il quadrivalente due virus di tipo A e due virus di tipo B (Victoria e Yamagata)
La stagione influenzale si avvicina ed è partita la campagna
vaccinale, rivolta inizialmente alle categorie a rischio e quindi
estesa a chiunque sia interessato a proteggersi dai virus in
circolazione.
MA CHI DEVE VACCINARSI?
A CHI CI SI DEVE RIVOLGERSI E IN QUALI CASI SI PAGA?
Di certo la somministrazione è gratuita per le persone che
rientrano nell’elenco diramato ad agosto dal Ministero della
Salute nella circolare “Prevenzione e controllo dell’influenza:
 raccomandazioni per la stagione 2016-2017â€:
 tutti coloro che hanno 65 anni o più,
 gli operatori sanitari (inclusi veterinari),
 familiari di pazienti ad alto rischio,
 categorie socialmente utili (polizia, vigili del fuoco),
 allevatori, addetti al trasporto di animali e macellatori,
 le donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza,
 bambini di età superiore ai 6 mesi e adulti con patologie che aumentano il rischio di
complicanze (tra cui malattie respiratorie, cardio-circolatorie, diabete e obesità , insufficienza
renale, tumori, malattie infiammatorie croniche, malattie del fegato, immunosoppressione
indotta da farmaci o da HIV ).
Chi non rientra in queste categorie deve pagarsi il vaccino, che può essere somministrato nei centri
vaccinali, dal medico di famiglia, in alcune farmacie o anche nei luoghi di lavoro, dove è presente
un’infermeria. La campagna va dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, ma gli esperti consigliano di
vaccinarsi entro fine novembre, prima che l’epidemia entri nel pieno.
I DIVERSI TIPI DI VACCINI: I virus in circolazione sono di tipo A e B:
l’anno scorso quelli di tipo B sono risultati più numerosi rispetto agli altri.
In Italia sono disponibili vaccini trivalenti che contengono
 due virus di tipo A (H1N1 e H3N2)
 e un virus di tipo B
e un vaccino quadrivalente che protegge da
 due virus di tipo A (H1N1 e H3N2)
 e due virus di tipo B (Victoria e Yamagata).
Vengono così classificati:
vaccino split (contenente virus influenzali frammentati);
vaccino a subunità (contenente solo gli antigeni di superficie);
vaccino adiuvato (contenente gli antigeni di superficie con un adiuvante oleoso);
intradermico (del tipo split), confezionato in una siringa particolare che consente di inoculare la dose
nel derma, ovvero lo strato della cute posto sotto l’epidermide.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
Il vaccino quadrivalente (tipo split, disponibile dal 2014) è indicato per l’immunizzazione degli adulti e
dei bambini dai 3 anni di età .
Gli adiuvati sono più indicati per chi ha 65 anni o più: la loro funzione è quella di potenziare la risposta
immunitaria alla vaccinazione, per questo sono efficaci nei soggetti anziani e in quelli poco rispondenti.
Il vaccino intradermico sfrutta i particolari meccanismi immunitari che si attivano nel derma; tutti gli
altri prodotti vengono somministrati per via intramuscolare. Una sola dose è sufficiente, tranne nei i
bambini al di sotto dei 9 anni di età mai immunizzati in precedenza:
 per loro si raccomandano due dosi, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
ANZIANI E GIOVANI: QUALE È ADATTO A CHI
A volte può succedere che, dovendo acquistare il vaccino, si scopra che la farmacia non ha disponibili
tutti i prodotti suddetti. Come scegliere quello giusto?
«Il problema nasce dal fatto che il “grosso†del mercato riguarda le categorie a rischio e la vendita in
negozio riguarda solo una piccola quota di persone - spiega Fabrizio Pregliasco, virologo presso
l’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi nella stessa città -, per questo
le farmacie fanno ordini di modesta entità e spesso anche i grossisti non sono molto forniti.
Per regolarsi basta sapere che i vaccini slip e a subunità vanno bene per tutti; l’intradermico dà più
effetti locali, come gonfiore e arrossamento, ma è molto efficace nel far scattare la risposta
immunitaria;
anche l’adiuvato garantisce un buon risultato in questo senso.
Concludendo, consiglierei l’intradermico o l’adiuvato agli anziani e il quadrivalente agli altri, perché
protegge meglio dai virus circolanti e sappiamo ormai che i virus di tipo B sono più “cattivi†nei
confronti della popolazione giovane, dai 3 anni in su.
Per quanto riguarda il “doveâ€, c’è un po’ di caos e molta differenza territoriale: ogni Asl si regola come
crede, per esempio in Lombardia i medici di famiglia hanno la delega per la vaccinazione degli anziani,
e non delle altre categorie; queste ultime possono rivolgersi ai centri vaccinali. In caso di dubbi ci si
può rivolgere all’Azienda sanitaria locale».
IMMUNIZZARE TUTTI I BAMBINI?
I bambini dovrebbero vaccinarsi? «Su questo punto c’è molto dibattito nella comunità scientifica
internazionale, alcuni esperti ritengono che tutti i piccoli fra i 6 mesi e i 3 (o 5) anni andrebbero
immunizzati contro l’influenza stagionale, altri consigliano di vaccinare solo i bambini a rischio.
Attualmente in Italia la somministrazione è gratuita solo per i soggetti con più di 6 mesi di età che
soffrono di patologie croniche, utilizzando un prodotto specifico pediatrico o la mezza dose di un
vaccino per adulti.
L’idea della copertura totale dei minori di 3 o 5 anni nasce dal fatto che sono dei grandi “untori†,
ovvero passano facilmente i patogeni alle persone a loro vicine, inclusi gli anziani (per esempio i
nonni): immunizzarli vorrebbe dire proteggere, più che loro stessi, il resto della popolazione. Per
questo c’è chi si chiede se sia una scelta etica.
C’è poi il problema dei costi: vaccinare tutti i bambini avrebbe un peso economico notevole per la
sanità pubblica». Tra i piccoli con patologie, quindi a rischio, quanti vengono protetti dall’epidemia
stagionale? «Non ci sono dati precisi, ma sono comunque troppo pochi - risponde Pregliasco -. È
fondamentale che i pediatri informino correttamente i genitori sui rischi.
La maggior parte dei casi di influenza sono banali, ma ogni anno si contano diecimila morti per
complicanze.
Il numero peraltro è sottostimato perché raramente il decesso viene correlato direttamente
all’epidemia stagionale». Infine è bene ricordare che ci sono alcuni semplici gesti che riducono il rischio
di contagio: lavarsi spesso le mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, tenere a casa
i malati, l’uso di mascherine da parte delle persone influenzate dentro gli ospedali. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
PHARMEXPO: La più grande fiera del centro sud Italia
dedicata al settore farmaceutico
Anche quest’anno l’Ordine sarà presente insieme a Fedefarma con il proprio stand
e con l’organizzazione di corsi ECM e convegni (vedi Tabella).
Appuntamento per la 9° edizione di Pharmexpo, alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal
25 al 27 Novembre 2016.
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Progetto “UN FARMACO PER TUTTIâ€
Progetto per contrastare la povertà sanitaria.
FARMACIE COME ADERIRE:
Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni
utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci.
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuov
o/news/1097-un-farmaco-per-tutti
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PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
RACCOLTI FINORA 25.000 CONFEZIONI di FARMACI e DISPOSITIVI Donati ai
seguenti ENTI ASSISTENZIALI:
La Tenda, La Casa di Tonia, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada,
Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Ordine di Malta, Croce Rossa,
Missione dei Padri Camilliani in Benin, Hospital La Croix
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno IV – Numero 996
ORDINE di NAPOLI: CONCERTO DI NATALE,
CADUCEO D’ORO, MEDAGLIE DI BENEMERENZA ALLA
PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 11 Dicembre, ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare –
Napoli
Si ringraziano tutte le aziende per la sensibilità avuta nel patrocinare questa cerimonia rivolta alla
valorizzazione
dell’intera
Categoria
e
rendendo lo sforzo dell’Ordine per nulla
oneroso.
Sul sito dell’Ordine, nella Home page, sezione
News, Medaglie alla Professione – Consegna
delle Medaglie trovi il regolamento sulle:
CONTRIBUZIONI VOLONTARIE A FAVORE
della MANIFESTAZIONE
Di seguito il link:
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordine
Nuovo/news/1570-regolamento-contributivolontari
Ad oggi hanno già contribuito con patrocinio
volontario le aziende riportate nel panel.
Man mano che aderiranno altre aziende il
PANEL sarà aggiornato.
PAGINA 10
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Anno IV – Numero 996
MEDAGLIE ALLA PROFESSIONE E GIURAMENTO DI GALENO
Domenica 11 Dicembre, ore 18.00, Teatro Auditorium Mediterraneo Mostra d’Oltremare
PAGINA 11
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Anno IV – Numero 996
PAGINA 12
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Anno IV – Numero 996